ITUD20130022A1

ITUD20130022A1 - Apparecchiatura per l'illuminazione di interni e procedimento di controllo di detta apparecchiatura

Info

Publication number: ITUD20130022A1
Application number: IT000022A
Authority: IT
Inventors: Emanuele Pugnale
Original assignee: Emanuele Pugnale
Priority date: 2013-02-20
Filing date: 2013-02-20
Publication date: 2014-08-21
Also published as: WO2014128635A1; EP2959749A1

Description

Descrizione

"APPARECCHIATURA PER L'ILLUMINAZIONE DI INTERNI E PROCEDIMENTO DI CONTROLLO DI DETTA APPARECCHIATURA"

CAMPO DI APPLICAZIONE

II presente trovato si riferisce ad un'apparecchiatura utilizzabile nel campo dell'arredamento d'interni per l'illuminazione di uno o piÃ¹ ambienti di un edificio, siano essi domestici, o pubblici, oppure ad uso industriale.

In particolare, il presente trovato si riferisce ad un'apparecchiatura provvista di almeno un dispositivo illuminante in grado di illuminare il relativo ambiente sia con luce monocromatica o policromatica, sia mediante la riproduzione di un'immagine o di una successione immagini, siano esse statiche, ad esempio composizioni policromatiche o fotografie, o dinamiche, ad esempio filmati.

Forma oggetto del presente trovato anche il procedimento per il controllo del funzionamento della summenzionata apparecchiatura.

STATO DELLA TECNICA

Ãˆ noto che nel campo della progettazione, o design, di arredamenti per interni, vi Ã ̈ l'esigenza di avere margini i piÃ¹ ampi possibili in termini di flessibilitÃ creativa e personalizzabilitÃ degli oggetti da realizzare. Risponde a tale esigenza la ricerca continua di soluzioni, sistemi, o materiali innovativi, volti a ridurre sempre di piÃ¹ i vincoli tecnologici alla realizzabilitÃ di oggetti polifunzionali, tecnologicamente avanzati e dalle forme piÃ¹ svariate.

Ãˆ anche noto che trovano sempre maggiore applicazione sistemi di gestione domotica degli ambienti antropizzati, in particolare di quelli domestici, che prevedono l'adozione di soluzioni di tipo informatico o elettronico. Sono infatti noti sistemi di gestione domotica del condizionamento termico, o degli apparecchi domestici, oppure della sicurezza degli ambienti, ad esempio tramite monitoraggio di alcuni parametri. Sono altresÃ¬ noti sistemi di gestione domotica e automatizzata delle apparecchiature d'illuminazione di un'abitazione, che possono consentire, ad esempio, la temporizzazione o la gestione delle caratteristiche dell'illuminazione da remoto da parte di un utente.

Ãˆ pure nota l'esigenza, nel campo dell'illuminazione, sia ad uso civile che industriale, di utilizzare apparecchiature d'illuminazione aventi sempre maggiore efficienza e vita utile, al fine di ridurre i costi di gestione ed energetici, e di ridurre sia i consumi che la produzione di rifiuti. Le apparecchiature di illuminazione note, infatti, utilizzano sorgenti luminose, ad esempio ad incandescenza, o alogene, oppure a fluorescenza, aventi l'inconveniente di avere un'efficienza limitata e consumi elevati.

Ãˆ un ulteriore inconveniente delle apparecchiature d'illuminazione note quello di essere scarsamente versatili e personalizzabili, ad esempio a causa della tipologia costruttiva, dei materiali, e dell'ingombro dei dispositivi illuminanti.

Sulla base di quanto sopra riportato, uno scopo del presente trovato Ã ̈ quello di realizzare un'apparecchiatura d'illuminazione per interni che conferisca un voluto grado di luminositÃ ad un ambiente e che permetta il controllo di tale luminositÃ in modo facile e veloce da parte di un utente.

Ãˆ un ulteriore scopo del presente trovato quello di realizzare un'apparecchiatura d'illuminazione che sia facile da produrre, anche rispondendo a specifiche esigenze o richieste dell'utente, e che sia altamente personalizzabile, anche in un'ottica di polifunzionalitÃ , ad esempio per fornire all'utente servizi di tipo multimediale, in un contesto sia di utilitÃ che di svago.

Un ulteriore scopo Ã ̈ quello di mettere a punto un procedimento per il controllo e la gestione di un'apparecchiatura di illuminazione che consenta di regolarne e controllarne una pluralitÃ di caratteristiche di funzionamento anche da remoto, anche in modo programmabile.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, il Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato Ã ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, un'apparecchiatura d'illuminazione secondo il presente trovato Ã ̈ utilizzabile per illuminare l'interno di uno o piÃ¹ ambienti antropizzati, siano essi domestici oppure pubblici, oppure ad uso industriale.

Secondo forme di realizzazione, l'apparecchiatura d'illuminazione comprende, per ciascuno dei suddetti ambienti, almeno un dispositivo illuminante provvisto di almeno una sorgente di emissione luminosa, o modulo luminoso, del tipo a diodi organici ad emissione di luce (Organic Light Emitting Diode - "OLED"), e associato ad un'unitÃ di controllo avente almeno un dispositivo ricetrasmittente configurato per ricevere da remoto e per inviare dati, secondo un protocollo senza fili, wireless, o ad onde convogliate, relativi almeno all'impostazione, almeno in termini temporali e/o di emissione luminosa, del funzionamento selettivo di uno o piÃ¹ dei moduli luminosi.

Con il termine "OLED", qui e nel seguito, cosÃ¬ come nelle rivendicazioni, si intende l'insieme delle tecnologie basate su emettitori di luce organici, quali ad esempio AMOLED (Active Matrix OLED), POLED (Polymeric OLED), PHOLED (Phosphorescent OLED), SM-OLED (Small-molecules OLED), SOLED (Stacked OLED), o TOLED (Transparent Organic Light Emitting Device), o altre tecnologie simili o assimilabili.

La scelta di moduli luminosi di tipo OLED Ã ̈ particolarmente vantaggiosa, in quanto gli emettitori, o schermi, OLED, sono in grado di produrre luce propria e, non necessitando di dispositivi di illuminazione ausiliari, permettono ai moduli luminosi di avere dimensioni e spessori ridotti.

Un vantaggio ulteriore Ã ̈ dovuto al fatto che la flessibilitÃ e l'elevata ampiezza dell'angolo di visibilitÃ degli schermi OLED di fatto non pongono limiti, o quantomeno li riducono notevolmente, alle possibili forme che possono assumere i dispositivi illuminanti che li utilizzano.

Ancora un vantaggio del presente trovato Ã ̈ legato al fatto che i moduli luminosi, potendo essere dei veri e propri schermi, o display, possono essere sia utilizzati per un'illuminazione di tipo standard degli ambienti, ossia con emissione di luce monocromatica o policromatica, sia per la riproduzione di immagini o filmati, o comunque per la riproduzione di contenuti multimediali, ad esempio suoni, messaggi, pre-registrati o in streaming, immagini statiche e dinamiche, presentazioni, ecc.

L'integrazione di un'unitÃ di controllo consente vantaggiosamente di controllare ed impostare da remoto il funzionamento dei singoli dispositivi illuminanti o dell'apparecchiatura di illuminazione nel suo complesso, permettendo ad un utente di gestire l'illuminazione di un edificio anche quando egli si trova al di fuori dell'edificio stesso, o lontano da esso .

Per gestione dell'illuminazione si intende, ad esempio, la tempistica di accensione/spegnimento selettivo di uno o piÃ¹ moduli luminosi, e/o della modulazione dell'intensitÃ di emissione di uno o piÃ¹ moduli luminosi.

Forma oggetto del trovato anche un procedimento che consente di configurare e controllare il funzionamento di un'apparecchiatura di illuminazione comprendente uno o piÃ¹ dispositivi illuminanti per ciascun ambiente da illuminare tramite l'interscambio di dati da remoto con un'unitÃ di controllo dei suddetti dispositivi illuminanti, i quali sono provvisti di moduli luminosi di tipo OLED.

Secondo il trovato, il procedimento permette di impostare e memorizzare una sequenza di operazioni relative al funzionamento dei suddetti dispositivi illuminanti, e di trasmetterla alle suddette unitÃ di controllo, le quali sono configurate per inviare segnali elettrici ai moduli luminosi per l'esecuzione di tali operazioni.

Ãˆ pure nello spirito del procedimento secondo il trovato il prevedere di predisporre uno o piÃ¹ dispositivi di riproduzione audio per ciascun dispositivo illuminante e di configurare quest'ultimo per ricevere da remoto e per inviare, secondo un protocollo senza fili, oppure ad onde convogliate, dati relativi all'impostazione del funzionamento dei suddetti dispositivi di riproduzione audio.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 illustra una forma di realizzazione di un'apparecchiatura d'illuminazione secondo il presente trovato;

- la fig. 2 Ã ̈ una vista laterale di una forma di realizzazione ulteriore di un dispositivo illuminante dell'apparecchiatura di fig. 1;

- la fig. 3 Ã ̈ una variante del dispositivo illuminante di fig. 2.

- le fig. 4 Ã ̈ una vista laterale di una forma di realizzazione ulteriore di un dispositivo illuminante dell'apparecchiatura di fig. 1;

- la fig. 5 illustra un'ulteriore forma di realizzazione dell'apparecchiatura di fig. 1.

DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE

Con riferimento alla fig. 1, un'apparecchiatura per l'illuminazione dell'interno di uno o piÃ¹ ambienti antropizzati Ã ̈ indicata nel suo complesso con il riferimento numerico 10.

L'apparecchiatura 10 Ã ̈ associata ad un edificio 11, che puÃ² essere ad uso domestico oppure pubblico, avente almeno un ambiente 12, e puÃ² comprendere uno o piÃ¹ dispositivi illuminanti 13 per ciascun ambiente 12

Nel caso d'esempio di fig. 1 sono riportati quattro ambienti 12, in ciascuno dei quali Ã ̈ posizionato un dispositivo illuminante 13.

Inoltre, i dispositivi illuminanti 13 delle figure allegate sono del tipo a sospensione, ma tale scelta Ã ̈ solamente indicativa e non limitativa, intendendo che quanto di seguito descritto Ã ̈ valido anche per dispositivi illuminanti 13 di altre tipologie, ad esempio da parete, o da soffitto, o a piantana, o da tavolo, oppure anche integrati nel pavimento.

In forme di realizzazione, a ciascun dispositivo illuminante 13 Ã ̈ associato un sostegno 14, avente la funzione di sorreggere il dispositivo illuminante 13 e/o di permetterne il fissaggio o l'ancoraggio alle pareti dell'ambiente 12.

Nella fattispecie, tale sostegno 14 puÃ² essere ad esempio un'asta, un cavo, una piastra, od un altro elemento idoneo al fissaggio del dispositivo illuminante 13 al soffitto dell'ambiente 12.

A tale sostegno 14 possono essere collegati uno o piÃ¹ elementi di supporto 15, a ciascuno dei quali puÃ² essere fissata almeno una sorgente luminosa, definita da un modulo luminoso 16, oppure da una pluralitÃ di moduli luminosi 16.

Il sostegno 14 e gli elementi di supporto 15, in forme di realizzazione vantaggiose, alloggiano i collegamenti del dispositivo illuminante 13 alla rete elettrica dell'edificio 11.

In particolare, i moduli luminosi 16 sono costituiti da emettitori o schermi del tipo a diodi organici di emissione luminosa, o "OLED" (Organic Light Emitting Diode), o una qualsiasi delle tecnologie derivate (AMOLED, POLED, PHOLED, SM-OLED, SOLED, TOLED) e sono quindi in grado di emettere luce propria, se sottoposti ad una differenza di potenziale proveniente dai suddetti collegamenti elettrici.

La scelta di moduli luminosi 16 di tipo OLED Ã ̈ particolarmente vantaggiosa per quanto riguarda la personalizzabilitÃ delle forme e delle funzioni dei moduli luminosi 16 stessi, e di conseguenza dei dispositivi illuminanti 13.

Infatti, schermi ad emettitori OLED in grado di produrre luce propria non necessitano di dispositivi di illuminazione ausiliari e quindi permettono ai moduli luminosi 16 di avere dimensioni e spessori ridotti.

Ãˆ quindi possibile ottenere moduli luminosi 16 con spessori anche di circa 2 mm o inferiori e dotati di proprietÃ , quali la flessibilitÃ e l'elevata ampiezza dell'angolo di visibilitÃ , che di fatto non pongono limiti, o quantomeno li riducono notevolmente, alle possibili forme che possono assumere i dispositivi illuminanti 13.

Inoltre, i moduli luminosi 16, potendo essere dei veri e propri schermi, o display, possono essere sia utilizzati per un'illuminazione di tipo standard degli ambienti 12, ossia con emissione di luce monocromatica, o policromatica, sia per la riproduzione di composizioni policromatiche, o di disegni, motivi, o immagini pre-registrate e non. Le immagini che possono essere riprodotte dai moduli luminosi 16 possono essere sia di tipo statico, ad esempio fotografie, sia di tipo dinamico, ad esempio video o filmati, i quali possono essere pre-registrati, oppure derivanti da decodificatori, o "decoder" di segnali televisivi o altre fonti di diffusione in continuo per riproduzione diretta, anche note come fonti "streaming".

In questo modo, ossia tramite la possibilitÃ di riprodurre luce e contenuti grafici multimediali, si concretizza la polifunzionalitÃ dei dispositivi illuminanti 13.

II funzionamento del dispositivo illuminante 13 dei moduli luminosi 16 puÃ² essere gestito da un'unitÃ di controllo 17 associata al, o integrata nel, dispositivo illuminante 13 e collegata elettronicamente ai moduli luminosi 16.

In fig. 1 in alto sono riportati esempi in cui tale unitÃ di controllo 17 Ã ̈ fissata al sostegno 14, mentre in basso sono illustrate forme di realizzazione nelle quali l'unitÃ di controllo 17 Ã ̈ lontandisposta rispetto al dispositivo illuminante 13 ed Ã ̈ collegata ad esso ad esempio via cavo per la trasmissione di dati ai moduli luminosi 16 tramite onde convogliate o segnali elettrici.

In forme di realizzazione, l'unitÃ di controllo 17 Ã ̈ collegata ad ognuno dei moduli luminosi 16, per gestim e il funzionamento indipendentemente l'uno dall'altro.

Forme di realizzazione alternative prevedono che l'unitÃ di controllo 17 sia collegata ai moduli luminosi 16 in modo da gestire il funzionamento di tutti contemporaneamente.

Ulteriori forme di realizzazione prevedono che l'unitÃ di controllo 17 sia configurata per gestire indipendentemente il funzionamento di gruppi di moduli luminosi 16.

L'unitÃ di controllo 17 include un dispositivo ricetrasmittente 18 configurato per ricevere ed inviare dati relativi al funzionamento dei moduli luminosi 16.

Tali dati possono essere ricevuti dal dispositivo ricetrasmittente 18 secondo un protocollo senza fili, o "wireless", e trasmessi sia mediante lo stesso protocollo, oppure tramite onde convogliate via cavo. L'apparecchiatura di illuminazione 10 puÃ² includere un terminale di comando remoto 19, configurato per essere connesso senza fili all'unitÃ di controllo 17 ed effettuare con questa un interscambio dei suddetti dati, in modo continuo, o in risposta ad un comando di un utente 23.

Tale terminale di comando remoto 19 puÃ² essere un qualsiasi dispositivo elettronico provvisto di un modulo di comunicazione senza fili 20, ad esempio un telecomando, un personal computer, fisso o portatile, un apparecchio di telefonia mobile, quale un cosiddetto "smartphone" oppure un "tablet", od altri dispositivi aventi funzionalitÃ analoghe.

Il modulo di comunicazione senza fili 20 puÃ² scambiare dati con l'unitÃ di controllo 17 tramite onde radio, ad esempio con protocollo Wi-Fi, o Bluetooth, o con protocolli utilizzati normalmente nella telefonia cellulare, oppure tramite onde sonore, udibili o ad ultrasuoni, oppure ancora tramite onde luminose, visibili o ad infrarossi.

Il terminale di comando remoto 19 puÃ² includere anche un'unitÃ di memorizzazione 21, quale ad esempio una scheda elettronica programmabile, oppure un disco rigido, oppure ancore una scheda di memoria fissa o volatile, nella quale possono essere memorizzate, anche solo temporaneamente, funzioni o programmazioni relative al funzionamento dell'apparecchiatura 10.

In forme di realizzazione, il terminale di comando remoto 19 puÃ² includere anche un'interfaccia utente 22, definita ad esempio da uno schermo e da una tastiera di un telecomando o di un PC, oppure da uno schermo a controllo tattile, o "touch screen display" di un telefono cellulare. Attraverso l'interfaccia utente 22, l'utente 23 puÃ² impostare e controllare i parametri di funzionamento di ciascun dispositivo illuminante 13.

A tale scopo, Ã ̈ stato messo a punto, secondo il presente trovato, un procedimento per il controllo dell'apparecchiatura 10.

Il procedimento consente all'utente 23 di effettuare, anche se lontano dall'ambiente 12, o dall'edificio 11, un'operazione o una sequenza di operazioni per il controllo del funzionamento di ciascun dispositivo illuminante 13, e di conseguenza dell'apparecchiatura 10.

Ãˆ anche possibile, mediante il procedimento di controllo, programmare una serie di operazioni affinchÃ© vengano eseguite dall'unitÃ di controllo 17 di ciascun dispositivo illuminante 13 in tempi e modi prestabiliti dall'utente 23.

Il procedimento prevede innanzitutto la configurazione del terminale di comando remoto 19, ad esempio tramite memorizzazione di funzioni, oppure di algoritmi di controllo, nell'unitÃ di memorizzazione 21. Vengono inoltre configurati per comunicare tra loro il dispositivo ricetrasmittente 18 dell'unitÃ di controllo 17 di ciascun dispositivo illuminante 13 ed il modulo di comunicazione senza fili 20 del terminale di comando remoto 19.

Questa operazione puÃ² essere effettuata dall'utente 23 agendo sull'interfaccia utente 22 dopo l'installazione di ciascun dispositivo illuminante 13. Attivando contemporaneamente il modulo di comunicazione senza fili 20 ed il dispositivo ricetrasmittente 18, l'utente 23 puÃ² far sÃ¬ che essi riconoscano le reciproche frequenze e che si mettano in contatto. Sempre attraverso l'interfaccia utente 22, l'utente 23 puÃ² registrare la frequenza del corrispondente dispositivo illuminante 13 nell'unitÃ di memorizzazione 21

In forme di realizzazione del procedimento, le suddette operazioni di configurazione e registrazione possono anche essere effettuate in modo automatico dal modulo di comunicazione senza fili 20, ad esempio sfruttando un algoritmo di autoapprendimento. Questo algoritmo puÃ² prevedere la scansione ambientale ed il successivo riconoscimento da parte del modulo di comunicazione senza fili 20 delle frequenze dei dispositivi ricetrasmittenti 18 presenti in un ambiente 12 o nell'intero edificio 11. In seguito, il modulo di comunicazione senza fili 20 puÃ² accedere all'unitÃ di memorizzazione 21 per fissarvi le relative frequenze riconosciute.

Terminate le sopra menzionate operazioni preliminari, agendo tramite l'interfaccia utente 22, l'utente 23 puÃ² accedere alle funzioni e agli algoritmi di controllo contenuti nell'unitÃ di memorizzazione 21. Tali funzioni ed algoritmi possono, ad esempio, permettere all'utente 23 di verificare e/o visualizzare, oppure di impostare, lo stato di accensione di ciascun dispositivo illuminante 13. CiÃ² Ã ̈ permesso dall'interscambio di dati tra l'unitÃ di controllo 17 ed il terminale di comando remoto 19, che consente, attraverso la propria interfaccia utente 22, anche la visualizzazione dei dati di funzionamento dei dispositivi illuminanti 13.

Ad un impulso dato dall'utente 23 tramite l'interfaccia utente 22, per effettuare una modifica dello stato di funzionamento dei dispositivi illuminanti 13, il terminale di comando remoto 19 puÃ² trasmettere tale modifica all'unitÃ di controllo 17, che la mette in atto agendo sui moduli luminosi 16 interessati.

Il procedimento di controllo oggetto del trovato permette all'utente 23 anche di programmare tutte le funzioni dei dispositivi illuminanti 13, ad esempio temporizzando, a seconda delle proprie necessitÃ , l'accensione o la modulazione dell'intensitÃ luminosa dei moduli luminosi 16.

Tale modulazione puÃ² essere funzionale alle esigenze dell'utente 23, che puÃ² programmare ciascun dispositivo illuminante 13 per ottenere delle zone dell'ambiente 12 maggiormente illuminate rispetto ad altre, anche a seconda della propria posizione.

L'unitÃ di memorizzazione 21 del terminale di comando remoto 19 puÃ² anche contenere immagini, o filmati e video in formato elettronico digitale, che possono quindi venire inviati, tramite il modulo di comunicazione senza fili 20, all'unitÃ di controllo 17, per essere riprodotti dai moduli luminosi 16.

Tramite l'interfaccia utente 22, infatti, l'utente 23 puÃ² selezionare le diverse funzioni possibili dei dispositivi illuminanti 13, scegliendo ad esempio tra illuminatore standard, oppure la suddetta funzione di riproduzione di immagini o filmati.

Infatti, una volta impostati nel terminale di comando remoto 19 i dati relativi al funzionamento di ciascun dispositivo illuminante 13, essi vengono inviati dal modulo di comunicazione senza fili 20 al dispositivo ricetrasmittente 18 dell'unitÃ di controllo 17. Quest'ultima traduce tali dati in segnali elettrici ed Ã ̈ in grado di controllare l'azionamento dei moduli luminosi 16 a seconda di quanto programmato dall'utente 23.

Una forma di realizzazione del trovato prevede che l'utente 23 possa impostare, tramite l'interfaccia utente 22, una sequenza di immagini o filmati nel terminale di comando remoto 19, e che tale sequenza venga inviata all'unitÃ di controllo 17 per essere riprodotta dai moduli luminosi 16.

In forme di realizzazione alternative, mostrate a titolo esemplificativo nelle figg. 2 e 3, il dispositivo illuminante 13 puÃ² anche includere uno (fig. 2) o piÃ¹ (fig. 3) dispositivi di riproduzione audio 24, collegati all'unitÃ di controllo 17.

In queste forme di realizzazione, il dispositivo illuminante 13 Ã ̈ configurato per riprodurre, ad esempio, un brano o una sequenza di brani musicali prememorizzata dall'utente 23 nell'unitÃ di memorizzazione 21 del terminale di comando remoto 19.

Inoltre, per mezzo della combinazione tra i moduli luminosi 16 OLED ed i suddetti dispositivi di riproduzione audio 24, il dispositivo illuminante 13 Ã ̈ in grado di riprodurre contenuti multimediali audiovisivi quali, ad esempio, presentazioni, video o filmati analoghi a quelli sopra citati, ma dotati di audio, oppure addirittura film o sceneggiati, o trasmissioni televisive in diretta streaming.

Inoltre, agendo sull'interfaccia utente 22 del terminale di comando remoto 19, l'utente 23 puÃ² controllare in tempo reale, ad esempio, il volume o 1'equalizzazione dei brani audio riprodotti.

Nell'unitÃ di memorizzazione 21 possono anche essere implementati algoritmi di controllo dell'illuminazione dei moduli luminosi 16 in modo ritmico coordinato con il ritmo di brani audio riprodotti .

Nelle forme di realizzazione rappresentate esemplificativamente in fig. 3, inoltre, l'unitÃ di controllo 17 comprende un modulo di memoria 25 che puÃ² contenere i dati relativi alla programmazione temporizzata dell'accensione del dispositivo illuminante 13, oppure le sequenze di immagini o filmati da riprodurre mediante i moduli luminosi 16, o di brani musicali da riprodurre mediante i dispositivi di riproduzione audio 24.

Nelle figg. 4 e 5 sono riportate ulteriori forme di realizzazione dell'apparecchiatura 10, combinabili con forme di realizzazione sopra descritte, nelle quali il dispositivo illuminante 13 include anche uno o piÃ¹ dispositivi di movimentazione 26 collegati meccanicamente ai moduli luminosi 16 per la movimentazione di questi ultimi.

In forme di realizzazione, Ã ̈ previsto un dispositivo di movimentazione 26 per ciascun modulo luminoso 16.

In forme di realizzazione alternative, Ã ̈ previsto un modulo di movimentazione 26 configurato per muovere una pluralitÃ di moduli luminosi 16.

Tale movimentazione avviene in seguito a segnali trasmessi dall'unitÃ di controllo 17, collegata elettronicamente a ciascuno dei dispositivi di movimentazione 26. Nella fattispecie, il procedimento di controllo prevede che l'utente 23, per mezzo dell'interfaccia utente 22, imposti nell'unitÃ di memorizzazione 21 una serie di comandi relativi alla cinetica dei moduli luminosi 16 e che trasmetta i corrispondenti segnali all'unitÃ di controllo 17 tramite il modulo di comunicazione senza fili 20.

L'unitÃ di controllo 17 riceve i sopraccitati segnali dal terminale di comando remoto 19 e li trasmette ai corrispondenti dispositivi di movimentazione 26. Questi, di conseguenza, movimentano i moduli luminosi 16 come programmato.

Nell'unitÃ di memorizzazione 21 possono anche essere impostati algoritmi di gestione del moto dei moduli luminosi 16 in modo ritmico coordinato con il ritmo dei brani audio riprodotti dai dispositivi di riproduzione audio 24.

PoichÃ© i moduli luminosi 16 sono di tipo OLED, e quindi sottili, flessibili e leggeri, i dispositivi di movimentazione 26, che possono essere ad esempio motori elettrici, possono essere vantaggiosamente di ridotte dimensioni ed avere assorbimenti di corrente minimi .

Il posizionamento dei moduli luminosi 16 mediante i dispositivi dÃ¬ movimentazione 26 Ã ̈ asservito all'unitÃ di controllo 17 e puÃ² essere funzionale alle necessitÃ dell'utente 23. Ad esempio, il movimento dei moduli luminosi 16 puÃ² essere programmato per essere coordinato con la suddetta modulazione dell'intensitÃ luminosa, per disporre affacciati all'utente 23 i moduli luminosi 16 piÃ¹ vicini ad esso, e per contemporaneamente affievolire o spegnere i moduli luminosi 16 piÃ¹ lontani.

In fig. 4 Ã ̈ riportato un esempio di possibile implementazione di tale soluzione nel quale i moduli luminosi 16 sono vincolati a scorrere lungo guide 27 ricavate negli elementi di supporto 15.

Un'ulteriore implementazione esemplificativa, riportata in fig. 5, prevede che i dispositivi di movimentazione 26 comprendano un motore 28 ed un giunto sferico 29, per far ruotare i moduli luminosi 16 ad un'estremitÃ degli elementi di supporto 15.

PuÃ² essere anche previsto (fig. 5) che all'unitÃ di controllo 17 sia associato almeno un sensore di presenza 30, che rileva la presenza ed i movimenti dell'utente 23, ed invia all'unitÃ di controllo 17 segnali relativi alla posizione di quest'ultimo. L'unitÃ di controllo 17, quindi, elabora tali segnali per orientare i moduli luminosi 16, per mezzo dei dispositivi di movimentazione 26, e posizionarli affacciati alla posizione dove Ã ̈ stato rilevato l'utente 23.

L'unitÃ di controllo 17 puÃ² nel contempo intensificare o diminuire, in modo dinamico, l'emissione luminosa rispettivamente dei moduli luminosi 16 piÃ¹ vicini all'utente 23 e di quelli piÃ¹ lontani.

In questo modo si garantisce un'ottima visibilitÃ dei contenuti multimediali anche ad un utente 23 che si muove all'interno dell'ambiente 12.

Ãˆ chiaro che all'apparecchiatura d'illuminazione 10 ed al procedimento di controllo fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.

Ãˆ anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrÃ senz'altro realizzare altre forme equivalenti di apparecchiatura d'illuminazione e di procedimento aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per l'illuminazione di uno o piÃ¹ ambienti (12) interni di un edificio (11), comprendente almeno un dispositivo illuminante (13) per ciascuno di detti ambienti (12), detto almeno un dispositivo illuminante (13) essendo provvisto di almeno una sorgente di emissione luminosa definita da uno o piÃ¹ moduli luminosi (16), caratterizzata dal fatto che detti moduli luminosi (16) sono emettitori di luce di tipo a diodi organici ad emissione di luce (OLED ), e che detto almeno un dispositivo illuminante (13) Ã ̈ associato ad un'unitÃ di controllo (17) avente almeno un dispositivo ricetrasmittente (18) configurato per ricevere da remoto e per inviare dati, secondo un protocollo senza fili, wireless, o ad onde convogliate, relativi almeno all'impostazione, almeno in termini temporali e/o di emissione luminosa, del funzionamento selettivo di uno o piÃ¹ dei moduli luminosi (16).
2. Apparecchiatura come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta unitÃ di controllo (17) Ã ̈ collegata elettronicamente a detti moduli luminosi (16) per comandarne selettivamente il funzionamento, individualmente o a gruppi, sulla base di detti dati ricevuti da remoto, e che detti moduli luminosi (16) sono schermi di tipo OLED, o tecnologia simile o assimilabile, configurati per la riproduzione di detti dati, comprendenti luce monocromatica o policromatica, immagini statiche o dinamiche, o video, filmati o trasmissioni televisive preregistrati o in diffusione continua a riproduzione diretta.
3. Apparecchiatura come in una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto almeno un dispositivo illuminante (13) include almeno un dispositivo di riproduzione audio (24), collegato a, e controllato da, detta unitÃ di controllo (17).
4. Apparecchiatura come in una o l'altra delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detta unitÃ di controllo (17) comprende anche un modulo di memoria (25) per la memorizzazione di dati relativi al funzionamento di detti moduli luminosi (16) o di detto almeno un dispositivo di riproduzione audio (24).
5. Apparecchiatura come in una o l'altra delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzata dal fatto che comprende un terminale di comando remoto (19) provvisto almeno di un modulo di comunicazione senza fili (20) comunicante con l'unitÃ di controllo (17) di ciascun dispositivo illuminante (13) per inviare a detta unitÃ di controllo (17) dati relativi all'impostazione del funzionamento di detti moduli luminosi (16) o di detto almeno un dispositivo di riproduzione audio (24) e che detto modulo di comunicazione senza fili (20) di detto terminale di comando remoto (19) comunica con il dispositivo ricetrasmittente (18) dell'unitÃ di controllo (17) di ciascun dispositivo illuminante (13) tramite un protocollo senza fili scelto in un gruppo comprendente: protocolli ad onde radio, ad onde luminose, ad onde sonore .
6. Apparecchiatura come nella rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto terminale di comando remoto (19) comprende un'interfaccia utente (22) configurata per la visualizzazione e l'impostazione, da parte di un utente (23), di dati di funzionamento relativi a ciascun dispositivo illuminante (13) da inviare a detta unitÃ di controllo (17).
7. Apparecchiatura come in una o l'altra delle rivendicazloni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che comprende anche almeno un dispositivo di movimentazione (26) collegato elettronicamente a detta unitÃ di controllo (17) e ad uno o piÃ¹ moduli luminosi (16) per movimentare detti moduli luminosi (16) e posizionarli in modo coordinato ad una temporizzazione e/o ad una modulazione dell'illuminazione prestabilita dall'utente .
8 . Procedimento per il controllo di almeno un'apparecchiatura di illuminazione (10) di almeno un ambiente (12) di un edificio (11), in cui detta apparecchiatura di illuminazione (10) comprende almeno un dispositivo illuminante (13) provvisto di almeno una sorgente di emissione luminosa definita da uno o piÃ¹ moduli luminosi (16), caratterizzato dal fatto che prevede di predisporre uno o piÃ¹ emettitori di luce di tipo a diodi organici ad emissione di luce (OLED) per ciascun modulo luminoso (16) e di configurare almeno un dispositivo ricetrasmittente (18) di un'unitÃ di controllo (17) di detto dispositivo illuminante (13) per ricevere da remoto e per inviare, secondo un protocollo senza fili, wireless, o ad onde convogliate, dati relativi all'impostazione, almeno in termini temporali e/o di emissione luminosa, del funzionamento di detti moduli luminosi (16).
9. Procedimento come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che prevede di predisporre un terminale di controllo remoto (19) provvisto di almeno un modulo di comunicazione senza fili (20) e di configurare quest'ultimo per comunicare con detto dispositivo ricetrasmittente (18) secondo un protocollo senza fili scelto in un gruppo comprendente: protocolli ad onde radio, ad onde luminose, ad onde sonore
10. Procedimento come nella rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che prevede di predisporre uno o piÃ¹ dispositivi di riproduzione audio (24) per ciascun dispositivo illuminante (13) e di configurare detto dispositivo ricetrasmittente (18) per ricevere da remoto e per inviare, secondo un protocollo senza fili, wireless, o ad onde convogliate, dati relativi all'impostazione del funzionamento di detti dispositivi di riproduzione audio (24).
11. Procedimento come nella rivendicazione 10, in cui detto terminale di controllo remoto (19) comprende un'unitÃ di memorizzazione (21) e un'interfaccia utente (22), caratterizzato dal fatto che comprende: - memorizzare in detta unitÃ di memorizzazione (21) funzioni ed algoritmi di controllo del funzionamento di detti moduli luminosi (16); - impostare, tramite detta interfaccia utente (22) e sulla base di detti funzioni ed algoritmi di controllo, un'operazione o una sequenza di operazioni per il controllo del funzionamento di ciascun dispositivo illuminante (13); - inviare dati relativi a detta operazione o sequenza di operazioni da detto terminale di controllo remoto (19) a detta unitÃ di controllo (17); - trasmettere segnali elettrici a detti moduli luminosi (16) per l'esecuzione di dette operazioni preimpostate; - trasmettere eventualmente segnali elettrici a detti dispositivi di riproduzione audio (24).
12. Procedimento come nella rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che prevede di predisporre per ciascun dispositivo illuminante (13) almeno un dispositivo di movimentazione (26) collegato a detta unitÃ di controllo (17), e che dopo detta memorizzazione di algoritmi e funzioni e prima dell'invio di dati dal terminale di controllo remoto (19), prevede di impostare un'operazione o una sequenza di operazioni per la movimentazione di uno o piÃ¹ moduli luminosi (16) per posizionare detti moduli luminosi (16) in modo coordinato con una temporizzazione o con una modulazione dell'illuminazione di questi ultimi.