ITTV20100098A1 - Tutore articolare. - Google Patents

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Description

Descrizione dell’invenzione industriale
titolo “Tutore articolare"
L'invenzione riguarda un tutore articolare.
Sono noti tutori articolati con la funzione di fasciare e sostenere un'articolazione. Come esempio discuteremo qui i tutori per il ginocchio. I tutori di questo tipo si dividono in due categorie: i tutori fascianti e i tutori articolati (v ad es. WO 2009061376 o US 2004097859).
I primi sono in sostanza una fascia elastica che si può stringere attorno al ginocchio tramite chiusure a strappo, di solito Velcro. Spesso presentano anche un foro rotuleo per facilitare il piegamento della gamba. I secondi hanno invece una struttura rigida aperta e snodata in corrispondenza del ginocchio. Tramite delle fibbie o nastri a strappo si può fissare la struttura alla coscia e al polpaccio. Entrambi i modelli hanno parecchi svantaggi.
I tutori fascianti sono tutti chiusi, e fasciano la gamba completamente. La loro regolazione per adattarli alla gamba è scarsa, perché è possibile solo all'estremità del tutore e non ad es. vicino alla rotula. Molto spesso per applicare il tutore saldamente si deve esagerare la stretta di fissaggio, con poco comfort per l'utente. Inoltre, le chiusure a strappo quando vengono semate sui bordi del tutore tendono a fame sollevare i bordi, con riduzione della capacità di presa sulla gamba.
Anche i tutori articolati offrono poca libertà di regolazione. Essi si possono regolare solo sulle superfici - limitate - di ancoraggio. Si sforza il muscolo sottostante solo su una piccola area, con possibili problemi circolatori. Inoltre, la loro struttura rigida li rende ingombranti e per nulla impacchettabili.
WO 2007006358 descrive un tutore per ginocchio avente dei lacci per serrare due fasce sopra e sotto l'articolazione. I lacci funzionano come tiranti multipli attaccati ad una maniglia e hanno punti fissi di ancoraggio al corpo del tutore. Il sistema a lacci risulta scomodo da stringere, richiede parecchia forza, e l’articolazione del ginocchio è scoperta e poco supportata, essendoci solo due aste articolate ai suoi lati.
Scopo principale dell’invenzione è migliorare questo stato dell'arte.
Altro scopo è (i) risolvere il problema di un corretto e migliorato fissaggio del tutore corpo, senza gli svantaggi anzidetto e/o (ii) fornire un tutore con regolazione molto precisa.
Tali scopi sono ottenuti da un tutore come alla rivendicazione 1, ovvero un tutore che comprende
- un corpo o guaina flessibile atto a formare (ad es. piegandosi a tubo) o configurarsi (ad es. serrando e/o congiungendo dei lembi volanti) come una struttura tubolare per fasciare sostanzialmente tutta l'articolazione e le estremità dei due arti connessi (CS, PLP), e
- uno o più lacci che sono accoppiati scorrevolmente (ad es. tramite asole, occhielli, canali, alette o formazioni ad occhiello) su detto corpo in punti o zone di trazione, e sono tirabili per ridurne la sezione della struttura tubolare e/o stringere e/o adattare detto corpo sull'articolazione.
La presenza dei lacci assicura una regolazione precisa, uniforme e agevole del tutore attorno l'articolazione e gli arti collegati. Si evitano i sollevamenti di bordi come nelle chiusure a strappo e la loro l'intrinseca trazione puntuale.
Come varianti preferite il tutore comprende lembi (volanti) di interruzione o rilassamento (cioè porzioni poco tese o flosce) della struttura tubolare che si estendono sostanzialmente paralleli tra loro e paralleli al piano in cui si muovono gli arti articolati (nel caso della gamba piegata ad es. è il piano che contiene il femore e la tibia), e gli uno o più lacci sono configurati per avvicinare o stringere uno verso l’altro detti lembi.
Preferibilmente i lembi da stringere si estendono su tutta la lunghezza del tutore, sicché il tutore quando non in uso è un corpo piatto che è comodamente indossabile avvolgendolo attorno l’articolazione per poi fissarlo ad essa stringendo i lacci che stringono i lembi.
Altre varianti preferite sono definite nelle rivendicazioni dipendenti.
L'invenzione e i suoi vantaggi saranno più chiari dalla descrizione seguente di una forma realizzativi preferita, illustrata nei disegni in cui
Fig. 1 mostra una vista laterale di un tutore;
Fig. 2 mostra una vista frontale del tutore di fig. 1.
Nelle figure è mostrato un tutore articolare 10 secondo l'invenzione. Esso è formato da un corpo di tutore o guaina 12 che è flessibile. Il corpo 12 ha due lembi 70 e si può piegare avvicinando i lembi 70 per formare una fasciatura tubolare con cui avvolgere la gamba. Circa al centro di ogni lembo 70 vi è un'insenatura 14 che consente di accomodarvi il ginocchio (rotula) quando il corpo 12 in uso è avvolto attorno alla gamba per tonnare un manicotto (come nelle figure). Le estremità degli arti formanti l'articolazione (nell'esempio la coscia CS e il polpaccio PLP) rimangono avvolti e fasciati dalle porzioni distali del corpo 12.
Ai lembi 70 sono accoppiati due lacci 22, ad es. tramite fori passanti o asole realizzate nel corpo 12, anelli o alette collegati al corpo 12 o dentro canali 20 realizzati nel corpo 12, ad es. facendo passare un laccio 22 tra due strati o fettucce cucite.
In particolare, da una parte e dall'altra rispetto all'insenatura 14 (corrispondendo alla zona sopra la coscia SC e sopra il polpaccio PLP) vi è un laccio 22 che aggancia almeno un punto di parti opposte dei lembi 70. Il percorso dei lacci 22 può essere rettilineo, cioè sostanzialmente parallelo al bordo dei lembi 70 per meglio coprire e tendere i lembi 70, o a zig-zag lungo una direzione di avanzamento sostanzialmente parallela al bordo dei lembi 70, in modo da coinvolgere un’area maggiore dei lembi 70.
Come si è detto ogni laccio 22 aggancia almeno una volta ciascun lembo 70. Modi e configurazioni per farlo sono ad es. tutte le intrecciature note per i lacci delle calzature. La funzione del laccio 22 e/o di una pluralità di lacci 22 disposti come descritto è permettere all’utente di tirare i lembi 70 uno verso l’altro, così stringendo il tutore 10 e fissandolo saldamente alla gamba. Per limitare il numero di lacci 22 si può creare un anello di laccio, con un ponte di laccio 22R che passa da un lembo 70 all’altro. Così le due estremità di un laccio 22 sono dalla stessa parte e possono venire comodamente tirate. Come comode varianti i lembi 70 possono essere allacciati da un unico laccio, o si può usare un laccio per la porzione di lembi 70 che sta da una parte rispetto all’insenatura 14 (quindi due lacci in tutto come nelle figure) oppure si può suddividere la lunghezza dei lembi 70 e rendere ognuna di queste frazioni affacciate di lembo allacciarle e stringhile con un laccio indipendente. Oppure il tutore 10 può prevedere nella zona dell’articolazione del ginocchio un sistema di collegamento laterale e mediale tra la parte alta (coscia CS) e parte bassa (polpaccio PLP) tramite bandelle di supporto, preferibilmente rigide, in cui scorrono o cui sono accoppiati i lacci 22.
Su ogni lembo 70 vi è un laccio 32 accoppiato al corpo 12, ad es. tramite gli stessi mezzi 30 dei lacci 22. Il laccio 32 è disposto in modo da circondare l'apertura/insenatura 14 ed estendersi per un certo tratto in direzione parallela ai lembi 70. Conviene usare un laccio 32 unico, che corre sui due lembi 70 e circonda quasi completamente l'insenatura 14 passando da un lembo 70 all'altro e invertendo di 180° la sua direzione di lunghezza in corrispondenza di un tratto 32R che funge da ponte. Preferibilmente il laccio 32 è disposto sul corpo 12 con un percorso a zig-zag, onde ottenere gli effetti strutturali e di tensionamento descritti per il laccio 22. Anche in questo caso vale quanto detto per le varianti dei lacci 22. 1 lacci 32 consentono la regolazione sia sopra che sotto la zona rotulea, in modo da controllare il cosiddetto cassetto anteriore.
Circa perpendicolarmente ai lembi 70 sono disposte nel corpo 12 delle bandelle di supporto o irrigidimento 40, disposte ad es. dentro delle tasche cucite direttamente sul o nel corpo 12.
Opzionalmente nel corpo 12 possono essere presenti delle aste rigide laterali 50, ad es. fissate in tasche cucite in esso, che convergono (estendendosi circa parallelamente ai lembi 70) nella zona rotulea o dell’articolazione verso uno snodo policentrico 52. Le aste rigide 50 sono accoppiate al corpo 12 in modo che quando esso è applicato alla gamba, esse si trovino ai lati dell’articolazione. Le aste rigide 50, fatte ad es. in allumìnio o plastica o fibre composite, insieme con lo snodo policentrico consentono di usare l'articolazione del ginocchio anche in ambito agonistico.
Il tutore 10 si usa nel modo seguente.
Avvolto il corpo 12 attorno alla gamba, si fa coincidere la rotula con l'apertura formata dalle insenature 14 poste adiacenti. Poi si tirano i lacci 22 per avvicinare i lembi 70 e stringere il corpo 12 alla gamba. Si noti che in questa fase il tutore 10 consente l'avvolgimento totale e uniforme della coscia CS e del polpaccio PLP grazie al sistema di chiusura a lacci, che permette anche una regolazione micrometrica. Il grosso problema di un effetto bloccante nelle zone del quadricipite e del polpaccio delle fasce muscolari, che si verifica nelle note ginocchiere, viene eliminato.
Poi si tira il laccio 32 per irrigidire le aree laterali de! ginocchio. Il sistema a lacci realizzato dal laccio 32 ha l’obbiettivo di proteggere e prevenire possibili lesioni del legamento collaterale anteriore causate da movimenti anomali del ginocchio, soprattutto durante la pratica di sport d’azione (sci, tennis, calcio, basket, ecc.).
Il corpo 12 è ad es. realizzato in lattice o Itera o cordura. In generale conviene che ad es. quando si usa un materiale rigido elasticizzato per il corpo 12 si usi un materiale estensibile e ad es. anche rigido per i mezzi di accoppiamento 20, 30 dei lacci 22, 32. Quando per il corpo 12 si usa un materiale elastico è preferibile usare materiale e/o rinforzi inestensibili ad es. anche rigidi per i mezzi di accoppiamento 20, 30.
Preferibilmente il corpo 12 è dimensionato affinché i lembi 22 rimangano tra loro paralleli lungo tutta l'articolazione, e preferibilmente ad una certa distanza uno dall’altro e paralleli al piano in cui i due arti articolati si muovono. In questo modo una striscia centrale di gamba non è coperta dal materiale del tutore, ma solo dai lacci 22. Così migliora la circolazione e la traspirazione. E’ possibile creare delle aperture o finestre nel corpo 12 per l'aerazione e/o l'alleggerimento; sempre comunque senza inficiarne la resistenza strutturale.
Si noti però che i lembi 70 non devono necessariamente attraversare tutto il tutore 10 e quindi l’articolazione, ma possono ad es. interrompersi in corrispondenza di una o più fasce o aree di congiunzione e continuità SF tra un lato dell’articolazione e l’altro, ove la struttura tubolare del tutore 10 è continua e senza interruzioni su 360° (vedi fascia SF in tratteggio in Fig. 2). Queste zone SF, ove il tutore è continuo e/o tutto chiuso (ossia è localmente perfettamente tubolare), possono comprendere delle fettucce o bandelle di materiale protettivo e/o elastico e/o allungabile, ad es. con struttura a soffietto preferibilmente elasticizzata, in modo da migliorare l'adattabilità del tutore 12 agli arti. Sopra le zone SF può comunque estendersi un laccio 22 per accorciarle e/o stringere la sezione del tutore 10 in quella zona, oppure possono essere senza lacci e adattarsi all'arto sottostante o per elasticità propria o semplicemente per sovrapposizione.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI dell’invenzione industriale dal titolo Tutore articolare” 1. Tutore articolare (10) atto a fasciare un'articolazione e sostenerne il movimento, caratterizzato dal fatto di comprendere - un corpo o guaina flessibile (12) atto a formare o configurarsi in uso come una struttura tubolare per fasciare sostanzialmente tutta l'articolazione e le estremità dei due arti connessi (CS, PLP), e - uno o più lacci (22, 32) che sono accoppiati scorrevolmente su detto corpo in punti o zone di trazione, ad es. formazioni ad occhiello o canali, e sono tirabili per ridurre la sezione della struttura tubolare e/o stringere e/o adattare detto corpo (12) suH'articolazione.
  2. 2. Tutore secondo la rivendicazione 1, comprendente lembi (70) di interruzione o rilassamento della struttura tubolare che si estendono sostanzialmente paralleli tra loro e paralleli al piano in cui si muovono gli arti articolati, gli uno o più lacci (22, 32) essendo configurati per avvicinare o stringere uno verso l’altro detti lembi.
  3. 3. Tutore secondo la rivendicazione 2, in cui detti lembi (70) si estendono su tutta la lunghezza del tutore (12).
  4. 4. Tutore secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente uno o più lacci (32) accoppiati alla zona (14) dei corpo flessibile che - in uso - si colloca tutt’attomo allo snodo deH’articolazione, detti uno o più lacci (32) essendo atti a stringere e/o tensionare tale zona per metterla in trazione.
  5. 5. Tutore secondo una delle rivendicazioni precedenti da 1 a 3, comprendente un singolo laccio (32) accoppiato a detto corpo tutt'attomo alla zona (14) che - in uso - si colloca attorno lo snodo dell’articolazione, detto singolo laccio (32) essendo atto a stringere e/o tensionare tale zona per metterla in trazione.
  6. 6. Tutore secondo la rivendicazione 2 e 5, in cui detto singolo laccio (32) è accoppiato con, e corre in direzione sostanzialmente parallela a, lembi tra loro opposti e disposti - in uso -tutt'attomo lo snodo dell’articolazione, detto singolo laccio (32) comprendendo un tratto (32R) che passa da un lembo a quello opposto per un cambio di direzione.
  7. 7. Tutore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui un o ciascun laccio si estende sulla superficie o all'interno di detto corpo (12) e/o sulla superficie o all’interno di detti lembi con un andamento a zig-zag.
  8. 8. Tutore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui un o ciascun laccio si estende sulla superficie o all’interno di detto corpo (12) con un andamento sostanzialmente ad anello o U, tale che le sue estremità siano vicine tra loro e tirabili con verso uguale.
  9. 9. Tutore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui detto corpo (12) è in materiale inestensibile e il tutore comprende elementi allungati di rinforzo che sono elasticamente deformabili e accoppiati a o integrati in detto corpo e disposti perpendicolarmente a detti lembi; o in cui detto corpo (12) è in materiale elastico e il tutore comprende elementi allungati di rinforzo (40) che sono rigidamente indeformabili e accoppiati a o integrati in detto corpo e disposti perpendicolarmente a detti lembi.
  10. 10. Tutore secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente due coppie di aste rigide (50) tra loro collegate da uno snodo, e accoppiate a o integrate in detto corpo in modo da portarsi - col tutore in uso - ai lati dell'articolazione per sostenerla.
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