ITVA20030006U1 - Sistema di pattinaggio mediante pattini muniti di ruote tali da permet terne l'uso su superfici artificiali e naturali di vario tipo anche s connesse e non piane - Google Patents

Sistema di pattinaggio mediante pattini muniti di ruote tali da permet terne l'uso su superfici artificiali e naturali di vario tipo anche s connesse e non piane Download PDF

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Casali Flaviano Farfaletti
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Casali Flaviano Farfaletti
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Description

SISTEMA DI PATTINAGGIO MEDIANTE PATTINI MUNITI DI RUOTE TALI DA PERMETTERNE L’ USO SU SUPERFICI ARTIFICIALI E NATURALI DI VARIO TIPO, ANCHE SCONNESSE E NON PIANE.
DESCRIZIONE
Il punto di partenza della descrizione del modello di utilità’ proposto per un sistema di pattinaggio su ruote, riguarda alcune considerazioni sui sistemi analoghi esistenti. I sistemi in uso interessanti per un confronto possono essere classificati in quattro categorie, precisamente i pattini a rotelle, i monopattini, le tavole a rotelle e alcuni attrezzi muniti di ruote per un impiego, in assenza di neve, corrispondente a quello che si effettua con gli sci sulle superimi innevate.
Il pattinaggio a rotelle si pratica principalmente indossando calzature dotate di rotelle sotto la suola (questi attrezzi sono infatti conosciuti come pattini a rotelle o “skates”). Le rotelle del diametro di alcuni centimetri, generalmente in numero di 4 per ogni calzatura, situate ai vertici di un rettangolo o, piu’ frequentemente ora, disposte in linea nel tipo di pattini denominati “rollers”, sono fissate sotto la suola inscritte entro la pianta della calzatura o sporgenti di poco dalle dimensioni in pianta del piede, per cui il loro diametro e’ necessariamente limitato dall’ esigenza di non compromettere la stabilita’ alzando troppo il livello dei piedi rispetto al suolo.
Da quanto detto e’ chiaro che i pattini a rotelle normalmente usati si prestano molto bene, per le ridotte dimensioni e il piccolo peso, ai movimenti e agli spostamenti su superfici artificiali piane e levigate, come le strade asfaltate o i pavimenti all’ interno di grandi edifici, come magazzini e palazzi sportivi, ma pongono problemi quando si deve procedere su terreni naturali o artificiali con tratti di diversa natura, che possono includere sterrati con ghiaia, tappeti erbosi, vie urbane lastricate con porfido o pietrè grezze e, in generale, superfìci anche solo parzialmente accidentate e sconnesse. Considerazioni a parte riguardano i monopattini che, essendo dotati di ruote di diametro generalmente maggiore, incontrano meno difficolta’ all’ avanzamento anche su superfìci parzialmente sconnesse ma non rientrano realmente nella categoria che a noi interessa di pattini fìssati alle calzature, essendo piuttosto classificabili come piccoli veicoli (infatti alcuni monopattini sono attualmente addirittura motorizzati). Pure a parte vanno considerate le tavole a rotelle, conosciute come “skateboards”, tavole singole munite di quattro rotelle simili a quelle dei normali pattini o dei “rollers”. Queste tavole, che come i monopattini non sono direttamente fissate alle calzature, sono piuttosto usate per divertimento al fine di compiere figure acrobatiche di vario tipo, semplicemente appoggiandosi su di esse.
Tra i sistemi simili al modello di utilità’ proposto e rientranti nella stessa categoria vanno infine inclusi gli attrezzi muniti di ruote o rotelle, corrispondenti a sci per superfìci non innevate.
Un sistema utilizzato da tempo e’ quello costituito da due attrezzi equivalenti agli sci da fondo e come questi applicabili alle calzature, muniti di rotelle per simulare sulle strade asfaltate lo scivolamento degli sci da fondo. Questo sistema, che include Γ uso di due bastoni per permettere la spinta delle braccia, e’ un efficace mezzo, con scopi ben specifici, per sostenere su strada l allenamento dei fondisti.
Ultimamente ha fatto la sua comparsa, sui prati di montagna, un sistema che permette lo sci estivo sui prati, in assenza di neve, denominato “skywheels”.
Questo sistema, adatto per la discesa, da usarsi d’ estate in montagna, può’ utilizzare per la risalita skylifts del tipo “manovia” esistenti nelle stazioni sciistiche.
Il sistema e’ costituito principalmente da due attrezzi simili a due monopattini, uno per ciascuna gamba Ogni attrezzo e’ dotato di due ruote di dimensioni abbastanza rilevanti, dell’ ordine di 30 cm, di cui una anteriore sterzante e Γ altra posteriore, munite di pneumatici simili a quelli di un piccolo motoscooter e dotate di freni.
Le ruote anteriori sterzanti sono comandate dai piedi che vengono inseriti su piattaforme girevoli, mentre gli attrezzi sono fissati alle gambe mediante un apposito sistema a cinghia. I freni vengono azionati portando le gambe all’ indietro. Questo sistema ha il vantaggio di permettere spostamenti in montagna ma risulta ingombrante e macchinoso. Altro svantaggio di tale sistema, studiato per la montagna, e’ poi quello di non prestarsi ai movimenti di pattinaggio in piano, nelle vie urbane. In conclusione, nel campo del pattinaggio mediante attrezzi applicati alle calzature sembrano attualmente mancare sistemi intermedi tra i normali pattini a rotelle e gli “skywheels” precedentemente descritti, che, da una parte, come questi ultimi, permettano l’ avanzamento anche al di fuori di superimi piane artificiali, includendo sterrati, tappeti erbosi e pendìi naturali, e d’ altra parte, aumentando di poco le dimensioni delle ruote, la semplicità’ e la leggerezza dei normali pattini, permettano facilmente come questi ultimi il pattinaggio sulle normali vie urbane.
Sulla base di quanto precedentemente detto, al fine di ovviare agli inconvenienti e alle limitazioni citate, si propone, secondo il modello di utilità’ di seguito descritto, 1’ uso di due pattini su ruote, ognuno munito di ruote di dimensioni tali da permettere il pattinaggio e l’ avanzamento su superfici di vario tipo, artificiali e naturali, anche sconnesse, e lo spostamento lungo pendìi naturali o artificiali, con Γ eventuale ausilio di due bastoni per facilitare l avanzamento e l’ equilibrio.
Per tale modello di utilità’ si propongono due varianti, una (Variante A) adatta per pattinaggio ma anche per discesa lungo pendìi, in cui ognuno dei due pattini e’ munito di sole due mote, una anteriore e una posteriore, e un’ altra (Variante B) con maggiore stabilita’ laterale e adatta per normale pattinaggio in piano, in cui ognuno dei due pattini e’ munito di tre mote, due anteriori e una posteriore.
La seguente descrizione dettagliata, relativa ad ambedue le varianti A e B, riguarda appunto i suddetti due pattini, da applicarsi rispettivamente alla calzatura destra e a quella sinistra, ognuno munito di due ruote (nella Variante A) o tre ruote (nella Variante B).
La descrizione fa riferimento al Disegno dell’ allegata TAV. 1, dove per ambedue le varianti uno dei due pattini e’ schematicamente indicato, per una maggior comprensione delle caratteristiche seguenti :
- le ruote, con assi di rotazione su cuscinetti a sfera, una struttura rigida interna e una copertura della superficie di rotolamento a contatto con il terreno in materiale aderente, hanno dimensioni maggiori di quelle usate nei comuni pattini a rotelle, con un diametro esterno tra i 10 e i 30 cm circa, una larghezza tra i 5 e i 10 cm circa, e un profilo curvo della sezione radiale della copertura posta sulla superfìcie di rotolamento simile a quello delle ruote di bicicletta, tale da permettere il rotolamento su superfici naturali di vario tipo, anche inclinando Γ asse di rotazione rispetto al terreno;
- le ruote, in numero di due(nella variante A) oppure tre (nella variante B) per ogni pattino, sono una (nella variante A) in posizione anteriore (davanti al piede, all’ incirca in asse con esso), oppure due (nella variante B) pure in posizione anteriore ma affiancate una alla sinistra e una alla destra del piede, mentre una, di dimensione generalmente minore, e’ in ambedue le varianti descritte in posizione posteriore normalmente allineata con la ruota o con le ruote anteriori. Tutte le ruote sono poste al di fuori della pianta della calzatura stessa, in modo che questa può’ appoggiarsi sulla parte centrale della struttura rigida di collegamento tra le ruote ad un livello piu’ basso non solo della sommità’ delle ruote ma anche del loro asse di rotazione, fino a pochi centimetri dal suolo, aumentando la stabilita’ della persona;
- la parte centrale della struttura rigida di collegamento tra gli assi delle ruote di ogni pattino funge da struttura di appoggio e fissazione della relativa calzatura, mediante appositi lacci o altri sistemi di fissazione;
- nella variante A, la ruota anteriore ha Γ asse di rotazione orizzontale (o leggermente inclinalo sull’ orizzontale) perpendicolare alla direzione del piede, fisso rispetto alla struttura di appoggio della calzatura e eventualmente dotato di un sistema meccanico di blocco della rotazione che permette liberamente l avanzamento ma impedisce la rotazione in senso inverso;
- nella variante B le due ruote anteriori, pure con gli assi di rotazione orizzontali perpendicolari alla direzione del piede ed eventualmente dotati del sistema meccanico di blocco della rotazione come indicato per la variante A, possono avere i suddetti assi fissi rispetto alla struttura di appoggio della calzatura, oppure montati su un supporto indipendente applicato anteriormente alla struttura di appoggio della calzatura tramite uno snodo deformabile che permette limitate oscillazioni angolari rispetto ad un asse centrale orizzontale perpendicolare agli assi di rotazione, per adattare meglio la loro posizione alla superficie del terreno e all’ inclinazione del piede;
- in ambedue le varianti A e B, la ruota posteriore ha Γ asse di rotazione pure orizzontale (o leggermente inclinato sull’ orizzontale) posto su un supporto girevole, applicato alla struttura di appoggio della calzatura tramite uno snodo deformabile, in grado di ruotare rispetto ad un asse verticale situato anteriormente alla ruota stessa e di variare leggermente la propria inclinazione, al fine di facilitare le variazioni di direzione e di inclinazione del piede. Il supporto girevole della ruota posteriore può’ ruotare nei due sensi attorno al suo asse verticale fino a un angolo massimo di circa 90° rispetto alla posizione in cui la ruota posteriore e’ allineata come la ruota o le ruote anteriori nella direzione del piede. Questa rotazione angolare e’ contrastata da un sistema di richiamo elastico frenato e smorzato che tende a riportare e mantenere la ruota posteriore allineata con la ruota o le ruote anteriori, in modo da assicurare normalmente il movimento nella direzione del piede, permettendo pero’ variazioni di direzione ottenute sfruttando movimenti di controllo della direzione corrispondenti a quelli usati sugli sci da neve.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI Per il sistema proposto si dichiarano le seguenti rivendicazioni : 1) l’ uso di due pattini su ruote, da applicare rispettivamente alla calzatura sinistra e destra, ognuno costituito da una struttura rigida, da usarsi per supporto e fissazione della calzatura, che serve di collegamento a due ruote (nella variante A) oppure a tre ruote (nella variante B), di diametro tra 10 e 30 cm. circa e larghezza tra 5 e 10 cm. circa, con un profilo arrotondato della sezione radiale della superficie di rotolamento a contatto con il terreno, tali da permettere, assorbendo variazioni di inclinazione e discontinuità’, Γ avanzamento mediante movimenti di pattinaggio anche su superfici naturali e leggermente sconnesse (ad esempio sterrati) e la discesa lungo pendìi naturali o artificiali; 2) la sistemazione di tutte le ruote al di fuori della superficie di supporto della calzatura in modo da permettere l abbassamento del livello di tale superficie fino a pochi cm. dal suolo al fine di non compromettere la stabilita’; 3) il posizionamento delle varie ruote di ogni pattino, una (nella variante A) in posizione anteriore, davanti al piede e all’ incirca in asse con esso, allineata con la direzione del piede, oppure due (nella variante B) in posizione anteriore affiancate ai due lati del piede e pure allineate con la direzione del piede, e un’ altra in ambedue le varianti A e B (eventualmente di dimensioni minori) in posizione posteriore, pure allineata con la direzione del piede e con la ruota o con le ruote anteriori durante le condizioni normali di avanzamento rettilineo; 4) nella variante A, la ruota anteriore con l’ asse di rotazione orizzontale (o leggermente inclinato rispetto all’ orizzontale), perpendicolare alla direzione del piede e fisso rispetto alla struttura rigida del pattino (quindi fisso rispetto alla calzatura); 5) nella variante B, le due ruote anteriori con gli assi di rotazione orizzontali (o leggermente inclinati rispetto all’ orizzontale) perpendicolari alla direzione del piede, tali da poter essere, o fìssi rispetto alla struttura rigida del pattino (quindi fissi rispetto alla calzatura) oppure posti su un supporto comune applicato anteriormente alla struttura rigida del pattino tramite uno snodo deformabile che permette limitate oscillazioni angolari rispetto ad un asse orizzontale allineato con la direzione del piede e perpendicolare agli assi di rotazione, allo scopo di adattare meglio la posizione delle ruote alla superficie del terreno e all’ inclinazione del piede; 6) in ambedue le varianti A e B, le ruote anteriori con gli assi di rotazione eventualmente dotati di un sistema meccanico di blocco della rotazione, che permette liberamente la rotazione nel senso dell’ avanzamento ma impedisce la rotazione in senso inverso; 7) in ambedue le varianti A e B, la ruota posteriore, normalmente prevista per un movimento parallelo a quello della ruota o delle ruote anteriori durante le condizioni normali di avanzamento rettilineo, ma con Γ asse di rotazione orizzontale (o leggermente inclinato rispetto all’ orizzontale) posto su un supporto applicato posteriormente alla struttura rigida del pattino, in grado di effettuare spostamenti angolari nei due sensi fino a un massimo di circa 90° rispetto alla struttura rigida del pattino attorno ad un asse verticale (o leggermente inclinato rispetto alla verticale) situato anteriormente alla ruota stessa; 8) il supporto della ruota posteriore, comprendente l asse di rotazione verticale (o leggermente inclinato rispetto alla verticale), applicato alla struttura rigida del pattino tramite uno snodo che permette leggere variazioni di inclinazione; 9) lo spostamento angolare nei due sensi fino a un massimo di circa 90° e la variazione di inclinazione del supporto della ruota posteriore contrastati da un sistema di richiamo elastico frenato e smorzato che tende a riportare e mantenere la ruota posteriore allineata con la ruota o con le ruote anteriori, in modo da assicurare normalmente il movimento nella direzione del piede, permettendo pero’ variazioni di direzione ottenute sfruttando movimenti di controllo della direzione specialmente durante le fasi di discesa lungo pendìi
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