IT201600092675A1 - Impianto di produzione di monoclorammina per trattamento di fluidi - Google Patents

Impianto di produzione di monoclorammina per trattamento di fluidi

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IT201600092675A1
IT201600092675A1 IT102016000092675A IT201600092675A IT201600092675A1 IT 201600092675 A1 IT201600092675 A1 IT 201600092675A1 IT 102016000092675 A IT102016000092675 A IT 102016000092675A IT 201600092675 A IT201600092675 A IT 201600092675A IT 201600092675 A1 IT201600092675 A1 IT 201600092675A1
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Description

TITOLO: IMPIANTO DI PRODUZIONE DI MONOCLORAMMINA PER TRATTAMENTO DI FLUIDI
DESCRIZIONE
Il presente trovato si inserisce nel campo dei metodi di trattamento di fluidi mediante monoclorammina e relativo impianto di produzione.
Secondo l’invenzione la monoclorammina è ottenuta mediante un processo di reazione controllata.
Una volta prodotta la monoclorammina, in soluzione e in ambiente di reazione controllato, viene addizionata al fluido da sanitizzare.
Vantaggi:
la produzione in ambiente controllato, particolarmente con impiego di sola acqua osmotizzata per la preparazione della soluzione internamente ad un apposito reattore, configurato in accordo con gli accorgimenti fluidodinamici di reazione nel seguito descritti, garantisce un prodotto sanitizzante non influenzato dalla qualità dell'acqua utilizzata per la reazione di preparazione della soluzione di monoclorammina,
il successivo stoccaggio e dosaggio della soluzione di monoclorammina prodotta in apposito serbatoio di stoccaggio ne permette l’utilizzo in molteplici applicazioni.
ARTE NOTA
I sistemi esistenti sul mercato per la produzione di monoclorammina come molecola e conseguente utilizzo su circuiti idrici come ad esempio acqua destinata al consumo umano sono molteplici.
Da anni, anche in Italia, la monoclorammina è utilizzata in alcuni acquedotti della Sardegna.
Una recente applicazione, comparsa sul mercato, prevede il dosaggio della monoclorammina in circuiti sanitari come agente battericida.
Nello specifico la produzione avviene dosando i prodotti chimici di base (soluzione di ipoclorito soluzione di sali di ammonio) direttamente su una porzione di acqua prelevata dal circuito sanitario stesso destinato alla utenza, portata in macchina e quindi, sul flusso derivato, iniettati i prodotti chimici reagenti; la reazione pertanto non avviene in ambiente controllato ma soggetta a diverse variabili. La monoclorammina pertanto si produce con reazione sullo stesso flusso di acqua prelevata dal circuito sanitario senza alcun pretrattamento e successivamente reimmesso .
Sia il sistema che il processo rivendicato, prevedono la formazione e il dosaggio della molecola della monoclorammina in maniera completamente diversa ritenendo opportuno produrre separatamente una soluzione concentrata di monoclorammina pura senza alcuna influenza dal circuito entro cui successivamente si intende dosare la soluzione .
In questo modo la monoclorammina ottenuta dal processo e con il sistema in oggetto mantiene la purezza di produzione a prescindere dalla qualità dell'acqua del circuito destinato alla utenza che si deve sanitizzare e, ancor più, la produzione della molecola avviene in ambiente controllato.
ESPOSIZIONE E VANTAGGI DEL TROVATO
Scopo del presente trovato è quello di produrre monoclorammina concentrata ad elevata purezza mediante un processo di reazione controllata.
In particolare, l’impianto e l’apparato prevedono:
- mezzi di collegamento per l’ingresso dell’acqua osmotizzata utilizzata per la soluzione di reazione, con controllo e regolazione della sua pressione; eventualmente, nel caso in cui l’impianto non sia in grado di ricevere acqua osmotizzata, si prevede il passaggio attraverso un impianto aggiuntivo ad osmosi inversa (filtrazione su membrane osmotiche), configurate per ottenere acqua osmotizzata della sola porzione destinata alla reazione,
- mezzi per il dosaggio dei reagenti chimici, ovvero mediante pompe dosatrici come ad esempio peristaltiche, e l’adduzione controllata dei reagenti in apposito reattore con detta acqua osmotizzata, quest’ultima usata come solvente di reazione, - mezzi configurati per la creazione e il mantenimento di un regime turbolento almeno all’interno del reattore e almeno durante la reazione e produzione della monoclorammina; specificamente detti mezzi sono configurati per agitare la soluzione contenuta all’interno del reattore, ad esempio tramite un miscelatore elettromeccanico;
- mezzi atti ad eseguire una ulteriore fase/attività di postdosaggio di uno dei reagenti partecipanti la reazione, nel dettaglio l’ipoclorito; il post-dosaggio avviene in tal modo direttamente nella soluzione concentrata di monoclorammina in precedenza prodotta.
Detta fase di post-dosaggio, eseguita tramite sistema proporzionale o temporizzato o manuale, può essere:
- impostata e definita a priori in funzione dei rapporti dei reagenti e della eventuale quantità di ammonio in eccesso rimasto a seguito della reazione e che viene ad essere presente assieme alla soluzione di monoclorammina, oppure
- azionato da strumenti di analisi posizionati sul fluido da sanitizzare o sanitizzato.
In accordo con un ulteriore aspetto della invenzione, un secondo mezzo generatore di turbolenza può essere inserito all’interno del serbatoio di stoccaggio, per favorire la reazione del reagente addizionato alla soluzione di monoclorammina prodotta.
Il sistema è altresì fornito di un sistema di controllo in collegamento di segnale con i componenti suddetti e configurato per compiere almeno le seguenti operazioni:
- dosare i reagenti e l’acqua osmotizzata nel reattore
- attivare le pompe dosatrici,
- generare la turbolenza,
- comandare/attivare (al termine della reazione di produzione di monoclorammina) il post-dosaggio supplementare di reagente a monoclorammina prodotta; detto dosaggio essendo compiuto direttamente nel serbatoio di stoccaggio oppure in condizioni dinamiche durante il passaggio dal reattore al serbatoio stesso.
Infine, il sistema è configurato per gestire il dosaggio della soluzione concentrata nel fluido da sanitizzare, ad esempio mediante una o più pompe dosatrici.
Infine saranno preferibilmente presenti, a valle, ulteriori sensori e mezzi di analisi del fluido sanitizzato, con rilevazione di parametri caratteristici in collegamento di segnale con il sistema di controllo così da permettere di automatizzare il dosaggio della soluzione di monoclorammina concentrata prodotta.
VANTAGGI
Grazie all’inserimento di mezzi generatori di turbolenza all’interno del reattore e/o sul serbatoio di stoccaggio si riesce ad ottenere una buona ed efficace miscelazione tra i reagenti partecipanti la reazione e l’acqua osmotizzata destinata alla produzione della soluzione di monoclorammina.
Grazie all’inserimento di mezzi per l’ulteriore dosaggio di ipoclorito nel reattore (a reazione avvenuta) e/o nel serbatoio di stoccaggio o nella tubazione di collegamento tra detto reattore e detto serbatoio di stoccaggio è possibile aumentare il rendimento di produzione di monoclorammina sfruttando l’eventuale eccesso di ammonio trasformandolo in ulteriore monoclorammina.
In tal modo, a prescindere dalla fonte di approvvigionamento della struttura in cui viene installata la macchina, la reazione è sempre garantita e la monoclorammina prodotta avrà le medesime caratteristiche evitando la formazione di sottoprodotti.
Detti scopi e vantaggi sono tutti raggiunti dall’ impianto di produzione di monoclorammina e suo processo, oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto previsto nelle sotto riportate rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Le caratteristiche summenzionate ed altre risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente supportata dalle tavole di disegno allegate che servono a puro titolo esemplificativo e non limitativo.
- Figura 1: illustra lo schema di funzionamento dell’impianto e del processo in oggetto,
- Figura 2: illustra schematicamente il funzionamento dell’impianto, in particolare reattore, serbatoio e funzione di post dosaggio;
- Figura 3: illustra una preferita conformazione del reattore di reazione, con dislocazione degli ingressi dei reagenti e dell’acqua osmotizzata, oltre la presenza di un mezzo agitatore.
CONSIDERAZIONI CHIMICHE GENERALI.
E’ noto che per ottenere monoclorammina occorre una reazione di ammoniaca e ipoclorito secondo la formula seguente:
NH3 (aq) HOCl -> NH2Cl H2O
Si hanno pertanto due reagenti in ingresso, che per comodità verranno denominati reagente A e reagente B; detti reagenti, a seguito della loro reazione, producono monoclorammina e acqua.
Il reagente A della presente invenzione è ipoclorito stabilizzato ad una determinata concentrazione, nel seguito denominato ACISAN-C.
Il reagente B contiene ammonio in forma salina, preferibilmente in soluzione con altre sostanze per raggiungere un congruo valore di pH e una definita concentrazione di ammoniaca.
In maggior dettaglio il reagente B è denominato ACISAN-AM e, nello specifico:
- ACISAN-AM 1, ottenuto con cloruro di ammonio e
- ACISAN-AM 2 ottenuto con solfato di ammonio.
Nel proseguo verranno per semplicità chiamati genericamente ACISAN AM.
Riguardo il rapporto tra i reagenti la formula utilizzata è la seguente:
La reazione di base per la produzione di monoclorammina è: NH3 HClO = NH2Cl H2O
dove:
NH2Cl è monoclorammina
NH3 è ammoniaca
HClO è acido ipocloroso ottenuto per idrolisi dell'ipoclorito di sodio dalla seguente reazione:
NaClO H2O = HClO NaOH
Nel caso della presente invenzione il reagente B, ovvero ACISAN AM 1, contiene NH4Cl NaOH NH3, e ACISAN AM 2, contiene (NH4)2 SO4 NAOH NH3, pertanto la reazione complessiva, oltre la formulazione di base di cui sopra, è composta anche dalla seguente reazione utilizzando:
ACISAN AM 1
NH4Cl NH3 NaOH 2HClO = 2NH2Cl NaCl 3H2O
ACISAN AM 2
(NH4)2 SO4 NH3 2NaOH 3HClO = 3NH2Cl Na2SO4
5H2O
Come detto, per la produzione di monoclorammina, l’apparato prevede l’impiego di acqua osmotizzata per la soluzione di reazione direttamente, se disponibile, altrimenti ottenuta con un impianto aggiuntivo ad osmosi inversa (filtrazione su membrane osmotiche in modo da ottenere le caratteristiche richieste; un sistema di controllo provvede altresì alla regolazione della portata e della pressione di detta acqua osmotizzata destinata alla soluzione di reazione.
La reazione avviene in apposito reattore 1 per l’ottenimento di soluzione di monoclorammina pura.
La reazione si completa con un sistema di miscelazione forzato, indicato globalmente con 2, in grado di agitare la soluzione di reazione, fino a raggiungere un regime turbolento; il sistema 2 è inseribile all’interno del corpo-reattore.
Il dosaggio nelle dovute proporzioni dei prodotti chimici, reagenti A e B (ACISAN C e ACISAN AM) contenuti in appositi serbatoi 6 e 7, crea in uscita dal reattore una soluzione contenente monoclorammina ad alta concentrazione.
Per evitare la potenziale produzione di sottoprodotti nocivi dovuti ad un sovradosaggio di ipoclorito (reagente A) si prevede di operare con eccesso di ammonio.
Al fine di ottimizzare la reazione aumentando la concentrazione di monoclorammina prodotta recuperando l’eventuale eccesso di ammonio, il metodo prevede di iniettare nel serbatoio di stoccaggio o sul collegamento reattore-serbatoio una ulteriore quantità di reagente A (ACISAN-C, ipoclorito) utilizzato per la produzione di monoclorammina; a tal riguardo il sistema di controllo è in collegamento di segnale con almeno un sistema o gruppo di dosaggio dedicato. Viene pertanto trasformato in ulteriore monoclorammina l’eventuale eccesso di ammoniaca.
Quando la molecola di monoclorammina è stata prodotta, ha una stabilità che permette di essere iniettata nel fluido, ovvero nel circuito ovvero nel sistema da sottoporre a sanitizzazione. In particolare il fluido trattato può essere fluido destinato sia all’uso umano che per altri usi civili o industriali o zootecnici a prescindere che sia acqua calda o fredda o altro fluido.
In buona sostanza, il processo viene gestito da almeno un sistema di controllo e prevede le seguenti fasi di produzione della monoclorammina:
A) Dosaggio del reagente B e dell’acqua osmotizzata nel reattore 1,
o Il dosaggio del reagente B avviene attraverso un primo orifizio 5; detto dosaggio del componente ACISAN-AM (ACISAN-AM 1 o ACSAN-AM2) avviene in contemporanea all’ingresso nel reattore dell’acqua osmotizzata, secondo orifizio 10.
o L’alimentazione del reagente B avviene mediante pompa 8 dosatrice (ad. es. peristaltica ) controllata da sistema di controllo e gestione, quale PLC, nella quantità in precedenza determinata.
B) decorso il tempo definito o raggiunto il livello preimpostato, mentre continua ad affluire al reattore acqua osmotizzata, si provvede a far entrare, attraverso un terzo orifizio indicato con 11, il reagente A, ovvero ACISAN-C; il reagente A è introdotto mediante pompa 9 (ad. es. peristaltica ) controllata da PLC fino a raggiungimento di un livello predefinito o decorso un tempo impostabile;
C) decorso il tempo definito o raggiunto il livello preimpostato continua ad affluire al reattore l’acqua precedentemente osmotizzata, fino al raggiungimento del livello finale, che può essere misurato da un sensore di livello.
Durante almeno una delle fasi sopra indicate, preferibilmente anche tutto il periodo di preparazione e produzione della monoclorammina di cui alle fasi A, B e C, si provvede a creare una turbolenza della soluzione di reazione all’interno del reattore, mantenendo attivo il gruppo di miscelazione 2 (es. elettromeccanico).
In accordo con un aspetto della invenzione, i tempi di intervento di detto gruppo 2 di miscelazione possono anche essere protratti dopo la fase C.
Come illustrano le figure, un secondo gruppo di miscelazione può trovare collocazione nel serbatoio di stoccaggio al fine di creare una turbolenza nella soluzione di monoclorammina in esso contenuto, che verrà messo in agitazione durante o dopo il postdosaggio di ipoclorito, reagente A.
L'acqua osmotizzata funge da diluizione e grazie alla presenza del miscelatore e alla conformazione interna del reattore avviene la miscelazione dei prodotti chimici o reagenti A e B di base descritti in precedenza (ACISAN-C, ACISAN-AM ).
Con il processo di formazione della monoclorammina qui descritto, la reazione avviene a livello di pH regolato e rientrante in un campo compreso tra 7 e 12,5.
Avvenuta la produzione di soluzione di monoclorammina pura e quindi dal reattore, il sistema di gestione e controllo comanda una elettrovalvola EV2, cosicché la soluzione viene scaricata e scende nel serbatoio di stoccaggio 12 inferiore.
A reazione avvenuta regolarmente, mediante un sistema di post-dosaggio o post-trattamento può essere comandata la ulteriore iniezione di ipoclorito:
- direttamente nel reattore 1 oppure
- durante il travaso nel serbatoio di stoccaggio 12 a seguito dell’apertura della elettrovalvola EV 2 sulla tubazione 13 di travaso con dovuta miscelazione oppure - direttamente nel serbatoio di stoccaggio 12 su cui può essere inserito, come detto, un gruppo di miscelazione.
Il suddetto ulteriore dosaggio di reagente A (ACISAN-C) è finalizzato all’aumento del rendimento di reazione, la quale può avvenire in esubero di ammonio realizzato per via analitica.
La soluzione prodotta nel reattore 1, ottenuta per miscelazione sequenziale di ACISAM AM e successivamente ACISAN C in acqua osmotizzata, ha una elevata concentrazione di monoclorammina.
Una volta stoccata la monoclorammina nel serbatoio 12 di stoccaggio, il cui livello è controllato da un sensore di livello, viene eventualmente corretta con il secondo post-dosaggio di ipocolorito. A questo punto la monoclorammina stoccata è pronta per essere dosata al fluido 15 da sanificare.
Il dosaggio al fluido 15 avviene mediante sistema di dosaggio (es. pompe dosatrici) che operano secondo la logica PID e/o proporzionale – volumetrico o manuale.
Con logica di dosaggio di tipo proporzionale -volumetrico, il dosaggio della monoclorammina avviene mediante pompa dosatrice che inietta in funzione del segnale proveniente da un rilevatore di portata. Il segnale è proporzionale al quantitativo di acqua che passa dal rilevatore di portata.
Con logica di dosaggio di tipo PID, il dosaggio avviene mediante pompa dosatrice che riceve, ad esempio, da sistema di gestione e controllo oppure un’ulteriore centralina esterna o interna alla pompa stessa; un segnale di grandezze rappresentative di valori quali: la concentrazione della monoclorammina rilevata nel condotto del fluido oppure misurata sulla utenza.
Preferibilmente detta misura avviene mediante un sistema di analisi più un tempo, inseribile da un tecnico, in funzione a una inerzia di circuito che calcola il tempo necessario alla soluzione dosata per diffondersi nel circuito stesso e arrivare al sistema di analisi. Nel contempo può essere inserita anche la lettura del rilevatore di portata.
Sostanzialmente il dosaggio PID dipende da tre parametri: analisi della concentrazione del sanitizzante, tempo di inerzia del circuito, portata di acqua alle utenze. Questo permette di avere un dosaggio regolare evitando iper concentrazioni in alcuni punti del circuito. Il sistema prevede anche altre analisi che possono essere inserite dal PLC di gestione nella regolazione del dosaggio di monoclorammina nel fluido da sanitizzare quali: potenziale Redox, pH, Cloro libero, Cloro totale, NH3.
DESCRIZIONE DEL REATTORE
Genericamente il reattore è un corpo entro il quale, mediante condotti di adduzione, possono essere inseriti i reagenti A e B oltre ché l’acqua osmotizzata ed in cui è inoltre presente un orifizio configurato per ricevere un mezzo per generare turbolenza nella soluzione di reazione. In una forma di realizzazione detto mezzo è un dispositivo agitatore ovvero miscelatore, disposto assialmente ovvero centralmente rispetto al corpo cilindrico di reazione.
Secondo un aspetto della invenzione, una possibile forma di realizzazione del reattore è illustrata e complessivamente indicata con 1 nella figura 3.
Si tratta sostanzialmente di un contenitore cilindrico chiuso alle estremità di base, alla cui base inferiore è presente una bocca di uscita per il collegamento con un serbatoio 12 di stoccaggio monoclorammina prodotta.
Il reattore 1 di reazione è indicato nel particolare Fig. 4; l’acqua osmotizzata entra in nell’orifizio 10, mediante regolazione micrometrica su elettrovalvola di caricamento, indicata con EV1 (fig.1).
Come detto, il reattore 1 prevede anche due ulteriori ingressi dei reagenti A e B già in precedenza descritti e atti a partecipare alla reazione.
Ulteriormente, il reattore 1 prevede come detto l’ulteriore orifizio per il posizionamento di un gruppo 2 o mezzo generatore di turbolenza della soluzione di reazione, ossia di miscelazione forzata, quale ad esempio un agitatore elettromeccanico (recante almeno uno stelo terminante con delle pale che ruotando immerse nella soluzione inducono ad essa la turbolenza indicata).
In maggior dettaglio, la base superiore del reattore 1 presenta:
- almeno due aperture 11 e 5 attraverso le quali entrano rispettivamente i reagenti A e B (ACISAN C, e ACISAN-AM),
- almeno un orifizio 50 conformato per ospitare una sonda di livello; in alternativa e senza uscire dall’ambito di protezione della presente invenzione, la sonda di livello è esterna al reattore 1 e in tal caso l’orifizio 50 può essere omesso oppure di servizio per altre sonde di misura,
- almeno un orifizio 40, preferibilmente disposto in asse al reattore, conformato per l’accoppiamento con il gruppo miscelatore 2.
L’ingresso 10 dell’acqua osmotizzata di diluizione si trova nella camicia laterale cilindrica del reattore ed è definito da un condotto 20 non è perpendicolare alla camicia, disposto cioè in direzione non radiale.
Secondo la vista dall’alto del rettore 1, detto condotto 20 forma un angolo di 45° rispetto la tangente del punto di inserzione con il punto H ove si ha il rilascio dell’acqua osmotizzata nel reattore.
Il punto H si trova all’interno del reattore, nella zona inferiore e in adiacenza alla camicia, ma distante da quest’ultima.
Il reagente A viene immesso nel reattore anch’esso in prossimità del punto H, con introduzione dall’alto e continuazione mediante condotto 17 dedicato fino al raggiungimento di una zona di uscita corrispondente a detto punto H, così da avere una direzione assiale rispetto al reattore.
Il reagente B, viene immesso nel reattore nell’orifizio 5 del reattore stesso.
Come detto, nell’orifizio 40, preferibilmente centrale, trova collocazione un miscelatore (es. non vincolante elettromeccanico), mentre nell’orifizio 50 il sensore di livello.
Quindi, mentre l’ingresso dei reagenti A e B è nella medesima direzione assiale e dall’alto, del reattore 1, l’ingresso dell’acqua osmotizzata è su un piano parallelo alla base del reattore 1. Detta geometria del reattore 1 e disposizione degli ingressi dei reagenti e dell’acqua osmotizzata, favorisce la reazione degli stessi e contribuisce, assieme al sistema generatore di turbolenza, alla miscelazione e formazione di monoclorammina.
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto per la produzione regolamentata di monoclorammina, oltre ad almeno un reattore 1 come in precedenza descritto si completa di:
- almeno un serbatoio di stoccaggio 12, collegato a detto almeno un reattore mediante apposito condotto 13, e valvola Ev2
- sistema di dosaggio dei reagenti A e B nel reattore, collegato ai serbatoi 6 e 7 mediante relativi condotti, - un sistema di controllo e gestione della reazione
- un sistema di post-dosaggio configurato per prelevare ACISAN C e dosarlo, se necessario:
o direttamente nel reattore 1 oppure
o nel serbatoio di stoccaggio 12 oppure
o sulla tubazione 13 di travaso reattore - serbatoio di stoccaggio 12,
- pompe dosatrici, di dosaggio soluzione di monoclorammina
- una o più sonde di misura di grandezze rappresentative all’interno del reattore e/o del serbatoio di stoccaggio. Un riduttore di pressione è configurato per regolare la pressione di ingresso dell’acqua destinata alla soluzione di reazione, al fine di mantenerla tra valori regolabili da 1 a 10 bar.
Come detto in precedenza, in caso di impossibilità ad avere una fornitura di acqua osmotizzata con la quale procedere con la reazione, il sistema oggetto del trovato prevede, che la linea di ingresso acqua sia fornita di un ulteriore gruppo osmotico; nel dettaglio detto gruppo comprende una pompa posizionata all'interno dell'impianto osmosi, la quale prende l'acqua alla pressione ridotta dal riduttore di pressione e la pressurizza per vincere la pressione osmotica (pressione necessaria per fare passare l'acqua attraverso le membrane osmotiche) dando quel residuo necessario per alimentare la soluzione di reazione.

Claims (11)

  1. RI VENDI CA ZIONI 1. Impianto di produzione controllata di monoclorammina a seguito della reazione di reagenti A e B e acqua osmotizzata all’interno di un reattore (1) o contenitore chiuso; del tipo comprendente: a. mezzi per l’ingresso e dosaggio dei reagenti A e B e dell’acqua osmotizzata nel reattore, b. almeno un serbatoio di stoccaggio (12) della monoclorammina prodotta in detto reattore (1), c. mezzi per il dosaggio della soluzione concentrata ottenuta nel fluido da sanitizzare, l’impianto caratterizzato dal fatto di comprendere i. almeno un mezzo o gruppo (2) configurato per creare e/o mantenere un regime turbolento all’interno di detto reattore (1) e almeno durante la fase di produzione della monoclorammina; ii. almeno un mezzo di dosaggio configurato per eseguire, se necessario, almeno un ulteriore post-dosaggio di reagente A direttamente nella soluzione concentrata di monoclorammina prodotta; iii. almeno un sistema di controllo, in collegamento di segnale con i componenti dell’impianto e configurato per compiere almeno le operazioni necessarie per la reazione e produzione di monoclorammina e un suo post-dosaggio.
  2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui prevede in aggiunta un secondo mezzo o gruppo generatore di turbolenza; detto gruppo è collocato all’interno del serbatoio di stoccaggio.
  3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui prevede l’iniezione diretta di acqua osmotizzata oppure un ulteriore gruppo di filtrazione su membrane osmotiche, configurato per produrre l’acqua osmotizzata della sola porzione destinata alla reazione.
  4. 4. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui detto mezzo di generazione di turbolenza è un miscelatore, ad esempio di tipo elettromeccanico.
  5. 5. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui la soluzione di monoclorammina prodotta ha valori di PH compresi tra 7 e 12,5.
  6. 6. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui detto postdosaggio o post-trattamento è configurato per iniettare il reagente direttamente nel reattore 1 oppure durante il travaso nel serbatoio di stoccaggio 12 a seguito dell’apertura della elettrovalvola EV 2 sulla tubazione di travaso con dovuta miscelazione oppure direttamente nel serbatoio di stoccaggio 12 su cui può essere inserito un sistema di miscelazione.
  7. 7. Metodo la produzione controllata di monoclorammina per sanificazione di fluidi, in cui prevede di a. Produrre monoclorammina in un reattore e a seguito della reazione in regime turbolento di reagenti A e B e acqua osmotizzata, con PH compreso tra 7 e 12,5, b. Correggere, se necessario, mediante almeno un ulteriore post-dosaggio di reagente A la monoclorammina prodotta c. Dosare detta monoclorammina stoccata al fluido da sanificare.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, in cui la fase di correggere mediante almeno un ulteriore post-dosaggio di reagente (A) avviene: i. direttamente nel reattore (1) oppure ii. sulla tubazione (13) di travaso oppure iii. direttamente nel serbatoio di stoccaggio (12).
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 7, in cui la fase di produzione prevede: a. il dosaggio del reagente B; detto dosaggio avviene in contemporanea all’ingresso nel reattore dell’acqua osmotizzata; b. decorso il tempo definito o raggiunto il livello preimpostato, mentre continua ad affluire al reattore acqua osmotizzata, si provvede a far entrare, il reagente A; c. decorso il tempo definito o raggiunto il livello preimpostato continua ad affluire l’acqua osmotizzata, fino al raggiungimento del livello finale; durante almeno una delle fasi sopra indicate, preferibilmente anche tutto il periodo di preparazione e produzione della monoclorammina di cui alle fasi A, B e C, si provvede a creare una turbolenza all’interno del reattore.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 7, in cui il regime turbolento continua anche successivamente la formazione di monoclorammina e può essere applicato nel reattore di reazione o nel serbatoio di stoccaggio.
  11. 11. Uso di monoclorammina prodotta secondo il metodo o l’impianto delle rivendicazioni precedenti, per sanificazione di fluidi uso umano e altri usi civili o industriali o zootecnici e a prescindere che sia acqua calda o fredda o altro fluido.
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