CH705502A2 - Procedimento per la coltivazione degli olivi. - Google Patents

Procedimento per la coltivazione degli olivi. Download PDF

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CH705502A2
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G17/00Cultivation of hops, vines, fruit trees, or like trees
    • A01G17/005Cultivation methods

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  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
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  • Cultivation Of Plants (AREA)

Abstract

Procedimento per la coltivazione dell’olivo comprendente almeno una fase di piantumazione in cui viene piantata almeno una pluralità di olivi (2), disposti secondo filari (20) atti a definire una direzione Z–Z di filare. Ciascun filare presenta almeno una posizione di piantumazione (21). In ciascuna posizione di piantumazione (21) vengono piantate almeno due piante di olivo, ciascun tronco (3) di una pianta di olivo (2) piantata definendo un asse di estensione Y–Y´ sostanzialmente verticale rispetto al terreno. Le dette due piante di olivo (2) di ciascuna posizione di piantumazione (21) sono piantate in modo tale che i loro tronchi hanno una distanza reciproca inferiore a 20 cm.

Description

[0001] La presente invenzione concerne un procedimento per la coltivazione degli olivi.
[0002] Come noto, l’olivo è una delle piante più coltivate al mondo, con circa 810 milioni di esemplari, di cui l’88% nell’area mediterranea.
[0003] La coltura dell’olivo è un agroecosistema fra i meno alterati dall’azione dell’uomo.
[0004] L’olivo si adatta a condizioni di scarsa disponibilità idrica e nutrizionale, riuscendo a vegetare e produrre anche su terreni molto ricchi di scheletro, dove ogni altra coltura arborea risulterebbe impossibile.
[0005] La pianta poi, ha anche un valore ecologico, di conservazione dei terreni fortemente declivi ed un valore paesaggistico non trascurabile, grazie alle caratteristiche dei tronchi e del fogliame.
[0006] L’olivo è una pianta tipicamente xeromorfa, con foglie piccole, fornite di cuticola spessa.
[0007] L’apparato radicale, piuttosto superficiale ma espanso, è in grado di assorbire acqua dal terreno, anche quando i valori tensiometrici sono estremamente bassi.
[0008] Il clima ideale è un clima di tipo temperato, con temperature minime non inferiori a 8°-10 °C sotto zero, soprattutto in certi periodi, quando la pianta è in attività vegetativa.
[0009] L’altitudine a cui può essere coltivato, non supera generalmente, i 500-600 m.s.l.m. alle latitudini mediterranee.
[0010] Inoltre, l’olivo si adatta bene alle diverse condizioni climatiche ed edafiche, anche se si avvantaggia, come le altre piante, di terreni relativamente profondi e fertili, dove le produzioni spuntano migliori valori.
[0011] La sua adattabilità è dovuta, in particolare, alle numerose cultivar selezionate, più che altro, dalle diverse condizioni climatiche che si verificano nell’ampio areale che interessa la coltura.
[0012] Nei vari ambienti esistono, infatti, cultivar autoctone, ma, sovente, sono sostituite da altre cultivar a maggiore produttività.
[0013] Ultimamente però, anche per effetto dell’agricoltura biologica, si registra una certa inversione di tendenza ed una ricerca di ecotipi in grado di svilupparsi in particolari condizioni climatiche e pedologiche, con funzione quindi, di maggiore rusticità, minori rischi biologici e di attacchi parassitari.
[0014] La Richiedente ha però osservato che sia i metodi di coltivazione tradizionali che quelli biologici, sono generalmente contraddistinti da una bassa produttività e redditività.
[0015] La Richiedente ha, inoltre, osservato che con le prassi agricole attualmente vigenti, non si ottengono, di norma, dal terreno coltivato, produzioni quantitative importanti di olive, congiuntamente ad alto livello qualitativo di olio ottenibile dalle stesse.
[0016] La Richiedente ha riscontrato l’esigenza di trovare un nuovo procedimento per la coltivazione dell’olivo volto ad aumentarne la produttività in olive, unitamente ad un miglioramento della qualità dell’olio ottenibile dalle stesse.
[0017] La Richiedente ha trovato che le problematiche sopraesposte possono essere superate con un procedimento per la coltivazione dell’olivo che prevede a parità di spazio di aumentare, preferibilmente duplicare, il numero di piante e conseguentemente la produzione complessiva di olive per ettaro.
[0018] Pertanto secondo un suo primo aspetto la presente invenzione concerne un procedimento per la coltivazione dell’olivo comprendente almeno una fase di piantumazione in cui viene piantata almeno una pluralità di piante di olivo, dette piante di olivo essendo disposte secondo filari atti a definire una direzione Z-Z di filare, ciascun filare comprendendo almeno una posizione di piantumazione, caratterizzato dal fatto che: in ciascuna posizione di piantumazione vengono piantate almeno due piante di olivo, ciascun tronco di una pianta di olivo piantata definendo un asse di estensione Y-Y’, sostanzialmente verticale, le dette due piante di olivo essendo piantate in modo tale che i loro tronchi hanno una distanza reciproca inferiore a 20 cm.
[0019] Ai fini della presente invenzione con l’espressione «posizione di piantumazione» viene definita la porzione del campo di olivo destinata alla piantumazione di almeno due piante di olivo in modo ravvicinato.
[0020] La presente invenzione, nel suddetto aspetto, può presentare almeno una delle caratteristiche preferite che qui di seguito sono descritte.
[0021] Convenientemente, il procedimento comprende una fase di prima deformazione in cui almeno una porzione del tronco di almeno una pianta di olivo di almeno una posizione di piantumazione viene angolata sostanzialmente in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo) maggiore di 15° rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
[0022] Preferibilmente, il procedimento presenta una fase di seconda deformazione in cui almeno una porzione del tronco di almeno una pianta di olivo di almeno una posizione di piantumazione viene angolato in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo sostanzialmente nullo rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
[0023] Convenientemente, la fase di piantumazione comprende: <tb>a)<sep>realizzare un buco nel terreno; <tb>b)<sep>inserire almeno parzialmente due piante di olivo nel suddetto buco nel terreno.
[0024] Preferibilmente, nella fase di piantumazione il tronco della pianta d’olivo che fuoriesce dal terreno, presenta un’altezza massima h compresa nell’intervallo tra 30 cm e 100 cm estremi inclusi.
[0025] Convenientemente, nella fase di prima deformazione, almeno una porzione del tronco di almeno due piante di olivo di almeno una posizione di piantumazione viene angolata sostanzialmente in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo maggiore di 15° rispetto all’asse di estensione Y-Y’. Preferibilmente, la fase di prima deformazione viene praticata quando il tronco della detta pianta di olivo supera l’altezza di circa 100 cm.
[0026] Preferibilmente nella fase di seconda deformazione, almeno una porzione del tronco di almeno due piante di olivo di almeno una posizione di piantumazione viene angolata in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo sostanzialmente nullo rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
[0027] Preferibilmente, la fase di seconda deformazione viene praticata quando il fusto della pianta di olivo supera l’altezza di circa 150 cm.
[0028] Preferibilmente, il procedimento per la coltivazione de l’olivo secondo la presente invenzione presenta almeno una fase di incisione anulare di almeno un ramo di un olivo di una posizione di piantumazione.
[0029] Convenientemente, il procedimento per la coltivazione dell’olivo secondo la presente invenzione comprende almeno una fase di potatura.
[0030] Preferibilmente, il procedimento per la coltivazione dell’olivo secondo la presente invenzione presenta almeno una fase di concimazione con porzioni di olivo proveniente dalla fase di potatura.
[0031] Il procedimento per la coltivazione dell’olivo secondo la presente invenzione si presta particolarmente a piante di cultivar frantoio.
[0032] Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive di un procedimento per la coltivazione dell’olivo secondo la presente invenzione.
[0033] Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a scopo solo indicativo e, pertanto non limitativo, nei quali: <tb>- la fig. 1<sep>mostra una vista schematica di un campo d’olivi coltivati con il procedimento secondo la presente invenzione; <tb>- la fig. 2<sep>mostra una vista schematica di una forma di realizzazione della fase di piantumazione del procedimento secondo la presente invenzione; <tb>- la fig. 3<sep>mostra una forma di realizzazione della fase di prima deformazione del procedimento secondo la presente invenzione; <tb>- la fig. 4<sep>mostra una vista schematica della fase di seconda deformazione del procedimento secondo la presente invenzione; <tb>- le fig. 5A, 5b, 5c<sep>mostrano tre momenti differenti di una prima forma di realizzazione della fase di anulazione o incisione anulare; e <tb>- le fig. 6A, 6B,6C<sep>mostrano tre momenti differenti di una seconda forma di realizzazione della fase di anulazione o incisione anulare.
[0034] Con riferimento alla fig. 1, un campo di olivi coltivati con il procedimento secondo la presente invenzione viene indicato con il riferimento numerico 100.
[0035] Il campo di olivi 100 comprende una pluralità di olivi disposti secondo filari 20 in modo da definire una direzione Z-Z di filare, ciascun filare 20 comprendendo almeno una posizione di piantumazione 21.
[0036] Il procedimento per la coltivazione dell’olivo secondo la presente invenzione comprende almeno una fase di piantumazione.
[0037] Nella suddetta fase di piantumazione, una pluralità di olivi 2 viene piantata portando a dimora le piantine di olivo 2 secondo filari 20, atti a definire una direzione Z-Z di filare.
[0038] I vari filari 20 sono disposti ad una distanza interfilare d2, vale a dire la distanza tra un filare e quello adiacente, compresa nell’intervallo tra 4 m e 8 m, preferibilmente tra 5 e 7 m, ad ed esempio ad una distanza d2 paria circa 6 m.
[0039] Ciascun filare 20 presenta una pluralità di posizioni di piantumazione 21 reciprocamente distanziate di una distanza d1 compresa nell’intervallo tra 3 m e 6 m, preferibilmente tra 4,5 e 5,5 m, ad ed esempio ad una distanza pari a circa 5 m.
[0040] Le distanze d1,d2 sopra indicate, che determinano la quantità di spazio aereo lasciato sopra ed intorno ad ogni posizione di piantumazione 21 a disposizione dello sviluppo delle piante di olivo 2 li immessevi, sarà decisa dall’agricoltore in base al microclima e alla qualità)del terreno, relativo al posto dove le nuove piantine di olivo 2 saranno messe a dimora.
[0041] Secondo un aspetto importante della presente invenzione ciascuna posizione di piantumazione 21, come mostrato nelle fig. 2-4, presenta almeno due piante di olivo 2. In altri termini, in ciascuna posizione di piantumazione 21, durante la fase di piantumazione, vengono piantate o poste a dimora due piante di olivo 2 in modo tale che i loro tronchi 3 abbiano una distanza reciproca media d3 inferiore a 20 cm.
[0042] Ai fini della presente invenzione per distanza reciproca media d3 viene intesa la media aritmetica delle distanze tra le superfici esterne dei due tronchi 3, misurate al variare dell’altezza dei tronchi lungo direzioni perpendicolari ad uno dei due assi verticali Y-Y’.
[0043] Preferibilmente, in ciascuna posizione di piantumazione 21 vengono piantate o poste a dimora due piante di olivo 2 in modo tale che i loro tronchi 3 abbiano una distanza reciproca media d3 inferiore a 10 cm, ancor più preferibilmente in ciascuna posizione di piantumazione 21 vengono piantate o poste a dimora due piante di olivo 20 in modo tale che i loro tronchi 3 siano il più vicino possibili e/o siano a contatto almeno per una porzione della loro estensione verticale.
[0044] Le due piante di olivo 2, come mostrato in fig. 2 possono essere legate assieme, ad esempio attraverso apposite fascette 23.
[0045] Ciascun tronco 3 di una pianta di olivo 2 definisce un asse di estensione Y-Y’, sostanzialmente verticale.
[0046] Al fine di ottenere la suddetta posizione di piantumazione 21, durante la fase di piantumazione viene realizzata una buca 22 nel terreno di dimensioni opportune da contenere, preferibilmente entrambe, le radici delle due pianticelle di olivo 2.
[0047] A questo punto, delle porzioni delle due piante di olivo 2 ed in particolare |le loro radici vengono inserite nella buca 22 realizzata nel terreno.
[0048] Si procede poi, in modo usuale, ricoprendo la buca 22 con del terreno, in modo che le radici siano preferibilmente coperte.
[0049] Le due pianticelle di olivo 2 poste a dimora, vale a dire piantante in una posizione di piantumazione 21, preferibilmente sono pianticelle di circa 1 anno, 1,5 anni di vita con un’altezza massima del tronco h compresa tra 30 cm ed 110 cm, preferibilmente tra 60 e 100 cm ad esempio pari a circa 80 cm.
[0050] Il procedimento secondo la presente invenzione comprende inoltre una fase di prima deformazione, mostrata in fig. 3, in cui almeno una porzione 4 del tronco 3 di almeno una pianta di olivo 2 di almeno una posizione di piantumazione 21 viene angolato sostanzialmente in direzione della direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo a maggiore di 15° rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
[0051] Preferibilmente, la porzione 4 di tronco di pianta d’olivo 2 che viene inclinata, viene angolata in modo da formare un angolo a preferibilmente maggiore di 30°, comunque minore di 90°, ad esempio pari a circa 45° rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
[0052] Come mostrato in fig. 3, la porzione di tronco 3 che viene angolata o inclinata è la porzione di sommità, vale a dire quella maggiormente distante dal terreno.
[0053] La fase di prima deformazione viene praticata quando il tronco 3 della pianta di olivo 2 supera l’altezza di circa 80 cm, preferibilmente 100 cm, condizione che normalmente si verifica dopo un anno circa dalla messa a dimora della pianta di olivo 20.
[0054] La porzione 4 di tronco di pianta d’olivo 2 che viene inclinata è quella eccedente gli 80 cm, preferibilmente i 100 cm dell’altezza h della pianta e deve essere tale per cui l’altezza massima h della pianta è inferiore a 200 cm.
[0055] L’inclinazione di alla porzione 4 di tronco di pianta d’olivo 2 viene praticata ad esempio con delle funi 25 o elementi equivalenti e dei pali tutori 26 piantati nel terreno.
[0056] L’estensione delle funi 25, dei pali tutori 26 e la posizione di quest’ultimi rispetto alla pianta d’olivo 2 è tale da far assumere e mantenere alla porzione 4 di tronco di pianta d’olivo 2 la desiderata inclinazione a.
[0057] Come mostrato in fig. 3, la prima deformazione viene praticata ad entrambe le piante di olivo 2 della stessa posizione di piantumazione 21 in modo che le due porzioni 4 delle due piante 2 siano inclinate sostanzialmente simmetricamente rispetto ad un asse verticale parallelo e sostanzialmente intermedio agli assi Y-Y’ di ciascuna pianta d’olivo 2, non mostrato in figura.
[0058] In aggiunta, il procedimento secondo la presente invenzione comprende inoltre una fase di seconda deformazione, attuata in un tempo successivo rispetto alla fase di prima deformazione.
[0059] Nella fase di seconda deformazione almeno una porzione 5 del tronco 3 di almeno una pianta di olivo 2 di almeno una posizione di piantumazione 21 viene angolata in direzione della direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo sostanzialmente nullo rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
[0060] Come mostrato in fig. 4, anche in questo caso la porzione di tronco 3 che viene angolata o inclinata è la porzione di sommità, vale a dire quella maggiormente distante dal terreno.
[0061] La porzione 5 è posizionata in direzione di estensione Y-Y’ successivamente alla porzione 4 in cui è applicata la prima deformazione.
[0062] La fase di seconda deformazione viene praticata quando il tronco 3 della detta pianta di olivo 2 supera l’altezza di circa 140 cm, preferibilmente 150 cm, condizione che normalmente si verifica dopo due anni circa dalla messa a dimora della pianta di olivo 2.
[0063] La porzione 5 di tronco di pianta d’olivo 2 che viene inclinata è quella eccedente i 140 cm, preferibilmente i 150 cm dell’altezza h della pianta e deve essere tale per cui l’altezza massima h della pianta è inferiore a 600 cm, preferibilmente pari a circa 500 cm.
[0064] L’inclinazione della porzione 5 di tronco di pianta d’olivo 20 viene praticata ad esempio con delle fascette 27 o elementi equivalenti e dei pali tutori 26 piantati nel terreno.
[0065] L’estensione delle fascette 27, dei pali tutori 26 e la posizione di quest’ultimi rispetto alla pianta d’olivo 2 e tale da far assumere e mantenere alla porzione 5 di tronco di pianta d’olivo 2 un andamento sostanzialmente parallelo all’asse Y-Y’.
[0066] Come mostrato in fig. 4, la seconda deformazione viene praticata ad entrambe le piante di olivo 2 della stessa posizione di piantumazione 21 in modo che le due porzioni 5 delle due piante siano inclinate sostanzialmente simmetricamente rispetto ad un asse verticale parallelo ed intermedio agli assi Y-Y’ di ciascuna pianta d’olivo 2, non mostrato in figura.
[0067] Il procedimento secondo la presente invenzione è caratterizzato da un’elevata produttività. Le piante di olivo 2 presentano infatti alla fine del 4/5 anno di vegetazione sul posto, un’alta ossatura che si rivestirà di vegetazione fruttante, fogliame e frasche creando un muro vegetale produttivo.
[0068] A titolo di esempio, nel caso di distanza interfilare d2 di circa 6 m e di distanza d1 di circa 4 m, tra una posizione di piantumazione 21 e la successiva, considerando un’altezza delle piante di olivo 2 di circa 5 m si avranno 500 m2 di vegetazione in grado di fruttificare per filare 20.
[0069] Considerando ora circa sedici filari ad ettaro, si avranno 8.000 m2 ad ettaro produttivi di vegetazione in grado di fruttificare. Infine, considerato che ogni pianta ha cresciuto in direzioni dei due filari vicini circa 2 m di vegetazione in grado di fruttificare con il processo secondo la presente invenzione avremo ad ettaro 16.000 m3 in produzione olivicola.
[0070] Secondo un aspetto particolarmente vantaggioso della presente invenzione il procedimento presenta, inoltre, almeno una fase di potatura che, con gli anni, permetta alla pianta di formare il proprio scheletro fisso portante, e di equilibrarne (atravero potatura) la vegetazione nata su di esso, semi fissa o cedua, al fine di utilizzare al meglio e con fini di redditività economica lo spazio aereo messo a disposizione della pianta di olivo.
[0071] La fase di potatura avviene una o più volte all’anno, preferibilmente nel periodo novembre-aprile con la quale si riequilibrano il legno e la frasca nati sullo scheletro portante, ai fini del migliore utilizzo produttivo economico annuale, della stessa pianta.
[0072] Preferibilmente, vengono tagliati ed asportati i rami che durante l’anno precedente sono stati sottoposti alla fase di incisione anulare.
[0073] La fase di incisione anulare si attua ad alcuni rami per indurli a fruttificazione e/o a maggior fruttificazione, e con conseguente naturale drastica diminuzione di nascita e di forza di rametti di legno che si sarebbero, in mancanza, sviluppati su quello stesso ramo.
[0074] La fase di incisione anulare si effettua incidendo, preferibilmente per l’intera circonferenza, la corteccia alla base del ramo.
[0075] Preferibilmente, il ramo sottoposto alla fase di incisione anulare presenta un’estensione di incisione, misurata lungo l’estensione del ramo stesso, compresa nell’intervallo tra circa 0,5 cm e 5 cm, preferibilmente tra 0,8 cm e 3 cm, ad esempi pari a circa 2,5 cm.
[0076] In questo modo, si diminuisce il flusso della linfa grezza e il trasporto dei sali, mettendo l’intera ramificazione a valle dell’incisione, in condizioni nutrizionali tali da indurla ad entrare più marcatarfiente in fase di produzione fiori/fruttifera.
[0077] Preferibilmente, la fase di incisione anulare viene effettuata nel periodo dicembre-giugno, ad esempio a marzo.
[0078] Nelle fig. 5A-5C e 6A-6Bvengono illustrati, a scopo indicativo, due differenti fasi di incisione anulare secondo la presente invenzione eseguite per differenti scopi.
[0079] In particolare, le fig. 5A-5C mostrano una fase di incisione anulare per ottenere dalle piante di olivo 2 maggiore produzione di rami tesi alla produzione di olive.
[0080] In dettaglio, fig. 5Amostra delle porzioni di rametti 55 da tagliare prima di sottoporli a incisione anulare. Il taglio dei rametti 55 è effettuato approssimativamente secondo le direzioni mostrate a linee tratteggiate Tali rametti 55 sono nati nell’anno e sono in corso di crescita.
[0081] In fig. 5B viene mostrato come per effetto del taglio effettuato ai rametti 55 di fig. 5A sono venuti a crearsi, nel corso dell’anno, nuovi rametti 56 tesi alla produzione di frutta nell’anno successivo. Tali rametti 56 appaiono in fig. 5B meno robusti dei rametti 55 di fig. 5A.
[0082] In fig. 5C viene mostrato la fase di incisione anulare alla base dei rametti 55. In dettaglio, dopo la raccolta delle olive, a cominciare dal mese di dicembre fino a marzo aprile dell’anno seguente ed in relazione alla forza vegetativa dell’intera fraschetta (rametto 55 e rametti 56) viene effettuata la fase di incisione anulare alla base dei rametti 55.
[0083] Questa fase produrrà una drastica diminuzione di alimentazione alle residue gemme a legno che quindi non potranno creare dannosi effetti di ombreggiatura sulla stessa pianta o su quella vicina, mentre favorirà l’alimentazione delle gemme già a frutto sostenendo appunto lo sviluppo e la crescita, sino a maturazione, della futura oliva. La fase di incisione anulare sarà eseguita a dicembre per rametti 55 o fraschette vigorose, mentre in marzo aprile dell’anno successivo per quelle deboli di vegetazione. j |
[0084] Le fig. 6A-6C mostrano invece una fase di incisione anulare volta ad aumentare la produttività di olive di un ramo nato in un posto non adatto all’economia della pianta.
[0085] In dettaglio, in fig. 6Aviene mostrato un ramo 57 di un anno di età nato in un posto non adatto all’economia della pianta. Normalmente lo si dovrebbe tagliare alla sua base di inserimento nel tronco ed asportarlo. Secondo la presente invenzione può invece essere sottoposto ad una fase di incisione anulare mostrata in fig. 6A in corrispondenza della sua base.
[0086] Il ramo 57, trattandosi di un ramo vigoroso, va sottoposto alla fase di incisione anulare in dicembre.
[0087] Il ramo 57, come mostrato in fig. 6B, avendo trasmesso alla sue gemme un flusso di linfa assai inferiore, proprio a causa della fase di incisione anulare, ha il tempo di indirizzare le sue gemme a fiore/frutto molto di più di quanto non avrebbe fatto se non sottoposto a tale fase.
[0088] In questo caso, la fase di incisione anulare trasforma un ramo cosiddetto «mascolino» diretto, quindi, alla formazione di legname in un ramo cosiddetto «femminile» diretto alla formazione di fiori e frutti.
[0089] Impedendo quindi la produzione di legname in un posto della pianta non adatto, si darà poco fastidio all’economia della pianta. Tale ramo 57 verrà utilizzato per fruttificare l’anno successivo a quello cui è stato sottoposto alla fase di incisione anulare e dopo aver fruttificato sarà rimosso, secondo la linea tratteggiata mostrata in fig. 6C.
[0090] Infatti, dopo che i rami che sono stati sottoposti alla fase di incisione anulare avranno fruttificato, andranno rimossi durante la fase di potatura, che avverrà l’anno successivo.
[0091] Durante la fase di potatura, si cercherà inoltre di mantenere la forma data alle piante d’olivo 2 dalle fasi di prima e seconda deformazione. Si dovrà anche contenere lo sviluppo della frasca fruttifera, in direzione interfilare, non oltre 1m -1,5 m in lontananza dallo scheletro portante.
[0092] A mezzo di puta (forbici, seghe e seghetti o strumenti analoghi) si equilibrerà ogni anno la vegetazione cedua fissa o semifissa, nata sui due scheletri portanti delle due piante di olivo -che furono piantate nella stessa buca- al fine di permetterne il massimo di fruttificazione senza dannosi eccessivi ombreggiamenti su loro e tra di loro.
[0093] I rami derivati dalla fase di potatura, sminuzzati in pezzi, preferibilmente inferiori ai 5 cm ed ancor più preferibilmente inferiore a 1,5 cm di estensione, potranno vantaggiosamente essere utilizzati per la fase di concimazione.
[0094] Preferibilmente, la fase di concimazione avviene, almeno una volta l’anno, usando esclusivamente porzioni di olivo sminuzzate proveniente dalla fase di potatura.
[0095] Le porzioni di rami di olivi sminuzzate, nella dimensione di estensione sopraindicata, verranno macinate sul campo 100, sostanzialmente, nella loro posizione di caduta e poste sotto il terreno ad opera di mezzi noti quali ad esempio frese agricole per una profondità di circa 10 cm.
[0096] Ad opera dell’acqua di irrigazione e delle piogge, le porzioni di olivo sminuzzate si decomporranno trasformandosi in nutrimento naturale organico.
[0097] La Richiedente ha trovato che una delle cultivar che si presta particolarmente al procedimento secondo la presente invenzione è la cultivar frantoio, sebbene altre cultivar potrebbero essere usate senza uscire dall’ambito di tutela della presente invenzione.
[0098] Un’altra fase importante del procedimento secondo la presente invenzione è quel di della raccolta delle olive.
[0099] II procedimento, secondo la presente invenzione, consente di aumentare per ettaro la produttività in olive, unitamente ad un miglioramento della qualità dell’olio ottenibile dalle stesse.
[0100] Il procedimento, secondo la presente invenzione, consente, infatti, a parità di spazio, di aumentare, preferibilmente duplicare, il numero di piante per ettaro e conseguentemente di riuscire a sostenere una maggiore produzione complessiva di olive per ettaro.
[0101] La Richiedente ha, infatti, trovato che in fase di piantumazione, mettendo due piante di olivo vicine, preferibilmente nella stessa buca, si riesce ad impedire, come invece avviene nelle coltivazioni tradizionali, in cui vi è una sola pianta per buca, che le piante, ogni primo anno debbano sforzarsi troppo per produrre tanta nuova vegetazione atta alla fruttificazione e che ogni secondo anno le stesse singole piante debbano sforzarsi troppo per sostenere su quella frasca molti (circa) cento quintali di olive da portare a maturazione.
[0102] La forma, come sopra indicata, dell’ossatura delle singole piante da olivo, secondo la presente invenzione, è stata trovata dalla Richiedente essere la migliore per riempire con olivi, un campo di olivi, sia in strettezza che in altezza senza che queste possano ombreggiarsi dannosamente tra di loro, o senza creare inutili vuoti nel campo, ed è la forma di ossatura migliore che riesca ad offrire al campo la massima utile vegetazione di legno indirizzata alla fruttificazione
[0103] La Richiedente ha, infatti, osservato che con i sistemi tradizionali che prevedono una sola pianta per posizione di piantumazione, (non si può stringere o allargare molto il sesto delle buche perché altrimenti si hanno troppi o troppo pochi alberi di olive fatto che influisce negativamente sulla loro singola vita vegetativa o sulla produzione per ettaro) quelle piante dovrebbero ogni anno lavorare troppo e sfruttarsi al massimo per arrivare ogni anno a produrre molti (circa) 100 quintali di olive per ettaro piantato. Ma questa grossa produzione di olive, per ogni anno, è al limite per il sistema di una pianta per buca, e dunque generalmente la pianta non riesce a replicarsi negli anni successivi.
[0104] La Richiedente ha, inoltre, osservato che far fare la stessa e alta produzione anno dopo anno, con i procedimenti tradizionali di piantamento di una sola pianta per buca, rischia peraltro anche di far seccare parte del legname di fruttificazione o di ossatura delle piante stesse, con perdita produttiva per gli anni successivi. Per impedire questo eccessivo sforzo alle singole piante, la Richiedente ha trovato che è possibile mettere due piante di olivo vicine in ogni posizione di piantumazione, preferibilmente due piante per buca, conferendo loro durante la crescita la predeterminata ossatura come già più sopra indicata.
[0105] Inoltre la Richiedente ha trovato che mantenendo costrette e in sotto sviluppo produttivo le due piante per buca, sia in frasca annuale che in olive per anno, (tramite le fasi di potatura e anulazione,) si obbliga la pianta a produrre frutta in posti da essa non programmati, fatto che oltre a consentire produzione di olive in aumento, impedisce una eccessiva non gradita produzione di legno.
[0106] In tale maniera, lo spazio terreno ed aereo dato normalmente in dotazione nei procedimenti tradizionali ad una sola pianta di olivo viene utilizzato e riempito da due piante di olivo, ottenendo in tal maniera, più facilmente, una produzione alta per ettaro ogni anno cioè di circa cento quintali di olive.
[0107] Con il procedimento secondo la presente invenzione alle 2 piante per buca, verrà così impedito loro lo stress da troppa produzione, e dunque produrranno il voluto con una riduzione sensibile del loro singolo sforzo produttivo, fatto che si tradurrà anche in un aumento vantaggioso nella lunghezza di vita delle piante stesse e nella costanza di loro alta produzione annuale.
[0108] Sarà dunque comunque facile far produrre annualmente, regolarmente, alla sommatoria delle due piante per buca se pur tenute costrette e in sotto sviluppo produttivo maggiori e più alte produzioni in legno e in olive, di quel che non si potrebbe ottenere, e costantemente- dallo olivo messo in una sola pianta per buca, per di più rischiando per esso in alte produzioni, facili pericoli di insecchimenti.
[0109] La presente invenzione è stata descritta con riferimento ad alcune forme realizzative. Diverse modifiche possono essere apportate alle forme realizzative descritte nel dettaglio, rimanendo comunque nell’ambito di protezione dell’invenzione, definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (11)

1. Procedimento per la coltivazione degli olivi comprendente: - almeno una fase di piantumazione; - almeno una fase di prima deformazione; - almeno una fase di seconda deformazione; - caratterizzato dal fatto che nella fase di piantumazione viene piantata almeno una pluralità di piante di olivo (2), dette piante di olivo (2) essendo disposte secondo filari (20) atti a definire una direzione Z-Z di filare; - ciascun filare (20) comprendendo almeno una posizione di piantumazione (21), - in ciascuna posizione di piantumazione (21) vengono piantate almeno due piante di olivo (2), ciascun tronco (3) di una pianta di olivo (2) piantata definendo un asse di estensione Y-Y’, sostanzialmente verticale rispetto al terreno; le dette due piante di olivo (2) di ciascuna posizione di piantumazione (21) essendo piantate in modo tale che i loro tronchi (3) hanno una distanza reciproca inferiore a 20 cm; nella fase di prima deformazione almeno una porzione del tronco (3) di almeno una pianta di olivo (2) di almeno una posizione di piantumazione (21) viene angolata sostanzialmente in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo maggiore di 15° rispetto all’asse di estensione Y-Y’; nella fase di seconda deformazione almeno una porzione del tronco (3) di almeno una pianta di olivo (2) di almeno una posizione di piantumazione (21) che ha subito la fase di prima deformazione, viene angolata in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo sostanzialmente nullo rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
2. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di piantumazione comprende: a) realizzare un buco (22) nel terreno; b) inserire almeno parzialmente due piante di olivo (2) nel terreno.
3. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che in detta fase di piantumazione il tronco (3) della pianta d’olivo (2) presenta un altezza compresa nell’intervallo tra 30 cm e 110 cm estremi inclusi.
4. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che nella detta fase di prima deformazione almeno una porzione del tronco (3) di almeno due piante di olivo (2) di almeno una posizione di piantumazione (21) viene angolata, sostanzialmente in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo maggiore di 15° rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
5. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o 4, caratterizzato dal fatto che la detta fase di prima deformazione viene praticata quando il tronco (3) della detta pianta di olivo (2) supera l’altezza di circa 80 cm.
6. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo la rivendicazione 1 o 4 o 5, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di seconda deformazione in cui almeno una porzione del tronco (3) di almeno due piante di olivo (2) di almeno una posizione di piantumazione (21) viene angolata in direzione della detta direzione di filare Z-Z, in modo da formare un angolo sostanzialmente nullo rispetto all’asse di estensione Y-Y’.
7. Procedimento secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la detta fase di seconda deformazione viene praticata quando il tronco (3) della detta pianta di olivo (2) supera l’altezza di circa 140 cm.
8. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una fase di incisione anulare di almeno un ramo di un olivo (2) di una posizione di piantumazione (21).
9. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una fase di potatura.
10. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una fase di concimazione con porzioni di olivo proveniente dalla fase di potatura.
11. Procedimento per la coltivazione degli olivi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che detta fase di piantumazione avviene con piante d’olivo (2) di cultivar frantoio.
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