La presente invenzione riguarda il campo delle pinzette di precisione con due terminali fissati reversibilmente sugli estremi liberi dei due rebbi che le compongono.
Per ottenere un esatto allineamento fra i terminali e fra essi ed i rispettivi rebbi su ciascuno di questi ultimi, secondo l'attuale stato della tecnica, viene ricavata una coppia di fori cilindrici calibrati fra loro paralleli, nei quali si inseriscono altrettante sporgenze cilindriche, anch'esse calibrate, solidali al terminale che deve venirvi fissato.
Una volta determinato il preciso allineamento delle parti, i terminali vengono poi assicurati ai rebbi per mezzo di sistemi di fissaggio di tipo noto, quale ad esempio quello costituito da una vite e da fori presenti sul rebbio e sul terminale, quello ricavato su quest'ultimo essendo filettato.
Il detto sistema di fissaggio è ricavato lasciando dei prefissati giochi fra la vite ed il foro del rebbio in modo da consentire di fissare le parti dopo averne definito l'allineamento, indipendentemente da un eventuale scostamento fra gli assi dei due fori, dei quali come detto uno è filettato, che vengono attraversati dalla vite di fissaggio.
Questo sistema di allineamento e fissaggio si rivela sufficientemente preciso quando i terminali sono ricavati per lavorazione di metallo, ma presenta alcune limitazioni quando ad esempio i terminali stessi, sia in metallo che in materiali ceramici, vengono sottoposti a trattamenti termici atti a migliorarne le caratteristiche fisiche nella direzione di una maggior resistenza all'usura, di una maggior resistenza a presso-flessione, di una maggior conduttività elettrica o termica ecc.
In tal caso, fra i due terminali di una stessa pinzetta, a causa delle tensioni interne residue non necessariamente isotropiche del materiale dopo i citati trattamenti termici, si possono manifestare delle differenze dimensionali sia per quanto riguarda la lunghezza totale che per quanto riguarda l'allineamento rispetto ai rispettivi rebbi.
Ciò a volte comporta la non perfetta sovrapponibilità delle punte dei terminale a pinzetta montata, con un pregiudizio notevole per la precisione dei delicati lavori che devono venire con essa eseguiti.
Al fine di evitare gli inconvenienti esposti sopra, l'inventore del presente trovato ha ideato una pinzetta di precisione che permette di ottenere sempre una perfetta sovrapposizione delle punte indipendentemente dell'esistenza o meno di differenze dimensionali fra i due terminali.
Ciò è ottenuto ricavando i detti fori con forme e dimensioni particolari in modo da consentire un'operazione di allineamento dei terminali, che verrà spiegata dettagliatamente in seguito, tale da garantire il risultato desiderato prima descritto.
Più in particolare, l'oggetto della presente invenzione è costituito da una pinzetta di precisione come definita nel preambolo della allegata rivendicazione 1, caratterizzata dalla parte caratterizzante della medesima rivendicazione.
Verrà ora descritto più dettagliatamente un preferito esempio realizzativo che non è vincolativo né limitativo nei confronti di altre possibili realizzazioni ottenibili secondo quanto espresso dalle allegate rivendicazioni. In tale descrizione si farà riferimento anche ai disegni allegati, che rappresentano:
in fig. 1 la vista laterale in esploso di una pinzetta secondo l'invenzione;
in fig. 2 la vista in esploso dall'alto della pinzetta della fig. 1;
in fig. 3 la vista in esploso dal basso della pinzetta della fig. 1;
in fig. 4 la vista frontale ingrandita della serie di tre fori presente su uno dei rebbi;
in fig. 5 la vista frontale ingrandita della serie di tre fori presente sull'altro rebbio.
Considerando dapprima la fig. 2 si scorge come sull'estremità di un rebbio 2 siano ricavati tre fori fra essi allineati: quello centrale 9 è sagomato in modo da contenere al suo interno, con un prefissato gioco, la testa di una vite di fissaggio (non rappresentata).
I due fori 4, 5 disposti lateralmente da parti opposte rispetto al detto foro centrale 9 hanno una larghezza in direzione trasversale all'asse longitudinale h-h del rebbio 2 tale da accogliere al loro interno senza gioco due sporgenze cilindriche 10i presenti sul terminale 10 che deve venire fissato, ma sono oblunghi (cioè di forma all'incirca ovale) nella direzione del detto asse h-h, in modo da consentire uno scorrimento assiale di prefissata entità delle dette sporgenze 10i (si vedano le frecce A-E) quando sono inserite nei fori 4, 5 stessi. (Una vista ingrandita dei fori 4, 5, 9 citati è visibile nella fig. 4.)
Se si considera invece la fig. 3, si vede come, anche sull'estremità dell'altro rebbio 3, siano ricavati tre fori fra essi allineati: quello centrale 8 è identico nella funzione e nella forma a quello 9 già descritto in precedenza mentre, dei due fori 6, 7 disposti lateralmente da parti opposte rispetto ad esso, quello 6 più distante dall'estremità libera del rebbio 3 è cilindrico, e calibrato in modo da accogliere al suo interno, senza giochi, una delle due sporgenze cilindriche 11i del terminale 11 che deve venir fissato al rebbio 3, e quello 7 più prossimo all'estremità libera del rebbio 3 stesso ha una larghezza nella direzione dell'asse longitudinale K-K di quest'ultimo uguale o di poco superiore al diametro dell'atra sporgenza cilindrica 11i del terminale, ed ha una lunghezza superiore, cioè risulta oblungo in una direzione perpendicolare al detto asse K-K,
in modo da consentire uno scorrimento di prefissata entità della sporgenza ad esso accoppiata in due direzioni opposte (si vedano le frecce C, D) trasversali rispetto al citato asse longitudinale K-K del rebbio 3.
In altre parole, quando le sporgenze 11i sono accoppiate ai fori 6, 7, una di esse, quella inserita nel foro cilindrico 6, può ruotare intorno al proprio asse, e l'altra inserita nel foro oblungo 7 può scorrere secondo una delle direzioni C, D suddette.
Poiché tale scorrimento traccia in effetti un arco di cerchio molto ristretto, il foro 7 andrebbe ricavato conseguentemente come una lunetta ad arco di cerchio: date le limitatissime dimensioni dello scorrimento si può però ottenere il risultato di registrabilità ricercato anche con un foro 7 di sagoma approssimativamente ovale come in fig. 5 e presentante una larghezza nel senso del detto asse K-K appena leggermente superiore al diametro delle dette sporgenze cilindriche 11i.
Tali sporgenze possono avere anche diametri diversi, con conseguente diverso dimensionamento dei veri fori, ottenendo gli stessi risultati.
Con una pinzetta di precisione 1 come descritta, e come raffigurata anche nella fig. 1, è possibile procedere nel seguente modo: si montano i due terminali 10, 11 sui rispettivi rebbi 2, 3; prima di avvitare le menzionate viti di fissaggio (non rappresentate) nelle rispettive coppie di fori allineati 9-12 e 8-13 (dei quali quelli 12, 13 dei terminali 10, 11 sono filettati) si registra il posizionamento del terminale 10 nelle direzioni A-E lungo l'asse h-h del rebbio 2 in modo che la sua punta 10p si sovrapponga esattamente, in quanto a lunghezza, a quella 11p dell'altro terminale 11, che viene assunto come elemento di riferimento fisso in senso longitudinale in quanto non può scorrere assialmente.
La conformazione dei fori 4, 5 sul rebbio 2 comporta che il terminale 10 posizionato come spiegato sopra risulti perfettamente allineato con il rebbio 2 stesso, e perfettamente sovrapposto in quanto a lunghezza sull'altro terminale 11, pertanto il terminale 10 può venire fissato in tale posizione con la sua già descritta vite di fissaggio che non è rappresentata nei disegni.
A questo punto, se l'altro terminale 11, a seguito di limitate aberrazioni dimensionali, non ha la punta 11p perfettamente sovrapposta a quella 10p del terminale 10 già fissato, basta farlo ruotare impercettibilmente nel senso delle frecce C, D finché non si verifica la detta perfetta sovrapposizione delle punte 10p, 11p ed eseguirne il fissaggio definitivo con la sua citata vite di fissaggio, anch'essa non rappresentata.
Grazie alla presenta invenzione si è così potuta ottenere una perfetta regolazione della conformazione della punta della pinzetta di precisione 1, indipendentemente dall'esistenza eventuale di piccole differenze dimensionali fra i due terminali 10, 11, conseguendo così lo scopo che l'inventore si era preposto.
Realizzazioni diverse da quelle fin qui trattate possono venire ottenute modificando la forma delle parti ed il loro dimensionamento relativo: tali realizzazioni risulteranno comunque comprese nell'ambito della protezione conferita dalla presente domanda di brevetto se deriveranno da quanto espresso nelle rivendicazioni allegate.