CH684166A5

CH684166A5 - Apparecchiatura dedicata a radiazione rossa per fotochemioterapia.

Info

Publication number: CH684166A5
Application number: CH312090A
Authority: CH
Inventors: Italo Prof Dr Anelli
Original assignee: Teclas Tecnologie Laser S A
Priority date: 1990-09-28
Filing date: 1990-09-28
Publication date: 1994-07-29
Also published as: EP0478506A2; EP0478506A3

Description

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CH 684 166 A5

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Descrizione

La presente invenzione si riferisce ad una apparecchiatura dedicata a radiazione rossa per fotochemioterapia, in particolare per il trattamento e la cura della psoriasi mediante l'impiego di una sorgente a luce calda associata a farmaci fotosensibilizzanti.

Il trovato oggetto della presente invenzione permette una terapia molto meno pericolosa di quelle note sia dal punto di vista della radiazione, luce visibile praticamente innocua, a differenza della radiazione ultravioletta, cancerogena, sia dal punto di vista dell'impiego limitato di farmaci molto più tollerabili privi di effetti collaterali importanti, attivati da detto tipo di radiazione.

Per la cura della psoriasi viene attualmente impiegata una metodica fotochemioterapica, così detta PUVA. Tale sistema, universalmente adottato, consiste nel somministrare un farmaco, denominato PSORALENE, (8-MOP), acido psoralenico, 8-meto-xypsorolen, attivato dalla radiazione ultravioletta in applicazione topica esterna, pomate, o mediante ingestione preventiva, pastiglie, e successivamente irradiare le parti interessate con luce ultravioletta, branca A.

Mediamente si ottiene una recessione della manifestazione psoriatice con circa 50 sedute aventi durata di mezz'ora l'una 4 volte alla settimana ca. Sempre mediamente dopo 1, 2 o 3 mesi, il paziente manifesta una ricaduta e viene quindi sottoposto di nuovo al ciclo terapeutico.

Va detto che la psoriasi è considerata in molti paesi una malattia sociale (in Italia il 3% della popolazione è soggetto a forme più o meno gravi ed estese). Evidentemente un ciclo dì cura che prevede una continua assunzione di farmaci e soprattutto una così prolungata esposizione a raggi ultravioletti, notoriamente cancerogeni, pur rappresentando oggi l'unica soluzione universalmente adottata, non può essere considerata quella ottimale.

Si aggiunga che il farmaco ha caratteristiche notorie in quanto a tossicità elevata e mutageneticità. Inoltre il trattamento deve essere fatto in clinica od ospedale sotto controllo, ciò che comporta un elevato costo sociale sia per la perdita di ore/lavoro sia per il carico assistenziale delle casse malati.

Il concetto base di un trattamento fotochemioterapico è quello di somministrare un farmaco «fotosensibile», che viene cioè attivato dalla luce ad una determinata lunghezza d'onda caratteristica del farmaco. Il sistema PUVA è appunto così chiamato da:

P = psoralene UV = ultravioletto A = branca A

Il trovato della richiedente permette ora di ottenere invece una nettissima e radicale diminuzione delle sedute, con l'impiego di una emissione radiante assolutamente non pericolosa e farmaci molto più innocui fotosensibili a tale radiazione.

L'oggetto della presente invenzione consiste nel-l'utilizzare lampade che emettono luce rossa in accoppiamento a farmaci fotosenibili appunto alla luce avente tale lunghezza d'onda.

Come risultato si ottiene la recessione tipicamente dopo solo una seduta di mezz'ora, al massimo due. Ne consegue che il farmaco viene somministrato al paziente solo poche volte in un anno e quelle poche volte che egli viene irradiato, questo avviene con luce rossa, totalmente innocua.

Dovendo irradiare le superfici più disparate del corpo umano, (piccole quali gomiti, ginocchi e cuoio cappelluto, medie quali schiena e gambe o totali per tutto il corpo umano - total body) i sistemi fotoemettitori possono avere dimensioni diverse, ma con criteri tecnologici equivalenti.

Il concetto base è comunque quello di utilizzare delle lampade aventi una bassa emissione sia nell'ultravioletto che nell'infrarosso quali ad esempio le lampade fluorescenti associate a schermi ottici che lascia passare la luce solo nella banda de frequenza richesta. Più precisamente la presente invenzione si riferisce ad una apparacchiatura dedicata per fotochemioterapia, in particolare per la cura della psoriasi, caratterizzata dal comprendere una lampada fluorescente o foto-emettitore a luce calda, mezzi per la determinazione dell'intervallo di lunghezze d'onda prescelto, luce rossa, capace di attivare farmaci fotosensibili a detta radiazione.

Per ottenere una migliore efficienza vengono scelte lampade con una temperatura di calore minore uguale a 3000°K, ciò allo scopo sia di minimizzare alla fonte le dannose radiazioni ultraviolette, sia, allo stesso tempo, di minimizzare i problemi di raffreddamento, evitando un eccessivo riscaldamento sia del sistema stesso che della pelle del paziente.

Infine davanti alle lampade viene posto un filtro ottico che lascia passare soltanto la luce alla lunghezza d'onda desiderata, tipicamente fra i 600 e 700 nm (nanometri), vale a dire luce rossa.

L'impiego di tubi fluorescenti così detti «a luce calde» è da considerarsi preferenziale in quanto:

- possono avere diverse dimensioni (piccola, media, grande) come precedentemente indicato:

- hanno una bassa emissione infrarossa:

- nella versione a luce calda hanno una scarsa emissione dell'UV;

- tali basse emissioni nell'UV e nell'IR possono essere agevolmente filtrate dal filtro ottico posto davanti alle lampade.

Infine tali lampade sono dotate di temporizzatori che consentono di predeterminare il tempo necessario per irradiare la dose richiesta di densità di energia luminosa, pari ad alcune decine di Joule/ cmq., in funzione del farmaco fotosensibile e della terapia da applicare al paziente.

Come farmaci associati foto sensibili si usa la ptalocianina attivata appunto da luce con frequenza di banda compresa tra X = 600-700 nanometri, rossa innocua, e che presenta buona tollerabilità, oppure altri derivati o equivalenti.

E1 interessante notare, e ciò costituisce elevato pregio del presente trovato che la lampade previste sono quelle con una buona emissione nel rosso e

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con bassa emissione UV e IR e quindi ugualmente economiche rispetto alle lampade UVA.

In particolare possono quindi essere usati tubi fluorescenti denominati a luce celda.

Diamo qui di seguito una breve descrizione del trovato oggetto della presente invenzione, peraltro non limitativa, senza nulla togliere alla generalità dell'invenzione stessa.

L'apparecchiatura dell'invenzione è composta da una lampada fluorescente opportunamente drogata sul rosso mediante schermi, o filtri, vetri colorati, e ciò per ottenere la radiazione richiesta, luce rossa, frequenza di banda compresa tra 600-700 nm„ per evitare l'eccessivo riscaldamento della pelle (radiazione infrarossa) e per eliminare la dannosa radiazione ultravioletta (cancerogena).

Essa è di dimensione dedicata alla parte di superficie del corpo da trattare e di forma ergonomica adatta cioè alla forma della parte del corpo sottoposto a terapia.

E' pervisto anche il suo impiego in forma di moduli componibili.

Possiamo concludere che la novità del presente trovato consiste nell'associare lampade di basso costo a luce calda a farmaci fotosensibili a detta emissione, utilizzando sistemi esistenti che emettevano sull'ultravioletto opportunamente adattati, per ottenere un trattamento tollerabile privo di rischi con drastica riduzione del tempo delle sedute, dei controlli e dei costi.

Claims

Rivendicazioni

1. Apparecchiatura dedicata per fotochemioterapia, in particolare per la cura della psoriasi, caratterizzata dal comprendere una lampada fluorescente o foto-emettitore a luce calda, mezzi per la determinazione dell'intervallo di lunghezze d'onda prescelto, luce rossa, capace di attivare farmaci fotosensibili a detta radiazione.

2. Apparecchiatura dedicata per fotochemioterapia secondo la rivendicazione 1, in cui la lampada è una lampada fluorescente del tipo a luce calda, tipicamente con alta emissione nella banda di lunghezza d'onda compresa tra 600-700 nm, luce rossa, e bassa emissione infrarossa ed ultravioletta.

3. Apparecchiatura dedicata per fotochemioterapia secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui i mezzi di definizione della banda di frequenze della radiazione sono filtri ottici.

4. Apparecchiatura dedicata per fotochchemiote-rapia scondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, as-siociata ad accessori quali filtri intercambiabili e/o dispositivi di erogazione della luce e farmaci di uso specifico fotosensibili a detta radiazione.

5. Apparecchiatura dedicata per fotochemioterapia scondo la rivendicazione 4, in cui il farmaco fotosensibile alla emissione rossa è la ptalocianina od equivalenti.

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