IT201600075091A1 - Macchina e metodo per chiudere il lembo finale di un rotolo di materiale nastriforme - Google Patents

Macchina e metodo per chiudere il lembo finale di un rotolo di materiale nastriforme

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IT201600075091A1
IT201600075091A1 IT102016000075091A IT201600075091A IT201600075091A1 IT 201600075091 A1 IT201600075091 A1 IT 201600075091A1 IT 102016000075091 A IT102016000075091 A IT 102016000075091A IT 201600075091 A IT201600075091 A IT 201600075091A IT 201600075091 A1 IT201600075091 A1 IT 201600075091A1
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IT
Italy
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roll
rolls
flap
closing
final
Prior art date
Application number
IT102016000075091A
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English (en)
Inventor
Graziano Mazzacherini
Romano Maddaleni
Original Assignee
Perini Fabio Spa
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Publication date
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  • Winding Of Webs (AREA)

Description

MACCHINA E METODO PER CHIUDERE IL LEMBO FINALE DI UN RO-TOLO DI MATERIALE NASTRIFORME
DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
L'oggetto qui descritto concerne macchine per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, ad esempio rotoli di carta tissue, per la produzione di rotolini di carta igienica, carta asciugatutto e simili.
ARTE ANTERIORE
Nell’industria della trasformazione della carta, in particolare della carta tissue, viene frequentemente previsto di svolgere veli di carta da bobine madri di grande diametro, e successivamente riavvolgere uno o più veli tra loro accoppiati in log o rotoli di dimensioni diametrali pari alle dimensioni dei rotoli destinati al consumo finale e di lunghezza assiale pari alla larghezza dei veli provenienti dalle bobine madri. L’avvolgimento viene effettuato in macchine cosiddette ribobinatrici e i rotoli o log prodotti sono successivamente chiusi ancorando il lembo finale alla superficie cilindrica del rotolo, per consentirne le successive lavorazioni, in particolare il taglio in rotolini ed il confezionamento per la vendita.
H lembo finale dei rotoli viene fissato alla superficie cilindrica dei rotoli per mezzo di incollaggio o, in alcuni casi, per mezzo di ancoraggio meccanico o mollettatura (mechanical ply bonding). Macchine per la chiusura del lembo finale di rotoli tramite mollettatura sono descritte in US 8652283. US 2015/0191325 descrive una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli alternativamente tramite collante o tramite mollettatura.
US 2015/0041045, US 2015/0013887, EP 0541496 e US 5681421 descrivono altre macchine per la chiusura del lembo finale di rotoli, utilizzanti collante.
Le macchine dell’arte corrente, pur essendo molto efficienti e veloci, presentano alcuni inconvenienti, in particolare dovuti alla dimensione rilevante di esse. Questa lunghezza influisce sulla lunghezza complessiva della linea di trasformazione. Altre inefficienze sono presenti nelle macchine dotate di aperture aspiranti. Queste macchine richiedono grandi potenze installate a causa delle inevitabili perdite e sono particolarmente rumorose.
Esiste pertanto la necessità di ulteriori perfezionamenti alle macchine per la chiusura del lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, che superino in tutto o in parte gli inconvenienti delle macchine conosciute.
SOMMARIO DELL'INVENZIONE
Secondo un primo aspetto, viene qui descritta una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente un percorso di avanzamento dei rotoli, lungo il quale è disposta una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale. Tale stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale può comprendere un’apertura estendentesi verso il basso da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli. Vantaggiosamente, all’ imboccatura dell’apertura può essere posto almeno un ugello ad effetto Coanda, posizionato e disposto per generare un flusso di aria orientato per trascinare verso l’intemo dell’apertura il lembo finale di un rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Si ottiene in tal modo una macchina particolarmente compatta.
Secondo un ulteriore aspetto, viene qui descritto un metodo per chiudere un lembo finale di rotoli di materiale nastriforme avvolto. Il metodo comprende le seguenti fasi: avanzare il rotolo lungo un percorso di avanzamento sino ad una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale; mentre il rotolo viene trattenuto nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, svolgere il lembo finale dal rotolo ed inserire il lembo finale tramite un soffio di aria da almeno un primo ugello ad effetto Coanda in un’apertura posta sotto il percorso di avanzamento. Il rotolo viene ruotato mentre è mantenuto nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, per portare il lembo finale del materiale nastriforme in una posizione definita. Il lembo finale viene successivamente chiuso ed il rotolo viene allontanato dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, lungo il percorso di avanzamento.
La chiusura del lembo finale può avvenire con un sistema di mollettatura meccanica, oppure con un sistema di incollaggio. In questa seconda ipotesi, alcune forme di realizzazione comprendono un gruppo applicatore di collante posto all’uscita della stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale. In alcune forme di realizzazione possono essere previsti organi di mollettatura meccanica e un gruppo applicatore di collante in combinazione sulla stessa macchina. Questo consente la possibilità di chiudere il lembo finale solo meccanicamente o solo tramite incollaggio.
Secondo un ulteriore aspetto, viene prevista una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente: un percorso di avanzamento dei rotoli; lungo il percorso di avanzamento dei rotoli, una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, la quale comprende un’apertura estendentesi da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli; primi organi di mollettatura del materiale nastriforme e secondi organi di mollettatura, posizionati lungo detta apertura, sotto il percorso di avanzamento dei rotoli. I primi organi di mollettatura ed i secondi organi di mollettatura possono essere disposti tra loro distanziati a due diverse distanze rispetto al percorso di avanzamento dei rotoli, lungo l’estensione dell’apertura. Uno dei primi e secondi organi di mollettatura sono disposti e configurati per formare una piega intermedia lungo una porzione di materiale nastriforme, tipicamente ad esempio ad una distanza circa pari allo sviluppo circonferenziale del rotolo. Gli altri di detti primi e secondi organi di mollettatura sono configurati e disposti per unire tramite mollettatura il lembo finale alla piega intermedia.
In questo caso, l’introduzione del lembo finale nell’apertura può avvenire con un ugello ad effetto Coanda, oppure anche con un diverso sistema di inserimento, ad esempio per aspirazione.
Secondo ancora un ulteriore aspetto, viene previsto un metodo per chiudere un lembo finale di un rotoli di materiale nastriforme avvolto, comprendente la fase di avanzare il rotolo lungo un percorso di avanzamento sino ad una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale. Nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, il rotolo viene mantenuto con il proprio asse in una posizione sostanzialmente fissa e fatto ruotare per svolgere il lembo finale dal rotolo ed inserire il lembo finale, tramite soffi di aria, aspirazione o in qualunque altro modo, in un’apertura posta sotto il percorso di avanzamento. Il rotolo viene fatto ruotare nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale del materiale nastriforme in una posizione definita all’interno di detta apertura. Viene poi generato per mollettatura una piega intermedia, lungo il materiale nastriforme svolto dal rotolo, ad una distanza dal lembo finale circa pari alla circonferenza del rotolo. Il materiale nastriforme viene riavvolto sul rotolo, mantenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale con il proprio asse sostanzialmente fermo, fino a portare il lembo finale adiacente alla piega intermedia, così da unire per mollettatura il lembo finale alla piega intermedia. Il rotolo viene infine espulso dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Ulteriori caratteristiche e forme di realizzazione del metodo sono descritte nel seguito e nelle allegate rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
L'invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra pratiche forme di realizzazione. Più in particolare, nel disegno:
la Fig.1 illustra una sezione secondo un piano verticale e longitudinale di una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme secondo la presente descrizione;
la Fig.2 illustra una sezione analoga a quella della Fig.l secondo un piano longitudinale parallelo a quello della Fig.l;
la Fig.3 illustra una vista assonometrica di una slitta portante rotelle di mollettatura e ugelli ad effetto Coanda della macchina delle Figg.l e 2;
le Figg.4A a 4E illustrano una sequenza operativa della macchina delle Figg.l a 3;
la Fig.4X illustra un ingrandimento di un dettaglio della Fig. 4D;
le Figg.5A e 5B illustrano una seconda forma di realizzazione in due fasi del ciclo operativo.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI FORME DI REALIZZAZIONE
La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano elementi uguali o simili. Inoltre, i disegni non sono necessanamente in scala. Ancora, la descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione è definito dalle rivendicazioni accluse.
Il riferimento in tutta la descrizione a “una forma di realizzazione” o “la forma di realizzazione” o “alcune forme di realizzazione” significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione è compresa in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione” o “nella forma di realizzazione” o “in alcune forme di realizzazione” in vari punti lungo la descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
Con iniziale riferimento alle Figg.l a 3, con 1 è complessivamente indicata una macchina per chiudere il lembo finale LF di rotoli R di materiale nastriforme N in una possibile forma di realizzazione. La macchina 1 comprende un percorso di avanzamento P per i rotoli R da trattare. Nella forma di realizzazione illustrata il percorso di avanzamento P è definito fra un organo flessibile superiore 3 continuo, ed una superficie di rotolamento inferiore 5. L’organo flessibile superiore 3 può comprendere una pluralità di cinghie continue tra loro parallele.
L’organo flessibile 3 può essere supportato da un gruppo 20, la cui posizione è registrabile secondo la freccia f20 per avvicinarsi e allontanarsi rispetto alla superficie di rotolamento 5 e adattare la dimensione in direzione verticale del percorso di avanzamento P al diametro dei rotoli R da trattare. Il gruppo 20 può portare una serie di ruote di rinvio 22 attorno a cui è rinviato l’organo flessibile 3 ed una ruota motrice 24, che comanda, attraverso un motore non mostrato, il movimento nei due versi indicati dalla doppia freccia f3 dell’organo flessibile 3. Ciascuna ruota di rinvio 22 e la ruota motrice possono essere costituite da un singolo rullo o da una pluralità di pulegge coassiali, attorno a ciascuna delle quali può essere rinviata una rispettiva cinghia continua, le varie cinghie continue formando l’organo flessibile 3.
La superficie di rotolamento 5 può essere definita parzialmente da uno dei piani 7 di un distributore ruotante 9, disposto per ruotare attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale 9A, circa ortogonale al percorso di avanzamento P dei rotoli R. Il distributore ruotante 9 ruota secondo la freccia f9 per introdurre singoli rotoli R nel percorso di avanzamento P. I rotoli R possono provenire da una ribobinatrice posta a monte della macchina 1.
A valle del distributore ruotante 9, rispetto al verso di avanzamento dei rotoli R indicato con la freccia F, la superficie di rotolamento 5 è definita da un piano 11, ad esempio formato a una lamiera o da una pluralità di lamiere parallele e allineate nella direzione dell’asse dei rotoli R.
Fra il distributore ruotante 9 ed il piano 11 è disposta una stazione 13 di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale LF dei rotoli R, di seguito descritta in maggiore dettaglio.
Nella forma di realizzazione illustrata, nella stazione 13 di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale LF di ciascun rotolo R è previsto un rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R. Il rullo 15 di contatto periferico è disposto con un proprio asse di rotazione 15A circa ortogonale alla direzione F di avanzamento dei rotoli R nel percorso di avanzamento P, al di sotto della superficie di rotolamento 5. Il rullo 15 di contatto periferico dei rotoli sporge con una porzione della propria superficie cilindrica verso Γ interno del percorso di avanzamento P, definendo in tal modo, insieme con l’organo flessibile 3, una posizione di trattenimento dei rotoli R nella stazione 13, per gli scopi che verranno appresso chiariti.
Adiacentemente al rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R è previsto una trave o profilato 17, che presenta una prima superficie 17A rivolta verso il percorso di avanzamento P ed una seconda superficie 17B estendentesi verso il basso sotto il percorso di avanzamento P e rivolta a valle rispetto al verso di avanzamento F dei rotoli R.
Tra il profilato 17 e il piano 11 è definita una imboccatura 19 di un’apertura 21 che si sviluppa verso il basso a partire dal percorso di avanzamento P, sotto la superficie di rotolamento 5. L’apertura 21 può essere definita ad esempio in un condotto di sezione trasversale rettangolare allungata, la cui dimensione in direzione ortogonale al piano delle Figg. 1 e 2 è pari o superiore alla lunghezza assiale del rotolo R. In questo modo una porzione di materiale nastriforme N può essere svolta dal rotolo e inserita nell’apertura 21. Come sarà descritto in dettaglio nel seguito, contrariamente a quanto accade in macchine dell’arte corrente, il lembo finale del materiale nastriforme N viene inserito nell’apertura 21 tramite un getto preferibilmente laminare di aria, evitando l’impiego di sistemi aspiranti.
A tale scopo, all 'imboccatura 19 dell’apertura 21 sono disposti uno o più ugelli ad effetto Coanda 23, la cui struttura è illustrata nelle sezioni delle Figg.2 e 4A-4E nonché in Fig.3. Nella forma di realizzazione illustrata, l’ugello ad effetto Coanda 23 è in realtà suddiviso in una pluralità di sezioni di ugello disposte secondo una direzione trasversale D (Fig.3) circa ortogonale al percorso di avanzamento P. F’ ugello ad effetto Coanda 23 è orientato, rispetto all’apertura 21 e alla sua imboccatura 19, in modo da generare un flusso di aria A orientato dall’ imboccatura 19 verso l’intemo dell’apertura 21 per trascinare all’intemo dell’apertura 21 il lembo finale FF ed una porzione di materiale nastriforme N adiacente al lembo finale FF, la quale porzione viene svolta nel modo più avanti descritto dal rotolo R che si trova nella stazione 13 di svolgimento, posizionamento e chiusura.
Fe varie porzioni dell’ugello ad effetto Coanda 23 possono essere montate su una slitta 25 dotata di un movimento alternato secondo la direzione D, comandato da un attuatore, ad esempio un motore elettrico 27 (Fig.3). Quest’ultimo porta in rotazione con moto rotatorio alternato una ruota dentata 29 attorno a cui è rinviata una catena, una cinghia o altro organo flessibile continuo 31. Fa slitta 25 è vincolata all’organo flessibile 31 per essere portata in movimento con un moto traslatorio alternato.
Fa slitta 25 è guidata su guide 26, cui si impegnano pattini 28 fissati a staffe 30 a cui è fissata una lamiera 32 piegata ad F rovescio, per formare ali 32A estendentisi nella direzione di avanzamento F dei rotoli nel percorso di avanzamento P, per dare continuità alla superficie di rotolamento 5.
Fa slitta 25 porta, oltre all’ugello ad effetto Coanda 23, una pluralità di ruote o rotelle di mollettatura 33. Fe rotelle di mollettatura 33 sono intercalate tra porzioni dell’ugello ad effetto Coanda 23. In altri termini, l’ugello ad effetto Coanda 23 è interrotto in vari punti per alloggiare le rotelle di mollettatura 33.
Nella forma di realizzazione illustrata, come visibile anche in Fig.l, che mostra una sezione su un piano verticale passante per l’asse di rotazione di una delle rotelle di mollettatura 33, ciascuna rotella di mollettatura 33 è montata su un rispettivo albero di supporto 35. F’asse B-B di ciascun albero di supporto 35 è circa ortogonale al percorso P di avanzamento dei rotoli R ed è disposto sotto la superficie di rotolamento 5. Ciascuna rotella 33 è montata folle sul proprio albero 35 per ruotare attorno all’asse B-B nelle fasi di chiusura del lembo libero finale del rotolo, come appresso descritto.
Nella forma di realizzazione illustrata, ciascun albero di supporto 35 è portato da una staffa oscillante 37 articolata attorno ad un asse 37A sostanzialmente orizzontale. Per ciascuna rotella di mollettatura 33 e rispettiva staffa oscillante 37 può essere previsto un attuatore 39, ad esempio un attuatore pneumatico. Non si esclude la possibilità di prevedere un attuatore singolo per azionare più di una rotella di mollettatura 33, ad esempio anche tutte le rotelle di mollettatura 33.
Nell’esempio illustrato, l’attuatore 39 fa oscillare attorno all’asse 37A la rispettiva staffa oscillante 37 e quindi la rotella di mollettatura 33, secondo la doppia freccia f37 (Fig.l). In Fig.l sono mostrate a tratto continuo ed a tratteggio le due posizioni alternative che, per effetto degli attuatoli 39, può assumere ciascuna rotella di mollettature 33 oscillando attorno all’asse 37A. Nella posizione mostrata a tratteggio la rotella 33 si trova distanziata rispetto alla superficie 17B del profilato 17 così da lasciare libera l’imboccatura 19 dell’apertura 21 sviluppantesi sotto la superficie di rotolamento 5.
In alcune forme di realizzazione, sulla lamiera 32 della slitta 25 è fissato un secondo ugello ad effetto Coanda 41, posto sotto l’ugello ad effetto Coanda 23 ed orientato in modo che il getto di aria da esso generato sia orientato a circa 90° rispetto al getto di aria generato dall’ugello ad effetto Coanda 23.
Anche il secondo ugello ad effetto Coanda 41 può essere suddiviso in porzioni tra loro intercalate rispetto alle rotelle di mollettatura 33. Anche il secondo ugello ad effetto Coanda 41 può essere in realtà suddiviso in una pluralità di segmenti o sezioni tra loro distanziate lungo la direzione D.
Come visibile nelle Figg.2 e 4A-4E, il secondo ugello ad effetto Coanda 41 è orientato e posizionato in modo che un soffio di aria Al da esso generato sia orientato verso una gola definita fra il rullo 15 di contatto periferico con il rotolo R ed una serie di ulteriori ruote o rotelle di mollettatura 43. Come per il primo ugello ad effetto Coanda 23, anche il secondo ugello ad effetto Coanda 41 genera un soffio di aria laminare.
Le rotelle di mollettatura 43 possono essere portate da uno o più bracci 45 articolati attorno ad un asse 45A sostanzialmente orizzontale. Preferibilmente ciascuna rotella di mollettatura 43 è montata su un proprio braccio indipendente, così da poter oscillare indipendentemente dalle altre rotelle di mollettatura. Con 47 sono mostrati uno o più attuatori, ad esempio pneumatici, che sollecitano le rotelle di mollettatura 43 secondo la freccia f43 contro la superficie cilindrica del rullo 15 di contatto periferico con il rotolo R. Preferibilmente, se ciascuna rotella di mollettatura 43 è portata da un proprio braccio oscillante 45, ad ogni rotella di mollettatura 43 è associato un attuatore 47 indipendente.
Il funzionamento della macchina sin qui descritta verrà ora illustrato con specifico riferimento alla sequenza delle Figg.4A-4E.
Con iniziale riferimento alla Fig.4A, un rotolo R è stato portato nella stazione 13 di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, tramite il movimento secondo la freccia f3 dell’organo flessibile 3. Il rotolo R si trova in una posizione definita dall’organo flessibile 3 e dal rullo 15 di contatto periferico dei rotoli. In questa posizione il rotolo R viene fermato, mantenendo il suo asse AR in posizione sostanzialmente fissa per le successive fasi operative. L’asse AR del rotolo viene mantenuto in posizione sostanzialmente fissa muovendo il ramo inferiore dell’organo flessibile 3 ad una velocità pari alla velocità periferica del rullo 15 di contatto periferico. Questi due organi si muovono in versi tali che i rispettivi punti di contatto dell’organo flessibile 3 e del rullo 15 con il rotolo R abbiano velocità discordi, come indicato dalle frecce in Fig.4A.
In conseguenza di ciò, il rotolo R ruota su sé stesso attorno all’asse AR, rimanendo con l’asse medesimo in posizione sostanzialmente fissa. I versi di rotazione degli organi 3 e 15 sono tali per cui il rotolo R ruota nel verso di avvolgimento.
Durante questa fase, tramite ugelli 51 che possono essere portati dal gruppo 20, vengono generati getti di aria G che intercettano la superficie cilindrica del rotolo R. Durante la rotazione del rotolo R attorno al proprio asse AR, il lembo finale LF del rotolo entra nella corrente di aria dei getti d’aria G. La corrente d’aria stacca il lembo finale LF dalla superficie cilindrica del rotolo R e porta tale lembo finale LF sopra l’imboccatura 19 dell’apertura 21.
La generazione di un flusso di aria da parte del primo ugello ad effetto Coanda 23 posto nell’imboccatura 19 dell’apertura 21 fa sì che il lembo finale LF entri nell’apertura 21 medesima, come mostrato nella Fig.4A, dove il lembo finale LF è mostrato in tre distinte posizioni che mostrano il movimento del lembo finale LF sotto l’effetto delle correnti di aria generate dagli ugelli 51 e dall’ugello ad effetto Coanda 23.
Una volta che il lembo finale LF si è inserito nell’apertura 21, i versi del movimento del rullo 15 di contatto periferico e dell’organo flessibile 3 vengono invertiti, come mostrato dalle frecce in Fig.4B. Conseguentemente, il rotolo R inizia a ruotare nel verso di svolgimento e il lembo finale LF, per effetto della corrente di aria generata dal primo ugello ad effetto Coanda 23, viene spinto all’ interno dell’apertura 21 superando una fotocellula 53 o altro organo di rilevamento. Lo svolgimento del rotolo R continua fino a che, sulla base del segnale generato dalla fotocellula 53 e del movimento angolare del rullo 15 di contatto periferico e/o del movimento lineare dell’organo flessibile 3 (che possono essere rilevati da un encoder), una lunghezza opportuna di materiale nastriforme N formante il rotolo R si è svolta all’ interno dell’apertura 21.
In altre forme di realizzazione, anziché utilizzare il segnale di rotazione del rullo 15 di contatto periferico e/o di movimento dell’organo flessibile 3, è possibile determinare la lunghezza di materiale nastriforme N svolto per mezzo di una seconda fotocellula 53Amantenendo l’organo flessibile 3 in movimento nel verso opposto rispetto al verso di rotazione del rullo 15 di contatto periferico ed alla stessa velocità di quest’ultimo, fino a che il lembo finale LF ha raggiunto la seconda fotocellula 53A.
La lunghezza di materiale nastriforme N svolto nell’apertura 21 consente di formare una piega Np nel materiale nastriforme tramite le rotelle di mollettatura 43 ed il rullo 15 di contatto periferico.
Una volta raggiunta la quantità di materiale nastriforme N svolto nell’apertura 21, il rullo 15 di contatto periferico e l’organo flessibile 3 possono continuare a muoversi in versi tali da provocare un ulteriore svolgimento di materiale nastriforme N, mentre viene attivato il secondo ugello ad effetto Coana 41, come mostrato in Fig. 4C. Con Al è indicato il flusso laminare di aria generato dal secondo ugello a effetto Coanda 4L Questo flusso di aria Al spinge il materiale nastriforme N nella gola tra il rullo 15 di contatto periferico con il rotolo R e le rotelle di mollettatura 43, così da formare, insieme al movimento di rotazione del rullo 15 di contatto periferico del rullo R, piega Np trasversale. La pressione con cui le rotelle di mollettatura 43 premono contro il rullo 15 è tale da unire meccanicamente i due lembi della piega Np e stabilizzare la piega stessa. Le rotelle di mollettatura 43 possono essere montate folli attorno ai propri assi e ruotare trascinate per effetto dell’attrito con il rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R.
Dopo che è stata formata la piega Np di materiale nastriforme nella gola di mollettatura, la quale piega è stabilizzata per effetto della mollettatura, cioè della elevata pressione tra le rotelle di mollettatura 43 ed il rullo 15 di contatto periferico, il rotolo R può essere riavvolto. A tale scopo il verso di rotazione del rullo 15 di contatto periferico dei rotoli e il verso del moto dell’organo flessibile 3 vengono invertiti così da riavvolgere la porzione di materiale nastriforme N precedentemente svolta all’intemo dell’apertura 21. Dopo che una parte del materiale nastriforme N precedentemente svolto è stato riavvolto sul rotolo R, il rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R può essere rallentato o fermato, in modo tale che il rotolo R inizia a rotolare lungo il percorso di avanzamento P per effetto della spinta impartita dall’organo flessibile 3. Durante questo movimento di rotolamento, il materiale nastriforme N continua a riavvolgersi.
II riavvolgimento del materiale nastriforme N è controllato in modo tale da portare la piega Np e il lembo finale LF in corrispondenza dell’ imboccatura 19 dell’apertura 21, come mostrato in Fig.4D e nell’ ingrandimento della Fig.4X. In Fig. 4D sono mostrate due diverse posizioni del rotolo R: nella prima posizione mostrata a tratteggio, il rotolo R è ancora in contatto con il rullo 15 di contatto periferico, mentre nella posizione mostrata a tratto continuo il rotolo R ha perso il contatto con il rullo 15 di contatto periferico e si trova tra l’organo flessibile 3 e la superficie superiore 17A della trave o profilato 17, la quale superficie forma parte della superficie di rotolamento 5.
Per portare la piega Np ed il lembo finale LF a coincidere nella posizione illustrata in Fig.4D e 4X, la piega trasversale Np è formata ad una distanza dal lembo finale LF circa pari alla dimensione circonferenziale del rotolo R. Cioè tra la piega Np e il lembo finale LF è presente una spira completa di materiale nastriforme N.
Raggiunta la posizione di Fig. 4D, l’organo flessibile 3 può essere temporaneamente arrestato e le rotelle di mollettatura 33 sulla slitta 25 vengono portate nella posizione di Fig. 4E, premendo contro la superficie 17B del profilato o trave 17. La superficie 17B forma una superficie di pressione cooperante con le rotelle di mollettatura 33. Una volta che le rotelle di mollettatura 33 sono portate nella posizione di pressione contro la superficie 17B la slitta 25 trasla secondo la freccia D (Fig.3) eseguendo una o più corse alternate. La piega Np e il lembo finale LF vengono così uniti per effetto della pressione tra le rotelle di mollettatura 33 e la superficie di pressione 17B. Questa pressione unisce meccanicamente tra loro la piega Np e il lembo finale LF. Le corse alternate delle rotelle di mol-Iettatura 33, che rotolano sulla superficie di pressione 17B, sono di lunghezza tale da generare linee di giunzione meccanica di lunghezza adeguata nella direzione parallela all’asse AR del rotolo R. In alcuni casi la corsa può essere pari o superiore al passo tra due rotelle di mollettatura 33 consecutive, così da generare una linea di giunzione continua.
Eseguita la giunzione meccanica per mollettatura tra il lembo finale LF e la piega Np di materiale nastriforme, il rotolo R può continuare il suo movimento di rotolamento ed essere espulso dalla stazione 13 di svolgimento, posizionamento e chiusura. Il movimento di espulsione è ottenuto riportando in movimento l’organo flessibile 3.
Nella forma di realizzazione sin qui descritta la chiusura del lembo finale viene effettuata senza l’impiego di collante, con un sistema esclusivamente meccanico, e con la formazione di una piega Np su cui il lembo finale LF viene fissato così da formare un rotolo R con una apertura facilitata per effetto della presenza della piega di materiale nastriforme sporgente rispetto alla superficie cilindrica del rotolo R.
In altre forme di realizzazione si può utilizzare il vantaggio di un ugello ad effetto Coanda per inserire il lembo finale LF nell’apertura 21 della macchina 1, eseguendo per il resto una chiusura del lembo LF di tipo tradizionale tramite collante. Le Figg. 5A e 5B mostrano due fasi di una macchina, ancora indicata con 1, per la chiusura del lembo finale LF tramite collante. Numeri uguali indicano parti uguali od equivalenti a quelle della macchina delle Figg.l a 4E. Queste parti non sono nuovamente descritte in dettaglio.
Nella forma di realizzazione delle Figg.5A e 5B mancano sia le rotelle di mollettatura 33, sia le rotelle di mollettatura 43. Può anche essere omessa la slitta 25. Inoltre viene previsto un unico ugello ad effetto Coanda 23, che può essere montato fisso in prossimità dell’ imboccatura 19 dell’apertura 21, mentre manca il secondo ugello ad effetto Coanda 4L
Lungo il piano 11 formante parte della superficie di rotolamento 5 a valle della stazione 13 di svolgimento, posizionamento e chiusura, è posto un erogatore di collante 61, che comprende un organo erogatore di collante 63. Nella forma di realizzazione illustrata l’applicatore di collante 61 comprende una vasca 65 contenente collante C in cui si immerge periodicamente una lama 67 o altro elemento applicatore, facente parte dell’organo erogatore di collante 61. In maniera di per sé nota la lama 67 può essere portata in corrispondenza di una fessura o apertura 69 posta lungo la superficie di rotolamento 5, quando il rotolo R deve essere incollato.
La Fig.5A mostra la fase di apertura del lembo finale LF tramite i getti di aria G generati dagli ugelli 51 portati sul gruppo 20, mentre l’organo flessibile 3 e il rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R si muovono secondo le frecce indicate in figura, mantenendo il rotolo R in rotazione nel senso di avvolgimento con l’asse AR del rotolo in posizione fissa.
Una fotocellula 52 legge la posizione del lembo finale LF quando questo si è inserito nell’apertura 21 per effetto della corrente di aria generata dall’ugello ad effetto Coanda 23. La posizione del lembo finale LF può essere raggiunta ruotando il rotolo R sempre e soltanto nel verso di avvolgimento, oppure invertendone la rotazione nel verso di svolgimento, se il lembo finale LF non raggiunge la fotocellula 52 per il solo effetto di distacco del lembo LF dalla superficie cilindrica del rotolo R.
Una volta che il lembo finale LF ha raggiunto la posizione fissata dalla fotocellula 52, il rullo 15 di contatto periferico può essere fermato, mentre l’organo flessibile 3 continua a muoversi secondo le frecce indicate nelle Figg.5A e 5B, provocando il rotolamento del rotolo R lungo la superficie 5 sopra la fessura o apertura 69 in cui nel frattempo si è posizionata la lama 67 (Fig.5B). In questo modo sulla superficie cilindrica del rotolo R viene applicata una riga di collante, mentre il rotolo R sta rotolando sulla superficie di rotolamento 5. Il rotolamento provoca anche il riavvolgimento del lembo finale LF che andrà a coprire la riga di collante applicata dalla lama 67.
Nella forma di realizzazione delle Figg.5A e 5B l’incollaggio del lembo finale LF avviene in maniera sostanzialmente nota, ma il posizionamento del lembo finale LF nell’apertura 21 avviene in maniera molto più semplice ed efficiente rispetto alle macchine dell’arte corrente, tramite l’utilizzo dell’ugello ad effetto Coanda 23.
Anziché un applicatore di collante 61 del tipo a rotolamento (cioè in cui il collante viene applicato sul rotolo quando questo rotola su una posizione dove il collante è stato predisposto, ad esempio tramite una lama o tramite un ugello a tracimazione od altro) può essere previsto un applicatore di collante di tipo diverso, ad esempio con un ugello o una serie di ugelli fissi o mobili, che possono essere orientati per applicare il collante sul lembo finale svolto e/o sulla superficie cilindrica del rotolo. In alcune forme di realizzazione ugelli di collante possono essere montati su una slitta equivalente alla slitta 25. Gli ugelli di collante possono essere montati sulla slitta 25 insieme alle rotelle di mollettatura 33 ed essere usati in combinazione od in alternativa alle rotelle di mollettatura.
In alcune varianti di realizzazione la macchina 1 può comprendere gli organi di mollettatura formati dalle rotelle 33 e dal la superficie 17B e/o gli organi di mollettatura formati al rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R e dalle rotelle di mollettatura 43, in combinazione con un applicatore di collante, del tipo mostrato nelle Figg. 5A, 5B, o di altro tipo. In questo caso è possibile usare gli organi di mollettatura per formare una piega stabilizzata lungo il lembo finale, raddoppiando in sostanza lo spessore del materiale nastriforme, che viene ripiegato su sé stesso nella zona finale. Una volta piegato il lembo finale tramite gli organi di mollettatura, il lembo finale ripiegato può essere chiuso per incollaggio.
Ad esempio, la macchina può essere priva delle rotelle di mollettatura 33 e presentare le sole rotelle di mollettatura 43, i combinazione con ugelli erogatori di collante portati dalla slitta 25. La macchina può in tal caso effettuare la chiusura del lembo finale ad esempio piegando il lembo finale con le rotelle di mollettatura 43 cooperanti con il rullo 15 di contatto periferico dei rotoli R e poi chiudendo tramite incollaggio il lembo finale. In alternativa, se non è richiesto di produrre rotoli con apertura facilitata, aventi un lembo finale raddoppiato, gli organi di mollettatura rimangono inattivi. Anziché ugelli montati sulla slitta 25, questa può essere omessa, e può essere viceversa previsto un erogatore di collante come nelle Figg. 5 A, 5B.
Una macchina corredata di entrambi gli organi di mollettatura e dell’erogatore di collante in combinazione può lavorare secondo uno qualsiasi dei modi descritti, offrendo una elevata flessibilità.
Alla luce degli esempi realizzativi sopra descritti, forma oggetto di quanto qui descritto in particolare quanto di seguito indicato:
Clausola 1. Una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente: un percorso di avanzamento dei rotoli; lungo il percorso di avanzamento dei rotoli, una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, la quale comprende un’apertura estendentesi verso il basso da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli; in cui all’imboccatura dell’apertura è posto almeno un primo ugello ad effetto Coanda, che genera un flusso di aria configurato per trascinare verso l’interno dell’apertura il lembo finale di un rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 2. Macchina come da clausola 1, in cui nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale è disposto un rullo di contatto periferico dei rotoli, controllato e disposto per ruotare il rotolo in un verso di avvolgimento, il rullo di contatto periferico dei rotoli essendo posto sotto il percorso di avanzamento dei rotoli.
Clausola 3. Macchina come da clausola 1 o 2, comprendente organi di mollettatura del materiale nastriforme, posizionati nell’apertura, sotto il percorso di avanzamento dei rotoli.
Clausola 4. Macchina come da clausole 2 e 3, in cui gli organi di mollettatura comprendono il rullo di contatto periferico dei rotoli.
Clausola 5. Macchina come da clausola 4, in cui gli organi di mollettatura comprendono inoltre almeno una ruota di mollettatura cooperante con il rullo di contatto periferico dei rotoli.
Clausola 6. Macchina come da clausola 3, 4 o 5, comprendente almeno un secondo ugello ad effetto Coanda in detta apertura, per spingere il materiale nastriforme verso gli organi di mollettatura.
Clausola 7. Macchina come da clausola 6, quando dipendente almeno dalla clausola 5, in cui detto secondo ugello ad effetto Coanda è disposto per spingere il materiale nastriforme in una gola formata dal rullo di contatto periferico dei rotoli e dalla ruota di mollettatura.
Clausola 8. Macchina come da una o più delle clausole 3 a 7, in cui all’imboccatura dell’apertura sono associati secondi organi di mollettatura.
Clausola 9. Macchina come da clausola 8, in cui i secondi organi di mollettatura comprendono organi di pressione associati al primo ugello ad effetto Coanda, su un lato dell’apertura e cooperanti con una superficie di pressione posizionata su un secondo lato dell’apertura.
Clausola 10. Macchina come da clausola 9, in cui gli organi di pressione comprendono una pluralità di rotelle di mollettatura supportate folli su alberi di supporto circa ortogonali al percorso di avanzamento dei rotoli e allineati in una direzione trasversale rispetto al percorso di avanzamento dei rotoli; ed in cui gli alberi di supporto delle rotelle sono mobili da una posizione in cui le rotelle sono distanziate dalla superficie di pressione, così da lasciare accesso all’ apertura, ad una posizione in cui le rotelle sono premute contro la superficie di pressione.
Clausola 11. Macchina come da clausola 10, in cui dette rotelle sono portate da una slitta mobile trasversalmente al percorso di avanzamento dei rotoli e circa parallelamente all’asse dei rotoli quando questi si trovano nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 12. Macchina come da clausola 11, in cui sulla slitta è posto detto almeno un primo ugello ad effetto Coanda.
Clausola 13. Macchina come da clausola 11 o 12, in cui sulla slitta è portato almeno un attuatore per muovere gli alberi di supporto.
Clausola 14. Macchina come da una o più delle clausole precedenti, comprendente un organo flessibile continuo posto sopra il percorso di avanzamento dei rotoli.
Clausola 15. Macchina come da clausola 14, in cui il rullo di contatto periferico dei rotoli e l’organo flessibile sono disposti e controllati per trattenere i rotoli nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, e per ruotare i rotoli attorno al proprio asse.
Clausola 16. Macchina come da una o più delle clausole precedenti, in cui in detta stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale è disposto un ugello soffiante al di sopra del percorso di avanzamento dei rotoli, orientato in modo da aprire il lembo finale del rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, e portarlo sull’ imboccatura dell’apertura.
Clausola 17. Macchina come da una o più delle clausole precedenti, comprendente un erogatore di collante.
Clausola 18. Macchina come da clausola 17, in cui l’erogatore di collante è posto a valle dell’apertura rispetto al verso di avanzamento dei rotoli lungo il percorso di avanzamento.
Clausola 19. Macchina come da clausola 18, in cui l’erogatore di collante è posto sotto il percorso di avanzamento dei rotoli, e presenta un organo incollatore posizionato e controllato per applicare un collante su una superficie del rotolo quando questo avanza per rotolamento lungo il percorso di avanzamento sull’erogatore di collante.
Clausola 20. Macchina come da clausola 17 o 18, in cui l’erogatore di collante comprende ugelli di collante.
Clausola 21. Un metodo per chiudere un lembo finale di un rotoli di materiale nastriforme avvolto, comprendente le fasi di:
avanzare il rotolo lungo un percorso di avanzamento sino ad una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale;
trattenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, svolgere il lembo finale dal rotolo ed inserire il lembo finale tramite un soffio di aria da almeno un primo ugello ad effetto Coanda in un’apertura posta sotto il percorso di avanzamento;
ruotare il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale del materiale nastriforme in una posizione definita;
chiudere il lembo finale e allontanare il rotolo dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 22. Metodo come da clausola 21, comprendente le fasi di: generare per mollettatura una piega intermedia, lungo il materiale nastriforme svolto dal rotolo, ad una distanza dal lembo finale circa pari alla circonferenza del rotolo;
riavvolgere il materiale nastriforme sul rotolo, mantenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale adiacente alla piega intermedia;
unire per mollettatura il lembo finale alla piega intermedia;
espellere il rotolo dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 23. Metodo come da clausola 21, comprendente inoltre la fase di applicare un collante su una superficie cilindrica del rotolo e riavvolgere il lembo finale sul rotolo, mentre il rotolo viene espulso dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura per rotolamento lungo il percorso di avanzamento
Clausola 24. Una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente: un percorso di avanzamento dei rotoli; lungo il percorso di avanzamento dei rotoli, una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, la quale comprende un’apertura estendentesi da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli; organi di mollettatura del materiale nastriforme, posizionati in detta apertura, sotto il percorso di avanzamento dei rotoli, configurati e disposti per generare una piega intermedia nel materiale nastriforme del rotolo, distanziata dal lembo finale.
Clausola 25. Una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente: un percorso di avanzamento dei rotoli; lungo il percorso di avanzamento dei rotoli, una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, la quale comprende un’apertura estendentesi da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli; primi organi di mollettatura del materiale nastriforme e secondi organi di mollettatura, associati a detta apertura.
Clausola 26. Macchina come da clausola 25, in cui i primi organi di mollettatura sono posti in adiacenza dell’ imboccatura di detta apertura e i secondi organi di mollettatura sono posti lungo l’apertura, sotto i primi organi di mollettatura.
Clausola 27. Macchina come da clausola 24, 25 o 26, in cui all’ imboccatura dell’apertura è posto almeno un primo ugello ad effetto Coanda, che genera un flusso di aria configurato per trascinare verso l’interno dell’apertura il lembo finale di un rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 28. Macchina come da una o più delle clausole 24 a 27, in cui nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale è disposto un rullo di contatto periferico dei rotoli, controllato e disposto per ruotare il rotolo in un verso di avvolgimento, il rullo di contatto periferico dei rotoli essendo posto sotto il percorso di avanzamento dei rotoli.
Clausola 29. Macchina come almeno da clausola 28, in cui i secondi organi di mollettatura comprendono il rullo di contatto periferico dei rotoli.
Clausola 30. Macchina come da clausola 29, in cui i secondi organi di mollettatura comprendono inoltre almeno una ruota di mollettatura, e preferibilmente una pluralità di ruote di mollettatura, cooperanti con il rullo di contatto periferico dei rotoli.
Clausola 31. Macchina come da almeno da clausole 25 e 27, comprendente almeno un secondo ugello ad effetto Coanda in detta apertura, per spingere il materiale nastriforme verso i secondi organi di mollettatura.
Clausola 32. Macchina come da clausola 31, in cui detto secondo ugello ad effetto Coanda è disposto per spingere il materiale nastriforme in una gola formata dal rullo di contatto periferico dei rotoli e dalla ruota di mollettatura.
Clausola 33. Macchina come da una o più delle clausole 25, 26, 29, 31, 32, in cui i primi organi di mollettatura comprendono organi di pressione su un lato dell’ imboccatura dell’apertura e cooperanti con una superficie di pressione posizionata su un secondo lato dell’imboccatura dell’apertura.
Clausola 34. Macchina come da clausola 33, in cui gli organi di pressione comprendono una pluralità di rotelle di mollettatura supportate folli su alberi di supporto circa ortogonali al percorso di avanzamento dei rotoli e allineati in una direzione trasversale rispetto al percorso di avanzamento dei rotoli; ed in cui gli alberi di supporto delle rotelle sono mobili da una posizione in cui le rotelle sono distanziate dalla superficie di pressione, così da lasciare accesso all’apertura, ad una posizione in cui le rotelle sono premute contro la superficie di pressione.
Clausola 35. Macchina come da clausola 34, in cui le rotelle sono portate da una slitta mobile trasversalmente al percorso di avanzamento dei rotoli e circa parallelamente all’asse dei rotoli quando questi si trovano nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 36. Macchina come da clausola 35, in cui sulla slitta è posto almeno un primo ugello ad effetto Coanda.
Clausola 37. Macchina come da clausola 35 o 36, in cui sulla slitta è portato almeno un attuatore per muovere gli alberi di supporto.
Clausola 38. Macchina come da una o più delle clausole precedenti, comprendente un organo flessibile continuo posto sopra il percorso di avanzamento dei rotoli.
Clausola 39. Macchina come almeno da clausole 28 e 38, in cui il rullo di contatto periferico dei rotoli e l’organo flessibile sono disposti e controllati per trattenere i rotoli nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, e per ruotare i rotoli attorno al proprio asse.
Clausola 40. Macchina come da una o più delle clausole 1 a 39, in cui in detta stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale è disposto un ugello soffiante al di sopra del percorso di avanzamento dei rotoli, orientato in modo da aprire il lembo finale del rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, e portarlo sull’imboccatura dell’apertura.
Clausola 41. Un metodo per chiudere un lembo finale di rotoli di materiale nastriforme avvolto, comprendente le fasi di:
avanzare un rotolo lungo un percorso di avanzamento sino ad una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale;
trattenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, svolgere il lembo finale dal rotolo ed inserire il lembo finale in un’apertura posta sotto il percorso di avanzamento;
ruotare il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale del materiale nastriforme in una posizione definita all’intemo di detta apertura;
generare una piega intermedia, lungo il materiale nastriforme svolto dal rotolo, ad una distanza dal lembo finale circa pari alla circonferenza del rotolo;
riavvolgere il materiale nastriforme sul rotolo, mantenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, preferibilmente con il proprio asse sostanzialmente fermo, fino a portare il lembo finale adiacente alla piega intermedia;
unire per mollettatura il lembo finale alla piega intermedia;
espellere il rotolo dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
Clausola 42. Metodo come da clausola 41, in cui il lembo finale viene inserito nell’apertura tramite un soffio d’aria generato da almeno un primo ugello ad effetto Coanda.

Claims (22)

  1. MACCHINA E METODO PER CHIUDERE IL LEMBO FINALE DI UN RO-TOLO DI MATERIALE NASTRIFORME RIVENDICAZIONI 1. Una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente: un percorso di avanzamento dei rotoli; lungo il percorso di avanzamento dei rotoli, una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, la quale comprende un’apertura estendentesi verso il basso da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli, in cui all’ imboccatura dell’apertura è posto almeno un primo ugello ad effetto Coanda, che genera un flusso di aria configurato e disposto per trascinare verso l’intemo dell’apertura il lembo finale di un rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
  2. 2. Macchina come da rivendicazione 1, in cui nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale è disposto un rullo di contatto periferico dei rotoli, posto sotto il percorso di avanzamento dei rotoli.
  3. 3. Macchina come da rivendicazione 1 o 2, comprendente organi di mollettatura del materiale nastriforme, posizionati lungo l’apertura, sotto il percorso di avanzamento dei rotoli.
  4. 4. Macchina come da rivendicazioni 2 e 3, in cui gli organi di mollettatura comprendono il rullo di contatto periferico dei rotoli.
  5. 5. Macchina come da rivendicazione 4, in cui gli organi di mollettatura comprendono inoltre almeno una ruota di mollettatura cooperante con il rullo di contatto periferico dei rotoli.
  6. 6. Macchina come da rivendicazione 3, 4 o 5, comprendente almeno un secondo ugello ad effetto Coanda in detta apertura, per spingere il materiale nastriforme verso gli organi di mollettatura.
  7. 7. Macchina come da rivendicazioni 5 e 6, in cui detto secondo ugello ad effetto Coanda è disposto per spingere il materiale nastriforme in una gola formata dal rullo di contatto periferico dei rotoli e dalla ruota di mollettatura.
  8. 8. Macchina come da una o più delle rivendicazioni 3 a 7, in cui all’imboccatura dell’apertura sono associati ulteriori organi di mollettatura.
  9. 9. Macchina come da rivendicazione 8, in cui gli ulteriori organi di mollettatura comprendono organi di pressione disposti su un primo lato dell’imboccatura, che cooperano con una superficie di pressione posizionata su un secondo lato dell’apertura.
  10. 10. Macchina come da rivendicazione 9, in cui gli organi di pressione comprendono una pluralità di rotelle di mollettatura supportate folli su alberi di supporto circa ortogonali al percorso di avanzamento dei rotoli e allineati in una direzione trasversale rispetto al percorso di avanzamento dei rotoli; ed in cui gli alberi di supporto delle rotelle sono mobili da una posizione in cui le rotelle di mollettatura sono distanziate dalla superficie di pressione, così da lasciare accesso all’apertura, ad una posizione in cui le rotelle di mollettatura sono premute contro la superficie di pressione.
  11. 11. Macchina come da rivendicazione 10, in cui dette rotelle di mollettatura sono portate da una slitta mobile trasversalmente al percorso di avanzamento dei rotoli e circa parallelamente all’asse dei rotoli quando questi si trovano nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
  12. 12. Macchina come da rivendicazione 11, in cui sulla slitta è posto detto almeno un primo ugello ad effetto Coanda e preferibilmente detto almeno un secondo ugello ad effetto Coanda.
  13. 13. Macchina come da rivendicazione 11 o 12, in cui sulla slitta è portato almeno un attuatore per muovere gli alberi di supporto.
  14. 14. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un organo flessibile continuo posto sopra il percorso di avanzamento dei rotoli.
  15. 15. Macchina come da rivendicazione 14, in cui il rullo di contatto periferico dei rotoli e l’organo flessibile sono disposti e controllati per trattenere i rotoli nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, e per ruotare i rotoli attorno al proprio asse.
  16. 16. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui in detta stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale è disposto un ugello soffiante posto sopra il percorso di avanzamento dei rotoli, orientato in modo da aprire il lembo finale del rotolo che si trova nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, e portarlo sull’imboccatura dell’apertura.
  17. 17. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un erogatore di collante.
  18. 18. Un metodo per chiudere un lembo finale di rotoli di materiale nastriforme avvolto, comprendente le fasi di: - avanzare un rotolo lungo un percorso di avanzamento sino ad una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale; - trattenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, svolgere il lembo finale dal rotolo ed inserire il lembo finale tramite un soffio di aria da almeno un primo ugello ad effetto Coanda in un’apertura posta sotto il percorso di avanzamento; - ruotare il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale del materiale nastriforme in una posizione definita; - chiudere il lembo finale e allontanare il rotolo dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, lungo il percorso di avanzamento.
  19. 19. Metodo come da rivendicazione 18, comprendente inoltre le fasi di: - generare per mollettatura una piega intermedia, lungo il materiale nastriforme svolto dal rotolo, ad una distanza dal lembo finale circa pari alla circonferenza del rotolo; - riavvolgere il materiale nastriforme sul rotolo, mantenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale adiacente alla piega intermedia; - unire per mollettatura il lembo finale alla piega; - espellere il rotolo dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
  20. 20. Metodo come da rivendicazione 18, comprendente inoltre la fase di applicare un collante su una superficie cilindrica del rotolo e riavvolgere il lembo finale sul rotolo mentre il rotolo viene espulso, per rotolamento lungo il percorso di avanzamento, dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura.
  21. 21. Una macchina per chiudere il lembo finale di rotoli di materiale nastriforme, comprendente: un percorso di avanzamento dei rotoli; lungo il percorso di avanzamento dei rotoli, una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, la quale comprende un’apertura estendentesi da un’imboccatura sotto il percorso di avanzamento dei rotoli; primi organi di mollettatura del materiale nastriforme e secondi organi di mollettatura, posizionati tra loro distanziati lungo detta apertura, sotto il percorso di avanzamento dei rotoli.
  22. 22. Un metodo per chiudere un lembo finale di un rotoli di materiale nastriforme avvolto, comprendente le fasi di: - avanzare il rotolo lungo un percorso di avanzamento sino ad una stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale; - trattenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, svolgere il lembo finale dal rotolo ed inserire il lembo finale in un’apertura posta sotto il percorso di avanzamento; - ruotare il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale del materiale nastriforme in una posizione definita all’intemo di detta apertura; - generare per mollettatura una piega intermedia, lungo il materiale nastriforme svolto dal rotolo, ad una distanza dal lembo finale circa pari alla circon ferenza del rotolo; - riavvolgere il materiale nastriforme sul rotolo, mantenendo il rotolo nella stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale, fino a portare il lembo finale adiacente alla piega intermedia; - ancorare per mollettatura il lembo finale alla piega; - espellere il rotolo dalla stazione di svolgimento, posizionamento e chiusura del lembo finale.
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