IT201600074315A1 - Apparecchiatura combinata per il trattamento di impianti idraulici e relativo metodo. - Google Patents

Apparecchiatura combinata per il trattamento di impianti idraulici e relativo metodo.

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IT201600074315A1
IT201600074315A1 IT102016000074315A IT201600074315A IT201600074315A1 IT 201600074315 A1 IT201600074315 A1 IT 201600074315A1 IT 102016000074315 A IT102016000074315 A IT 102016000074315A IT 201600074315 A IT201600074315 A IT 201600074315A IT 201600074315 A1 IT201600074315 A1 IT 201600074315A1
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IT
Italy
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fluid
pipe
valve
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tank
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IT102016000074315A
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Mauro Onofri
Nino Meogrossi
Original Assignee
Mauro Onofri
Nino Meogrossi
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    • B08CLEANING
    • B08BCLEANING IN GENERAL; PREVENTION OF FOULING IN GENERAL
    • B08B9/00Cleaning hollow articles by methods or apparatus specially adapted thereto 
    • B08B9/02Cleaning pipes or tubes or systems of pipes or tubes
    • B08B9/027Cleaning the internal surfaces; Removal of blockages
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    • B08B9/0321Cleaning the internal surfaces; Removal of blockages by the mechanical action of a moving fluid, e.g. by flushing using pressurised, pulsating or purging fluid
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    • B08BCLEANING IN GENERAL; PREVENTION OF FOULING IN GENERAL
    • B08B9/00Cleaning hollow articles by methods or apparatus specially adapted thereto 
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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    • F28GCLEANING OF INTERNAL OR EXTERNAL SURFACES OF HEAT-EXCHANGE OR HEAT-TRANSFER CONDUITS, e.g. WATER TUBES OR BOILERS
    • F28G9/00Cleaning by flushing or washing, e.g. with chemical solvents
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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Description

APPARECCHIATURA COMBINATA PER IL TRATTAMENTO
DI IMPIANTI IDRAULICI E RELATIVO METODO.
La presente invenzione ha per oggetto una apparecchiatura combinata per il trattamento di impianti idraulici, nonché un metodo di trattamento mediante l’utilizzo di tale apparecchiatura.
Con il termine trattamento si è voluto indicare una operazione generica la quale può essere vista come un’operazione di sanificazione di impianti idraulici, come ad esempio impianti di riscaldamento autonomo o centralizzato, oppure un’operazione di caricamento o rinnovo del fluido di lavoro di impianti idraulici come ad esempio il fluido i lavoro degli scambiatori ad energia solare, oppure un’operazione di pulizia degli elementi costituivi gli impianti stessi, come ad esempio la pulizia di superfici di pannelli solari.
Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento autonomo o centralizzato, si è riscontrato che all’interno dell’intero sistema idraulico, ovvero all’interno delle tubazioni di mandata e di ritorno ed altresì all’interno degli stessi corpi di scambio termico, si vengono a formare nel tempo impurità quali fanghi, alghe, depositi di vario genere, che, inevitabilmente, vanno ad incidere sull’efficacia degli scambi termici compromettendo, il rendimento termico deirimpianto.
Al fine di migliorare l'efficacia di scambio termico degli impianti di riscaldamento esistenti, anche fino al 30%, occorre sanificare l'impianto idraulico mediante la quale viene scaricato il liquido inquinato dall’intero sistema idraulico, effettuata la pulizia del sistema idraulico con liquido sanificante e caricato nell’impianto il liquido di rinnovo.
La sanificazione è ad esempio un intervento per obbligatorio per legge a seguito dell’installazione di caldaie a condensazione, in impianti di riscaldamento nuovi o esistenti.
Per quanto riguarda gli scambiatori di calore, che prevedono ad esempio l’impiego di uno o più pannelli solari, occorre prevedere, dopo un certo periodo di funzionamento, un’operazione di rinnovo del fluido di lavoro indirizzato a mantenere il rendimento calorico dell’impianto ed, eventualmente, la pulizia delle superfici captanti del pannello solare stesso.
Da qui è sentita l’esigenza di provvedere ad una apparecchiatura combinata per il trattamento di impianti idraulici che presentano almeno un condotto di mandata. L’apparecchiatura comprende almeno un serbatoio di raccolta di un fluido da immettere nell’impianto, una pompa di prelievo del fluido del serbatoio di raccolta ed almeno una tubazione di uscita del fluido, prelevato dalla pompa di distribuzione, dall’apparecchiatura entro il condotto di mandata dell’impianto idraulico.
È altresì oggetto della presente invenzione un metodo che permetta il trattamento degli impianti idraulici mediante l’apparecchiatura in oggetto. Vantaggiosamente, l’apparecchiatura combinata consente di provvedere alla sanificazione ed al reintegro del liquido appropriato all’interno di impianti idraulici, provvedendo in tal modo alla pulizia dell’intera rete di distribuzione del liquido stesso.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno maggiormente chiari dalla seguente descrizione che è indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita di un’apparecchiatura combinata per il trattamento di impianti idraulici illustrato negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra uno schema a blocchi degli elementi costitutivi l’apparecchiatura in oggetto durante l’operazione di scarico di un impianto idraulico ad esempio di un impianto di riscaldamento autonomo o centralizzato;
- la figura 2 illustra, sempre secondo uno schema a blocchi, l’insieme degli elementi costitutivi l’apparecchiatura in oggetto durante l’operazione di carico/rigenerazione di un impianto idraulico ad esempio di un impianto di riscaldamento autonomo o centralizzato;
- la figura 3 illustra uno schema a blocchi dell’apparecchiatura in oggetto durante l’operazione di carico/rigenerazione di un impianto idraulico ad esempio di uno scambiatore di calore.
Prima di passare alla trattazione dell'insieme degli elementi costituivi l’apparecchiatura in oggetto e delle diverse metodologie di funzionamento della stessa in funzione della tipologia di impianto idraulico da trattare, osserviamo quanto segue.
Ipotizziamo di trattare un impianto idraulico di riscaldamento ad uso autonomo oppure ad uso centralizzato, come più sopra specificato nel preambolo della presente trattazione.
Dopo un certo numero di anni di utilizzo dell’impianto stesso, orientativamente dai 5 ai 10 anni, specie se l'impianto è stato utilizzato con le note caldaie che portano il liquido riscaldante, comunemente acqua, a scorrere all’interno delle tubazioni e dei corpi scambiatori di calore a temperature elevate, anche prossime agli 80°C, è inevitabile che all’interno dell’impianto stesso si vengano a formare impurità considerevoli. Queste possono essere nella forma di fanghi, alghe od incrostazioni che minano il rendimento di scambio termico sino a valori quantificabili nell’ordine del 15-25 %, quindi non certamente trascurabili. A ciò si aggiunga il fatto che le normative in essere richiedono per gli impianti di riscaldamento l’utilizzo di caldaie a condensazione e la conseguente necessità di operare una pulizia ed una sanificazione dell’intero impianto prima del suo utilizzo.
Ovviamente la sanificazione dell’impianto può trasformarsi in opportunità di miglioramento dello scambio termico anche per gli impianti esistenti laddove si voglia risparmiare sui consumi nell’utilizzo quotidiano.
Per gli impianti idraulici che prevedono scambiatori di calore, come ad esempio impianti idraulici a fonte di energia solare, può essere necessaria/opportuna la sostituzione o rinnovo del liquido di lavoro, ma anche la pulizia delle superfici captanti che, per la tipologia di esercizio, sono sempre esposte a fonti di inquinamento esterno, causato dalle intemperie, smog, accumulo di sporco.
Per quanto concerne l’operazione di sanificazione di impianti idraulici il cui liquido di lavoro presenta fanghi, alghe od altre incrostazioni, l’intervento iniziale consta del prelievo di un campione del liquido circolante all’interno dell’impianto idraulico da trattare che viene fatto esaminare in laboratorio attrezzato. Dai risultati del campione analizzato, verrà determinato il cosiddetto liquido di sanificazione, ovvero quella sostanza chimica necessaria, in quantità e qualità di prodotti utilizzati, per sanificare in maniera dedicata l'impianto campionato.
Premesso quanto sopra, vediamo ora, con l’aiuto delle figure allegate, la combinazione degli elementi costitutivi l’apparecchiatura in oggetto che è stata indicata con il riferimento 100 all’interno del blocco a linea tratteggiata.
L’apparecchiatura 100 comprende almeno un serbatoio 1 di raccolta di un fluido FA da immettere nell’impianto idraulico 200, una pompa 2 di prelievo del fluido FA dal serbatoio 1 di raccolta.
Il fluido FA è un preferibilmente un liquido.
Il serbatoio 1 presenta una luce 1a di immissione accessibile mediante un elemento di chiusura, non illustrato.
L’apparecchiatura 100 comprende almeno una tubazione di uscita 3 del fluido FA prelevato dalla pompa 2 dal serbatoio 1 , entro l'impianto idraulico 200.
In uscita dal serbatoio 1 , l’apparecchiatura 100 comprende una tubazione di alimentazione 12 del fluido FA contenuto nel serbatoio 1 alla pompa 2. La tubazione di alimentazione 12 presenta una valvola di intercettazione V7, o settima valvola V7, che consente di regolare l’apertura o la chiusura del passaggio del fluido FA verso la pompa 2.
Preferibilmente, l’apparecchiatura 100 secondo la presente invenzione comprende una prima, una seconda ed una terza tubazione di uscita 3a, 3b e 3c.
L’apparecchiatura 100 comprende almeno una tubazione di ingresso 4 di un fluido FS, FR.
Il fluido in ingresso dell’apparecchiatura 100 può essere il fluido di scarico FS dell’impianto idraulico 200, generalmente acqua presentante fanghi, alghe, incrostazioni, oppure fluido di ricircolo FR dell’apparecchiatura 100 stessa.
Tale fluido di scarico FS o di ricircolo FR è preferibilmente un liquido.
L’apparecchiatura 100 comprende almeno una tubazione di scarico 5 del fluido di scarico FS dell’impianto idraulico 200.
Facendo ora riferimento alla figura 1 , verrà ulteriormente descritta l’apparecchiatura 100 secondo la presente invenzione nelle parti adibite in particolare allo scarico o svuotamento di un impianto idraulico.
A tale fine con i blocchi 200 si è schematizzato un impianto idraulico di riscaldamento, autonomo o centralizzato, presentante un rispettivo condotto di mandata M ed un rispettivo condotto di ritorno R.
Con riferimento alla tubazione di ingresso 4, essa presenta almeno una valvola V1 di intercettazione, o prima valvola V1.
Tale valvola V1 regola l’apertura e la chiusura al passaggio del fluido, in particolare fluido di scarico FS, entro la tubazione di ingresso 4.
A valle della prima valvola V1 , con riferimento al verso di percorrenza del fluido, la tubazione di ingresso 4 presenta un filtro 6 del fluido FS in attraversamento.
Tale filtro 6 ha lo scopo di trattenere eventuali residui solidi o semi-solidi presenti nel fluido di scarico FS.
Il filtro 6 è asportabile dalla sua sede per effettuarne la pulizia, come vedremo nelle operazioni descritte di seguito.
A valle ed a monte del filtro 6, sono previsti un primo ed un secondo manometro M1 , M2.
Il primo ed il secondo manometro M1 , M2 hanno il compito di segnalare eventuali ostruzioni del tratto della tubazione di ingresso 4 rispettivamente a monte ed a valle del filtro 6.
Con riferimento al verso di percorrenza del fluido FS, a valle del filtro 6, in particolare a valle del secondo manometro M2, l’apparecchiatura 100 comprende almeno una tubazione di convogliamento 7 del fluido di scarico FS verso la tubazione di scarico 5 dell’apparecchiatura 100.
Si osservi che il percorso del fluido di scarico FS verso la tubazione di scarico 5 è determinato dall’apertura o dalla chiusura di una o più valvole di intercettazione V2, V3, V4, V5 e V7, disposte lungo la tubazione di convogliamento 7.
In particolare, lungo la tubazione di convogliamento 7 è disposta una valvola di intercettazione V2, o seconda valvola V2, verso una tubazione di alimentazione 8 del serbatoio 1.
Tale valvola V2 regola l’apertura o la chiusura al passaggio del fluido entro la tubazione di alimentazione 8.
In particolare, lungo la tubazione di convogliamento 7 è disposta una valvola di intercettazione V3, o terza valvola V3, verso una tubazione di alimentazione 9 del fluido verso la tubazione uscita 3.
Tale valvola V3 regola l’apertura o la chiusura al passaggio del fluido entro la rispettiva tubazione di alimentazione 9.
Lungo la tubazione di convogliamento 7 è disposta la pompa 2, la cui funzione verrà esplicitata di seguito.
La valvola di intercettazione V3, o terza valvola V3, è disposta a valle della pompa 2.
Con riferimento al verso di percorrenza del fluido, la valvola di intercettazione V2, o seconda valvola V2, essa è disposta a monte della pompa 2.
Una valvola di intercettazione V4, o quarta valvola V4, è disposta a monte della pompa 2 per regolare, in apertura o chiusura, il passaggio del fluido attraverso la pompa 2.
Con riferimento al verso di percorrenza del fluido, la valvola di intercettazione V2, o seconda valvola V2, essa è disposta a monte della valvola di intercettazione V4, o quarta valvola V4.
Con riferimento al verso di percorrenza del fluido, la valvola di intercettazione V3, o terza valvola V3, è disposta a valle della pompa 2. La tubazione di convogliamento 7 presenta una valvola V5, o quinta valvola V5, di apertura o chiusura al passaggio del fluido entro la tubazione di scarico 5.
La valvola V5, o quinta valvola V5, con riferimento al verso di percorrenza del fluido, è disposta a valle della pompa 2.
La tubazione di scarico 5 presenta un contatore di litri 10 configurato per conteggiare i litri del fluido di scarico FS in uscita dall’apparecchiatura 100. II contatore di litri 10 è disposto a valle della valvola V5, o quinta valvola V5, con riferimento al verso di percorrenza del fluido di scarico FS.
La tubazione di scarico 5presenta una luce di uscita del fluido di scarico FS all’esterno dell’apparecchiatura 100.
Ad esempio, tale luce di scarico confluisce in un recipiente 11 raccoglitore del fluido di scarico FS.
Sulla base di quanto descritto come insieme di componenti, vediamo ora di illustrare una prima fase di utilizzo dell’apparecchiatura 100 in oggetto che corrisponde allo scarico deirimpianto idraulico 200 come da figura 1. Si collega la tubazione di ingresso 4 al condotto di ritorno R dell’impianto idraulico 200.
La seconda valvola V2 rimane chiusa.
La terza valvola V3 rimane chiusa.
La settima valvola V7 rimane chiusa.
La prima valvola V1 è aperta.
La quarta valvola V4 è aperta.
La quinta valvola V5 è aperta.
Con tale configurazione, il fluido di scarico FS presente all’interno dell’impianto idraulico 200 comincia a defluire immettendosi nella tubazione di ingresso 4, attraversando il filtro 6, immettendosi nella tubazione di convogliamento 7 verso la tubazione di scarico 5 attraverso la quale viene espulso, ad esempio in un recipiente 11.
In particolare, percorrendo la tubazione di convogliamento 7, il fluido di scarico FS attraversa la quarta valvola V4 aperta, la pompa 2 e la quinta valvola V5 aperta.
Durante l’operazione di scarico FS dell’impianto idraulico 200, la pressione del fluido di scarico FS può essere sufficiente per farlo defluire attraverso l’apparecchiatura 100, la pompa 2 è mantenuta non in funzione. Alternativamente, viene messa in funzione la pompa 2.
Il valore rilevato dal contatore di litri 10 una volta svuotato l'impianto idraulico 200, servirà per conoscere l’effettivo volume dell’impianto 200 da sanificare e, di conseguenza, tarare i volumi dei prodotti da utilizzare a tale scopo nell’operazione di pulizia dell’impianto.
Con l’ausilio della figura 2 vediamo ora l’operazione di pulizia e di successivo caricamento dell’impianto 200.
Per quanto concerne l’apparecchiatura 100 e con riferimento al serbatoio I esso comprende una tubazione di immissione 13 di fluido, preferibilmente acqua, entro il serbatoio 1.
Preferibilmente, la tubazione di immissione 13 è collegata alla fonte di utenza (acquedotto).
Una valvola di intercettazione V6, o sesta valvola V6, regola l’apertura o la chiusura della tubazione di immissione 13.
Per la pulizia dei impianto idraulico 200, all’interno del serbatoio 1 verrà immessa una dose di liquido sanificante, preferibilmente concentrato, attraverso la luce di immissione 1a, diluito dall’acqua in entrata dalla fonte di utenza.
Vantaggiosamente, la dose di liquido sanificante è in funzione del volume di fluido rilevato dal contatore di litri 10 durante la fase di scarico dell’impianto 200.
Con riferimento alla tubazione di alimentazione 9 del fluido alla tubazione di uscita 3, l’apparecchiatura 100 presenta un collettore 14 dal quale si diramano l’una o più tubazioni di uscita 3 del fluido FA, in particolare la prima, la seconda e la terza tubazione di uscita 3a, 3b e 3c.
Preferibilmente, dal collettore 14 si diramano almeno tre tubazioni di uscita 3 del fluido FA, ciascuna per una rispettiva utenza.
Con riferimento all’impianto idraulico 200 di riscaldamento, la tubazione di uscita 3 presenta un riduttore di pressione 15, preferibilmente provvisto di relativo manometro.
II riduttore di pressione 15 lavora fino ad una pressione massima di 3 bar. Una valvola di intercettazione V8, ottava valvola V8, regola l’apertura o la chiusura del passaggio del fluido FA dal collettore 14 al riduttore di pressione 15.
La tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, a valle della valvola di intercettazione V8, ottava valvola V8, confluisce nella mandata M dell’impianto.
Al fine di preservare il buon funzionamento dell’apparecchiatura 100, dal collettore 14 si dirama una tubazione di sfiato 16 del fluido FA nel serbatoio 1.
La tubazione di sfiato 16 presenta una valvola di sicurezza 17 configurata per consentire il passaggio del fluido FA dal collettore 14 al serbatoio 1 nel momento in cui la pressione del fluido FA supera un valore di soglia, preferibilmente pari a 3 atm.
La tubazione di sfiato 16 presenta una valvola di intercettazione V11 , o undicesima valvola 11, configurata per consentire il passaggio del fluido FA dal collettore 14 alla valvola di sicurezza 17.
La valvola di intercettazione V11 è mantenuta aperta fino a pressioni di lavoro pari a 3 atm ed è mantenuta chiusa per pressioni di lavoro al di sopra di 3 atm.
Preferibilmente, dal collettore 14 si dirama una valvola di disaerazione 20. Per quanto concerne l’operazione di pulizia si collega la tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione 3a, al condotto di mandata M dell’impianto idraulico 200 e si mantiene collegata la tubazione di ingresso 4 al condotto di ritorno R dell’impianto idraulico 200.
La valvola V1 risulta aperta.
La valvola V2 risulta aperta.
La valvola V3 risulta aperta.
La valvola V6 risulta aperta.
La valvola V7 risulta aperta.
La valvola V8 risulta aperta.
La valvola V4 è chiusa.
La valvola V5 è chiusa.
Si osservi che in tale configurazione, il fluido in uscita dal condotto di ritorno R dell’impianto idraulico 200 è fluido di ricircolo FR, immesso dall’apparecchiatura 100 nel condotto di mandata M dell’impianto idraulico 200.
Il fluido di ricircolo FR si immette nella tubazione di ingresso 4, attraversa il filtro 6, e, attraverso la seconda valvola V2 aperta, si immette nella tubazione di alimentazione 8 e nuovamente nel serbatoio 1.
Si osservi che, in tale configurazione, la quarta valvola V4 è chiusa per impedire il passaggio del fluido di ricircolo FR verso la pompa 2.
Riepilogando, durante l’operazione di lavaggio, la pompa 2 preleva il fluido FA dal serbatoio 1 attraverso la tubazione di alimentazione 12, in particolare attraverso la settima valvola V7 aperta, e, in uscita dalla pompa 2, il fluido FA si immette nella tubazione di alimentazione 9 del fluido FA nella tubazione di uscita 3, in particolare nella prima tubazione di uscita 3a, collegata al ramo di mandata M dell’impianto idraulico 200, attraverso il collettore 14.
In particolare, il fluido FA in uscita dalla pompa 2, si immette nella tubazione di alimentazione 9 3 attraversando la terza valvola V3 aperta, in quanto la quinta valvola V5 risulta chiusa.
Attraverso la tubazione di alimentazione 9, il fluido FA attraversa il collettore 14 e, attraverso l’ottava valvola V8 aperta, si immette nella tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, attraverso il riduttore di pressione 15, sfociando entro il condotto di mandata M dell’impianto idraulico 200.
A valle del riduttore 15 di pressione è posta preferibilmente una valvola di non ritorno VNR come sicurezza del corretto flusso secondo il verso desiderato.
Dal ramo di ritorno R dell’impianto idraulico 200, continua a defluire il fluido di ricircolo FR secondo quanto già descritto.
L’operazione di lavaggio con liquido sanificante come descritta viene ultimato dopo un lasso di tempo ritenuto necessario preferibilmente da un operatore.
In un secondo tempo, il ciclo come descritto può essere ripetuto immettendo nel serbatoio 1 unicamente acqua prelevata dall’utenza mediante la tubazione di immissione 13.
Ultimata l’operazione di lavaggio, l'apparecchiatura 100 carica o immette nell’impianto idraulico 200 il fluido FA di rinnovo.
Tale fluido di rinnovo FA è preferibilmente acqua miscelata addizionata con una sostanza filmante ed, opzionalmente, antigelo.
Come per il liquido sanificante, nel serbatoio 1 viene immessa l’acqua, mediante la tubazione di immissione 13, la sostanza filmante ed, opzionalmente, antigelo, secondo dosi rispondenti al volume di acqua introdotto.
Si osservi che il volume del fluido FA di rinnovo immesso dall’apparecchiatura 100 nell’impianto idraulico 200 è determinato dal contatore 10 durante l’operazione di scarico.
Durante l’operazione di caricamento del fluido di rinnovo FA, si collega la tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, al condotto di mandata M dell’impianto idraulico 200. Il condotto di ritorno R dell’impianto idraulico 200 è scollegato dalla tubazione di ingresso 4.
La pompa 2 preleva il fluido FA dal serbatoio 1 attraverso la tubazione di alimentazione 12, attraverso la settima valvola V7 aperta, e, in uscita dalla pompa 2, il fluido FA si immette nella tubazione di alimentazione 9 della tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, attraverso la terza valvola V3 e l’ottava valvola V8 aperta, collegata al ramo di mandata M dell’impianto idraulico 200.
Il caricamento del fluido di rinnovo FA nell’impianto idraulico 200 viene ultimato una volta raggiunto il valore determinato dal contatore 10 durante l’operazione di scarico.
Come accennato in precedenza, l’apparecchiatura 100 secondo la presente invenzione è adibita all’operazione di caricamento del fluido di rinnovo FA in impianti idraulici 200 di scambiatori di calore.
Per il caricamento di fluido di rinnovo FA, all’interno del serbatoio 1 verrà immessa una dose di sostanza filmante ed, opzionalmente, antigelo, attraverso la luce di immissione 1a, diluito dall’acqua in entrata dalla fonte di utenza.
La differenza nell’utilizzo dell’apparecchiatura 100 rispetto a quanto descritto in precedenza è nell’iimpiegare una tubazione di uscita 3 dedicata, in particolare la seconda tubazione di uscita 3b.
Tale necessità è data dalle pressioni di lavoro del fluido all’interno degli impianti idraulici 200 di scambiatori di calore.
Almeno una tubazione di uscita 3, in particolare la seconda tubazione di uscita 3b, dell’apparecchiatura 100 presenta un riduttore di pressione 18 regolabile in funzione del dislivello tra l’apparecchiatura 100 e l'impianto idraulico 200 dello scambiatore di calore.
Ad esempio, se l’apparecchiatura 100 e lo scambiatore di calore sono disposti sullo stesso livello, il fluido di rinnovo FA in uscita dal riduttore di pressione 18 ha una pressione pari a 0.5 atm.
Il settaggio che l’operatore effettua sul riduttore di pressione 18 sarà funzione della prevalenza della pompa che induce la circolazione del fluido.
A valle del riduttore di pressione 18 è posta una valvola di non ritorno VNR come sicurezza del corretto flusso secondo il verso desiderato.
Una valvola di intercettazione V10, o decima valvola V10, regola l’apertura o la chiusura del passaggio del fluido FA dal collettore 14 alla seconda tubazione di uscita 3b.
La figura 3 si riferisce all’operazione di rinnovo del fluido FA di lavoro di un impianto idraulico 200 di uno scambiatore di calore.
In questo caso, l’operazione di scarico del fluido all’interno dell’impianto idraulico 200, avviene aprendo un rubinetto di scarico dell’impianto idraulico 200 ed, eventualmente, togliendo un tappo di chiusura.
La fase di caricamento del fluido di lavoro FA avviene collegando la tubazione di uscita 3 in particolare la seconda tubazione di uscita 3b, dell’apparecchiatura 100 al ramo di mandata M dell’impianto idraulico 200. Al fine di evitare la formazione di sacche d’aria nel fluido di rinnovo FA durante la fase di caricamento nell’impianto idraulico 200, una tubazione di uscita 3 dell’apparecchiatura 100, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, viene collegata alla tubazione di ingresso 4 mediante una tubazione di collegamento 19, preferibilmente flessibile.
Preferibilmente, la tubazione di uscita 3 dell’apparecchiatura 100, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, viene collegata alla tubazione di ingresso 4 presentante il riduttore di pressione 15 in maniera tale da instaurare un ciclo di ricircolo del fluido di lavoro FA, FR in pressione nell’apparecchiatura 100.
La tubazione di uscita 3 dell’apparecchiatura 100, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, collegata alla tubazione di ingresso 4 mediante la tubazione di collegamento 19 è distinta rispetto alla tubazione di uscita 3 collegata con la mandata M dell’impianto idraulico 200.
Secondo la configurazione descritta le valvole risultano configurate come riportate di seguito.
La valvola V1 risulta aperta.
La valvola V2 risulta aperta.
La valvola V3 risulta aperta.
La valvola V6 risulta aperta.
La valvola V7 risulta aperta.
La valvola V8 risulta aperta.
La valvola V4 è chiusa.
La valvola V5 è chiusa.
Durante l’operazione di caricamento del fluido di rinnovo FA, la valvola V10 risulta chiusa.
In questo modo, la pompa 2 preleva il fluido FA dal serbatoio 1 attraverso la tubazione di alimentazione 12, attraverso la settima valvola V7 aperta, e, in uscita dalla pompa 2, il fluido FA si immette nella tubazione di alimentazione 9 del fluido, attraverso la terza valvola V3, nella tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione di uscita 3a, collegata alla tubazione di ingresso 4 mediante la tubazione di collegamento 19, ricircolando nell’apparecchiatura 100.
Il fluido di ricircolo FR si immettendosi nella tubazione di ingresso 4, attraversa il filtro 6, ed, attraversando la seconda valvola V2, la seconda valvola V2, si immette nella tubazione di alimentazione 8 e nuovamente nel serbatoio 1.
Si osservi che, in tale configurazione, la quarta valvola V4 è chiusa per impedire il passaggio del fluido di ricircolo FR verso la pompa 2.
Una volta che il fluido FA, FR è ricircolato entro l’apparecchiatura 100 per un determinato lasso di tempo, la valvola V10, la decima valvola V10, viene aperta e la valvola V8, l’ottava valvola V8, viene chiusa.
Secondo la configurazione descritta le valvole risultano configurate come riportate di seguito.
La valvola V1 risulta aperta.
La valvola V2 risulta aperta.
La valvola V3 risulta aperta.
La valvola V6 risulta aperta.
La valvola V7 risulta aperta.
La valvola V10 risulta aperta.
La valvola V4 è chiusa.
La valvola V5 è chiusa.
La valvola V8 risulta chiusa.
Durante l’operazione di caricamento, la pompa 2 preleva il fluido FA dal serbatoio 1 attraverso la tubazione di alimentazione 12, attraverso la settima valvola V7 aperta, e, in uscita dalla pompa 2, il fluido FA si immette nella tubazione di alimentazione 9 del fluido, attraverso la terza valvola V3 aperta, nella tubazione di uscita 3, in particolare nella seconda tubazione di uscita 3b, collegata al ramo di mandata M dell’impianto idraulico 200 fintanto che si immette il volume di fluido FA previsto.
L’apparecchiatura 100 secondo la presente invenzione prevede una ulteriore tubazione di uscita 3, la terza tubazione di uscita 3c, del fluido FA che si dirama dal collettore 14.
Una valvola di intercettazione V9, o nona valvola V9, regola l’apertura o la chiusura del passaggio del fluido FA dal collettore 14 alla terza tubazione di uscita 3c del fluido FA.
Il fluido FA in uscita dalla terza tubazione 3c è un fluido in pressione che può essere impiegato per effettuare operazioni di lavaggio ad esempio di superfici captanti di pannelli fotovoltaici, pacchi lamellari di impianti refrigeranti.
Per effettuare le operazioni di lavaggio all'interno del serbatoio 1 verrà immessa l’acqua mediante la tubazione di immissione 13 e, opzionalmente, detergente.
L’apparecchiatura 100 comprende mezzi di movimentazione, non illustrati, in maniera tale da poterla movimentare secondo le esigenze dell’operatore.
Nella presente trattazione il fluido di rinnovo FA, il fluido di scarico FS ed il fluido di ricircolo FR sono liquidi.
Si osservi infine che durante il funzionamento della pompa 2 per le operazioni descritte l’elemento di chiusura del serbatoio deve risultare aperto.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura combinata per il trattamento di impianti idraulici (200) presentanti almeno un condotto di mandata (M), comprendente: almeno un serbatoio (1) di raccolta di un fluido (FA) da immettere nell’impianto (200); una pompa (2) di prelievo del fluido (FA) del serbatoio (1) di raccolta; almeno una tubazione di uscita (3) del fluido (FA), prelevato dalla pompa (2) di distribuzione, dall’apparecchiatura (100) entro il condotto di mandata (M) dell’impianto idraulico (200).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione indipendente 1 , caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una tubazione di ingresso (4) di un fluido (FS, FR) di scarico dell’impianto idraulico (200), oppure di un fluido di ricircolo (FR) dell’apparecchiatura (100) stessa.
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno una tubazione di scarico (5) del fluido (FS) di scarico dell’impianto idraulico ed almeno una tubazione di convogliamento (7) del fluido di scarico (FS) verso la tubazione di scarico (5) dell’apparecchiatura (100); la tubazione di scarico (5) presenta un contatore di litri (10) configurato per conteggiare i litri del fluido di scarico (FS) in uscita dall’apparecchiatura (100).
  4. 4. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un filtro (6) del fluido (FS, FR) in attraversamento lungo la tubazione di ingresso (4); la tubazione di convogliamento (7) del fluido (FS) di scarico essendo disposta a valle del filtro (6).
  5. 5. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di presentare un collettore (14) dal quale si diramano l’una o più tubazioni di uscita (3) del fluido (FA) contenuto nel serbatoio (1) e prelevato dalla pompa (2) di distribuzione, in particolare la prima, la seconda e la terza tubazione di uscita (3a, 3b, 3c).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una tubazione di alimentazione (12) del fluido (FA) contenuto nel serbatoio (1) alla pompa (2); una tubazione di alimentazione (9) del fluido (FA) in uscita dalla pompa (2) ad una tubazione uscita (3); la pompa (2) essendo disposta lungo la tubazione di convogliamento (7).
  7. 7. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che lungo la tubazione di convogliamento (7) è disposta una valvola di intercettazione (V2), o seconda valvola (V2), verso una tubazione di alimentazione (8) del serbatoio (1), ed una valvola di intercettazione (V3), o terza valvola (V3), verso una tubazione di alimentazione (9) del fluido (FA) alla tubazione uscita (3).
  8. 8. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una valvola di intercettazione (V4), o quarta valvola (V4), disposta a monte della pompa (2) per regolare, in apertura o chiusura, il passaggio del fluido attraverso la pompa (2) stessa; la valvola di intercettazione (V2), o seconda valvola (V2), essa è disposta a monte della valvola di intercettazione (V4), o quarta valvola (V4) e la valvola di intercettazione (V3), o terza valvola (V3), essendo disposta a valle della pompa (2).
  9. 9. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una valvola (V5), o quinta valvola (V5), di apertura o chiusura al passaggio del fluido (FS) entro la tubazione di scarico (5); la valvola (V5), o quinta valvola (V5), con riferimento al verso di percorrenza del fluido di scarico (FS), è disposta a valle della pompa (2).
  10. 10. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una prima tubazione di uscita (3a) presentante un riduttore di pressione (15), preferibilmente provvisto di relativo manometro, ed una seconda tubazione di uscita (3b), presentante un riduttore di pressione (18) regolabile in funzione del dislivello tra l’apparecchiatura (100) e rimpianto idraulico (200); rispettive valvole di intercettazione (V8, V10), ottava e decima valvola (V8, V10), regolano l’apertura o la chiusura del passaggio del fluido (FA) dal collettore (14) alle rispettive tubazioni di uscita (3a, 3b).
  11. 11. Metodo per il trattamento di impianti idraulici (200) mediante un’apparecchiatura (100) secondo le rivendicazioni precedenti, comprendente un’operazione di caricamento dell’impianto (100) che prevede di: collegare il condotto di mandata (M) dell’impianto idraulico (200) da trattare ad una tubazione di uscita (3) dell’apparecchiatura (100); immettere entro un serbatoio (1) il fluido di lavoro (FA) da immettere nell’impianto idraulico (200); azionare una pompa (2) di prelievo del fluido di lavoro (FA) dal serbatoio (1) alla tubazione di uscita (3) dell’apparecchiatura (100).
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto di comprendere una operazione di scarico dell’impianto idraulico (200) prima dell’operazione di caricamento che prevede di: collegare la tubazione di ingresso (4) al condotto di ritorno (R) dell’impianto idraulico (200); il fluido di scarico (FS) immettendosi nella tubazione di ingresso (4), attraversando un filtro (6), immettendosi in una tubazione di convogliamento (7) verso una tubazione di scarico (5) attraverso la quale viene espulso.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione precedente 11 o 12, caratterizzato dal fatto di comprendere una operazione di ricircolo del fluido di lavoro (FA) contenuta nel serbatoio (1) collegando una tubazione di uscita (3), in particolare una prima tubazione di uscita (3a), ad una tubazione di ingresso (4) mediante una tubazione di collegamento (19); la pompa (2) prelevando il fluido (FA) dal serbatoio (1), in particolare attraverso la tubazione di alimentazione (12), ed immettendosi nella tubazione di alimentazione (9) della tubazione di uscita 3, in particolare la prima tubazione di uscita (3a), collegata alla tubazione di ingresso (4); il fluido di ricircolo (FR) immettendosi nella tubazione di ingresso (4), attraverso tubazione di collegamento (19), attraversando il filtro (6), ed, immettendosi nuovamente nel serbatoio (1), attraverso la tubazione di alimentazione (8).
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