IT201600071604A1 - Impianto endosseo e metodo per la solidarizzazione passiva di un impianto endosseo nella tecnica del carico immediato - Google Patents

Impianto endosseo e metodo per la solidarizzazione passiva di un impianto endosseo nella tecnica del carico immediato

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Description

“ Impianto endosseo e metodo per la solidarizzazione passiva di un impianto endosseo nella tecnica del carico immediato”
La presente invenzione trova applicazione nel campo dell’implantologia dentale e concerne un moncone per impianti endossei, un impianto endosseo a carico immediato comprendente una pluralità di monconi ed una barra di collegamento, solidarizzata ai suddetti monconi senza l’impiego di saldatrici endorali ed il relativo metodo di solidarizzazione dei suddetti monconi alla barra di collegamento.
Come è noto l’impianto endosseo è un dispositivo medico di tipo chirurgico avente lo scopo di riabilitare funzionalmente ed esteticamente la mancanza congenita o la perdita di uno o più denti. L’impianto endosseo sostiene un sostituto protesico tramite il supporto diretto dell'osso grazie ad un processo biologico noto con il nome di “osteointegrazione”. L’intervento di applicazione di un impianto endosseo comprende una prima fase nella quale viene creata una sede nell'osso del paziente, in corrispondenza del nuovo dente da sostituire o da immettere ex novo, attraverso una serie di frese ossee calibrate, per inserire successivamente un impianto dentale endosseo. In seguito, nella suddetta sede viene inserita una vite in materiale metallico attorno alla quale, nei mesi successivi all’intervento, crescerà il tessuto osseo inglobando la vite nella sua struttura. Dopo questa prima fase di “osteointegrazione” è possibile completare il trattamento e procedere al posizionamento della protesi.
In genere, il carico masticatorio con protesi fissa avviene in un secondo tempo, dopo circa 3 o 4 mesi per la mandibola, o dopo 5 o 6 mesi per il mascellare superiore. Attualmente, grazie alla ricerca scientifica inerente la superficie e la forma degli impianti, si può ipotizzare un carico immediato subito dopo la chirurgia. Ovvero, in alcuni casi il paziente potrà avere la nuova protesi definitiva entro 12 ore. Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti) oppure possono servire a stabilizzare una protesi totale superiore o inferiore.
Sono note numerose varianti degli impianti endossei dal punto di vista strutturale, ma la tipologia di impianto comunemente impiegata comprende una o più sezioni, di forma cilindrica o tronco conica, ed è fornita nella sua parte endossea di spire o altri elementi di ritenzione accessori. In particolare, l’impianto endosseo comprende una vite, la quale viene inserita nell’osso mandibolare e/o mascellare del paziente, ed una porzione esterna nota con il nome di “moncone”, il quale viene successivamente collegato alla suddetta vite ed avente la funzione di sostenere i denti artificiali.
Nel caso di protesi fissa, essa viene fissata alla vite, per mezzo di una vite prigioniera o con cemento dentale. Diversamente, quando la protesi è rimovibile, un corrispondente adattatore viene inserito nella protesi in modo che i due pezzi possono essere fissati insieme.
Per quanto concerne la tecnica di solidarizzazione di singoli impianti fra di loro, lo scopo di tale metodologia è quello di poter disporre di un “carico immediato”, ovvero un posizionamento immediato dei denti sugli impianti immessi. In tal modo, l’intrinseca debolezza dei singoli impianti nell’immediata fase successiva all’intervento, viene compensata con un numero maggiore di impianti, in modo tale da permettere lo scarico delle forza masticatorie in maniera ottimale senza gravare mai su un solo impianto.
La tecnica impiegata per saldare tra loro i singoli monconi ad una banda metallica di collegamento, consiste nell’utilizzo di una saldatrice endorale. La saldatrice endorale consente di saldare, per mezzo di una brevissima ed intensa scarica elettrica che concentra il calore su un unico punto di contatto, le parti di titanio da unire. Tale saldatrice è comunque innocua per il paziente, in quanto il calore rimane concentrato in una ristretta zona e in un intervallo di tempo ridotto.
Una volta solidarizzati i singoli impianti tra loro è possibile rivestire tale struttura con la dentatura provvisoria in resina, che tuttavia avrà ancora funzioni limitate e che sarà successivamente sostituita dal manufatto definitivo ad integrazione ossea completa.
La banda collegata ai singoli monconi, può essere in seguito rimossa, in modo da utilizzare i singoli impianti come radici standard, o in alternativa può essere lasciata solidarizzata alle singole radici ed adattata per la dentatura definitiva.
Lo stato dell’arte relativo agli impianti endossei fornisce numerosi brevetti, alcuni dei quali si riportano nel seguito:
- Domanda di Brevetto Pct N° “WO1997ES00053” (Invest y Desarrollo del Titani [Es]), 23 Settembre 1997 (23-09-1997). Tale brevetto concerne un sistema per l'impianto di protesi fissa dentale a partire da un modello master, riproducente la mascella del paziente, comprendente delle "repliche" , le quali si accoppiano ai perni degli impianti già incorporati nell'osso mascellare. Su ciascuna delle suddette "repliche" sono disposte delle colonne titanio, unite per mezzo di un ponticello di titanio, quest’ultimo fissato mediante saldatura laser alle suddette colonne, in modo tale da formare una struttura da impiegare come base per la costruzione e l'ancoraggio delle protesi; il telaio può essere costituito da un blocco di titanio ottenuto per fusione a cera persa da blocchi di cera. - Domanda di Brevetto nazionale Statunitense N° ”US20100680993”, (Garcia Saban Francisco et al.), 16 Settembre 2010 (16-09-2010). L’oggetto di tale domanda di brevetto concerne un impianto dentale a doppia funzione, comprendente un pilastro di supporto, impegnato all'impianto tramite una vite di fissaggio, ed un elemento di attacco che può essere utilizzato indifferentemente come elemento di trasferimento per prendere un'impronta della posizione dell'impianto o come un supporto per fissare una protesi temporanea all’impianto. L’elemento di attacco comprende degli elementi di ritegno assiali ed elementi di fissaggio radiali che impediscono la sua mobilità quando viene utilizzato sia per prendere un'impronta e quando viene usato come supporto della corona provvisoria.
- Domanda di brevetto Europea N° “EP2992853”, (Marcus Lauch S. L. et al), 9 marzo 2016 (09-03-2016). Tale domanda di brevetto si riferisce ad un metodo per la fabbricazione di una protesi dentaria caratterizzato da una fase di ottenimento di uno stampo dal negativo della posizione impianti, già inseriti nell’osso mascellare del paziente, una fase di fissaggio dei monconi allo stampo, una fase di formazione di una barra portante di titanio, comprendente la piegatura della barra portante di titanio per adattarsi alla curvatura definita dalla posizione degli impianti, una fase di saldatura della barra portante di titanio ai monconi ed una fase di posizionamento dei denti formati nello stampo, dove la barra portante di titanio è stata piegata e saldata ai pilastri.
Da un‘analisi dello stato dell’arte dei processi di solidarizzazione tra la barra di titanio ed i monconi, è emerso che tali processi vengono effettuati mediante l’impiego di una Sincristallizzatrice, ovvero una saldatrice endorale, la quale sviluppa una quantità di calore tale da fondere il Titanio e collegare la barra ai singoli monconi.
Tale tecnica presenta tuttavia alcuni inconvenienti. Un primo inconveniente è rappresentato dall’elevato tempo necessario per assemblare ciascun moncone alla barra. Infatti il processo di solidarizzazione tra i monconi e la barra di Titanio mediante l’impiego della saldatrice endorale e la successiva applicazione della protesi, viene realizzato nell’arco di 48 ore.
Un ulteriore inconveniente è rappresentato dalla difficoltà di realizzazione del processo di solidarizzazione tra la barra di titanio ed i singoli monconi mediante l’impiego della saldatrice endorale a causa della posizione e della vicinanza dei singoli monconi nel cavo orale.
Altro svantaggio è rappresentato dallo svilupparsi di tensioni all’interno della struttura così venutasi a formare, tali da non garantire una protesi passiva.
Scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un moncone per impianti endossei ed un impianto endosseo, comprendente una pluralità di monconi ed una barra di collegamento solidarizzata ai suddetti monconi. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo per la solidarizzazione passiva tra la barra di titanio ed i suddetti monconi, che consenta di ridurre i tempi di applicazione dell’impianto e sia di semplice realizzazione ma soprattutto che ciò avvenga in maniera rigida e passiva. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto endosseo per carico immediato, che non necessiti dell’impiego di una sincristallizzatrice per l’assemblaggio della barra in titanio ai singoli monconi, ma in cui l’assemblaggio tra i monconi e la barra avvenga mediante incollaggio. L’incollaggio viene realizzato impiegando un cemento metallo-metallo, che non presenti alcun rischio di nocività nei riguardi del cavo orale del paziente e che permette di posizionare i denti artificiali ancor prima di quanto si possa fare ricorrendo alla sincristallizzatrice: quest’ultima infatti consente di applicare la protesi nell’arco di 48 ore, mentre con l’utilizzo di un collante metallometallo ciò può avvenire già dopo 24 ore.
I suddetti scopi vengono raggiunti mediante il moncone di cui alla presente invenzione comprendente una testa impegnabile meccanicamente ad una vite endossea, caratterizzato dal fatto di comprendere un’aletta, detta aletta sviluppandosi dalla superficie esterna di detto moncone ed estendendosi parallelamente all’asse di sviluppo del moncone e detta aletta definendo una fessura compresa tra la superficie esterna del moncone e la superficie interna della aletta affacciantesi alla superficie esterna del moncone.
L’aletta di cui è provvisto il moncone di cui alla presente invenzione, consente di sostenere una barra ottenuta per fusione o un filo in titanio, evitando in tal modo di ricorrere alla saldatura endorale, ottenendo quindi il fissaggio di detta barra ai monconi mediante l’impiego di una colla o cemento metallo/metallo.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto endosseo per carico immediato caratterizzato da una pluralità di monconi impegnabili meccanicamente a viti endossee, una barra di collegamento dei monconi, detta barra essendo inserita in ciascuna fessura di ciascun moncone ed essendo impegnata in dette fessure mediante incollaggio, in modo da risultare rigidamente impegnata a ciascuno dei suddetti monconi e caratterizzato dal fatto di comprendere una protesi riproducente la dentatura del paziente, impegnabile alla struttura ottenuta dall’unione della barra e dei monconi.
Ancora una scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto che lavori in verticale riducendo in tal modo gli ingombri delle strutture protesiche realizzate con tale metodica.
Un ultimo scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo di solidarizzazione passiva di un impianto endosseo a carico immediato caratterizzato dalle fasi modellazione e/o adattamento della barra di collegamento sulla base del calco positivo del paziente, incollaggio della barra di collegamento a ciascun moncone per mezzo di colla o cemento metallo-metallo, opacizzazione della struttura comprendente i monconi e la barra di collegamento, montaggio della protesi riproducente i denti del paziente alla struttura comprendente i monconi e la barra di collegamento .
Questi ed ulteriori scopi sono raggiunti dal moncone per impianti a carico immediato e dal metodo di solidarizzazione passiva di cui alla presente invenzione, che vengono descritti nel seguito in un’esecuzione preferita non limitativa di ulteriori sviluppi nell’ambito dell’invenzione, con l’aiuto delle tavole di disegni allegate che illustrano le seguenti figure: Le figure allegate illustrano rispettivamente le parti dell’invenzione:
Fig. 1, una vista in assonometria di una prima forma di realizzazione del moncone di cui alla presente invenzione;
Fig. 2 , una vista in assonometria dal basso del moncone di cui a figura uno;
Fig. 3, una vista in assonometria del moncone di cui alla presente invenzione in una differente forma di realizzazione;
fig. 4, una vista in assonometria del moncone di cui a figura tre;
fig. 5, una vista in sezione laterale del moncone impegnato ad una vite endossea;
fig. 6, una vista laterale del moncone di cui a figura 1;
fig. 7, una vista laterale di un moncone angolato, con angolo di inclinazione pari a 17°; fig. 8, una vista laterale di un moncone angolato, con angolo di inclinazione pari a 25°; fig. 9, una vista laterale di un moncone angolato, con angolo di inclinazione pari 30°; fig. 10, una vista in pianta dell’impianto comprendente una pluralità di monconi e della barra di collegamento;
fig. 11, una vista in dettaglio del collegamento tra la barra ed un moncone di cui a figura dieci.
Con riferimento alle figure allegate, il moncone per impianti endossei a carico immediato viene indicato nel suo complesso con il riferimento numerico 1. Il moncone 1 è costituito da una barra a sezione cilindrica, la quale presenta una cavità passante interna 9, attraversante per tutta la sua lunghezza il moncone 1. Il materiale costituente il moncone 1 è titanio, ma può essere realizzato in una qualsiasi lega metallica idonea alla realizzazione di impianti endossei.
Il moncone 1 comprende una testa 2 impegnabile meccanicamente impegnabile meccanicamente ad una tradizionale vite endossea 3. La vite endossea 3 viene a sua volta impegnata ed inglobata nella struttura ossea O mascellare o mandibolare del paziente. Come visibile nella figura cinque, il collegamento meccanico tra la vite endossea 3 ed il moncone 1 può essere realizzato a mezzo di una vite 8. In applicazione la vite 8 viene inserita nella cavità passante 9 dall’apertura 93, fino ad entrare in battuta con un riscontro 91, ottenuto da una riduzione di diametro della cavità 9 del moncone 1, e si impegna in un corrispondente foro filettato 31, di cui è provvista la vite endossea 3. La testa 2 presenta un ulteriore riscontro 92, costituito da una cavità con una caratteristica geometria, che si affaccia all’esterno del moncone 1. La geometria di tale riscontro 92 è funzione della connessione implantare tra il moncone 1 e la vite endossea 3. Tale riscontro 92 potrà presentare una sezione cava esagonale interna o una sezione esagonale esterna. Diversamente potrà essere costituito da una connessione conica, conica esagonale, conica con coulisse o ottagono conometrica. Le geometrie del riscontro 92 sono comunque note, e pertanto può essere anche adottata una qualsiasi geometria di interconnessione implantare tra vite endossea 3 e moncone 1.
Il moncone 1 è caratterizzato da un’aletta 4 la quale costituisce l’elemento di supporto e bloccaggio di una barra atta a collegare meccanicamente tutti i monconi costituenti l’impianto. L’aletta 4 si sviluppa in direzione radiale dalla superficie esterna 5 del moncone 1, per quanto riguarda la prima porzione 41. La seconda porzione 42 dell’aletta 4 si estende parallelamente all’asse di sviluppo 6 del moncone 1. Come visibile nelle figure allegate l’aletta 4 definisce una fessura 7 compresa tra la superficie esterna 5 del moncone 1 e la superficie 43 della aletta 4, che si affaccia alla superficie esterna 5 del moncone 1. Come visibile nelle figure allegate l’aletta 4 si sviluppa in corrispondenza della testa 2 del moncone 1. In modo analogo l’aletta 4 può svilupparsi ad una differente altezza a partire dalla testa 2, purché definisca la fessura 7.
In una differente forma di realizzazione in corrispondenza della testa 2 è presente una corona 21 troncoconica circondante integralmente la testa 2, dalla cui superficie esterna 22 si sviluppa l’aletta 4.
La lunghezza dell’aletta 4 può essere pari alla lunghezza complessiva del moncone 1 o ridotta rispetto alla lunghezza del moncone 1.
Nelle figure da uno a sei è stato illustrato un moncone 1, il cui angolo α compreso tra la perpendicolare al piano 23 contenente la testa 2 e l’asse di sviluppo 6 del moncone 1 è pari a 0°. Come visibile nelle figure da sette a nove l’angolo α può essere compreso tra 0 e 30 gradi, al fine di disporre di differenti geometrie del moncone 1. Ad esempio l’angolo α può essere pari a 17°, 25° o 30°.
I monconi 1 vengono tra loro impegnati mediante l’utilizzo di una barra di collegamento 10, in modo da costituire una struttura rigida e passiva per la realizzazione di protesi atte al carico immediato.
In tal caso l’impianto endosseo cosi ottenuto è caratterizzato da una pluralità di monconi 1 impegnabili meccanicamente a viti endossee 3 ed in numero pari al numero delle viti endossee 3, quest’ultime già impiantate nella struttura ossea della mandibola o della mascella del paziente. L’impianto comprende una barra di collegamento 10 atta a collegare tra loro i monconi 1. La barra 10 è inserita in ciascuna fessura 7 di ciascun moncone 1 e viene impegnata in dette fessure 7 mediante incollaggio, in modo da risultare rigidamente impegnata a ciascuno dei suddetti monconi 1.
L’incollaggio tra la barra 10 ed i monconi viene realizzato mediante l’utilizzo di una colla metallo-metallo idonea a tale scopo.
Come verrà descritto in seguito nel metodo di solidarizzazione dell’impianto, alla struttura ottenuta dall’unione dei monconi 1 con la barra 10, viene impegnata una protesi riproducente la dentatura del paziente, non illustrata.
La barra di collegamento 10 può essere costituita da una barra in lega metallica ottenuta per fusione di lega metallica, in modo da seguire in modo più accurato la geometria dell’arcata dentale. In alternativa la barra di collegamento 10 può essere costituita da un filo o un nastro in Titanio, o differente materiale, opportunamente piegato e modellato sulla base dell’arcata dentale.
Viene infine descritto il metodo di solidarizzazione passiva dell’impianto endosseo a carico immediato di cui alla presente invenzione.
In primo luogo le viti endossee 3 vengono impiantate nell’arcata mascellare e/o mandibolare del paziente. In seguito viene ricavata un’impronta delle suddette arcate al fine di riprodurre il calco positivo dalla suddetta impronta.
In seguito vengono selezionati i monconi 1 da impiegare per l’impianto endosseo. Una volta scelti i monconi, viene realizzata la barra di collegamento 10 in funzione della geometria dell’arcata del paziente. In particolare, nel caso di filo o nastro di titanio, quest’ultimo viene modellato e piegato in modo da assumere la geometria voluta. Diversamente nel caso di barra fusa, quest’ultima viene ottenuta per fusione di una lega metallica sulla base del calco in precedenza ricavato.
Una volta impegnati meccanicamente i monconi 1 alle viti endossee 3, la barra di collegamento viene quindi inserita in ciascuna fessura 7 di ciascun moncone 1 e quindi incollata mediante l’utilizzo di una colla o un cemento metallo-metallo idoneo a tale scopo. L’utilizzo della colla consente di ridurre i tempi di solidarizzazione a 24 ore, rispetto alle 48 necessarie per il completamento dell’impianto impiegando una saldatrice endorale. In seguito la struttura viene opacizzata e quindi si procede con il montaggio e fissaggio della protesi, riproducente la dentatura del paziente, alla struttura comprendente i monconi e la barra di collegamento. Prima dell’assemblaggio della suddetta protesi alla struttura, la protesi viene resinata, rifinita mediante un processo di lucidatura e quindi impegnata all’impianto endosseo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Moncone per impianti endossei a carico immediato (1), comprendente una testa (2) impegnabile meccanicamente ad una vite endossea (3), caratterizzato dal fatto di comprendere un’aletta (4), detta aletta (4) sviluppandosi dalla superficie esterna (5) di detto moncone ed estendendosi parallelamente all’asse di sviluppo (6) del moncone (1), detta aletta (4) definendo una fessura (7) compresa tra la superficie esterna (5) del moncone (1) e la superficie (43) della aletta (4), affacciantesi alla superficie esterna (5) del moncone (1).
  2. 2) Moncone per impianti endossei a carico immediato di cui a rivendicazione uno, in cui l’aletta (4) si sviluppa in corrispondenza della testa (2) del moncone (1).
  3. 3) Moncone per impianti endossei a carico immediato di cui a rivendicazioni uno, in cui in corrispondenza della testa (2) è presente una corona (21) troncoconica circondante integralmente la testa (2), dalla cui superficie esterna (22) sviluppandosi l’aletta (4).
  4. 4) Moncone per impianti endossei a carico immediato di cui a rivendicazioni precedenti in cui la lunghezza dell’aletta (4) è pari alla lunghezza complessiva del moncone (1).
  5. 5) Moncone per impianti endossei a carico immediato di cui a rivendicazioni precedenti in cui l’angolo (α) compreso tra la perpendicolare al piano (23) contenente la testa (2), e l’asse di sviluppo (6) del moncone (1) è compreso tra 0 e 30 gradi.
  6. 6) Moncone per impianti endossei a carico immediato di cui a rivendicazioni precedenti in cui il collegamento meccanico tra la vite endossea (3) ed il moncone (1) è realizzato a mezzo di una vite (8), detta vite inserendosi nella cavità passante (9) del moncone (1) ed impegnandosi ad un foro filettato (31) della vite endossea (3).
  7. 7) Impianto endosseo a carico immediato caratterizzato da una pluralità di monconi (1) di cui a rivendicazioni da uno a sei impegnabili meccanicamente a viti endossee (3), una barra di collegamento (10) dei monconi (1), detta barra (10) essendo inserita in ciascuna fessura (7) di ciascun moncone (1) ed essendo impegnata in dette fessure mediante incollaggio, in modo da risultare rigidamente impegnata a ciascuno dei suddetti monconi (1) e caratterizzato dal fatto di comprendere una protesi riproducente la dentatura del paziente, impegnabile alla struttura ottenuta dall’unione della barra (10) e dei monconi (1).
  8. 8) Impianto endosseo a carico immediato di cui a rivendicazione sette in cui la barra di collegamento (10) è una barra in lega metallica ottenuta per fusione.
  9. 9) Impianto endosseo a carico immediato di cui a rivendicazione sette in cui la barra di collegamento (10) è un filo in titanio.
  10. 10) Metodo di solidarizzazione passiva di un impianto endosseo nella tecnica a carico immediato caratterizzato dalle fasi di: - Modellazione e/o adattamento della barra di collegamento (10) sulla base del calco positivo del paziente; - Incollaggio della barra di collegamento (10) a ciascun moncone (1) per mezzo di colla o cemento metallo-metallo; - Opacizzazione della struttura comprendente i monconi (1) e la barra di collegamento (10); - Montaggio della protesi riproducente i denti del paziente alla struttura comprendente i monconi (1) e la barra di collegamento (10).
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