IT201600126356A1 - Complesso di elementi perfezionato per la giunzione degli zoccoli di un mobile o simile. - Google Patents
Complesso di elementi perfezionato per la giunzione degli zoccoli di un mobile o simile.Info
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Description
D E S C R I Z I O N E
dell’invenzione avente per titolo:
"Complesso di elementi perfezionato per la giunzione degli zoccoli di un mobile o simile”
a nome della VOLPATO INDUSTRIE S.p.A. a Spresiano (Treviso) depositata 14 dicembre 2016 presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>La presente invenzione concerne un complesso di elementi perfezionato per la giunzione degli zoccoli di un mobile o simile.
È noto come molte tipologie di mobili, come ad esempio i moduli delle cucine componibili, sono frontalmente tamponati, a livello del pavimento, da
<5>zoccoli in estruso di materia plastica o a base di legno o in metallo (generalmente alluminio). In particolare, tali zoccoli vengono agganciati frontalmente ai piedini di sostegno del mobile mentre la loro superficie a vista viene opportunamente trattata e rivestita in modo da risultare esteticamente gradevole.
10 Ad oggi per fissare gli zoccoli ai piedini sono già noti diversi dispositivi di aggancio e, tra questi, vi è un dispositivo che è costituito da una slitta, da inserire entro una corrispondente guida longitudinale definita nello zoccolo, e da una o più alette, opportunamente ricurve ed elastiche, che si dipartono dalla slitta e sono idonee ad agganciarsi al piedino circondandolo.
<15>L’applicazione di questi dispositivi prevede dapprima il loro fissaggio allo zoccolo ed un loro posizionamento in modo da risultare frontalmente allineati con i corrispondenti piedini del mobile. Successivamente, lo zoccolo viene avvicinato ai piedini e, operando una opportuna pressione, si deformano elasticamente le alette elastiche per consentire a queste di abbracciare il
<20>piedino.
Questo dispositivo è presente sul mercato da parecchio tempo ed è già ampiamente apprezzato per le sue qualità, tuttavia non risulta ottimale per l’aggancio dei piedini posizionati in corrispondenza degli spigoli del mobile.
Ulteriormente, allo stato attuale, in corrispondenza degli spigoli del
25 mobile, gli zoccoli sono collegati tra loro mediante un angolare avente una
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>sezione trasversale che presenta una porzione centrale cava di forma sostanzialmente quadrata o rettangolare. Inoltre, dalla porzione cava si dipartono delle spondine, a due a due parallele, che definiscono lateralmente le rispettive sedi entro cui si incastrano i bordi di testa dei due zoccoli da
<5>unire.
Questa soluzione non è completamente soddisfacente in quanto, in opera, tale angolare risulta particolarmente visibile ed impattante.
Inoltre, l’installazione ed utilizzo di un tale angolare è fortemente dipendente dalle tolleranze di lavorazione e realizzazione dello zoccolo, in
10 quanto è necessario che quest’ultimo presenti una dimensione corretta per essere inserito e trattenuto stabilmente entro la corrispondente sede definita dalle spondine dell’angolare. È agevole intuire come ciò risulti particolarmente sconveniente, anche considerando che accade piuttosto frequentemente che gli zoccoli presentino delle imprecisioni di lavorazione (ad esempio non
<15>vengono tagliati in modo preciso), ma anche di realizzazione, in particolare quando sono ricavati per estrusione.
Ulteriormente, il montaggio di tali angolari risulta piuttosto laborioso dato che l’innesto non ottimale della testa dello zoccolo in un primo angolare, richiede di operare una corrispondente correzione, proporzionale ma nella
<20>direzione opposta, durante l’inserimento dell’altra testa dello stesso zoccolo in un secondo angolare, costringendo così l’installatore ad effettuare una pluralità di tentativi e correzioni.
Scopo dell'invenzione è di realizzare un complesso di elementi per la giunzione degli zoccoli di un mobile o simile che consenta di ottenere un
<25>effetto estetico complessivo gradevole e che fornisca all’osservatore la
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto di elevata qualità, sia sul piano estetico che funzionale.
Altro scopo dell’invenzione è di realizzare un complesso di elementi che consenta un montaggio e giunzione degli zoccoli in modo semplice, facile,
<5>rapido e preciso, senza la necessità di effettuare continue correzioni.
Altro scopo dell’invenzione è di realizzare un complesso di elementi che consenta all’installatore di non essere vincolato alle imprecisioni di realizzazione e lavorazione (taglio) degli zoccoli.
Altro scopo dell’invenzione è di realizzare un complesso di elementi
10 che abbia una caratterizzazione alternativa, sia in termini costruttivi che funzionali, rispetto a quelli tradizionali.
Altro scopo dell’invenzione è di realizzare un complesso di elementi che sia ottenibile in modo semplice, rapido e con bassi costi.
Altro scopo dell’invenzione è di realizzare un complesso di elementi
15 che possa essere prodotto in serie ed in modo rapido e efficiente.
Altro scopo dell’invenzione è di realizzare un complesso di elementi che risulti di standard elevati, sia funzionali che estetici, ed al contempo di costo accessibile, consentendo così la possibilità di una sua diffusione su larga scala.
<20>Questi scopi, sia singolarmente che in una loro qualsiasi combinazione, nonché altri che risulteranno dalla descrizione che segue, sono raggiunti, secondo l'invenzione, con un complesso di elementi con le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1.
La presente invenzione viene qui di seguito ulteriormente chiarita in
<25>una sua preferita forma di pratica realizzazione riportata a scopo puramente
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegni, in cui:
la figura 1 mostra in pianta dall’alto il complesso di elementi secondo l’invenzione prima della giunzione degli zoccoli tra loro,
<5>la figura 2 lo mostra nella stessa vista di fig. 1 con gli zoccoli uniti tra loro,
la figura 3 mostra in vista prospettica laterale dall’alto un primo elemento del complesso secondo l’invenzione,
la figura 4 mostra l’elemento di fig. 3 in vista prospettica da dietro e
10 dal basso,
la figura 5 mostra in vista prospettica laterale dall’alto un secondo elemento del complesso secondo l’invenzione,
la figura 6 mostra l’elemento di fig. 5 in una differente vista prospettica laterale dall’alto,
<15>le figure 7-10 mostrano in vista prospettica la sequenza delle operazioni previste per il montaggio e la giunzione degli zoccoli tra loro ed al basamento di un mobile,
la figura 11 mostra in pianta dall’alto il complesso di elementi secondo l’invenzione in una seconda forma di realizzazione, e
<20>la figura 12 lo mostra in pianta dall’alto in una terza forma di realizzazione.
Come si vede dalle figure, il complesso 2, secondo l’invenzione, per la giunzione di un primo zoccolo 4 ad un secondo zoccolo 4’ di un mobile o simile, comprende due elementi, rispettivamente 6 e 8, da associare entrambi
25 ad uno dei due zoccoli da unire.
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>Il primo elemento 6 comprende una piastrina 10 che è provvista su una sua faccia (quella anteriore) di mezzi di collegamento 12 con il piedino 14 previsto in corrispondenza dell’angolo del mobile.
Vantaggiosamente, nella prima forma di realizzazione illustrata nelle
<5>figure da 1 a 10, i mezzi di collegamento 12 comprendono un gancio a forcella configurato per impegnare amovibilmente la gamba del piedino 4. In particolare, tale gancio a forcella comprende due alette elastiche 16 che circondano e abbracciano la gamba del piedino 14. Preferibilmente, le alette elastiche 16 sono conformate in modo da delimitare tra loro una prima zona,
10 destinata ad impegnare la gamba superiore di detto piedino, ed una seconda zona svasata atta a favorire detto impegno.
In corrispondenza dell’altra sua faccia (quella posteriore), la piastrina 10 è provvista di una protrusione sagomata a martello 18 che è destinata ad essere inserita entro un canale (non rappresentato) che è controsagomato
<15>rispetto a detta protrusione e che è ricavato longitudinalmente sugli zoccoli 4.
In particolare, l’accoppiamento tra il primo elemento 6 e lo zoccolo 4 avviene secondo modalità tradizionali inserendo all’interno del canale la protrusione 18 in modo che la parte a martello più esterna di quest’ultima risulti parallela alla direzione di sviluppo del canale stesso. Successivamente, il primo
<20>elemento 6 viene fatto ruotare di 90° in modo che le porzioni a martello sottosquadro della protrusione 18 vadano in battuta sui corrispondenti bordi controsagomati del canale, impedendo così lo sfilamento del primo elemento 6 dallo zoccolo 4.
La piastrina 10 comprende altresì un prolungamento laterale 20 che è
25 provvista, in corrispondenza della sua faccia posteriore (cioè quella affacciata
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>allo zoccolo) di primi mezzi 22 che sono destinati a cooperare con corrispondenti secondi mezzi 24 ricavati nel secondo elemento 8, come risulterà più chiaro in seguito, al fine principale di contrastare lo scorrimento relativo di detto primo elemento 6 rispetto a detto secondo elemento 8.
<5>Preferibilmente, questi primi mezzi di cooperazione 22 comprendono una pluralità di costole semicircolari rientrate 23, verticali e parallele tra loro.
Vantaggiosamente, il prolungamento laterale 20 è leggermente sfalsato anteriormente rispetto alla restante parte del corpo della piastrina 10 in modo che, una volta accoppiato il primo elemento 6 allo zoccolo 4, il
10 prolungamento laterale 20 delimiti con lo zoccolo stesso un’ansa per l’inserimento di un corrispondente tratto terminale 33 del secondo elemento 8.
Il secondo elemento 8 comprende un profilato sostanzialmente conformato ad “L”, cioè con due porzioni 30 e 32, preferibilmente diseguali, sostanzialmente ortogonali tra loro.
<15>Più in dettaglio, la prima porzione 30 del profilato, quella minore, presenta il bordo longitudinale libero che è ripiegato in modo da definire un’aletta 34 che è sostanzialmente parallela alla seconda porzione 32, quella maggiore, del profilato stesso. Inoltre, l’altro bordo della prima porzione 30 si prolunga oltre la seconda porzione 32 definendo una spalla longitudinale 36
<20>che risulta ortogonale a quest’ultima.
Vantaggiosamente, il profilato che definisce il secondo elemento 8 è dimensionato in modo che la distanza tra le superfici affacciate dell’aletta ripiegata 34 e della seconda porzione 32 corrisponda sostanzialmente allo spessore dell’estremità 40 dello zoccolo 4.
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>Dalla parte della spalla longitudinale 36 ed in corrispondenza della sua zona terminale 33, la seconda porzione 32 è interessata dai secondi mezzi 24 che sono destinati a cooperare con i primi mezzi 22 del primo elemento 6.
Preferibilmente, questi secondi mezzi di cooperazione 24
<5>comprendono una pluralità di costole semicircolari sporgenti 25, verticali e parallele tra loro.
Opportunamente, i primi mezzi 22 del primo elemento 6 presentano un profilo superficiale complementare rispetto a quello dei secondi mezzi 24 del secondo elemento 8. Vantaggiosamente, i primi 22 ed i secondi mezzi 24,
10 ricavati rispettivamente nel primo 6 e nel secondo elemento 8, sono configurati in modo da aumentare l’attrito risultante dal contatto e/o dallo scorrimento del primo elemento 6 verso il secondo elemento 8.
Opportunamente, in una forma di realizzazione qui non rappresentata, il tratto terminale 33 può essere sfalsato rispetto alla restante parte della
<15>seconda porzione 32 del secondo elemento 8 in modo che, una volta che quest’ultimo è stato associato allo zoccolo 4, il tratto terminale 33 delimiti con lo zoccolo stesso un’ansa per l’inserimento del prolungamento laterale 20 che, in questo caso, è complanare con la restante parte del corpo della piastrina 10.
<20>Opportunamente, l’altro zoccolo 4’ destinato a definire la giunzione (cioè quello al quale non vengono vincolati il primo 6 ed il secondo elemento 8) può essere associato/vincolato al piedino 14 del mobile mediante un dispositivo 5 che presenta le medesime caratteristiche costruttive del primo elemento 6 del complesso 2, oppure mediante un qualsiasi dispositivo di
25 aggancio tradizionale.
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>La modalità di funzionamento del complesso 2 di elementi per la giunzione degli zoccoli di un mobile o simile risulta chiaramente dalla descrizione dello stesso.
In particolare, dapprima si applica, secondo le modalità descritte in
<5>precedenza, il primo elemento 6 allo zoccolo 4 inserendo opportunamente la protrusione sagomata a martello 18 entro il canale longitudinale ricavato nello zoccolo stesso. Successivamente, il primo elemento 6 viene fatto scorrere lungo il canale dello zoccolo 4 in modo da distanziarlo dall’estremità 40 di quest’ultimo in misura tale da consentire l’applicazione del secondo elemento
10 8.
Quindi, il secondo elemento 8 viene applicato sull’estremità 40 dello zoccolo 4 in modo che il suo bordo di testa 42 vada in battuta frontalmente con la base della prima porzione 30, mentre viene trattenuto lateralmente tra l’aletta ripiegata 34 e la seconda porzione 32.
<15>Successivamente, il primo elemento 6 viene fatto scorrere verso l’estremità dello zoccolo 40, e quindi verso il secondo elemento 8, finché il prolungamento laterale 20 del primo elemento 6 entra in contatto con il tratto terminale 33 della seconda porzione 32 del secondo elemento 8. In particolare, nel fare ciò i primi mezzi 22 ed i secondi mezzi 24 di cooperazione
<20>interagiscono tra loro regolando il posizionamento del primo elemento 6 sul secondo elemento 8 e bloccando qualunque eventuale scorrimento involontario del primo elemento 5 in allontanamento dal secondo elemento 8.
Vantaggiosamente, il fatto che i primi mezzi 22 ed i secondi mezzi 24 di cooperazione siano costituiti da costole verticali che sono rispettivamente
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>rientranti e sporgenti, o viceversa, consente di regolare per scatti successivi lo scorrimento del primo elemento 6 sul secondo elemento 8.
Opportunamente, sullo zoccolo 4 il primo elemento 6 viene fatto scorrere verso il secondo elemento 8 finché i mezzi di aggancio 12 del primo
<5>elemento si trovano in posizione affacciata o allineata con il piedino 14 che è già stato precedentemente vincolato all’altro zoccolo 4’ da unire.
Quindi, lo zoccolo 4 così predisposto viene avvicinato ai piedini 14 e, operando una opportuna pressione, si deformano elasticamente le alette elastiche 16 dei mezzi di aggancio 12 per consentire a queste di abbracciare il
10 corrispondente piedino 14.
Vantaggiosamente, nell’effettuare quest’ultima operazione, il bordo di testa 43 dello zoccolo 4’ arriva ad appoggiarsi frontalmente sulla seconda porzione del secondo elemento 8 mentre il suo spigolo esterno 45 va in appoggio sulla spalla 36 del secondo elemento stesso.
<15>Opportunamente, come risulta dalla sequenza delle operazioni illustrate nelle figure da 7 a 11, per chiudere inferiormente con quattro zoccoli la base quadrangolare 80 di un mobile, dapprima una prima coppia di zoccoli 4’, tra loro affacciati, viene applicata ai piedini 14 vincolati inferiormente alla base stessa. Successivamente, dopo aver opportunamente applicato il
<20>complesso di elementi 2 secondo l’invenzione ad entrambe le estremità di testa dei restanti due zoccoli 4, anche quest’ultimi vengono applicati per tamponare inferiormente anche i rimanenti due lati affacciati del mobile.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle fig. 11, il primo elemento 6 è provvisto sulla sua faccia anteriore di un’appendice 50 che si sviluppa in
25 corrispondenza del prolungamento laterale 20.
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>Inoltre, in tale forma di realizzazione, il complesso di elementi 2 secondo l’invenzione comprende altresì un terzo elemento 60 da inserire/applicare in corrispondenza dell’altro zoccolo 4’ da unire. In particolare, il terzo elemento 60 comprende due facce 62, 64 ortogonali tra
<5>loro dalle quali si sviluppa internamente un profilo 66 che almeno in parte è complementare, e quindi va in appoggio, alla porzione cilindrica della gamba del piedino 14. Più in dettaglio, in corrispondenza di una prima faccia 62 del terzo elemento 60 è prevista una protrusione sagomata a martello (non rappresentata) con caratteristiche costruttive e funzionali analoghe a quelle
10 descritte in precedenza relativamente al primo elemento 6. In corrispondenza dell’altra faccia 64 del terzo elemento 60 sono previste una pluralità di nervature parallele 68, preferibilmente con la testa ingrossata 70, tra le quali è inseribile, per deformazione elastica delle nervature stesse, l’appendice 50 del primo elemento 6. Opportunamente, quest’ultima presenta una testa
<15>bombata 52 di larghezza superiore alla distanza tra le teste ingrossate 70 di due nervature 68 contigue.
La forma di realizzazione di fig. 12 corrisponde sostanzialmente a quella di fig. 11 ad eccezione del fatto che il primo elemento 6 comprende due appendici sporgenti 50, una in corrispondenza del prolungamento laterale 20
<20>ed una in corrispondenza del corpo di base della piastra 10 del primo elemento 10. Inoltre, la faccia del terzo elemento 60 che è provvista di nervature 68 ha uno sviluppo maggiore al fine di consentire ad entrambe le appendici 50 del primo elemento 6 di inserirsi entro due distinte coppie di nervature 68 tra loro adiacenti. Opportunamente, il profilo complementare 66
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>è conformato in modo da abbracciare/avvolgere quasi metà della superficie cilindrica della gamba del piedino 14.
Il complesso di elementi 2 secondo l’invenzione si presenta particolarmente vantaggioso rispetto a quelli tradizionali in quanto:
<5>̵ le dimensioni del secondo elemento (angolare) sono particolarmente ridotte e ciò migliora l’effetto estetico complessivo della giunzione tra gli zoccoli,
̵ è utilizzabile anche con zoccoli che sono realizzati/tagliati in modo impreciso dato che, per uno dei due zoccoli di unire, è sufficiente che il
10 suo bordo di testa arrivi ad appoggiarsi frontalmente (cioè senza necessità di alcun inserimento) sul secondo elemento,
̵ i singoli elementi sono rapidamente e facilmente applicabili agli zoccoli, ̵ la regolazione durante il montaggio è estremamente semplice dato che richiede solamente di far scorrere il primo elemento rispetto al secondo in
<15>modo che i mezzi di collegamento risultino allineati al piedino al quale entrambi gli zoccoli della giunzione devono essere vincolati; in particolare, la semplicità di montaggio riduce i tempi dell’intervento dell’installatore professionista, al momento della prima installazione, nonché facilita gli interventi di temporanea rimozione e successiva riapplicazione degli
<20>zoccoli che sono generalmente effettuati dall’utilizzatore al fine di accedere, ad esempio per effettuare la pulizia, allo spazio racchiuso tra gli zoccoli stessi,
̵ è economico dato che è costituito da un ridotto numero di componenti che possono essere agevolmente realizzati in serie,
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>La presente invenzione è stata illustrata in una sua preferita forma di realizzazione, ma si intende che varianti esecutive potranno essere in pratica apportate, senza peraltro uscire dall'ambito di protezione del presente brevetto per invenzione industriale.
<Dr. Ing. PAOLO PIOVESANA>
Claims (11)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Complesso di elementi (2) per la giunzione degli zoccoli (4, 4’) di un<mobile (80) o simile, caratterizzato dal fatto di comprendere:> � un primo elemento (6) comprendente una piastrina (10) che è provvista su <5>una faccia di mezzi di collegamento (12) con un piedino (14) di detto mobile e sull’altra faccia di mezzi (18) per l’accoppiamento scorrevole<lungo detto primo zoccolo (4),> � un secondo elemento (8) comprendente un profilato con due porzioni (30,32) disposte ad “L” in cui il bordo longitudinale (34) di una prima porzione 10 (30) è ripiegato in modo da risultare sostanzialmente parallelo alla seconda porzione (32), le estremità di detti zoccoli (4, 4’) da unire essendo destinate ad andare in battuta frontalmente rispettivamente con detta prima e detta seconda porzione di detto secondo elemento (8), e dal fatto che detto primo elemento (6) comprende primi mezzi (22) che sono <15>destinati a cooperare con corrispondenti secondi mezzi (24) ricavati in detto secondo elemento (8) al fine di contrastare lo scorrimento relativo, lungo detto primo zoccolo (4), tra detto primo elemento (6) e detto secondo elemento (8).
- 2. Complesso secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che:� l’estremità di detto primo zoccolo (4) è destinata ad andare in battuta <20>frontalmente con detta prima porzione (30) di detto profilato e ad essere trattenuta lateralmente tra detto bordo longitudinale ripiegato (34) e detta<seconda porzione (30) di detto profilato, e> � l’estremità di detto secondo zoccolo (4’) essendo destinata ad andare inbattuta frontalmente con detta seconda porzione (32) di detto profilato.
- 3. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione (30) di detto profilato si prolunga oltre la seconda porzione (32) definendo così una spalla longitudinale (36) destinata a ricevere in appoggio lo spigolo esterno <5>dell’estremità di testa di uno di detti zoccoli (4’).
- 4. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto profilato è dimensionato in modo che la distanza tra le superfici affacciate del bordo ripiegato (34) e della seconda porzione (32) corrisponda sostanzialmente allo spessore dell’estremità (40) di 10 detto primo zoccolo (4).
- 5. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento (12) al piedino (14) del mobile (80) comprendono un gancio a forcella (16).
- 6. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, <15>caratterizzato dal fatto che i primi mezzi (22) del primo elemento (6) che cooperano con i secondi mezzi (24) del secondo elemento (8) presentano un profilo superficiale complementare tra loro.
- 7. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i primi mezzi (22) del primo elemento (6) che <20>cooperano con i secondi mezzi (24) del secondo elemento (8) sono configurati in modo da aumentare l’attrito risultante dal contatto e/o dallo scorrimento del primo elemento (6) rispetto al secondo elemento (8).
- 8. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta piastrina (10) comprende un prolungamento 25 laterale (20) sul quale sono definiti detti primi mezzi (22) che sono destinati a cooperare con detti secondi mezzi (24) che sono ricavati sul tratto terminale (33) di una porzione (32) di detto profilato che definisce detto secondo elemento (8).
- 9. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, <5>caratterizzato dal fatto che il prolungamento laterale (20) di detta piastrina (10) sul quale sono ricavati detti primi mezzi di cooperazione (22) è leggermente sfalsato rispetto alla restante parte della piastrina (10) in modo che, una volta accoppiato il primo elemento (6) allo zoccolo (4), il prolungamento laterale (20) delimiti con lo zoccolo stesso un’ansa per 10 l’inserimento stabile del tratto terminale (33) di detta porzione (32) del secondo elemento (8) sul quale sono ricavati detti secondi mezzi di cooperazione (24).
- 10. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il tratto terminale (33) di detta porzione (32) del <15>secondo elemento (8) sul quale sono ricavati detti secondi mezzi di cooperazione (24) è leggermente sfalsato rispetto al restante tratto di detta porzione (32) in modo che, una volta associato il secondo elemento (8) all’estremità dello zoccolo (4), il tratto terminale di detta porzione (32) delimiti con lo zoccolo stesso un’ansa per l’inserimento del prolungamento laterale <20>(20) di detta piastrina (10) sul quale sono ricavati detti primi mezzi di cooperazione (22).
- 11. Complesso secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in detto primo elemento (6), detti mezzi di collegamento (12) con il piedino (14) di detto mobile comprendono almeno una appendice sporgente (50), e dal fatto di comprendere un terzo elemento<(60) che presenta:> � una prima faccia (62) provvista di mezzi (18) per l’accoppiamento<scorrevole lungo detto secondo zoccolo (4’),> 5 � una seconda faccia (64) che è ortogonale a detta prima faccia (62) epresenta una pluralità di nervature parallele (68) tra le quali è inseribile, per deformazione elastica delle nervature stesse, detta almeno una<appendice (50) del primo elemento (6),> � un profilo (66) che collega detta prima (62) e seconda faccia (64) e che è, 10 almeno in parte, complementare alla gamba di detto piedino (14) per consentire così un appoggio stabile di detto terzo elemento (60) su detta gamba del piedino (14). p.i. della VOLPATO INDUSTRIE S.P.A. Dr. Ing. Paolo Piovesana
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Patent Citations (2)
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