ITUB20155521A1 - Lucchetto a combinazione con azionamento magnetico - Google Patents

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ITUB20155521A1
ITUB20155521A1 ITUB2015A005521A ITUB20155521A ITUB20155521A1 IT UB20155521 A1 ITUB20155521 A1 IT UB20155521A1 IT UB2015A005521 A ITUB2015A005521 A IT UB2015A005521A IT UB20155521 A ITUB20155521 A IT UB20155521A IT UB20155521 A1 ITUB20155521 A1 IT UB20155521A1
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Marco Consani
Stefano Caneschi
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Marco Consani
Stefano Caneschi
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Description

TITOLO
LUCCHETTO A COMBINAZIONE CON AZIONAMENTO MAGNETICO
SETTORE TECNICO
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico delle serrature e dei lucchetti, con particolare riferimento a quelli con sistemi per l’apertura a combinazione che affrancano dall’uso di una chiave.
STATO DELL’ARTE
Tali sistemi possono essere esclusivamente meccanici, in cui una o più rotelle combinatorie sono collegate ad organi in grado di liberare il mezzo di chiusura una volta impostata la combinazione giusta, oppure elettromeccanici, nei quali le rotelle combinatorie sono sostituite da una tastiera.
Recentemente sono stati sperimentate serrature nelle quali si sfruttano i campi magnetici e le relative forze generate per ottenere, senza un reale collegamento fìsico, un determinato movimento indotto che realizzi, ad esempio, lo sgancio di un meccanismo di ritegno quando un organo combinatore viene a trovarsi in una prestabilita posizione.
In pratica si utilizza una sorta di chiave dotata di almeno un magnete, solitamente di tipo permanente, che viene avvicinata all’organo combinatore, occultato alla vista ed almeno parzialmente di materiale ferromagnetico oppure esso stesso dotato di un ulteriore magnete, per provocarne un prestabilito movimento col quale si dispone in una posizione in cui libera il vincolo meccanico del meccanismo di ritegno; affinché tali serrature possano funzionare, occorre ovviamente che tutti gli organi che non devono risentire del campo magnetico siano costruiti in materiale amagnetico.
La sicurezza di tali serrature può essere maggiore o minore in funzione della complessità dell’organo combinatore e dei movimenti che da questo sono richiesti, ma in talune applicazioni il vero vantaggio risiede nel non rendere riconoscibile ad estranei il punto dove si trova la serratura, a differenza di dove esiste una toppa per una chiave tradizionale.
In un tale sistema, se ben realizzato, risultano sventati molti tentativi di effrazione basati o sull’abilità o sulla forzatura di qualche elemento costruttivo.
Nei sistemi per l’apertura a combinazione di normale commercio non sono rilevati tentativi di apertura falliti, a meno di qualche danno provocato da tentata forzatura, poiché la funzione di una serratura o di un lucchetto è quella di impedire una manovra di apertura in genere; al contrario, è ovvio che un’apertura riuscita, da parte di un malintenzionato, è solitamente resa evidente, in seguito, in ben altro modo.
In un altro settore tecnico, inerente i sigilli di garanzia, sono presenti finalità diverse ma in parte assimilabile a quelle delle serrature e dei lucchetti.
Infatti, anch’essi sono posizionati a difesa di un elemento apribile, di qualsiasi tipo, ma la loro funzione principale è quella di attestare che la chiusura di tale elemento non è stata violata, in particolare nel lasso temporale che intercorre tra l’apposizione del sigillo da parte del mittente e la legittima apertura (o distruzione) dello stesso da parte del destinatario.
Nell’antichità erano usati i sigilli di ceralacca, recanti impresso un segno caratteristico, per le buste ed i documenti cartacei riservati che dovevano essere affidati ad un corriere o vettore per la consegna.
Per i pacchi postali e/o contenitori in genere, legati esternamente con corda, erano molto usati i sigilli di piombo, costituiti dal caratteristico dischetto forato infilato sui capi della corda a ridosso del nodo di chiusura che, una volta deformato con una pinza, meglio se personalizzata con un’impronta, impediva lo scioglimento del nodo e quindi la rimozione della corda.
I sigilli di piombo hanno trovato e trovano altre applicazioni in cui si vuole rendere evidente se un elemento apribile, ad esempio un portello o un’anta di un armadio o altro, è rimasto effettivamente chiuso, o meno, successivamente ad un determinato momento.
Anche molte confezioni di prodotti, alimentari e non, recano un sigillo di garanzia, ad esempio un bollino adesivo, studiato in modo che non possa essere rimosso senza essere distrutto, per cui la sua integrità prima dell’apertura da parte dell’acquirente finale, testimonia che il contenuto della confezione non è stato manomesso.
Sono altresì noti sigilli di garanzia in plastica cosiddetti a perdere che sfruttano il principio costruttivo delle fascette stringicavo dentellate usate nei cablaggi elettrici, nelle quali una volta che l’estremità viene infilata nella testina, così formando l’anello, è possibile stringerlo ma non aprirlo, pena la distruzione.
Possono essere annoverati tra i sigilli di garanzia anche altri oggetti o dispositivi, ad esempio quelli che vengono utilizzati nella grande distribuzione con funzione antitaccheggio, salvo il fatto che il loro scopo non è tutelare l’integrità dell’oggetto o la sua non manomissione per salvaguardare il destinatario (ossia l’acquirente), ma per evitare che questo possa mettere in atto azioni truffaldine a danno del venditore.
È di tutta evidenza come i sigilli di garanzia sopra menzionati, eccezione fatta per quelli antì-taccheggio, hanno come funzione primaria quella di deterrente contro le manomissioni grossolane, che peraltro non sono impedite ma solo messe in luce.
Quindi, la loro efficacia può essere ritenuta soddisfacente solo se alla semplicità e basso costo può essere appaiato un valore modesto e/o una scarsa appetibilità degli articoli che si intende proteggere; in caso contrario, infatti, con tecniche di manomissione di livello appena superiore non è impossibile celare un’indebita apertura lasciando un sigillo apparentemente inviolato.
SINTESI DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione, è perciò quello di proporre un lucchetto a combinazione con azionamento magnetico che abbia caratteristiche tali da poter essere utilizzato per impieghi di tipo classico per dispositivi di tal genere ma, al tempo stesso, possa costituire la struttura di base sulla quale realizzare un innovativo sigillo di garanzia che prevede abbinato un sistema di controllo elettronico, le cui caratteristiche sono descritte e difese in una corrispondente domanda di brevetto per invenzione industriale depositata dal medesimo Richiedente con la stessa data della presente domanda.
Ancora uno scopo dell’invenzione risiede nel realizzare un lucchetto nel quale l’anello che viene chiuso, per trattenere in posizione i corrispondenti elementi da chiudere, abbia dimensioni variabili da un minimo ad un massimo, in modo da adattarsi meglio alle varie applicazioni.
Un altro scopo dell’invenzione consiste nel proporre un lucchetto in cui il numero delle possibili combinazioni sia sufficientemente elevato da scoraggiare tentativi di apertura basati sulla ricerca per esclusione.
Un ulteriore scopo dell’invenzione prevede che gli organi di selezione della combinazione del lucchetto siano conformati in modo da non dare luogo a differenze di risposta, acustiche e/o avvertibili al tatto, tali da far riconoscere la posizione di combinazione giusta da quelle errate.
Ancora un altro scopo dell’invenzione è quello di ottenere un lucchetto particolarmente leggero, compatto ed economico, in funzione della prevista accessoria destinazione d’uso quale sigillo dì garanzia, come sopra preannunciato.
Questi ed altri scopi sono pienamente raggiunti da un lucchetto a combinazione con azionamento magnetico, comprendente:
un primo ed un secondo elemento a disco, sovrapposti concentrici e fulcrati ad un comune perno centrale con possibilità di rotazione reciproca;
un primo ed un secondo rebbio ad uncino, solidali ai corrispondenti primo e secondo elemento a disco, estendentisi radialmente da questi e rivolti uno verso l’altro, in modo da definire, tra essi, un alloggiamento sostanzialmente ad anello che risulta aperto o chiuso in funzione della mutua posizione angolare di detti elementi a disco e relativi rebbi ad uncino, così determinando corrispondenti posizioni aperta e chiusa del suddetto lucchetto;
un meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico, associato a detti elementi a disco, detto meccanismo di ritenuta comprendendo almeno un elemento di ritegno selettivamente configurabile tra una posizione inoperativa di sblocco ed una posizione operativa di blocco rispettivamente atte a consentire ovvero impedire la mutua rotazione di detti elementi a disco nonché quella dei rispettivi rebbi ad uncino, per passare dalla citata posizione chiusa di detto lucchetto a quella aperta e viceversa, ed almeno un elemento combinatore mobile tra una pluralità di posizioni in almeno una delle quali un’interazione magnetica tra detto elemento combinatore e detto almeno un elemento di ritegno tende a portare quest’ultimo nella suddetta posizione inoperativa.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche dell’invenzione saranno rese evidenti nella seguente descrizione di preferite forme di realizzazione del lucchetto a combinazione con azionamento magnetico in oggetto, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
la Fig. 1 illustra una vista in pianta del lucchetto, in posizione di apertura;
la Fig. 2 illustra, in assonometria, il medesimo lucchetto di Fig. 1 ;
la Fig. 3 illustra una vista simile alla Fig. 1 con elementi asportati per meglio evidenziarne altri;
la Fìg. 4 illustra una vista simile alla Fig. 3 con ulteriori elementi asportati per meglio evidenziarne altri;
la Fig. 5 illustra, in assonometria, il medesimo lucchetto di Fig. 4;
la Fig. 6 illustra una vista simile alla Fig. 4 col lucchetto in una posizione di chiusura; la Fig. 7 illustra una vista simile alla Fig. 6 con elementi asportati per meglio evidenziarne altri;
la Fìg. 8 illustra una vista assonometrica di un lucchetto analogo a quello delle figure precedenti dotato di un coperchio atto a racchiudere e proteggere componenti elettronici,
la Fig. 9 mostra una variante realizzativa di un lucchetto secondo l'invenzione in una vista prospettica in posizione di chiusura,
la Fig. 10 mostra una vista prospettica di un componente del lucchetto di fig. 9. DESCRIZIONE DELLE FORME REALIZZATIVE PREFERITE
Nelle sopra elencate figure, è stato indicato col riferimento 1 il lucchetto a combinazione con azionamento magnetico in oggetto, nel suo complesso.
Nel lucchetto 1 che sarà di seguito descritto, i relativi componenti strutturali sono realizzati in materiale amagnetico, tranne quelli esplicitati di diversa natura, per ragioni che risulteranno evidenti.
Tra i materiali amagnetici adatti sono comprese, ad esempio, le leghe di alluminio e il titanio, oltre ai materiali plastici.
Il lucchetto 1 comprende un primo ed un secondo elemento a disco 2, 3, sovrapposti concentrici e fulcrati ad un comune perno centrale 4 con possibilità di rotazione reciproca.
I suddetti primo e secondo elemento a disco 2, 3 recano solidali, rispettivamente, un primo ed un secondo rebbio ad uncino 20, 30, estendentisi radialmente da questi e rivolti uno verso l’altro, in modo da definire, tra essi, un alloggiamento 5 sostanzialmente ad anello che risulta aperto o chiuso in funzione della mutua posizione angolare degli stessi elementi a disco 2, 3 e relativi rebbi ad uncino 20, 30, così determinando corrispondenti posizioni aperta A e chiusa C del suddetto lucchetto 1 .
I citati rebbi 20, 30 sono disposti su piani opportunamente sfalsati, in modo che ad essi sia consentito di sovrapporsi reciprocamente in chiusura, sfiorandosi.
In questo modo l’alloggiamento 5 può vantaggiosamente avere diverse posizioni di chiusura nelle quali le dimensioni dell’anello chiuso possono variare da un massimo sino, al limite, a zero.
Alternativamente, i citati rebbi potrebbero compenetrarsi a vicenda in modo tale da impedire ogni eventuale forzatura del lucchetto operata allontanando trasversalmente i due rebbi. Un esempio di quest’ultima variante realizzativa è mostrata nelle figure 9 e 10. Con riferimento a quest’ultime, un lucchetto 1’ secondo l’invenzione comprende un accessorio ad anello 31 è associato solidalmente ad un rebbio 30 in modalità amovibile tramite un foro 32 che permette il fissaggio tramite mezzi a vite al rebbio 30 ed un aletta 33, che fornisce una guida per il corretto posizionamento dell’accessorio ad anello 31. Una porzione ad anello 34 crea una cavità anulare all’interno della quale è alloggiato il rebbio 30 stesso e che permette il passaggio dell’altro rebbio 20. In questo modo quando i due rebbi 20 e 30 si sovrappongono nella configurazione di chiusura del lucchetto 1 entrambi i rebbi passano attraverso la cavità anulare della porzione ad anello 34 ed è così fisicamente impedita l’apertura forzata del lucchetto 1 tramite allontanamento trasversale dei due rebbi 20 e 30. Ovviamente, altre variante realizzative possono essere previste nelle quali l’estensione della porzione anulare può variare, possono essere previsti due accessori ad anello 31 previsti solidali uno per ciascun rebbio 20 e 30, oppure può essere direttamente prevista la realizzazione di un rebbio 20 o 30 che prevede una cavità anulare tale da permettere lo scorrimento al proprio interno dell’altro rebbio impedendone al contempo il movimento relativo trasversale.
Tornando adesso alla variante realizzativa principale, mostrata con riferimento alle figure da 1 a 8, nel lucchetto 1 è previsto un meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico 6, associato a detti elementi a disco 2, 3 e comprendente:
almeno un elemento di ritegno 60 selettivamente configurabile tra una posizione inoperativa N (di sblocco) ed una posizione operativa D (di blocco) rispettivamente atte a consentire ovvero impedire la mutua rotazione dei medesimi elementi a disco 2, 3 nonché quella dei rispettivi rebbi ad uncino 20, 30, per passare dalla citata posizione chiusa C di detto lucchetto 1 a quella aperta A;
almeno un elemento combinatore 61 mobile tra una pluralità di posizioni in almeno una delle quali un’interazione magnetica tra esso e il citato elemento di ritegno 60 tende a portare quest’ultimo nella suddetta posizione inoperativa N.
Nella preferita ma non esclusiva forma di realizzazione di cui alle figure, il suddetto meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico 6 prevede un vano 62 a forma di lunetta semi-circolare, realizzato in detto primo elemento a disco 2 e concentrico con questo, detto vano 62 essendo provvisto, in corrispondenza della sua semi-circonferenza maggiore, di un settore dentato 63 a denti di sega rivolto verso l’interno.
Al citato secondo elemento a disco 3 sono articolati una serie di bilancieri oscillanti 60 (tre, nell’esempio illustrato), che definiscono i citati elementi di ritegno.
I bilancieri oscillanti 60 sono provvisti ciascuno di un arpione 65 e sono disposti lungo un arco concentrico al vano 62, in modo da risultare all’interno di questo e da interagire con il settore dentato 63, potendo ruotare, indipendentemente uno dall’altro, tra due posizioni estreme, in una delle quali, corrispondente alla citata posizione operativa D, i rispettivi arpioni 65 impegnano in ingranaggio corrispondenti denti del settore dentato 63, bloccando la rotazione nel senso di apertura dei suddetti elementi a disco 2, 3, mentre nella restante, corrispondente a detta posizione inoperativa N, gli stessi arpioni 65 risultano svincolati dal settore dentato 63, consentendo la mutua rotazione dei suddetti elementi a disco 2, 3 in ambedue i sensi.
Va precisato che la conformazione a denti di sega del settore dentato 63 consente agli elementi a disco 2, 3 di ruotare nel senso di chiusura del lucchetto 1 anche quando gli arpioni 65 sono nella loro posizione operativa D.
Ad ognuno dei bilancieri oscillanti 60 è associato un primo elemento magnetico M1 , ad esempio da parte opposta al relativo arpione 65.
Detto primo elemento magnetico M1 è costituito preferibilmente da un magnete permanente a forma di dischetto, alloggiato nello spessore del bilanciere oscillante 60 in modo da non sporgere da questo.
Il citato secondo elemento a disco 3 supporta girevolmente una serie di rotelle combinatorie 61 , (tre, nell’esempio illustrato), che definiscono i citati elementi combinatori.
Le rotelle combinatorie 61 sono disposte ciascuna al disopra di un rispettivo bilanciere oscillante 60, senza contatto reciproco; a ciascuna di esse sono associati una pluralità di elementi magnetici di chiusura M2, ad esempio nove, disposti a corona ed equidistanti dal centro della stessa rotella 61 .
Ognuno dei citati elementi magnetici di chiusura M2 è costituito ad esempio da un magnete permanente a forma di dischetto, alloggiato nello spessore della rotella combinatoria 61 in modo da non sporgere da questa e da essere preferibilmente rivolto verso i bilancieri oscillanti 60.
La mutua disposizione tra una rotella combinatoria 61 ed il relativo bilanciere oscillante 60 è tale per cui ognuno di detti magneti di chiusura M2, quando portato in corrispondenza del relativo primo magnete M1 , in conseguenza della rotazione della rotella 61 , impone al bilanciere 60 medesimo, per l’interazione magnetica che si crea tra i magneti M1 , M2, di orientarsi secondo la detta posizione operativa di blocco D.
Sono così definite altrettante posizioni di combinazione della rotella 61 suddetta in cui non è selezionata la prefissata posizione di apertura.
La distanza angolare tra gli elementi magnetici di chiusura M2 è tale per cui tra il primo e l’ultimo è individuato uno spazio atto ad accogliere un ulteriore e simile elemento magnetico, ovvero un elemento magnetico di apertura M3, posto a diversa distanza dal centro rispetto agli altri magneti di chiusura M2, ad esempio maggiore.
Anche detto elemento magnetico di apertura M3 è costituito preferibilmente da un magnete permanente a forma di dischetto, alloggiato nello spessore della rotella combinatoria 61 in modo da non sporgere da questa e da essere preferibilmente rivolto verso i bilancieri oscillanti 60.
Quando il magnete di apertura M3 viene portato in corrispondenza del relativo primo magnete M1 , in conseguenza della rotazione della rotella 61, impone al bilanciere 60 medesimo di orientarsi secondo la detta posizione inoperativa di sblocco N; tale posizione di combinazione della rotella 61 è quella in cui è selezionata la posizione di apertura.
Come intuitivamente comprensibile, l’apertura del lucchetto 1 è consentita solo quando tutte le tre rotelle combinatorie 61 sono ruotate in modo da selezionare le relative posizioni di apertura in cui tutti gli arpioni 65 sono disimpegnati dal settore dentato 63.
Al secondo elemento a disco 3 sono altresì associati elementi magnetici di posizione M4, anch’essi ad esempio magneti permanenti, in ragione di almeno uno per ciascun equipaggio bilanciere/rotella, opportunamente disposti per interagire, a turno, sia con i magneti di chiusura M2 che con quello di apertura M3 affinché la relativa rotella combinatoria 61 ruoti praticamente a scatti di eguale passo, stabilizzando con ciò ciascuna posizione raggiunta: è importante evidenziare che con tale soluzione costruttiva si rende molto più difficile percepire l'interazione magnetica con il relativo primo magnete M1 e quindi la posizione inoperativa di sblocco N del bilanciere 60.
Con le caratteristiche sopra descritte si possono ottenere mille combinazioni diverse; affinché l’utente che conosce la combinazione possa riconoscere la posizione data a ciascuna rotella combinatoria 61 , è possibile prevedere che questa rechi stampigliata una cifra per ogni magnete, ad esempio un numero da zero a nove per un totale di dieci.
Nella preferita forma di realizzazione di cui sopra, le rotelle combinatorie 61 sporgono leggermente dalla circonferenza dei citati primo e secondo elemento a disco 2, 3 e presentano la relativa circonferenza sagomata per favorire la rotazione mediante i polpastrelli (Fig. 1 e 2).
Le rotelle combinatorie 61 sono quasi interamente occultate da un terzo elemento a disco 8 ad esse sovrapposto, di diametro simile agli altri e reso coassialmente solidale al citato secondo elemento a disco 3, in modo da coprire anche il vano 62 e lasciare libera rotazione alle rotelle combinatorie 61 stesse.
Il terzo elemento a disco 8 può essere dotato di tacche 80 opportunamente disposte nella sua circonferenza, per favorire la lettura di una delle cifre stampigliate sulle rotelle combinatorie 61 che viene a trovarsi nella corrispondente posizione.
Una volta che il lucchetto 1 è nella sua posizione aperta A, è possibile muovere tutte le rotelle combinatorie 61 dalle relative posizioni di apertura, così da non mostrare la combinazione corretta, lasciando comunque la possibilità di chiudere il lucchetto, con gli arpioni 65 che saltellano da un dente all’altro.
In una variante costruttiva non illustrata, è previsto di interporre tra i citati primo e secondo elemento a disco 2, 3, un organo elastico, ad esempio una molla a spillo, tendente a farli ruotare nel senso di apertura del lucchetto 1 .
È inoltre previsto che gli arpioni 65 ed i denti del settore dentato 63 siano sagomati in modo che quando i primi riscontrano i secondi nella citata posizione operativa di blocco D, si realizzi una sorta di aggancio che impedisca ai bilancieri 60 di ruotare per liberare i rispettivi arpioni 65: in questo modo, anche impostando la giusta combinazione, è necessario agire manualmente sui rebbi ad uncino 20, 30 per chiuderli leggermente in modo da staccare gli arpioni 65 dai denti per permettere ai bilancieri 60 di ruotare nella relativa posizione inoperativa di sblocco N.
Si comprende facilmente come chi volesse tentare l’apertura provando diverse combinazioni dovrebbe compiere, ogni volta, anche la manovra supplementare della chiusura dei rebbi 20, 30 per verificare se la combinazione provata è corretta o errata. Detta manovra non è necessariamente nota a tutti e non risulta evidente ad un’analisi esterna del lucchetto, quindi con tale soluzione costruttiva si determina un aumento della sicurezza del lucchetto 1 incrementando, quantomeno, il tempo necessario per tentare un’apertura dolosa.
Il lucchetto 1 di cui sopra, come precedentemente annunciato, è atto a costituire la struttura di base sulla quale poter realizzare un innovativo sigillo di garanzia che prevede abbinato un sistema di controllo elettronico, i cui componenti sono destinati ad essere contenuti, ad esempio, nello spazio definito tra detto terzo elemento a disco 8 ed un coperchio 9 ad esso amovibilmente fissato (Fig. 8).
Il citato sistema di controllo elettronico, oggetto di una relativa e contemporanea domanda di brevetto da parte del medesimo Richiedente, è atto a generare un codice casuale di combinazione ogniqualvolta il lucchetto 1 viene aperto o chiuso.
Il codice di combinazione, che è indipendente dalla combinazione di apertura del lucchetto 1 , è quindi automaticamente memorizzato e trasmesso in remoto ad un dispositivo in grado di ricevere il segnale.
Chi detiene il dispositivo ricevente, può così avere attestazione che il sigillo elettronico è rimasto inviolato, oppure che è stato aperto.
Un siffatto lucchetto/ sigillo di garanzia può essere vantaggiosamente applicato, ad esempio, al portello di un contenitore che deve essere trasportato da un mittente ad un destinatario: se quando il contenitore arriva a destinazione il numero casuale memorizzato non corrisponde più con quello trasmesso in partenza, risulta evidente che è intervenuta un’apertura non autorizzata.
Da quanto sopra detto emergono con estrema evidenza le peculiari caratteristiche del lucchetto in oggetto, che nella versione solamente meccanica è utilizzabile per i convenzionali impieghi, offrendo un innovativo meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico notevolmente più difficile da aggirare, rispetto ad una normale combinazione meccanica.
La sua originale conformazione, inoltre, si rivela particolarmente adatta per realizzare l’innovativo sigillo di garanzia sopra brevemente delineato.
Tra le caratteristiche costruttive del lucchetto proposto va evidenziata la possibilità di ottenere un anello chiuso di dimensioni variabili da un massimo a zero, aumentando la versatilità d’impiego alle più diverse applicazioni.
Nell’esempio di realizzazione sopra descritto sono presenti tre rotelle combinatorie, ciascuna a dieci posizioni, per un totale di mille combinazioni possibili; è ovvio che il numero complessivo di queste ultime può essere facilmente incrementato sia con un maggior numero di rotelle che con più posizioni per ciascuna di esse.
Come già accennato, è importante ripetere che gli accorgimenti adottati nel meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico sono tesi a rendere uniforme il movimento delle rotelle combinatorie indipendentemente dal fatto che sia selezionata la cifra corretta o errata, evitando quelle seppur piccole differenze di risposta, acustiche e/o avvertibili al tatto, tali da far riconoscere la posizione di combinazione giusta da quelle errate.
Il lucchetto proposto, grazie alla semplicità delle soluzioni costruttive adottate, risulta particolarmente leggero e compatto, quindi agevolmente posizionabile anche in spazi limitati.
Si intende comunque che quanto sopra detto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali modifiche di dettaglio, che si rendesse necessario apportare per ragioni tecniche e/o funzionali, si considerano sin da ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottostanti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Lucchetto a combinazione con azionamento magnetico, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un primo ed un secondo elemento a disco (2, 3), sovrapposti concentrici e fulcrati ad un comune perno centrale (4) con possibilità di rotazione reciproca; - un primo ed un secondo rebbio ad uncino (20, 30), solidali ai corrispondenti primo e secondo elemento a disco (2, 3), estendentisi radialmente da questi e rivolti uno verso l’altro, in modo da definire, tra essi, un alloggiamento (5) sostanzialmente ad anello che risulta aperto o chiuso in funzione della mutua posizione angolare di detti elementi a disco (2, 3) e relativi rebbi ad uncino (20, 30), così determinando corrispondenti posizioni aperta (A) e chiusa (C) del suddetto lucchetto (1 ); - un meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico (6), associato a detti elementi a disco (2, 3), detto meccanismo di ritenuta (6) comprendendo almeno un elemento di ritegno (60) selettivamente configurabile tra una posizione inoperativa di sblocco (N) ed una posizione operativa di blocco (D) rispettivamente atte a consentire ovvero impedire la mutua rotazione di detti elementi a disco (2, 3) nonché quella dei rispettivi rebbi ad uncino (20, 30), per passare dalla citata posizione chiusa (C) di detto lucchetto (1) a quella aperta (A) e viceversa, ed almeno un elemento combinatore (61) mobile tra una pluralità di posizioni in almeno una delle quali un’interazione magnetica tra detto elemento combinatore (61 ) e detto almeno un elemento di ritegno (60) tende a portare quest’ultimo nella suddetta posizione inoperativa (N).
  2. 2. Lucchetto secondo la riv. 1 , caratterizzato dal fatto che i relativi componenti strutturali sono realizzati in materiale amagnetico, e dal fatto che detto meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico (6) comprende: - un vano (62) a forma di lunetta semi-circolare, realizzato in detto primo elemento a disco (2) e concentrico con questo; - un settore dentato (63) a denti di sega, previsto nella semi-circonferenza maggiore dì detto vano (62), rivolto verso l'interno di quest’ultimo; - una serie di bilancieri oscillanti (60), articolati al citato secondo elemento a disco (3), disposti all’interno di detto vano (62) e provvisti ciascuno di un arpione (65), con detti bilancieri (60) atti a ruotare da una posizione operativa (D) in cui i rispettivi arpioni (65) impegnano in ingranaggio corrispondenti denti del settore dentato (63), bloccando la mutua rotazione dei suddetti elementi a disco (2, 3), ad una inoperativa (N) in cui gli stessi arpioni (65) risultano svincolati dal medesimo settore dentato (63), consentendo la mutua rotazione dei suddetti elementi a disco (2, 3); - un primo elemento magnetico (M1), associato a ciascuno di detti bilancieri oscillanti (60); - una serie di rotelle combinatorie (61) portate girevoli dal citato secondo elemento a disco (3), e disposte ciascuna al disopra di un rispettivo bilanciere oscillante (60), senza contatto reciproco; - una pluralità di elementi magnetici di chiusura (M2), associati a ciascuna rotella combinatoria (61) con disposizione a corona ed equidistanti dal centro della stessa rotella (61), con ognuno di detti elementi magnetici di chiusura (M2) angolarmente corrispondente ad una posizione di combinazione della rotella (61) suddetta in cui non è selezionata la prefissata posizione di apertura; - un elemento magnetico di apertura (M3), disposto in corrispondenza di detta prefissata posizione di apertura di ciascuna rotella combinatoria (61), con diversa distanza dal centro rispetto ai suddetti elementi magnetici di chiusura (M2) i quali, analogamente a detto elemento magnetico di apertura (M3), sono atti a interagire a turno, mediante reciproca attrazione magnetica, con il corrispondente primo elemento magnetico (M1) associato al rispettivo bilanciere (60), in relazione di fase con la posizione angolare assunta dalla rotella (61) in conseguenza della posizione selezionata, per determinare corrispondenti orientamenti di detto bilanciere (60), che viene mantenuto nella sua citata posizione operativa di blocco (D), in cui il relativo arpione (65) impegna un dente, ogni volta che viene selezionata una posizione non corrispondente a quella di apertura, ovvero portato nella sua citata posizione inoperativa di sblocco (N), in cui lo stesso arpione (65) viene disimpegnato dal citato dente, quando è impostata la suddetta posizione di apertura.
  3. 3. Lucchetto secondo la riv. 2, caratterizzato dal fatto che i relativi componenti strutturali sono realizzati in materiale amagnetico, e dal fatto che detto meccanismo di ritenuta a combinazione con azionamento magnetico (6) comprende: - un vano (62) a forma di lunetta semi-circolare, realizzato in detto primo elemento a disco (2) e concentrico con questo; - un settore dentato (63) a denti di sega, previsto nella semi-circonferenza maggiore di detto vano (62), rivolto verso l'interno di quest’ultimo; - una serie di bilancieri oscillanti (60), articolati al citato secondo elemento a disco (3), disposti all’interno di detto vano (62) e provvisti ciascuno di un arpione (65), con detti bilancieri (60) atti a ruotare da una posizione operativa (D) in cui i rispettivi arpioni (65) impegnano in ingranaggio corrispondenti denti del settore dentato (63), bloccando la mutua rotazione dei suddetti elementi a disco (2, 3), ad una inoperativa (N) in cui gli stessi arpioni (65) risultano svincolati dal medesimo settore dentato (63), consentendo la mutua rotazione dei suddetti elementi a disco (2, 3); - un primo magnete permanente (M1), associato a ciascuno di detti bilancieri oscillanti (60), da parte opposta al relativo arpione (65); - una serie di rotelle combinatorie (61) portate girevoli dal citato secondo elemento a disco (3), e disposte ciascuna al disopra di un rispettivo bilanciere oscillante (60), senza contatto reciproco; - una pluralità di magneti permanenti di chiusura (M2), associati a ciascuna rotella combinatoria (61 ) con disposizione a corona ed equidistanti dal centro della stessa rotella (61), con ognuno di detti magneti permanenti di chiusura (M2) angolarmente corrispondente ad una cifra di combinazione stampigliata nella rotella (61 ) suddetta, tranne che in corrispondenza della prefissata cifra di apertura; - un magnete permanente di apertura (M3), disposto in corrispondenza di detta prefissata cifra di apertura di ciascuna rotella combinatoria (61), con diversa distanza dal centro rispetto ai suddetti magneti permanenti di chiusura (M2) i quali, analogamente a detto magnete permanente di apertura (M3), sono atti a interagire a turno, mediante reciproca attrazione magnetica, con il corrispondente primo magnete permanente (M1 ) associato al rispettivo bilanciere (60), in relazione di fase con la posizione angolare assunta dalla rotella (61) in conseguenza della cifra selezionata, per determinare corrispondenti orientamenti di detto bilanciere (60), che viene mantenuto nella sua citata posizione operativa di blocco (D) in cui il relativo arpione (65) impegna un dente ogni volta che viene selezionata una cifra errata, ovvero portato nella sua citata posizione inoperativa di sblocco (N) in cui lo stesso arpione (65) viene disimpegnato dal citato dente quando è impostata la suddetta cifra di apertura.
  4. 4. Lucchetto secondo la riv. 1 , caratterizzato dal fatto che i citati rebbi ad uncino (20, 30) sono atti a sovrapporsi reciprocamente, sfiorandosi, in relazione di fase con la chiusura di detto alloggiamento ad anello (5), tale per cui le dimensioni di quest’ultimo possono variare da un valore massimo sino ad un valore minimo.
  5. 5. Lucchetto secondo la riv. 2 o 3, caratterizzato dal fatto che i citati denti di sega del settore dentato (63) sono orientati in modo che, con i suddetti bilancieri oscillanti (60) mantenuti nella rispettiva posizione operativa di blocco (D), ai relativi arpioni (65) è consentito di disimpegnarsi dai rispettivi denti per poi impegnarsi in quelli successivi nel medesimo settore dentato (63), con movimento a scatto, in relazione di fase con la rotazione nel senso di chiusura del lucchetto (1) dei citati elementi a disco (2, 3) e rebbi ad uncino (20, 30).
  6. 6. Lucchetto secondo la riv. 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detti primi elementi magnetici costituiti da magneti permanenti (M1) presentano forma di dischetto e sono alloggiati nello spessore dei relativi bilancieri oscillanti (60) in modo da non sporgere da questi, e dal fatto che detti elementi magnetici di chiusura costituiti da magneti permanenti (M2) e detti elementi magnetici di apertura costituiti da magneti permanenti (M3) presentano forma di dischetto e sono alloggiati nello spessore delle rispettive rotelle combinatorie (61) in modo da non sporgere da queste e da essere rivolti verso detti bilancieri oscillanti (60).
  7. 7. Lucchetto secondo la riv. 2 o 3, caratterizzato dal fatto che a detto secondo elemento a disco (3) sono associati elementi magnetici di posizione (M4), costituiti da magneti permanenti, in ragione di almeno uno per ciascun equipaggio bilanciere/rotella (60, 61 ), opportunamente disposti per interagire, a turno, sia con i citati magneti di chiusura (M2) che con quello di apertura (M3), affinché la relativa rotella combinatoria (61 ) ruoti secondo scatti di eguale passo e ciascuna posizione raggiunta risulti stabilizzata.
  8. 8. Lucchetto secondo la riv. 2 o 3, caratterizzato dal fatto che dette rotelle combinatorie (61) sporgono leggermente dalla circonferenza dei citati primo e secondo elemento a disco (2, 3) e presentano la relativa circonferenza sagomata per favorire la rotazione mediante i polpastrelli, e dal fatto di prevedere un terzo elemento a disco (8), di diametro simile agli altri e reso coassialmente solidale al citato secondo elemento a disco (3), atto ad occultare dette rotelle combinatorie (61 ) nonché il citato vano (62).
  9. 9. Lucchetto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere un organo elastico interposto tra i citati primo e secondo elemento a disco (2, 3), atto a portarli in rotazione nel senso di apertura del medesimo lucchetto (1), e dal fatto che i citati arpioni (65) ed i denti del settore dentato (63) sono sagomati in modo che quando risultano mutuamente impegnati, in relazione di fase con la citata posizione operativa di blocco (D) dei bilancieri (60), è definito un aggancio reciproco che impedisce ai medesimi bilancieri (60) di ruotare per liberare i rispettivi arpioni (65), a meno di una preventiva azione manuale tesa a chiudere leggermente i citati rebbi ad uncino (20, 30).
  10. 10. Lucchetto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere un coperchio (9) amovibilmente fissato a detti elementi a disco (2, 3, 8), atto a definire una sede per l'alloggiamento di un sistema di controllo elettronico da abbinare al lucchetto (1 ) medesimo per definire un sigillo di garanzia.
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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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DE221684C (it) *
FR2248720A5 (en) * 1973-10-18 1975-05-16 Webert Ets Magnetic padlock with magnetic key - has discs carrying permanent magnets in positions corresponding to magnets on key
EP2333204A1 (en) * 2009-12-10 2011-06-15 Pier Luigi Oliana Padlock
EP2525024A1 (en) * 2011-05-20 2012-11-21 Pier Luigi Oliana Protective device, particularly for a lock of a door or leaf

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