ITUA20163785A1 - Sensore di temperatura senza contatto per fili in rame in movimento - Google Patents

Sensore di temperatura senza contatto per fili in rame in movimento Download PDF

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Description

SENSORE DI TEMPERATURA SENZA CONTATTO PER FILI IN RAME
IN MOVIMENTO
La presente invenzione si riferisce ad un sensore di temperatura senza contatto per fili in rame in movimento. I più diffusi sensori di temperatura senza contatto sfruttano il principio fisico dell’irraggiamento per trasdurre la temperatura superficiale del generico misurando. Lo spettro di emissione di un generico corpo grigio obbedisce alla legge di Planck, la quale esprime il flusso termico I irradiato da un corpo nero in funzione della temperatura T e della lunghezza d’onda λ (equazione 1). Dove h è la costante di Planck, c la velocità della luce nel mezzo irradiato e kBla costante di Stefan Boltzmann.
La precedente legge descrive lo spettro di emissione compiutamente per un corpo nero (assorbitore ed emettitore ideale di radiazione termica), per il quale è possibile calcolare la lunghezza d’onda λmaxdel picco di emissività attraverso la legge di Wien (equazione 2) dove b è la costante di spostamento di Wien pari a 2.897 77 x 10<-3>mK
Considerando un intervallo di temperature comprese fra 20°C e 250°C, il picco di emissione varia da 9.88 ȝm e 5.54 ȝm, cioè nella regione della radiazione infrarossa. Per questo motivo è possibile trasdurre la temperatura di un corpo attraverso la misura dello spettro di irradiazione infrarossa (misure per spettrometria). Alternativamente, anziché misurare lo spettro di irradiazione, si può misurare il flusso energetico totale di un corpo nella banda spettrale infrarossa e correlarlo con una curva di taratura contenente i flussi energetici di un corpo nero a temperature note (misure per pirometria).
L’ultima tecnica citata è quella più diffusa giacché il generico misurando non avrà le stesse caratteristiche di un corpo nero, bensì sarà un emettitore non ideale di radiazione infrarossa. Ne consegue che il picco di emissione Ȝmaxè posizionato generalmente su lunghezze d’onda differenti (in generale maggiori) da quelle del corpo nero rendendo complesse le misure spettrometriche. Inoltre in una banda di lunghezze d’onda qualsiasi la potenza irraggiata per unità di superficie q” sarà genericamente più bassa.
Il rapporto fra la potenza irraggiata per unità di superficie del generico misurando q”Me quella irraggiata da un corpo nero q”bbprende il nome di emissività ε ed è una caratteristica propria dei materiali. Di conseguenza, la misura pirometrica è facilmente compensabile conoscendo l’emissività del materiale che costituisce la superficie radiante del misurando.
Di seguito la tabella I mostra alcuni esempi
In definitiva la misura pirometrica si avvale della legge di Stefan-Boltzmann per corpi grigi, per la quale il flusso termico irradiato vale:
dove σ è la costante di Stefan-Boltzmann pari a 5.670 367 x 10<-8>Wm<-2>K<-4>e TMla temperatura superficiale del misurando.
Attualmente, nel caso di fili sottili di rame in movimento la misura della temperatura senza contatto è attuata in alcune delle modalità che seguono.
Infatti il comportamento del rame per quanto riguarda la sua emissione infrarossa è peculiare. In molte bande spettrali il rame si comporta come un pessimo emettitore di infrarossi e se adeguatamente lucidato riflette completamente qualsivoglia radiazione infrarossa entrante come da tabella II che segue.
Come evidente in tabella II, la misurazione della temperatura di un corpo in rame tramite pirometria infrarossa è di difficile realizzazione. In particolar modo nella banda tipica dei pirometri commerciali 8 ȝm - 14 ȝm, solo il rame ossidato mostra valori di emissività compatibili con una misura pirometrica.
Il filo in rame trafilato, per via delle operazioni di incrudimento e ricottura, ha una superficie liscia e altamente infrarosso riflettente. A ciò si aggiungono le piccole dimensioni dei fili trafilati, compresi fra un diametro di 0.2 mm e 1.5 mm, che impongono al generico pirometro di aver a che fare con superfici radianti estremamente limitate. Ne consegue che l’azione congiunta di bassa emissività e scarsa superficie radiante genera un flusso di energia entrante nel sensore pirometrico estremamente limitato. In teoria si potrebbe attrezzare il sensore pirometrico con ottiche ad alto ingrandimento così da ottenere spot di misura estremamente piccoli, comparabili con le dimensioni di un filo trafilato. Tuttavia il movimento del filo di rame non è puramente rettilineo con velocità v, ma insistono delle vibrazioni trasversali (di ampiezza di diversi millimetri) che falsano la misura in quanto la profondità focale di ottiche ad alto ingrandimento è molto contenuta (circa 0.1 mm - 0.3 mm per le applicazioni citate).
Tale situazione rende impraticabile la lettura pirometrica diretta, ragion per cui la lettura senza contatto (contact-less) della temperatura del rame ha richiesto la realizzazione di sistemi “ad hoc”.
Una prima possibilità di misura, ad esempio, è tramite sistemi di trasduzione ad amplificazione ottica.
Come mostrato in tabella II, il rame lucido mostra valori di emissività molto piccoli nell’intorno delle lunghezze d’onda di 1.6 ȝm. Per poter captare questo debole flusso irraggiato è possibile concentrare l’irraggiamento del materiale verso un punto focale nel quale è posizionato un pirometro dedicato attraverso l’utilizzo di specchi concentratori.
Tale soluzione permette ai rilevatori di infrarossi di vedere il filo di rame con una emissività apparente superiore a quella reale. In pratica attraverso una ”lente d’ingrandimento radiativa” è possibile concentrare tutto il flusso irraggiato nello spot di misura del pirometro, ottenendo così un’amplificazione dell’energia irradiata per unità di superficie.
Un secondo sistema di misura di fili in rame utilizzato è quello di trasduzione a scambio termico convettivo. In questo sistema si ha la possibilità di misurare la temperatura di fili in rame sfruttando i fenomeni di scambio termico convettivo che intervengono fra la superficie del filo e i corpi o l’ambiente circostante. E con questo sistema si possono elencare due metodologie che si indicano in breve di seguito.
Una prima metodologia di misura consiste nel porre un corpo compensatore in prossimità del filo (cosiddetta misura per equilibrio termico). Il compensatore deve avere buone proprietà di diffusività termica, così che possa assorbire facilmente il flusso termico convettivo generato dal filo caldo. Utilizzando il metodo delle resistenze termiche, il flusso termico entrante nel compensatore q”Cè puramente convettivo e vale:
dove hiè il coefficiente di scambio convettivo filo/compensatore e TCla temperatura del compensatore stesso. Aggiungendo una sorgente termica di potenza Qiinterna al compensatore e coibentando lo stesso in maniera che solo la superficie di scambio S fra compensatore e filo rimanga scoperta, in regime stazionario la temperatura del compensatore vale a meno delle perdite:
Perciò inserendo un trasduttore di temperatura nel compensatore e successivamente termoregolando lo stesso con l’obiettivo di azzerare la potenza erogata Qi, si porta il compensatore in equilibrio con il filo di rame trafilato. Poichè il filo scorre in velocità, il processo si può considerare effettivamente adiabatico, ragion per cui le perdite termiche sono trascurabili ed è possibile trovare soluzioni che sfruttano il principio efficacemente. Sono anche disponibili soluzioni commerciali con ottima maturità come il SIKORA Wire Temp 6000.
Una ulteriore metodologia di misurare la temperatura del filo in rame in movimento (cosiddetta misura per cessione di calore) è quella di creare una camera di cessione convettiva calibrata. Il filo di rame entra in una camera dove viene iniettato un flusso gassoso (tipicamente aria) in movimento, creando fenomeni di convezione forzata. In questo regime il gas scambia calore con il filo. Come conseguenza la temperatura del gas all’ingresso TIdel sistema sarà generalmente differente da quella in uscita TU. Inoltre, poiché il filo è in movimento a velocità costante v all’interno della cavità, è lecito supporre che la temperatura dello stesso sia costante durante il processo di scambio. Di conseguenza, la temperatura del filo è direttamente proporzionale al salto entalpico dei gas convettori:
Previa un adeguata procedura di calibrazione è quindi possibile trasdurre la temperatura del filo trafilato dalla differenza di temperatura dei gas. Esistono esempi di apparati di misura realizzati tramite il principio fisico sopra elencato.
Tali sistemi noti comunque presentano non pochi problemi dovuti alle loro prestazioni, non del tutto soddisfacenti, ed al loro costo eccessivo.
In commercio ed in uso esistono dispositivi che sfruttano alcune soluzioni precedentemente elencate. Ad esempio, i sistemi di trasduzione ad equilibrio termico sono trasduttori dotati di una certa maturità ed un elevato grado di accuratezza nella misura. Tuttavia essi sono sensori attivi, cioè sono sistemi dotati di termoregolazione e apparati di controllo per garantire il raggiungimento dell’equilibrio termico. Ciò comporta che essi stessi siano dei macchinari complessi e costosi. Inoltre la complessità del sistema comporta una probabilità di guasto piuttosto elevata.
Scopo generale della presente invenzione è quello di realizzare un sensore di temperatura senza contatto per fili in rame in movimento in grado di risolvere gli inconvenienti sopra citati della tecnica nota in una maniera estremamente semplice, economica e particolarmente funzionale.
Altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sensore altamente funzionale, con pochi o scarsi problemi di guasto.
Le caratteristiche strutturali e funzionali del presente trovato ed i suoi vantaggi nei confronti della tecnica conosciuta risulteranno ancora più chiari ed evidenti da un esame della descrizione seguente, riferita ai disegni schematici allegati, che mostrano un esempio di attuazione del trovato stesso. Nei disegni:
- la figura 1 è uno schema funzionale di un sensore secondo la presente invenzione;
- la figura 2 è uno schema dei flussi convettivi di cavità entro il sensore di figura 1;
- la figura 3 è una vista in sezione secondo la traccia III-III di figura 4 che mostra uno schema costruttivo di un sensore secondo la presente invenzione;
- la figura 4 è una vista di estremità del sensore mostrato in figura 3.
Con riferimento alle figure in generale, si deve fare presente che un sensore di temperatura senza contatto per fili in rame in movimento secondo l’invenzione è un sensore di temperatura per il filo trafilato in rame che appartiene alla famiglia dei trasduttori a scambio convettivo.
Detto questo si precisa che un sensore siffatto sfrutta per il suo funzionamento una cavità coibentata, schematizzata in 20 in figura 1, al cui interno è presente un elemento sensibile altamente diffusivo 11, anch’esso come schematizzato in figura 1. Secondo l’invenzione si crea una particolare geometria della cavità coibentata 20 che facilita la creazione di fenomeni convettivi al passaggio del filo nell’elemento sensibile 11. Tale elemento sensibile 11 per convezione riceve calore da un filo trafilato in rame 10 passante. Il filo trafilato 10 si trova infatti in moto con velocità uniforme v all’interno della cavità 20. Perciò tale filo 10 cede calore all’elemento sensibile 11 che permette la trasduzione della temperatura del filo stesso 10.
Si deve notare infatti che il filo caldo 10, non essendo in equilibrio termico con l’ambiente, scambia calore in maniera convettiva con i corpi prossimi. Inoltre muovendosi a velocità costante v, trascina con se un film d’aria che comporta la presenza di fenomeni convettivi moderatamente forzati.
Si è dunque notato che in questa situazione lo scambio convettivo può essere modellato secondo la seguente equazione:
Il sistema di misura di temperatura del sensore dell’invenzione sfrutta la precedente sottolineata evidenza per trasdurre la temperatura del filo trafilato in rame 10. Infatti, ipotizzando di inserire il filo di rame 10 in una cavità adiabatica (isolata termicamente) 20, avente al centro un elemento sensibile 11 al calore ad alta diffusività a stretto contatto con il rame si perviene allo schema dei flussi di figura 2.
In tale schema si sono indicati con TMla temperatura del filo in rame 10, con TCla temperatura della superficie esterna della cartuccia di misura e con T0. la temperatura ambiente esterna. Tali temperature in questa situazione sono le temperature d’interesse.
Si definiscono poi i coefficienti di scambio termico seguenti:
ove hiè il coefficiente di scambio convettivo fra filo di rame e cavità, kiè la conducibilità termica della cavità, hεè il coefficiente di scambio convettivo fra cavità e il corpo del sensore, kεè la conducibilità termica del corpo del sensore, e infine h0è il coefficiente di scambio convettivo fra corpo sensore e ambiente esterno.
La temperatura TCvale:
Nella configurazione specificata, si ipotizza che:
la cartuccia di misura sia costruita con un materiale avente elevata diffusività termica;
che l’intercapedine fra cartuccia e guscio esterno sia sigillata così da coibentare il tutto;
che lo spessore del materiale del guscio sia elevato.
Ne consegue che UT<< Ui, quindi è lecito approssimare l’equazione 10 come segue:
In questo modo si è dimostrato che, realizzando una cavità isolata nella quale è inserita una piccola cartuccia altamente diffusiva, è possibile portare la cartuccia stessa in equilibrio termico con il filo in rame 10 passante.
A questo punto, utilizzando un sistema di trasduzione della temperatura TCè possibile misurare la temperatura TMdel filo in rame 10. Tuttavia il sistema di trasduzione della temperatura della cartuccia di misura deve essere il meno intrusivo possibile, cioè non deve sottrarre energia termica al sistema. Detto questo, l’utilizzo di termocoppie o termoresistenze non è consigliabile poiché esse sottraggono calore alla cartuccia per conduzione, è quindi necessario misurare la temperatura utilizzando un metodo senza contatto. Le figure 3 e 4 mostrano un esempio schematico di sensore di temperatura secondo l’invenzione.
Per il corretto funzionamento del sistema sopra indicato è necessario trovare uno schema costruttivo che permetta di verificare e rispettare i vincoli fisici specificati precedentemente. In particolare i requisiti sono:
costruire una cavità isolata termicamente dall’ambiente esterno;
inserire nella cavità un elemento sensibile in materiale altamente diffusivo;
misurare la temperatura dell’elemento sensibile con un metodo senza contatto.
Una configurazione ottimale preferibile del sensore dell’invenzione, esemplificativa ma non limitativa, è quella disegnata in figura 3. In questo esempio un corpo del trasduttore secondo l’invenzione è formato da un corpo sensore esterno 12, in alluminio, ad esempio serie 6000, che è cavo e che presenta una cavità convettiva globale sigillata 19.
Infatti una flangia di montaggio 13 è disposta ad una prima estremità solidale alla cavità convettiva 19, mentre una seconda flangia di sostegno 14 è disposta all’altra estremità della cavità convettiva 19 e permette la sigillatura della cavità sigillata 19.
Un primo elemento tubolare calibrato 17 è inserito e portato dalla flangia di montaggio 13, ad esempio realizzato in Inconel, in lega di Zinco che come noto ha un valore di diffusività termica basso. L’elemento tubolare 17 è diretto secondo un asse longitudinale L del corpo sensore esterno 12 e contiene due semicavità isolate come si vedrà meglio in seguito.
Un secondo elemento tubolare calibrato 18 è inserito e portato dalla flangia di sostegno 14, anch’esso ad esempio realizzato nel medesimo materiale e diretto come il primo elemento tubolare 17.
Tra i due elementi tubolari 17 e 18 è inserito un elemento sensibile 11 costituito da una boccola, ad esempio in alluminio verniciata con smalto emissivo. Completa il sensore dell’invenzione la disposizione di un pirometro calibrato 16 che viene collocato inserito in una boccola flangiata 15 in una parete laterale del corpo sensore esterno 12 affacciato nella cavità sigillata 19. La boccola flangiata 15 viene posizionata per il sostegno del pirometro 16. Il pirometro calibrato 16 può ad esempio presentare una dimensione di 8 ȝm - 14 ȝm ed è dotato di ottica “”close focus”.
Si nota quindi come il primo elemento tubolare calibrato 17 individua una prima semicavità anteriore isolata 21 e come il secondo elemento tubolare calibrato 18 individua una semicavità posteriore isolata 22, entrambe disposte nella cavità sigillata.
La parte centrale del sensore dell’invenzione è la realizzazione di una cavità isolata all’interno della quale scorre il filo in rame 10. In questo esempio, si è attuata la scelta progettuale di costruire la cavità isolata con un tubo calibrato in Inconel 600 poiché le leghe di zinco hanno i valori più bassi di diffusività termica fra tutti i metalli. Ciò rende tali leghe dei buoni isolanti termici. Inoltre le leghe Inconel hanno qualità superiori di durezza e resistenza all’abrasione, ragion per cui non risentono di usura nell’utilizzo specificato.
Per poter inserire l’elemento sensibile 11 (la cartuccia di misura) all’interno della cavità isolata, è stato necessario dividere la cavità isolata in due semicavità 21 e 22. Fra le due semicavità 21 e 22 è stato successivamente inserito l’elemento sensibile 11 costituito da una boccola calettata a forza in sue estremità a estremità terminali affacciate del primo elemento tubolare calibrato 17 e del secondo elemento tubolare calibrato 18 in Inconel 600. La cartuccia di misura è quindi solidale con le due semicavità 21, 22 ed è costruita in alluminio, materiale avente ottima diffusività termica.
In questo modo la boccola si troverà isolata dall’ambiente esterno grazie alle due semicavità in Inconel 600 e alla cavità sigillata 19 che la circonda, verificando le ipotesi che hanno portato alla formulazione dell’equazione 11. Inoltre la cartuccia di misura è verniciata con uno smalto polimerico che ha un elevata emissività infrarossa (ε = 98%) nella banda 8 ȝm - 14 ȝm.
Come mostrato precedentemente, la coibentazione della cavità rispetto all’ambiente esterno è cruciale al funzionamento del sistema. Per ottenere questo risultato è stato progettato un corpo sensore 12 di rilevante spessore in alluminio Anticorodal. Il corpo del sensore 12 ha una cavità interna cilindrica di grandi dimensione, sigillata da due flange 13, 14 che hanno il compito di sostenere la cavità isolata 21, 22. In questa configurazione l’elemento sensibile 11 è isolato dall’ambiente esterno poiché la camera sigillata 19 garantisce un’intercapedine avente coefficiente di scambio convettivo molto basso, di circa 0.5 W m<-2>K -1.1 W m<-2>K, a seconda delle condizioni di umidità dell’aria contenuta nella intercapedine. Inoltre l’elevato spessore delle pareti del corpo sensore 12 garantisce una bassa trasmissione del calore per conduzione. Infine la realizzazione in Anticorodal garantisce ottima resistenza a corrosione atmosferica e chimica.
La misura della temperatura TCdell’elemento sensibile 11 è effettuata grazie ad un pirometro infrarosso 16 nella banda commerciale 8 ȝm - 14 ȝm. L’installazione del pirometro 16 all’interno del corpo sensore 12 è effettuata tramite una foratura calibrata 23 che alloggia una boccola flangiata e esternamente filettata 15 nella quale il pirometro 16 è avvitato. La boccola 15 è inserita in una foratura calibrata 23 che mantiene la sigillatura dell’intercapedine fra corpo del sensore e la cavità di misura, garantendo la coibentazione del trasduttore.
Il sensore secondo la presente invenzione presenta dunque rilevanti vantaggi rispetto a quanto sino ad ora noto nel ramo di applicazione specifico.
All’opposto della tecnica nota, il sensore della invenzione è un sensore passivo, in quanto si basa solo sullo scambio termico che genera un filo trafilato in rame 10 passando per una cavità isolata, senza bisogno di moderare attivamente tale scambio. Il filo passa all’interno della cavità e scambia calore con un elemento sensibile 11 che, passivamente, si porta in equilibrio termico con il misurando. Non ci sono meccanismi di regolazione e di controllo, sicché il sistema è inerentemente più affidabile e disponibile. Inoltre la cavità di misura è realizzata in materiale a prova di usura, ciò garantisce la possibilità di usare il sensore per anni senza bisogno di manutenzione.
Nella presentazione dei sensori a scambio termico, tipicamente, si tende ad identificarli come sensori che non necessitano di calibrazione, in quanto la loro capacita di portarsi in equilibrio con un misurando non dipende dal misurando stesso. Tuttavia tale affermazione non è corretta e, anzi, potenzialmente fallace. Se da un lato è vero che la macchina attiva, per sua stessa natura, non necessita di taratura statica, è pur vero che essa funziona grazie a dei sistemi di controllo in anello chiuso, basati essi stessi su di un insieme di trasduttori che necessitano di calibrazione periodica. Perciò è vero che il sensore della presente invenzione, essendo un sensore passivo, necessita sicuramente una taratura nel pirometro che trasduce la temperatura TC, però è altrettanto vero che sensori ad equilibrio termico come quelli venduti da SIKORA dovrebbero essere tarati periodicamente per quanto riguarda i trasduttori su cui esso regola in anello chiuso.
Inoltre sui sensori ad equilibrio termico è difficile caratterizzare e controllare le prestazioni dinamiche dello strumento. Per questi sensori è difficile se non impossibile adattare la banda passante del sistema alle esigenze poiché la banda passante di misura è pari alla banda passante del/dei controllore/i. Il sensore dell’invenzione, all’opposto, permette di adattare la banda passante del dispositivo alle esigenze di misura, infatti la risposta allo scalino di tali sistemi dipende solamente dalla diffusività termica dell’elemento sensibile. Cioè cambiando il materiale della cartuccia, si ottengono diverse costanti di tempo di trasduzione, lasciando libertà di tarare la prontezza del sensore a piacimento secondo i materiali. Non solo, una tale costruzione del sensore dell’invenzione permette all’utente di cambiare facilmente le cavità di misura, che quindi possono essere personalizzate sulle esigenze di produzione della clientela.
Ultimo, ma non meno importante, il sensore dell’invenzione ha una costruzione altamente resistente ad agenti chimici e ambienti corrosivi, garantendo a chi lo utilizza un funzionamento continuo, senza particolari oneri di pulizia o manutenzione, se non una taratura periodica del pirometro a infrarossi.
Naturalmente, le forme della struttura per la realizzazione di un sensore dell’invenzione possono essere diverse da quelle mostrate a solo titolo di esempio non limitativo nei disegni, come pure diversi possono essere i materiali e le modalità di assemblaggio. E’ così conseguito lo scopo menzionato al preambolo della descrizione.
L’ambito di tutela della presente invenzione è definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sensore di temperatura senza contatto per fili in rame in movimento comprendente un corpo del sensore (12) che prevede una cavità sigillata (19) coibentata ove all’interno di detta cavità sigillata è prevista una cavità isolata (21, 22) avente un andamento assiale e che presenta centralmente un elemento sensibile in materiale ad elevata diffusività termica (11), in detto corpo sensore (12) essendo inoltre collocato un pirometro (16) che si estende all’interno di detta cavità sigillata (19) e si affaccia a detto elemento sensibile ad elevata diffusività termica (11).
  2. 2) Sensore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta cavità isolata comprende un primo elemento tubolare calibrato (17) che individua una prima semicavità anteriore isolata (21) e un secondo elemento tubolare calibrato (18) che individua una semicavità posteriore isolata (22), entrambe disposte nella cavità sigillata (19) e collegate da detto elemento sensibile ad elevata diffusività termica (11).
  3. 3) Sensore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che sia detto primo elemento tubolare calibrato (17) che detto secondo elemento tubolare calibrato (18) sono realizzati in lega di zinco.
  4. 4) Sensore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta lega di zinco è del tipo Inconel.
  5. 5) Sensore secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detto elemento sensibile ad elevata diffusività termica (11) è verniciato con uno smalto polimerico ad elevata emissività infrarossa.
  6. 6) Sensore secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che detto elemento sensibile ad elevata diffusività termica (11) è calettato a forza in estremità affacciate sia di detto primo elemento tubolare calibrato (17) che di detto secondo elemento tubolare calibrato (18).
  7. 7) Sensore secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento sensibile ad elevata diffusività termica (11) è realizzato in alluminio.
  8. 8) Sensore secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che detta cavità sigillata (19) in detto corpo del sensore (12) è realizzata tramite due flange di estremità (13, 14) disposte a sue estremità opposte che supportano detta cavità isolata (21, 22).
  9. 9) Sensore secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzato dal fatto che detto pirometro (16) è disposto in detto corpo sensore (12) all’interno di una boccola flangiata (15) esternamente filettata inserita in una foratura calibrata (23) ricavata nel corpo del sensore (12).
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