ITUB201552904U1 - Supporto di stampa a lettura facilitata. - Google Patents

Supporto di stampa a lettura facilitata.

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ITUB201552904U1
ITUB201552904U1 ITUB2015U052904U ITUB201552904U ITUB201552904U1 IT UB201552904 U1 ITUB201552904 U1 IT UB201552904U1 IT UB2015U052904 U ITUB2015U052904 U IT UB2015U052904U IT UB201552904 U ITUB201552904 U IT UB201552904U IT UB201552904 U1 ITUB201552904 U1 IT UB201552904U1
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patches
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ITUB2015U052904U
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Antonio Maccari
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Antonio Maccari
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  • Record Information Processing For Printing (AREA)
  • Ink Jet (AREA)
  • Pens And Brushes (AREA)
  • Non-Silver Salt Photosensitive Materials And Non-Silver Salt Photography (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di BREVETTO PER MODELLO DI UTILITÀ avente per titolo:
Supporto di stampa a lettura facilitata
Il trovato concerne un supporto di stampa provvisto di un’area da analizzare e di una struttura grafica ausiliaria per facilitare l’acquisizione dell’area da analizzare da parte di un dispositivo di scansione. Il supporto di stampa secondo il trovato può essere utilizzato nel corso di procedimenti di stampa o di decorazione di oggetti, particolarmente in procedimenti di decorazione di oggetti ceramici quali piastrelle, ma anche in procedimenti di stampa su qualsiasi altro materiale.
L’area da analizzare può essere, particolarmente ma non esclusivamente, occupata da un target di calibrazione da utilizzare nel procedimento di stampa o decorazione.
Nei procedimenti di stampa o di decorazione, è noto utilizzare target di calibrazione comprendenti una pluralità di zone colorate, dette anche “patches”, ottenute con gli inchiostri e le combinazioni di inchiostri, a differenti densità, che il dispositivo di stampa che si intende utilizzare è in grado di stampare.
Le patches di un target di calibrazione sono destinate ad essere analizzate dopo essere state acquisite per mezzo di un dispositivo di scansione, per esempio uno spettrometro o uno scanner spettrale, così da ottenere informazioni sui colori che il dispositivo di stampa in questione è in grado di produrre. Le informazioni ottenute analizzando le patches del target di calibrazione possono essere utilizzate per vari scopi, per esempio per generare immagini da stampare, per calibrare il dispositivo di stampa o per effettuarne una profilazione.
Affinché il dispositivo di scansione possa correttamente acquisire le zone colorate del target di calibrazione ed elaborare le informazioni ad esse relative, al momento attuale è preliminarmente necessario istruire l’unità di controllo che comanda il dispositivo di scansione circa la disposizione, il numero e le dimensioni delle patches che compongono il target di calibrazione. L’unità di controllo può in questo modo ricostruire la posizione di ciascuna patch, al fine di effettuare almeno una acquisizione in ciascuna patch.
La fase di dare in ingresso, all’unità di controllo che comanda il dispositivo di scansione, informazioni circa la disposizione, il numero e le dimensioni delle patches che compongono il target di calibrazione, può risultare scomoda per l’operatore, che in certi casi potrebbe preferire iniziare immediatamente le operazioni di scansione. E’ certamente vero che spesso è necessario fornire all’unità di controllo anche ulteriori informazioni sul target di calibrazione, quali ad esempio le “ricette” o percentuali e densità dei colori di base utilizzati per produrre le patches. Tuttavia, tali informazioni potrebbero essere fornite all’unità di controllo anche dopo che le patches che compongono il target di calibrazione sono state acquisite dal dispositivo di scansione. Per contro, le informazioni circa la disposizione, il numero e le dimensioni delle patches del target di calibrazione devono essere necessariamente fornite all’unità di controllo prima di iniziare la scansione, il che limita la flessibilità del processo di analisi del target di calibrazione e comporta perdite di tempo o addirittura errori.
Analoghe problematiche possono verificarsi anche qualora l’area da analizzare non sia un target di calibrazione. Esistono infatti diversi casi, nei processi di stampa o decorazione, in cui sarebbe desiderabile che un’unità di controllo che controlla il procedimento potesse identificare con precisione una pluralità di punti di un’area da analizzare, sebbene non sia desiderabile, o non sia possibile, fornire manualmente informazioni circa la posizione di tali punti all’unità di controllo.
Uno scopo del trovato è facilitare la lettura di un’area da analizzare, particolarmente ma non esclusivamente occupata da un target di calibrazione, da parte di un dispositivo di scansione e della relativa unità di controllo, durante un procedimento di stampa o di decorazione.
Un altro scopo è fornire ad un’unità di controllo attiva in un procedimento di stampa o di decorazione, informazioni precise circa la posizione di una pluralità di punti di un’area da analizzare.
Un ulteriore scopo è fornire un target di calibrazione che possa essere acquisito da un dispositivo di scansione senza che sia necessario fornire preliminarmente al dispositivo di scansione informazioni circa la disposizione, la posizione e le dimensioni di una pluralità di patches che compongono il target di calibrazione.
Secondo il trovato, è previsto un supporto di stampa comprendente una faccia su cui è stampata un’area da analizzare, detta area da analizzare essendo destinata ad essere acquisita per mezzo di un dispositivo di scansione per ottenere dati da elaborare in un successivo processo di stampa o di decorazione, su detta faccia essendo inoltre stampata una struttura grafica ausiliaria che circonda almeno in parte l’area da analizzare ed è intesa per facilitare l’acquisizione e la successiva elaborazione dell’area da analizzare, caratterizzato dal fatto che la struttura grafica ausiliaria comprende:
- una serie di segni di riferimento posizionati lungo almeno un lato dell’area da analizzare ed all’esterno dell’area da analizzare, così da identificare una pluralità di punti desiderati dell’area da analizzare;
- una pluralità di elementi identificatori di vertice disposti in prossimità di rispettive zone di vertice dell’area da analizzare per delimitare una zona da acquisire tramite il dispositivo di scansione;
- almeno un elemento identificatore di orientazione per definire una orientazione prefissata dell’area da analizzare.
Grazie al trovato, è possibile semplificare l’acquisizione e l’elaborazione dell’area da analizzare da parte dei dispositivi di scansione e delle relative unità di controllo.
Quando il dispositivo di scansione acquisisce l’immagine della faccia del supporto di stampa su cui è stampata l’area da analizzare, viene acquisita anche la serie di segni di riferimento che permette all’unità di controllo di identificare sull’area da analizzare una pluralità di punti, la cui posizione può essere determinata autonomamente dall’unità di controllo sulla base dei segni di riferimento, senza necessità di istruire preliminarmente l’unità di controllo circa la posizione di tali punti sull’area da analizzare.
In particolare, nel caso in cui l’immagine da analizzare sia un target di calibrazione, i punti desiderati individuabili sulla base dei segni di riferimento sono prefissati punti delle patches che compongono il target di calibrazione. Pertanto, i segni di riferimento di detta serie permettono di conoscere la disposizione, le dimensioni e la posizione di tali patches. Di conseguenza, non è più necessario, prima che il dispositivo di scansione inizi la scansione della faccia del supporto di stampa su cui è stampato il target di calibrazione, informare l’unità di controllo che controlla il dispositivo di scansione circa il numero, le dimensioni e le posizioni delle patches, perché l’unità di controllo è in grado di ricostruire queste informazioni autonomamente, elaborando i segni di riferimento acquisiti dal dispositivo di scansione.
Ciò permette di semplificare il processo di acquisizione del target di calibrazione e rende l’operatore in grado di scegliere liberamente quando fornire al sistema le informazioni necessarie alla corretta elaborazione dei dati relativi al target di calibrazione, quali ad esempio le combinazioni di inchiostri base utilizzati per stampare le patches.
Anche nel caso in cui l’area da analizzare sia un’immagine differente dal target di calibrazione, i segni di riferimento consentono di definire sull’area da analizzare una sorta di griglia, che rende possibile identificare la posizione precisa di determinati punti dell’area da analizzare.
Il trovato potrà essere meglio compreso ed attuato con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune versioni esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 è una vista in pianta mostrante un supporto di stampa provvisto di un’area da analizzare e di una struttura grafica ausiliaria;
Figura 2 è una vista in pianta mostrante un supporto di stampa come quello di Figura 1, in cui l’area da analizzare è un target di calibrazione; le Figure da 3 a 11 sono viste come quella di Figura 2, relative a versioni alternative del target di calibrazione;
Figura 12 è una vista in pianta mostrante un supporto di stampa come quello di Figura 1, in cui l’area da analizzare è un motivo decorativo.
La Figura 1 mostra un supporto di stampa 1 destinato ad essere utilizzato in un processo di stampa o di decorazione di oggetti che possono essere di svariate tipologie.
In particolare, il supporto di stampa 1 può essere utilizzato durante la decorazione di piastrelle ceramiche, nel qual caso il supporto di stampa 1 sarà esso stesso conformato come una piastrella ceramica. E’ anche possibile utilizzare il supporto di stampa 1 in un processo di stampa su materiale tessile, nel qual caso il supporto di stampa 1 sarà realizzato nello stesso tipo di tessuto di quello che si desidera stampare. In alternativa, il supporto di stampa 1 può essere utilizzato durante la stampa su qualsiasi altro materiale. In questo caso, il supporto di stampa 1 è anch’esso realizzato nello stesso materiale che dovrà successivamente essere stampato, per esempio carta, pelle, legno, od altri.
Il supporto di stampa 1 è delimitato da una faccia 2, sulla quale è stampata un’area 3 da analizzare. Quest’ultima è destinata ad essere acquisita per mezzo di un dispositivo di scansione durante il processo di stampa e decorazione, così da ricavare dati che verranno utilizzati per stampare o decorare supporti di stampa realizzati con il medesimo materiale del supporto di stampa 1. Il dispositivo di scansione è associato ad un’unità di controllo che gestisce il processo di stampa o decorazione. L’area 3 ha una forma sostanzialmente quadrangolare. In particolare, l’area 3 può avere una forma rettangolare, come mostrato in Figura 1, oppure quadrata.
Sulla faccia 2 del supporto di stampa 1 è inoltre stampata una struttura grafica ausiliaria intesa per facilitare la lettura dell’area 3 da parte del dispositivo di scansione e l’elaborazione, da parte dell’unità di controllo, dei dati acquisiti leggendo l’area 3.
La struttura grafica ausiliaria può comprendere una pluralità di elementi grafici, non tutti indispensabili, che verranno di seguito descritti in dettaglio. La struttura grafica ausiliaria circonda almeno in parte l’area 3. Nella sua forma più completa, la struttura grafica ausiliaria definisce una sorta di cornice all’interno della quale è disposta l’area 3.
La struttura grafica ausiliaria comprende una serie di segni di riferimento 9, posizionati lungo un lato che delimita l’area 3 e disposti all’esterno di quest’ultima. I segni di riferimento 9 sono fra loro distanziati così da identificare una pluralità di punti dell’area 3 che si desidera analizzare. Nel caso in cui l’area 3 da analizzare sia un target di calibrazione, i segni di riferimento 9 consentono di identificare la disposizione delle relative patches.
I segni di riferimento 9 sono distribuiti secondo un passo P1, che può ad esempio essere costante.
I segni di riferimento 9 possono avere tutti la medesima conformazione geometrica e dimensionale.
Nell’esempio raffigurato, i segni di riferimento 9 sono posizionati lungo un lato verticale dell’area 3 e sono conformati come segmenti rettilinei, particolarmente disposti orizzontalmente, ossia sono paralleli fra loro. Questa forma dei segni di riferimento 9 non è tuttavia necessaria.
La struttura grafica ausiliaria comprende inoltre un’ulteriore serie di segni di riferimento 10, stampati all’esterno dell’area 3, lungo un lato di tale area adiacente a quello lungo il quale sono stampati i segni di riferimento 9.
Anche i segni di riferimento 10 sono fra loro distanziati così da consentire, insieme con i segni di riferimento 9, di identificare particolari punti dell’area 3 da analizzare. In particolare, i segni di riferimento 9 possono essere distribuiti secondo un ulteriore passo P2, che può essere costante lungo il lato dell’area 3 a cui sono associati i segni di riferimento 10.
Nell’esempio raffigurato, l’ulteriore passo P2 è uguale al passo P1, ma possono verificarsi anche casi in cui l’ulteriore passo P2 è diverso dal passo P1, a seconda delle caratteristiche dell’area 3 da analizzare.
Nell’esempio raffigurato, i segni di riferimento 10 sono stampati lungo un lato orizzontale dell’area 3 e sono conformati come tratti rettilinei, particolarmente disposti verticalmente e quindi paralleli fra loro.
La serie di segni di riferimento 9 e l’ulteriore serie di segni di riferimento 10 definiscono sull’area 3 una griglia di riferimento ideale, i cui punti sono definiti come punti di intersezione fra una pluralità di rette ideali, ciascuna delle quali costituisce il prolungamento di un segno di riferimento 9 o rispettivamente di un segno di riferimento 10.
La griglia di riferimento così definita può essere utilizzata per identificare la posizione di particolari punti dell’area 3, così da facilitare l’elaborazione di quest’ultima.
La struttura grafica ausiliaria può inoltre comprendere una pluralità di elementi identificatori di vertice 11, disposti all’esterno dell’area 3, in prossimità di zone di vertice dell’area 3, così da identificare una zona di scansione che verrà scansionata dal dispositivo di scansione. Infatti, gli elementi identificatori di vertice 11 definiscono i vertici della zona di scansione che il dispositivo di scansione provvederà ad acquisire. La struttura grafica ausiliaria è disposta all’interno di tale zona. Gli elementi identificatori di vertice 11 sono disposti in maniera tale che l’area 3 sia contenuta all’interno della zona di scansione.
Gli elementi identificatori di vertice 11 assicurano che l’intera area 3, e la relativa struttura grafica ausiliaria, vengano acquisiti dal dispositivo di scansione.
Nell’esempio raffigurato, gli elementi identificatori di vertice 11 sono conformati come quadrati scuri. E’ tuttavia possibile adottare anche forme differenti per gli elementi identificatori di vertice 11.
I segni di riferimento 9 sono interposti fra due elementi identificatori di vertice 11 lungo un lato dell’area 3. Analogamente, i segni di riferimento 10, se presenti, sono interposti fra due elementi identificatori di vertice 11 lungo un ulteriore lato dell’area 3.
La struttura grafica ausiliaria può inoltre comprendere un codice a barre 12, che può contenere informazioni sull’area 3 da analizzare.
Il codice a barre 12 può essere utilizzato per recuperare automaticamente le informazioni relative alle combinazioni di inchiostri base utilizzati per stampare le patches.
Il codice a barre 12 può essere disposto lungo un lato dell’area 3 dal quale risultano assenti gli elementi di riferimento 9, 10, in una posizione interposta fra due elementi identificatori di vertice 11.
La struttura grafica ausiliaria può comprendere anche un elemento identificatore di orientazione 13 atto a permettere all’unità di controllo, associata al dispositivo di scansione che acquisisce il supporto di stampa 1, di determinare come deve essere orientata l’immagine dell’area 3 acquisita per elaborare le informazioni in essa contenute.
L’elemento identificatore di orientazione 13 è disposto all’esterno dell’area 3, lungo un lato di tale area preferibilmente non occupato dai segni di riferimento 9, 10, né dal codice a barre 12. L’elemento identificatore di orientazione 13 è disposto in una posizione interposta fra due elementi identificatori di vertice 11.
Nell’esempio raffigurato l’elemento identificatore di orientazione 13 comprende una barra, particolarmente conformata come una retta verticale continua che si estende parallelamente ad un lato verticale destro dell’area occupata dalle patches 4, all’esterno di tale area. Di conseguenza, l’unità di controllo associata al dispositivo di scansione è programmata per identificare il lato a cui è associato l’elemento identificatore di orientazione 13 come il lato verticale destro. Ciò consente all’unità di controllo di orientare correttamente l’immagine dell’area 3 acquisita dal dispositivo di scansione.
In una versione alternativa, la funzione di elemento identificatore di orientazione può essere svolta da altri elementi della struttura grafica ausiliaria, per esempio da almeno un elemento identificatore di vertice 11. Ciò può accadere ad esempio prevedendo un elemento identificatore di vertice 11 asimmetrico, cosicché l’unità di controllo associata al dispositivo di scansione assuma che l’immagine dell’area 3 è orientata correttamente quando l’elemento identificatore di vertice 11 è disposto secondo un’orientazione predeterminata.
Riepilogando, la Figura 1 mostra la struttura grafica ausiliaria nella sua configurazione più completa, in cui sono presenti:
- una serie di elementi di riferimento 9 lungo un lato verticale sinistro dell’area 3 da analizzare;
- una ulteriore serie di elementi di riferimento 10 lungo un lato orizzontale inferiore dell’area 3;
- un codice a barre 12 lungo un lato orizzontale superiore dell’area 3; - un elemento identificatore di orientazione 13 lungo un lato verticale destro dell’area 3;
- una pluralità di elementi identificatori di vertice 11 disposti in prossimità di zone di vertice dell’area 3.
Gli elementi sopra descritti, che formano la struttura grafica ausiliaria, sono disposti in maniera tale da definire una sorta di cornice che circonda l’area 3.
La Figura 1 mostra soltanto un esempio del layout secondo cui gli elementi formanti la struttura grafica ausiliaria possono essere distribuiti attorno all’area 3. Tuttavia, gli elementi sopra descritti possono essere distribuiti attorno all’area 3 anche secondo un layout differenti, o possono non essere tutti presenti contemporaneamente.
La Figura 2 mostra un esempio di un supporto di stampa 51 provvisto di una faccia 2 su cui è stampata un’area 3 da analizzare. L’area 3 è occupata da un target di calibrazione o tavolozza.
Il target di calibrazione comprende una pluralità di zone colorate o patches 4, che possono avere forma quadrata o rettangolare e che sono ottenute combinando fra loro i colori base utilizzati nel processo di stampa o decorazione in cui il target di calibrazione è destinato ad essere utilizzato. Per esempio, nel caso in cui si utilizzi la quadricromia, gli inchiostri base sono ciano, magenta, giallo e nero.
Le patches 4 sono ottenute combinando fra loro uno o più degli inchiostri base sopra menzionati, secondo densità di stampa differenti, che possono essere per esempio 0%, 20%, 40%, 60%, 80% e 100%.
Le patches 4 possono essere disposte a formare una sorta di matrice in cui sono individuabili una pluralità di righe 5 e una pluralità di colonne 6. In particolare, nell’esempio raffigurato è possibile individuare un primo insieme di righe 7 ciascuna delle quali comprende una pluralità di patches 4 stampate con un medesimo ed unico inchiostro base, per esempio secondo densità di stampa differenti. Le patches 4 del primo insieme di righe 5 consentono di valutare l’uniformità di stampa dei dispositivi di stampa utilizzati, particolarmente nel caso in cui tali dispositivi siano ugelli di testine a getto d’inchiostro. Ciò è descritto più dettagliatamente nella domanda di brevetto internazionale WO 2013/038370.
Il target di calibrazione mostrato in Figura 2 comprende inoltre un secondo insieme 8 di patches 4 stampate combinando fra loro più inchiostri base, secondo densità di stampa differenti.
Il target di calibrazione in questione può essere elaborato per generare immagini da stampare, secondo un metodo descritto ad esempio nella domanda di brevetto internazionale WO 2007/135544. E’ anche possibile utilizzare il target di calibrazione mostrato in Figura 2 per calibrare un processo di stampa o per profilare un dispositivo di stampa.
Le modalità di generazione del target di calibrazione non saranno descritte in dettaglio di seguito, in quanto tali modalità sono già note per esempio dalla domanda di brevetto WO 2007/135544.
Sulla faccia 2 del supporto di stampa 1 è inoltre stampata una struttura grafica ausiliaria comprendente una serie di segni di riferimento 9, del tutto analoghi a quelli mostrati nella Figura 1. I segni di riferimento 9 sono disposti all’esterno dell’area occupata dalle patches 4, particolarmente lungo un lato verticale sinistro di tale area. I segni di riferimento 9 possono essere conformati come segmenti rettilinei, particolarmente disposti orizzontalmente.
Il passo P1 dei segni di riferimento 9 è pari ad una dimensione lineare delle righe 5 di patches 4, particolarmente all’altezza delle righe 5 di patches 4.
A ciascuna riga 5 di patches 4 è associato un segno di riferimento 9.
Nell’esempio raffigurato, ciascun segno di riferimento 9 è posizionato in maniera tale da definire un prolungamento di una linea ideale di separazione che separa due righe 5 di patches 4 adiacenti. E’ tuttavia possibile adottare anche altre disposizioni dei segni di riferimento 9, che potrebbero ad esempio essere disposti in una posizione intermedia all’interno dell’altezza di ciascuna riga 5 di patches 4.
La struttura grafica ausiliaria stampata sulla faccia 2 del supporto di stampa 51 comprende inoltre un’ulteriore serie di segni di riferimento 10, del tutto analoghi ai segni di riferimento 10 precedentemente descritti con riferimento alla Figura 1. Ciascun segno di riferimento 10 è associato ad una colonna 6 di patches 4 del target di calibrazione. I segni di riferimento 10 sono stampati all’esterno dell’area occupata dalle patches 4, lungo un lato di tale area adiacente a quello lungo il quale sono stampati i segni di riferimento 9. Nell’esempio raffigurato, i segni di riferimento 10 sono stampati lungo un bordo orizzontale superiore del target di calibrazione, ad una prefissata distanza da tale bordo.
I segni di riferimento 10 possono essere conformati come tratti rettilinei, paralleli fra loro e disposti verticalmente nell’esempio raffigurato. Più in generale, i segni di riferimento 10 associati alle colonne 6 del target di calibrazione sono ortogonali ai segni di riferimento 9 associati alle righe 5 del target di calibrazione.
Il passo P2 dei segni di riferimento 10 è pari ad una dimensione lineare delle patches 4, particolarmente ad una larghezza delle colonne 6 di patches 4.
Nell’esempio raffigurato, i segni di riferimento 10 sono disposti in modo da definire il prolungamento di rispettive linee ideali che separano due colonne 6 di patches 4 adiacenti. E’ previsto un segno di riferimento 10 per ciascuna linea ideale che separa due colonne 6 di patches 4 adiacenti. E’ tuttavia possibile adottare anche altre collocazioni dei segni di riferimento 10. Per esempio, i segni di riferimento 10 potrebbero essere disposti in una posizione intermedia nella larghezza delle colonne 6 di patches 4.
Sulla faccia 2 del supporto 51 è inoltre prevista una pluralità di elementi identificatori di vertice 511, aventi la medesima funzione degli elementi identificatori di vertice 11 mostrati in Figura 1. Ciascun elemento identificatore di vertice 511 è disposto in prossimità di una zona di vertice dell’area 3 occupata dalle patches 4. Nell’esempio raffigurato, ciascun elemento identificatore di vertice 511 è conformato come un quadrato al cui interno è definito un motivo grafico a scacchi.
Gli elementi identificatori di vertice 511 non sono uguali per tutte le zone di vertice. Ciò consente di utilizzare gli elementi identificatori di vertice 511 non soltanto per centrare l’area 3 occupata dalle patches 4 rispetto alla zona della faccia 2 acquisita dal dispositivo di scansione, ma anche per determinare un orientamento del target di calibrazione.
Sulla faccia 2 del supporto di stampa 51 può inoltre essere stampato un codice a barre 12, contenente informazioni sul target di calibrazione.
Il codice a barre 12 codifica una stringa di caratteri alfanumerici che possono ad esempio contenere le seguenti informazioni:
- tipologia del target di calibrazione
- anno in cui l’area 3 è stata stampata sul supporto di stampa 1; - codice identificativo del supporto di stampa 1;
- codice identificativo delle dimensioni delle patches 4;
- numero delle patches 4;
- numero totale di facce 2 su cui è stampato il target di calibrazione; - numero progressivo della faccia 2 corrente.
Quando un dispositivo di scansione legge la faccia 2 del supporto di stampa 1 per acquisire il relativo target di calibrazione, dalla posizione dei segni di riferimento 9 e dei segni di riferimento 10 è possibile risalire alla posizione delle patches 4. La distanza fra due segni di riferimento 9 o 10 consecutivi è invece rappresentativa delle dimensioni delle patches 4. Leggendo i segni di riferimento 9 e 10, l’unità di controllo che controlla il dispositivo di scansione può determinare quali punti del target di calibrazione devono essere acquisiti senza necessità di essere istruita preventivamente in tal senso, evitando quindi l’intervento dell’operatore. I segni di riferimento 9 e 10 possono essere posizionati anche diversamente da quanto finora descritto. Per esempio, la Figura 3 mostra un supporto di stampa 101 secondo una versione alternativa in cui i segni di riferimento 9 sono associati ad un lato destro dell’area 3 occupata dalle patches 4, mentre i segni di riferimento 10 sono ancora associati ad un lato superiore di tale area.
Nell’esempio di Figura 4, è mostrato un supporto di stampa 201 in cui i segni di riferimento 9 sono disposti lungo un lato destro dell’area 3 occupata dalle patches 4, mentre i segni di riferimento 10 sono disposti lungo un lato inferiore di tale area.
Infine, nell’esempio di Figura 5, è mostrato un supporto 301 in cui i segni di riferimento 9 sono disposti lungo un lato sinistro dell’area 3 occupata dalle patches 4, mentre i segni di riferimento 10 sono disposti lungo un lato inferiore di tale area.
La Figura 6 mostra un supporto di stampa 401 secondo una versione alternativa, che è particolarmente adatto per essere utilizzato in processi di stampa su materiale tessile. In questo caso, il supporto di stampa 401 è pertanto realizzato in tessuto.
Sul supporto di stampa 401 sono stampati un target di calibrazione, una pluralità di segni di riferimento 9 associati alle righe 5 ed una ulteriore pluralità di segni di riferimento 10 associati alle colonne 6.
I segni di riferimento 9, 10 sono stampati al di fuori dell’area 3 occupata dalle patches 4, in una posizione immediatamente adiacente, ossia a contatto, con tale area. In particolare, i segni di riferimento 9 sono stampati lungo un bordo verticale sinistro dell’area 3 occupata dalle patches 4, mentre i segni di riferimento 10 sono stampati lungo un bordo orizzontale inferiore dell’area occupata dalle patches 4. Per il resto, i segni di riferimento 9, 10 stampati sul supporto di stampa 401 sono analoghi a quelli descritti con riferimento alle Figure da 1 a 5 e non verranno descritti nuovamente in dettaglio.
Sul supporto 401 è inoltre stampato un codice a barre 412, che nell’esempio raffigurato è previsto lungo un bordo orizzontale superiore dell’area 3 occupata dalle patches 4. Il codice a barre 412 può essere utilizzato per codificare informazioni analoghe a quelle precedentemente indicate con riferimento al codice a barre 12 che compare nelle Figure da 2 a 5.
All’esterno dell’area 3 occupata dalle patches 4, in prossimità delle zone di vertice di tale area, sono disposti rispettivi elementi identificatori di vertice 411 del tutto analoghi agli elementi identificatori di vertice 11 mostrati in Figura 1.
E’ inoltre previsto un elemento identificatore di orientazione 13 del tutto analogo a quello mostrato in Figura 1.
La struttura grafica ausiliaria associata al supporto di stampa 401 comprende inoltre mezzi indicatori di deformazione per indicare eventuali deformazioni che si siano verificate nel supporto 401 mentre il target di calibrazione è stato stampato.
Può infatti accadere, in particolare quando si stampa su supporti cedevoli quali i supporti in tessuto, che il supporto di stampa non sia correttamente posizionato al momento della stampa del target di calibrazione, oppure che lungo una direzione individuata dall’ordito del tessuto sia applicata una tensione differente dalla tensione applicata lungo la direzione individuata dalla trama del tessuto. In questi casi può accadere che, quando il tessuto viene rimosso dall’apparato utilizzato per stampare il target di calibrazione, quest’ultimo non abbia la forma di un quadrilatero con lati a due a due ortogonali, ma presenti colonne 6 disposte obliquamente, ossia non perpendicolarmente, rispetto alle righe 5, così da individuare una sorta di parallelogramma. Può anche accadere che le dimensioni del target di calibrazione lungo la direzione individuata dalla trama del tessuto e/o lungo la direzione individuata dall’ordito del tessuto non siano uguali a quelle che il target di calibrazione avrebbe teoricamente dovuto avere.
I mezzi indicatori di deformazione consentono di individuare se la situazione sopra descritta si è verificata, al fine di assicurare che, anche se il target di calibrazione è stato stampato secondo una conformazione geometrica non corrispondente a quella attesa, esso possa essere acquisito dal dispositivo di scansione e correttamente processato dalla relativa unità di controllo.
Nell’esempio raffigurato, i mezzi indicatori di deformazione comprendono un riquadro 14 disposto all’esterno dell’area 3 occupata dalle patches 4. Nell’esempio di Figura 6, i segni di riferimento 9 e 10, il codice a barre 412, gli elementi identificatori di vertice 411 e l’elemento identificatore di orientazione 13 sono disposti all’interno del riquadro 14, anche se questa condizione non è necessaria.
Il riquadro 14 ha quattro lati a due a due paralleli. In particolare, due lati opposti del riquadro 14 sono paralleli alle righe 5 del target di calibrazione, mentre gli altri due lati opposti del riquadro 14 sono paralleli alle colonne 6 del target di calibrazione. Dalla misura della distanza fra due lati opposti del riquadro 14, l’unità di controllo può determinare se il target di calibrazione ha le dimensioni attese o se invece, lungo la direzione della trama e/o dell’ordito, si sono verificati stiramenti o accorciamenti del target di calibrazione. Qualora si sia verificata quest’ultima situazione, ossia ci siano state deformazioni del target di calibrazione, l’unità di controllo può determinare l’entità della deformazione, per calcolare un fattore correttivo da tenere in considerazione nella determinazione delle effettive dimensioni delle patches 4 e della loro dislocazione.
Può anche accadere che, se il target di calibrazione è stato stampato non correttamente, le relative righe 5 siano non perpendicolari alle colonne 6, nel qual caso l’angolo formato fra due lati adiacenti del riquadro 14 corrisponde all’angolo formato fra le righe 5 e le colonne 6. L’unità di controllo può pertanto determinare l’angolo fra due lati adiacenti del riquadro 14 e da esso risalire all’angolo che le colonne 6 formano rispetto alle righe 5, il che assicura che le informazioni dedotte dal target di calibrazione siano elaborate tenendo conto della non ortogonalità delle colonne 6 e delle righe 5.
I mezzi indicatori di deformazione possono avere forme differenti dal riquadro 14. Per esempio, essi possono comprendere quattro linee rette, a due a due parallele fra loro e rispettivamente alle righe 5 e alle colonne 6, che però non si incontrano fra loro e quindi non definiscono un riquadro chiuso. In certe condizioni, possono essere utilizzate anche meno di quattro linee rette.
La Figura 7 mostra un supporto di stampa 501 provvisto di un target di calibrazione e di mezzi indicatori di deformazione comprendenti un riquadro 514 che differisce dal riquadro 14 di Figura 6 per la sua posizione. Il supporto 501 comprende rispettive pluralità di segni di riferimento 9 e 10, un codice a barre 412, una pluralità di elementi identificatori di vertice 411 e un elemento identificatore di orientazione 13 del tutto analoghi ai corrispondenti componenti di Figura 6, che pertanto non verranno qui descritti nuovamente in dettaglio.
Tuttavia, nell’esempio di Figura 7, il riquadro 514 è disposto immediatamente all’esterno dell’area occupata dalle patches 4. I segni di riferimento 9 e 10, il codice a barre 412, gli elementi identificatori di vertice 411 e l’elemento identificatore di orientazione 13 sono disposti all’esterno del riquadro 514.
I mezzi indicatori di deformazione perdono la loro utilità quando il supporto di stampa su cui viene stampato il target di calibrazione è rigido, nel qual caso i rischi che il supporto di stampa si deformi durante la stampa del target di calibrazione sono praticamente nulli. In questo caso, i mezzi indicatori di deformazione possono pertanto essere omessi, come mostrato negli esempi delle Figure da 1 a 5.
La Figura 8 mostra un supporto di stampa 601 secondo un’ulteriore versione alternativa. Il supporto di stampa 601 comprende un target di calibrazione ed un codice a barre 12 del tutto analoghi al target di calibrazione e rispettivamente al codice a barre 12 mostrati nelle Figure da 2 a 5.
Il supporto di stampa 601 differisce dai supporti di stampa mostrati nelle Figure da 2 a 5 perché comprende una pluralità di segni di riferimento 609 per identificare le righe 5 del target di calibrazione ed una ulteriore pluralità di segni di riferimento 610 per identificare le colonne 6 del target di calibrazione, i segni di riferimento 609, 610 essendo differenti dai segni di riferimento 9, 10 mostrati nelle Figure da 2 a 5.
I segni di riferimento 609 associati alle righe 5 sono disposti lungo un lato verticale, particolarmente ma non necessariamente un lato verticale sinistro, dell’area occupata dalle patches 4. I segni di riferimento 609 sono conformati come segmenti rettilinei verticali.
I segni di riferimento 610 associati alle colonne 6 sono invece disposti lungo un lato orizzontale, particolarmente ma non necessariamente un lato orizzontale superiore, dell’area occupata dalle patches 4. I segni di riferimento 610 sono conformati come segmenti rettilinei orizzontali.
I segni di riferimento 609, 610 sono pertanto paralleli al lato dell’area occupata dalle patches 4 lungo il quale sono disposti. Al contrario, i segni di riferimento 9, 10 mostrati nelle Figure da 1 a 5 sono perpendicolari ai lati dell’area occupata dalle patches 4 lungo i quali sono disposti.
Ciascun segno di riferimento 609 ha una lunghezza uguale a una dimensione lineare della riga 5 a cui esso è associato. In particolare, ciascun segno di riferimento 609 ha una lunghezza uguale all’altezza della corrispondente riga 5.
Analogamente, ciascun segno di riferimento 610 ha una lunghezza uguale a una dimensione lineare, particolarmente alla larghezza, della colonna 6 a cui esso è associato.
I segni di riferimento 609 associati alle righe 5 sono allineati fra loro così da risultare posizionati lungo una sola retta, particolarmente una retta verticale nell’esempio di Figura 8. Analogamente, i segni di riferimento 610 associati alle colonne 6 sono allineati fra loro così da risultare posizionati lungo una sola retta, particolarmente una retta orizzontale.
Sul supporto 601 possono essere inoltre stampati ulteriori segni grafici, per esempio una croce di centratura 15 disposta in prossimità di un vertice dell’area occupata dalle patches 4, particolarmente in alto a sinistra. In una versione non raffigurata, la croce di centratura 15 può essere disposta anche in prossimità di altri vertici dell’area occupata dalle patches 4, per esempio in alto a destra, oppure in basso a sinistra, o ancora in basso a destra. La croce di centratura 15 è atta a consentire al dispositivo di scansione di centrare la zona acquisita rispetto al target di calibrazione, per esempio definendo un punto di inizio scansione.
Possono inoltre essere previsti elementi grafici 16, 17, per esempio conformati come segmenti rettilinei disposti rispettivamente lungo le rette su cui giacciono gli elementi di riferimento 609, 610, ma che non sono associati a particolari righe 5 o colonne 6. Gli elementi grafici 16, 17 hanno lo scopo di delimitare l’area da scansionare, segnalando al dispositivo di scansione quale è la fine dell’area da acquisire rispettivamente lungo la direzione orizzontale e verticale.
Gli elementi grafici 16, 17 e la croce di centratura 15 agiscono pertanto come elementi identificatori di vertice.
La Figura 9 mostra un supporto di stampa 701 secondo una versione alternativa, in cui l’area 3 da analizzare è un target di calibrazione del tutto analogo a quello mostrato nelle Figure da 6 a 8, mentre la struttura grafica ausiliaria circonda l’area 3 secondo una disposizione a cornice uguale a quella di Figura 1.
I target di calibrazione rappresentati nelle Figure da 2 a 9 sono ottenuti secondo gli insegnamenti della domanda di brevetto internazionale WO 2007/135544.
Tuttavia, una struttura grafica ausiliaria del tipo mostrato nella Figura 1 può essere utilizzata anche in combinazione con altri tipi di target di calibrazione. Per esempio, in Figura 10 è mostrato un supporto di stampa 801 in cui una struttura grafica ausiliaria come quella di Figura 1 incornicia un’area 3 definita da un target di calibrazione noto come “target ECI 2002”.
In Figura 11 è invece mostrato un supporto di stampa 901 in cui una struttura grafica ausiliaria come quella di Figura 1 incornicia un’area 3 definita da un target di calibrazione secondo lo standard IT8, come proposto da X-Rite, noto produttore di soluzioni per la misurazione e la tecnologia del colore.
Infine, in Figura 12 è mostrato un supporto di stampa 91 in cui una struttura grafica ausiliaria come quella di Figura 1 incornicia un’area 93 da analizzare, nella quale è stampato un motivo decoratore atto ad essere riprodotto durante un processo di decorazione, particolarmente su supporti di stampa ceramici.
I segni di riferimento 9, 10 permettono all’unità di controllo di costruire una griglia ideale sul motivo decoratore stampato nell’area 93, detta griglia ideale essendo definita da una pluralità di rette ideali costituenti il prolungamento dei segni di riferimento 9 e rispettivamente dei segni di riferimento 10.
Gli elementi identificatori di vertice 11 permettono invece di acquisire l’area 93 in maniera centrata, assicurando in particolare che i punti del motivo decoratore stampato nell’area 93 siano in una posizione predefinita rispetto agli elementi identificatori di vertice 11.
Riassumendo, la struttura grafica ausiliaria che incornicia l’area 3 da analizzare consente di:
- poter individuare la posizione del target di calibrazione o più in generale dell’area 3 da analizzare rispetto al dispositivo di scansione; - poter rilevare la geometria del target di calibrazione o più in generale dell’area 3 da analizzare;
- poter rilevare altre caratteristiche del target di calibrazione o più in generale dell’area 3 da analizzare;
- poter comandare la scansione da parte del dispositivo di scansione.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Supporto di stampa comprendente una faccia (2) su cui è stampata un’area (3; 93) da analizzare, detta area (3; 93) da analizzare essendo destinata ad essere acquisita per mezzo di un dispositivo di scansione per ottenere dati da elaborare in un successivo processo di stampa o di decorazione, su detta faccia (2) essendo inoltre stampata una struttura grafica ausiliaria che circonda almeno in parte l’area (3; 93) da analizzare ed è intesa per facilitare l’acquisizione e la successiva elaborazione dell’area (3; 93) da analizzare, caratterizzato dal fatto che la struttura grafica ausiliaria comprende: - una serie di segni di riferimento (9; 609) posizionati lungo almeno un lato dell’area (3; 93) da analizzare ed all’esterno dell’area (3; 93) da analizzare, così da identificare una pluralità di punti desiderati dell’area (3; 93) da analizzare; - una pluralità di elementi identificatori di vertice (11; 411; 511) disposti in prossimità di rispettive zone di vertice dell’area (3; 93) da analizzare per delimitare una regione da acquisire tramite il dispositivo di scansione; - almeno un elemento identificatore di orientazione (13) per definire una orientazione prefissata dell’area (3; 93) da analizzare.
  2. 2. Supporto secondo la rivendicazione 1, in cui i segni di riferimento (9; 609) di detta serie sono disposti secondo un passo (P1) costante lungo detto almeno un lato.
  3. 3. Supporto secondo la rivendicazione 1 oppure 2, e comprendente inoltre una ulteriore serie di segni di riferimento (10; 610) posizionati lungo un ulteriore lato dell’area (3; 93) da analizzare ed all’esterno dell’area (3; 93) da analizzare, detto ulteriore lato essendo adiacente a detto lato, i segni di riferimento (9; 609) di detta serie essendo preferibilmente cooperanti con i segni di riferimento (10; 610) di detta ulteriore serie per definire una griglia ideale su detta area (3; 93) da analizzare.
  4. 4. Supporto secondo la rivendicazione 3, in cui i segni di riferimento (10; 610) di detta ulteriore serie sono disposti secondo un ulteriore passo (P2) costante lungo detto ulteriore lato.
  5. 5. Supporto secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’area (3; 93) da analizzare comprende un target di calibrazione, il target di calibrazione essendo provvisto di una pluralità di patches (4) organizzate secondo una distribuzione bidimensionale presentante una pluralità di righe (5) e una pluralità di colonne (6).
  6. 6. Supporto secondo la rivendicazione 5, quando dipendente dalla rivendicazione 3 oppure 4, in cui i segni di riferimento (9; 609) di detta serie sono associati ad una riga (5) di patches (4) che ha un’estremità su detto lato, i segni di riferimento (10; 610) di detta ulteriore serie essendo associati ad una colonna (6) di patches (4) che ha un’estremità su detto ulteriore lato.
  7. 7. Supporto secondo la rivendicazione 6, in cui il passo (P1) dei segni di riferimento (9; 609) di detta serie è uguale all’altezza delle righe (5) di patches (4), l’ulteriore passo (P2) dei segni di riferimento (10; 610) di detta ulteriore serie essendo uguale alla larghezza delle colonne (6) di patches (4).
  8. 8. Supporto secondo la rivendicazione 6 oppure 7, in cui i segni di riferimento (9) di detta serie definiscono ciascuno un prolungamento di una linea ideale che delimita due righe (5) adiacenti, i segni di riferimento (10) di detta ulteriore serie definendo ciascuno un prolungamento di una ulteriore linea ideale che delimita due colonne (6) adiacenti.
  9. 9. Supporto secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4 , in cui l’area (3) da analizzare comprende un motivo decoratore.
  10. 10. Supporto secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui gli elementi identificatori di vertice (511) di detta pluralità hanno forme differenti fra loro, così da agire come elementi identificatori di orientazione.
  11. 11. Supporto secondo una delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui detto almeno un elemento identificatore di orientazione comprende una barra (13), preferibilmente rettilinea, disposta lungo un lato dell’area (3; 93) da analizzare.
  12. 12. Supporto secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta struttura grafica ausiliaria comprende mezzi indicatori di deformazione (14) per indicare eventuali deformazioni che si siano verificate in detto supporto mentre l’area (3; 93) è stata stampata.
  13. 13. Supporto secondo la rivendicazione 12, in cui i mezzi identificatori di deformazione (14) comprendono due linee verticali disposte lungo lati opposti dell’area (3; 93) da analizzare e due linee orizzontali disposte lungo ulteriori lati opposti dell’area (3; 93) da analizzare.
  14. 14. Supporto secondo la rivendicazione 13, in cui dette linee verticali e dette linee orizzontali si incontrano in rispettivi vertici per definire un riquadro (14) circondante l’area (3; 93) da analizzare.
  15. 15. Supporto secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la struttura grafica ausiliaria comprende inoltre un codice a barre (12; 412) contenente informazioni relative all’area (3; 93) da analizzare.
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