IT201600074611A1 - Composizione fitostimolante. - Google Patents

Composizione fitostimolante.

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IT201600074611A1
IT201600074611A1 IT102016000074611A IT201600074611A IT201600074611A1 IT 201600074611 A1 IT201600074611 A1 IT 201600074611A1 IT 102016000074611 A IT102016000074611 A IT 102016000074611A IT 201600074611 A IT201600074611 A IT 201600074611A IT 201600074611 A1 IT201600074611 A1 IT 201600074611A1
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IT
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phytostimulant
microbial
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biochar
liquid
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IT102016000074611A
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Inventor
Fabio Primavera
Original Assignee
Terranostra S R L
Azienda Agricola Barbagli Francesco Di Francesco Barbagli
Azienda Agricola Fattoria Primavera di Fabio Primavera
Impresa Individuale Di Emanuela Fonti
Romana Maceri Centro Italia S R L
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Publication date
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un fitostimolante a base microbica.
Nella pratica di coltivazione secondo le tecniche cosiddette Biodinamiche, si impiegano preparati che, opportunamente composti ed attivati, servono per arricchire i suoli di attività microbica utile per la sintesi naturale degli acidi umici, fondamentali per un’equilibrata nutrizione delle specie coltivate.
In particolare, è noto l'impiego del cosiddetto “composto di Maria Thun” (MT) e del “Cornoletame” o “500”.
Il primo (MT), ad azione aerobia, arricchisce i primi strati di suolo di attività di compostaggio dei residui organici trasformandoli in composti umici, fornendo una forte spinta vegetativa alle piante coltivate, associata ad un arricchimento di funghi simbionti micorrizici che amplificano la superficie specifica di scambio delle radici. Tale composto viene preparato utilizzando i seguenti materiali: Letame fresco, di bovino sano non soggetto a cure antibiotiche, alimentato su pascoli o con razione di fieno e cereali vari;
Carbonato di calcio in polvere in ragione dell’1%;
Basalto in polvere nella misura del 2%;
Inoculo enzimatico vegetale a base di Achillea (contiene S e favorisce, tramite il K, l’equilibrio idrico), Camomilla (contiene S e regola lo ione Ca++. Rinforza la struttura cellulare), Ortica (con S e Fe stimola la fotosintesi, armonizza i processi legati all’ N), Quercia (Ca++ e Tannini, è un regolatore del processo di compostaggio), Tarassaco (regola il rapporto K/Si per equilibrare la respirazione cellulare) e Valeriana (come regolatore delle temperature di processo).
Si mescola per un'ora il letame con CaCo3e Basalto con una betoniera in modo da incorporare bene molta aria all’interno della massa. Quindi, si aggiunge l’inoculo vegetale e si deposita il materiale per due o più mesi in un contenitore (di norma in legno), a temperatura costante di circa 15 °C, aperto per consentire un buon contatto con l’aria. Verrà rimescolato una o due volte nel corso del compostaggio aerobio. Una volta raggiunto uno stato di compostaggio che porta la massa ad avere un aspetto uniforme, colore nero, profumo di funghi viene stoccato in ambiente a temperatura di 15 °C ed umidità del 90% circa.
Il secondo dei preparati sopra citati (cornoletame o “500”) viene impiegato per arricchire il suolo di attività, soprattutto batterica e fungina semianaerobia, tipica degli strati più profondi, che favorisce gli scambi tra le radici ed il suolo. A causa di tale presenza, gli apparati radicali sono spinti a raggiungere maggiori profondità in breve tempo, rendendo il vegetale meno vulnerabile agli squilibri climatici ed idrici e favorendo la nutrizione minerale indispensabile per la produzione di frutti di qualità. Il cornoletame viene preparato utilizzando i seguenti materiali:
• Letame fresco, di bovino sano non soggetto a cure antibiotiche, alimentato su pascoli o con razione di fieno e cereali vari;
• Contenitori cornei di vacca per il mantenimento di pH e umidità naturale iniziale costante.
Si stocca il letame, suddiviso in singole dosi nei contenitori cornei in condizioni di temperatura costante a 13°C, umidità del 90%, sotto uno strato coibente di terra umificata di circa 50 cm. Il processo di compostaggio naturale avviene nell’arco di sei mesi e produce un compost in cui c’è un concentrato di attività, soprattutto batterica e fungina semianaerobia.
Entrambi i preparati sopra citati richiedono una fase di attivazione che comporta le seguenti operazioni:
• Diluizione con un rapporto inoculo / acqua di circa 0,5%;
• Agitazione a 36 °C con moto alternato (agitatore a 2 giri/sec e inversione ogni 18” circa);
• Durata attivazione: 20’ per MT e 1h per 500;
• Durata prodotto attivato: da 4 (optimum) fino a 72 ore;
• Irrorazione sul suolo.
In aggiunta a questi due preparati, si trovano sul mercato, con vari nomi commerciali (EM, Overtis overground, B.E.A. ergofito, ed altri) anche dei prodotti a base microbica, cosiddetti “microbi attivi”, che tendono a riprodurre la variabilità delle specie microbiche umificanti presenti in natura negli strati attivi dei suoli. Tali “microbi attivi” sono riprodotti in bioreattori termostatati a cui, oltre all’inoculo dei ceppi di Batteri (ad esempio Lactobacillus); Attinomiceti; Funghi unicellulari, ecto- ed endo-micorrizzici, lieviti,; Protozoi; Microrganismi Ammonificanti; Microrganismi Denitrificanti, vengono aggiunti substrati di origine organica (perlopiù melassa per uso zootecnico) su cui farli riprodurre esponenzialmente.
L'utilizzo in campo dei “microbi attivi” comporta le seguenti fasi:
• Diluizione con un rapporto prodotto attivo / acqua di circa 10%;
• Attivazione con agitazione casuale, a temperatura controllata ( 36 °C); • Durata attivazione: 7gg 3gg;
• Irrorazione sul suolo.
• Durata prodotto diluito: da 4 (optimum) fino a 72 ore.
• Durata prodotto attivo da diluire: fino a 4 mesi.
I predetti preparati e composti microbici necessitano tutti di attivazione, secondo procedure molto rigorose, in cui i tempi di attivazione, le temperature e le condizioni di rimescolamento con vari gradi di ossigenazione sono fondamentali ai fini della loro reale efficacia. Inoltre, la durata della componente attiva è di poche ore per i preparati biodinamici e di poche settimane per i composti microbici, con una decadenza dell’efficacia e della vitalità dei microbi stessi costante e significativa giorno dopo giorno.
I prodotti, sopra descritti presentano una ottima efficacia in campo ma anche notevoli difficoltà nella preparazione ed una necessità superiore di mano d’opera per garantire una buona tempestività quindi un aggravio dei costi di distribuzione.
Inoltre, per quanto riguarda i prodotti microbici tipo Microbi Attivi i costi unitari sono molto elevati.
Lo scopo principale della presente invenzione è di eliminare, o quantomeno fortemente ridurre, i predetti inconvenienti.
A questo risultato si è pervenuti, in conformità della presente invenzione, adottando l'idea di realizzare un prodotto fitostimolante a base microbica avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1. Altre caratteristiche della presente invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Grazie alla presente invenzione, è possibile utilizzare un prodotto fitostimolante già pronto da distribuire semplicemente nelle dosi consigliate. Inoltre, i tempi di distribuzione del prodotto sono sensibilmente prolungati rispetto ai prodotti convenzionali. Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che il prodotto può essere distribuito sul terreno con le attrezzature normalmente disponibili, come ad esempio distributori centrifughi, irroratrici ed impianti di fertirrigazione, senza richiedere l'uso di attrezzature speciali. Ancora, un fitostimolante a base microbica in conformità della presente invenzione ha un costo relativamente contenuto in rapporto ai vantaggi offerti. Oltre a ciò sta il fatto che l'azione di rilascio dei nutrienti è continua e di lungo termine. Un fitostimolante a base microbica in conformità della presente invenzione consente anche un'applicazione più tempestiva in accordo con i cicli colturali e stagionali ed esplica un'azione di miglioramento delle caratteristiche fisico chimiche dei suoli crescente e cumulabile. L'impiego di un fitostimolante a base microbica in conformità del presente trovato comporta, inoltre, un miglioramento costante della nutrizione delle colture, con relative migliori prestazioni relative a: quantità di prodotto, maturazione fenolica, serbevolezza, grado zuccherino, autodifesa da patologie. Vi è poi l'ulteriore vantaggio di poter utilizzare il prodotto secondo dosi di utilizzo decrescenti negli anni fino alla definizione della dose minima di mantenimento.
Questi ed ulteriori vantaggi della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo grazie alla descrizione che segue, fornita a titolo esemplificativo ma da non considerarsi in senso limitativo.
In conformità della presente invenzione, è previsto l'impiego di un composto sterile ad alto contenuto di carbonio e sali minerali caratterizzato da elevata capacità sia di scambio cationico che adsorbente. Tale composto è noto come “biochar”. Il biochar deriva dai processi di pirolisi del legno, a determinate temperature per evitare la formazione di IPA e Diossine, negli impianti di produzione di energia da biomasse. Nel caso specifico viene utilizzato materiale da filiera certificata per avere la garanzia che il substrato non sia contaminato da molecole ed atomi inquinanti.
Il biochar può essere addizionato ai terreni per migliorare la qualità del suolo, grazie al ruolo fondamentale del C nei processi chimici, fisici e biologici, ma anche per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. E’ un materiale poroso ad alta superficie specifica, con alta AWC e conducibilità idraulica in grado di migliorare la struttura fisica e la fertilità del suolo. Sviluppa alti livelli di attività microbica e, grazie alle dimensioni dei pori, incrementa l’umidità nei terreni sabbiosi e la riserva d’aria nei terreni argillosi. Esso, inoltre, riduce la lisciviazione dei nutrienti, migliorando in tal modo la disponibilità delle sostanze nutritive. Inoltre, la sua capacità di scambio cationico (CEC) è costantemente superiore a quella di tutto il suolo.
Alcuni studi (Rondon et al., 2007; Van Zwieten et al., 2008) hanno attribuito la risposta positiva della pianta agli effetti del biochar sulla disponibilità di nutrienti, nonché per la sua capacità di aumentare o mantenere il pH del suolo, attraverso la calcinazione.
Hossain et al. (2010) hanno riportato che l'applicazione di biochar può indurre una diminuzione di assorbimento di metalli pesanti dal terreno.
La conducibilità elettrica, la capacità di scambio cationico, il pH, e la capacità di ritenzione idrica migliorano e vengono stabilizzate (Karhu et al., 2011; De Pasquale et al., 2012; Ouyang et al., 2013).
Un biochar utilizzabile anche ai fini della presente invenzione ha le seguenti caratteristiche chimico-fisiche:
denominazione prova risultato unità limite metodo di prova
misura normativo
massa volumica app. campione336 g/l<UNI EN 13040:2008>
compattato in lab.
pH 10,4 unità di04-12UNI EN 13040:2008 UNI EN 13037:2012 pH
conducibilità elettrica 406 ms/m ≤1000<UNI EN 13040:2008 UNI EN 13037:2012>umidità 8 % m/m ≥20<UNI EN 13040:2008>
calcare totale (CaCO3) 14,7 % s.s.<DM 13/09/1999 SO n. 185 GU 24821/10/1999>carbonio da calcare totale 1,8 % s.s. Met V.1
carbonio totale 75,3 % s.s.<UNI EN 13654-2:2001>
carbonio totale di origine 73,5 % s.s. ≥20: Classe III UNI EN 13654-2:2001
biologica (da calcolo) >30: Classe II DM 13/09/1999 SO n.185 GU 248
>60: Classe I 21/10/1999 Met V.1
ceneri 550 °C 37,64 % s.s. ≤60: Classe III UNI EN 14775:2010
≤ 40 Classe II
< 10: Classe I
rapporto molare H:C° 0,1 ≤0,7<Dumas>
idrocarburi policiclici aromatici - EPA 3550C:2007 EPA 3630C:1996 IPA° EPA 8310:1986
sommatoria IPA 0,39 mg/kg s.s. ≤6
acenaftilene <0,01 mg/kg s.s.
acenaftene <0,01 mg/kg s.s.
fluorene <0,01 mg/kg s.s.
fenenatrene <0,01 mg/kg s.s.
antracene <0,01 mg/kg s.s.
fluorantene <0,01 mg/kg s.s.
benzo (a) antracene 0,05 mg/kg s.s.
benzo (a) pirene 0,05 mg/kg s.s.
benzo (e) pirene 0,04 mg/kg s.s.
benzo (b) fluorantene 0,06 mg/kg s.s.
benzo (k) fluorantene 0,04 mg/kg s.s.
benzo (j) fluorantene 0,02 mg/kg s.s.
benzo (g, h, i) perilene 0,01 mg/kg s.s.
crisene 0,02 mg/kg s.s.
dibenzo (a, e) pirene <0,01 mg/kg s.s.
dibenzo (a, l) pirene <0,01 mg/kg s.s.
dibenzo (a, i) pirene <0,01 mg/kg s.s.
dibenzo (a, h) pirene <0,01 mg/kg s.s.
dibenzo (a, h) antracene 0,06 mg/kg s.s.
indeno (1,2,3-cd) pirene <0,01 mg/kg s.s.
pirene 0,04 mg/kg s.s.
naftalene <0,01
policloro-microg/kg ≤9<EPA 1613 B:1994>dibenzodiossine/furani
policlorurati (PCDD/PCDF
conversione T.E.)°
PCDD, PCDF sommatoria <5,00
2,3,7,8- <5,00
Tetraclorodibenzodiossina
1,2,3,7,8- <5,00
Pentaclorodibenzodiossina
1,2,3,4,7,8- <5,00
Esaclorodibenzodiossina
1,2,3,6,7,8- <5,00
Esaclorodibenzodiossina
1,2,3,7,8,9- <5,00
Esaclorodibenzodiossina
1,2,3,4,6,7,8- <5,00
Eptaclorodibenzodiossina
Octaclorodibenzodiossina <5,00
2,3,7,8- <5,00
Tetraclorodibenzofurano
1,2,3,7,8- <5,00
Pentaclorodibenzofurano
2,3,4,7,8- <5,00
Pentaclorodibenzofurano
1,2,3,4,7,8- <5,00
Esaclorodibenzofurano
1,2,3,6,7,8- <5,00
Esaclorodibenzofurano
1,2,3,7,8,9- <5,00
Esaclorodibenzofurano
2,3,4,6,7,8- <5,00
Esaclorodibenzofurano
1,2,3,4,6,7,8- <5,00
Eptaclorodibenzofurano
1,2,3,4,7,8,9- <5,00
Eptaclorodibenzofurano
Octaclorodibenzofurano <5,00
PCB° <0,10 mg/kg s.s. ≤0,5<EPA 3545A:2007 EPA 3620C:2007>+ EPA 8270D:2014
Come è evidente dalle analisi che precedono, sono presenti micro e
macroelementi fondamentali e tutti importanti nella nutrizione delle piante. Si
nota anche però un pH eccessivamente elevato, una presenza di elementi
importante ma anche troppo elevata per essere accettata, così come è, senza
conseguenze dalle piante (eccesso salino ed effetto di disidratazione per osmosi
dei tessuti vegetali). Pertanto, il biochar non può essere usato tal quale come
substrato, in floricoltura ad esempio, perché troppo concentrato. Inoltre, essendo
stato sterilizzato dalle altissime temperature del processo di produzione, esso
risulta del tutto privo dell'attività microbica fondamentale per generare fertilità
nei suoli.
In conformità della presente invenzione, si prevede una fase di compostaggio
combinato di complessi microbici di varia natura e biochar, producendo un
composto biologicamente attivo in grado di mantenere viva la componente
microbica per lungo tempo.
il periodo di vita verificato fino al momento del deposito della domanda di brevetto è di sei mesi. Si ritiene che possa essere maggiore.
Grazie alla fonte di carbonio organico e di micro e macroelementi essenziali rappresentata dal Biochar, è in grado di fornire alle radici con continuità humus e molecole nutritive complete assimilabili dalle radici stesse grazie all’azione operata dalla parte vitale che metabolizza gli elementi contenuti nel Biochar e li rende disponibili per la nutrizione vegetale.
MODALITA’ DI PRODUZIONE.
Il compostaggio dei prodotti microbici con varie forme di biochar (polverulento e in scaglie) avviene con differenti modalità in base al tipo di inoculo ed al tipo di prodotto che si vuole ottenere.
La tabella che segue illustra nove esempi di preparazione ed uso della composizione fitostimolante in conformità della presente invenzione.
ESEMPIO 1 Liquido dose per ettari 2 per stimolare lo MT grammi 250
sviluppo vegetativo
Biochar Polvere grammi 2500
Acqua litri 60
Attivazione minuti 20
Riposo ore 24
Filtrazione Nylon
Grossolana
Fase liquida per Fase solida
prato colt. Fase solida del processo di Erbacee attivazione
fiori colt.
Arboree
ortaggi
litri 60 kg 1
ESEMPIO 2 Pellettato<dose per ettari 2>per la biochar kg 600
concimazione di
fondo
MT liquido litri 60
fase solida del kg 1
processo di
attivazione dell'MT
Attivazione (coclea minuti 20
e nebulizzatore)
compostaggio giorni 20
pellettizzazione
ESEMPIO 3 Liquido dose per ettari 2 per stimolare 500 grammi 250
l'approfondimento
radicale
Biochar Polvere grammi 2500
Acqua litri 60
Attivazione minuti 60
Riposo ore 24
Filtrazione Nylon
Grossolana
Fase liquida per Fase solida
prato colt. Fase solida del processo di Erbacee attivazione
fiori colt.
Arboree
ortaggi
litri 60 kg 1
ESEMPIO 4 Liquido dose per ettari 2 per stimolare MT grammi 250
l'induzione fiorale
Biochar Polvere grammi 2500
Boro solubile grammi 250
Acqua litri 60
Attivazione minuti 20
Riposo ore 24
Filtrazione Nylon
Grossolana
Fase liquida per Fase solida
colt. Fase solida del processo di Erbacee attivazione
fiori colt.
Arboree
ortaggi
litri 60 kg 1
ESEMPIO 5 Liquido dose per ettari 2 per stimolare la MT grammi 250
maturazione dei
frutti
Biochar Polvere grammi 2500
O Mg grammi 75
O Ca grammi 75
Acqua litri 60
Attivazione minuti 20
Riposo ore 24
Filtrazione Nylon
Grossolana
Fase liquida per Fase solida
colt. Fase solida del processo di Erbacee attivazione
fiori colt.
Arboree
ortaggi
litri 60 kg 1
ESEMPIO 6 Liquido dose per ettari 2
MT grammi 250
Biochar Polvere grammi 2500
Urea grammi 5000
Melassa ml 5000
Acqua litri 55
Attivazione minuti 20
Riposo giorni 7
Filtrazione Nylon
Grossolana
Fase liquida per Fase solida
prato colt. Fase solida del processo di Erbacee attivazione
fiori colt.
Arboree
ortaggi
litri 60 kg 1
ESEMPIO 7 Pellettato dose per ettari 2 biochar kg 600
Esempio 6 litri 60
fase solida del kg 1
processo di
attivazione dell'MT
Attivazione (coclea minuti 20
e nebulizzatore)
compostaggio giorni 20
pellettizzazione
ESEMPIO 8 Liquido dose per ettari 2
Microbico litri 3
Melassa litri 3
Biochar Polvere grammi 2500
Acqua litri 60
Fermentazione giorni 7
(agitazione
termostata 36°C)
Riposo giorni 3
Fase liquida per
prato colt.
Erbacee
fiori colt.
Arboree
ortaggi
litri 60
ESEMPIO 9 Pellettato<dose per ettari 2>biochar kg 600
Microbico Liquido litri 60
con Biochar 4%
Attivazione (coclea minuti 20
e nebulizzatore)
compostaggio giorni 20
pellettizzazione
Con riferimento agli esempi 1 e 3, la fase di attivazione consiste nel diluire in acqua l'inoculo prescelto e nel sottoporlo ad una ossigenazione controllata a temperatura di 36°C per 20 minuti (se l'inoculo è MT) o per 60 minuti (se l'inoculo è 500). L'ossigenazione controllata si ottiene con agitazione della massa liquida, collocata in un idoneo recipiente, mediante una pala azionata alternativamente nei due sensi di rotazione.
Finita l'attivazione, si procede alla filtrazione del liquido ottenendo una fase liquida ed una fase solida. La fase liquida può essere utilizzata tal quale come fitostimolante mentre la fase solida può essere avviata ad una successiva fase di compostaggio.
Con riferimento all'esempio 2, l'MT attivato è ottenuto come descritto sopra, e l'attivazione della fase solida avviene distribuendo uniformemente l'MT attivato sul biochar, ad esempio mediante nebulizzazione in coclea.
MODALITÀ DI ASSOCIAZIONE TRA BASE MICROBICA E BIOCHAR
(Esempi 1, 3, 4, 5, 6 e 8)
L’associazione avviene direttamente nel mezzo liquido durate la fase di attivazione a 36°C e fermentazione del prodotto.
Questa fase porta alla moltiplicazione della componente microbica in presenza del Biochar in sospensione nell’acqua. Questo viene, quindi, contemporaneamente colonizzato dalle cellule dei microrganismi fornendo il necessario nutrimento alle colonie, sia come fonte di carbonio che di micro e macroelementi.
Il successivo periodo di riposo porta alla moltiplicazione ulteriore delle inoculo microbico nella struttura porosa del Biochar, rendendo stabile e vitale tale associazione.
(Esempi 2, 7 e 9)
L’associazione tra fase microbica liquida e fase solida (Biochar) avviene in vasca con la massa solida messa in movimento da coclee e massa liquida distribuita attraverso dei nebulizzatori.
Il contatto tra colonie microbiche e Biochar avviene direttamente ed in maniera diffusa. Il tutto viene regolato in maniera da distribuire il materiale nell’arco di circa 20 minuti, alla temperatura costante di 36 °C. Il Rapporto Liquido/Solido è 1/10.
Dopo l’inoculo, inizia il periodo di compostaggio a temperatura non inferiore a 20°C per 20 giorni e mantenimento dell’umidità al 90% mediante nebulizzazione, per consolidare e stabilizzare l’associazione.
Quindi, per il fitostimolante liquido (Esempi 1, 3, 4, 5, 6 e 8) liquido si procede con filtrazione e riempimento contenitori, da 30ml a 1.000L; per il fitostimolante solido (Esempi 2, 7 e 9) si procede alla pellettizzazione ed al confezionamento (da 500 gr a sacchi da 25 kg, fino a sacconi da 1 m3 di materiale.
USO
L’azione microbica umificante inizia direttamente sullo stesso biochar che assolve varie funzioni tra le quali: fornisce il carbonio organico necessario alla riproduzione cellulare, scambia ioni nutritivi, distribuisce con costanza l’acqua necessaria ai processi metabolici microbici.
A causa della estesa superficie specifica del Biochar, questi composti umici, una volta distribuiti nelle colture, vengono trattenuti e difesi dalla normale azione di dilavamento delle acque meteoriche, attuando così un prezioso meccanismo di lento e continuo rilascio dei nutrienti.
L’azione di distribuzione dei fitostimolanti in conformità della presente invenzione è estremamente facile ed è riassumibile in due fasi essenziali: 1) diluizione secondo le dosi consigliate; 2) distribuzione in campo con una normale botte irroratrice.
Ciò rappresenta una notevole semplificazione rispetto ai prodotti microbici attualmente sul mercato, con benefiche conseguenze sia sui tempi e costi di distribuzione che nell’eliminazione di possibili fonti di errore nel dosaggio delle dosi da somministrare.
Queste caratteristiche permettono una maggiore diffusione di questi prodotti (oltre ai Garden Center e negozi specializzati, c’è la possibilità di distribuirli anche attraverso la G.D.O.) finora confinati nell’uso perché alla portata solo di pochi esperti.
La presente composizione fitostimolante si rivela molto adatta per l’uso in coltura idroponica ed aeroponica, visto l’apporto bilanciato e completo di elementi e la contemporanea presenza di quei microrganismi che presiedono allo scambio dei nutrienti con i vegetali coltivati.
Tra le conseguenze positive, va considerato un beneficio per l’ambiente diffuso, dato che sia i funghi ecto- che endomicorrizici che il biochar stesso, hanno delle capacità di fitorimediazione molto accentuate.
Ne consegue che, rendere più facilmente utilizzabile queste associazioni vitali, ne aumenta la superficie di applicazione e quindi la potenziale maggiore diffusione di questa azione anti inquinante.
Infine una considerazione sul biochar: la sua produzione deriva dall’utilizzo virtuoso di scarti di lavorazioni agricole e forestali per la produzione di energia senza che venga liberata la totalità della CO2 sequestrata dai materiali vegetali di alimentazione del processo. In poche parole contribuisce all’assorbimento di Gas serra, la CO2.
Si ritiene pertanto questa invenzione non solo efficace dal punto di vista della nutrizione vegetale ma anche attivamente e concretamente efficace nella difesa dell’ambiente.
Da quanto precede, risulta evidente che una composizione fitostimolante in conformità della presente invenzione comprende una base microbica atta ad esplicare attività microbica fito-nutritiva, detta base microbica essendo associata ad un substrato che fornisce carbonio e micro e macro elementi alla stessa base microbica.
Secondo un aspetto dell'invenzione, la base microbica è selezionata nel gruppo costituito da MT, cornoletame e microbi attivi.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione il substrato sterile è costituito da biochar.
Più in generale, una composizione fitostimolante in conformità della presente invenzione comprende una base microbica atta ad esplicare attività microbica fito-nutritiva, detta base microbica essendo associata a carbone derivante da pirolisi e/o gassificazione di biomasse legnose e/o scarti o rifiuti contenenti carbonio, che forniscono carbonio e micro e macro elementi alla stessa base microbica.
In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in modo equivalente per ciò che attiene ai singoli elementi descritti, senza per questo uscire dall'idea di soluzione adottata e perciò restando nei limiti della tutela accordata dal presente brevetto.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Composizione fitostimolante caratterizzata dal fatto che comprende una base microbica atta ad esplicare attività microbica fito-nutritiva, detta base microbica essendo associata a carbone derivante da pirolisi e/o gassificazione di biomasse legnose e/o scarti o rifiuti contenenti carbonio, che forniscono carbonio e micro e macro elementi alla stessa base microbica.
  2. 2) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la base microbica è selezionata nel gruppo costituito da MT, cornoletame e microbi attivi.
  3. 3) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il carbone è costituito da biochar.
  4. 4) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che è in fase liquida.
  5. 5) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che è in fase solida.
  6. 6) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la base microbica è associata al carbone utilizzando un mezzo liquido di associazione.
  7. 7) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 6 caratterizzata dal fatto che la detta associazione è eseguita con agitazione del mezzo liquido di associazione.
  8. 8) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la base microbica è associata al carbone mediante nebulizzazione di una fase liquida contenente la base microbica sul carbone.
  9. 9) Composizione fitostimolante secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il carbone è costituito da carbone vegetale.
  10. 10) Composizione fitostimolante secondo una o più delle rivendicazioni 6-8, caratterizzata dal fatto che, dopo l’associazione in mezzo liquido, viene osservato un periodo di compostaggio per la moltiplicazione controllata e la stabilizzazione del prodotto ottenuto.
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