La presente invenzione si riferisce ad un espositore a banco secondo il preambolo della rivendicazione 1. Si tratta di un espositore del tipo correntemente denominato "banco frigo".
Espositori di questo tipo vengono correntemente utilizzati, ad esempio, in luoghi di vendita quali negozi, supermercati, ipermercati, grandi superfici per esporre al pubblico prodotti alimentari che richiedono di essere conservati in ambiente refrigerato. Nella soluzione più correntemente adottata, tali espositori comprendono essenzialmente una camera di ricezione dei prodotti con una parete di fondo sul quale vengono disposti i prodotti stessi. Questi ultimi si trovano normalmente appoggiati sul piano di fondo della rispettiva camera di ricezione ovvero appoggiati su prodotti sottostanti.
Tale modalità di esposizione/conservazione, se è accettabile per un'ampia gamma di prodotti, non lo è per altri, soprattutto quando si abbia a che fare con prodotti, quali ad esempio prodotti dolciari, intrinsecamente delicati, sia dal punto di vista meccanico proprio, sia per quanto riguarda la sensibili tà termica.
La presente invenzione si prefigge lo scopo di fornire mezzi in grado di superare tali inconvenienti.
Secondo la presente invenzione, tale scopo viene raggiunto grazie ad un espositore a banco avente le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 1. Vantaggiosi sviluppi di tale espositore a banco formano oggetto delle rivendicazioni 2 e 3. L'invenzione ha anche per oggetto un accessorio per l'espositore a banco avente le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 4. Vantaggiosi sviluppi di tale accessorio formano oggetto delle rivendicazioni 5 e 6.
L'invenzione verrà ora descritta, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, nei quali:
- la fig. 1 è una generale vista di un espositore a banco incorporante l'invenzione, e
- la fig. 2 riproduce in maggior scala un accessorio per l'attuazione dell'invenzione in un espositore a banco refrigerato di tipo noto.
Nella fig. 1 è indicato nel complesso con 1 un espositore a banco refrigerato del tipo correntemente denominato "banco frigo".
Le caratteristiche di un tale espositore sono da ritenersi del tutto note nella tecnica, e tali quindi da non richiedere una specifica descrizione in questa sede.
Indipendentemente dalle specifiche particolarità realizzative, un tale espositore comprende di solito una camera 2 in cui vengono collocati i prodotti da esporre. Si può trattare, ad esempio, di prodotti alimentari quali, ad esempio, prodotti di salumeria (salumi, formaggi, prodotti salati in genere) indicati nel complesso con 3 e, secondo un'associazione resa particolarmente agevole dall'adozione della soluzione secondo l'invenzione, prodotti dolciari 4 quali ad esempio prodotti di pasticceria, ad esempio realizzati su scala industriale.
Il banco 1 porta associati mezzi refrigeranti (non illustrati, ma di tipo ampiamente noto) che consentono di mantenere all'interno della camera 2 condizioni di temperatura controllate: si può trattare di temperature leggermente superiori allo 0 DEG C, nel caso di condizioni di esposizione in normale refrigerazione, oppure di temperature al disotto dello 0 DEG C (anche marcatamente al disotto dello 0 DEG C) nel caso dell'esposizione di prodotti cosiddetti surgelati.
A questo fine, la camera 2 è di solito almeno parzialmente chiusa da pareti di solito almeno in parte trasparenti, con funzione di isolamento.
L'esempio di attuazione illustrato nella fig. 1 si riferisce ad un cosiddetto banco frigo da negozio. In questo caso la camera 2 è delimitata, oltre che da una parete di fondo orizzontale, da una parete frontale inclinata e due pareti laterali. La camera 2 è invece almeno in parte aperta sul suo lato posteriore, dove si trovano di solito gli addetti alla vendita, proprio per consentire a tali addetti di inserire e prelevare i prodotti nella e dalla camera 2. Naturalmente le possibili varianti realizzative sono pressoché infinite; è sufficiente citare, a titolo di esempio, quella corrente nei supermercati per l'esposizione e vendita di prodotti surgelati: in questo caso la camera 2 presenta una generale conformazione a catino ed è aperta verso l'alto così da consentire il libero accesso ai prodotti da parte dei consumatori che li prelevano dalla camera 2 all'atto dell'acquisto.
Quale sia la specifica soluzione adottata, è di solito previsto che i prodotti (come nel caso dei prodotti di salumeria 3 visibili nella fig. 1) appoggino sulla parete di fondo della camera 2 in modo diretto, ovvero per il fatto di appoggiare a loro volta su prodotti sottostanti.
Come già si è detto nella parte introduttiva della presente descrizione, questa soluzione è di solito soddisfacente per prodotti quali prodotti di salumeria 3. Si tratta infatti il più delle volte di prodotti (quali formaggi, salumi, ecc.) che dimostrano buone doti di resistenza meccanica e/o non patiscono per effetto del contatto stretto, in condizioni di trasmissione di calore per contatto, con le pareti della camera 2 e/o con altri prodotti.
La situazione è affatto diversa nel caso di prodotti quali i prodotti dolciari 4 rappresentati, nell'esempio di attuazione illustrato, da prodotti dolciari sostanzialmente assimilabili a "paste" 5 collocate in rispettivi vassoi 6.
Qui, oltre al problema dell'intrinseca delicatezza di tipo meccanico (si pensi, ad esempio, ai fiocchetti di guarnitura di crema spesso posti alla sommità delle paste 5) si possono manifestare apprezzabili fenomeni di sensibilità per quanto riguarda il regime termico.
Ad esempio, sono numerosi i prodotti alimentari, e dolciari in particolare, che, oltre a mal tollerare l'eventuale sovrapposizione verticale con altri prodotti (ad esempio per effetto di un impilamento), soffrono il contatto diretto con una parete fredda, quale può essere appunto una delle pareti della camera 5 e/o con altri prodotti o confezioni suscettibili di realizzare un'azione di ponte termico, con conseguente possibile propagazione di condizioni di temperature anomale.
Oltre a ciò, proprio perché la camera 2 è un ambiente di esposizione, il più delle volte aperto su almeno un lato e caratterizzato da un certo movimento dei prodotti 2, 3 (che vengono prelevati all'atto della vendita, con successiva reintegrazione del contenuto della camera 2), nella camera stessa possono determinarsi condizioni di squilibrio termico. Può così succedere, ad esempio, che per mantenere una temperatura sufficientemente bassa in prossimità dell'apertura o delle aperture della camera 2, i mezzi refrigeratori associati alla camera 2 stessa debbano essere regolati in maniera tale da portare ad un livello troppo basso la temperatura in altre zone più interne della camera 2.
Di converso, per evitare di portare ad una temperatura troppo bassa prodotti che si trovano in tali zone interne, si può correre il rischio di mantenere i prodotti situati in prossimità dell'apertura o delle aperture della camera 2 ad una temperatura troppo elevata, favorendone il rapido deperimento.
Le esperienze condotte dalla richiedente dimostrano che i suddetti inconvenienti possono essere evitati in modo sicuro facendo in modo che i prodotti suscettibili di essere danneggiati per effetto di sollecitazioni meccaniche e - in via primaria - termiche troppo rilevanti, siano costantemente mantenuti, nell'ambito della camera 2, in condizioni aerate, ossia mantenuti in una sezione della camera 2 distanziata rispetto alle altre sezioni di tale camera ed in particolare sufficientemente distanziati rispetto alle pareti della camera 2 da fare in modo che intorno agli stessi possa stabilirsi uno spazio sufficiente.
Tutto questo in modo da consentire ai prodotti in questione di essere circondati da una massa d'aria (refrigerata) che ne realizza un efficace isolamento soprattutto nei confronti dei gradienti termici troppo rapidi (oltre che, evidentemente, nei confronti di sollecitazioni meccaniche quali schiacciamenti, etc. ...).
Tali modalità di esposizione possono essere conseguite sia attraverso una corrispondente conformazione dell'espositore refrigerato, sia - in base all'esempio di attuazione dell'invenzione qui illustrato - ricorrendo ad un accessorio quale l'accessorio indicato complessivamente con 10 in entrambe le fig. 1 e 2.
L'accessorio in questione è sostanzialmente costituito da una parte di base 11 che sostiene un piano 12. Sul piano 12 vengono depositati i prodotti 4 che si vogliono esporre e conservare nelle condizioni descritte in precedenza.
Nell'esempio di attuazione qui illustrato la base 11 è a sua volta costituita da un corpo discoidale 19 destinato a poggiare sulla parete di fondo della camera 2. Dal corpo 13 sporge verticalmente uno stelo 13a che sostiene alla sua estremità superiore il piano 12. Di preferenza, lo stelo 13a presenta una struttura di tipo telescopico (o similare) con associati rispettivi mezzi di regolazione 14, ad esempio dei tipo a vite o pomello, che consentono di regolare selettivamente l'altezza complessiva dello stelo 13. È così possibile regolare l'altezza del piano 12 rispetto all'elemento discoidale 13, dunque l'altezza dei prodotti 4 rispetto al piano di fondo della camera 2.
Va da sé che quello illustrato nella fig. 2 è uno dei tanti possibili modi di attuazione di un accessorio in grado di soddisfare alle esigenze sopra richiamate. È del tutto evidente che tanto il ripiano 12 quanto l'elemento discoidale 13, potrebbero a vere forme diverse dalla forma circolare illustrata nei disegni. Ancora, lo stelo 13a potrebbe essere sostituito da una pluralità di elementi di appoggio, regolabili o meno. Ancora, la collocazione centrale dello stelo 13a deve ritenersi puramente esemplificativa.
Naturalmente, l'accessorio 10 deve essere realizzato con un materiale in grado di resistere senza deteriorarsi rapidamente, almeno per il periodo di impiego atteso, nelle condizioni di bassa temperatura ed elevata umidità di solito regnanti nella camera 2.
L'impiego di un accessorio quale l'accessorio 10, consente di dare ai prodotti 4 una particolare visibilità rispetto agli altri contenuti che si trovano nel banco frigo, secondo modalità che, in base alle esperienze condotte dalla richiedente, risultano particolarmente gradite.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.
The present invention relates to a counter display according to the preamble of claim 1. It is a display of the type currently called "refrigerated counter".
Exhibitors of this type are currently used, for example, in places of sale such as shops, supermarkets, hypermarkets, large surfaces to display food products to the public that need to be stored in a refrigerated environment. In the solution most commonly adopted, these displays essentially comprise a product receiving chamber with a back wall on which the products are arranged. The latter are normally found resting on the bottom surface of the respective receiving chamber or resting on underlying products.
This method of display / conservation, if it is acceptable for a wide range of products, is not acceptable for others, especially when dealing with products, such as confectionery products, intrinsically delicate, both from a mechanical point of view. , both as regards thermal sensitivity.
The present invention aims to provide means capable of overcoming these drawbacks.
According to the present invention, this object is achieved thanks to a counter display having the characteristics referred to in claim 1. Advantageous developments of this counter display form the subject of claims 2 and 3. The invention also relates to an accessory for the counter display having the characteristics referred to in claim 4. Advantageous developments of this accessory form the subject of claims 5 and 6.
The invention will now be described, purely by way of non-limiting example, with reference to the attached drawings, in which:
- fig. 1 is a general view of a counter display incorporating the invention, and
- fig. 2 reproduces in greater scale an accessory for the implementation of the invention in a refrigerated counter display of a known type.
In fig. 1 generally indicates 1 with a refrigerated counter display of the type currently called "refrigerated counter".
The characteristics of such a display are to be considered fully known in the art, and therefore not to require a specific description here.
Regardless of the specific manufacturing features, such a display usually comprises a chamber 2 in which the products to be displayed are placed. It can be, for example, food products such as, for example, delicatessen products (cured meats, cheeses, savory products in general) indicated as a whole with 3 and, according to an association made particularly easy by the adoption of the solution according to invention, confectionery products 4 such as for example pastry products, for example made on an industrial scale.
The counter 1 carries associated cooling means (not illustrated, but of a widely known type) which allow 2 controlled temperature conditions to be maintained inside the chamber: these can be temperatures slightly higher than 0 DEG C, in the case of exposure conditions in normal refrigeration, or at temperatures below 0 DEG C (also markedly below 0 DEG C) in the case of the display of so-called frozen products.
To this end, the chamber 2 is usually at least partially closed by walls, usually at least partially transparent, with an insulation function.
The example of implementation illustrated in fig. 1 refers to a so-called shop fridge counter. In this case the chamber 2 is delimited, in addition to a horizontal back wall, by an inclined front wall and two side walls. Chamber 2, on the other hand, is at least partially open on its rear side, where sales staff are usually located, precisely to allow these workers to insert and withdraw products in and from chamber 2. Of course, the possible manufacturing variations are almost infinite ; it is sufficient to cite, by way of example, the current one in supermarkets for the display and sale of frozen products: in this case the chamber 2 has a general basin configuration and is open upwards so as to allow free access to the products by consumers who collect them from room 2 at the time of purchase.
Whatever the specific solution adopted, it is usually provided that the products (as in the case of the delicatessen products 3 visible in fig. 1) rest directly on the back wall of the chamber 2, i.e. by the fact that they in turn support on underlying products.
As already mentioned in the introductory part of the present description, this solution is usually satisfactory for products such as delicatessen products 3. In fact, most of the time they are products (such as cheeses, cured meats, etc.) which demonstrate good qualities of resistance. mechanical and / or do not suffer from the effect of close contact, in conditions of heat transmission by contact, with the walls of chamber 2 and / or with other products.
The situation is quite different in the case of products such as confectionery products 4 represented, in the illustrated embodiment example, by confectionery products substantially similar to "pastes" 5 placed in respective trays 6.
Here, in addition to the problem of intrinsic mechanical delicacy (think, for example, of the flakes of cream garnish often placed at the top of the pastes 5), appreciable phenomena of sensitivity regarding the thermal regime can be manifested.
For example, there are numerous food products, and confectionery products in particular, which, in addition to poorly tolerating any vertical overlap with other products (for example due to the effect of a stacking), suffer from direct contact with a cold wall, which can be precisely one of the walls of the chamber 5 and / or with other products or packages capable of carrying out a thermal bridge action, with consequent possible propagation of anomalous temperature conditions.
In addition to this, precisely because the chamber 2 is an exhibition environment, most of the times open on at least one side and characterized by a certain movement of the products 2, 3 (which are taken at the time of sale, with subsequent reintegration of the content of chamber 2), conditions of thermal imbalance can occur in the chamber itself. It can thus happen, for example, that in order to maintain a sufficiently low temperature near the opening or openings of the chamber 2, the cooling means associated with the chamber 2 itself must be regulated in such a way as to bring the temperature other more internal areas of room 2.
Conversely, to avoid bringing products that are located in these internal areas to too low a temperature, you can run the risk of keeping the products located near the opening or openings of the chamber 2 at too high a temperature, favoring their rapid decay.
The experiences conducted by the applicant show that the aforementioned drawbacks can be safely avoided by ensuring that the products likely to be damaged due to mechanical stress and - primarily - too high thermal stresses, are constantly maintained, within the chamber 2, in ventilated conditions, i.e. maintained in a section of the chamber 2 spaced apart from the other sections of this chamber and in particular sufficiently spaced with respect to the walls of the chamber 2 to make sure that sufficient space can be established around them.
All this in order to allow the products in question to be surrounded by a mass of air (refrigerated) which provides effective insulation above all against too rapid thermal gradients (as well as, obviously, against mechanical stresses such as crushing, etc. ...).
These display modes can be achieved both through a corresponding conformation of the refrigerated display, and - based on the example of implementation of the invention illustrated here - by using an accessory such as the accessory indicated as a whole with 10 in both figs. 1 and 2.
The accessory in question basically consists of a base part 11 which supports a top 12. On the top 12 the products 4 are deposited which are to be displayed and stored under the conditions described above.
In the example of embodiment illustrated here, the base 11 is in turn constituted by a discoidal body 19 intended to rest on the bottom wall of the chamber 2. A stem 13a protrudes vertically from the body 13 which supports the top 12 at its upper end. preferably, the stem 13a has a telescopic (or similar) structure with associated respective adjustment means 14, for example of the screw or knob type, which allow to selectively adjust the overall height of the stem 13. It is thus possible to adjust the the height of the plane 12 with respect to the discoidal element 13, therefore the height of the products 4 with respect to the bottom plane of the chamber 2.
It goes without saying that the one shown in fig. 2 is one of the many possible ways of implementing an accessory capable of satisfying the above-mentioned needs. It is quite clear that both the shelf 12 and the discoidal element 13 could have true shapes other than the circular shape illustrated in the drawings. Furthermore, the stem 13a could be replaced by a plurality of support elements, adjustable or not. Furthermore, the central location of the stem 13a must be considered purely by way of example.
Of course, the accessory 10 must be made of a material capable of resisting without deteriorating rapidly, at least for the expected period of use, in the conditions of low temperature and high humidity usually prevailing in the chamber 2.
The use of an accessory such as accessory 10 allows to give the products 4 a particular visibility with respect to the other contents found in the refrigerated counter, according to methods which, based on the experiences conducted by the applicant, are particularly appreciated.
Naturally, without prejudice to the principle of the invention, the details of construction and the embodiments may be widely varied with respect to what has been described and illustrated, without thereby departing from the scope of the present invention.