ITVR20120226A1 - Metodo di gonfiaggio di un materasso gonfiabile - Google Patents

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ITVR20120226A1
ITVR20120226A1 IT000226A ITVR20120226A ITVR20120226A1 IT VR20120226 A1 ITVR20120226 A1 IT VR20120226A1 IT 000226 A IT000226 A IT 000226A IT VR20120226 A ITVR20120226 A IT VR20120226A IT VR20120226 A1 ITVR20120226 A1 IT VR20120226A1
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IT
Italy
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series
mattress
pressure
compressor
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IT000226A
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English (en)
Inventor
Nicola Gelmetti
Fabio Martinelli
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Mks Innovatech Srl
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Description

titolo: “METODO DI GONFIAGGIO DI UN MATERASSO GONFIABILEâ€
La presente invenzione si riferisce in generale ad un metodo di gonfiaggio di un materasso gonfiabile. Più in particolare si tratta di un metodo di gonfiaggio di un materasso antidecubito.
Come noto esistono svariate tipologie di materassi antidecubito, presentanti solitamente almeno due serie di celle alternativamente gonfiate e sgonfiate secondo cicli temporali predefiniti, in modo da variare nel tempo la posizione di chi giace sul materasso, cambiando le zone di appoggio dell’utente sul materasso.
I materassi antidecubito sono, dunque, gonfiati da uno o più compressori, il cui funzionamento deve essere governato da un opportuno sistema di gestione e controllo, regolando così il gonfiaggio e lo sgonfiaggio di ciascuna delle due serie di celle presenti nel materasso.
Questi sistemi di gestione e controllo devono, in particolare, garantire il mantenimento di una corretta pressione che il materasso deve fare sul corpo dell’utente.
Una tipologia di sistemi di gonfiaggio secondo la tecnica nota prevede che dell’aria in uscita dal materasso, ossia da ciascuna delle due serie di celle, fluisca in un materassino sensore disposto inferiormente al materasso, così da rilevare la pressione che l’utente fa sul materasso stesso.
Un sistema di questo genere non permette un controllo efficace della pressione del materasso. Inoltre, il materasso deve essere continuamente alimentato, in quanto l’aria, seppure in quantità variabile, fluisce all’esterno del materasso verso il materassino e da questo all’esterno.
Un’altra tipologia di sistemi di gonfiaggio secondo la tecnica nota prevede che l’alimentazione del materassino sensore, disposto inferiormente al materasso, provenga direttamente dal compressore che alimenta anche il materasso. Un sensore rileva la pressione dell’aria in uscita dal materassino regolando di conseguenza la potenza del compressore.
Anche in questo caso, il sistema prevede la continua alimentazione del materasso e di conseguenza il compressore à ̈ continuamente in funzione, con conseguenti problematiche di consumi, prestazioni e durata dello stesso compressore.
Scopo dell’invenzione à ̈ dunque quello di realizzare un sistema di gonfiaggio di un materasso che superi le problematiche della tecnica nota.
Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di offrire un sistema di gonfiaggio di un materasso dai consumi contenuti e di semplice funzionamento.
Altro scopo dell’invenzione à ̈ fare in modo che il compressore non debba essere continuamente in funzione.
I vantaggi e gli scopi dell’invenzione sono raggiunti da un metodo per il gonfiaggio di un materasso antidecubito per un paziente e comprendente: - un primo materasso disposto sotto al tronco del paziente e comprendente una prima serie di celle gonfiabili ed una seconda serie di celle gonfiabili; - un materassino sensore disposto sotto al primo materasso comprendente mezzi di rilevamento della pressione dell’aria in uscita da detto materassino sensore;
- un compressore per il gonfiaggio di detto primo materasso;
- una prima valvola avente una connessione di scarico con l’ambiente esterno, collegata mediante un primo condotto alla prima serie di celle del primo materasso, mediante un secondo condotto alla seconda serie di celle del primo materasso, e mediante un condotto di alimentazione al compressore;
- mezzi di gestione e controllo collegati alla prima valvola, al materassino sensore e al compressore.
Il metodo si caratterizza per il fatto di comprendere le fasi di:
- gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle e la seconda serie di celle del primo materasso sino al raggiungimento di una prima pressione predeterminata;
- mantenere la prima serie di celle del primo materasso alla prima pressione; - gonfiare d’aria la seconda serie di celle del primo materasso sino al rilevamento di una seconda pressione predeterminata, rilevata dai mezzi di rilevamento del materassino sensore;
- spegnimento del compressore per un primo arco di tempo prefissato;
- trascorso il primo arco di tempo, a compressore spento, collegare il primo condotto della prima serie di celle del primo materasso con il secondo condotto della seconda serie di celle del primo materasso, così da portare a pari pressione la prima serie di celle e la seconda serie di celle;
- gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle e la seconda serie di celle del primo materasso sino al raggiungimento di una terza pressione predeterminata;
- mantenere la seconda serie di celle del primo materasso alla terza pressione;
- gonfiare d’aria la prima serie di celle del primo materasso sino al rilevamento di una quinta pressione predeterminata, rilevata dai mezzi di rilevamento del materassino sensore;
- spegnimento del compressore per un secondo arco di tempo prefissato; - trascorso il secondo arco di tempo, a compressore spento, collegare il primo condotto della prima serie di celle del primo materasso con il secondo condotto della seconda serie di celle del primo materasso, così da portare a pari pressione la prima serie di celle e la seconda serie di celle.
Nel caso in cui nel materasso siano inoltre compresi:
- un secondo materasso disposto sotto ai piedi del paziente e comprendente una prima serie di celle gonfiabili ed una seconda serie di celle gonfiabili, detto secondo materasso essendo gonfiabile dal compressore;
- una seconda valvola avente una connessione di scarico con l’ambiente esterno, collegata mediante un primo condotto alla prima serie di celle del secondo materasso, mediante un secondo condotto alla seconda serie di celle del secondo materasso, e mediante il condotto di alimentazione al compressore, essendo detta seconda valvola collegata ai mezzi di gestione e controllo;
il metodo secondo l’invenzione, può comprendere inoltre le fasi di:
- contemporaneamente al gonfiaggio o sgonfiaggio della prima serie di celle e della seconda serie di celle del primo materasso, gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle e la seconda serie di celle del secondo materasso sino al raggiungimento di una quinta pressione predeterminata;
- mantenere la prima serie di celle del secondo materasso alla quinta pressione sino al termine del primo arco di tempo;
- scaricare l’aria dalla seconda serie di celle del secondo materasso sino al raggiungimento di una sesta pressione predeterminata, inferiore alla quinta pressione;
- mantenere la seconda serie di celle del secondo materasso alla sesta pressione sino al termine del primo arco di tempo;
- trascorso il primo arco di tempo, a compressore spento, collegare il primo condotto della prima serie di celle del secondo materasso con il secondo condotto della seconda serie di celle del secondo materasso, così da portare a pari pressione la prima serie di celle e la seconda serie di celle; - contemporaneamente al gonfiaggio o sgonfiaggio della prima serie di celle e della seconda serie di celle del primo materasso, gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle e la seconda serie di celle del secondo materasso sino al raggiungimento di una settima pressione predeterminata;
- mantenere la seconda serie di celle del secondo materasso alla settima pressione sino al termine del secondo arco di tempo;
- scaricare l’aria nella prima serie di celle del secondo materasso sino al raggiungimento della sesta pressione predeterminata, inferiore alla quinta pressione;
- mantenere la prima serie di celle del secondo materasso alla sesta pressione sino al termine del secondo arco di tempo;
- trascorso il secondo arco di tempo, a compressore spento, collegare il primo condotto della prima serie di celle del secondo materasso con il secondo condotto della seconda serie di celle del secondo materasso, così da portare a pari pressione la prima serie di celle e la seconda serie di celle.
Ulteriori caratteristiche e particolari dell’invenzione potranno essere meglio compresi dalla descrizione che segue, data a titolo di esempio non limitativo, nonché dalle annesse tavole di disegno in cui:
la fig.1 mostra uno schema di un’apparecchiatura con materasso gonfiabile, secondo l’invenzione;
la fig.2 mostra un particolare dello schema di figura 1;
la fig.3 mostra un componente di un’apparecchiatura con materasso gonfiabile, secondo una variante dell’invenzione.
Con riferimento alle figure allegate, in particolare alle figure 1 e 2, con 10 viene indicata un’apparecchiatura con materasso gonfiabile comprendente un compressore 12 comunicante, per mezzo di un condotto di alimentazione 14, con una valvola tronco 16, una valvola piedi 18 e una valvola tappeto 20.
Le suddette tre valvole presentano le medesime caratteristiche costruttive, ognuna comprendendo quattro connessioni con l’esterno, di cui una connessa con il condotto di alimentazione 14, due comprendenti un misuratore di pressione e una ultima di scarico (non visibile in figura). Le valvole comprendono inoltre un meccanismo interno che consente di mettere in comunicazione tra di loro due o più delle quattro connessioni con l’esterno, permettendo una regolazione continua della valvola e del passaggio dell’aria al suo interno.
La valvola tronco 16 e la valvola piedi 18 sono entrambe collegate ad un materasso antidecubito 22, mentre la valvola tappeto 20 à ̈ collegata ad un tappeto sensore 24, posto quest’ultimo sotto al materasso antidecubito 22.
Il materasso antidecubito 22 comprende una zona testa 26, una zona tronco 28 e una zona piedi 30.
La zona tronco 28 comprende una prima serie di celle 32 e una seconda serie di celle 34 alimentate indipendentemente dalla valvola tronco 16. Ogni cella della prima serie di celle 32 à ̈ alternata a una cella della seconda serie di celle 34 all’interno della zona tronco 28.
La prima serie di celle 32 Ã ̈ collegata ad una prima connessione 40 della valvola tronco 16 per mezzo di un primo condotto 42, mentre la seconda serie di celle 34 Ã ̈ collegata ad una seconda connessione 44 della valvola tronco 16 per mezzo di un secondo condotto 46.
La zona tronco 28 comprende inoltre una camera inferiore (non visibile in figura) connessa con valvole di non ritorno alla prima serie di celle 32 e alla seconda serie di celle 34 in modo da mantenerla alla pressione massima raggiunta all’interno di queste, a meno di trafilamenti controllati o meno. La camera inferiore della zona tronco 28 comunica, inoltre, con la zona testa 26, permettendo a quest’ultima di mantenere un†̃adeguata pressione di sostentamento.
Analogamente la zona piedi 30 comprende una prima serie di celle 36 e una seconda serie di celle 38 alimentate dalla valvola piedi 18 in maniera indipendente dall’alimentazione della zona tronco 28. Ogni cella della prima serie di celle 36 à ̈ alternata a una cella della seconda serie di celle 38 all’interno della zona piedi 30.
La prima serie di celle 36 Ã ̈ collegata ad una prima connessione 48 della valvola piedi 18 per mezzo di un primo condotto 50, mentre la seconda serie di celle 38 Ã ̈ collegata ad una seconda connessione 52 della valvola piedi 18 per mezzo di un secondo condotto 54.
Il tappeto sensore 24 comprende un condotto sensore 56 disposto a serpentina, avente un’estremità collegata ad una prima connessione 58 della valvola tappeto 20 per mezzo di un primo condotto 60 e l’estremità opposta collegata ad una seconda connessione 62 della valvola tappeto 20 per mezzo di un secondo condotto 64.
La disposizione a serpentina del condotto sensore 56 permette di coprire un’ampia superficie del tappeto sensore 24.
Il sistema di gonfiaggio 10 comprende anche un centro di controllo 66, visibile in figura 2, comprendente un display multifunzione 68, un gruppo di pulsanti 70 e una centralina elettronica 72. Un gruppo di connessioni 74 collega il centro di controllo 66 con le tre valvole 16, 18, 20 e il compressore 12.
La centralina elettronica 72 gestisce la visualizzazione sul display multifunzione 68 di tutti i parametri funzionali dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile 10, elaborando al contempo i dati che giungono dalle tre valvole 16, 18, 20 e dal compressore 12, per controllarne il funzionamento e l’alimentazione.
Di seguito si descrive il funzionamento dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile 10.
La prima operazione che effettua l’apparecchiatura con materasso gonfiabile 10 alla sua accensione à ̈ una taratura dell’alimentazione elettrica del compressore 12 ponendosi in una configurazione di taratura. In questa fase il materasso antidecubito 22 à ̈ isolato dal compressore.
La configurazione di taratura dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile 10 prevede che la valvola tronco 16 e la valvola piedi 18 blocchino il flusso di aria dal compressore 12 verso il materasso antidecubito 22 e che la valvola tappeto 20 si disponga in una configurazione di bypass, in cui la sua connessione di scarico sia messa in diretta comunicazione con il condotto di alimentazione 14.
In questo modo tutta l’aria elaborata dal compressore 12 attraversa soltanto la valvola tappeto 20, che rileva la pressione di mandata del compressore, confrontandola con un valore di pressione concordato in sede di progetto e variando la corrente di alimentazione dello stesso compressore 12 fino a quando le due pressioni non siano uguali. In questo modo si compensano alcuni tipici problemi di funzionamento, come ad esempio filtri sporchi o altro ancora, riducendo così gli interventi di manutenzione necessari.
Una volta conclusa la fase di taratura si procede con il gonfiaggio del materasso antidecubito 22 secondo una modalità alternata, oppure continua se scelta da un operatore tramite il gruppo di pulsanti 70. La modalità continua consente il gonfiaggio delle prime serie di celle 32, 36 e delle seconde serie di celle 34, 38 della zona tronco 28 e della zona piedi 30 alla stessa pressione, ottenendo un materasso antidecubito 22 con il medesimo sostentamento del corpo di un paziente in ogni punto del materasso 22.
La modalità alternata invece dispone il sistema di gonfiaggio 10 a condurre un ciclo di funzionamento che alterna il sostentamento del corpo del paziente tra le prime serie di celle 32, 36 e le seconde serie di celle 34, 38 della zona tronco 28 e della zona piedi 30, cambiando la pressione di sostentamento in ogni punto del materasso 22 nel tempo.
Si descrive di seguito il funzionamento secondo la modalità alternata. Partendo da una condizione di materasso antidecubito 22 scarico, il tappeto sensore 24, posto sotto la zona tronco 28, risulta schiacciato dal peso del paziente, che blocca in almeno un punto del condotto sensore 56 il passaggio dell’aria attraverso lo stesso condotto sensore 56.
La centralina elettronica 72 comanda alla valvola tronco 16, alla valvola piedi 18 e alla valvola tappeto 20 di mettere in comunicazione il condotto di alimentazione 14 con i primi condotti 42, 50, e i secondi condotti 46, 54, della zona tronco 28, della zona piedi 30 e con il primo condotto 60 del tappeto sensore 24, potendo così gonfiare tutte le celle del materasso 22. In questa fase il peso del paziente impedisce il passaggio d’aria attraverso il secondo condotto 64 della valvola tappeto 20, la quale non rileva alcuna pressione alla sua seconda connessione 62, che in questa fase di funzionamento à ̈ messa in comunicazione con lo scarico della valvola tappeto 20.
Nella zona piedi 30, quando la valvola piedi 18 rileva una pressione prefissata, in seguito denominata pressione media ad entrambe le connessioni 48, 52, la valvola piedi 18 cambia la sua modalità di funzionamento e blocca la sua prima connessione 48, impedendo così l’ulteriore gonfiaggio della prima serie di celle 36 della zona piedi 30 e pone in comunicazione la seconda connessione 52 con lo scarico della valvola piedi 18 stessa fino a portare la seconda serie di celle 38 della zona piedi 30 alla pressione voluta, in seguito denominata pressione minima, bloccando successivamente ogni scambio di aria relativo alla zona piedi 30.
Nella zona tronco 28, una volta raggiunta la pressione media, rilevata ad entrambe le connessioni 40, 44 dalla valvola tronco 16, quest’ultima blocca la sua seconda connessione 44 impedendo così l’ulteriore gonfiaggio della seconda serie di celle 34 della zona tronco 28, continuando quindi a gonfiare soltanto la prima serie di celle 32, fino a quando non viene rilevata una lieve pressione d’aria alla connessione 62 della valvola tappeto 20. Quando si verifica questo evento, significa che la zona tronco 28 ha raggiunto una pressione di seguito denominata di sostentamento, per cui il paziente risulta sufficientemente sollevato dal materasso antidecubito 22, permettendo così all’aria di percorrere tutto il condotto sensore 56, non risultando questo in alcun punto schiacciato dal peso del paziente.
Raggiunta la pressione di sostentamento a cui risulta ora gonfiata la prima serie di celle 32 della zona tronco 28, la centralina elettronica 72 comanda al compressore 12 di spegnersi e alla valvola tronco 16 di chiudere la sua prima connessione 40, bloccando il gonfiaggio della prima serie di celle 32 della zona tronco 28 e di mettere in comunicazione la seconda connessione 44 con lo scarico della stessa valvola tronco 16, fino a quando la seconda serie di celle 34 non abbia raggiunto la pressione denominata precedentemente minima, anche molto più bassa di quella ottenuta nella prima serie di celle 32 della zona tronco 28. Questa pressione può essere resa dipendente dalle specifiche mediche del paese di utilizzo.
Il materasso antidecubito 22 in questa fase del funzionamento ha la zona piedi 30 con la prima serie di celle 36 gonfiata alla pressione media, mentre la seconda serie di celle 38 alla pressione minima e la zona tronco 28 con la prima serie di celle 32 alla pressione di sostentamento, mentre la seconda serie di celle 34 alla pressione minima. La zona testa 26 risulterà gonfiata alla pressione di sostentamento, cioà ̈ la pressione massima raggiunta nella zona tronco 28.
La centralina elettronica 72 mantiene questa distribuzione di pressioni all’interno del materasso antidecubito 22 per un periodo di tempo prefissato, ad esempio di cinque minuti, in cui il compressore 12 rimane spento a differenza dei sistemi appartenenti alla tecnica nota.
Quando à ̈ trascorso il periodo di tempo prefissato, la centralina elettronica 72, mantenendo il compressore 12 spento, comanda la valvola tronco 16 e la valvola piedi 18 di mettere in comunicazione le rispettive prime connessioni 40, 48 con le rispettive seconde connessioni 44, 52, ottenendo così un riequilibrio delle pressioni nel materasso antidecubito 22, uniformandole.
Il ciclo di gonfiaggio precedentemente descritto può così ripetersi, alternando successivamente la prima serie di celle e la seconda serie di celle sia per la zona tronco 28 che per la zona piedi 30.
Più in particolare, nel ciclo di gonfiaggio successivo, la centralina elettronica 72 verifica se nella zona tronco 28 o nella zona piedi 30 à ̈ presente una pressione uguale o superiore a quella media in modo da evitare per quella stessa zona, nel ciclo successivo, la fase di gonfiaggio ulteriore da parte del compressore 12.
In altre parole se, ad esempio, dopo il riequilibrio delle pressioni nella zona piedi 30 la pressione risultasse essere superiore alla pressione media, mentre la pressione nella zona tronco 28 risultasse essere inferiore alla pressione media, la centralina elettronica 72 comanderebbe alla valvola tronco 16 di permettere il gonfiaggio della prima serie di celle 32 e della seconda serie di celle 34 fino a quando entrambe non raggiungano la pressione media, mentre comanderebbe alla valvola piedi 18 soltanto di sgonfiare la serie di celle che nel ciclo precedente era stata mantenuta alla pressione media.
In questo modo si ripeterà il ciclo di gonfiaggio precedentemente definito, invertendo le pressioni ottenute nelle serie di celle delle zone del materasso antidecubito 22.
Una differente modalità di funzionamento dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile secondo l’invenzione può prevedere la possibilità, da parte dell’operatore, di gonfiare tutte le celle del materasso antidecubito, sia della zona tronco che della zona piedi, ad una pressione stabilita nel minor tempo possibile, ad esempio utilizzando la massima potenza disponibile del compressore. Tale funzione, può mantenere il materasso gonfiato per un certo periodo di tempo, disattivandosi in modo automatico, ripristinando così le condizioni operative precedenti alla scelta di questa differente modalità di funzionamento.
Secondo una differente modalità realizzativa dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile secondo l’invenzione la zona piedi di un materasso antidecubito può comprendere due valvole di non ritorno, ciascuna connessa rispettivamente alla prima serie di celle 36 e alla seconda serie di celle 38 e comunicanti con la zona testa. Le valvole di non ritorno possono essere disposte in modo da consentire l’immissione di aria in pressione verso la zona testa soltanto quando la pressione nella zona testa stessa sia minore rispetto ad una tra la prima serie di celle e la seconda serie di celle della zona piedi. Secondo questa modalità realizzativa à ̈ possibile controllare con una maggiore precisione la pressione presente nella zona testa, in quanto dipende dalla gestione della zona piedi, ma risulta indipendente dalle variazioni della zona tronco dovute al funzionamento del tappeto sensore.
Secondo una variante dell’invenzione, un’apparecchiatura con materasso gonfiabile può comprendere un tappeto sensore indipendente 80 di forma sostanzialmente rettangolare, visibile in figura 3, a sua volta comprendente un tubo sensore 82 disposto a spirale, o secondo una forma diversa, a partire dal centro del tappeto sensore indipendente 80 stesso e in modo da coprire la maggior parte della sua superficie.
La spirale del tubo sensore 82, terminando sul bordo del tappeto sensore indipendente 80, si connette, mediante un condotto 84, ad una valvola 86.
La valvola 86 Ã ̈ a sua volta connessa, mediante un condotto 88, ad un sensore di pressione 90, che comunica la pressione rilevata al sistema di gestione e controllo tramite una connessione 92.
La valvola 86 può comprendere convenientemente un dispositivo che interrompa il passaggio di aria nel caso in cui venga scollegato il condotto 88, impendendo così la fuoriuscita dell’aria dal condotto 84 e dal tubo sensore 82.
Il tappeto sensore indipendente 80 può all’occorrenza sostituire il tappeto sensore 24, con il vantaggio di ottenere una misurazione della variazione di pressione in relazione al peso/posizione del paziente senza l’utilizzo di aria in pressione inviata dal sistema di gestione e controllo, garantendo così dei consumi ridotti e una indipendenza maggiore nei confronti del sistema di gestione e controllo, senza introdurre elementi percorsi da elettricità nel materasso antidecubito.
L’aria contenuta nel tubo sensore 82 e nel condotto 84, inizialmente a pressione atmosferica, in caso di schiacciamento del tubo sensore 82, aumenta proporzionalmente la propria pressione, che viene conseguentemente rilevata dal sensore di pressione 90.
La variazione di pressione rilevata può essere ad esempio impiegata per stimare il peso/posizione del paziente e valutare la pressione di gonfiaggio utile ad alimentare le celle del materasso antidecubito per mantenere sospeso il paziente stesso in sicurezza.
La particolare costruzione del tappeto sensore indipendente 80 e del tubo sensore 82 consente di rilevare anche un’inclinazione del letto, ad esempio dello schienale, in quanto la diversa distribuzione del peso/posizione del paziente sul tubo sensore 82 si traduce in una differente pressione rilevata dal sensore di pressione 90 e conseguentemente una diversa stima del peso/posizione del paziente. Questa diversa stima del peso del paziente porterà ad esempio ad aumentare la pressione di gonfiaggio delle celle del materasso antidecubito in caso di inclinazione dello schienale del letto.
Secondo una variante dell’invenzione, un tappeto sensore indipendente può comprendere un tubo sensore realizzato interamente o in parte in materiale elastico, per impedirne un eccessivo schiacciamento, evitando così che una parte del tubo sensore resti isolata dal resto, rischiando di falsare la pressione rilevata dal sensore di pressione. L’apparecchiatura con materasso gonfiabile secondo l’invenzione presenta molteplici vantaggi rispetto ai sistemi appartenenti alla tecnica nota, come ad esempio un notevole risparmio di energia, dato dall’utilizzo del compressore soltanto nei momenti in cui sia richiesto il gonfiaggio; nei sistemi noti, infatti, il compressore deve rimanere costantemente in funzione per mantenere il materasso gonfio, comportando quindi non solo una maggior consumo di energia, ma anche una maggiore rumorosità e usura delle parti meccaniche.
Un ulteriore vantaggio à ̈ dato dalla possibilità di auto taratura dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile secondo l’invenzione, riuscendo così a compensare eventuali malfunzionamenti del compressore che ne riducano la quantità di aria insufflata, riuscendo così ad evitare numerosi interventi di manutenzione.
Un altro vantaggio à ̈ quello di ridurre in modo consistente la quantità di aria trattata dall’apparecchiatura con materasso gonfiabile nel suo complesso, migliorando così le condizioni dell’aria dell’ambiente in cui opera, rispetto ai sistemi noti che, mantenendo il compressore costantemente in funzione, elaborano molta più aria, scaricandone altrettanta nell’ambiente in cui si trovano.
Inoltre, la gestione elettronica dei componenti dell’apparecchiatura con materasso gonfiabile permette la completa personalizzazione del ciclo di funzionamento, potendone variare tutti i parametri funzionali dal centro di controllo 66.
La differente modalità di funzionamento, mantenendo il materasso completamente gonfio, permette di ottenere una superficie rigida ed uniforme, consentendo di garantire al paziente le cure che necessitino di una tale superficie di supporto.
Sono inoltre possibili ulteriori varianti e modalità realizzative, da ritenersi comprese nell’ambito di protezione definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo per il gonfiaggio di un materasso antidecubito (22) per un paziente e comprendente: - un primo materasso (28) disposto sotto al tronco del paziente e comprendente una prima serie di celle (32) gonfiabili ed una seconda serie di celle (34) gonfiabili; - un materassino sensore (24; 80) disposto sotto al primo materasso (28) comprendente mezzi di rilevamento (20; 90) della pressione dell’aria in uscita da detto materassino sensore (24; 80); - un compressore (12) per il gonfiaggio di detto primo materasso (28); - una prima valvola (16) avente una connessione di scarico con l’ambiente esterno, collegata mediante un primo condotto (42) alla prima serie di celle (32) del primo materasso (28), mediante un secondo condotto (46) alla seconda serie di celle (34) del primo materasso (28), e mediante un condotto di alimentazione (14) al compressore (12); - mezzi di gestione e controllo (66) collegati alla prima valvola (16), al materassino sensore (24; 80) e al compressore (12); detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: - gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle (32) e la seconda serie di celle (34) del primo materasso (28) sino al raggiungimento di una prima pressione (P1) predeterminata; - mantenere la prima serie di celle (32) del primo materasso (28) alla prima pressione (P1); - gonfiare d’aria la seconda serie di celle (34) del primo materasso (28) sino al rilevamento di una seconda pressione (P2) predeterminata, rilevata dai mezzi di rilevamento (20; 90) del materassino sensore (24; 80); - spegnimento del compressore (12) per un primo arco di tempo prefissato; - trascorso il primo arco di tempo, a compressore (12) spento, collegare il primo condotto (42) della prima serie di celle (32) del primo materasso (28) con il secondo condotto (46) della seconda serie di celle (36) del primo materasso (28), così da portare a pari pressione la prima serie di celle (32) e la seconda serie di celle (34); - gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle (32) e la seconda serie di celle (34) del primo materasso (28) sino al raggiungimento di una terza pressione (P3) predeterminata; - mantenere la seconda serie di celle (34) del primo materasso (28) alla terza pressione (P3); - gonfiare d’aria la prima serie di celle (32) del primo materasso (28) sino al rilevamento di una quarta pressione (P4) predeterminata, rilevata dai mezzi di rilevamento (20; 90) del materassino sensore (24; 80); - spegnimento del compressore (12) per un secondo arco di tempo prefissato; - trascorso il secondo arco di tempo, a compressore (12) spento, collegare il primo condotto (42) della prima serie di celle (32) del primo materasso (28) con il secondo condotto (46) della seconda serie di celle (36) del primo materasso (28), così da portare a pari pressione la prima serie di celle (32) e la seconda serie di celle (34).
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui nel materasso sono inoltre compresi: - un secondo materasso (30) disposto sotto ai piedi del paziente e comprendente una prima serie di celle (36) gonfiabili ed una seconda serie di celle (38) gonfiabili, detto secondo materasso (30) essendo gonfiabile dal compressore (12); - una seconda valvola (18) avente una connessione di scarico con l’ambiente esterno, collegata mediante un primo condotto (50) alla prima serie di celle (36) del secondo materasso (30), mediante un secondo condotto (54) alla seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30), e mediante il condotto di alimentazione (14) al compressore (12), essendo detta seconda valvola (18) collegata ai mezzi di gestione e controllo (66); detto metodo comprendente inoltre le fasi di: - contemporaneamente al gonfiaggio o sgonfiaggio della prima serie di celle (32) e della seconda serie di celle (34) del primo materasso (28), gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle (36) e la seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30) sino al raggiungimento di una quinta pressione (P5) predeterminata; - mantenere la prima serie di celle (36) del secondo materasso (30) alla quinta pressione (P5) sino al termine del primo arco di tempo; - scaricare l’aria dalla seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30) sino al raggiungimento di una sesta pressione (P6) predeterminata, inferiore alla quinta pressione (P5); - mantenere la seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30) alla sesta pressione (P6) sino al termine del primo arco di tempo; - trascorso il primo arco di tempo, a compressore (12) spento, collegare il primo condotto (50) della prima serie di celle (36) del secondo materasso (30) con il secondo condotto (54) della seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30), così da portare a pari pressione la prima serie di celle (36) e la seconda serie di celle (38); - contemporaneamente al gonfiaggio o sgonfiaggio della prima serie di celle (32) e della seconda serie di celle (34) del primo materasso (28), gonfiare o sgonfiare la prima serie di celle (36) e la seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30) sino al raggiungimento di una settima pressione (P7) predeterminata; - mantenere la seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30) alla settima pressione (P7) sino al termine del secondo arco di tempo; - scaricare l’aria dalla prima serie di celle (36) del secondo materasso (30) sino al raggiungimento della sesta pressione (P6) predeterminata, inferiore alla quinta pressione (P5); - mantenere la prima serie di celle (36) del secondo materasso (30) alla sesta pressione (P6) sino al termine del secondo arco di tempo; - trascorso il secondo arco di tempo, a compressore (12) spento, collegare il primo condotto (50) della prima serie di celle (36) del secondo materasso (30) con il secondo condotto (54) della seconda serie di celle (38) del secondo materasso (30), così da portare a pari pressione la prima serie di celle (36) e la seconda serie di celle (38).
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui il primo arco di tempo à ̈ uguale in durata al secondo arco di tempo.
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