ITVR20110189A1 - Dispositivo antincendio - Google Patents

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ITVR20110189A1
ITVR20110189A1 IT000189A ITVR20110189A ITVR20110189A1 IT VR20110189 A1 ITVR20110189 A1 IT VR20110189A1 IT 000189 A IT000189 A IT 000189A IT VR20110189 A ITVR20110189 A IT VR20110189A IT VR20110189 A1 ITVR20110189 A1 IT VR20110189A1
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IT
Italy
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nozzles
group
tubular body
fire
fluid
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IT000189A
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Anton Goegele
Walter Rieder
Original Assignee
Anton Goegele
Technoalpin A G S P A
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    • A62LIFE-SAVING; FIRE-FIGHTING
    • A62CFIRE-FIGHTING
    • A62C3/00Fire prevention, containment or extinguishing specially adapted for particular objects or places
    • A62C3/02Fire prevention, containment or extinguishing specially adapted for particular objects or places for area conflagrations, e.g. forest fires, subterranean fires
    • A62C3/0207Fire prevention, containment or extinguishing specially adapted for particular objects or places for area conflagrations, e.g. forest fires, subterranean fires by blowing air or gas currents with or without dispersion of fire extinguishing agents; Apparatus therefor, e.g. fans
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A62LIFE-SAVING; FIRE-FIGHTING
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
DISPOSITIVO ANTINCENDIO
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo antincendio.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per spegnere incendi attraverso un getto comprendente acqua e schiumogeno. Preferibilmente, la presente invenzione è adatta a spegnere incendi di media e grande entità.
Attualmente, la tecnica nota per lo spegnimento degli incendi prevede di utilizzare una lancia collegata ad una autopompa tramite una manichetta tubolare. Tale lancia, opportunamente collegata ad un impianto di alimentazione, emette un getto di un liquido di spegnimento (solitamente comprendente acqua e schiumogeno) per spegnere l'incendio.
Normalmente, la lancia viene fissata ad una struttura di supporto o, più frequentemente, viene tenuta in mano da un operatore e rivolta verso l’incendio da spegnere. Va notato che in questa tecnologia nota lo spegnimento dell'incendio avviene principalmente per soffocamento delle fiamme. Infatti, è lo schiumogeno contenuto nel getto del liquido di spegnimento che, coprendo le fiamme, spegne l’incendio.
Tuttavia, questa tecnologia nota presenta alcuni inconvenienti.
Infatti, il getto di liquido di spegnimento di per sé non è in grado di coprire un’area molto vasta (a causa del diametro ridotto della lancia necessario per avere una velocità di uscita del liquido di spegnimento elevata) e quindi, per spegnere completamente l’incendio è necessario, spostare periodicamente la lancia in modo da rivolgere il flusso d’acqua e lo schiumogeno in esso contenuto verso l’intera zona incendiata.
Tale spostamento della lancia causa un incremento dei tempi necessari ad estinguere completamente l’incendio.
Inoltre, la velocità di uscita del liquido di spegnimento dalla lancia è normalmente molto elevata per avere una gittata sufficiente a consentire all’operatore di rimanere ad una distanza di sicurezza dall’incendio. Di conseguenza, è necessario prestare attenzione al fatto che una tale velocità del liquido di spegnimento potrebbe spostare gli oggetti infuocati con cui si scontra il getto di liquido di spegnimento causando possibili estensioni dell’incendio verso le zone circostanti. Questo problema si verifica soprattutto nei casi di incendi in cui siano presenti liquidi infiammabili. Infatti, il liquido di spegnimento impattando contro i liquidi infiammabili disperde questi ultimi verso le zone circostanti l’incendio propagando, così, le fiamme. Pertanto, nel caso di incendi di liquidi infiammabili (o in cui siano presenti anche dei liquidi infiammabili), la tecnica nota prevede che il getto di liquido di spegnimento fuoriuscente dalla lancia venga rivolto verso un ostacolo (ad esempio il muro di un edificio) presente in prossimità dell’incendio in modo da evitare l’impatto meccanico diretto tra il getto di liquido di spegnimento ed i liquidi infiammati.
In tal caso, il getto di liquido di spegnimento, scontrandosi con l’ostacolo, si frantuma in una pluralità di gocce le quali cadono sull’incendio per spegnerlo. In altre parole, il flusso di liquido di spegnimento agisce sull’incendio in modo indiretto.
Anche in questo caso, lo spegnimento dell’incendio avviene principalmente per copertura/soffocamento delle fiamme da parte dello schiumogeno contenuto nel getto di liquido di spegnimento.
Tuttavia anche tale variante presenta alcuni inconvenienti.
Infatti, è necessario che sia presente un ostacolo in prossimità dell'incendio, ma non sempre si verifica tale condizione. Inoltre, l’area di azione coperta dalle gocce di liquido di spegnimento dipende direttamente dalla forma e dalla dimensione deN’ostacolo. Pertanto, durante lo spegnimento dell'incendio è necessario orientare il getto di liquido di spegnimento verso l’ostacolo secondo angoli diversi e non sempre facili da trovare in modo da riuscire ad agire nel migliore dei modi sulla zona incendiata.
Di conseguenza, la ricerca deN’orientamento migliore del getto di liquido di spegnimento causa un aumento dei tempi necessari ad estinguere completamente l’incendio.
In questa situazione lo scopo della presente invenzione è di realizzare un dispositivo antincendio che rimedi agli inconvenienti citati.
È in particolare scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo antincendio che consenta di spegnere l’incendio in tempi inferiori rispetto a quelli della tecnica nota.
È ancora scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo antincendio che abbia un’area di azione maggiore rispetto a quella definita nella tecnica nota.
È inoltre scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo antincendio che sia in grado di agire direttamente (senza l’utilizzo di ostacoli) sugli incendi comprendenti liquidi infiammabili.
Gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo antincendio secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo antincendio illustrata negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra, in vista assonometrica, un dispositivo antincendio secondo la presente invenzione;
- la figura 2 mostra, in vista laterale, il dispositivo antincendio di figura 1 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 3 mostra, in vista frontale, il dispositivo antincendio di figura 1 ; - la figura 4a mostra, in vista schematica laterale, un veicolo di trasporto in una configurazione di riposo su cui è montato il dispositivo antincendio illustrato in figura 1 ; e
- la figura 4b mostra, in vista schematica laterale, un veicolo di trasporto in una configurazione attiva su cui è montato il dispositivo antincendio illustrato in figura 1 .
Con riferimento alle figure citate è stato globalmente indicato con il numero di riferimento 1 un dispositivo antincendio secondo la presente invenzione In particolare, il dispositivo 1 antincendio comprende un corpo tubolare 2 sviluppantesi tra una propria bocca di ingresso 3 ed una propria bocca di uscita 4 definente internamente una zona di passaggio Z. Preferibilmente, tale corpo tubolare 2 è un corpo cilindrico a sezione circolare.
Inoltre, nella forma realizzativa preferita illustrata ad esempio in figura 1 , la bocca di ingresso 3 e la bocca di uscita 4 sono definite da rispettivi bordi circolari opposti del corpo tubolare 2.
In aggiunta, il dispositivo 1 antincendio comprende mezzi di soffiaggio 5 operativamente associati al corpo tubolare 2 per generare un flusso d’aria lungo una direzione di propagazione P deN’aria che va dalla bocca di ingresso 3 alla bocca di uscita 4. In altre parole, il flusso d’aria generato dai mezzi di soffiaggio 5 si propaga nella zona di passaggio Z lungo la direzione di propagazione P. Preferibilmente, tale direzione di propagazione P è rettilinea. Inoltre, nella forma realizzativa preferita illustrata nelle allegate figure, i mezzi di soffiaggio 5 sono montati in corrispondenza della bocca di ingresso 3 del corpo tubolare 2 e aspirano l’aria dall’esterno per soffiarla verso l’interno del corpo tubolare 2.
Come è possibile vedere in figura 2, i mezzi di soffiaggio 5 comprendono una ventola 6 a geometria d’eiezione lineare che aspira l'aria dall’ambiente esterno e la soffia all’interno del corpo tubolare 2 verso la bocca di uscita 4. In dettaglio, la ventola 6 comprende una pluralità di pale 7 distribuite in modo sostanzialmente radiale rispetto alla direzione di propagazione P. In aggiunta, la ventola 6 è meccanicamente collegata ad un motore 8 che la fa ruotare. Preferibilmente, la ventola 6 è posizionata all’interno del corpo tubolare 2.
Nella forma realizzativa preferita, il motore 8 è montato esternamente al corpo tubolare 2 e in prossimità della bocca di ingresso 3. In figura 2 è possibile vedere che il motore 8 è montato su una struttura di supporto 9 (che verrà meglio esposta in seguito) del dispositivo 1 ed è connesso alla ventola 6 tramite un albero rotante 10. In altre parole, il motore 8 è allineato alla ventola 6.
Inoltre, il dispositivo 1 comprende un primo gruppo 11 di ugelli 100 operativamente associati al corpo tubolare 2 e disposti centralmente rispetto al corpo tubolare 2 stesso secondo una direzione trasversale alla direzione di propagazione P per spruzzare un primo fluido di estinzione dell’incendio nella parte interna del flusso d’aria.
In altre parole, il primo gruppo 11 di ugelli 100 è disposto centralmente in modo da definire in corrispondenza di essi un anello di passaggio del flusso d’aria tra il primo gruppo 11 di ugelli 100 ed il corpo tubolare 2. In altre parole ancora, durante il funzionamento, il flusso d’aria muovendosi lungo la direzione di propagazione P circonda il primo gruppo 11 di ugelli 100 per poi ricomporsi una volta oltrepassato tale primo gruppo 11 di ugelli 100.
Preferibilmente, il primo fluido comprende una miscela di acqua e schiumogeno.
Vantaggiosamente, il primo gruppo 11 di ugelli 100 consente di caricare la parte interna del flusso d’aria con il primo fluido nebulizzato in modo da miscelare tale primo fluido aN’aria. Infatti, gli ugelli 100 del primo gruppo 11 nebulizzano il primo fluido trasformandolo in micro particelle di fluido.
In aggiunta, il dispositivo 1 comprende una testa di supporto 12 per il primo gruppo 11 di ugelli 100. In particolare, tale testa di supporto 12 comprende una parte di sostegno 13 posizionata in prossimità della bocca di ingresso 3 ed una parte sagomata ad ogiva 14 posizionata in prossimità della bocca di uscita 4. Ancor più in particolare, la testa di supporto 12 comprende una pluralità di ali 15 di supporto estendentesi radialmente dalla parte di sostegno 13 verso il corpo tubolare 2 e connesse a quest’ultimo. In altre parole, la testa di supporto 12 è posizionata centralmente rispetto al corpo tubolare 2 secondo una direzione trasversale alla direzione di propagazione P. In altre parole ancora, la testa di supporto 12 è sospesa a mezz’aria all’interno del corpo tubolare 2.
Si noti che le ali 15 di supporto sono connesse tra la parte di sostegno 13 ed il corpo tubolare 2 in modo da mantenere il corpo tubolare 2 in posizione. Preferibilmente, la testa di supporto 12 è inserita nella zona di passaggio Z. In dettaglio, la testa di supporto 12 si sviluppa lungo la direzione di propagazione P dalla parte di sostegno 13 alla parte sagomata ad ogiva 14. Vantaggiosamente, la parte di sostegno 13 della testa di supporto 12 è conformata a cilindro ed è allineata all’albero 10 lungo la direzione di propagazione P in modo da non interferire con il flusso d’aria.
Inoltre, gli ugelli 100 del primo gruppo 11 sono montati sulla parte sagomata ad ogiva 14. Pertanto, gli ugelli 100 del primo gruppo 11 di ugelli 100 sono sospesi a mezz’aria all’interno del corpo tubolare 2.
In dettaglio, la parte sagomata ad ogiva 14 della testa di supporto 12 presenta una pluralità di fori 16 all’interno di ciascuno dei quali è inserito un rispettivo ugello 100 del primo gruppo 11. Con maggior dettaglio, ciascun foro 16 ci sviluppa lungo un proprio asse sostanzialmente parallelo alla direzione di propagazione P. In altre parole, ciascun foro è affacciato alla bocca di uscita 4 del corpo tubolare 2. In altre parole ancora, gli ugelli 100 del primo gruppo 11 spruzzano il primo fluido verso la bocca di uscita 4 del corpo tubolare 2.
Inoltre, gli ugelli 100 del primo gruppo 11 sono ad orientazione regolabile in modo da orientare lo spruzzo d’acqua secondo direzioni più o meno angolate rispetto alla direzione di propagazione P.
In aggiunta, il primo gruppo 11 di ugelli 100 comprende almeno due sottogruppi 17 di ugelli 100 distanziati lungo la direzione di propagazione P. In particolare, gli ugelli 100 di ciascun sottogruppo 17 sono disposti anularmente sulla parte sagomata ad ogiva 14.
Ancor più in particolare, ciascun sottogruppo 17 di ugelli 100 definisce una corona di ugelli 100 disposta intorno alla parte sagomata ad ogiva 14. In aggiunta, i sottogruppi 17 sono distanziati l’uno dall’altro lungo la direzione di propagazione P. Conseguentemente, i sottogruppi 17 di ugelli 100 definiscono corone con diametro che si riduce lungo la direzione di propagazione P in modo da seguire la sagoma ogivale.
Inoltre, il dispositivo 1 comprende almeno due condotti di alimentazione 20 del primo fluido rispettivamente collegati ad uno o più rispettivi sottogruppi 17 di ugelli 100 in modo da separare l’alimentazione del primo fluido di alcuni sottogruppi 17 rispetto ad altri. In particolare, la testa di supporto 12 presenta cavità interne alla testa di supporto 12 che mettono in comunicazione un rispettivo condotto 20 con gli ugelli 100 del corrispondente gruppo. Ancor più in particolare, ciascuna cavità interna della testa di supporto 12 è in comunicazione di fluido con uno o più rispettivi sottogruppi 17.
Ad esempio, nella forma realizzativa preferita, la testa di supporto 12 comprende due cavità interne tra loro separate e tre sottogruppi 17 di ugelli 100. Una prima cavità interna è in comunicazione di fluido con i due sottogruppi 17 più prossimi alla bocca di uscita 4, mentre una seconda cavità interna è in comunicazione di fluido con il sottogruppo 17 di ugelli 100 più prossimo alla bocca di ingresso 3.
Inoltre, ciascuna cavità interna è conformata a tubo e si estende dal rispettivo gruppo di ugelli 100 ad una propria estremità di ingresso 18 del fluido disposta lateralmente sulla testa di supporto 12. In dettaglio, l’estremità di ingresso 18 è un foro praticato sulla testa di supporto 12 in corrispondenza di una propria parte più prossima alla bocca di uscita 4 del corpo tubolare 2.
Si noti che, durante l’uso ciascun condotto di alimentazione 20 del primo fluido è collegato ad una rispettiva estremità di ingresso 18 della cavità interna (in figura 3 ciascuna estremità di ingresso 18 è rappresentata scollegata dal relativo condotto di alimentazione 20).
In tal modo, l’alimentazione del fluido a ciascun sottogruppo 17 può essere controllata selettivamente a seconda delle esigenze in modo da caricare più o meno il flusso d’aria con le particelle del primo fluido.
Inoltre, il dispositivo 1 comprende un secondo gruppo 19 di ugelli 100 operativamente associati al corpo tubolare 2 e disposti ad anello intorno al flusso d’aria per spruzzare un secondo fluido di estinzione dell’incendio verso il flusso d’aria.
Preferibilmente, il secondo fluido comprende una miscela di acqua e schiumogeno.
In particolare, il secondo gruppo 19 di ugelli comprende una pluralità di ugelli 100 nebulizzanti disposti anularmente in corrispondenza della bocca di uscita 4 del corpo tubolare 2.
Vantaggiosamente il secondo gruppo 19 di ugelli 100 consente di iniettare il secondo fluido sulla parte più esterna del flusso d’aria in modo da aumentare l’area di azione del flusso d’aria. In particolare, il secondo gruppo 19 di ugelli 100 nebulizza il secondo fluido in modo da generare una pluralità di micro particelle che vengono iniettate verso il flusso d’aria.
Infatti, mentre il primo gruppo 11 di ugelli 100 inietta le particelle del primo fluido dall’interno del flusso d’aria conferendo ad esso una certa consistenza, il secondo gruppo 19 di ugelli 100 spruzza le particelle di secondo fluido dall’esterno verso il flusso d’aria. In tal modo, parte delle particelle del secondo fluido penetrano nel flusso d’aria in uscita e in parte rimangono in sospeso sul flusso d’aria e sono trascinate da quest’ultimo verso l’incendio da spegnere.
In aggiunta, le particelle del primo fluido conferiscono consistenza e peso al flusso d’aria per avere una gittata predefinita, mentre le particelle del secondo fluido aumentano l’area di azione del dispositivo 1 antincendio. Inoltre, il secondo gruppo 19 di ugelli 100 è disposto al di fuori dell’ingombro del corpo tubolare 2 secondo una direzione trasversale alla direzione di propagazione P. In dettaglio, il secondo gruppo 19 di ugelli 100 è disposto lungo una circonferenza avente diametro sostanzialmente uguale al diametro del corpo tubolare 2.
Preferibilmente, il dispositivo 1 comprende un condotto anulare 21 a cui sono operativamente collegati gli ugelli 100 del secondo gruppo 19. In dettaglio, ciascun ugello 100 del secondo gruppo 19 è in comunicazione di fluido con il condotto anulare 21. Il condotto anulare 21 è a sua volta collegato ad un condotto di alimentazione 22 del secondo fluido.
Durante l’uso i condotti di alimentazione 20, 22 del primo fluido e del secondo fluido vengono collegati ad una sorgente di alimentazione posta a monte del dispositivo 1 antincendio. Tale sorgente di alimentazione non è parte della presente invenzione.
Preferibilmente, ciascun ugello 100 del secondo gruppo 19 comprende quattro fori 23 di emissione del fluido (figura 3).
Come già esposto precedentemente, gli ugelli 100 di ciascun gruppo sono di tipo nebulizzante. Vantaggiosamente, tali ugelli 100 nebulizzatori trasformano i rispettivi fluidi in microscopiche particelle (gocce) di fluido le quali vengono portate all’incendio dal flusso d’aria. In tal modo, la dimensione di tali particelle favorisce gli scambi di temperatura tra di esse e l’incendio.
Pertanto durante l’uso, le particelle microscopiche dei fluidi contenute nel flusso d’aria che si propaga all’esterno del corpo tubolare 2 raffreddano i materiali incendiati con cui entrano a contatto in modo da favorire lo spegnimento dell'incendio. Quindi, l’incendio viene estinto grazie all’azione congiunta dello schiumogeno, che soffoca le fiamme, e dell’acqua nebulizzata che va a raffreddare gli oggetti incendiati smorzando la combustione.
In particolare, il fluido nebulizzato è presente sia nella parte interna del flusso d’aria (grazie alla presenza del primo gruppo 11 di ugelli 100) sia nella parte esterna del flusso d’aria (grazie alla presenza del secondo gruppo 19 di ugelli 100) in modo da abbassare la temperatura degli oggetti infuocati investiti dall’intero flusso d’aria.
Inoltre, il dispositivo 1 comprende un miscelatore 24 di acqua e schiumogeno in comunicazione di fluido con il primo gruppo 11 di ugelli 100 e con il secondo gruppo 19 di ugelli 100 per inviare ad entrambi i gruppi una miscela di acqua e schiumogeno. Precisamente, il miscelatore 24 è collegato al primo gruppo 11 di ugelli 100 ed al secondo gruppo 19 di ugelli 100 tramite i condotti di alimentazione 20 del primo fluido e il condotto di alimentazione 22 del secondo fluido.
In altre parole, ciascun condotto di alimentazione 20, 22 si estende dal miscelatore 24 verso un rispettivo gruppo 11 , 19 di ugelli 100.
Preferibilmente, il miscelatore 24 è posizionato a monte rispetto al corpo tubolare 2 (e a valle rispetto alla sorgente di alimentazione) ed è rimovibile rispetto a quest’ultimo. Si noti che, nella forma realizzativa preferita il primo fluido ed il secondo fluido comprendono la miscela di acqua e schiumogeno. In una variante della forma realizzativa preferita, il primo fluido ed il secondo fluido comprendono tale miscela di acqua e schiumogeno in percentuali tra loro diverse.
In una forma realizzativa alternativa, non illustrata nelle allegate figure, tra il miscelatore 24 e gli ugelli 100 è presente una pompa per innalzare la pressione del primo fluido e del secondo fluido. In tal modo, è possibile ottenere particelle di fluido più fini e quindi ottimizzare la nebulizzazione del primo e del secondo fluido. Pertanto, la presenza della pompa consente di aumentare il tempo di sospensione in aria delle particelle (essendo più fini sono anche più leggere) e di intensificare gli scambi termici con gli oggetti infuocati in modo da diminuire il tempo di spegnimento dell'incendio.
Preferibilmente, la pressione del primo fluido e del secondo fluido in presenza della pompa è compresa tra 30 bar e 35 bar. Mentre, nella forma realizzativa preferita (e quindi senza pompa) la pressione del primo fluido e del secondo fluido in presenza della pompa varia intorno ai 10 bar.
In un’ulteriore forma realizzativa alternativa, il dispositivo 1 non comprende il miscelatore 24 e quindi i condotti di alimentazione 20, 22 vengono direttamente collegati ad una sorgente di alimentazione in grado di erogare il primo fluido ed il secondo fluido già pre-miscelati.
Inoltre, il dispositivo 1 comprende mezzi di orientamento 25 del corpo tubolare 2 operativamente collegati a quest’ultimo per orientare il corpo tubolare 2 verso l’incendio da estinguere.
Come già accennato precedentemente, il dispositivo 1 comprende una struttura di supporto 9 su cui è montato il corpo tubolare 2. I mezzi di orientamento 25 del corpo tubolare 2 sono operativamente interposti tra la struttura di supporto 9 ed il corpo tubolare 2.
Nella forma realizzativa preferita, i mezzi di orientamento 25 comprendono un primo organo di rotazione 26 ad asse orizzontale 31 ed un secondo organo di rotazione 27 ad asse verticale.
Il primo organo di rotazione 26 comprende una barra arcuata 28 fissata in corrispondenza delle proprie estremità al corpo tubolare 2 ed un ponte di supporto 29. La barra arcuata 28 è girevolmente montata sul ponte di supporto 29 e ruota intorno ad un asse orizzontale 31 in modo da definire l’angolo di inclinazione del corpo tubolare 2 rispetto al suolo. Inoltre, i mezzi di orientamento 25 comprendono un organo estensore 30 connesso tra la barra arcuata 28 ed il ponte di supporto 29 per controllare il movimento del corpo tubolare 2.
Il secondo organo di rotazione 27 è preferibilmente montato tra il primo organo di rotazione 26 ed la struttura di supporto 9 e consente la rotazione del corpo tubolare 2 intorno ad un asse verticale.
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un veicolo di trasporto 32 comprendente un telaio di supporto 33 su cui è montato il dispositivo 1 antincendio.
In particolare, il veicolo di trasporto 32 comprende un braccio meccanico 34 mobile estendentesi da una propria estremità di connessione 35 connessa al telaio di supporto 33 ad una propria estremità di movimentazione 36 su cui è montato il dispositivo 1 antincendio. Si noti che, i mezzi di orientamento 25 del corpo tubolare 2 sono integrati nel braccio meccanico 34 mobile del veicolo 32. Di conseguenza la struttura di supporto 9 del dispositivo 1 è fissata direttamente al corpo tubolare 2. Precisamente, la struttura di supporto 9 si estende dal corpo tubolare 2 al braccio meccanico 34 del veicolo 32.
Vantaggiosamente, è possibile posizionare il veicolo 32 in prossimità dell'incendio e, tramite l’utilizzo del braccio meccanico 34, è possibile disporre il dispositivo 1 antincendio nella posizione ottimale per estinguere l'incendio.
Nelle figure 4a e 4b viene riportato un esempio di una forma realizzativa del veicolo 32. In particolare, il veicolo 32 rappresentato comprende, almeno in parte, un autocarro di tipo noto.
Inoltre, il braccio meccanico 34 è di tipo estensibile in lunghezza ed inclinabile rispetto al suolo tramite almeno un primo attuatore 37. Inoltre, il veicolo comprende una piastra rotante 38 su cui è installato il braccio meccanico 34 in modo da poterlo ruotare intorno ad un asse verticale a seconda delle esigenze.
Preferibilmente, il dispositivo 1 antincendio è connesso in prossimità dell’estremità di movimentazione 36 del braccio meccanico 34. Inoltre, i mezzi di orientamento 25 (figura 4b) comprendono un secondo attuatore 39 operativamente collegato tra il dispositivo 1 antincendio ed il braccio meccanico 34 per regolare l’inclinazione della direzione di propagazione P del dispositivo 1 rispetto all’orizzontale.
Si noti che il braccio meccanico 34 è mobile tra una configurazione di riposo (rappresentata in figura 4a) ed una configurazione attiva (rappresentata in figura 4b). Durante la configurazione di riposo, il braccio meccanico 34 presenta lunghezza ridotta ed è completamente disposto in prossimità del resto del veicolo 32. Durante la configurazione attiva, il braccio meccanico 34 è, almeno parzialmente, esteso e sporge dal resto del veicolo 32.
Per semplicità, in figura 4a (configurazione di riposo) i mezzi orientamento 25 (e quindi il secondo attuatore 39) non sono stati rappresentati.
In aggiunta, in una forma realizzativa alternativa non rappresentata nelle allegate figure, il veicolo 32 comprende due dispositivi 1 antincendio posizionati in corrispondenza dell’estremità di movimentazione 36 del braccio meccanico 34 e distanziati l’uno dall’altro lungo l’estensione del braccio meccanico 34 stesso.
Per quanto riguarda il funzionamento della presente invenzione esso consegue direttamente da quanto sopra descritto.
In particolare, una volta posizionato il corpo tubolare 2 viene attivata la ventola 6 e vengono alimentati il primo fluido ed il secondo fluido rispettivamente al primo gruppo 11 di ugelli 100 ed al secondo gruppo 19 di ugelli 100.
In tal modo, il primo gruppo 11 di ugelli 100 raffredda la parte interna del flusso d’aria caricandola di particelle di acqua e schiumogeno; mentre il secondo gruppo 19 di ugello 100 raffredda la parte esterna del flusso d’aria generando una scia di particelle di acqua e schiumogeno trascinate dal flusso d’aria stesso.
Pertanto, grazie alla forza della ventola 6 il flusso d’aria trasporta i fluidi nebulizzati in corrispondenza dell’incendio per smorzarlo.
In pratica, durante l’utilizzo il flusso d’aria, carico di particelle nebulizzate, si propaga dal corpo tubolare 2 all'incendio formando un arco carico di particelle di acqua e schiumogeno.
La presente invenzione consegue gli scopi preposti.
Innanzitutto, la presente invenzione diminuisce i tempi di spegnimento dell'incendio grazie alla generazione di un flusso d’aria in uscita dal corpo tubolare carico di particelle di acqua e schiumogeno. Infatti, tale flusso d’aria presenta un’area di azione maggiore rispetto alla tecnica nota in quanto la velocità di uscita (e quindi la gittata) del flusso d’aria in uscita è dettata dalla forza della ventola e non dalla velocità dell’acqua come definito nella tecnica nota.
Inoltre, la presente invenzione diminuisce i tempi di spegnimento dell’incendio in quanto tale spegnimento avviene sia per soffocamento delle fiamme, grazie alla presenza dello schiumogeno nel flusso d’aria, sia per raffreddamento della combustione, grazie alla presenza dei fluidi nebulizzati che favoriscono gli scambi termici.
Inoltre, con la presente invenzione non è più necessaria la presenza di ostacoli in quanto i gruppi di ugelli nebulizzano da subito il fluido di estinzione dell’incendio introducendo le particelle di fluido nel flusso d’aria. Quindi, con la presente invenzione è possibile rivolgere il flusso d’aria in uscita dal dispositivo direttamente sui liquidi infiammati in quanto l’impatto meccanico delle particelle nebulizzate è sostanzialmente trascurabile.
Va inoltre rilevato che la presente invenzione risulta di relativamente facile realizzazione e che anche il costo connesso all’attuazione dell’invenzione non risulta molto elevato.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) antincendio caratterizzato dal fatto di comprendere: un corpo tubolare (2) sviluppantesi tra una propria bocca di ingresso (3) ed una propria bocca di uscita (4); mezzi di soffiaggio (5) operativamente associati al corpo tubolare (2) per generare un flusso d’aria lungo una direzione di propagazione (P) dell’aria che va dalla bocca di ingresso (3) alla bocca di uscita (4); un primo gruppo (11) di ugelli (100) operativamente associati al corpo tubolare (2) e disposti centralmente rispetto al corpo tubolare (2) secondo una direzione trasversale alla direzione di propagazione (P) per spruzzare un primo fluido di estinzione dell’incendio nella parte interna del flusso d’aria; un secondo gruppo (19) di ugelli (100) operativamente associati al corpo tubolare (2) e disposti ad anello intorno al flusso d’aria per spruzzare un secondo fluido di estinzione dell’incendio verso il flusso d’aria.
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere una testa di supporto (12) per il primo gruppo (11) di ugelli (100); detta testa di supporto (12) essendo almeno in parte sagomata ad ogiva (14) e detti ugelli (100) del primo gruppo (11) essendo distribuiti sulla parte sagomata ad ogiva (14).
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che il primo gruppo (11) di ugelli (100) comprende almeno due sottogruppi (17) di ugelli (100) distanziati lungo la direzione di propagazione (P); gli ugelli (100) di ciascun sottogruppo (17) essendo disposti anularmente sulla parte sagomata ad ogiva (14).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto di comprendere almeno due condotti di alimentazione del primo fluido rispettivamente collegati ad uno o più rispettivi sottogruppi (17) di ugelli (100) in modo da separare l’alimentazione del secondo fluido ad alcuni sottogruppi (17) rispetto ad altri.
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il secondo gruppo (19) di ugelli (100) comprende una pluralità di ugelli (100) disposti anularmente in corrispondenza della bocca di uscita (4) del corpo tubolare (2).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto di comprendere un condotto anulare (21) a cui sono operativamente collegati gli ugelli (100) del secondo gruppo (19).
  7. 7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 6 caratterizzato dal fatto che il secondo gruppo (19) di ugelli (100) è disposto al di fuori dell’ingombro del corpo tubolare (2) secondo una direzione trasversale alla direzione di propagazione (P).
  8. 8. Dispositivo (1) antincendio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere un miscelatore (24) di acqua e schiumogeno in comunicazione di fluido con il primo gruppo (11) di ugelli (100) e con il secondo gruppo (19) di ugelli (100) per inviare ad entrambi i gruppi una miscela di acqua e schiumogeno.
  9. 9. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 8 caratterizzato dal fatto che il miscelatore (24) è posizionato a monte rispetto al corpo tubolare (2) ed è rimovibile rispetto a quest’ultimo.
  10. 10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che gli ugelli (100) di ciascun gruppo sono di tipo nebulizzante.
  11. 11. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di orientamento (25) del corpo tubolare (2) operativamente collegati a quest’ultimo per orientare il corpo tubolare (2) verso l’incendio da estinguere.
  12. 12. Veicolo di trasporto (32) comprendente un telaio di supporto (33) su cui è montato il dispositivo (1) antincendio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  13. 13. Veicolo di trasporto (32) secondo la rivendicazione 12 caratterizzato dal fatto di comprendere un braccio meccanico (34) mobile estendentesi da una propria estremità di connessione (35) connessa al telaio di supporto (33) ad una propria estremità di movimentazione (36) su cui è montato il dispositivo (1) antincendio.
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