ITUD20090018A1 - Dispositivo di controllo della zona pericolosa circostante una macchina operatrice e relativo procedimento di controllo - Google Patents

Dispositivo di controllo della zona pericolosa circostante una macchina operatrice e relativo procedimento di controllo Download PDF

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ITUD20090018A1
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Mauro Casagrande
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    • F16PSAFETY DEVICES IN GENERAL; SAFETY DEVICES FOR PRESSES
    • F16P3/00Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body
    • F16P3/12Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body with means, e.g. feelers, which in case of the presence of a body part of a person in or near the danger zone influence the control or operation of the machine
    • F16P3/14Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body with means, e.g. feelers, which in case of the presence of a body part of a person in or near the danger zone influence the control or operation of the machine the means being photocells or other devices sensitive without mechanical contact

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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO DI CONTROLLO DELLA ZONA PERICOLOSA CIRCOSTANTE UNA MACCHINA OPERATRICE E RELATIVO PROCEDIMENTO DI CONTROLLO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo dì controllo della zona pericolosa, o di pericolo, circostante una macchina operatrice e al relativo procedimento per riconoscere e/o controllare la presenza e/o l'avvicinamento di una o più persone in corrispondenza degli organi di lavoro, come ad esempio gli organi di perforazione di una macchina operatrice quale una macchina di scavo o simile.
Il trovato si applica preferenzialmente, anche se non esclusivamente, a macchine perforatrici, a benne, trivelle o frese, a macchine per 1'infissione di pali, per l'esecuzione di pozzi o diaframmi, od altra macchina avente caratteristiche analoghe od assimilabili
STATO DELLA TECNICA
È noto che le macchine perforatrici, o più in generale le macchine operatrici dotate di organi di lavoro per perforare, spaccare o frantumare un terreno, sono dotate di sistemi di sicurezza antiinfortunistici o che servono a prevenire incidenti ed infortuni dovuti a contatti accidentali di parti del corpo degli operatori con gli organi della macchina.
Un sistema di sicurezza adottato nella tecnica nota prevede l'utilizzo di elementi o gabbie di contenimento disposte attorno agli organi di lavoro della macchina perforatrice in modo da racchiudere e contenere la corrispondente zona pericolosa.
Un primo inconveniente di questo sistema è che le gabbie di contenimento determinano un aumento del peso complessivo della macchina perforatrice. Di più, tali gabbie di contenimento consentono di effettuare perforazioni con l'organo di lavoro disposto sostanzialmente in maniera verticale, diminuendo pertanto l'efficacia operativa della macchina stessa.
Inoltre le operazioni di manutenzione dell'organo di lavoro comportano continue aperture e chiusure delle gabbie di contenimento stesse, aumentando i relativi tempi di lavoro e di scavo. Un ulteriore sistema di sicurezza adottato nella tecnica nota prevede l'utilizzo di una o più funicelle, disposte in posizione circostante all'organo di lavoro della macchina, le quali presentano sensori di rilevazione di un avvenuto contatto che, se attivati, automaticamente bloccano gli organi di lavoro, prevenendo così pericoli di incidenti per l'operatore.
Questo sistema si è dimostrato nella pratica piuttosto scomodo a causa degli accidentali urti alle funicelle che bloccano la macchina e comportano notevoli perdite di tempo e scomodità operative.
Inoltre, le funicelle attivano il blocco della macchina operatrice o del suo organo di lavoro solamente quando l'operatore è molto vicino all'organo di lavoro stesso e può già essere entrato in contatto con o intrappolato da esso.
Un altro sistema di sicurezza prevede l'utilizzo di fotocellule o elementi di rilevazione ad ultrasuoni predisposti a rilevare la presenza dell'operatore in stretta prossimità all'organo di lavoro. Anche per questi sistemi la rilevazione avviene quando l'operatore può essere già entrato a contatto con l'organo di lavoro stesso. Inoltre, qualora materiale di scavo, quali detriti, fango, cemento od altro si depositi sulla fotocellula o sul sensore ad ultrasuoni, o entri accidentalmente nei rispettivi campi di rilevazione, il sistema di sicurezza può non funzionare, bloccando la macchina, o generare falsi allarmi.
Poiché gli interventi sugli organi di lavoro, ad esempio per l'inserimento di nuovi elementi di perforazione o aste o spezzoni di aste, o per il cambio e/o la manutenzione sull'utensile, possono essere anche molto frequenti nell'arco di una giornata, gli operatori spesso rimuovono del tutto le funicelle ad inizio lavori, o disattivano le fotocellule o i sensori ad ultrasuoni, privando così la macchina del sistema di sicurezza. Ciò comporta notevoli rischi per l'incolumità degli operatori stessi, nonché un mancato rispetto delle normative di sicurezza.
Un ulteriore sistema di sicurezza e controllo è descritto nel brevetto n. 1342876 a nome della richiedente. Tale sistema di sicurezza noto comprende una o più telecamere predisposte ad acquisire immagini di una predeterminata zona circostante l'organo di lavoro della macchina; un'unità di elaborazione riceve ed elabora le immagini così acquisite per discriminare o meno la presenza di un operatore nell'zona circostante all'organo di lavoro ed eventualmente interrompere o condizionare il funzionamento della macchina in caso di effettivo pericolo.
Un inconveniente di questo sistema di sicurezza noto è che non è possibile assicurare l'effettiva presenza dell'operatore preposto al comando della macchina operatrice in una predeterminata zona o posizione che consenta di supervisionare il suo corretto funzionamento.
Inoltre, tale sistema di sicurezza richiede periodiche operazioni di manutenzione per la regolazione della posizione della/le telecamera/e in modo da poter ripristinare il loro corretto posizionamento .
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di controllo della zona pericolosa circostante una macchina operatrice che, pur assicurando un elevato livello di prevenzione anti-infortunistica, non comporti alcun ostacolo all'operatività degli addetti, e che elimini gli aggravi di tempo e permetta di verificare la presenza dell'operatore in una predeterminata zona di lavoro o di supervisione in prossimità della macchina operatrice.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di controllo semplice da installare ed adottabile, sostanzialmente senza limitazioni, a qualsiasi tipo e dimensione di macchina operatrice.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti.
Le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi un dispositivo di controllo della zona pericolosa secondo il presente trovato è utilizzabile su una macchina operatrice avente almeno un organo di lavoro, quale una testa di perforazione.
Il dispositivo di controllo comprende mezzi di trasmissione radio associabili ad un operatore della macchina operatrice e mezzi di ricezione radio, associati alla macchina operatrice, cooperanti con i mezzi di trasmissione radio in modo da ricevere, continuamente o periodicamente, anche per periodi pre-determinati, una pluralità di segnali emessi dai mezzi di trasmissione radio per discriminare, direttamente o indirettamente, la presenza dell'operatore nella zona di pericolo circostante detto organo di lavoro ed inviare un segnale di intervento o di allarme ad un sistema di comando della macchina operativa. I mezzi di ricezione radio sono predisposti a cooperare con i mezzi di trasmissione radio per discriminare la fuoriuscita dell'operatore da una predeterminata zona di lavoro, o di supervisione, circostante la macchina operatrice stessa.
Rientra nell'ambito del trovato anche la soluzione equivalente in cui i mezzi di trasmissione radio sono associati alla macchina operatrice ed i mezzi di ricezione radio sono associati all'operatore.
Secondo una variante del presente trovato i mezzi di trasmissione radio comprendono un'unità a transponder ed i mezzi di ricezione radio comprendono un'unità di lettura trasponder.
Secondo un'ulteriore variante 1 mezzi di ricezione radio sono associati ad una o più unità di antenna per ricevere i segnali dei mezzi di trasmissione. Ciascuna antenna è atta a coprire una corrispondente porzione di zona di pericolo e/o di zona di lavoro.
Secondo un'ulteriore variante le unità di antenna si sviluppano in maniera coerente a dimensione e forma dell'organo di lavoro.
Secondo un'ulteriore variante la unità di antenna coincide con un elemento a fune di sicurezza antiinfortunistica disposto in prossimità di detto organo di lavoro.
Costituisce variante del presente trovato il prevedere che detti mezzi di trasmissione radio siano predisposti ad inviare direttamente un predeterminato segnale di emergenza o di allarme a detti mezzi di ricezione radio, almeno quando l'operatore si allontana al di fuori della zona pre-determinata circostante alla macchina operatrice .
Il presente trovato si riferisce inoltre ad un procedimento per il controllo della zona pericolosa di una macchina operatrice avente almeno un organo di lavoro, quale una testa di perforazione e relativi elementi di perforazione.
Il procedimento comprende una fase in cui mediante mezzi di trasmissione radio, associabili ad un operatore della macchina operatrice, vengono emessi una pluralità di segnali radio ed in cui mediante mezzi di ricezione radio, associati alla macchina operatrice, detti segnali radio vengono ricevuti continuamente per discriminare, direttamente o indirettamente, la presenza dell'operatore nella zona di pericolo circostante detto organo di lavoro. Il procedimento comprende inoltre una fase in cui, quando viene rilevata, mediante i mezzi di ricezione radio, la presenza di un operatore in detta zona di pericolo, viene inviato un segnale di intervento o di allarme ad un sistema di comando della macchina operativa.
Il procedimento comprende, inoltre, un'ulteriore fase in cui mediante i mezzi di ricezione radio, viene rilevata la fuoriuscita dell'operatore da una predeterminata zona di lavoro, o di supervisione, circostante la macchina operatrice stessa.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista frontale di un dispositivo di controllo della zona pericolosa secondo il presente trovato applicato ad una macchina operatrice;
- la fig. 2 è una vista schematica dall'alto del dispositivo di figura 1;
- la fig. 3 è una vista schematica dall'alto del dispositivo di figura 1 in una seconda configurazione di lavoro.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI
REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo di controllo della zona pericolosa, o di pericolo, secondo il presente trovato, indicato in generale con il numero di riferimento 10, si applica ad una macchina operatrice quale una macchina di scavo 11 provvista di un organo di perforazione 12 di tipo rotante, con benne, prese, o ad infissione.
La macchina di scavo 11 è di per sè sostanzialmente convenzionale e comprende un carro cingolato 13 per lo spostamento ed organi di supporto e movimentazione per l'organo di perforazione 12.
Il dispositivo 10 comprende mezzi di trasmissione radio, nella fattispecie, un transponder 20 di tipo noto associabile ad un operatore 15 preposto all'azionamento ed alla supervisione della macchina di scavo 11.
Vantaggiosamente, il transponder 20 è provvisto di una batteria di alimentazione realizzata ad esempio con tecnologia al litio cloruro di tionile.
Il dispositivo 10 comprende, inoltre, mezzi di ricezione radio, nella fattispecie un ricevitore o lettore 18 predisposto a ricevere i segnali radio emessi continuamente e, ad esempio, in maniera periodica dal dispositivo a transponder 20, come verrà descritto meglio nel seguito. Il lettore 18 è disposto ad un'estremità, ad esempio superiore, dell'organo di perforazione 12.
Il dispositivo di controllo 10 comprende, inoltre, due antenne 19 filari vantaggiosamente disposte coerentemente con lo sviluppo longitudinale dell'organo di perforazione 12, sostenute mediante corrispondenti supporti 19a a parti fisse dell'organo di perforazione 12 e collegate in modo noto al lettore 18, per consentire la ricezione in maniera efficiente dei segnali radio emessi dal transponder 20. In questo modo il lettore 18 è in grado di rilevare la posizione relativa dell'operatore 15 o anche il solo avvicinamento nella zona circostante alla macchina operatrice 11 e più in particolare rispetto ad una prima zona, o zona di pericolo 16, circostante l'organo di perforazione 12. L'eventuale presenza, anche parziale, dell'operatore 15 all'interno della zona di pericolo 16 viene segnalata mediante una segnalazione di avviso, come ad esempio un allarme acustico e/o visivo, e/o determina l'arresto dell'organo di perforazione 12 in maniera da salvaguardare l'incolumità dell'operatore 15 stesso .
La rilevazione della posizione dell'operatore 15 all'interno o all'esterno della zona di pericolo 16 può essere realizzata ad esempio mediante la rilevazione della potenza di segnale emesso dal transponder 20 e ricevuto dal lettore 18 in base allo specifico diagramma di irradiazione delle antenne 19. Resta inteso che il dispositivo 10 potrebbe anche comprendere una sola antenna o che le antenne potrebbero essere tre o più di tre, sempre disposte in maniera coerente allo sviluppo longitudinale dell'organo di perforazione 12 in modo da migliorare la capacità di rilevazione della posizione dell'operatore 15, coprendo una corrispondente porzione di zona di pericolo 16.
Il lettore 18 è, inoltre, in grado di rilevare anche la posizione relativa dell'operatore 15 all'interno di una predeterminata seconda zona, o zona di lavoro 17, circostante alla macchina di scavo 11 in maniera da verificare la presenza continua, durante il funzionamento della macchina 11, dell'operatore 15 in una posizione che ne permette la normale supervisione operativa.
In questo modo è possibile individuare l'eventuale fuoriuscita dell'operatore 15 dalla zona di lavoro 17, la quale potendo causare eventuali problemi o danneggiamento a cose e/o persone dovuti a mancanza di supervisione umana, viene segnalata con una segnalazione di avviso, quale ad esempio un allarme acustico e/o visivo, e/o può causare l'arresto della macchina 11 o dell'organo di perforazione 12.
La rilevazione della posizione dell'operatore 15 all'interno o all'esterno della zona di lavoro 17 può sempre essere realizzata mediante la rilevazione della potenza di segnale emesso dal transponder 20 e ricevuto dal lettore 18 in base allo specifico diagramma di irradiazione delle antenne 19. Oppure tale rilevazione può essere effettuata in maniera indiretta a causa della mancata ricezione da parte del lettore 18 dei segnali emessi dal transponder 20, dovuti ad esempio alla fuoriuscita dell'operatore 15 dalla zona di lavoro 17 e quindi alla portata di trasmissione /ricezione reciproca del trasponder 20 e del lettore 18 o all'esaurimento dell'autonomia operativa delle batterie del transponder 20.
Resta inteso che le antenne 19 filari possono anche essere costituite dalle funicelle del sistema di sicurezza definito secondo gli standard normativi di anti-infortunistica. In questo caso, infatti, oltre a consentire l'integrazione con i sistemi anti-infortunistica già esistenti ed aumentando il grado di sicurezza intrinseco della macchina di scavo 11, l'eventuale rimozione delle funicelle da parte degli operatori impedisce al lettore 18 la ricezione dei segnali di controllo determinando così il fermo dell'organo di perforazione 12.
II dispositivo di controllo 10 secondo il presente trovato non richiede frequenti operazioni di manutenzione se non quelle legate alla sostituzione della batteria del transponder 20 al termine del suo normale ciclo di utilizzo. Inoltre, eventuali depositi di detriti, fango o materiale di scavo che si possono depositare sulle antenne 19 non impediscono la ricezione dei segnali dal transponder 20.
Il dispositivo 10 è inoltre collegato ad un'unità di controllo ed elaborazione 22 predisposta a controllare il funzionamento della macchina di scavo 11 e l'attivazione e regolazione dell'organo di perforazione 12 in base alle indicazioni ricevute dal lettore 18 stesso. Nella fattispecie, il lettore 18 è provvisto di una linea elettrica digitale di controllo 24 comprendente una prima e una seconda uscita digitale DOl, D02 le quali possono variare rispettivamente fra un livello logico alto, o attivo, ed un livello logico basso, o inattivo, in funzione della posizione dell'operatore 15 rispetto alla zona di pericolo 16 e rispetto alla zona di lavoro 17, come verrà meglio descritto nel seguito. Resta inteso che il dispositivo 10 può essere collegato all'unità di controllo ed elaborazione 22 anche mediante una linea dati di comunicazione, ad esempio di tipo seriale (come una linea USB), in modo da consentire anche il reciproco scambio di informazioni di tipo diagnostico od altro.
II funzionamento del dispositivo di controllo 10 fin qui descritto è il seguente.
Quando l'operatore 15 della macchina di scavo 11 si trova all'esterno della zona di pericolo 16, il lettore 18 è in grado di rilevarne la posizione relativa, come precedentemente descritto in base alla trasmissione/ricezione dei segnali radio, effettuata in maniera continua o in maniera periodica, secondo un periodo predeterminato e direttamente correlato al tempo di intervento necessario ad effettuare lo spegnimento della macchina operatrice 11 o il blocco del suo organo di perforazione 12, e imposta la prima uscita digitale DOl ad un livello attivo. Quando altresì l'operatore 15 entra, anche parzialmente, nella zona di pericolo 16 il lettore 18 lo rileva e commuta la prima uscita digitale DOl ad un livello inattivo.
Quando invece l'operatore 15 della macchina di scavo 11 si trova all'interno della zona di lavoro 17, il lettore 18 è in grado di rilevarne la posizione relativa, come precedentemente descritto in base alla trasmissione/ricezione dei segnali radio, e imposta la seconda uscita digitale D02 ad un livello attivo. Quando altresì l'operatore 15 esce dalla zona di lavoro, il lettore 18 come precedentemente descritto lo rileva e commuta la seconda uscita digitale D02 ad un livello inattivo. Pertanto, l'unità di controllo ed elaborazione dati 22 mantiene l'organo di perforazione 12 funzionante solamente quando entrambe, la prima e seconda uscita digitale DOl e D02, vengono mantenute ad un livello attivo, il che corrisponde alla condizione in cui l'operatore 15 si trova in prossimità della macchina operatrice 11 al di fuori della zona di pericolo 16, ma all'interno della zona di lavoro 17.
Inoltre, il dispositivo di controllo 10 secondo il presente trovato è in grado di rilevare anche il solo avvicinamento dell'operatore 15 alla zona di pericolo 16, potendo così emettere una segnalazione di avviso, come ad esempio una segnalazione luminosa e/o acustica, senza arrivare alla condizione di blocco della macchina 11 e/o del suo organo di perforazione 12. Anche l'avvicinamento dell'operatore 15 ai margini della zona di lavoro 17 può comportare l'emissione di un segnalazione di avviso.
Secondo una variante non illustrata nelle figure, il transponder 20 può essere direttamente collegato ad un pulsante o ad un bottone utilizzabile dall'operatore 15 per inviare direttamente un segnale di emergenza, associato ad un codice partcolare, al lettore 18 che determina la commutazione di entrambe le uscite digitali DOl e D02 nello stato inattivo, determinando la disattivazione della macchina 11 o del suo organo di perforazione 12.
Rientra anche nello spirito del trovato il prevedere che il dispositivo di controllo 10 secondo il presente trovato comprenda una pluralità di transponder 20, ciascuno associato ad un predeterminato operatore 15 che può trovarsi in prossimità della macchina di scavo 11. In questo modo il dispositivo di controllo 10 è in grado di distinguere la corretta presenza dell'operatore 15a di controllo macchina 11 all'interno della corrispondente zona di lavoro 17, in base al riconoscimento, mediante un particolare codice di riconoscimento associato allo specifico transponder 20a dell'operatore macchina 15a. Il dispositivo di controllo 10 è altresì in grado di rilevare la presenza anche solo parziale di uno o più operatori 15, 15a all'interno della zona di pericolo, commutando di conseguenza lo stato della prima uscita digitale DOl nello stato inattivo, pertanto segnalando all'unità di controllo ed elaborazione di bloccare il funzionamento della macchina operatrice 11.
Secondo una soluzione equivalente, è possibile prevedere che il lettore 18 possa essere associato all'operatore 15 e che il transponder 20 sia associato alla macchina operatrice 11. È chiaro che, secondo questa soluzione, sia il transponder 20 che il lettore 18 hanno capacità di ricetrasmissione radio. Infatti, in questo caso il transponder 20 invia, continuamente o in maniera periodica, un segnale al lettore 18 il quale risponde con un segnale di ritorno. In base alla potenza del segnale di ritorno ricevuto è possibile determinare, come descritto precedentemente, la posizione dell'operatore 15 rispetto sia alla zona di pericolo 16 che alla zona di lavoro 17 in maniera da condizionare il funzionamento della macchina operatrice 11.
È chiaro che al dispositivo di controllo della zona pericolosa secondo il presente trovato ed al relativo procedimento di controllo fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti e/o fasi, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
Infine, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo di controllo della zona pericolosa secondo il presente trovato ed al relativo procedimento di controllo, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di controllo per una macchina operatrice (11) avente almeno un organo di lavoro (12), atto a rilevare la presenza di un operatore (15) in una predeterminata zona di pericolo (16) circostante detto organo di lavoro (12), caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di trasmissione radio (20) e mezzi di ricezione radio (18), alternativamente associabili a detto operatore (15) o a detta macchina operatrice (11), reciprocamente cooperanti in modo che detti mezzi di ricezione radio (18) ricevano una pluralità di segnali emessi, continuamente o periodicamente, anche per periodi predeterminati, dai mezzi di trasmissione radio (20) per discriminare, direttamente o indirettamente, la presenza dell'operatore nella zona di pericolo (16).
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di ricezione radio (18) sono predisposti a cooperare con i mezzi di trasmissione radio (20) per discriminare la fuoriuscita dell'operatore (15) da una predeterminata zona di lavoro (17) circostante la macchina operatrice (11).
  3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione radio comprendono un'unità a transponder (20) e che detti mezzi di ricezione radio comprendono un'unità di lettura (20) transponder.
  4. 4. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi di ricezione radio (18) sono associati ad una o più unità di antenna (19), ciascuna atta a coprire una corrispondente porzione di zona di pericolo (16) e/o di zona di lavoro (17).
  5. 5. Dispositivo come nella rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta una o più unità di antenna (19) si sviluppa in maniera coerente a dimensione e forma dell'organo di lavoro (12).
  6. 6. Dispositivo come nella rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che almeno una unità di antenna (19) coincide con un elemento a fune di sicurezza anti-infortunistica disposto in prossimità di detto organo di lavoro (12).
  7. 7. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione radio sono predisposti ad inviare direttamente un predeterminato segnale di emergenza e/o di allarme a detti mezzi di ricezione radio (18).
  8. 8. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è collegato ad un'unità (22) di controllo ed elaborazione atta a controllare il funzionamento della macchina operatrice (11) e l'attivazione e regolazione dell'organo di lavoro (12) in base alle indicazioni ricevute dai mezzi di ricezione radio (18).
  9. 9. Dispositivo come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ricezione radio (18) comprendono una prima uscita digitale (DOl) e una seconda uscita digitale (D02), collegate alla unità (22) di controllo ed elaborazione, le quali variano fra un livello logico alto e un livello logico basso in funzione della posizione dell'operatore (15) rispetto alla zona di pericolo (16) e/o rispetto alla zona di lavoro (17).
  10. 10. Procedimento per il controllo di una zona di pericolo (16) circostante un organo di lavoro (12) di una macchina operatrice (11), atto a rilevare la presenza di un operatore (15) in detta zona di pericolo (16), caratterizzato dal fatto che comprende una fase in cui mediante mezzi di trasmissione radio (20) e mezzi di ricezione radio (18), alternativamente associabili alla macchina operatrice (11) o all'operatore (15) della macchina operatrice (11), vengono emessi, continuamente o periodicamente, anche per periodi predeterminati, una pluralità di segnali radio ed in cui detti segnali radio vengono ricevuti da detti mezzi di ricezione radio (18) in modo da discriminare, direttamente o indirettamente, la presenza dell'operatore (15) nella zona di pericolo circostante detto organo di lavoro (12), e - una fase in cui, quando viene rilevata, mediante i mezzi di ricezione radio (18), la presenza di un operatore (15) in detta zona di pericolo (16), viene inviato un segnale di intervento e/o di allarme ad un sistema di comando della macchina operativa (11).
  11. 11. Procedimento come nella rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che, comprende un'ulteriore fase in cui mediante i mezzi di ricezione radio (18), viene rilevata la fuoriuscita dell'operatore (17) da una predeterminata zona di lavoro (17) circostante la macchina operatrice (11)
  12. 12. Procedimento come nella rivendicazione 10 o 11, caratterizzato dal fatto che, detti mezzi di trasmissione radio comprendono un'unità a transponder (20) e che detti mezzi di ricezione radio comprendono un'unità di lettura (20) transponder .
  13. 13. Procedimento come nella rivendicazione 10, 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione radio sono predisposti ad inviare direttamente un predeterminato segnale di emergenza e/o di allarme a detti mezzi di ricezione radio (18)
  14. 14. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 13, caratterizzato dal fatto che all'avvicinamento dell'operatore (15) alla zona di pericolo (16) e/o al margine della zona di lavoro (17) viene emessa una segnalazione di avviso .
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