IT201600069391A1 - Uso della proteina bag3 e suoi frammenti peptidici per il controllo dell’omeostasi vascolare - Google Patents

Uso della proteina bag3 e suoi frammenti peptidici per il controllo dell’omeostasi vascolare

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IT201600069391A1
IT201600069391A1 IT102016000069391A IT201600069391A IT201600069391A1 IT 201600069391 A1 IT201600069391 A1 IT 201600069391A1 IT 102016000069391 A IT102016000069391 A IT 102016000069391A IT 201600069391 A IT201600069391 A IT 201600069391A IT 201600069391 A1 IT201600069391 A1 IT 201600069391A1
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bag3
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protein
bag3 protein
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IT102016000069391A
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Maria Caterina Turco
Laurenzi Vincenzo De
Carmine Vecchione
Alessandra Rosati
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Univ Degli Studi Di Salerno
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    • A61KPREPARATIONS FOR MEDICAL, DENTAL OR TOILETRY PURPOSES
    • A61K38/00Medicinal preparations containing peptides
    • A61K38/16Peptides having more than 20 amino acids; Gastrins; Somatostatins; Melanotropins; Derivatives thereof
    • A61K38/17Peptides having more than 20 amino acids; Gastrins; Somatostatins; Melanotropins; Derivatives thereof from animals; from humans

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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“USO DELLA PROTEINA BAG3 E SUOI FRAMMENTI PEPTIDICI PER IL CONTROLLO DELL’OMEOSTASI VASCOLARE”
Sommario dell’invenzione
La presente invenzione riguarda la proteina BAG3 o un peptide da essa derivato per uso nel trattamento di malattie vascolari causate da una diminuzione dell’attività della eNOS (NO sintasi endoteliale) o dalla diminuzione della produzione di ossido nitrico.
In particolare, secondo la presente invenzione, la proteina BAG3 o un peptide da essa derivato possono essere utilizzati nel trattamento di: malattie cerebrovascolari, quali ictus, vasospasmo cerebrale; ipertensione; disfunzioni dell’endoteliale vascolare causate da una riduzione nella produzione di ossido nitrico, quali aterosclerosi, diabete mellito, infiammazione, dislipidemia, ipertensione, malattie genetiche; angina spastica coronarica; disfunzione erettile.
Stato dell’arte
La proteina Bcl-2-associated athanogene 3 (BAG3) appartiene alla famiglia dei co-chaperoni che interagiscono con il dominio ATPasico della proteina heat shock (heat shock protein, Hsp) Hsp70 attraverso un dominio strutturale noto come dominio BAG (amminoacidi 110-124) (1,2). In aggiunta al dominio BAG, BAG3 contiene un dominio WW e repeats ricchi in prolina (PXXP) che possono mediare il legame ad altre proteine. Inoltre, due motivi IPV (Ile-Pro-Val) conservati si collocano fra le regioni WW e PXXP e mediano il legame di BAG3 a HspB8, un membro della famiglia di chaperoni molecolari HspB (3). Perciò BAG3, grazie alla natura di adattatore della sua struttura multidominio, può interagire con differenti proteine.
Il gene bag3 è espresso costitutivamente in pochi tipi di cellule normali, inclusi i miociti, nel sistema nervoso periferico, nel cervello ed in diversi tumori primari e linee cellulari tumorali (2, 4-7). E’ stato descritto un aumento dell’espressione di bag3 dopo infarto cerebrale (8). Inoltre, l’espressione di bag3 può essere indotta da una varietà di agenti che generano stress in molti altri tipi cellulari, principalmente attraverso l’attivazione dell’ heat shock transcription factor (HSF) 1, il quale è a sua volta responsabile dell’induzione dell’espressione di un numero di geni regolati dallo stress cellulare, fra cui, appunto, bag3 (2, 9). Molte evidenze indicano che la proteina BAG3 esercita un ruolo nel sostenere la sopravvivenza cellulare (2), attraverso meccanismi che variano in dipendenza del contesto cellulare e che sono dovuti generalmente all’attività di BAG3 nel modulare i livelli o la localizzazione di proteine regolatrici dell’apoptosi, quali ad esempio la chinasi IκB gamma (IKKγ) (10), Bax (11) o BRAF(12), in modo Hsp70- dipendente o -indipendente.
Mentre gran parte del nostro precedente lavoro è stata focalizzata sul ruolo e sulla biologia della proteina BAG3 intracellulare, recentemente abbiamo descritto una forma extracellulare di BAG3 rilasciata da cardiomiociti (13). Altri studi hanno rilevato che i livelli della proteina BAG3 nel siero umano sono aumentati in pazienti affetti da stadi avanzati di scompenso cardiaco (Heart Failure, HF), suggerendo che la proteina BAG3 possa potenzialmente rappresentare un biomarcatore utile per il monitoraggio della progressione dello scompenso (14). Infine, abbiamo dimostrato come BAG3 abbia un valore prognostico in pazienti che si presentino con scompenso cardiovascolare acuto (Acute Decompensated Heart Failure, ADHF) (ADHF) (15). Nonostante queste osservazioni, non sono ancora stati chiariti i meccanismi alla base degli alti livelli di BAG3 osservati in pazienti con malattia cardiovascolare. E’ ben noto che lo scompenso cardiaco è associato con cambiamenti emodinamici, come la riduzione dei valori della pressione sanguigna e l’aumento della resistenza vascolare sistemica, il che dipende in larga parte da disfunzione della pompa cardiaca (16). Tale fenomeno è caratterizzato da un’estesa vasodilatazione dei vasi di resistenza, che conduce ad una riduzione critica della pressione arteriosa.
Descrizione dell’invenzione
Gli inventori hanno ora sorprendentemente trovato che la proteina BAG3 è coinvolta nella regolazione del tono vascolare. In particolare si è osservato che la proteina BAG3 evoca una vasodilatazione dose-dipendente in vasi di resistenza murini. Il meccanismo molecolare attraverso cui BAG3 esercita tale effetto è l’attivazione della via di segnale PI3K/Akt che conduce al rilascio di monossido di azoto da parte delle cellule endoteliali. Gli inventori hanno inoltre trovato che la somministrazione della proteina BAG3 in modelli animali è capace di modulare la pressione del sangue e che tale effetto dipende dalla regolazione di eNOS.
Pertanto, l’invenzione è diretta all’uso della proteina BAG3 o di un peptide da essa derivato per il trattamento di patologie associate a disregolazione dell’omeostasi vascolare e in particolare per il trattamento di malattie vascolari causate da una diminuzione dell’attività della eNOS o dalla diminuzione della produzione di ossido nitrico.
Secondo una realizzazione preferita della presente invenzione, la proteina BAG3 o un peptide da essa derivato, come sopra definiti, sono utilizzati nel trattamento di: malattie cerebrovascolari, quali ictus, vasospasmo cerebrale; ipertensione; disfunzioni dell’endoteliale vascolare causate da una riduzione nella produzione di ossido nitrico, quali aterosclerosi, diabete mellito, infiammazione, dislipidemia, ipertensione, malattie genetiche; angina spastica coronarica; disfunzione erettile.
La proteina BAG3 e la sua preparazione sono descritte in 13. Per gli scopi della presente invenzione viene preferibilmente utilizzata la proteina BAG3 SEQ ID NO:1 o una sua variante avente, rispetto a quest’ultima, un’identità di sequenza di almeno 80%, preferibilmente almeno 90%, più preferibilmente almeno 95%. La variante di BAG3 produce effetti biochimici e sulla reattività vascolare paragonabili a quelli osservati nel caso della proteina BAG3 SEQ ID NO:1, di seguito descritti.
Secondo la presente invenzione possono inoltre essere utilizzati frammenti peptidici della proteina BAG3. Tali frammenti producono effetti biochimici e sulla reattività vascolare comparabili a quelli osservati nel caso della proteina BAG3. Sono particolarmente preferiti i peptidi SEQ ID NO:2, SEQ ID NO:3, SEQ ID NO:4, SEQ ID NO:5, SEQ ID NO:6, SEQ ID NO:7 e SEQ ID NO:8, o peptidi aventi, rispetto ai peptidi SEQ ID NO:2-8, un’identità di sequenza di almeno 90%, preferibilmente almeno 95%. I peptidi da SEQ ID NO:2 a SEQ ID NO:5 corrispondono rispettivamente ai peptidi da SEQ ID NO:15 a SEQ ID NO:18 descritti in EP1465927. I peptidi SEQ ID NO:6, SEQ ID NO:7 e SEQ ID NO:8, invece, costituiscono un ulteriore oggetto della presente invenzione.
I peptidi dell’invenzione possono essere prodotti con metodi chimici o con tecniche di DNA ricombinante. I metodi chimici includono sintesi peptidica in fase solida, sintesi peptidica in soluzione, metodiche sintetiche di chimica organica, oppure una qualunque combinazione di esse. Si veda per esempio J. M. Stewart and J. D. Young, Solid Phase Peptide Synthesis, 2nd edition, 1984, Pierce Chemical Company, Rockford, Illinois; M. Bodanszky and A. Bodanszky, The Practice of Peptide Synthesis, 1984, Springer-Verlag, New York; Barany & Merrifield, “The peptides; Analysis, Synthesis, Biology”, 2, Capitolo 1, Academic Press, 1980 (25-26). In alternativa, i peptidi possono essere prodotti per via ricombinante. A questo scopo, DNA codificante i peptidi desiderati è incorporato in un vettore di espressione e introdotto in un ospite microbico, per esempio un lievito, o in una diversa cellula ospite, che viene quindi coltivata in condizioni che favoriscono l’espressione del peptide. Il DNA codificante il peptide può essere convenientemente posto sotto il controllo di un promotore specifico per la cellula ospite utilizzata.
Per migliorare le proprietà chimico-fisiche, farmacocinetiche o farmacodinamiche, per esempio per favorire l’assorbimento e aumentare la biodisponibilità, la proteina BAG3 o i suoi peptidi possono essere modificati chimicamente, coniugati o derivatizzati applicando tecniche note all’esperto del settore. Per esempio, la proteina o i peptidi possono essere acetilati o ammidati rispettivamente agli N- e C-terminali, modificati in modo da includere amminoacidi non naturali nei siti labili, ciclizzati attraverso legami disolfuro, o ancora possono essere incorporati in microsfere o nanoparticelle. Inoltre, la proteina o i peptidi possono essere coniugati a polimeri, per esempio attraverso pegilazione.
Per gli usi previsti dalla presente invenzione, la proteina BAG3, i peptidi e i loro derivati saranno inoltre formulati in forme farmaceutiche idonee alla somministrazione orale, parenterale o topica.
Sono preferite forme orali scelte tra compresse, capsule, in particolare capsule oleose, soluzioni, sospensioni, granuli. Forme orali particolarmente preferite sono la soluzione tampone acquosa e la sospensione oleosa.
Sono inoltre preferite forme topiche scelte tra crema, unguento, soluzione, sospensione, collirio, pessario, soluzione per nebulizzatore, spray, gel e polvere.
La proteina BAG3 o i peptidi da essa derivati possono inoltre essere formulati in forme farmaceutiche adatte alla somministrazione per via intramuscolare, endovenosa, intradermica, sottocutanea, intraperitoneale, intranodale, intrasplenica.
La proteina BAG3 e i peptidi verranno somministrati in quantità terapeuticamente efficaci che generalmente saranno comprese tra 0,001mg/kg e 40 mg/kg. Preferibilmente un’unità di dosaggio per somministrazione orale o parenterale conterrà una quantità di principio attivo variabile da 10 mg a 4000 mg, da somministrare una o più volte al giorno a seconda delle necessità del paziente, del suo stato di salute o di eventuali altre terapie concomitanti.
Gli esempi che seguono illustrano l’invenzione in maggior dettaglio. Descrizione delle figure
Figura 1. A) Risposta vascolare di arterie mesenteriche murine precontratte da fenilefrina-con dosi crescenti della proteina BAG3 ricombinante (0,006 - 12 mg / mL) (n = 6), B) e dopo 30 minuti di pretrattamento con L-NAME (300 mmol / L; n = 6), * p <0.05, ** p <0,01 vs. la sola BAG3 ricombinante. C) Immunoblot delle proteine delle arterie mesenteriche, non trattate, trattate con l'acetilcolina (Ach) o con la proteina BAG3 ricombinante; a destra, il grafico a barre rappresenta la media ± la deviazione standard di 5 esperimenti indipendenti. * P <0,05. D) Misurazione della risposta vascolare di arterie mesenteriche murine precontratte da fenilefrina-con dosi crescenti della proteina BAG3 ricombinante (0,006 - 12 mg / mL) in presenza degli inibitori di PI3K (wortmannina 10 mM per 1 ora (n = 6), * p <0,05, ** p <0.01 vs la sola proteina BAG3 ricombinante. E) Immunoblot delle proteine delle arterie mesenteriche, trattate con l'acetilcolina (Ach), con BAG3 o con BAG3 più wortmannina; in basso, il grafico a barre rappresenta la media ± la deviazione standard di 5 esperimenti indipendenti. F) Immunoblot rappresentativo eseguito su proteine ottenute da cellule HUVEC trattate con diverse dosi di BAG3 ricombinante, o con acetilcolina (ACh) in presenza o assenza di wortmannina.
Figura 2. A) Misure della pressione sanguigna sistolica (SBP) in topi C57BL / 6 trattati con veicolo o con dosi crescenti della proteina BAG3 ricombinante (2,5-5-10mg / kg) (n = 6 / gruppo). La linea tratteggiata indica la singola iniezione intraperitoneale della proteina BAG3 ricombinante o di un veicolo. I dati sono espressi come media ± errore standard. * P <0,05 vs. tutte le misurazioni (unpaired t-test). B) I grafici mostrano le curve doserisposta delle arterie mesenteriche ex vivo, asportati dopo la misurazione della pressione arteriosa dai topi dopo l'iniezione intraperitoneale singola con il solo veicolo o con dosi crescenti della proteina BAG3 ricombinante o di acetilcolina (da 10<-9>M a 10<-5>M). I dati sono espressi come media ± errore standard. * P <0,05 vs. tutte le misurazioni (unpaired t-test). C) Immunoblot delle proteine ottenute dalle arterie mesenteriche di topi trattati con il solo veicolo o con dosi crescenti della proteina BAG3 ricombinante (2,5-5-10mg / Kg); è stata verificata l’espressione di eNOS fosforilata sulla serina 1177, la quantità totale di eNOS, l’espressione di AKT fosforilata sulla treonina 308 e la quantità totale di AKT; il grafico a barre rappresenta la media ± la deviazione standard di 5 esperimenti indipendenti. * P <0,05.
Figura 3. A) Misure della pressione sanguigna sistolica (SBP) in topi C57BL / 6 Wild Type o KO per eNOS trattati con il solo veicolo o con la proteina BAG3 ricombinante (10mg / kg) (n = 6 / gruppo). La linea tratteggiata indica la singola iniezione intraperitoneale di BAG3 o di un veicolo. I dati sono espressi come media ± errore standard. * P <0.05 vs WT veicolo. B) I grafici mostrano le curve dose-risposta ex vivo di arterie mesenteriche, asportate dopo la misurazione della pressione arteriosa da topi WT e da topi KO per eNOS dopo iniezione singola intraperitoneale con il solo veicolo o con la proteina BAG3 o con acetilcolina (ACh, da 10<-9>M a 10<-5>M). I dati sono rappresentati come media ± errore standard. n = 6 esperimenti. * P <0.05 vs WT veicolo; #p <0.05 vs WT BAG3; §p <0.05 vs WT veicolo e controllo WT BAG3.
ESEMPI
Esempio 1 - BAG3 induce vasodilatazione attraverso l’attivazione della via di segnale PI3K/Akt/eNOS.
Materiali e Metodi
Studi di reattività vascolare
Rami di secondo ordine dell’albero arterioso mesenterico sono stati prelevati da topi per effettuare studi vascolari. I vasi sono stati collocati in un miografo a pressione riempito con soluzione di Krebs. Inizialmente sono stati eseguiti controlli standard di reattività vascolare. In particolare, la vasocostrizione è stata valutata con 80 mmol / L di KCl o con dosi crescenti di fenilefrina (da 10<-9>a 10<-6>M) o di U46619 (da 10<-11>M a 10<-6>M). I rilassamenti endotelio-dipendenti e -indipendenti sono stati valutati misurando le risposte dilatatorie delle arteria mesenterica a concentrazioni cumulative di acetilcolina (da 10<-9>a 10<-5>M) o nitroglicerina (da 10<-9>M a 10<-5>M), rispettivamente, in vasi pre-contratti con fenilefrina alla dose necessaria per ottenere un livello simile di pre-contrazione in ciascun anello (80% dell'iniziale contrazione indotta da KCl). Le procedure sono state effettuate con cautela per evitare danno endoteliale; l’integrità funzionale è stata verificata attraverso la risposta ad acetilcolina (10<-9>M a 10<-6>M). Le risposte vascolari sono stati poi testate somministrando dosi crescenti di BAG3 (0,006-12 mg/ml). Alcune arterie mesenteriche sono state montate su un miografo a pressione e pretrattate con NG-nitro-L-arginina metil estere (L-NAME, 300 pM, 30 minuti), con l’inibitore di NOS o con l’inibitore di PI3K (wormannin, 10 mM, 1 ora) per ottenere la prima curva dose-risposta a BAG3.
Colture cellulari.
Cellule endoteliali umane prelevate da cordone ombelicale (HUVEC) sono state acquistate dalla Lonza (Walkersville, MD, USA) e tenute in coltura nel mezzo base EBM-2. Le cellule sono state utilizzate entro il quinto passaggio ed a una confluenza del 70% per i seguenti esperimenti. Le cellule sono state trattate con BAG3 (1, 2 o 4 mg/ml) in presenza o in assenza di wortmannina (10 mM, 1 ora). L’acetilcolina (100μM, 15 minuti) è stata utilizzata come controllo per la stimolazione della fosforilazione di eNOS. Alla fine del trattamento, le cellule sono state utilizzate per effettuare le analisi di immuno-blot.
Western blot
pLe cellule dei vasi sono state solubilizzate in tampone di lisi contenente: 20 mmol/L Tris-HCl, 150 mmol/L NaCl, 20 mmol/L NaF, 2 mmol/L ortovanadato di sodio, 1% Nonidet, 100 microgr/ml leupeptina, 100 mg/ml aprotinina e 1 mmol/L fenilmetilsulfonil fluoro. I campioni sono stati poi lasciati in ghiaccio per 30 minuti e centrifugati a 10621 g per 20 minuti, ed i sopranatanti sono stati usati per eseguire analisi di Western Blot. I livelli di proteine totali sono stati determinati con il metodo di Bradford. 30 microgrammi di proteine sono stati processati su SDS-PAGE al 10%, trasferiti su una membrana di nitrocellulosa e analizzati con i seguenti anticorpi primari: anti-fosfo NOS S1177 (1: 1000, Abcam), anti-eNOS (1: 1000, Abcam), anti-pAKTT308, anti- AKT (SantaCruz) o anti-GAPDH (Abcam). Anticorpi secondari coniugati ad HRP (Bio-Rad Laboratories) sono stati usati in diluizione 1:3000. Le bande proteiche sono state rilevate con ECL Prime (Amersham Biosciences) e l'analisi densitometrica è stata eseguita utilizzando Quantity One software (Bio-Rad Laboratories).
Risultati
Per analizzare il coinvolgimento di BAG3 nella modulazione del tono vascolare, abbiamo somministrato, ex vivo, dosi crescenti di BAG3 nell’arteria mesenterica murina, un tipico distretto vascolare coinvolto nell’omeostasi della pressione del sangue. Abbiamo in effetti trovato che BAG3 svolge tale ruolo, in quanto evoca una vasodilatazione dose- dipendente (Figura 1A). L’inibizione della vasodilatazione BAG3-dependente da parte di un inibitore di eNOS (Figure 1B) indica il coinvolgimento della via di segnale attraverso NO in questo effetto di BAG3. Abbiamo poi esplorato l’effetto di BAG3 sulla fosforilazione di eNOs in serina<11>, un sito di attivazione dell’enzima (20). Come mostrato in Figura 1C, il trattamento delle arterie mesenteriche con BAG3 risulta nella fosforilazione di eNOS in serine<1177>a livelli comparabili con quelli ottenuti trattando i vasi con acetilcolina, un ben noto stimolo di attivazione di eNOS (Figura 1C).
I nostri dati mostrano ulteriormente che il meccanismo molecolare attraverso cui BAG3 esercita il suo effetto consiste nell’attivazione della via di segnalazione PI3K/Akt, che conduce al rilascio di NO da parte delle cellule endoteliali. Infatti la somministrazione di wortmannina, uno specifico inibitore di PI3K, nel nostro sistema sperimentale riduceva in modo significativo l’induzione di vasodilatazione da parte di BAG3 (Figura 1D). Inoltre, ulteriori analisi molecolari mostrano che il trattamento con BAG3 induce la fosforilazione di Akt in treonina<308>. Di nuovo, la wortmannina bloccava la fosforilazione sia di Akt che di eNOS indotta da BAG3 (Figure 1E).
Presi nel loro insieme, questi dati indicano che BAG3 produce vasodilatazione attraverso la via di segnalazione PI3K/Akt/eNOS. Il coinvolgimento di NO nell’azione di BAG3 sui vasi indica che le cellule endoteliali siano il principale bersaglio di BAG3. In accordo con i dati ottenuti nei vasi, un’analisi condotta su cellule endoteliali isolate conferma che BAG3 induce sia la fosforilazione di eNOS che quella di Akt in tali cellule in vitro (Figura 1F). Anche in questo sistema sperimentale il trattamento con wortmannina abolisce completamente sia la fosforilazione di eNOS che quella di Akt indotte da BAG3 (Figura 1F).
Esempio 2 – Effetto della proteina BAG3 sull’omeostasi della pressione del sangue in vivo.
Materiali e Metodi
Animali da esperimento
Tutti gli esperimenti con animali sono stati condotti in conformità alla Guide for the Care and Use of Laboratory Animals pubblicata da US National Institutes of Health (NIH Publication No. 85-23, revised 2011) e sono stati approvati dal board dell’IRCCS INM Neuromed. Topi C57BL/6 wild type (del peso di approssimativamente 25g) (Jackson Laboratories) sono stati usati per le misure della pressione del sangue e per studi di reattività vascolare e molecolari.
Misure della pressione del sangue
Topi C57BL/6 e eNOS- deficienti, dell’età di 8 settimane, selezionati per valutare un intervallo dei livelli della pressione del sangue prima e dopo trattamento con BAG3 (2.5, 5 o 10 mg/Kg), sono stati usati per misure indirette della pressione del sangue usando strumenti BP-2000 (Visitech systems). Il metodo bracciale-coda (tail-cuff) è stato usato come descritto (21).
La pressione del sangue è stata valutata in condizioni basali e dopo una singola somministrazione di BAG3 (2.5, 5 or 10 mg/Kg) per via orale. Gli animali usati come controlli sono stati trattati in modo analogo, ma sostituendo BAG3 con il solo veicolo. Alla fine delle misure della pressione del sangue, alcuni vasi sono stati recisi per condurre analisi di reattività vascolare o molecolari.
Analisi statistica
Per gli studi di reattività vascolare l’analisi statistica è stata condotta per 2-way ANOVA e Bonferroni post hoc test. Gli esperimenti di immunoblot sono presentati come valori di media e deviazione standard. Le comparazioni fra gruppi sono state condotte attraverso paired t test. Le differenze sono state considerate statisticamente significative per p<0.05.
Risultati
Abbiamo analizzato in vivo l’effetto di BAG3 (dosi crescenti da 2.5 a 10 mg/Kg) sull’omeostasi della pressione del sangue (Figura 2A). Abbiamo osservato che una singola somministrazione di 10 mg/Kg di BAG3 riduceva significativamente i livelli della pressione del sangue e la somministrazione di una seconda dose evocava un effetto simile sull’omeostasi della pressione del sangue (Figura 2A). L’effetto sui livelli della pressione del sangue si associava a vasodilatazione endoteliale e fosforilazione di eNOS (Figure 2B, 2C). A dosi più basse non si osservavano effetti sulla funzione vascolare o sull’omeostasi della pressione del sangue.
Esempio 3 - La proteina BAG3 non ha effetti sull’omeostasi della pressione del sangue in topi KO per eNOS.
Materiali and Metodi
Materiali e metodi sono gli stessi descritti per l’Esempio 2. I topi eNOS- knockout mice (del peso di approssimativamente 25g) sono stati ottenuti da Jackson Laboratories.
Risultati
La somministrazione di BAG3 non induceva riduzione della pressione del sangue in topi eNOS-deficienti, sia alla prima che alla seconda somministrazione della dose, in comparazione ai topi wild-type (Figura 3A). Concordemente, la somministrazione di BAG3 non influenzava la vasodilatazione endoteliale nei vasi da topi eNOS-KO (Figura 3B). Questi dati indicano chiaramente un effetto vascolare di BAG3 mediato da NO in vivo.
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15. Gandhi, P.U., Gaggin, H.K., Belcher, A.M., Harisiades, J.E., Basile, A., Falco, A., Rosati, A., Piscione, F., Januzzi, J.L., and Turco, M.C. 2015. Analysis of BAG3 plasma concentrations in patients with acutely decompensated heart failure. Clinica Chimica Acta 445:73-78.
16. Drozdz, T., Bilo, G., Debicka-Dabrowska, D., Klocek, M., Malfatto, G., Kielbasa, G., Styczkiewicz, K., Bednarek, A., Czarnecka, D., Parati, G., et al.
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Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Proteina BAG3 o suo frammento peptidico per uso nel trattamento di una malattia vascolare causata da, o associata a, diminuita produzione di ossido nitrico.
  2. 2. Proteina BAG3 o suo frammento peptidico secondo la rivendicazione 1, dove detta malattia vascolare è scelta tra: ictus; vasospasmo cerebrale; aterosclerosi; diabete mellito; infiammazione; dislipidemia; ipertensione; angina spastica coronarica; disfunzione erettile.
  3. 3. Proteina BAG3 secondo le rivendicazioni 1-2, scelta tra SEQ ID NO:1 e una sua variante con identità di sequenza di almeno 80%, preferibilmente almeno 90%, più preferibilmente almeno 95% rispetto a SEQ ID NO:1.
  4. 4. Frammento peptidico della proteina BAG3 secondo le rivendicazioni 1-2, scelto dal gruppo comprendente: (i) SEQ ID NO:2, SEQ ID NO:3, SEQ ID NO:4, SEQ ID NO:5, SEQ ID NO:6, SEQ ID NO:7 e SEQ ID NO:8; (ii) un peptide avente, rispetto ai peptidi SEQ ID NO:2-8, un’identità di sequenza di almeno 90%, preferibilmente almeno 95%.
  5. 5. Composizione farmaceutica per uso nel trattamento di una malattia vascolare causata da, o associata a, diminuita produzione di ossido nitrico, contenente la proteina BAG3 o un suo frammento peptidico.
  6. 6. Composizione farmaceutica secondo la rivendicazione 5, dove detta proteina BAG3 o suo frammento peptidico sono come definiti nelle rivendicazioni 3-4.
  7. 7. Composizione farmaceutica secondo le rivendicazioni 5-6, idonea alla somministrazione orale, parenterale o topica.
  8. 8. Composizione secondo la rivendicazione 7, in forma di compressa, capsula, soluzione, sospensione, granulo, crema, unguento, collirio, pessario, spray, gel o polvere.
  9. 9. Composizione secondo le rivendicazioni 5-8, contenente, per unità di dosaggio, da 10 mg a 4000 mg di proteina o suo peptide.
  10. 10. Composizione secondo le rivendicazioni 5-9, per uso nel trattamento di una malattia vascolare scelta tra ictus; vasospasmo cerebrale; ipertensione; aterosclerosi; diabete mellito; infiammazione; dislipidemia; ipertensione; angina spastica coronarica; disfunzione erettile.
  11. 11. Un peptide con attività di modulazione del tono vascolare scelto tra SEQ ID NO:6, SEQ ID NO:7 e SEQ ID NO:8.
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