ITUB20151168A1

ITUB20151168A1 - Giunto rotante migliorato per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi

Info

Publication number: ITUB20151168A1
Application number: ITUB2015A001168A
Authority: IT
Inventors: Fabio Zardini
Original assignee: Icos Pharma S P A
Priority date: 2015-05-29
Filing date: 2015-05-29
Publication date: 2016-11-29
Also published as: DE202016102836U1

Description

- 1 - gip E4-6059

Classe Internazionale: A61L 002/0000

Descrizione del trovato avente per titolo:

"GIUNTO ROTANTE MIGLIORATO PER UNA MACCHINA PER IL LAVAGGIO E/O LA STERILIZZAZIONE DI PRODOTTI SFUSI" a nome ICOS PHARMA S.P.A. di nazionalit? italiana con sede legale in Via Enea Ellero, 15 - 33080 ZOPPOLA (PN)

dep. il al n.

CAMPO DI APPLICAZIONE

Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un giunto rotante per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi utilizzabile, ad esempio, in ambito farmaceutico, ospedaliero, alimentare, oppure in ambito industriale nella produzione degli stessi prodotti sfusi. In particolare, forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un giunto rotante il quale convoglia acqua, vapore, miscele oppure altri liquidi per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, i quali possono essere, ad esempio, tappi di chiusura di provette per analisi di laboratorio, tappi di chiusura per fialette di farmaci, oppure piccoli strumenti od oggetti utilizzati nelle sale operatorie o nei laboratori.

STATO DELLA TECNICA

? nota la necessit? in ambito farmaceutico, oppure ospedaliero, o in altri ambiti, ad esempio quello alimentare, di trattare, come ad esempio lavare e/o sterilizzare, prodotti sfusi in macchine di lavaggio e/o sterilizzazione provviste di una camera di trattamento stagna, delimitata da pareti, nella quale un tamburo rotante riceve i prodotti da trattare da /

/ il mandatario <?>LORENZO FABRO (per s? e per gip altri)

\ STUDIO GLP S.r.l.

Viale Eqrtjpa Unk<?>a, f?1 - 3'3100 UDINE - 2 - glp E4-6059

un lato di carico, ne effettua il lavaggio e/o la sterilizzazione durante un ciclo di trattamento, e li scarica da un lato di scarico, ove generalmente vengono confezionati in confezioni sterili.

Per il lavaggio e/o la sterilizzazione dei prodotti sfusi ? prevista l?immissione all?interno della camera di trattamento stagna di vapore, di acqua, di acqua arricchita con particolari additivi, specifici detergenti od altro liquido o miscela adatta per lavarli e/o sterilizzarli.

Tra i prodotti sfusi che vengono normalmente trattati si possono prevedere, ad esempio, tappi per la chiusura di provette destinate a contenere sostanze da sottoporre ad analisi di laboratorio, tappi di chiusura per fialette di farmaci o generalmente per contenitori di medicinali, oppure piccoli strumenti od oggetti utilizzati nelle sale operatorie o nei laboratori. I materiali con cui possono essere realizzati sono a titolo di esempio, gomma, plastica, materiali polimerici, metalli o leghe metalliche.

? nota la necessit? di collegare un sistema idraulico con il tamburo rotante mediante un giunto rotante che permette, tramite una sua estremit?, un solido fissaggio ad una tubatura del sistema idraulico, mentre permette, mediante un?altra estremit?, un sicuro collegamento ruotabile al tamburo rotante.

? nota inoltre la necessit? di far confluire un liquido adatto per il lavaggio e/o la sterilizzazione proveniente dal sistema idraulico, situato a monte del giunto rotante, che porta in pressione il liquido e lo convoglia verso la camera di trattamento stagna situata a valle dello stesso giunto rotante per effettuare il lavaggio e/o la sterilizzazione dei prodotti sfusi.

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? Il mandatario LORENZO^ FABRO (per s? e per gli altri) ? STUDIO GLB S^r.l.

Viale Europa Unita, 171 - 33100 UDINE - 3 - gip E4-6059

Un inconveniente riscontrabile nella tecnica nota risiede nel fatto che il liquido utilizzato per le fasi di trattamento dei prodotti sfusi, dopo essere stato riversato nel tamburo rotante, attraversando quindi anche il giunto rotante, ristagna all? interno di quest?ultimo dando luogo alla possibile proliferazione di indesiderati microorganismi quali ad esempio muffe o batteri.

Una tale evenienza ? assolutamente da scongiurare ed evitare in un settore come quello delle applicazioni sanitarie dove gli standard di igiene e la profilassi devono essere sempre ai pi? alti livelli.

Inoltre, un ulteriore inconveniente dei giunti rotanti della tecnica nota ? la durata della loro vita utile, in quanto essendo costantemente sottoposti ad elevate sollecitazioni meccaniche, presentano il difetto di usurarsi velocemente e danneggiarsi o guastarsi in breve tempo rispetto agli altri elementi costituenti le macchine per il lavaggio e/o la sterilizzazione note.

In base alla velocit? del deterioramento e alla frequenza ed alla gravit? di eventuali guasti e/o rotture, ? quindi necessario provvedere alla predisposizione di revisioni e manutenzioni periodiche oltre che alla sostituzione di alcune parti dei giunti rotanti rovinate e/o rotte, oppure peggio ancora alla sostituzione dell?intero giunto rotante, con conseguente arresto della macchina per effettuare la manutenzione.

Nella peggiore delle ipotesi, il deteriorarsi degli elementi e delle parti costituenti il giunto rotante pu? dar luogo ad interferenze meccaniche tra le parti in movimento e quelle fisse, con conseguente blocco della macchina o, eventualmente, anche portando alla rottura di altri

I II mandatario LORENZO FABRO

(per se js pernii affri) -SXU?IQ GLR Ski Viale Europa Unit?<'>fi 71 - 33100 UDINE - 4 - gip E4-6059

componenti o meccanismi delia macchina.

Esiste pertanto la necessit? di perfezionare un giunto rotante per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.

In particolare, uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare un giunto rotante che non permetta il ristagno dei liquidi utilizzati per il lavaggio e/o la sterilizzazione dei prodotti sfusi.

E anche uno scopo del presente trovato realizzare un giunto rotante che sia pratico ed efficiente.

Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un giunto rotante che sia affidabile e duraturo.

Inoltre, uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare un giunto rotante che sia semplice ed economico.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell? idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, un giunto rotante per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi comprende almeno un gruppo fisso, configurato per essere collegato ad un sistema idraulico, che fornisce un liquido di trattamento ed almeno un gruppo mobile / /j

?li mandatario

<; >LOjt?lMZtyjF^O (far s? e j?e\ di Mt/i) .^STUDICI GLP S.r.l.

Viale Europa Unita, 1 71 - 33100 UDINE - 5 - gip E4-6059

rotante configurato per essere collegato con un tamburo rotante, installato all?interno di una camera di trattamento stagna, al quale fornire il liquido di trattamento.

In accordo con il presente trovato, il gruppo fisso comprende almeno una calotta, un corpo di chiusura ed un corpo interno e definisce una estremit? di ingresso con la quale il giunto rotante ? collegato ad una tubatura di ingresso del sistema idraulico.

In accordo con il presente trovato, il gruppo mobile rotante comprende almeno un rotore cavo ruotabile attorno ad un asse di rotazione e definente un?estremit? di uscita configurata per essere collegata con il tamburo rotante mediante una tubatura di uscita.

In accordo con forme realizzative, il gruppo fisso ed il gruppo mobile rotante definiscono una cavit? tubolare interna, che attraversa tutto il giunto rotante, e va dall?estremit? di ingresso fino all?estremit? di uscita. Secondo un aspetto del presente trovato, il rotore cavo unitamente al corpo interno e ad una guarnizione interposta tra di essi definisce una parte della cavit? tubolare interna, con sezione circolare, avente diametro variabile e progressivamente crescente dall?estremit? di uscita del rotore cavo ad una porzione terminale del corpo interno per evitare o ridurre al minimo la possibilit? che il liquido di trattamento possa ristagnare all? interno del giunto rotante.

Secondo un altro aspetto del presente trovato, il giunto rotante presenta internamente alla cavit? tubolare interna delle pareti interne che risultano essere lisce e prive di asperit? e/o gradini per migliorare l?effetto di scolo del liquido di trattamento.

/ 11 mandatario LORENZO FABRO

(per. s? e per 01 a/tri/i ,ST^Dld,?LpWr.M Viale Europa Unita, 1 71 - 33100 UDINE - 6 - gip E4-6059

Secondo un ulteriore aspetto del presente trovato, l?estremit? di ingresso ? di sezione circolare e provvista di un diametro maggiore rispetto al diametro massimo del corpo interno in modo che il liquido di trattamento abbia una pressione maggiore all?estremit? di uscita rispetto che all?estremit? di ingresso quando viene convogliato dal sistema idraulico verso la camera di trattamento.

In accordo con varianti realizzative, un giunto rotante in accordo con il presente trovato pu? far parte di una macchina di trattamento per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, provvista di una camera di trattamento al cui interno ? alloggiato in modo girevole un tamburo rotante al quale il giunto rotante convoglia il liquido di trattamento proveniente dal sistema idraulico.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 ? una vista assonometrica di un giunto rotante in accordo con forme di realizzazione qui descritte, installato su una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi;

- la fig. 2 ? una vista assonometrica di un giunto rotante in accordo con forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 3 ? una vista assonometrica di un giunto rotante in accordo con ulteriori forme di realizzazione qui descritte;

- la fig. 4 ? una vista frontale del giunto rotante di fig. 2;

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Il mandatario LORENZO FA BRO

(ceti s? e Dedali altri )\

Viale Bt?fcTpa Unitaf 171 - 33100 UDINE - 7 - gip E4-6059

- la fig. 5 ? una sezione trasversale lungo la linea V-V del giunto rotante di fig. 4.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.

DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE

Si far? ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o pi? esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio ? fornito a titolo di illustrazione del trovato e non ? inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una variante potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sar? comprensivo di tali modifiche e varianti.

Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce che la presente descrizione non ? limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione pu? prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata ? a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.

Forme di realizzazione qui descritte utilizzandola fig. 1, si riferiscono

<: >Il mandatario LORENZO FABRO

(per s? e per gli\ altri) STUDIO GLP S.r.l. :

Viale Europa Unita, J 71 -<^>33100 UDINE - 8 - gip E4-6059

ad un giunto rotante 10, che pu? essere utilizzato in una macchina di trattamento 56, la quale pu? essere configurata per effettuare un processo, o ciclo, di trattamento, ad esempio di lavaggio e/o sterilizzazione, di prodotti sfusi. Tale macchina di trattamento 56 ? generalmente provvista di una camera di trattamento 58, definita da una parete centrale 60 e da pareti laterali 62, al cui interno eseguire il ciclo di trattamento desiderato. Il trattamento in oggetto pu? aver luogo per mezzo di adeguati liquidi o soluzioni fomiti attraverso il giunto rotante 10 che mette in collegamento un sistema idraulico 64 con la camera di trattamento 58.

Tipicamente, le condizioni di trattamento possono prevedere specifiche condizioni termiche, o termo-igrometriche, ottenute ad esempio generando e/o immettendo, nella camera di trattamento 58, calore e/o vapore ad una voluta temperatura, e/o condizioni chimiche, ottenute ad esempio immettendo nella camera di trattamento 58 una determinata quantit? di agenti chimici funzionali al lavaggio e/o alla sterilizzazione, condizioni di pressione, ad esempio sottoponendo la camera di trattamento 58 ad un regime di vuoto.

In accordo con alcune varianti realizzative, il trattamento dei prodotti sfusi pu? prevedere, ad esempio, l?utilizzo di una miscela di acqua calda e silicone, tipicamente al fine di proteggerli.

In accordo con forme di realizzazione, l?utilizzo di un giunto rotante 10 per il suddetto collegamento pu? permettere di realizzare una connessione tra una parte f?ssa, ovvero il sistema idraulico 64, ed una parte mobile, come ad esempio un tamburo rotante 57 situato

ll mandatario

/ LORENZO FABRO (per s? e perg ' li altrh)

ST UDLQ'GLfTS. x\<'>C? Viale Europa Unita, 171 - 33100 UDINE - 9 - glp E4-6059

internamente alla camera di trattamento 58.

La connessione del sistema idraulico 64 con una zona di ingresso 16 del giunto rotante 10 pu? essere ottenuta mediante una tubatura di ingresso 66, mentre la connessione tra una zona di uscita 18 del giunto rotante 10 ed il tamburo rotante 57 pu? essere ottenuta mediante una tubatura di uscita 68.

In accordo con varianti realizzative, pu? essere predisposto un attuatore 52 configurato per movimentare il tamburo rotante 57, il quale porta in rotazione anche la tubatura di uscita 68 ad esso collegata e conseguentemente almeno parte del giunto rotante 10.

Di solito, un attuatore, come usato in associazione con forme di realizzazione qui descritte pu? essere un attuatore di movimento intrinsecamente rotativo o essere configurato per convertire un movimento lineare in un movimento circolare.

L?attuatore 52 pu? includere un organo motore 54, configurato per muovere il tamburo rotante 57, il quale ? fatto funzionare da una fonte di energia, per esempio una corrente elettrica, una pressione di fluido idraulico o una pressione pneumatica.

In accordo con forme realizzative, descritte con riferimento alle figg.

2-5, il giunto rotante 10 pu? comprendere un gruppo fisso 12, per collegarlo alla tubatura di ingresso 66, ed un gruppo mobile rotante 14 per collegarlo alla tubatura di uscita 68.

In accordo con varianti realizzative, il gruppo fisso 12 ed il gruppo mobile rotante 14 possono essere disposti in continuit? tra loro e definenti mediante delle pareti interne 49 una cavit? tubolare interna 50

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; lllmandatario lORBNZO fABRa (?? s? e pergli altkilS ^STUDIO 'GLP-S.r.l.

Viale Europa Unita, 171 - 33100 UDINE - 10 - gip E4-6059

utilizzata per il passaggio del liquido di trattamento.

In accordo con ulteriori varianti realizzative, le pareti interne 49 possono definire una cavit? tubolare interna 50, di sezione trasversale circolare, rispetto ad un asse di rotazione Z, pressoch? per l?intero sviluppo del giunto rotante 10 tra la zona di ingresso 16 e la zona di uscita 18.

In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando la fig. 5, le pareti interne 49 possono definire una cavit? tubolare interna 50 con una prima parte 50a di sezione trasversale circolare, rispetto ad un asse di rotazione Z, ed una seconda parte 50b di sezione trasversale circolare, rispetto ad un asse di ingresso X, pressoch? per l?intero sviluppo del giunto rotante 10 tra la zona di ingresso 16 e la zona di uscita 18. Dall?incontro dell?asse di rotazione Z e dell?asse di ingresso X si pu? fonnare un angolo di inclinazione a che individua una porzione a gomito 15 tra la zona di ingresso 16 e la zona di uscita 18 e quindi tra la prima parte 50a e la seconda parte 50b della cavit? tubolare interna 50.

L?angolo di inclinazione a pu? avere un?ampiezza compresa tra 0? e 180?, preferibilmente tra 60? e 120?, pi? preferibilmente tra 80? e 100?, ancor pi? preferibilmente tra 85? e 95?.

In accordo con possibili forme di realizzazione, il giunto rotante 10 pu? avere una configurazione sostanzialmente a forma di ?L?.

In accordo con varianti realizzative, il gruppo fisso 12 del giunto rotante 10 pu? comprendere a sua volta una calotta 40, un corpo interno 41 ed un corpo di chiusura 42.

In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando la fig. 5, la

! Il mandatario LORENZO FABRO

(per s? e per gli ?/tri)' /STUDia<'>GLP'sy<'>l.

Viale Europa Unita, 171 - 33100 UDINE - 11 - gip E4-6059

calotta 40 pu? essere cava e comprendere un canale di passaggio interno 40a definito dalle pareti interne 49.

Il canale di passaggio interno 40a della calotta 40 pu? associare la zona di ingresso 16 con il corpo interno 41 corrispondendo almeno in parte con la seconda parte 50b della cavit? tubolare interna 50.

In accordo con varianti realizzative, la calotta 40 ed il corpo di chiusura 42 potrebbero essere realizzati anche come un corpo unico. In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando le figg. 2, 3 e 5, la calotta 40 pu? essere fissata al corpo di chiusura 42 mediante degli elementi di fissaggio, quali ad esempio delle viti di serraggio 34.

La calotta 40 ed il corpo di chiusura 42 possono essere realizzati, esemplificativamente, in ghisa di elevata qualit? oppure in acciaio il quale ? un materiale adatto per applicazioni sanitarie, cio? compatibile ad entrare in contatto con ? ambiente di processo della macchina di trattamento 56.

In accordo con varianti realizzative, il corpo interno 41 pu? comprendere almeno un foro 47 ed essere imperniato mediante le viti di serraggio 34, le quali scorrono passanti attraverso l?almeno un foro 47 ricavato nel corpo interno 41 permettendone la traslazione lungo una direzione parallela all?asse di rotazione Z.

Il corpo interno 41 pu? essere mantenuto premuto contro il gruppo mobile rotante 14 da una molla 44 compressa, installata tra la calotta 40 ed il corpo interno 41, avvolgendo quest?ultimo, ed agente coassialmente rispetto all?asse di rotazione Z.

Inoltre, il corpo interno 41 pu? comprendere un canale di passaggio

J?T-?D.I O/dLp ST3.

Viale E?rt?pa Unt?, 1 71 - 33100 UDINE - 12 - gip E4-6059

41 a della prima parte 50a della cavit? tubolare interna 50.

In accordo con varianti realizzative, la calotta 40 pu? essere saldamente collegata, nella zona di ingresso 16 del giunto rotante 10, ad un colletto 48, il quale ? provvisto esternamente di una prima flangia 26 e pu? permettere il collegamento alla tubatura di ingresso 66.

La calotta 40 ed il colletto 48 possono essere collegati tra loro mediante elementi di fissaggio, mediante saldatura, oppure la calotta 40 ed il colletto 48 potrebbero essere realizzati anche come un corpo unico. La porzione interna del colletto 48, situata in prossimit? della zona di ingresso 16, definisce una estremit? di ingresso 17, vantaggiosamente di sezione circolare per il collegamento con il sistema idraulico 64, la quale presenta un diametro di ingresso D 1.

In accordo con varianti realizzative, il diametro di ingresso DI e la prima flangia 26 sono di dimensioni adeguate ad accoppiarsi con una tubatura di ingresso 66 di dimensioni commerciali standard.

In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando le figg. 2-5, per il bloccaggio di una tubatura di ingresso 66 con il colletto 48, pu? essere previsto un gruppo di fissaggio 20.

In accordo con possibili forme realizzative, il gruppo di fissaggio 20 pu? includere una vite di serraggio 24, un elemento di tenuta 25 ed un anello di chiusura 22.

In accordo con possibili varianti realizzative, l?anello di chiusura 22 pu? cingere ed abbracciare esternamente sia il colletto 48 sia la tubatura di ingresso 66.

In accordo con ulteriori varianti realizzative, l?elemento di tenuta 25

/

Il mani datario LORENZO FABRO

(?? $? e perigli aljfi) \ \ STUDlQ_p(?P(?.rvl^ r?? Unita, 1 71 - 33100 UDINE - 13 - gip E4-6059

pu? essere ad esempio un dado semplice, un dado a farfalla oppure elementi simili ed assimilabili.

La forza necessaria per trattenere saldamente una tubatura di ingresso 66 all? interno dell?estremit? di ingresso 17 del giunto rotante 10 pu? essere impartita mediante l?azionamento della vite di serraggio 24 collegata all?anello di chiusura 22 e mantenuta in posizione dall?elemento di tenuta 25.

In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando la fig. 5, il gruppo fisso 12 pu? essere collegato con il gruppo mobile rotante 14 in differenti modi, ad esempio mediante degli elementi di supporto 30 che possono permettere al gruppo mobile rotante 14 di essere portato in rotazione, e/o mediante una guarnizione di tenuta 46 che pu? permettere di ottenere la continuit? tra il gruppo mobile rotante 14 ed il gruppo fisso 12 e regolare gli effetti dell?usura dovuta all?attrito generato dalla rotazione del gruppo mobile rotante 14 rispetto al gruppo fisso 12.

Per effetto dell?azione della molla 44 e del progressivo consumo della guarnizione di tenuta 46, il corpo interno 41 man mano si pu? trovare pi? vicino al gruppo mobile rotante 14.

Pu? essere prevista una sostituzione delle guarnizioni di tenuta 46 usurate, con altre nuove, quando il valore di questo avvicinamento raggiunge dei limiti prestabiliti.

In accordo con varianti realizzative, la guarnizione di tenuta 46 pu? essere realizzata, ad esempio, in carbone, carbografite, acciaio/grafite oppure in materiale ceramico o altri materiali adatti.

L?utilizzo di questi materiali ? particolarmente indicato per allungare

mandatario

NZO FABRO

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IO/ I.

I , , - ^ , UJ UDINE - 14 - gip E4-6059

la durata di vita delle guarnizioni di tenuta 46, permettendo una loro sostituzione meno frequente.

In accordo con varianti realizzative, il gruppo mobile rotante 14 pu? comprendere un rotore cavo 32 ed una seconda flangia 28.

Inoltre, il rotore cavo 32 pu? comprendere un canale di rotore 32a della prima parte 50a della cavit? tubolare interna 50.

In accordo con ulteriori varianti realizzative, la seconda flangia 28 pu? essere fissata esternamente al rotore cavo 32, nella zona di uscita 18 del giunto rotante 10.

II rotore cavo 32 e la seconda flangia 28 possono essere, ad esempio, realizzati in acciaio.

In accordo con forme di realizzazione, il rotore cavo 32 e la seconda flangia 28 possono essere realizzati in corpo unico.

In accordo con possibili varianti realizzative, il collocamento degli elementi di supporto 30 pu? aver luogo tra il gruppo f?sso 12 ed il gruppo mobile rotante 14.

In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando la f?g. 5, il collocamento degli elementi di supporto 30 pu? trovare spazio tra il corpo di chiusura 42 ed il rotore cavo 32.

Preferibilmente, il rotore cavo 32 pu? essere montato su degli elementi di supporto 30, quali ad esempio cuscinetti, bronzine, radiali, reggispinta o combinati.

In accordo con le varianti realizzative descritte utilizzando le figg. 4 e 5, pu? essere previsto un anello elastico 36 il quale ? configurato per proteggere la zona dove sono installati gli elementi di supporto 30,

l mandatario

ENZO EABRO

s? e per /gii altr?j) j D?p

Viale Europa Uni?a/l 71 - 33100 UDINE - 15 - gip E4-6059

definendo un elemento di guida e tenuta.

Come precedentemente esposto, il collegamento tra il gruppo mobile rotante 14 ed il gruppo fisso 12 pu? essere realizzato mediante la guarnizione di tenuta 46, che, pi? nello specifico, pu? permettere ad esempio il collegamento tra il rotore cavo 32 ed il corpo interno 41.

Pertanto, il tratto costituito dal susseguirsi di rotore cavo 32, guarnizione di tenuta 46 e corpo interno 4 1 pu? definire la prima parte 50a della cavit? tubolare interna 50 a sezione circolare, di diametro variabile procedendo lungo l?asse di rotazione Z.

La porzione interna del rotore cavo 32, situata in prossimit? della zona di uscita 18, pu? definire una estremit? di uscita 19, vantaggiosamente di sezione circolare per il collegamento con il tamburo rotante 57, la quale presenta un diametro di uscita D3.

In accordo con varianti realizzative, il diametro di uscita D3 pu? essere di dimensioni adeguate ad accoppiarsi ad una tubatura di uscita 68 di dimensioni commerciali standard.

La seconda flangia 28 pu? essere provvista di fori 38, che permettono il collegamento alla tubatura di uscita 68 mediante degli elementi di fissaggio.

In accordo con possibili forme di realizzazione, la seconda flangia 28 pu? essere provvista di fori 38 equidistanti gli uni dagli altri, alfintemo dei quali possono essere inserite, esemplificativamente, delle viti e/o dei bulloni per il collegamento alla tubatura di uscita 68.

Vantaggiosamente, pu? essere previsto che procedendo dall? estremit? di uscita 19, dove la sezione circolare presenta di uscita D3,

Il mandatario LORENZO ElfVBRO (per s? e per gh a?tA) <'>) STUDIO dP'Sfr.V Viale Europa Unita, 171 - 33100 UDINE - 16 - gip E4-6059

verso una porzione terminale 43 del corpo interno 41, dove la sezione circolare presenta un diametro intermedio D2, le misure dei diametri vadano progressivamente crescendo determinando che il diametro intermedio D2 possa essere maggiore del diametro di uscita D3 in maniera da non permettere al liquido di trattamento di ristagnare all? interno del giunto rotante 10.

Inoltre, le pareti interne 49 del giunto rotante 10 possono essere previste lisce e senza asperit? e/o gradini, in modo da poter prevenire in misura ancora maggiore i suddetti fenomeni di ristagno.

II diametro di ingresso DI pu? a sua volta essere di dimensione maggiore rispetto al diametro intermedio D2, e conseguentemente anche rispetto al diametro di uscita D3, in maniera che il liquido di trattamento abbia una pressione maggiore nella zona di uscita 18 rispetto che nella zona di ingresso 16 quando viene convogliato dal sistema idraulico 64 verso la camera di trattamento 58.

? chiaro che al giunto rotante 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall?ambito del presente trovato.

? anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potr? senz?altro realizzare molte altre forme equivalenti di giunto rotante 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell?ambito di protezione da esse definito.

Bench? quanto sopra descritto si riferisca a forme di realizzazione dell'invenzione, altre ed ulteriori forme di realizzazione possono essere

^mandatario

: LORENZO FA?gO (?? s? e pe/Sgli altri)

K j/ST/UdtO^LP ?/r.l.

Viafe<'>tur^a Unita, 171 - 33100 UDINE - 17 - gip E4-6059

previste senza per questo allontanarsi dal suo ambito principale di tutela, ed il suo ambito di tutela ? definito dalle rivendicazioni che seguono.

/

! t| mandatario LOR?NZQ FABRO

? (per s? e ?? gli atra j) ykTUDiq<'>G^^Ei.

Viale Europa Unita, 1 71 - 33100 UDINE

Claims

1 - gip E4-6059 RIVENDICAZIONI 1. Giunto rotante per una macchina per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, comprendente: - un gruppo fisso (12), comprendente almeno una calotta (40) provvista di un canale di passaggio interno (40a) con un?estremit? di ingresso (17), un corpo di chiusura (42) ed un corpo interno (41) avente un canale di passaggio (4 la) ed una porzione terminale (43) associata al canale di passaggio interno (40a) della calotta (40), - un gruppo mobile rotante (14), definente un?estremit? di uscita (19), provvisto almeno di un rotore cavo (32) provvisto di un canale di rotore (32a) ruotabile attorno ad un asse di rotazione (Z), essendo definita da detto canale di rotore (32a) del rotore cavo (32), detto canale di passaggio interno (40a) della calotta (40) e detto canale di passaggio (4 la) del corpo interno (41), una cavit? tubolare interna (50) che si sviluppa attraverso detto gruppo fisso (12) e detto gruppo mobile rotante (14), caratterizzato dal fatto che comprende una guarnizione di tenuta (46) tra detto rotore cavo (32) e detto corpo interno (41), in cui detto rotore cavo (32), detto corpo interno (41) e detta guarnizione di tenuta (46) definiscono una prima parte (50a) di detta cavit? tubolare interna (50) di sezione circolare avente diametro variabile lungo detto asse di rotazione (Z) progressivamente crescente da detta estremit? di uscita (19) del rotore cavo (32) a detta porzione terminale (43) del corpo interno (41).

2. Giunto rotante in accordo con la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta cavit? tubolare interna (50) ? delimitata da pareti interne II mandatario : LORENZO FABRO (per s? e p?r gli qltri) \ .. STUDIO GLP/S.r.i. Viale Europa Unita, 1 71 - 33100 UDINE - 2 - gip E4-6059 (49) che sono lisce e prive di asperit? e/o gradini.

3. Giunto rotante in accordo con la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta estremit? di ingresso (17) ? di sezione circolare, ed ? provvista di un diametro di ingresso (DI) che ? maggiore rispetto ad un diametro intermedio (D2) di detta porzione terminale (43) del corpo interno (41).

4. Giunto rotante in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta calotta (40) ? collegata in una zona di ingresso (16) ad un colletto (48).

5. Giunto rotante in accordo con la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto colletto (48) ? provvisto di una prima flangia (26) e di un gruppo di fissaggio (20).

6. Giunto rotante in accordo con la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di fissaggio (20) comprende un anello di chiusura (22), una vite di serraggio (24) ed un elemento di tenuta (25).

7. Giunto rotante in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo mobile rotante (14) comprende una seconda flangia (28) fissata a detto rotore cavo (32) in prossimit? di una zona di uscita (18).

8. Giunto rotante in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il canale di passaggio interno (40a) della calotta (40) ? provvisto di una porzione a gomito (15) di collegamento alla porzione terminale (43) del corpo interno (41).

9. Giunto rotante in accordo con la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta porzione a gomito (15) presenta un angolo di inclinazione II? mandatario LORENZO FABRO (peti s? e per gli. STUDIO, GLR'S Viale jropa Unit?, 1 ? UDINE - 3 - gip E4-6059 (a) tra detto asse di rotazione (Z) ed un asse di ingresso (X) del canale di passaggio interno (40a) avente ampiezza compresa tra 80? e 100?, in particolare 85? e 95?.

10. Giunto rotante in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una molla (44) configurata per agire coassialmente rispetto all?asse di rotazione (Z) per tenere premuto detto corpo interno (41) contro detto gruppo mobile rotante (14).

11. Giunto rotante in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende fori (47) e viti di serraggio (34) configurate per fissare detta calotta (40) al corpo di chiusura (42) e per imperniare il corpo interno (41) mediante dette viti di serraggio (34), le quali sono passanti attraverso detti fori (47) di detto corpo interno (41).

12. Macchina di trattamento per il lavaggio e/o la sterilizzazione di prodotti sfusi, detta macchina (56) essendo provvista di una camera di trattamento (58) e di un giunto rotante (10) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, atto a fare confluire un liquido di trattamento adatto per il lavaggio e/o la sterilizzazione all? interno della camera di trattamento (58). p. ICOS PHARMA S.P.A. /i GB/LF 29.05.2015 / Il mandatario LORENZO FABRO : (per sS e per gii altri) \SX\JD?Qj?$Xtl Viale Europa Unita, 171 - 33100 UDINE