ITUB20154079A1 - Identificazione del trasmettitore - Google Patents

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ITUB20154079A1
ITUB20154079A1 ITUB2015A004079A ITUB20154079A ITUB20154079A1 IT UB20154079 A1 ITUB20154079 A1 IT UB20154079A1 IT UB2015A004079 A ITUB2015A004079 A IT UB2015A004079A IT UB20154079 A ITUB20154079 A IT UB20154079A IT UB20154079 A1 ITUB20154079 A1 IT UB20154079A1
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IT
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transmitter
variational
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transmission power
variation
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ITUB2015A004079A
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Clemens Kunert
Hermann Lipfert
Swen Petersen
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Inst Fur Rundfunktechnik Gmbh
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Description

TITOLO: IDENTIFICAZIONE DEL TRASMETTITORE
L’invenzione ha per oggetto trasmettitori, sistemi di trasmissione, ricevitori, un’unità di variazione della potenza di trasmissione in un trasmettitore e metodi per l’identificazione di trasmettitori in una rete. L’invenzione riguarda segnatamente trasmettitori, sistemi di trasmissione, ricevitori e metodi per P identificazione di trasmettitori in una rete isofrequenziale (SFN per Single Frequency Network).
Si sa che, onde distinguere tra di loro i trasmettitori operanti in una rete, gli stessi sono provvisti di un ID che li identifica, Tale ID del trasmettitore si compone solitamente di numeri, lettere o di una combinazione di numeri e lettere. Secondo lo stato dell’ arte il succitato ID del trasmettitore viene inviato nel corso della trasmissione di segnali informativi, pertanto tale ID del trasmettitore viene poi ricevuto da un ricevitore e, sulla scorta dell’ID del trasmettitore, il ricevitore associa univocamente il segnale informativo ricevuto allo specifico trasmettitore. L’identificazione del trasmettitore come da stato dell’arte presenta tuttavia degli inconvenienti. Particolarmente svantaggioso è il fatto che una corretta identificazione di un trasmettitore sulla scorta dell’ID dello stesso può essere garantita solo se, per l’intero tragitto di trasmissione fino al ricevitore, il detto ID del trasmettitore non viene alterato, distorto o pregiudicato da eventuali fenomeni quali riflessione o interferenze, restando integralmente invariato.
Scopo della presente invenzione è quello di eliminare gli svantaggi presenti allo stato dell’arte nell’ identificazione del trasmettitore, o quantomeno proporre una soluzione alternativa. La soluzione proposta dall’invenzione e ulteriori aspetti del presente trovato sono definiti come da rivendicazioni. A ulteriore chiarimento della presente invenzione si richiameranno altresì le figure con relative descrizioni, senza tuttavia limitare l’invenzione esclusivamente alle forme realizzative riportate in tali figure.
L’invenzione propone trasmettitori, sistemi di trasmissione, ricevitori, un’unità di variazione della potenza di trasmissione in un trasmettitore e metodi.
Viene proposto, secondo un primo aspetto della presente invenzione, un trasmettitore deputato alla trasmissione di un segnale informativo, laddove il segnale informativo viene trasmesso con una data potenza trasmissiva e il trasmettitore ha un relativo ID trasmettitore. Il trasmettitore è caratterizzato dalla presenza di un’unità di variazione della potenza di trasmissione, deputata alla variazione della potenza di trasmissione nel tempo secondo uno schema variazionale, tale schema variazionale corrispondendo all’ID del trasmettitore, onde identificare il trasmettitore sulla scorta dello schema variazionale della potenza di trasmissione.
L’ID del trasmettitore è un’informazione volta a contraddistinguere un determinato trasmettitore. L’ID del trasmettitore può avere diverse tipologie di informazioni ed essere una combinazione di numeri, lettere, caratteri oppure una combinazione di numeri e/o lettere e/o caratteri. L’unità di variazione della potenza di trasmissione è un’unità deputata alla variazione delle potenza trasmissiva, onde effettuare l’invio di segnali informativi con valori di potenza variabili. Lo schema variazionale è un pattern in base al quale, all’atto dell’invio di segnali informativi, varia la potenza di trasmissione. Detto schema variazionale può avere differenti tempistiche e/o assumere differenti ampiezze. Inoltre lo schema variazionale può essere periodico o non periodico. In base allo schema variazionale, all’atto dell’invio di segnali informativi la potenza di trasmissione viene variata in modo da fluttuare entro un certo campo di valori in ampiezza e/o frequenza e/o durata. Allo schema variazionale non sono posti limiti, pertanto qualsiasi ipotizzabile valore o combinazione di valori di ampiezze e/o frequenze nel tempo viene riprodotto/a come schema variazionale. Lo schema variazionale può essere anche qualsivoglia funzione matematica. Il termine “corrisponde” significa che a un determinato ID trasmettitore, ovverosia a un determinato trasmettitore, è correlato un determinato schema variazionale. Sulla scorta dello schema variazionale viene identificato un dato trasmettitore. Inoltre, a un determinato trasmettitore può venire altresì associata una pluralità di schemi variazionali differenti, pertanto svariati schemi variazionali differenti potranno anche corrispondere a un unico ID trasmettitore.
Stando al succitato aspetto della presente invenzione, il vantaggio che ne risulta è quello di poter identificare un trasmettitore già sulla scorta dello schema variazionale della potenza di trasmissione. Viene infatti resa possibile un’identificazione immediata del trasmettitore, pertanto non occorrerà più cercare FID del trasmettitore nel segnale informativo. Dall’invenzione consegue per di più il vantaggio di poter identificare il trasmettitore comunque, anche qualora il segnale informativo abbia una pessima qualità e/o non sia integralmente ricostruibile, e di conseguenza di poter segnalare una qualità di ricezione cattiva per poter all 'occorrenza avviare azioni correttive. Un ulteriore vantaggio dell’invenzione è la migliore discemibilità tra svariati trasmettitori qualora il ricevitore riceva contemporaneamente segnali informativi da diversi trasmettitori. In tal caso il ricevitore, già in virtù dei diversi schemi variazionali, potrà identificare i diversi trasmettitori, pertanto, nonostante distorsioni o cancellazioni di segnale di ID di svariati trasmettitori, sarà possibile identificare i vari trasmettitori. Secondo l’invenzione, nell 'identificare il trasmettitore viene incrementata anche la portata, in quanto l’identificazione del trasmettitore non dipende più dalla corretta e integrale ricevibilità del segnale informativo, bensì può essere già desunta dallo schema variazionale della potenza di trasmissione. L’identificazione del trasmettitore è dunque resa possibile già all’atto della ricezione del segnale informativo, pertanto, quanto al segnale informativo, non sarà più necessario dover analizzare il layer di dati ulteriormente sottostante.
Secondo un altro aspetto vantaggioso il trasmettitore è un trasmettitore per rete isofrequenziale (Single Frequency Network (SFN) transmitter).
Altresì preferibilmente, lo schema variazionale è una funzione periodica oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale. Lo schema variazionale ricorre preferibilmente continuamente oppure a determinati intervalli temporali.
L’invenzione propone anche un sistema di trasmissione deputato alla trasmissione di un segnale informativo, laddove il sistema di trasmissione comprende una pluralità di trasmettitori e il segnale informativo viene trasmesso con una data potenza di trasmissione, ciascun trasmettitore avendo un apposito ID trasmettitore, caratterizzato dal fatto che i trasmettitori presenti nel sistema di trasmissione hanno un’unità di variazione della potenza di trasmissione deputata a variare la potenza di trasmissione in base a uno schema variazionale, gli schemi variazionali dei trasmettitori essendo diversificati e corrispondendo ciascuno all’ID di un trasmettitore, onde identificare i trasmettitori sulla scorta degli schemi variazionali.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione il sistema di trasmissione è una rete isofrequenziale (Single Frequency Network (SFN)).
Altresì preferibilmente, nel sistema di trasmissione di cui all’ invenzione lo schema variazionale è una funzione periodica oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale. In questo frangente può essere preferibilmente generato uno schema variazionale discreto nel tempo, composto da valori di potenza posti in sequenza tra loro. In questo caso viene trasmesso un ID in virtù di variazioni di valori di potenza posti in sequenza tra loro.
Secondo un ulteriore aspetto, Γ invenzione propone un ricevitore deputato alla ricezione di un segnale informativo, il ricevitore ricevendo da un trasmettitore il segnale informativo con una potenza di trasmissione. D ricevitore ha minimo un’unità di rilevamento deputata a rilevare uno schema variazionale della potenza di trasmissione, onde identificare il trasmettitore in base allo schema variazionale della potenza di trasmissione rilevato.
L’unità di rilevamento è inoltre preferibilmente preposta a rilevare una pluralità di schemi variazionali di differenti potenze di trasmissione di diversi trasmettitori, onde identificare sulla base dei rilevati schemi variazionali di diverse potenze di trasmissione i rispettivi trasmettitori.
L’unità di rilevamento è altresì preferibilmente preposta a rilevare come schema variazionale una funzione periodica oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale.
Il ricevitore è inoltre preferibilmente preposto a operare in una rete isofrequenziale (Single Frequency Network (SFN)).
Si propone, preferibilmente, che il ricevitore sia preposto a fornire e/o accogliere una memoria oppure uno spazio di memoria per il salvataggio e/o la lettura di un’informazione di corrispondenza relativa a uno schema variazionale e di un relativo ID trasmettitore. Il ricevitore può disporre di una memoria interna o uno spazio di memoria oppure avere uno slot per una memoria esterna. Le memorie sono già precedentemente dotate di informazioni di corrispondenza circa un dato schema variazionale e relativi ID trasmettitore, oppure il ricevitore è in grado di ricevere le informazioni di corrispondenza e di memorizzarle sulle rispettive memorie o spazio di memoria. Come spazio di memoria esterno è possibile utilizzare, preferibilmente, anche una scheda SIM che prima e/o in un secondo tempo può essere sovrascritta con informazioni di corrispondenza e/o con informazioni di corrispondenza addizionali. Le informazioni di corrispondenza possono essere salvate preferibilmente sotto forma di tabella.
Un’ulteriore forma realizzati va del ricevitore di cui all’invenzione è preferibilmente preposta a rilevare un segnale pilota o tono pilota e a correlare tra loro toni pilota provenienti da un unico trasmettitore. In questo contesto i termini “tono pilota” e “segnale pilota” sono utilizzati in via sinonimica tra loro. I toni pilota, che sono correlati a un tono pilota memorizzato nel ricevitore, vengono filtrati e separati dal segnale informativo ricevuto. Quindi i toni pilota vengono correlati tra loro in base alla rispettiva comparsa nel tempo. Risulterà conseguentemente una pluralità di toni pilota, laddove la succitata pluralità di toni pilota proviene da un unico trasmettitore, pertanto, in altre parole, i toni pilota vengono correlati a un determinato trasmettitore. In un’altra fase i toni pilota rilevano uno schema variazionale nella modificazione della potenza, e dunque viene definito il corrispondente ID trasmettitore. Secondo l’invenzione, il succitato modo di procedere trova impiego anche quando vengono ricevuti i toni pilota di più trasmettitori, l’associazione di toni pilota venendo stabilita in base alla comparsa nel tempo dei singoli toni pilota, perché la distanza temporale tra toni pilota che provengono da un unico trasmettitore è costante e nota sul lato ricevitore. Poi vengono rilevati diversi schemi variazionali nella modificazione della potenza, pertanto vengono desunti svariati ID trasmettitore corrispondenti e dunque identificati svariati trasmettitori.
L’invenzione propone inoltre un’unità di variazione della potenza di trasmissione, detta unità di variazione della potenza di trasmissione essendo preposta a variare una potenza di trasmissione di un segnale informativo secondo uno schema variazionale, per trasmettere un corrispondente ID trasmettitore.
Altresì preferibilmente, nell’unità di variazione della potenza di trasmissione lo schema variazionale è una funzione periodica oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale.
Inoltre l’invenzione propone anche un metodo per la trasmissione dell’ID di un trasmettitore per mezzo di una variazione di una potenza di trasmissione, 11 metodo presenta le seguenti fasi di: definizione di uno schema variazionale che corrisponde a un 1D trasmettitore, e stando cui la potenza di trasmissione va variata in funzione dello schema variazionale, e variazione della potenza di trasmissione all’atto dell’invio di un segnale informativo in funzione dello schema variazionale.
Un metodo come da invenzione presenta inoltre preferibilmente la fase aggiuntiva di: identificazione del trasmettitore a mezzo rilevamento di uno schema variazionale ricevuto, il quale corrisponde all’ID del trasmettitore.
Un metodo come da invenzione presenta inoltre preferibilmente su un ricevitore la fase seguente di: identificazione di un trasmettitore a mezzo rilevamento di uno schema variazionale ricevuto, il quale corrisponde a un ID del trasmettitore.
Qui di seguito, con riferimento alle figure, verranno descritti e illustrati ulteriori aspetti della presente invenzione. Singole caratteristiche, evincibili dalle singole figure e che emergono dalla descrizione delle figure stesse, possono essere singolarmente combinate tra loro in diverse forme realizzati ve, pertanto una determinata forma realizzati va non è da intendersi limitativa rispetto ad altre forme realizzati ve.
La figura I rappresenta un trasmettitore come da invenzione, deputato alla generazione di uno schema variazionale per la variazione della potenza di trasmissione all’atto dell’emissione di un segnale informativo.
La figura 2 rappresenta un sistema di trasmissione come da invenzione in una rete, con due trasmettitori deputati alla variazione della potenza di trasmissione all’atto dell’emissione di segnali informativi.
La figura 3 rappresenta un estratto di possibili schemi variazionali da utilizzare nella variazione della potenza di trasmissione, all’atto dell’emissione di un segnale informativo come da invenzione.
La figura 4 rappresenta un ricevitore di cui all’invenzione deputato alla ricezione di un segnale informativo con un dato schema variazionale, per il rilevamento dello schema variazionale e per Γ identificazione di un trasmettitore.
La figura 5 rappresenta un’unità di variazione della potenza di trasmissione come da invenzione, deputata alla variazione di una potenza di trasmissione secondo uno schema variazionale.
La figura 6 rappresenta un’ulteriore forma realizzati va di un ricevitore come da invenzione, deputato al rilevamento di uno schema variazionale sulla scorta di toni pilota che variano nella potenza.
La figura 7 rappresenta una forma realizzativa deputata al filtraggio, all’ assegnazione e al rilevamento di uno schema variazionale nella potenza di toni pilota in un ricevitore come da invenzione.
La figura 1 illustra un trasmettitore 1 come da invenzione, con un relativo ID trasmettitore 3, l’ID del trasmettitore chiamandosi in questo caso 123AA. Il trasmettitore 1 è dotato anche di un’unità di variazione della potenza di trasmissione 4. L’unità di variazione della potenza di trasmissione 4 varia la potenza di trasmissione all’atto dell’invio di un segnale informativo 2 conformemente a uno schema variazionale 5, sicché la potenza di trasmissione all’ atto dell’emissione del segnale informativo 2 varierà nel tempo secondo lo schema variazionale 5. Lo schema variazionale 5 è in genere correlato all’ID unico del trasmettitore 123AA. Lo schema variazionale 5 può anche venire generato automaticamente, in funzione dell’ID trasmettitore 3. Può dunque essere realizzato per mezzo di un’univoca indicazione e definizione manuale oppure anche mediante una generazione automatica di una corrispondenza tra l’ID trasmettitore 3 e lo schema variazionale 5.
In genere e con valenza per tutte le forme realizzative di cui all’invenzione ciò significa che la variazione di cui all’invenzione della potenza di trasmissione comprende la variazione o attorno al punto di lavoro della potenza di trasmissione oppure attorno a un altro valore quale possibilità di realizzazione.
La figura 2 illustra un sistema di trasmissione 2.1 come da invenzione, comprendente due trasmettitori la e Ib. Entrambi i trasmettitori la e Ib sono provvisti di un ID trasmettitore 2,3a e 2.3b che in questa sede si chiamano, a titolo esemplificativo, 123AA e 123BB. I trasmettitori la e Ib sono dotati anche di un’unità di variazione della potenza di trasmissione 2.4a e 2.4b. La potenza di trasmissione viene variata per mezzo di un’unità di variazione della potenza di trasmissione 2.4a e 2.4b, La variazione della potenza di trasmissione avviene secondo uno schema variazionale 5 (per esempio come in figura 1) oppure, a titolo esemplificativo, secondo uno schema variazionale da 3.1 e 3.8 (come da figura 3), pertanto gli schemi variazionali in una rete si differenziano gli uni dagli altri tra i trasmettitori coinvolti, così da consentire un’identificazione univoca dei trasmettitori. 1 trasmettitori la e Ib riportati in figura 2 operano in una rete. La succitata rete può essere una rete isofrequenziale (inglese: SFN) oppure una qualsivoglia rete in una rete cellulare mobile, rete di radiodiffusione o rete internet, oppure una qualsiasi rete di comunicazione (es, WLAN, bluetooth o simile). Onde descrivere ulteriormente il principio di funzionamento si farà analogamente riferimento alla precedente descrizione delle figure.
La figura 3 rappresenta un estratto del possibile schema variazionale di cui alla presente invenzione. La figura 3 mostra un asse del tempo t, e AL un asse di potenza. Nel sistema di assi t/AL sono riportate diverse dinamiche di schemi variazionali da 3.1 a 3.8. Trattasi di rappresentazioni esemplificative, pertanto sono ammessi anche altri schemi variazionali di natura analogica e/o anche discreta.
Oltre a una dinamica periodica lo schema variazionale può ricorre anche non periodicamente, pertanto potrà essere effettuata anche sporadicamente una variazione analogica o discreta della potenza di trasmissione. A un ricevitore viene dunque reso possibile eseguire un’identificazione del trasmettitore sulla scorta di schemi variazionali, ovverosia di una variazione della potenza di trasmissione, che non intervengono permanentemente. Lo schema variazionale può, preferibilmente, ricorrere continuamente oppure a determinati intervalli temporali.
La figura 4 illustra un ricevitore 4.1 come da invenzione, comprendente un’unità di rilevamento 4.2 contrassegnata con DU (inglese: Detection Unit (DU) deputata al rilevamento di uno schema variazionale 5 di un segnale informativo in ricezione. L’unità di rilevamento 4.2 elabora il segnale informativo la cui potenza è soggetta a uno schema variazionale 5, e riconosce lo schema variazionale 5 che è correlato, e dunque corrisponde, a un ID trasmettitore 4,3 (qui, a titolo esemplificativo, 123AA) di un trasmettitore. La succitata associazione può essere stabilita in precedenza oppure venire trasmessa, quale informazione addizionale, a un ricevitore anche per mezzo di un trasmettitore.
La figura 5 illustra un’unità di variazione della potenza di trasmissione 4 come da invenzione. L’unità di variazione della potenza di trasmissione 4 elabora il segnale informativo IS e attribuisce al segnale informativo IS in emissione una potenza di trasmissione variabile per mezzo del blocco 7 (recante la denominazione AL) in funzione di uno schema variazionale 5 che viene stabilito da un blocco 6 (recante la denominazione VM, che sta per Variationsmuster, schema variazionale). Viene quindi generato dall’unità di variazione della potenza di trasmissione 4 un segnale informativo 2 avente una potenza di trasmissione variabile con lo schema variazionale 5.
La figura 6 illustra un altro ricevitore 4.1 come da invenzione, il quale riceve un segnale informativo 5, detto segnale informativo 5 includendo una pluralità di toni pilota 6.1 provenienti da diversi trasmettitori. Per semplicità di esposizione, i toni pilota 6.1 sono rappresentati da linee verticali che evidenziano un’estremità puntiforme. Il ricevitore 4.1 è preposto a correlare tra loro i toni pilota ricevuti 6.1 in una prima fase per mezzo di un’unità di identificazione dei segnali pilota (PDU) 6.3 e a separare, filtrandoli, i toni pilota 6.2 che provengono da un unico trasmettitore. La correlazione di toni pilota 6.1 avviene sulla scorta di distanze temporali tra i singoli toni pilota 6.1. Grazie alla correlazione temporale dei toni pilota 6.1 risulteranno quindi i toni pilota 6.2 provenienti da un unico trasmettitore. In un’ulteriore fase i toni pilota 6.2 vengono inviati a un’unità di rilevamento (DU) 4.2 onde ricavare dagli stessi uno schema variazionale VM, e derivare un corrispondente ID trasmettitore 4.3.
La figura 7 illustra anzitutto, in un sistema di coordinate a tre assi, ampiezza A, tempo t e frequenza f, un segnale informativo IS che include toni pilota. D segnale informativo presenta svariati toni pilota, come ad esempio Pi e P2. 1 succitati toni pilota PI e P2 vengono addotti a un correlatore C e comparati in tale correlatore con un tono pilota PR già memorizzato nel ricevitore, onde rilevare la comparsa di toni pilota. Una volta rilevati i toni pilota, viene registrata la comparsa di tali toni pilota nel tempo. La distanza temporale tra i toni pilota è costante, indicata da t const., pertanto in un’ulteriore fase, all’atto della variazione dell’ampiezza nei toni pilota, verrà appurato uno schema variazionale e dunque verrà desunto un corrispondente ID del trasmettitore. Gli assi del tempo tSl e tS2 raffigurati in figura 7 in basso mostrano due casi di comparsa nel tempo di toni pilota. Il primo caso tS 1 rappresenta toni pilota provenienti da un unico trasmettitore (IS), mentre il secondo caso tS2 rappresenta toni pilota provenienti da due trasmettitori (2S). Sull’asse del tempo tS2 i toni pilota del primo trasmettitore sono rappresentati con linee continue, mentre i toni pilota del secondo trasmettitore con linee tratteggiate. In virtù della distanza temporale costante (t const.) i toni pilota vengono correlati a trasmettitori differenti. Quindi, a seguito della correlazione temporale dei toni pilota, avvengono il rilevamento dello schema variazionale nella modificazione della potenza di toni pilota e la derivazione di un corrispondente ID trasmettitore. Analogamente ai casi in cui vi è un trasmettitore oppure due trasmettitori, vengono rilevati e correlati temporalmente anche toni pilota provenienti da tre o più trasmettitori (non raffigurati), onde definire in base ad essi uno schema variazionale nella modificazione della potenza di toni pilota e derivare un corrispondente ID trasmettitore.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Trasmettitore (1, la, Ib) per la trasmissione di un segnale informativo (2), in cui il segnale informativo (2) viene trasmesso con una data potenza di trasmissione, in cui il trasmettitore ha un relativo ID trasmettitore (3), caratterizzato dal fatto che il trasmettitore (1, la, Ib) ha un’unità di variazione della potenza di trasmissione (4) deputata a variare la potenza di trasmissione nel tempo secondo uno schema variazionale (5), in cui lo schema variazionale (5) corrisponde all’ID trasmettitore (3), onde identificare il trasmettitore (1, la, lb) sulla scorta dello schema variazionale (5) della potenza di trasmissione.
  2. 2) Trasmettitore come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lo schema variazionale (5) è una funzione periodica (3.1-3.8) oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale.
  3. 3) Trasmettitore come da una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che lo schema variazionale ricorre continuamente oppure a determinati intervalli temporali.
  4. 4) Sistema di trasmissione (2.1) per la trasmissione di un segnale informativo, il sistema di trasmissione (2.1) comprendendo una pluralità di trasmettitori (la, lb), il segnale informativo (2) venendo trasmesso con una data potenza di trasmissione, ciascun trasmettitore (la, lb) avendo un relativo ID trasmettitore (2.3a, 2.3b), caratterizzato dal fatto che i trasmettitori (la, lb) nel sistema di trasmissione (2.1) hanno un’unità di variazione della potenza di trasmissione (2,4a, 2,4b) deputata a variare la potenza di trasmissione secondo uno schema variazionale (5, 3. 1-3.8), laddove gli schemi variazionali dei trasmettitori (la, lb) sono differenti e corrispondono ciascuno all’ID trasmettitore (2.3a, 2.3b) di un trasmettitore, onde identificare i trasmettitori (la, Ib) sulla scorta degli schemi variazionali (5, 3.1-3.8).
  5. 5) Sistema di trasmissione come da rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che lo schema variazionale (5, 3.1-3.8) di un trasmettitore è una funzione periodica (3.1-3.8) oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale.
  6. 6) Sistema di trasmissione come da rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che lo schema variazionale ricorre continuamente oppure a determinati intervalli temporali.
  7. 7) Ricevitore (4.1) per la ricezione di un segnale informativo, in cui il ricevitore (4.1) riceve da un trasmettitore (1, la, Ib) il segnale informativo con una data potenza di ricezione, caratterizzato dal fatto che il ricevitore (4.1) ha minimo un’unità di rilevamento (4.2) per il rilevamento di uno schema variazionale (5, 3.1-3.8) nella potenza di ricezione, onde, sulla scorta dello schema variazionale rilevato (5, 3.1-3.8), identificare il trasmettitore (1, la, Ib).
  8. 8) Ricevitore (4.1) come da rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che l’unità di rilevamento (4.2) è preposta a rilevare una pluralità di schemi variazionali differenti (5, 3.1 -3.8) nelle potenze di ricezione di segnali informativi di diversi trasmettitori (1, la, Ib), onde, sulla scorta degli schemi variazionali rilevati (5, 3.1-3.8) nelle potenze di ricezione dei segnali informativi dei diversi trasmettitori, identificare i rispettivi trasmettitori (1, la, Ib).
  9. 9) Ricevitore (4.1) come da rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che l’unità di rilevamento (4.2) è preposta a rilevare come schema variazionale (5, 3.1-3.8) una funzione periodica oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale.
  10. 10) Ricevitore (4.1) come da una delle rivendicazioni 7, 8 o 9, caratterizzato dal fatto che lo schema variazionale ricorre continuamente oppure a determinati intervalli temporali.
  11. 11) Ricevitore (4.1) come da una delle rivendicazioni 7, 8, 9 o 10, caratterizzato dal fatto che il ricevitore (4.1) ha uno strumento di lettura per la lettura di una corrispondenza tra un trasmettitore e un relativo schema variazionale (5, 3.1-3.8).
  12. 12) Ricevitore (4.1) come da rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il ricevitore (4.1) ha una memoria per salvare la corrispondenza tra minimo un trasmettitore e il relativo schema variazionale.
  13. 13) Ricevitore (4.1) come da rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che il ricevitore (4,1) ha uno slot per Γ alloggiamento della memoria.
  14. 14) Ricevitore (4.1) come da una delle rivendicazioni dalla 7 alla 13, caratterizzato dal fatto che il ricevitore è preposto a correlare tra loro toni pilota provenienti da un unico trasmettitore, onde rilevare dai toni pilota correlati lo schema variazionale per identificare il trasmettitore.
  15. 15) Unità di variazione della potenza di trasmissione (4, 2.4a, 2.4b), caratterizzata dal fatto che l’unità di variazione della potenza di trasmissione (4, 2.4a, 2.4b) è preposta a variare una potenza di trasmissione di un segnale informativo secondo uno schema variazionale (5, 3.1-3.8), per trasmettere un corrispondente ID trasmettitore (3, 2.3 a, 2.3b).
  16. 16) Unità di variazione della potenza di trasmissione (4, 2.4a, 2.4b) come da rivendicazione 15, caratterizzata dal fatto che lo schema variazionale (5, 3.1-3.8) è una funzione periodica oppure una combinazione di singoli valori di potenza trasmissiva aventi ciascuno una certa durata temporale.
  17. 17) Unità di variazione della potenza di trasmissione (4, 2.4a, 2.4b) come da rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che lo schema variazionale ricorre continuamente oppure a determinati intervalli temporali.
  18. 18) Metodo per la trasmissione di un ID trasmettitore (3) di un trasmettitore (I, la, Ib) per mezzo di una variazione di potenza di trasmissione, il metodo presentando le fasi seguenti di; - definizione di uno schema variazionale (5, 3.1-3.8) che corrisponde a un ID trasmettitore (3), e stando a cui la potenza di trasmissione va variata in funzione dello schema variazionale (5, 3.1-3.8), - variazione della potenza di trasmissione all’atto dell’invio di un segnale informativo in funzione dello schema variazionale (5, 3.1-3.8).
  19. 19) Metodo per l 'identificazione di un trasmettitore (1, la, Ib) da parte di un ricevitore, comprendente la fase di; - identificazione del trasmettitore (1, la, Ib) a mezzo rilevamento di uno schema variazionale (5) nella potenza di ricezione di un segnale informativo ricevuto, il quale corrisponde all’ID trasmettitore (3) del trasmettitore (1, la, lb).
  20. 20) Metodo per l’identificazione di un trasmettitore (1, la, lb) da parte di un ricevitore come da rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che il ricevitore, anteriormente al rilevamento dello schema variazionale, correla tra loro toni pilota ricevuti, provenienti da un unico trasmettitore, e successivamente rileva lo schema variazionale in base alla potenza di ricezione dei toni pilota correlati tra loro.
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Citations (3)

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US3928805A (en) * 1973-09-20 1975-12-23 Marconi Co Canada Detectability of emergency beacon
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EP1748583A2 (en) * 2005-07-29 2007-01-31 Samsung Electronics Co., Ltd. Signal receiving unit, data converter, interface unit and controller for receiving Digital Multimedia Broadcast (DMB) and method and mobile terminal for receiving DMB data

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Title
SIXTH EDITION: "Aeronautical Telecommunications Annex 10 to the Convention on International Civil Aviation International Civil Aviation Organization International Standards and Recommended Practices Volume I Radio Navigation Aids", 23 November 2006 (2006-11-23), XP055274388, Retrieved from the Internet <URL:http://cockpitdata.com/Software/ICAO%20Annex%2010%20Volume%201> [retrieved on 20160523] *

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