IT201600105208A1

IT201600105208A1 - Contenitore di fermentazione e/o stoccaggio

Info

Publication number: IT201600105208A1
Application number: IT102016000105208A
Authority: IT
Inventors: Bruno Crosato
Original assignee: NoForm Srl
Priority date: 2016-10-19
Filing date: 2016-10-19
Publication date: 2018-04-19
Also published as: US20200056130A1; CA3041007A1; EP3529349A1; WO2018073715A1; RU2019111639A

Description

Titolo: Contenitore di fermentazione e/o stoccaggio

L’invenzione riguarda un contenitore di fermentazione e/o stoccaggio, e al metodo per costruirlo.

Soprattutto nel settore vinicolo, si sa che il tino in legno è un recipiente tradizionale per la fermentazione del mosto con o senza vinacce. Un comune tino 10 è come mostrato in fig.1. Il tino 10 è realizzato con listelli 12 di legno, dette doghe, generalmente di rovere, piallati internamente e tenuti insieme da cerchi metallici. Il fondo 16 e il cielo 18 del tino 10 sono costituiti da un cerchio di legno o metallo, e tutto il tino 10 è sollevato da terra da gambe 14, ad es. ceppi in legno. Recentemente le gambe 14 si sono evolute in travette metalliche, molto spesso regolabili in altezza.

Di fatto, il tino 10 in legno offre buone prestazioni di vinificazione, tanto che sono nate alcune sofisticazioni volte a semplificarne l’utilizzo. Ad esempio per facilitare la manutenzione del guscio in legno ci sono tini con fondo e cielo in acciaio scomponibili in tre parti impilate come mostrato in EP1948778. Tuttavia durante l’assemblaggio, che è parecchio complicato, il tino resta inservibile diminuendo la capacità produttiva della cantina. Inoltre serve modificare strutturalmente la parte in legno, e il contenitore risultante ha una sola cella di fermentazione o stoccaggio ibrida, nel senso che la cella è composta da materiali diversi a diverse altezze. Si perde quindi la fermentazione in un ambiente completamente in legno.

La presente invenzione ha come scopo principale migliorare questo stato dell’arte.

Altro scopo è la realizzazione di un metodo o un contenitore per aumentare la capacità di produzione in una cantina senza aumentare l’area occupata da tini. Altro scopo è la realizzazione di un metodo o un contenitore per aumentare le capacità di lavorazione per un tino in legno.

Un primo aspetto dell’invenzione riguarda un metodo come alle rivendicazioni allegate. Il metodo è per realizzare un contenitore di fermentazione e/o stoccaggio per un prodotto vegetale, in particolare vino o mosto, e comprende la fase di

piazzare un tino in legno, costituente una cella chiusa di fermentazione e/o stoccaggio, sopra una seconda cella chiusa di fermentazione e/o stoccaggio.

Così nel contenitore composto si mantengono le proprietà della cella in legno e si espande la capacità con una seconda cella. Nonostante le celle possano essere distanziate e staccate tra loro, per semplicità costruttiva e resistenza strutturale preferibilmente si appoggia il tino sopra, e a diretto contatto con, la seconda cella. Non solo si può rimodernare un tino in legno con la seconda cella, ma lo spazio in cantina viene sfruttato al massimo in verticale, senza area aggiuntiva.

Per stabilità e compattezza si preferisce dimensionare il cielo della seconda cella per sostanzialmente combaciare con il fondo del tino, in particolare il cielo della seconda cella ha stessa pianta del fondo del tino.

Per semplificare il montaggio relativo fra il cielo della seconda cella e il fondo del tino, si inserisce il cielo della seconda cella dentro una cavità complementare presente nel fondo del tino.

Un altro aspetto dell’invenzione riguarda un contenitore come alle rivendicazioni allegate. Il contenitore di fermentazione e/o stoccaggio per un prodotto vegetale, in particolare vino o mosto, comprendente un tino in legno, costituente una prima cella chiusa di fermentazione e/o stoccaggio delimitata da

una parete laterale in legno,

un fondo in legno o metallo o plastica,

un coperchio in legno o metallo o plastica,

caratterizzato dal fatto di comprendere

una seconda cella chiusa di fermentazione e/o stoccaggio fatta di materiale diverso dal legno posta a supporto della prima cella.

Preferibilmente nel contenitore la seconda cella è fatta di metallo o plastica, per semplicità costruttiva.

Preferibilmente la seconda cella è sotto e a diretto contatto con la prima cella, per semplicità costruttiva e massimo sfruttamento del volume in cantina.

Preferibilmente la seconda cella ha un cielo di forma e area sostanzialmente uguale al fondo della prima cella, per massima stabilità e capacità contenitiva.

Per semplificare il montaggio relativo fra il cielo della seconda cella e il fondo del tino, del tino o prima cella comprende un bordo sporgente che si estende dal fondo trasversalmente (ad es. ortogonalmente) rispetto al piano di giacitura del fondo. Il bordo e il fondo definiscono così una cavità di forma complementare alla sommità o al cielo della seconda cella, e la sommità o il cielo della seconda cella è inseribile dentro la cavità.

Preferibilmente la seconda cella comprende una tasca o mezzi di termoregolazione per un prodotto vegetale fermentante o stoccato dentro la seconda cella.

Preferibilmente la seconda cella comprende un portello di accesso.

Preferibilmente la seconda cella comprende esternamente un’asta di livello in grado di visualizzare il livello del prodotto dentro la seconda cella.

Preferibilmente il contenitore comprende un condotto esterno alle celle che mette in comunicazione le due celle affinché del prodotto possa essere travasato (ad es. per gravità) dalla prima cella dentro alla seconda cella. Al fine di regolare i flussi di prodotto, sul condotto sono preferibilmente presenti delle valvole.

Preferibilmente il contenitore comprende un condotto che mette in comunicazione le due celle affinché del prodotto o del liquido possa essere travasato dalla seconda cella dentro la prima cella. In particolare, il contenitore può comprendere mezzi per pressurizzare la seconda cella e mezzi per regolare il flusso in detto condotto (ad es. una valvola), così che del prodotto o del liquido possa venir iniettato dalla prima cella alla seconda cella sotto la spinta della pressione presente nella seconda cella. Tale pressione ad es. viene generata dallo stesso gas di fermentazione o tramite iniezione di gas nella seconda cella dall’esterno.

Preferibilmente il contenitore comprende un carrello di follatura presente sopra il cielo della prima cella, per aumentare le lavorazioni possibili tramite un pistone di follatura montato sul carrello. Come opzione vantaggiosa, il contenitore comprende delle rotaie orizzontali montate sul cielo della prima cella per lo scorrimento dell’organo di follatura. Vari contenitori possono essere ad es. allineati, e le guide o rotaie sono rettilinee per lo scorrimento del carrello da una prima cella di un contenitore alla prima cella di un contenitore adiacente. Oppure vari contenitori possono essere adiacenti in ordine sparso, e le guide o rotaie sono dritte e/o curve per lo scorrimento del carrello da una prima cella di un contenitore alla prima cella di un contenitore adiacente.

Forme di realizzazione preferite dell’invenzione verranno ora descritte con riferimento all’allegato disegno, ove

- fig.1 mostra un tino di tipo noto;

- fig.2 mostra una vista frontale parzialmente in esploso di un contenitore secondo l’invenzione; - fig.3 mostra una vista frontale del contenitore di fig.2 quando assemblato;

- fig.4 mostra una vista frontale di contenitori secondo l’invenzione.

Nelle figure numeri uguali indicano parti uguali, e il contenitore è illustrato e descritto come in uso. Un contenitore di fermentazione e/o stoccaggio MC comprende due celle 11, 50 di fermentazione e/o stoccaggio, entrambe chiuse e indipendenti. La fermentazione e/o stoccaggio è particolarmente vantaggiosa nel caso di mosto o vino.

La prima cella 11, quella superiore, è sostanzialmente analoga al tino 10 di fig.1. La cella 11 è realizzata con listelli 12 di legno, generalmente di rovere e ad es. tenute insieme da cerchi metallici, e comprende un fondo 16 e un cielo 18 costituiti da un pannello o cerchio di legno o metallo.

La seconda cella 50, quella inferiore, comprende un fondo 34, un cielo 36 e un guscio cilindrico 32 che ne forma le pareti laterali. Il fondo 34, il cielo 36 e il guscio cilindrico 32 sono realizzati in materiale diverso dal legno, ad es. metallo o plastica, e sono collegati fra loro a tenuta stagna. Preferibilmente il fondo 34 poggia su un piano di supporto W tramite zoccoli 38.

Le celle 11, 50 sono una sovrapposta all’altra, in particolare per massima semplicità di montaggio il fondo 16 della cella 11 poggia direttamente sul cielo 36 della cella 50 (fig.3).

Come si vede da fig. 2 e 3, le celle 11, 50 sono impilabili una sopra l’altra per comporre il contenitore complessivo MC.

Il contenitore MC composto dalle due celle 11, 50 ha molti vantaggi.

Esso aumenta la capacità di stoccaggio per m<2>e, se l’altezza della cella 50 è pari a quella delle gambe 14 originali, la distanza da terra della cella 11 rimane inalterata, e non sono necessarie modifiche o ampliamenti all’ambiente circostante. Si risparmiano anche le gambe 14, e l’interazione fra le due celle 11, 50 consente di lavorare in modi nuovi il prodotto contenuto nella cella 11, ovvero amplia le potenzialità lavorative e il rendimento della prima cella 11.

Dalla cella 11 il mosto o vino può essere travasato per gravità nella cella 50 sottostante, ad es. tramite un condotto 46 che mette in comunicazione le due celle 11, 50. Il travaso preferibilmente è controllato con valvole 52, 48 poste sul condotto 46. Il travaso consente di effettuare la tecnica del delestage, o di eseguire una fermentazione differenziata nelle due celle 11, 50.

Per espandere i possibili trattamenti sul prodotto o semplificare la lavorazione, la cella 50 preferibilmente comprende:

• mezzi di termoregolazione 42, in grado di regolare la temperatura all’interno della cella 50, come ad es. una tasca nel guscio 32 in cui scorre fluido riscaldante o refrigerante; e/o

• mezzi per effettuare un rimontaggio a pressione del prodotto sgrondato dalla cella 50 alla cella 11;

• un portello 40 per l’accesso all’interno (o l’evacuazione di parti solide); e/o

• un dispositivo 44 per misurare il livello di liquido dentro la cella 50.

Per sfruttare al massimo le capacità delle celle 11, 50 e per semplicità di montaggio, il fondo 16 ha stessa area e/o pianta del cielo 36. Oppure per favorire la sovrapposizione stabile tra le due celle 11, 50 il bordo inferiore dei listelli 12 (o in generale della parete laterale della cella 11) sporge leggermente verso il basso rispetto al fondo 16. Pertanto sotto la cella 11 si forma una concavità in cui si può inserire la parte superiore del, o tutto il, cielo 36.

Fig. 4 mostra una fila di contenitori MC, da cui si apprezza l’enorme volume di stoccaggio recuperato applicando ad ogni cella 11 una seconda cella 50.

Un ulteriore vantaggio è poter follare il prodotto dentro la cella 11, e allo scopo essa comprende preferibilmente un coperchio 20 per aprire o chiudere un accesso nel cielo 18 tramite il quale inserire dentro la cella 11 un pistone di follatura 64 di un carrello 62 di follatura. E’ conveniente montare sul cielo 18 di celle 11 affiancate delle rotaie o guide 60, per poter spostare il carrello 62, e quindi il pistone 64, sopra e dentro ogni cella 11.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Metodo per realizzare un contenitore (MC) di fermentazione e/o stoccaggio per un prodotto vegetale, in particolare vino o mosto, comprendente le fasi di piazzare un tino in legno (11), costituente una cella chiusa di fermentazione e/o stoccaggio, sopra una seconda cella (50) chiusa di fermentazione e/o stoccaggio.
2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui si appoggia il tino sopra e a diretto contatto con la seconda cella.
3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il tino comprende un fondo (16) e la seconda cella comprende un cielo (36) che è dimensionato per sostanzialmente combaciare con il fondo (16).
4. Contenitore (MC) di fermentazione e/o stoccaggio per un prodotto vegetale, in particolare vino, comprendente un tino in legno (11), costituente una prima cella chiusa di fermentazione e/o stoccaggio delimitata da una parete laterale (12) in legno, un fondo in legno (16), e un coperchio in legno (18), caratterizzato dal fatto di comprendere una seconda cella (50) chiusa di fermentazione e/o stoccaggio fatta di materiale diverso dal legno posta a supporto della prima cella.
5. Contenitore secondo la rivendicazione 4, in cui la seconda cella è fatta di metallo o plastica.
6. Contenitore secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui la seconda cella è sotto e a diretto contatto con la prima cella.
7. Contenitore secondo la rivendicazione 4 o 5 o 6, in cui la seconda cella (50) comprende un cielo (36) di forma e area sostanzialmente uguale al fondo (16) della prima cella (11).
8. Contenitore secondo la rivendicazione 4 o 5 o 6 o 7, in cui la seconda cella comprende una tasca o mezzi di termoregolazione per un prodotto vegetale fermentante o stoccato dentro la seconda cella.
9. Contenitore secondo la rivendicazione 4 o 5 o 6 o 7 o 8, comprendente un condotto (46) esterna alle celle che mette in comunicazione le due celle (11, 50) affinché del prodotto possa essere travasato dalla prima cella dentro alla seconda cella.
10. Contenitore secondo la rivendicazione 4 o 5 o 6 o 7 o 8 o 9, comprendente delle rotaie orizzontali (60) montate su un cielo della prima cella per lo scorrimento di un carrello di follatura.