IT201600081222A1 - Impianto e metodo per la produzione di alghe - Google Patents

Impianto e metodo per la produzione di alghe

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IT201600081222A1
IT201600081222A1 IT102016000081222A IT201600081222A IT201600081222A1 IT 201600081222 A1 IT201600081222 A1 IT 201600081222A1 IT 102016000081222 A IT102016000081222 A IT 102016000081222A IT 201600081222 A IT201600081222 A IT 201600081222A IT 201600081222 A1 IT201600081222 A1 IT 201600081222A1
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IT
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light
growth
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reactor
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Joachim Grill
Karl Stagl
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Biosyntex S R L
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    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C12BIOCHEMISTRY; BEER; SPIRITS; WINE; VINEGAR; MICROBIOLOGY; ENZYMOLOGY; MUTATION OR GENETIC ENGINEERING
    • C12MAPPARATUS FOR ENZYMOLOGY OR MICROBIOLOGY; APPARATUS FOR CULTURING MICROORGANISMS FOR PRODUCING BIOMASS, FOR GROWING CELLS OR FOR OBTAINING FERMENTATION OR METABOLIC PRODUCTS, i.e. BIOREACTORS OR FERMENTERS
    • C12M21/00Bioreactors or fermenters specially adapted for specific uses
    • C12M21/02Photobioreactors
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C12BIOCHEMISTRY; BEER; SPIRITS; WINE; VINEGAR; MICROBIOLOGY; ENZYMOLOGY; MUTATION OR GENETIC ENGINEERING
    • C12MAPPARATUS FOR ENZYMOLOGY OR MICROBIOLOGY; APPARATUS FOR CULTURING MICROORGANISMS FOR PRODUCING BIOMASS, FOR GROWING CELLS OR FOR OBTAINING FERMENTATION OR METABOLIC PRODUCTS, i.e. BIOREACTORS OR FERMENTERS
    • C12M31/00Means for providing, directing, scattering or concentrating light
    • C12M31/08Means for providing, directing, scattering or concentrating light by conducting or reflecting elements located inside the reactor or in its structure

Description

"Impianto e metodo per la produzione di alghe"
Descrizione
Forma oggetto della presente invenzione un metodo per la crescita di alghe che comprende:
a)Inoculo e crescita foto trofica delle alghe in un primo reattore;
b)Trasferimento delle alghe ottenute nel passaggio a) in un secondo reattore e crescita delle stesse in un processo mixo trofico;
c)Raccolta delle alghe.
Forma ulteriore aspetto della presente invenzione un impianto che massimizza la resa e la qualità del prodotto ottenuto secondo il metodo dell'invenzione.
Stato dell'arte
L'interesse per micro alghe è considerevolmente aumentato negli ultimi anni, laddove le micro alghe trovano sempre maggior applicazione quali fonti alternative di cibo, carburante, fertilizzanti, cosmetici, prodotti chimici e farmaceutici.
Si possono distinguere tre tipologie di coltura delle micro alghe:
- colture fototrofiche: utilizzano la luce come fonte di energia e carbonio inorganico (ad esempio, biossido di carbonio) come fonte di carbonio.
colture eterotrofiche: utilizzano esclusivamente carbonio organico come fonte di energia.
Colture mixotrofiche: utilizzano in combinazione la luce e carbonio organico.
Come organismi fotosintetici, le alghe sono in grado di metabolizzare C02e, pertanto, possono essere sfruttate quali sequestranti di C02, laddove le alghe utilizzano CO2per ricavare carbonio, utile al loro metabolismo, liberando O2nell'ambiente. Tuttavia, la rapida generazione di biomassa è uno dei fattori limitanti in una coltivazione sostenibile di alghe.
WO2014074772 combina una crescita di tipo mixotrofica, fototrofica, ed eterotrofica, dove la selezione del tipo di crescita è definita dall'intensità della luce, dove alle ore di buio corrisponde una crescita eterotrofica, alle ore di piena luce una crescita fototrofica e alle ore intermedie una crescita mixotrofica.
E' fortemente avvertito un sistema di coltivazione delle alghe che superi gli attuali limiti fornendo con una resa efficiente un prodotto di qualità, dove con qualità si intende qui in particolare una conservazione del contenuto in PUFA (acidi grassi poli insaturi) della coltura.
La soluzione qui descritta, combinando in maniera sorprendentemente vantaggiosa le potenzialità offerte dai tre tipi di coltura, permette una massimizzazione della crescita di micro alghe di qualità.
Descrizione dell'invenzione
Forma oggetto della presente invenzione un metodo per la cultura delle micro alghe e per la raccolta delle stesse. Forma un ulteriore aspetto dell'invenzione un impianto per la coltivazione di micro alghe in maniera efficiente e su larga scala.
Descrizione delle figure
Figura 1: vista in sezione longitudinale di un tubo di luce.
Figura 2: schema dei componenti l'impianto in una forma di realizzazione secondo la presente invenzione.
Figura 3: sezione longitudinale del connettore, elemento maschio.
Figura 4: connettore, elemento maschio, vista prospettica .
Figura 5: sezione orizzontale del connettore, elemento femmina.
Descrizione dettagliata dell'invenzione:
Il metodo descritto nella presente invenzione permette una coltivazione efficace e su larga scala di micro alghe che permettono la produzione di prodotti finali, quali olio e biomassa, di elevata qualità. Detto metodo è attuato in un impianto (11), schematizzato in figura 2, che comprende:
Almeno un concentratore per la luce solare (10); Almeno due reattori (12) e (13), provvisti di membrana di aereazione (14) sul fondo;
Cavi che contengono fibre ottiche (POF) (15);
- Tubi di luce (1) all'interno di detti reattori;
Optical Light Film (OLF) (4) contenuti in detti tubi di luce;
Opzionalmente, coni per il miglioramento di estrazione di luce (8) rivestiti da Light Enhancement Film (LEF) (9).
Detti concentratori per la luce solare (10), descritti in WO2015192159, tracciano la posizione del sole utilizzando un sensore ottico e si muovono di conseguenza su trackers bi-assiali, per inseguire il sole e intercettare la luce del sole a 90° di incidenza così da massimizzarne la trasmissione dei raggi all'interno dei reattori, ove viene diffusa per mezzo dei tubi di luce (1). In una forma preferita di realizzazione, detto impianto comprende 15-16 di detti concentratori per ciascun reattore laddove si desideri una crescita fotosintetica delle alghe. Per una crescita di tipo mixotrofica, sono sufficienti 4-6 concentratori per ciascun reattore.
Detti reattori (12, 13) hanno preferibilmente un volume di circa 5.000 litri, sia per l'utilizzo di tipo foto sintetico che per l'utilizzo di tipo mixotrofico.
Da detti concentratori per la luce solare (10), la luce è convogliata in detto almeno un reattore attraverso detti cavi di POF (15). Detti cavi di POF (15) sono connessi a detti tubi di luce (1) contenuti in detto almeno un reattore. In una forma preferita, ciascuno di detti cavi di POF contiene circa 100 fibre. Preferibilmente, da ciascun concentratore per la luce solare escono 25 cavi di POF.
In una forma di realizzazione particolarmente preferita, detti cavi POF (15) sono collegati con un connettore del tipo plug & play a detti tubi di luce, semplificando così l'installazione e la manutenzione degli stessi. Detto connettore del tipo plug & play qui descritto forma parte integrante della presente invenzione e offre una soluzione tecnica al problema di connettere in maniera efficiente e rapida fibre ottiche, superando il problema legato al fatto che un minimo punto di focalizzazione offerto dal terminale comporterebbe la bruciatura dello stesso, dovuta all'energia della luce che emana dalle fibre in esso contenute.
Detto connettore plug & play comprende un elemento maschio e un elemento femmina, raffigurati in figura 3, 4 e in figura 5, rispettivamente. Detto elemento maschio (20) è un terminale che combina le fibre contenute in ogni cavo POF (15) in un unico cavo. Detto elemento maschio (20) è un guscio che ha una forma interna conica (21), dove detta forma conica aiuta a centrare le fibre in maniera pressoché uniforme in tutta la sezione trasversale del tappo. Attraverso detto guscio, viene iniettata una colla (22) che fissa il guscio al cavo POF. Detta colla è tipicamente una colla istantanea UV a base acrilica. Il terminale (23) di detto elemento maschio (20) comprensivo del cavo POF (15) viene accuratamente lucidato, laddove il processo di lucidatura elimina eventuali residui di colla (22) alle estremità delle fibre che potrebbero fungere da punti di focalizzazione indesiderati. Detto elemento maschio (20) permette quindi di ottenere un cavo POF (15) che termina con una superficie terminale (23) liscia e lucidata.
Detto elemento maschio (20) si inserisce in detto elemento femmina (30) che è un dispositivo multi-presa che permette l'inserimento di una serie di elementi maschio (20), tipicamente fino ad un massimo di 80. Detti elementi maschio (20) si collegano in detto dispositivo con un meccanismo del tipo click & turn, meccanismo che impedisce la separazione accidentale ma permette una facile separazione per manutenzione allo stesso tempo.
Grazie alla disposizione di più cavi POF, contenuti in detti elementi maschio (20) su un elemento femmina (30) che è una piastra detti cavi POF vengono mantenuti in una posizione rigorosamente verticale, evitando così fenomeni indesiderati di concentrazione dell'energia luminosa .
In una forma preferita dell'impianto qui descritto, detto elemento femmina (30) collega detti cavi POF (15) a detti tubi di luce (1).
Detti tubi di luce (1), di cui una raffigurazione schematica in sezione longitudinale è riportata in figura 1, hanno una porzione iniziale (2) che si collega a detti cavi POF e una porzione terminale (3), all'estremità opposta di detto tubo. La funzione di detti tubi è quella di convogliare e distribuire in maniera il più possibile omogenea la luce raccolta da detti concentratori solari all'interno del reattore.
Per massimizzare l'efficienza di detti tubi di luce, gli stessi sono rivestiti da detto OLF (4). OLF sono noti nello stato dell'arte per essere rivestimenti che comprendono micro prismi da utilizzarsi nelle guide di luce. Detti OLF, per effetto della riflessione totale, trasportano con efficienza massima la luce dalla posizione iniziale alla posizione terminale di un tubo, quando detto tubo è rivestito internamente da detto OLF. Allo scopo della presente invenzione, laddove vi è l'esigenza non solo di avere luce alla porzione terminale di detto tubo di luce ma anche lungo l'intera superficie del tubo stesso, è stata operata una modifica a detto OLF, dove detta modifica consiste nell'aver perforato detto OLF per tutta la sua superficie. Detti fori (5) presenti su detto OLF permettono a una frazione (7) della luce (6) che percorre detto tubo di luce di fuoriuscire dal tubo stesso e, per il fenomeno della riflessione totale, la luce rimanente nel tubo raggiunge la porzione terminale del tubo stesso. Detti fori (5) hanno preferibilmente un diametro di circa 25 mm. Detti tubi di luce sono così vantaggiosamente in grado di trasportare dalla porzione iniziale alla porzione terminale degli stessi la luce, consentendo altresì la voluta diffusione di una frazione della luce lungo l'intera superficie del tubo.
Per ulteriore vantaggiosa ottimizzazione di tale proprietà, nella porzione terminale (3) del tubo di luce (1) è installato un cono di estrazione della luce (8). Detto cono è rivestito con un Light Extraction Film (LEF) (9). Detto cono ha la funzione di amplificare la luce rimasta in detto tubo al termine del percorso nel tubo stesso, laddove il rivestimento e la forma di detto cono permettono a tutta la luce residua di uscire evitando qualsiasi riflessione della stessa all'interno del tubo stesso, riflessioni che farebbero percorrere alla luce il percorso inverso nel tubo, laddove questo non è desiderato volendo che la luce che ha raggiunto la porzione terminale del tubo di luce venga completamente messa a disposizione del reattore fuoriuscendo da detta porzione terminale.
Tipicamente, un reattore comprende 5 tubi di luce e i 5 tubi sono sufficienti per illuminare in maniera omogenea un volume pari a circa l'85% del volume totale del reattore.
Detta membrana di aereazione (14) posta sul fondo di detto almeno un reattore consente un efficace immissione di C02nel reattore, oltre a permettere un'efficace agitazione del contenuto del reattore stesso, mediante l'utilizzo di aria compressa. Detta membrana di areazione è selezionata tra le membrane note per l'uso nel trattamento delle acque reflue ed è vantaggiosamente impiegata nel presente impianto per la crescita di alghe. Le caratteristiche che rendono vantaggioso l'impiego nel reattore di detta membrana sono da ricercarsi nei micro pori presenti sulla stessa, dove detti micro pori si caratterizzano per il fatto di aprirsi solo quando aria è insufflata sulla membrana stessa. In condizioni di riposo, ove detta membrana è interfacciata con l'aria a pressione atmosferica, detti micro pori restano chiusi. Vantaggiosamente, detta membrana sul fondo di detto reattore si comporta da fondo di chiusura in condizioni di riposo. Laddove necessario, insufflando aria attraverso la stessa, detti micro pori si aprono e permettono l'ingresso nel reattore di dette bolle d'aria o, vantaggiosamente, di C02. Detta membrana è preferibilmente realizzata in policarbonato .
L'agitazione delle alghe che si ottiene con la modalità della presente invenzione previene la formazione di biofilm indesiderati, poiché è in grado di attuare un flusso laminare del mezzo contenuto nel reattore, oltre a garantire una movimentazione delle alghe tale da consentire a tutta la coltura un'efficace esposizione alla luce, massimizzando così la fase di crescita fotosintetica e gestendo in modo ottimale quella mixotrofa. Inoltre, l'insufflazione operata secondo il metodo qui descritto permette di avere bolle di piccole dimensioni rispetto alle bolle che si generano utilizzando i sistemi di insufflazione noti nello stato dell'arte dei reattori. Bolle di piccole dimensioni si diluiscono più facilmente nel mezzo rispetto a bolle di dimensioni maggiori e si distribuiscono pertanto più facilmente nel reattore. Questo permette, laddove venga insufflata aria a scopo di miscelazione, una miscelazione più efficace e omogenea e, laddove viene insufflata CO2, un utilizzo di detta CO2da parte delle alghe, laddove difficilmente le alghe riescono ad utilizzare la C02insufflata con i metodi noti nello stato dell'arte, proprio perché detti metodi, tipicamente insufflazione tramite un tubo, generano bolle di maggiori dimensioni che con difficoltà vengono diluite nel mezzo.
Per evitare denutrizione delle alghe, preferibilmente viene insufflata nel reattore C02in una quantità di circa il 40% al di sopra di quella che è considerata la dose minima, dove la dose minima stabilita è di circa 2,2 kg di C02per ogni kg di alghe.
In una forma preferita di realizzazione, detto impianto comprende:
- circa settanta concentratori per la luce solare (10);
sei reattori, provvisti di membrana di aereazione (14) sul fondo, di cui 4 fotosintetici (PBR) (12) a monte e 2 Mixotrofi (MBR) (13) a valle;
- cinque tubi di luce (1) per ogni reattore posizionati al loro interno;
Optical Light Film (OLF) (4) a rivestire la superficie interna dei tubi di luce;
Un cono per ciascuno di detti tubi luce.
Forma ulteriore aspetto della presente invenzione un metodo per una crescita efficace di alghe di qualità. Detto metodo comprende i seguenti passaggi, consequenziali l'uno all'altro:
a) Inoculo e crescita fototrofica delle alghe in un primo reattore foto tropico fino a crescita stazionaria, tipicamente osservata al raggiungimento di una densità pari a circa 4 g/1; b) Trasferimento di una parte di dette alghe in un secondo reattore e crescita mixotrofica delle stesse, fino ad una densità pari a circa 10 g/1; c) Raccolta delle alghe.
In una forma preferita di realizzazione, detto metodo è attuato nell'impianto della presente invenzione e comprende:
a) Inoculo e crescita delle alghe in un processo semi continuo di crescita foto trofica in almeno un primo fotobioreattore (12), fino a crescita stazionaria;
b) Trasferimento delle alghe ottenute al punto a) in almeno un secondo reattore (13) e crescita delle stesse in un processo mixotrofico;
c) Raccolta delle alghe.
In detto passaggio a), vengono preferibilmente utilizzati 4 reattori illuminati come sopra descritto. Detti reattori sono alimentati con C02e fertilizzanti, dove la miscela fertilizzante utilizzata è arricchita in nitrati e fosfati. La metodica permette alle alghe di raggiungere una densità pari a circa 4-6 g/1, laddove giornalmente le alghe in eccesso vengono rimosse dal reattore.
In detto passaggio b), poiché si assiste ad una crescita combinata foto trofica e etero trofica, si rende necessaria una fonte supplementare di carbonio dedicata, fonte che viene preferibilmente selezionata nel gruppo che comprende glicerolo, saccarosio o glucosio. Anche in questo passaggio, il reattore è alimentato da una sorgente luminosa, come descritto sopra, dove detta fonte luminosa, seppur inferiore a quella disponibile nel reattore utilizzato nel passaggio a), permette comunque una parziale crescita foto sintetica, così da mantenere il colore verde delle alghe. L'improvviso cambiamento delle condizioni di crescita che si viene a creare passando tra i due diversi reattori attiva la capacità di crescita eterotrofica delle alghe con un repentino aumento della velocità di crescita. Tipicamente, le alghe vengono mantenute 48 ore in questa fase e durante tale fase raddoppiano in quantità.
Terminati i due passaggi a) e b), le alghe tipicamente raggiungono una densità di circa 10 - 12 g/1.
A questo stadio, le alghe vengono raccolte, tipicamente utilizzando un processo di microfiltrazione, che crea una poltiglia/fanghiglia di alghe ad una densità di circa 150-200 g/1.
Detta microfiltrazione ottiene vantaggiosamente la resa descritta grazie all'utilizzo di cartucce microfiltranti. Dette cartucce microfiltranti sono cartucce disponibili in commercio, a titolo di esempio sono cartucce a fibre cave con micro-pori (diametro dei pori <0.2pm). Dette fibre cave hanno diametri esterni tra 0,3 - 0,5 mm. Ciascuna di dette cartucce comprende diverse centinaia fibre, combinate per fasci e avvolte intorno una cartuccia portante, così da consentire tassi di flusso costanti. Dette cartucce vengono con successo applicate alla presente metodica, dove il loro impiego risulta essere sorprendentemente vantaggioso grazie ad una metodica di utilizzo delle stesse che forma ulteriore oggetto della presente invenzione. La sospensione alghe prelevata dai reattori mixo trofici viene pompata attraverso dette cartucce finché i manometri mostrano un significativo aumento della pressione, tipicamente circa 0,5 bar, definita pressione soglia. Raggiunta la pressione soglia, il processo viene invertito, ovvero entra in atto un back-flushing, andando a pompare in senso opposto. Al fine di aiutare la pulizia delle cartucce, viene iniettata nelle stesse anche aria. Il ciclo pompaggio - back-flushing viene ripetuto fino a che la concentrazione della poltiglia raggiunge i livelli desiderati di densità, pari a circa 100 - 150 g/1.
L'acqua in eccesso separata con il processo di microfiltrazione è riciclata in un impianto di trattamento dei reflui.
La poltiglia di alghe ottenuta dalla microfiltrazione viene sottoposta ad un processo di lisi, preferibilmente operato da ultrasuoni. Detti ultrasuoni, distruggendo le pareti cellulari delle alghe, rendono i lipidi accessibili ad un successivo passaggio di estrazione. L'utilizzo di ultrasuoni convenientemente evita di ricorrere a solventi, mantenendo il processo rapido e conveniente dal punto di vista energetico.
Il U sato di alghe è quindi sottoposto ad un processo di essiccamento, fino a portare il contenuto di acqua nelle stesse inferiore al 10% in peso. L'essicamento è preferibilmente condotto sotto vuoto, così da rendere il processo conveniente dal punto di vista energetico e di non esporre le alghe a temperature eccessive, che potrebbero risultare dannose per le alghe e soprattutto per i lipidi contenute nelle stesse. L'essiccazione sotto vuoto assicura che la temperatura della sospensione alghe non supera i 70°C e quindi evita l'ossidazione dei lipidi. Il processo di essiccazione è una precondizione per la fase di processo finale, vale a dire l'estrazione e frazionamento dei lipidi dalle alghe.
Forma un'ulteriore aspetto della presente invenzione un metodo per l'isolamento dei lipidi contenuti nelle alghe, dove le alghe sono convenientemente ottenute secondo il processo sopra descritto.
Le alghe essiccate, con un contenuto di acqua residuo uguale o inferiore a circa il 10% in peso, sono esposte ad estrazione e frazionamento su due colonne con C02 supercritica, una per l'estrazione dei lipidi, una per il frazionamento degli stessi. La colonna di estrazione separa nella prima fase il pasto alghe dal lipide alghe. Il pasto alghe è confezionato separatamente e può essere commercializzato come un prodotto di materia prima. La colonna di frazionamento nella fase successiva divide i lipidi alghe in due frazioni, lipidi a catena corta per la produzione di carburante e lipidi a lunga catena, che trovano applicazione in ambito nutraceutico. Le due frazioni risultanti comprendono lipidi a catena corta e lipidi a catena lunga, rispettivamente. I lipidi a catena corta trovano applicazione tipicamente quali biocarburanti. I lipidi a catena lunga, dopo esterificazione, preferibilmente con etanolo, costituiscono un'apprezzata fonte di acidi grassi poliinsaturi, detti PUFA, ossia molecole di EPA/DHA (Omega 3 e 6).
ESEMPIO: crescita fototrofica - mixotrofica su scala di laboratorio di alghe Nanochloropsis sp.
Risulta particolarmente vantaggioso impiegare il metodo secondo la presente invenzione con alghe Nanochloropsis sp. , della classe delle Eustigmatophyceae. Dette alghe hanno un elevato potenziale per la produzione di biodiesel e PUFA ed un alto tasso di crescita, oltre ad essere in grado di crescere nei tre profili di colture sopra delineati.
Micro alghe marine Nanochloropsis salina sono state acquistate da CCAP (849/2). Il terreno di coltura utilizzato è una soluzione non sterilizzata NaCl 25 g/1 arricchita con f/2 soluzione Guillard, modificato aggiungendo 0.054 g/1 NO3e 0.039 g/1 PO4.
Una bottiglia da 101 è stata inoculata con alghe in fase di crescita esponenziale. La cultura è stata illuminata con luce costante, areata e agitata in continuo. Sono stati impostati un ciclo luce:buio di 16:8 ore e un intervallo di temperatura tra 19°C e 25°C.
La crescita cellulare è stata misurata fotometricamente a 800 nm e la concentrazione totale di biomassa è stata monitorata mediante determinazione della massa secca (filtrazione su filtro GFF, Whatman, quindi essiccazione a 60°C per almeno 6h prima della pesatura).
Dopo 23 giorni di crescita fototrofica, è stata raggiunta la stagnazione. Con l'aggiunta di una fonte di carbonio organico, è stato avviato il processo di crescita mixotrofico. Un aumento della biomassa pari a 1,5 - 2 volte si osserva dal punto di partenza al punto di arrivo di una crescita mixotrofica, della durata di 3 giorni.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto (11) per la produzione di alghe che comprende: a) Almeno un concentratore per la luce solare (10); b) Almeno due reattori (12) e (13), provvisti di membrana di aereazione (14) sul fondo; c)Cavi che contengono fibre ottiche (POF) (15); d)Tubi di luce (1) all'interno di detti reattori; e) Optical Light Film (OLF) (4) contenuti in detti tubi di luce.
  2. 2. L'impianto per la produzione di alghe secondo la rivendicazione 1, dove almeno uno di detti reattori, a monte, è illuminato da tubi di luce alimentati da 15-16 di detti concentratori solari ed è un reattore foto trofico (12) e almeno uno di detti reattori a valle è illuminato da tubi di luce alimentati da 4-6 di detti concentratori solari ed è un reattore mixo trofico (13), dove detti cavi POF (15) convogliano detta luce a detti tubi di luce (1).
  3. 3. L'impianto per la produzione di alghe secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, dove detti tubi di luce (1) hanno una porzione iniziale (2) che si collega a detti cavi POF e una porzione terminale (3), all'estremità opposta di detto tubo di luce e detto OLF (4) che riveste internamente detti tubi di luce è caratterizzato dall'avere fori (5) distribuiti sulla superficie dello stesso OLF.
  4. 4. L'impianto per la produzione di alghe secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, che comprende altresì coni per l'estrazione di luce (8) rivestiti da Light Enhancement Film (LEF) (9) installati nella porzione terminale (3) del tubo di luce (1).
  5. 5. L'impianto per la produzione di alghe secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, dove detti tubi di luce (1) sono collegati a detti cavi POF (25) con un connettore plug & play caratterizzato da un elemento maschio (20) ed un elemento femmina (30).
  6. 6. L'impianto per la produzione di alghe secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5 che comprende: a)circa settanta concentratori per la luce solare (10); b) sei reattori, provvisti di membrana di aereazione (14) sul fondo, di cui 4 fotosintetici (PBR) (12) a monte e 2 Mixotrofi (MBR) (13) a valle; c)cinque tubi di luce (1) per ogni reattore posizionati al loro interno; d ) Optical Light Film (OLF) (4) a rivestire la superficie interna dei tubi di luce; e)Un cono (8) per l'estrazione di luce ciascuno di detti tubi luce.
  7. 7. Un metodo per la crescita di alghe che comprende: a)Inoculo e crescita foto trofica delle alghe in un primo reattore foto tropico; b)Trasferimento di una parte di dette alghe in un secondo reattore e crescita mixotrofica delle stesse; c)Raccolta delle alghe.
  8. 8. Il metodo secondo la rivendicazione 7, dove detta crescita foto trofica è continuata fino al raggiungimento di una crescita stazionaria, tipicamente osservata ad una densità pari a circa 4 g/1 e detta crescita mixo trofica è mantenuta fino ad una densità pari a circa 10 g/1.
  9. 9. Il metodo per la crescita di alghe secondo una delle rivendicazioni 7 o 8 caratterizzato dal fatto che detto metodo è attuato in un impianto secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6.
  10. 10.Il metodo secondo una delle rivendicazioni da 7 a 9, dove detti reattori vengono areati e/o alimentati di C02insufflando aria attraverso detta membrana di aereazione (14) posta sul fondo di detti reattori.
  11. 11.Il metodo secondo una delle rivendicazioni da 7 a 10, dove in detto passaggio c) dette alghe vengono raccolte per microfiltrazione, ottenendo una poltiglia di alghe ad una densità di circa 150-200 g/1, dove detta micro filtrazione è operata utilizzando una cartuccia microfiltrante e ripetendo un ciclo pompaggio - back-flushing attraverso detta cartuccia fino all'ottenimento della concentrazione desiderata.
  12. 12.Un connettore plug & play per fibre ottiche che comprende un elemento maschio (20) e un elemento femmina (30) dove detto elemento maschio (20) è un guscio che ha una forma interna conica (21) nella quale si inserisce il cavo POF e attraverso detto guscio viene iniettata una colla (22) istantanea UV a base acrilica che fissa il guscio al cavo POF e il terminale (23) di detto elemento maschio (20) comprensivo del cavo POF (15) viene accuratamente lucidato, e detta superficie terminale (23) liscia e lucidata di detto elemento maschio (20) si inserisce in detto elemento femmina (30) che è un dispositivo multi-presa che permette l'inserimento di una serie di elementi maschio (20), tipicamente fino ad un massimo di 80, con un meccanismo del tipo click & turn.
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