ITUD20080106A1 - Struttura di protezione e insieme comprendente due o piu' di tali strutture di protezione - Google Patents

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ITUD20080106A1
ITUD20080106A1 ITUD20080106A ITUD20080106A1 IT UD20080106 A1 ITUD20080106 A1 IT UD20080106A1 IT UD20080106 A ITUD20080106 A IT UD20080106A IT UD20080106 A1 ITUD20080106 A1 IT UD20080106A1
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IT
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protection
protruding teeth
structures
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loops
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English (en)
Inventor
Silvano Vidori
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Vidori Silvano D I
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"STRUTTURA DI PROTEZIONE E INSIEME COMPRENDENTE DUE 0 PIU' DI TALI STRUTTURE DI PROTEZIONE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una struttura di protezione, quale ad esempio un pannello, un materasso, un'imbottitura o altro, utilizzabile in aree sportive, quali piste da sci, campi da calcio, pallacanestro, pallavolo, tracciati per bicicletta od altro, disposto a ridosso di piloni, tralicci, alberi, ovvero come delimitazione di un'area, per contenere, assorbire e/o ammortizzare eventuali urti da parte degli utenti.
STATO DELLA TECNICA
È noto che nelle aree sportive in genere, in particolare sulle piste da sci, sono previsti diversi sistemi di protezione, quali reti, materassi od altri, per contenere il tracciato e/o coprire almeno in parte le strutture rigide presenti, e limitare il rischio di gravi infortuni agli sportivi praticanti.
In particolare, sono noti i materassi di protezione aventi determinate dimensioni e forma sostanzialmente parallelepipeda, a bordi tagliati, precurvata, o altra, avente una superficie di impatto ed una superficie di collegamento sostanzialmente regolari e speculari.
I materassi noti sono completamente imbottiti con materiale spugnoso, e sono fissati, mediante ganci o legacci, alle strutture rigide da coprire.
La regolarità della forma del materasso noto garantisce l'uniformità di assorbimento dell'eventuale impatto.
In funzione della pericolosità, della posizione, della difficoltà della pista od altro, vengono predisposti materassi di protezione aventi dimensioni differenti, o in diverse combinazioni fra loro.
I materassi noti risultano però molto ingombranti da trasportare, comportando lunghi tempi di installazione e l'impiego di un numero considerevole di mezzi ed operatori per la loro movimentazione.
Tale inconveniente è particolarmente sentito durante l'allestimento e la preparazione di eventi sportivi non frequenti, come ad esempio le gare di sci, soprattutto per quanto riguarda la delimitazione del tracciato e dell'area d'arrivo.
In queste situazioni devono essere, infatti, predisposti, di volta in volta ed in tempi contenuti, diversi materassi di protezione, per evitare che gli atleti possano uscire accidentalmente dal tracciato colpendo gli spettatori, o le strutture fisse a bordo pista.
Sono anche noti materassi di protezione realizzati con una o più camere d'aria i quali, pur essendo più facilmente trasportabili, in quanto sgonfiabili, non garantiscono il mantenimento, nel tempo, della loro forma e dimensioni originali.
Il volume di aria all'interno di questo tipo di materassi noti è, infatti, fortemente soggetto alle variazioni di temperatura, potendo causare disuniformità di assorbimento degli urti.
Con questo tipo di materassi noti possono risultare alterate le caratteristiche tecniche di assorbimento degli urti, e la necessità di frequenti interventi di rinnovamento della pressione al loro interno.
Inoltre, questo tipo di materassi noti può essere facilmente danneggiato e reso inutilizzabile, in modo sostanzialmente istantaneo, sia da atti vandalici, sia dall'impatto diretto delle attrezzature sportive degli atleti, come ad esempio le lamine degli sci, i bastoncini, od altro.
In questa situazione, il materasso perde quasi completamente le sue caratteristiche di assorbimento durante l'impatto, con elevato rischio di infortunio per l'atleta.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di protezione che, a parità di caratteristiche tecniche di assorbimento degli urti dei materassi noti, sia semplice e comoda da trasportare, e che mantenga, nel tempo, le sue caratteristiche fisiche e strutturali senza necessitare di frequenti manutenzioni.
Altro scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di protezione che abbia un assorbimento uniforme dell'impatto, e che mantenga inalterate le sue caratteristiche di assorbimento, sostanzialmente con qualsiasi tipo di impatto.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questo ed altri scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
II presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente.
Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con il suddetto scopo, una struttura di protezione secondo il presente trovato comprende almeno un involucro esterno, o sacco, ed uno strato di imbottitura in materiale poliuretanico compietamente disposto a riempimento del volume interno dell'involucro esterno.
Secondo un aspetto caratteristico del presente trovato, l'involucro esterno è conformato in modo da definire almeno una superficie di impatto posizionata in modo tale da accogliere un eventuale impatto da parte di un corpo esterno.
L'involucro esterno comprende, inoltre, almeno una superficie di collegamento, opposta rispetto alla superficie di impatto e provvista di una pluralità di denti, o sagomature, sporgenti alternati ad una coordinata pluralità di anse di alloggiamento, in modo da definire una sezione trasversale alternativamente variata della struttura di protezione .
In questo modo, un insieme costituito da due o più strutture di protezione secondo il trovato, tra loro uguali e assemblate in modo reciprocamente speculare, permette almeno un primo posizionamento operativo, in cui le superfici di testa dei denti sporgenti di una prima struttura contattano direttamente le superfici di testa dei denti sporgenti di una seconda struttura di protezione analoga. In questo primo posizionamento, le anse di alloggiamento della prima struttura di protezione sono affacciate verso corrispondenti anse di alloggiamento della struttura di protezione definendo relative camere di assorbimento.
Tale configurazione conferisce all'insieme sia un'ottima capacità di assorbimento progressivo dell'impatto, sia rilascia, rispetto ai materassi tradizionali, una minore energia di ritorno dopo l'impatto, migliorando le condizioni di sicurezza e contenimento dell'urto.
Secondo una variante, l'insieme di due o più strutture di protezione secondo il trovato permette anche un secondo posizionamento operativo, in cui i denti sporgenti di una prima struttura sono alloggiati, almeno parzialmente, all'interno delle anse di alloggiamento della seconda struttura di protezione.
In questo secondo posizionamento, le due strutture sono interconnesse fra loro definendo un differente grado di assorbimento degli urti ed uno spessore di impilaggio ridotto, con evidenti vantaggi di ingombro per il trasporto.
Infatti, considerando un materasso di protezione tradizionale di forma parallelepipeda, avente un determinato spessore, quando viene impilato con un altro materasso di protezione analogo, determina un sostanziale raddoppio del volume di ingombro.
Con la struttura di protezione secondo il presente trovato, invece, a parità di spessore complessivo con i materassi noti, quando viene impilata ad una struttura analoga, nella seconda posizione operativa, occupa un volume di ingombro di poco superiore al volume di una singola struttura.
Inoltre, essendo lo strato di imbottitura realizzato in materiale poliuretanico, non sono necessarie le frequenti operazioni di manutenzione ed i rischi di modifica delle caratteristiche di assorbimento, che si hanno con i materassi tradizionali a camera d'aria.
Secondo una variante, lo strato di imbottitura comprende una o più lastre di rinforzo in polipropilene alveolare, disposte in corrispondenza della superficie più interna delle anse di alloggiamento.
Tali lastre permettono una maggiore uniformità di assorbimento degli urti, sostanzialmente sopperendo alla mancanza di materiale in corrispondenza dell'ansa, rispetto ai denti.
Secondo un'altra variante, ciascun dente comprende almeno un foro passante, il quale permette, mediante l'utilizzo di lacci, cordini, elastici, od altri elementi flessibili di serraggio, di assemblare due o più strutture di protezione secondo il trovato fra loro, ovvero bloccare una o più strutture di protezione a supporti fissi, quali pali, transenne, piloni, od altro.
Secondo un'ulteriore variante, all'interno di ciascun foro passante è previsto un tubolare di guida realizzato in materiale almeno parzialmente flessibile, quale ad esempio gomma vulcanizzata od altro.
Secondo un'altra variante ancora, ciascun foro passante è rivestito esternamente con relativi occhielli metallici. Ulteriori occhielli metallici posso essere previsti sui bordi dell'involucro esterno per definire differenti punti di collegamento ed assemblaggio fra diverse strutture di protezione, o rispetto a supporti fissi, quali pali, transenne, piloni, od altro.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 illustra, in vista assonometrica, una struttura di protezione secondo il presente trovato;
- la fig. 2 illustra, in vista assonometrica, due strutture di protezione analoghe, assemblate in un primo posizionamento di insieme;
- la fig. 3 illustra, in vista assonometrica, due strutture di protezione analoghe, assemblate in un secondo posizionamento di insieme;
- la fig. 4 illustra, in sezione, un particolare ingrandito di fig. 1;
- la fig. 5 illustra, in vista frontale, una prima variante della struttura di protezione di fig. 1;
- la fig. 6 illustra, in vista frontale, una seconda variante della struttura di protezione di fig. 1.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI
REALIZZAZIONE
Con riferimento alla fig. 1, è illustrato un materasso 10 di protezione secondo il presente trovato, utilizzabile in aree sportive, quali piste da sci, campi sportivi, od altre, in cui si renda necessaria la protezione di strutture fisse, o la delimitazione di aree, ammortizzando l'eventuale impatto da parte di un utente.
II materasso 10 secondo il presente trovato comprende sostanzialmente un sacco 11 realizzato, ad esempio in poliestere spalmato in PVC (Poli Vinil Cloruro), ed un'unica imbottitura 12 in poliuretano espanso, disposta a completo riempimento del sacco 11
Il poliuretano espanso che costituisce l'imbottitura 12 ha, ad esempio, un peso specifico di circa 20 kg per m<3>, ma non si esclude che possa avere un altro peso specifico in funzione delle diverse condizioni operative.
Nella fattispecie, ciascun materasso 10 ha una larghezza complessiva compresa fra circa 1200 mm e circa 1400 mm, una lunghezza complessiva compresa fra circa 2400 mm e circa 2600 mm, ed uno spessore compreso fra circa 300 mm e circa 500 mm.
Il sacco 11 è conformato in modo tale che, quando riempito dall'imbottitura 12, definisce una superficie di impatto 13 frontale, nel caso di specie sostanzialmente piana, avente forma rettangolare e rivolta verso l'area sportiva in cui si svolge l'attività degli utenti. Nel caso di un impianto sciistico, la pista da sci.
Secondo alcune varianti non illustrate, la superficie di impatto 13 è conformata sostanzialmente curva, semicurva, ovvero sagomata in funzione della specifica applicazione operativa.
Inoltre, il sacco 11 definisce una superficie di collegamento 15 prevista dalla parte opposta alla superficie di impatto 11, e provvista di una pluralità di denti sporgenti 16, o sagomature, sostanzialmente paralleli fra loro e alternati ad una coordinata pluralità di anse di alloggiamento 17. Tale configurazione conferisce al materasso 10 una sezione trasversale alternativamente variata. All'interno del sacco 11 sono inoltre previste una pluralità di lastre di rinforzo 20 realizzate in polipropilene alveolare e disposte, ciascuna, in corrispondenza della superficie più interna di ciascuna ansa di alloggiamento 17.
In questo modo, le lastre di rinforzo 20 si tro vano in corrispondenza dello spessore più ridotto del materasso 10, garantendo l'uniformità di resistenza alla deformazione e di assorbimento dell'urto da parte della superficie di impatto 13. Nel caso di specie, ciascuna lastra di rinforzo 20 ha uno spessore compreso fra circa 3 mm e circa 6 mm, ma non si esclude che possa avere un altro spessore in funzione delle diverse condizioni operative, o dimensionali del materasso 10.
Ciascun dente sporgente 16 è ricavato, nella fattispecie, trasversale rispetto alla superficie di collegamento 15 e si estende lungo tutta la sua larghezza.
Di conseguenza, le anse di alloggiamento 17, essendo previste alternativamente a due denti sporgenti 16, sono anch'esse fra loro parallele e trasversali lungo tutta la larghezza della superficie di collegamento 15.
In particolare, i denti sporgenti 16 e le anse di collegamento hanno dimensioni e forma fra loro sostanzialmente complementari.
Nella fattispecie, ciascun dente sporgente 16 ha un'altezza compresa fra circa 200 mm e circa 400 mm, ed una larghezza compresa fra circa 100 mm e circa 200 mm; mentre ciascuna ansa di alloggiamento 17 ha una profondità compresa fra circa 200 mm e circa 400 mm, ed una larghezza compresa fra circa 150 mm e circa 250 mm.
In questo modo, due materassi 11 secondo il presente trovato possono essere fra loro assemblati in differenti posizionamenti di insieme.
Come illustrato in fig. 2, il presente trovato prevede un primo posizionamento operativo dei due materassi 11 secondo il trovato, in cui sono entrambi appoggiati su uno dei fianchi lunghi e sono fra loro specularmene contrapposti.
In particolare, i denti sporgenti 16 di un primo dei due materassi 11 contattano, con loro superfici di tjesta, le corrispondenti superfici di testa dei denti sporgenti 16 di un secondo dei due materassi
In questa condizione, le anse di alloggiamento 17 del primo materasso 10 si trovano aperte ed affacciate verso le anse di alloggiamento 17 del secondo materasso 10, così da definire relative camere di assorbimento 19.
Questo primo posizionamento di insieme, applicato alle piste da sci, risulta particolarmente vantaggioso per delimitare i percorsi di gara e/o le aree di arrivo, in quanto garantisce un elevato assorbimento degli urti e, grazie alle camere di assorbimento 19, una ridotta energia di ritorno dopo 1 'impatto.
Come illustrato in fig. 3, il presente trovato comprende inoltre almeno un secondo posizionamento operativo, in cui un primo dei due materassi 11 secondo il trovato è appoggiato al terreno sulla superficie di impatto 13, mentre il secondo dei due materassi 11 è sovrapposto specularmene al primo.
In particolare, i denti sporgenti 16 del primo materasso 10 sono inseriti nelle anse di alloggiamento 17 del secondo materasso e viceversa.
In questo secondo posizionamento di insieme, i due materassi 11 sono fra loro interconnessi, occupando un volume di ingombro minore rispetto alla configurazione precedente.
Si ha pertanto che, oltre a definire un grado di assorbimento degli urti differente rispetto alla condizione precedente, questa configurazione risulta particolarmente vantaggiosa per il trasporto dei materassi 11.
Infatti, a parità di ingombro complessivo di un materasso 10 secondo il trovato con un materasso noto, due materassi noti fra loro impilati occupano sostanzialmente il doppio dello spazio, mente due materassi 10 secondo il trovato fra loro impilati occupano poco più dell'ingombro di un singolo materasso 10.
Non si escludono altri possibili posizionamenti di insieme fra due o più materassi 10 secondo il trovato, come ad esempio un posizionamento in cui i denti sporgenti 16 del primo materasso 10 sono solo parzialmente inseriti nelle corrispondenti anse di alloggiamento 17 del secondo materasso 10.
In questo posizionamento, un eventuale impatto viene parzialmente assorbito anche dallo scorrimento del primo materasso 10 rispetto al secondo, fino a che i denti sporgenti 16 del primo risultano completamente inseriti nelle anse di alloggiamento 17 del secondo.
Altro possibile posizionamento di insieme, non illustrato, è dato da una composizione ad incastro sfalsata, in cui ogni materasso 10 è assemblato con altri due materassi 10 analoghi, mediante incastro reciproco fra denti sporgenti 16 e anse di alloggiamento 17.
Non si esclude nemmeno che i due materassi 10 possano essere reciprocamente posizionati con contatto reciproco fra i denti sporgenti 16, ovvero a parziale o totale inserimento dei denti 16 di uno nelle anse 17 dell'altro, secondo una disposizione ortogonale, o inclinata dei due materassi 10.
Ciascun materasso 10 comprende inoltre una pluralità di elementi di collegamento e di fissaggio. In particolare, sono previsti una pluralità di fori passanti 21 (fig. 4), ricavati sia in corrispondenza dei denti sporgenti 16, sia in corrispondenza della superficie di impatto 13 e della superficie di collegamento 15.
Tali fori passanti 21 permettono il passaggio di corde, lacci od altro, per legare, fissare e bloccare il materasso 10 a strutture fisse da proteggere o ad altri materassi 10 analoghi nelle diverse condizioni di assemblaggio previste.
Ciascun foro passante 21 è rivestito internamente con un tubolare 22 realizzato in materiale flessibile, morbido, o vulcanizzato, e presenta esternamente rispettivi occhielli metallici 23.
Secondo una variante, non illustrata nelle figure, almeno in corrispondenza del bordo perimetrale della superficie di impatto 13 è previsto un nastro sul quale sono ricavati, a volute distanze fra loro, corrispondenti fori passanti, vantaggiosamente rinforzati con occhielli metallici, i quali sono atti a permettere ulteriori combinazioni di fissaggio del materasso 10 alle strutture fisse e/o ad altri materassi 10.
Secondo la variante illustrata in fig. 4 ciascun dente sporgente 16 ha forma sostanzialmente trapezoidale. In questa forma di realizzazione, ciascuna ansa di alloggiamento 17 ha una corrispondente forma trapezoidale.
Nella variante illustrata in fig. 5, ciascun dente sporgente 16 ha forma sostanzialmente arcuata. Secondo altre varianti, non illustrate, ciascun dente sporgente 16 può avere un profilo a coda di rondine, a fungo o con qualsiasi altra sagomatura possibile che garantisca almeno un primo assemblaggio definente le camere di assorbimento 19, ed un secondo assemblaggio reciprocamente incastrato. E' chiaro comunque che al materasso 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
Rientra ad esempio nell'ambito del presente trovato prevedere un telo, od altra copertura, atta ad avvolgere e coprire uno o più materassi 10 per limitare la penetrazione di acqua, neve, fango od altro.
Secondo una variante, sulla superficie esterna del sacco 11, sostanzialmente in qualsiasi posizione, possono essere previste tasche, passanti, od altri elementi che favoriscono e migliorano le possibilità di fissaggio e aggancio del materasso 10. Rientra anche nell'ambito del presente trovato prevedere che sulle superfici esterne del sacco 11 possono essere applicati, ricamati, cuciti, stampati o impressi, loghi, marchi o simboli alfa numerici, identificativi del prodotto o del produttore. E' anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di struttura di protezione e insieme di due o più di tali strutture di protezione, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di protezione comprendente almeno un involucro esterno (11), ed uno strato di imbottitura (12) in materiale poliuretanico completamente disposto a riempimento del volume interno di detto involucro esterno (11), caratterizzata dal fatto che detto involucro esterno (11) è conformato in modo da definire almeno una superficie di impatto (13) posizionata in modo tale da accogliere un eventuale impatto da parte di un corpo esterno, ed almeno una superficie di collegamento (15), opposta rispetto a detta superficie di impatto (13), e provvista di una pluralità di denti sporgenti (16) alternati ad una coordinata pluralità di anse di alloggiamento (17), in modo da definire una sezione trasversale alternativamente variata.
  2. 2. Struttura di protezione come nella rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto strato di imbottitura (12) comprende una o più lastre di rinforzo (20) realizzate in polipropilene alveolare, e disposte in corrispondenza della superficie più interna di dette anse di alloggiamento (17).
  3. 3. Struttura di protezione come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto strato di imbottitura (12) è realizzato in corpo unico in materiale poliuretanico espanso.
  4. 4. Struttura come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti denti sporgenti (16) comprende almeno un foro passante (21), atto a permettere, mediante l'utilizzo di elementi flessibili di serraggio, di assemblare due o più strutture di protezione (10) analoghe, ovvero bloccare una o più strutture di protezione (10) a relativi supporti fissi.
  5. 5. Struttura come nella rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che all'interno di ciascuno di detti fori passanti (21) è previsto un tubolare di guida (22) realizzato in materiale almeno parzialmente flessibile.
  6. 6. Struttura come nella rivendicazione 4 o 5, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti fori passanti (21) è rivestito esternamente con relativi occhielli metallici (23).
  7. 7. Struttura come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti denti sporgenti (16) è ricavato, nella fattispecie, trasversale rispetto a detta superficie di collegamento (15) e si estende lungo tutta la larghezza di detta superficie di collegamento (15)
  8. 8. Insieme comprendente due o più strutture di protezione (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un primo posizionamento operativo, in cui rispettive superfici di testa di detti denti sporgenti (16) di una prima struttura di protezione (10) contattano direttamente rispettive superfici di testa di corrispondenti denti sporgenti (16) di una seconda struttura di protezione (10) analoga.
  9. 9. Assemblaggio come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che in detto primo posizionamento operativo le anse di alloggiamento (17) di detta prima struttura di protezione (10) si trovano aperte ed affacciate verso corrispondenti anse di alloggiamento (17) di detta seconda struttura di protezione (10), così da definire relative camere di assorbimento (19).
  10. 10. Insieme comprendente due o più strutture di protezione (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un secondo posizionamento operativo, in cui detti denti sporgenti (16) di detta prima struttura di protezione (10) sono alloggiati, almeno parzialmente, all'interno di corrispondenti anse di alloggiamento (17) di detta seconda struttura di protezione (10).
  11. 11. Insieme comprendente due o più strutture di protezione (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un secondo posizionamento operativo, in cui detti denti sporgenti (16) di detta prima struttura di protezione (10) sono alloggiati completamente all'interno di corrispondenti anse di alloggiamento (17) di detta seconda struttura di protezione (10).
  12. 12. Insieme comprendente due o più strutture di protezione (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un terzo posizionamento operativo, in cui ciascuna struttura di protezione (10) è assemblato con almeno altre due strutture di protezione (10) analoghe, mediante incastro reciproco fra i denti sporgenti (16) della prima struttura di protezione (10) e le anse di alloggiamento (17) delle altre strutture di protezione (10).
  13. 13. Struttura di protezione e assemblaggio di struttura di protezione, sostanzialmente come descritti, con riferimento agli annessi disegni.
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