ITVI20110038A1 - Apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata - Google Patents

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ITVI20110038A1
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lighting device
lens
plane
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lighting
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IT000038A
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Gian Pietro Beghelli
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Beghelli Spa
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    • F21—LIGHTING
    • F21S—NON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S8/00—Lighting devices intended for fixed installation
    • F21S8/02—Lighting devices intended for fixed installation of recess-mounted type, e.g. downlighters
    • F—MECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21—LIGHTING
    • F21V—FUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • F—MECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21—LIGHTING
    • F21Y—INDEXING SCHEME ASSOCIATED WITH SUBCLASSES F21K, F21L, F21S and F21V, RELATING TO THE FORM OR THE KIND OF THE LIGHT SOURCES OR OF THE COLOUR OF THE LIGHT EMITTED
    • F21Y2115/00—Light-generating elements of semiconductor light sources
    • F21Y2115/10—Light-emitting diodes [LED]

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Description

APPARECCHIO ILLUMINANTE
AD EMISSIONE FOTOMETRICA CONTROLLATA
------
La presente invenzione si riferisce genericamente ad un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, atto ad essere installato in ambienti civili e/o industriali.
Più in particolare, l’invenzione riguarda un apparecchio di illuminazione e, nello specifico, per l’illuminazione di emergenza, che impiega sorgenti luminose a LED, la cui caratteristica di emissione fotometrica (vale a dire la distribuzione dell’intensità luminosa in uscita dalla sorgente luminosa a LED) à ̈ modificata, rispetto all’arte nota, mediante l’utilizzo di lenti aggiuntive.
Gli apparecchi di illuminazione e quelli per l’illuminazione di emergenza presentano varie caratteristiche di emissione fotometrica a seconda del loro effettivo impiego.
Per esempio, in applicazioni particolari, quali, per esempio, le installazioni di lampade di emergenza all’interno di locali adibiti a spettacoli pubblici, si utilizzano apparecchi di illuminazione dotati di differenti tipologie di sorgenti luminose, di cui, tipicamente, alcune sono di tipo incandescente ed alcune di tipo fluorescente.
In condizioni di funzionamento ordinario, quando cioà ̈ à ̈ presente una tensione di alimentazione di rete, rimangono accese fisse le lampade incandescenti di bassa potenza, che forniscono una bassa intensità luminosa per illuminare i segnali di indicazione delle principali vie di uscita (vie di fuga) dal locale, senza arrecare fastidio agli occhi degli spettatori, mentre, quando à ̈ interrotta l’alimentazione di rete, si accendono automaticamente le sorgenti fluorescenti, che forniscono l’intensità luminosa necessaria per illuminare le uscite di emergenza.
D’altra parte, invece, negli ambienti industriali à ̈ particolarmente sentita l’esigenza di fornire in maniera efficiente, in condizioni di emergenza (quali mancanza di alimentazione di rete, situazioni di pericolo o principi di incendio), un fascio di luce ad elevata intensità luminosa e concentrato in zone prevalentemente di forma rettangolare, quali i luoghi di lavoro, le vie di fuga e/o le aree ad alto rischio, ove si svolgono attività pericolose per coloro che vi operano ovvero nelle quali, dalla operatività degli addetti, dipende la sicurezza di altre persone.
In ogni caso, à ̈ evidente l’esigenza di disporre di apparecchi di illuminazione, in particolare di emergenza, impiegabili per le principali tipologie di installazione ed atti ad ottenere un illuminamento uniforme su superfici rettangolari, ovvero solo dove à ̈ necessario garantire la presenza di una illuminazione di emergenza.
Scopo della presente invenzione à ̈, quindi, quello di realizzare un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, che sia adatto alle principali tipologie di installazione e che consenta di ottenere un elevato illuminamento solo in determinate zone o aree di forma sostanzialmente rettangolare, quali le aree ad alto rischio, nonché che consenta di ottenere una illuminazione antipanico nei luoghi di lavoro e/o lungo le vie di esodo, in condizioni di emergenza.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, che permetta di ottenere un illuminamento uniforme su superfici sostanzialmente rettangolari o quadrate.
Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di indicare un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata di facile ed economica realizzazione, senza l’impiego di tecnologie complesse e/o costose.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata secondo la rivendicazione 1 allegata.
Vantaggiosamente, l’apparecchio secondo l’invenzione consente di ottenere, al contempo, valori di illuminamento uniforme al suolo, atti a soddisfare le normative nazionali ed internazionali in tema di sicurezza all’interno di ambienti civili e/o industriali, nonché caratteristiche tecniche adeguate, al fine di espletare le funzioni di emergenza.
L’illuminamento uniforme si ottiene su superfici sostanzialmente rettangolari o quadrate, grazie all’utilizzo di una sorgente luminosa, quale un diodo LED di potenza, di un dispositivo elettronico per l’alimentazione del corpo illuminante e di una o più lenti, che indirizzano opportunamente il fascio luminoso.
Le installazioni più frequenti dell’apparecchio di illuminazione di emergenza, che à ̈ oggetto della presente invenzione, includono installazioni ad incasso, installazioni su corpi illuminanti esistenti, installazioni a soffitto (rispettivamente a 3 o a 7 metri di altezza) ed installazioni a parete.
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione che segue, che si riferisce a vari esempi di realizzazione esemplificativi e preferiti, ma non limitativi, dell’apparecchio illuminante oggetto dell’invenzione, e dai disegni annessi, nei quali:
- le figure 1, 2 e 3 rappresentano altrettante viste prospettiche in esploso di tre diverse forme realizzative dell’apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata secondo la presente invenzione;
- la figura 4 à ̈ una vista prospettica in esploso di una porzione dell’apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata secondo la presente invenzione;
- la figura 5 à ̈ una vista prospettica dall’alto della porzione di apparecchio illuminante di cui alla figura 4, secondo la presente invenzione;
- la figura 6 Ã ̈ una vista prospettica dal basso della porzione di apparecchio illuminante di cui alla figura 4, secondo la presente invenzione;
- le figure 7, 8 e 9 mostrano altrettante viste prospettiche in esploso delle forme realizzative di apparecchio illuminante, secondo l’invenzione, di cui alle figure 1, 2 e 3, rispettivamente, nel caso di installazioni dell’apparecchio ad incasso e a soffitto; - le figure 10, 11 e 12 mostrano altrettante viste prospettiche in esploso delle forme realizzative di apparecchio illuminante, secondo l’invenzione, di cui alle figure 1, 2 e 3, rispettivamente, nel caso di installazioni dell’apparecchio su corpi illuminanti esistenti e a soffitto;
- le figure 13 e 14 mostrano due viste prospettiche in esploso di un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, secondo l’invenzione, in una versione con distribuzione simmetrica della luce, con installazione ad alto soffitto e/o parete;
- le figure 15 e 16 mostrano due viste prospettiche in esploso di un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, secondo l’invenzione, in una versione con distribuzione asimmetrica della luce, con installazione a basso soffitto e/o parete;
- le figure 17 e 18 mostrano due viste prospettiche in esploso di un apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, secondo l’invenzione, in una versione con distribuzione simmetrica della luce, con installazione a basso soffitto e/o parete;
- la figura 19 mostra una vista prospettica di una prima lente impiegata nell’apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata secondo l’invenzione;
- la figura 20 mostra un diagramma dell’intensità radiante prodotta dalla lente di cui alla figura 19; - le figure 21 e 22 mostrano due sezioni della lente di cui alla figura 19, ove sono indicati gli assi cartesiani del piano di sezione, rispetto ai quali sono riportati i raggi ed i centri degli archi di circonferenza che compongono i profili in sezione;
- la figura 23 mostra una vista prospettica di una seconda lente impiegata nell’apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata secondo l’invenzione;
- la figura 24 mostra un diagramma dell’intensità radiante prodotta dalla lente di cui alla figura 23;
- le figure 25 e 26 mostrano due sezioni della lente di cui alla figura 23, ove sono indicati gli assi cartesiani del piano di sezione, rispetto ai quali sono riportati i raggi ed i centri degli archi di circonferenza che compongono i profili in sezione;
- la figura 27 mostra una vista prospettica di una terza lente impiegata nell’apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata secondo l’invenzione;
- la figura 28 mostra un diagramma dell’intensità radiante prodotta dalla lente di cui alla figura 27;
- le figure 29, 30 e 31 mostrano tre sezioni della lente di cui alla figura 27, ove sono indicati gli assi cartesiani del piano di sezione, rispetto ai quali sono riportati i raggi ed i centri degli archi di circonferenza che compongono i profili in sezione.
Con particolare riferimento alle figure da 1 a 6 allegate, che si riferiscono al solo apparecchio illuminante oggetto dell’invenzione, indicato complessivamente con 10, con 20 à ̈ indicata una scheda elettronica o circuito stampato opportunamente dimensionato e progettato per garantire un funzionamento ottimale della sorgente luminosa (costituita nello specifico da un LED di potenza 21), mentre con 30 à ̈ indicato un involucro di contenimento, preferibilmente in alluminio, che realizza altresì la funzione di dissipatore dell’apparecchio 10, e con 25, 26, 27 sono indicate genericamente tre tipologie differenti di lenti sagomate (in metacrilato (PMMA) ad elevata trasparenza), che sono poste superiormente al LED di potenza 21, in modo da indirizzare opportunamente il fascio luminoso in uscita dalla sorgente a LED 21 al fine di ottenere un illuminamento uniforme su superfici sostanzialmente rettangolari e/o quadrate.
L’apparecchio illuminante 10 à ̈ utilizzato, tramite opportuni adattatori, su diverse tipologie di prodotto e per le installazioni più frequenti per un dispositivo di illuminazione di emergenza, quali installazioni ad incasso, installazioni su corpi illuminanti esistenti, installazioni a soffitto e/o installazioni a parete. In particolare, per installazioni ad incasso (fig. 7, 8, 9), si prevedono installazioni dell’apparecchio illuminante 10, secondo cui lo stesso apparecchio 10 à ̈ fissato, tramite una staffa 24, a 7 metri di altezza e dotato di lenti 27, che risultano poste all’interno di un corpo di copertura 23 in policarbonato (con grado di protezione IP42) e che risultano sagomate secondo una tipologia denominata “Altaluce†.
Un’installazione di questo tipo, che presenta altresì una pellicola protettiva 29 interposta tra il corpo di copertura 23 ed il circuito stampato 20, à ̈ atta a generare una distribuzione simmetrica della luce, in modo che l’area illuminata a pavimento si presenti con una forma quadrata (fig. 7).
Alternativamente, si prevedono installazioni dell’apparecchio illuminante 10 fissato a 3 metri di altezza e dotato di lenti 25 di tipologia “Lungaluce†, che generano una distribuzione asimmetrica della luce, in modo che l’area illuminata a pavimento si presenti con una forma rettangolare (fig. 8), e/o installazioni del prodotto a 3 metri di altezza con lenti 26 di tipologia “Largaluce†, che generano una distribuzione simmetrica della luce, in modo che l’area illuminata a pavimento si presenti con una forma quadrata (fig. 9). In queste configurazioni di prodotto, l’apparecchio illuminante 10 à ̈ montato sul telaio metallico 22 della staffa 24, che à ̈ utilizzato, insieme con una coppia di molle 28, per fissare il corpo in policarbonato 23 su pannelli di controsoffittature in cartongesso, mentre il corpo di copertura 23 può essere realizzato in due tipologie geometriche differenti, una impiegata per le due versioni con distribuzione simmetrica della luce e l’altra impiegata per la versione con distribuzione asimmetrica della luce.
Le figure allegate 10, 11 e 12 mostrano una serie di installazioni dell’apparecchio illuminante 10 del tutto analoghe a quelle illustrate nelle rispettive figure 7, 8 e 9 ed effettuabili su corpi illuminanti esistenti; in queste configurazioni di prodotto si utilizzano tre corpi di copertura o coperchi protettivi 11, 12, 13 differenti geometricamente fra loro e l’apparecchio illuminante 10 à ̈ utilizzato all’interno di prodotti generici di illuminazione già esistenti allo scopo di integrare all’interno degli stessi la funzione relativa all’illuminazione di emergenza.
Per installazioni a soffitto e/o a parete, si prevedono, analogamente a quanto descritto in precedenza, installazioni dell’apparecchio illuminante 10 a 7 metri di altezza con una distribuzione simmetrica della luce ed un’area illuminata a pavimento di forma quadrata (fig. 13, 14), installazioni dell’apparecchio illuminante 10 a 3 metri di altezza con una distribuzione asimmetrica della luce ed un’area illuminata a pavimento di forma rettangolare (fig. 15, 16) ed installazioni dell’apparecchio illuminante 10 a 3 metri di altezza con una distribuzione simmetrica della luce ed un’area illuminata a pavimento di forma quadrata (fig. 17, 18).
In quest’ultimo caso, la lente 26 può avere una superficie esterna satinata.
Nelle suddette configurazioni di prodotto, l’apparecchio illuminante 10 à ̈ montato all’interno di uno scatolato metallico 15, ove sono presenti i dispositivi elettronici 16 di alimentazione, mentre il corpo di copertura 23 può essere realizzato in due tipologie geometriche differenti, una impiegata per le due versioni con distribuzione simmetrica della luce e l’altra impiegata per la versione con distribuzione asimmetrica della luce.
In particolare, la lente 27 di tipo “Altaluce†(mostrata in dettaglio nella fig. 19 allegata) à ̈ progettata per produrre un illuminamento uniforme in una superficie quadrata utilizzando come materiale metacrilato (PMMA) e come sorgente luminosa un LED di potenza 21, di colore bianco.
In questa particolare applicazione, la superficie illuminata (pari a 12,5 m × 12,5 m) soddisfa la normativa dell’emergenza antipanico (norme UNI EN 1838) per una installazione dell’apparecchio illuminante 10 fino a 7 metri di altezza.
Il diagramma dell’intensità radiante à ̈ rappresentato nella fig. 20 allegata, mentre nelle fig. 21 e 22 sono mostrate, rispettivamente, la sezione della lente 27 nel piano H (piano a 0°), che risulta uguale a quella nel piano a 90°, e la sezione nel piano J (piano a 45°), con indicati gli assi cartesiani X e Y del piano di sezione, rispetto ai quali sono riportati i raggi ed i centri degli archi di circonferenza che compongono i vari profili della lente 27, secondo le tabelle riepilogative seguenti:
1) SEZIONE PIANO H (0° e 90°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-15° 18,596 -0,107 -8,865 15°-30° 8,549 -1,434 1,093 30°-45° 5,267 -2,839 4,060 45°-60° 4,670 -3,325 4,407 60°-75° 5,916 -2,080 4,352 75°-90° 8,636 0,324 5,641 2) SEZIONE PIANO J (45°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-15° 18,640 -0,167 -8,909 15°-30° 10,396 -1,228 -0,734 30°-45° 6,138 -2,829 3,212 45°-60° 5,223 -3,504 3,829 60°-75° 5,077 -3,647 3,861 75°-90° 5,124 -3,602 3,876 Inoltre, la lente 26 di tipo “Largaluce†(mostrata in dettaglio nella fig. 23 allegata) à ̈ progettata per produrre un illuminamento uniforme su una superficie quadrata utilizzando come materiale metacrilato (PMMA) e come sorgente luminosa un LED di potenza 21, di colore bianco.
In questa particolare applicazione, la superficie illuminata (pari a 11,5 m × 11,5 m) soddisfa la normativa dell’emergenza antipanico (norme UNI EN 1838) per una installazione dell’apparecchio illuminante 10 fino a 3 metri di altezza.
Il diagramma dell’intensità radiante à ̈ rappresentato nella fig. 24 allegata (per due tipologie di lenti 26), mentre nelle fig. 25 e 26 sono mostrate, rispettivamente, le sezioni della lente 26 nel piano K (piano a 0°, che presenta una sezione uguale a quella nel piano a 90°), e nel piano L (piano a 45°) con indicati gli assi cartesiani X e Y del piano di sezione, rispetto ai quali sono riportati i raggi ed i centri degli archi di circonferenza che compongono i vari profili della lente 26, secondo le tabelle riepilogative seguenti:
1) SEZIONE PIANO K (0° e 90°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-15° 2,37 -0,06 9,49 15°-30° 14,21 -3,09 20,92 30°-45° 11,08 -5,69 -2,80 45°-60° 8,75 -5,44 -0,48 60°-75° 6,17 -6,08 2,01 75°-90° 4,38 -7,36 3,28 2) SEZIONE PIANO L (45°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-15° 3,00 0,04 10,12 15°-30° 87,62 -31,61 -74,79 30°-45° 11,32 -6,29 -2,82 45°-60° 9,46 -6,16 -0,96 60°-75° 7,29 -6,80 1,11 75°-90° 4,89 -8,53 2,78 Infine, la lente 25 di tipo “Lungaluce†(mostrata in dettaglio nella fig. 27 allegata) à ̈ progettata per produrre un illuminamento uniforme su una superficie rettangolare utilizzando come materiale metacrilato (PMMA) e come sorgente luminosa un LED di potenza 21, di colore bianco.
In questa particolare applicazione, la superficie illuminata (a 3 metri la lunghezza di un corridoio illuminato secondo normativa à ̈ 17 m) soddisfa la normativa dell’emergenza per le vie di esodo di 2 m di larghezza (norme UNI EN 1838) per una installazione dell’apparecchio illuminante 10 fino a 3 metri di altezza.
Il diagramma dell’intensità radiante à ̈ rappresentato nella fig. 28 allegata, mentre nelle fig. 29, 30 e 31 sono mostrate, rispettivamente, la sezione della lente 25 nel piano M (piano a 0°), la sezione della lente 25 nel piano N (piano a 45°) e la sezione della lente 25 nel piano P (piano a 90°), con indicati gli assi cartesiani X e Y del piano di sezione, rispetto ai quali sono riportati i raggi ed i centri degli archi di circonferenza che compongono i vari profili della lente 25, secondo le tabelle riepilogative seguenti:
1) SEZIONE PIANO M (0°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-6° 2,07 0,00 8,60 6°-12° 14,11 4,08 19,93 12°-30° 12,71 -6,49 -4,73 30°-45° 7,69 -5,71 0,24 45°-60° 8,16 -5,59 -0,22 60°-75° 4,09 -8,12 2,96 75°-90° 5,90 -6,32 2,83 ) SEZIONE PIANO N (45°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-15° 9,55 -0,01 16,08 15°-30° 5,90 -2,90 0,90 30°-45° 6,35 -2,83 0,46 45°-60° 5,01 -3,49 1,26 60°-75° 4,62 -3,81 1,84 75°-90° 3,97 -4,46 1,90
) SEZIONE PIANO P (90°)
ARCO (°) RAGGIO POSIZIONE POSIZIONE CURVATURA ASSE X (mm) ASSE Y (mm) PROFILO (mm)
0°-6° 3,22 0,00 3,31 6°-21° 4,19 0,20 2,36 21°-36° 5,03 0,68 1,67 36°-42° 1,40 -4,51 5,48 42°-48° 3,05 -5,31 6,92 48°-60° 8,16 -2,11 -3,82 60°-66° 6,37 -2,94 -2,24 66°-71° 0,98 -6,06 2,15 71°-73° 0,36 -6,66 2,32 73°-76° 5,08 -2,61 4,75 76°-79° 1,92 -5,12 2,82 79°-85° 7,02 -9,81 -4,79 85°-90° 0,71 -5,60 -0,08
A/10676 Impiegando ciascuna delle lenti 25, 26 e 27 (in alternativa tra loro), aventi profilo geometrico come dettagliato in precedenza in modo da indirizzare opportunamente il fascio luminoso, Ã ̈ possibile quindi realizzare un apparecchio illuminante di emergenza adatto alle principali tipologie installative e che permette di ottenere un illuminamento uniforme su superfici rettangolari o quadrate.
In queste realizzazioni le superfici delle lenti 25, 26 e 27 presentano una finitura lucida, mentre nel caso della lente 26 “Largaluce†, se la lente 26 viene realizzata con finitura satinata (lente cosiddetta “Diffusaluce†), la stessa risulta adatta anche per applicazioni a parete.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche dell’apparecchio illuminante ad emissione fotometrica controllata, che à ̈ oggetto della invenzione, così come chiari ne risultano i vantaggi. In particolare, essi sono rappresentati da:
- flessibilità, semplicità e rapidità di installazione e di cablaggio dell’apparecchio;
- conformità rispetto alle normative nazionali ed internazionali in termini di sicurezza in ambienti industriali e di igiene del lavoro;
- maggiore illuminamento al suolo, rispetto alle tecniche note, dei luoghi di lavoro e delle vie di esodo degli ambienti industriali, in situazioni di emergenza, grazie ad un maggiore controllo del fascio luminoso, rispetto agli apparecchi tradizionali, che permette di ottenere zone illuminate di forma
A/10676 sostanzialmente quadrata o rettangolare.
E’ chiaro che numerose altre varianti possono essere apportate all’apparecchio illuminante in oggetto, senza per questo uscire dai principi di novità dell’idea inventiva, così come à ̈ chiaro che, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze e gli stessi possono essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti. In particolare, l’apparecchio in oggetto può essere applicato a pareti o a soffitti, anche con orientamento del fascio luminoso sia sul piano longitudinale che trasversale; à ̈ predisposto anche per essere installato a sospensione o su barra elettrificata, grazie all’elevato livello di illuminamento che riesce a sviluppare al suolo anche da altezze considerevoli.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio illuminante (10) ad emissione fotometrica controllata, comprendente almeno una sorgente luminosa a LED (21), il cui funzionamento à ̈ garantito da una scheda elettronica o circuito stampato (20) opportunamente dimensionato e progettato, ed almeno un involucro (30) di contenimento di detta sorgente luminosa a LED (21) e di detto circuito stampato (20), atto a realizzare una funzione di dissipazione del calore, caratterizzato dal fatto che superiormente a detta sorgente luminosa a LED (21) sono posizionabili lenti (25, 26, 27), di tipologia e geometria superficiale differenti, atte ad indirizzare il fascio luminoso in uscita da detta sorgente luminosa a LED (21) in modo tale da ottenere un illuminamento uniforme su superfici di varia forma geometrica.
  2. 2. Apparecchio illuminante (10) come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette lenti (25, 26, 27) sono realizzate in metacrilato (PMMA) ad elevata trasparenza e sono poste all’interno di almeno un corpo di copertura (23).
  3. 3. Apparecchio illuminante (10) come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere utilizzabile per installazioni ad incasso, installazioni su corpi illuminanti esistenti, installazioni a soffitto e/o installazioni a parete.
  4. 4. Apparecchio illuminante (10) come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto apparecchio (10) Ã ̈ fissato, tramite almeno una staffa (24), ad una quota prefissata di altezza.
  5. 5. Apparecchio illuminante (10) come alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che tra detto corpo di copertura (23) e detto circuito stampato (20) Ã ̈ interposta almeno una pellicola protettiva (29).
  6. 6. Apparecchio illuminante (10) come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno una prima (27) ed almeno una seconda tipologia di lente (26) sono atte a generare una distribuzione simmetrica della luce, in modo che l’area illuminata a pavimento sia di forma quadrata.
  7. 7. Apparecchio illuminante (10) come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che una terza tipologia di lente (25) à ̈ atta a generare una distribuzione asimmetrica della luce, in modo che l’area illuminata a pavimento sia di forma rettangolare.
  8. 8. Apparecchio illuminante (10) come alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che dette prima (27) e seconda tipologia di lente (26) presentano sezioni uguali e simmetriche nei piani (H, K) a 0° e nei piani a 90° ed un’ulteriore sezione differente nel piano (J, L) a 45°, dette sezioni individuando sul piano una serie di archi di circonferenza, che compongono il profilo geometrico di dette lenti (27, 26), aventi raggi di misura differente almeno ogni 15° del piano di sezione e centri disassati.
  9. 9. Apparecchio illuminante (10) come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta terza tipologia di lente (25) presenta sezioni differenti nei piani (M, N, P) a 0°, a 45° e a 90°, dette sezioni individuando sul piano una serie di archi di circonferenza, che compongono il profilo geometrico di detta lente (25), aventi raggi di misura differente almeno ogni 15° del piano di sezione e centri disassati.
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