ITUB20159473A1 - Arnia - Google Patents

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ITUB20159473A1
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Mauro Tagliaferri
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Mauro Tagliaferri
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01KANIMAL HUSBANDRY; AVICULTURE; APICULTURE; PISCICULTURE; FISHING; REARING OR BREEDING ANIMALS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; NEW BREEDS OF ANIMALS
    • A01K51/00Appliances for treating beehives or parts thereof, e.g. for cleaning or disinfecting

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  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Environmental Sciences (AREA)
  • Animal Husbandry (AREA)
  • Biodiversity & Conservation Biology (AREA)
  • Organic Low-Molecular-Weight Compounds And Preparation Thereof (AREA)

Description

Titolo: ARNIA.
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una arnia per api utile al trattamento contro 1'infestazione da parassiti. L'invenzione è stata sviluppata con particolare riferimento alle infestazioni da acari, ancora più in particolare degli acari di tipo Varroa, tuttavia non si esclude 1'uso dell'invenzione contro altri tipi di acari o altri parassiti.
Nel settore dell'apicoltura è noto da tempo, e a livello mondiale, il problema delle infestazioni da acaro Varroa. Questo acaro infatti è in grado di distruggere intere colonie tanto da indurre in varie occasioni a parlare di rischio di sopravvivenza delle api stesse come specie. La scomparsa delle api, o anche una loro considerevole riduzione di numero, non sarebbe una perdita fine a se stessa, ma andrebbe ad alterare una catena alimentare di cui fa parte anche 1'uomo. Le api infatti sono le massime responsabili dell'impollinazione e quindi della produzione di ogni specie vegetale. Mancando le api i vegetali stessi dovrebbero modificarsi o venire a mancare.
La lotta contro la Varroa non ha ad oggi portato ad alcun risultato efficace a lungo termine.
L'acaro Varroa si riproduce nelle celle di covata delle api, prediligendo le covate maschili. Da qui una prima difficoltà dovuta al fatto che i vari tipi di api, in varie parti del mondo, hanno modalità diverse di covata. Ad esempio alcune raggruppano le covate maschili, mentre altre non fanno distinzione. E' quindi impossibile utilizzare un metodo selettivo.
Ad oggi si utilizzano prevalentemente trattamenti con prodotti chimici, con lo svantaggio che essi si ritrovano nella produzione di cera, di miele e di pappa reale, propoli e veleno, inoltre i parassiti sviluppano resistenza ai vari prodotti chimici, diventando immuni in pochi anni.
Alcuni apicoltori, nel tentativo di ottenere una produzione biologica, applicano la sciamatura forzata prima che le uova di acaro si schiudano, ma, a parte 1'onerosità di realizzazione, specialmente per grandi numeri di colonie, le nuove covate di api vanno comunque perse.
In alternativa si estraggono i telai di covata dalie arnie e si distruggono in forno, uccidendo gli acari ma, con tempi e modalità di esecuzione proibitivi.
Per guelle api che raggruppano le covate maschili in un solo telaio sono stati sviluppati telai trappola. Essi hanno celle di dimensioni maggiori, tipiche della covata maschile, e sono riscaldatili.
Per effettuare il trattamento di disinfestazione sono riscaldati fino a 65°C, così da salvaguardare la cera dell'alveare che fonde a 72°C. Il telaio trappola uccide sia le uova di acaro che le uova di ape.
Esempi sono descritti a livello brevettuale in US2012/202403 e WQ02/43475.
Tuttavia, come detto guesti telai trappola non sono di aiuto per le colonie di api con covate maschili distribuite e non raggruppate. Inoltre non distruggono gli acari che infestano le covate femminili (sebbene in misura minoritaria). Infine, la loro costruzione non è gradita alle api, che tendono quindi a non utilizzarli.
Le ragioni fondamentalmente sono il fatto che i telai sono realizzati in materiale polimerico, sgradito alle api, e contengono come elemento riscaldante un circuito stampato (PCB) dove le facce della tavola hanno una traccia di materiale conduttore sviluppata a formare numerose curve per occupare più superficie possibile. Le api non sembrano gradire la presenza di tali fili conduttori .
Uno scopo generale della presente invenzione è quello di superare del tutto in parte i problema della tecnica nota .
Uno scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo per il trattamento contro 1'infestazione da parassiti , e in particolari da acari Varroa, di una qualsiasi colonia di api, senza distruggere le uova e/o le larve e/o le pupe e/o gli esemplari adulti di api.
Un altro ulteriore scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un telaio trappola che può essere utilizzato con qualsiasi tipo di api.
Un altro ulteriore scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un procedimento di trattamento contro le infestazioni da parassiti di una colonia di api di facile ed economica realizzazione .
Secondo un suo primo aspetto generale la presente invenzione riguarda un dispositivo per il trattamento di una colonia di api all' interno di un alveare contro 1'infestazione da parassiti, caratterizzato dal fatto che comprende :
almeno un telaio di supporto dei favi riscaldabile (ad esempio elettricamente mediante rete domestica, batteria e/o pannello fotovoltaico) destinato ad essere posto all'interno dell' alveare e a supportare le uova delle api,
almeno un dispositivo di controllo per controllare il riscaldamento del telaio.
In tale maniera vantaggiosamente è possibile controllare il riscaldamento dei telai perché raggiungano temperature e/o tempi che uccidano solo gli acari e parassiti in genere, senza danneggiare le uova, le larve, le pupe e/o gli adulti di api. Ad esempio con un permanere degli acari Varroa ad una temperatura di circa 40 °C per più di un'ora si ottiene la loro eliminazione al 1001 mentre le api sopravvivono in guanto la temperatura non è per loro letale fino a 45°C.
non è inoltre necessario distinguere tra covate maschili e femminili , e soprattutto non è necessario 1'utilizzo di prodotti chimici che finiscono nel miele, nella pappa reale, nella propoli , nel veleno, e nella cera . Infine è possibile costruire i telai di un'arnia tutti uguali .
In pratica anziché mettere i telai in forno, distruggendo anche parte della colonia di api, si fa diventare un componente permanente dell'alveare (i telai) una sorta di forno di distruzione delle Varroa, ma non delle api , grazie alla gestione del riscaldamento, con considerevole semplificazione (ed efficienza) delle oper azioni di disinfestazione .
Secondo una caratteristica generale preferibile dell' invenzione , per facilitare la preservazione delle api , il dispositivo di trattamento comprende almeno un dispositivo di asportazione di calore dall'interno dell' alveare, selettivamente azionabile o automaticamente azionato almeno durante i periodi di trattamento.
In tal caso preferibilmente il dispositivo di trattamento comprende almeno un sensore di temperatura per misurare la temperatura interna dell' alveare , ed è programmato per azionare il dispositivo di asportazione di calore in base alla temperatura interna rilevata .
Secondo un'altra caratteristica generale preferibile dell' invenzione per salvaguardare la vita delle api, il dispositivo di controllo è programmata per comandare il riscaldamento del telaio fino ad una temperatura massima minore di 45°C e/o per un periodo predeterminato di tempo.
Secondo alcune forme di attuazione preferite dell' invenzione il dispositivo di trattamento comprende una pluralità di telai riscaldatili, destinati ad essere posti in uno stesso alveare . Preferibilmente il riscaldamento di tutti i telai è comandato dallo stesso dispositivo di controllo su indicato.
In guesta maniera vantaggiosamente i telai riscaldabili possono essere lasciati permanentemente nell'alveare lasciando scegliere alle api su quali deporre le uova, e il trattamento non invasivo può essere eseguito su tutti. Ciò ad esempio si adatta ai tipi di api che realizzano covate maschili su tutti i telai, e permette di trattare anche le covate femminili, riducendo i rischi che un trattamento non vada a buon fine per non aver trattato tutte le covate.
Per gestire al meglio il trattamento mediante la pluralità di telai il dispositivo di trattamento preferibilmente comprende un sensore di temperatura esterna e/o un sensore di temperatura interna dell'alveare, e il dispositivo di controllo è predisposto per riscaldare tutti i telai contemporaneamente se la temperatura esterna e/o interna è inferiore ad una temperatura predeterminata e per riscaldare i telai secondo almeno una sequenza predeterminata se la temperatura esterna e/o interna è superiore a detta temperatura predeterminata.
In tale maniera la temperatura interna dell'arnia ha meno probabilità di raggiungere valori sgraditi o letali per le api.
La massima efficienza si ha se il dispositivo di covata comprende un'arnia e la pluralità di telai di covata riscaldabili comprende tutti i telai di supporto dei favi contenuti nell'arnia.
Secondo alcune forme di attuazione preferite dell'invenzione il telaio riscaldabile, o ciascuno di essi, comprende almeno una cornice periferica, almeno una piastra con facce omogeneamente riscaldatili e una copertura di cera d'api posta direttamente su dette facce. La copertura preferibilmente scherma completamente la piastra.
In questa maniera le api non avvertono particolari concentrazioni di calore sgradevoli, e per via della copertura di cera avvertono la presenza di un materiale naturale e sono incentivate a costruire i favi sul telaio riscaldabile e a deporre le covate.
Secondo un'altra caratteristica generale preferibile dell'invenzione il dispositivo di trattamento comprende almeno un dispositivo di consenso/esclusione selettivamente comandabile dall'apicoltore per consentire o impedire al dispositivo di controllo di comandare il riscaldamento del telaio riscaldabile, dove nel caso di più telai il consenso o esclusione di ciascuno di essi può essere selezionato indipendente dagli altri. (In particolare, nel caso di consenso il telaio è reso attivo e nel caso di esclusione passivo, dove nel primo caso può riscaldarsi in base ai comandi del dispositivo di controllo, e nel secondo caso non può riscaldarsi.) Grazie a questa possibilità 1'apicoltore è in grado di esercitare delle scelte di configurazione del dispositivo prima di metterlo in funzione, senza quindi che si perda il suo importante patrimonio di esperienza e sensibilità allevatoriale.
Per la stessa ragione è anche in generale preferibile che il telaio riscaldabile sia estraibile dall'alveare, così da permettere all'apicoltore un controllo visivo delle covate e dell'entità dell'infestazione.
Secondo un suo secondo aspetto 1'invenzione riguarda un procedimento di trattamento di una colonia di api contro 1'infestazione da parassiti, caratterizzato dal fatto che comprende le seguenti fasi:
predisporre almeno un alveare comprendente all'interno almeno una zona di covata in cui sono presenti le uova di ape,
- riscaldare almeno detta zona di covata ad una prima temperatura sufficiente ad uccidere i parassiti;
controllare la temperatura di detta zona di covata e/o dell'interno dell'alveare perché rimanga al di sotto di una seconda temperatura predeterminata maggiore della prima temperatura per non uccidere le uova, le larve, le pupe e gli adulti di api.
Secondo alcune forme di attuazione preferite detto riscaldamento della zona di covata è portato ad una temperatura massima minore di 45°C, e/o detta temperatura interna dell'alveare è mantenuta minore o uguale a 35°C.
In generale si osserva che introducendo dei telai nell'alveare le api vi realizzano sopra i favi in cui depongono le uova, per cui le zone di covata divengono zone dei telai o coincidono con i telai stessi. E' pertanto preferibile predisporre un pluralità di telai di supporto dei favi riscaldatili all'interno dell'alveare e riscaldarli tutti contemporaneamente se la temperatura interna e/o esterna dell'alveare è inferiore ad una temperatura predeterminata e riscaldarli in sequenza se la temperatura interna e/o esterna dell'alveare è superiore a detta temperatura predeterminata. In tale maniera tutte le zone di covata dei telai sono trattate.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, fatta con riferimento ai disegni allegati e data a titolo indicativo e non limitativo. In tali disegni:
la figura 1 rappresenta schematicamente in vista prospettica un alveare, in particolare un'arnia, secondo la presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta schematicamente 1'arnia di figura 1 in vista esplosa.
la figura 3 rappresenta schematicamente in vista prospettica un telaio per alveare secondo la presente invenzione;
- la figura 4 rappresenta in vista esplosa il telaio di figura 3; e
- la figura 5 rappresenta in scala ingrandita un dettaglio del telaio di figura 3.
Con riferimento alle figure 1 e 2 è mostrato un dispositivo per il trattamento di una colonia di api contro 1'acaro Varroa indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 1.
Il dispositivo di trattamento 1 comprende un alveare 5, che nell'esempio indicato è un'arnia, una serie di dieci telai riscaldatili 10 di supporto dei favi contenuti nell'arnia, un dispositivo di controllo 15, un dispositivo di asportazione di calore 20 e una sorgente di corrente elettrica 25.
1/arnia 5 comprende un primo elemento di forma scatolare 28 che definisce una vano interno 30 utilizzato come sede per i telai 10. L'arnia può comprendere anche opzionalmente uno o più melari 32, cioè un secondo componente di forma scatolare che amplia il vano 30 per ospitare un numero maggiore di telai, e un coperchio 34 di chiusura superiore del vano 30.
li dispositivo di asportazione di calore 20 è destinato ad asportare calore dal vano interno 30 e comprende un'apertura 36, per la comunicazione di detto vano con 1'esterno, e una ventola 38, posta in corrispondenza di detta apertura per asportare 1'aria calda presente all'interno.
Per evitare che le api finiscano nella ventola è possibile utilizzare uno schermo 40 posto tra 1'apertura 36 e la ventola 38, dotato di una pluralità di passaggi, ad esempio fori o fessure, adatti al passaggio dell'aria ma non degli insetti. Preferibilmente lo schermo 40 comprende una pluralità di tipi di passaggi dell'aria ed è mobile, ad esempio ruotabile, rispetto all'apertura 36 per selezionare il tipo di passaggi posti di fronte all'apertura 36. L'apertura 36 è preferibilmente realizzata nel coperchio 34 del vano 30.
La sorgente di corrente elettrica 25 comprende un pannello fotovoltaico 45 posto ad esempio su un supporto 42 a formare una copertura dell'arnia 5. In tale maniera il dispositivo è energeticamente autonomo.
Con riferimento alle figure 3 e 4, ciascun telaio 10 comprende una cornice esterna 50, una piastra 52 con le facce 53 omogeneamente riscaldatili, e una coppia di fogli 54 di cera d'api direttamente appoggiate sulle facce omogeneamente riscaldatili della piastra 52.
li telaio 10 non presenta direttamente i favi, ma è destinato a supportare quelli che le api vi costruiranno sopra, nelle misure da loro stabilite.
La cornice 50 è ad esempio realizzata in listelli di legno assemblati assieme.
la piastra 52 è realizzabile in varie maniere, ad esempio come blocco unico di materiale elettricamente riscaldabile, in maniera da formare una unica resistenza elettrica piatta . Ciò infatti garantisce il minimo ingombro e pertanto permette 1'utilizzo del maggior numero possibile di telai nell' arnia. Soluzioni possibili, ma meno preferite per via dell'ingombro, contemplano il riscaldamento omogeneo delle facce della piastra 52 mediante un fenomeno di trasmissione del calore dall'interno della piastra 52 alle sue facce per conduzione, convezione o irraggiamento.
Ad esempio è possibile realizzare la piastra 52 come un serbatoio di acqua o aria calda, o come una tavoletta PCB (un circuito stampato) le cui tracce sono poste a formare una fitta rete di resistenze elettriche in contatto con un rivestimento esterno di materiale termicamente conduttore in grado di riscaldarsi omogeneamente al contatto con esse e di costituire così le facce omogeneamente riscaldatili della piastra 52.
In ogni caso è preferibile che le facce omogeneamente riscaldatili della piastra 52 siano definite da superfici lisce o sostanzialmente lisce, nel senso che sono prive di rientranze sfruttabili come favi.
Nell'esempio illustrato, in cui la piastra riscaldabile 52 è una unica resistenza elettrica a forma di tavoletta, essa è collegata elettricamente al dispositivo di controllo 15 (figura 2) mediante primi collegamenti elettrici 58 ai propri capi.
Ciascun telaio 10 supporta sulla cornice 50 due dispositivi di consenso o esclusione 60 in grado di interrompere selettivamente detti primi collegamenti elettrici 58 ai due capi della resistenza.
Il dispositivo di consenso/esclusione 60 è meglio visibile nel dettaglio in scala ingrandita di figura 5.
Qui si nota che esso comprende un interruttore a baionetta 62 in grado di scorrere per mezzo di una azione manuale nella direzione S di figura rispetto alla cornice 50 per entrare in collegamento o distanziarsi da un elemento elettricamente conduttore 64 fissato alla parete dell'arnia 28 ed elettricamente collegato al dispositivo di controllo 15.
Quando 1'interruttore 62 è inserito nell'elemento conduttore 64, la piastra 52 può essere alimentata elettricamente mediante il cavo 66, diversamente non è in grado di essere alimentata.
E' chiaro quindi che i primi collegamenti elettrici 58 comprendono almeno un elemento conduttore 64 e un cavo 66 a ciascun capo della piastra 52.
Si noterà che il telaio 10 comprende una coppia di porzioni aggettanti 72 di cornice 50 per appoggiarsi su rispettivi scalini 74 di supporto realizzati nell' arnia. Quando 1' interruttore 62 è connesso, il telaio 10 appoggia sugli scalini 74 ma non può essere estratto dall' arnia, mentre quando 1'interruttore è disconnesso, il telaio è libero di essere estratto. Questo tipo di appoggio e collegamento elettrico consente inoltre ai telai di essere estratti e reinseriti nell' arnia con orientamento opposto a quello di partenza.
Si osserva ora che ciascun telaio 10 comprende un sensore di temperatura 75 collegato al dispositivo di controllo 15 mediante secondi collegamenti elettrici 59 interrotti dai medesimi dispositivi di consenso/ esclusione 60 già descritti . In particolare questi dispositivi 60 comprendono un secondo interruttore a baionetta 61 inseribile ed estraibile dall'elemento conduttore 64 rispettivamente per connettere o isolare mediante una azione manuale il cavo 67 del sensore di temperatura 75 dal dispositivo di controllo 15.
Grazie a questo accorgimento i telai rimangono estraibili dall' arnia, inoltre 1'apicoltore può selezionare quali attivare per essere gestiti dal sistema di controllo . L'attivazione richiede semplicemente lo spostamento degli inter rutti a baionetta per ripristinare i contatti con gli elementi 64.
Il dispositivo di controllo 15 comprende una CPU (Central Processing Unit ) programmata per gestire il riscaldamento dei telai 10 secondo almeno un programma di trattamento contro la Varroa . La CPU gestisce 1'alimentazione di corrente dalla sorgente 25 a quei pannelli 10 che sono stati selettivamente posti in assetto attivo dall' apicoltore mediante i dispositivi di consenso/ esclusione .
La CPU riceve ed elabora anche le informazioni relative alla temperatura dei telai 10 attraverso il sensore 75.
Il dispositivo di trattamento 1 comprende anche almeno un sensore 80 della temperatura interna dell'arnia, e/o un sensore 81 della temperatura esterna (figura 2) . Le informazioni di questi sensori sono inviate alla CPU per essere elaborate.
In particolare, la CPU può essere programmata per mantenere la temperatura di ciascun telaio tra 38°C e 45 °C per un periodo di tempo predeterminato, ad esempio compreso tra 5 minuti e 2 ore. Il controllo della temperatura desiderata del telaio è fatto dalla CPU con 1'ausilio del sensore di temperatura di telaio 75.
La CPU inoltre può essere programmata per selezionare un programma di trattamento tra una pluralità di essi in base alla temperatura interna e/o esterna dell' arnia rilevata con i sensori 80 e/o 81.
Ad esempio se rileva tramite il sensore 81 che la temperatura esterna è minore di un valore predeterminato, ad esempio 28<D>C, può comandare il riscaldamento di tutti telai contemporaneamente , mentre se è maggiore di guesto valore può comandare il riscaldamento dei telai secondo una seguenza predeterminata .
La CPU inoltre può essere programmata per mantenere la temperatura interna minore di un valore predeterminato, ad esempio 35°C, avviando la ventola 38 durante il trattamento guando rileva tramite il sensore 80 che guesto valore viene superato.
ESEMPIO PER L'USO NEL TRATTAMENTO DELLA VARROA.
Nel caso in cui la colonia sia particolarmente attaccata dalla Varroa, è possibile eseguire più trattamenti , ad esempio 3, singoli o multipli , durante 1'anno (inizio primavera, fine estate , prima dell' inverno) con il seguente procedimento/ programma della CPU:
1'apicoltore dispone manualmente allo stato attivo tutti i telai riscaldatili dell' arnia selezionandoli mediante i dispositivi di consenso/ esclusione 60 ;
la CPU comanda il riscaldamento di ciascun telaio a 42°C per un'ora, ad esempio con 1'ausilio del sensore di temperatura 75 di ciascun telaio;
la CPU controlla la temperatura esterna dell'arnia mediante il sensore 81;
- se la temperatura esterna è maggiore o uguale a 28 °C la CPU comanda il riscaldamento dei telai in seguenza uno dopo 1'altro, o due alla volta, per un tempo totale di trattamento di 10 o 5 ore rispettivamente ;
- se la temperatura esterna è minore a 28°C la CPU comanda il riscaldamento di tutti i telai simultaneamente , per un tempo totale di trattamento di 1 ora;
- la CPU avvia la ventola 38 guando durante il trattamento rileva mediante il sensore 80 che la temperatura interna dell'arnia supera i 36°C.
I risultati sperimentali dimostrano che gli acari Varroa presenti nella covata muoiono con una percentuale vicina o uguale al 100% senza danneggiare le uova, le larve , le pupe e gli esemplari adulti di api. La colonia è quindi totalmente preservata in salute.
ESEMPIO PER L'USO NEL TRATTAMENTO DELLA VARROA.
Nel caso in cui la colonia presenti un basso grado di infestazione e si desidera eseguire un trattamento preventivo per evitarne la propagazione , si può applicare il seguente procedimento/ programma della CPU:
1'apicoltore valuta 1'estensione dell' infestazione e dispone manualmente allo stato attivo solo i telai interessati selezionandoli mediante i dispositivi di consenso/esclusione 60;
- la CPU riscalda ciascun telaio attivo a 42°C e mantiene tale temperatura per almeno 10 minuti , ad esempio con l'ausilio del sensore di temperatura 75 di ciascun telaio;
- la CPU comanda il riscaldamento simultaneo di tutti i telai attivi;
- la CPU comanda 1'avvio della ventola 38 quando durante il trattamento rileva tramite il sensore 80 che la temperatura interna dell'arnia supera i 36°C.
Si osserva che in generale la ventola 38 potrebbe sempre essere comandata ad avviarsi indipendentemente dalia temperatura ogni volta che si esegue un trattamento.
Tra le varianti possibili, anche se meno preferite, sono previsti dispositivi di trattamento più semplici dove sono assenti i sensori di temperatura, dove i telai all'accensione sono in grado di riscaldarsi fino ad una temperatura nominale predeterminata, ad esempio 42<D>C, e dove il dispositivo di controllo è un semplice interruttore che all'accensione avvia il riscaldamento dei telai, che arriva automaticamente solo fino alla temperatura nominale, e avvia la ventola 38. Il tempo di trattamento in guesto caso viene scelto arbitrariamente dall'apicoltore.
Si osserva anche che negli esempi dati si è sempre fatto riferimento a dieci telai riscaldatili, in guanto le arnie standard normalmente contengono 10 telai (non riscaldatili ). Il tecnico esperto del settore intenderà che guesto non deve essere considerato un limite insuperabile, potendosi adottare un numero di telai maggiore o minore e/o dimensioni di arnia e telai diverse da guelle delle arnie e dei telai standard.
In ogni caso è preferibile che tutti i telai di un'arnia siano riscaldatili.
L'esperto del settore noterà che semplicemente aggiungendo un sensore 82 di umidità interna dell'arnia ili comunicazione con la CPU, e con una semplice programmazione di quest'ultima, il dispositivo di trattamento 1 può funzionare come un impianto di climatizzazione dell'arnia.
ESEMPIO 1 PER LA CLIMATIZZAZIONE DELL'ARNIA
Nel periodo da metà primavera a fine estate è possibile condizionare l'umidità e la temperatura presente all'interno dell'arnia con il seguente procedimento/programma della CPU.
la CPU rileva 1'umidità e la temperatura interna dell'arnia mediante il sensore 82;
se 1'umidità relativa supera una soglia predeterminata, ad esempio 50-60%, la CPU comanda il riscaldamento di uno o più telai fino ad una temperatura massima predeterminata, ad esempio 35°C (per non stressare le uova di ape);
- la CPU comanda 1'avvio della ventola 38 quando la temperatura interna dell'arnia supera i 35°C.
In questa maniera, il dispositivo di climatizzazione 1 affianca e/o sostituisce le api operaie nella climatizzazione dell'alveare, con un conseguente minor consumo di energie e quindi di miele, pappa reale e polline, che restano a favore dell'apicoltore.
ESEMPIO PER LA CLIMATIZZAZIONE DELL'ARNIA
Nel periodo da fine estate a inizio primavera è possibile ridurre i consumi di energia della colonia e/o abbattere 1'umidità con i seguenti procedimenti/programmi della CPU.
RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLE API
- 1'apicoltore seleziona i telai su cui intende far trascorrere 1'inverno alla colonia disponendoli nello stato attivo;
la CPU comanda il riscaldamento dei telai attivi fino ad una temperatura minore o uguale a una temperatura predeterminata, ad esempio 35°C, e mantiene tale temperatura per tutto il periodo.
RIDUZIONE DELL'UMIDITÀ'
Per questo procedimento è necessario integrare il dispositivo di trattamento 1 anche con un sensore esterno 84 di umidità relativa comunicante con la CPU.
la CPU rileva 1'umidità relativa interna all'arnia mediante il sensore 82;
- qualora il valore rilevato di umidità relativa sia maggiore di un valore predeterminato, ad esempio il 50%, la CPU comanda il riscaldamento dei telai attivi ad una prima temperatura minore di 45°, ad esempio 35 C;
se dopo un tempo predeterminato la CPU non rileva un abbassamento dell'umidità relativa interna, e rileva un'umidità relativa esterna maggiore dell'interna mediante il sensore esterno 84, comanda 1'avviamento della ventola 38 per ricambiare 1'aria interna all'arnia;
nel caso in cui 1'umidità esterna sia maggiore di quella interna, la CPU anziché comandare il ricambio di aria interna, comanderà il riscaldamento dei telai attivi ad una seconda temperatura minore di 45°C e maggiore della prima temperatura, ad esempio 38°C.
Il tecnico del ramo intuirà che sebbene si sia qui descritto un impianto di climatizzazione ibridato con il dispositivo di trattamento contro la Varroa, per chiari vantaggi costruttivi e di utilizzo, i due possono essere anche distinti e/o indipendenti dalla presenza dell'altro, non essendo ad esempio strettamente necessario per 1'impianto di climatizzazione che gli elemeriti riscaldanti siano i telai dell'arnia e/o non essendo strettamente necessaria la presenza dei sensori di temperatura interna ed esterna.
Si osserva inoltre che il dispositivo di trattamento e/o 1'impianto di climatizzazione possono essere integrati da un sistema di telecomunicazione per interloquire con un comando remoto, quale ad esempio un telefono cellulare programmato con una applicazione in grado di gestire la CPU 15.
Il comando remoto ad esempio riceve i dati relativi allo stato dell' arnia e corrispondenti alle letture dei sensori, li mostra all'apicoltore , e permette a quest'ultimo di inviare comandi alla CPU sull'azione da intraprendere e/o settare il metodi di funzionamento desiderato. Nel caso di presenza di una applicazione per comando remoto (ad esempio telefono cellulare) essa sarà in grado di permettere all' apicoltore di compilare la scheda delle sue attività legate all'arnia mantenendo un archivio, sempre visibile dal comando remoto).
Naturalmente , le forme di attuazione e le varianti sin qui descritte ed illustrate sono a puro scopo esemplificativo ed un tecnico del ramo, per soddisfare specifiche e contingenti esigenze , potrà apportare numerose modifiche e varianti , tra cui ad esempio la combinazione di dette forme di attuazione e varianti, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione della presente invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Arnia comprendente tutti i telai uguali, dove detti telai sono telai di supporto dei favi (10) riscaldatili, e almeno un dispositivo di controllo per controllare il riscaldamento dei telai perché raggiungano temperature che uccidano solo gli acari e parassiti in genere, senza danneggiare le uova, le larve, le pupe e/o gli adulti di api.
  2. 2. Arnia secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che i telai sono riscaldatili fino a una temperatura massima minore di 45°C.
  3. 3. Arnia secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il riscaldamento di ciascun telaio può essere consentito o escluso indipendentemente dagli altri.
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Citations (5)

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