ITTV20090170A1 - Dispositivo demoltiplicatore per attuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati - Google Patents

Dispositivo demoltiplicatore per attuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati Download PDF

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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60TVEHICLE BRAKE CONTROL SYSTEMS OR PARTS THEREOF; BRAKE CONTROL SYSTEMS OR PARTS THEREOF, IN GENERAL; ARRANGEMENT OF BRAKING ELEMENTS ON VEHICLES IN GENERAL; PORTABLE DEVICES FOR PREVENTING UNWANTED MOVEMENT OF VEHICLES; VEHICLE MODIFICATIONS TO FACILITATE COOLING OF BRAKES
    • B60T7/00Brake-action initiating means
    • B60T7/02Brake-action initiating means for personal initiation
    • B60T7/08Brake-action initiating means for personal initiation hand actuated
    • B60T7/10Disposition of hand control

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
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  • Fluid-Damping Devices (AREA)
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Description

DISPOSITIVO DEMOLTIPLICATORE PER ATTUATORE AD ALTA
EFFICIENZA E RIDOTTO SFORZO PER MEZZI VEICOLATI
[0001 ] Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo demoltiplicatore per attuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati. L’oggetto del presente trovato ha particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore dei dispositivi a leva ma anche motorizzati di comando, tramite il tiraggio ed il rilascio, di un cavo flessibile in modo tale da attivare e viceversa delle funzioni aiti ve/passi ve nei mezzi veicolati quali possono essere dispositivi freno o stazionamento per carrozzine e carrozzelle per diversamente abili, carrozzine e carrozzelle per neonato, passeggini per l’infanzia ed altri veicoli anche motorizzali condotti e sospinti manualmente dall’ utilizzatore.
Campo d’ applicazione
[0002] In linea di principio, tra i dispositivi di sicurezza per mezzi veicolati, vi sono i freni azionati manualmente per il tramite d’una leva posta in prossimità del manubrio, i quali sono largamente impiegati in una moltitudine di veicoli condotti e sospinti a mano dal I ’ utilizzatore. Agendo sulla detta leva, viene tratto o rilasciato un cavetto tirante metallico mobile rispetto ad una guaina, il quale cavetto all'estremità opposta agisce in corrispondenza d’un freno in modo tale da attivare o disattivare gli organi frenanti. Un tipico organo frenante è costituito, ad esempio, dal freno a tamburo che generalmente è applicato in corrispondenza dei mozzo della ruota.
[0003] La configurazione convenzionale del freno a tamburo, comprende uno o piu ceppi o ganasce mobili che, provviste di pattini d’attrito, insistono perifericamente ad espansione rispetto al tamburo a guisa dì cilindro rotante solidale con il sistema da frenare. In un caso, in corrispondenza del mozzo viene ad essere assicurata la flangia metallica del tamburo rispetto alla quale è incernierata la leva di attuazione dei ceppi ad espansione e ad una cui estremità è fissato il terminale del cavettc tirante metallico. In corrispondenza della parte superiore, la flangia è sagomata in modo tale da consentire il fissaggio dell’estremità della guaina tiessi hi le che guida il cavetto tirante, detta guaina essendo coassiale rispetto ad un mezzo di registrazione passante attraverso un supporto trasversale che è fissato alla detta flangia metallica del tamburo.
Stato delParte
[00041 Una breve ricerca convenzionale, tesa a conoscere il panorama tecnico di riferimento nel l’ambito degli attuatoli per freni a tamburo applicati ai mezzi veicolati, ha consentito l'individuazione dei seguenti documenti:
DI JP200203 I 169 (Murayama)
D2 JP20062631 19 (Hibino et al.)
D3 JP2004344272 (Rin)
D4 JP55155930 (Fukuda)
10005 j DI descrive un meccanismo di arresto ed una carrozzella che utilizza detto meccanismo di arresto. Il detto meccanismo è configurato per provvedere ad una operatività longitudinale del freno avente un elevato grado di libertà nella posizione d’installamento. E’ previsto un piatto d’ancoraggio al telaio della carrozzella, al quale piatto d'ancoraggio è fulerato un braccio oscillante provvisto di pattino che è atto ad insistere in corrispondenza della ruota. Il braccio oscillante è sospinto da una prima leva che con una prima estremità è fulcrata al braccio oscillante mentre con la seconda estremità è incernierata ad una piastra a camma mobile a sua volta fulcrata al piatto d’ancoraggio al telaio. 11 cavetto tirante metallico è solidale con la piastra a camma, mentre una molla elastica spiroidale effettua il richiamo del braccio oscillante.
D2 è un dispositivo dotato d’una migliore capacità d’arresto ed in grado di operare in ambedue le condizioni di freno convenzionale e freno di stazionamento. La leva che agisce sul tirante è del tipo scomposta in due parli, una prima leva fulcrata airimpugnatura ed una seconda fulcrata alla detta prima leva.
D3 è un dispositivo d’arresto manuale, per carrozzelle, il quale è provvisto di maggiore curabilità ed è dotato d’una elevata forza di frenatura anche se messo in una condizione di continua operatività. La configurazione dei detto dispositivo prevede il concorso d’una specifica articolazione in corrispondenza della leva di attuazione posta in prossimità dell'impugnatura.
D4 rappresenta un freno il quale è reso operativo applicando una forza piccola applicata alle due estremità del ceppo del freno, d’una bicicletta un motociclo o simile come cerniera e provvedendo una leva come una delle cerniere. In questo caso, il cavetto tirante, è solidale con una estremità ad un braccio leva d’attuazione del ceppo conformato ad “L” il quale è lulcralo alla flangia e concorre con un secondo braccio leva connesso al detto primo atto ad insistere per il tramite di un pattino in corrispondenza del tamburo.
[0006] Tutto ciò considerato si può ragionevolmente affermare che:
- sono note leve di comando per attrezzature veicolate le quali sono provviste d’una particolare conformazione attraverso cui si limita e si controlla la forza di pressione originata dall'utilizzatore, ove dette leve movimentano un cavetto tirante mobile rispetto ad una guaina, il quale cavetto è collegato ad un freno a tamburo;
- sono note leve di comando D2 e D3, articolate, tese a demoltiplicare la forza originata sulle stesse in modo tale da conferire al freno a tamburo una funzione di freno convenzionale ed una di stazionamento;
- sono noti leveraggi tra loro articolati in modo tale da offrire una funzione di demoltiplica ai quali è connessa l'estremità del cavetto tirante metallico, ove i delti leveraggi sono previsti in corrispondenza ed in modo tale da agire su elementi del freno per carrozzelle DI e del freno a tamburo D4 d’un veicolo non motorizzato come ad esempio una bicicletta.
Inconvenienti
[0007] In linea di principio, s’è visto che dispositivi attuatori di tipo noto, possono offrire delle buone soluzioni applicative che provvedono ad un'azione di freno del veicolo anche in una condizione mantenuta con ridotto sforzo ed una corsa contenuta per il tramite dona condizione di consenso all'esercizio d'un tal comando.
Tuttavia, il panorama della tecnica non presenta aspetti di praticità d’ulilizzo ed universalità d'applicazione. In particolare il dispositivo suggerito in DI non è adatto per essere impiegato in corrispondenza di un freno a tamburo, nel quale non potrebbe affatto trovare applicazione così come suggerito nella configurazione, mentre D4 suggerisce un sistema di leve le quali per il fatto che sono tra loro articolate, apparentemente sono di complessa attuazione e non offrono sufficienti garanzie d’efficacia nelle diverse condizioni d’utilizzo.
[00081 Di qui !a necessità per le imprese particolarmente del settore, di individuare delle soluzioni alternative maggiormente efficaci e che racchiudano in sè tutte le già menzionate funzionalità, rispetto alle soluzioni fino ad ora in essere.
10009] Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai descritti inconvenienti.
Breve descrizione del trovato
[0010] Questo ed altri scopi vengono raggiunti con ti presente trovato secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti, mediante un dispositivo demoltiplicatore per altuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati, del tipo comprendente un comando a leva del freno (200) in prossimità del Γ impugnatura del manubrio del detto mezzo veicolato, con impegnato al detto comando a leva una prima estremità d’un cavetto tirante metallico (100) dinamico ed una relativa guaina ( 130) statica, detto cavetto tirante metallico ( 100) dinamico essendo guidato da un blocchetto di guida (120) oscillante luicrato ad una staffa convertitore ( 1 10) che è fissata alla flangia di un freno (200) a tamburo, detto blocchetto di guida ( 120) atto a costituire mezzo d’impegno deH’estremità della guaina ( 130) rispetto alla quale è mobile coassialmente il cavetto tirante metallico ( 100), ed in cui la detta seconda estremità del cavetto tirante metallico (100) è impegnata ad una leva convertitore (140a, 140b) che è fulcrata almeno alla staffa convertitore ( 1 10), ove alla detta leva convertitore ( 140a, I40b) è unito un elemento di collegamento registrabile che è con l’estremità opposta unito alla leva di attuazione fulcrata alla flangia del freno (200) a tamburo
Scopi
|0011| In tal modo attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto ha consentito di raggiungere un considerevole progresso tecnico, sono conseguiti alcuni scopi e vantaggi.
|0U12j Un primo scopo, ha inteso ottenere un dispositivo demoltiplicatore rispondente alla nonnativa, che potesse essere cooperante con una convenzionali, leva di comando che è fissata al manubrio del mezzo veicolato senza la necessità di prevedere delle modifiche strutturali ai freni a tamburo esistenti o modifiche significative agli esistenti attuatori a leva.
[0(113] Un secondo scopo è quello di prevedere un dispositivo demoltiplicatore comodamente attivabile dall’operatore, con ridotto sforzo e corsa esercitata in corrispondenza della leva, di massima efficienza in grado di garantire un buon margine di sicurezza ed affidabilità nel tempo.
|0014] Un terzo scopo è stato quello d’ottenere un dispositivo demoltiplicatore universale, di agevole regolazione e manutenzione.
|0015| Ancora uno scopo è consistito nell’ottenere un prodotto d’economica costruzione, costituito da un numero minimo di elementi, producibile in larga scala industriale.
[0016| Questi ed altri vantaggi appariranno dalia successiva particolareggiata descrizione d’alcune soluzioni preferenziali di realizzazione, con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari d’esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
Contenuto dei disegni
- La Figura 1 è una rappresentazione del dispositivo demoltiplicatore per attuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati: La Figura 2 è una vista particolare del dispositivo demoltiplicatore in riferimento all'ancoraggio del cavetto tirante metallico e della relativa guaina;
La Figura 3 è una rappresentazione d’assieme de! dispositivo demoltiplicatore per attuai ore applicato ad un freno a tamburo;
La Figura 4 è una vista schematica d’una prima situazione di utilizzo del dispositivo demoltiplicatore di cui in Figura ì ;
La Figura 5 è una vista schematica d’una seconda situazione d’utilizzo del dispositivo demoltiplicatore di cui in Figura 4;
Le Figure 6 e 7 è un diagramma che illustra la progressione della curva di lavoro del dispositivo di cui alle Figure precedenti;
Le Figure 8 e 9 sono delle viste di un ulteriore soluzione del dispositivo demoltiplicatore di cui alle figure precedenti, rappresentato in due situazione diverse.
Descrizione d’alcune realizzazioni pratiche del trovato
[0017 [ L’oggetto del presente trovato è un dispositivo demoltiplicatore (10a, 10b) (Figg. 4, 8) per attuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati.
[0018) Un dispositivo attuatore di tipo meccanico, per mezzi veicolati, è sostanzialmente composto da almeno una leva di comando, generalmente fissata in corrispondenza del manubrio del mezzo veicolato, la quale leva per il tramite di un cavetto tirante metallico (100) che è mobile coassialmente rispetto ad una guaina (130), aziona il corrispondente dispositivo demoltiplicatore (10a, 10b) che attiva e viceversa il freno a tamburo (200) (Fig. 3).
10019| In Figura 1, è rappresentala un'illustrazione pratica del dispositivo demoltiplicatore ( I Oa). Più in particolare, il detto dispositivo demoltiplicatore ( I Oa) è composto d'ima staffa convertitore (Ί IO) costituita da un corpo, ad esempio in materiale plastico sagomato, ben potendo essere anche metallico, il quale è atto a sormontare una parte della flangia (201 ) del freno a tamburo (200), abbracciandola e ad essere (Issato stabilmente rispetto allo stesso per il tramite di almeno una prima vite di fissaggio (210). La detta staffa convertitore ( 1 10) da un lato (Fig. 3), è provvista di una penisola sporgente (11 1 ) con una sede ad “U” (1 12) all’interno della quale è fulcrato il blocchetto di guida ( 120) oscillante, che intesta l’estremità della guaina (130) rispetto alla quale è mobile coassialmente il cavetto tirante metallico ( 100) e dalla quale fuoriesce il terminale (101 ). Il detto blocchetto di guida ( 120) è provvisto di due opposti perni (121 ) i quali sono introdotti all’interno di corrispondenti sedi a forcella (113) ciascuna ricavala in corrispondenza della rispettiva parete della detta sede ad “U” ( 1 12) di modo tale da consentire Γ orientamento del blocchetto di guida ( 120).
JU020] In una posizione prossima alla penisola ( 1 1 1 ) della delta staffa convertitore ( 1 10), è fulcrata ( 141 ) con una prima estremità la leva convertitore ( ! 40a). La leva convertitore ( 140a) (Fig. !), è costituita da un corpo monolitico con due pareti simmetriche ( 142, 143) unite tra loro da un traversino metallico ( 144) (Fig. 2), in modo tale che dette pareti simmetriche si dispongano ai lati della staffa convertitore ( 1 10) a formare Γ estremità fulcrata (141 ) della leva convertitore ( i 40a) che è unita alla staffa convertitore ( 1 10). La seconda estremità (145) delia leva convertitore ( ! 40a) dispone d'un perno (146) che unisce le due pareti simmetriche ( 142, 143) e di un ponte ( 147) che è fulcrato al detto perno (146), il quale ponte ( 147) collega il terminale ( 101 ) del cavetto tirante metallico (100) alla leva convertitore ( 140a). Il ponte ( 147) ha un ingresso (148) (Fig. 2), in modo tale da consentire l'introduzione ed il fissaggio del terminale (101 ) del cavetto tirante metallico ( 100) in modo agevole e per la sua rimozione dalla sede nei caso sia necessario provvedere alla sostituzione del detto cavetto tirante metallico ( 100).
[00211 Al perno ( 146) (Fig. 3) è impegnato l’elemento di collegamento registrabile ( 150) il quale è costituito da un tondino rigido che con l’estremità (151 ) è passante in una posizione intermedia attraverso il perno ( 146), mentre con l’estremità opposta ( 152) esso è impegnato alla leva di attuazione ( 160) che è federata alla flangia (201 ) del freno a tamburo (200). Più in dettaglio, la conformazione dell’estremità (152) è de! tipo a “Z" di modo tale da consentire l’introduzione parziale di detta estremità (152) all’interno ed attraverso il foro (161 ) ricavato in corrispondenza della terminazione della leva d’attuazione (160) di modo tale che una pane di detta estremità ( 152) vada a sovrapporsi lungo la detta leva d'attuazione ( 160) in modo tale da essere facilmente rimossa effettuando un lieve disassamento per poi procedere a sfilare la stessa.
|U022] In Figura 4 e 6 è rappresentata schematicamente la soluzione di dispositivo demoltiplicatore (10a) di cui in Figura I . Ancora più in dettaglio, il dispositivo demoltiplicatore ( IOa) di Figura 4 è rappresentato in una situazione di riposo con la leva convertitore ( I 40a), elemento di collegamento registrabile ( 150) e leva d’attuazione ( 160) che sono rilasciati, in modo tale da non attivare il freno a tamburo (200). La successiva rappresentazione (vedi Figura 5) illustra lo stesso dispositivo demoltiplicatore (I Oa) di cui in Figura 1 , 4 e 6 ma in una situazione in cui il complesso di leve, leva convertitore (140a), elemento di collegamento registrabile (150) e leva d’attuazione ( 160), risultano tratte per il tramite dell’azione del cavetto tirante ( 100), in modo tale da attivare il detto freno a tamburo (200). 11 diagramma di Figura 7, rappresenta la curva di lavoro del dispositivo demoltiplicatore ( 1 Oa) dalla quale si evidenzia la progressione in un ambito di sfruttamento ottimale del complesso di dette leve, rispettivamente leva convertitore ( 140a), elemento di collegamento registrabile ( 150) e leva d’attuazione ( 160), ambito che può essere definito in una fascia di valori, che come da tabella sottostante riferita agli angoli a, b e c, della leva convertitore ( I40a) è compresa: c = da 45° a 0° sessagesimali
a= da 45° a 90° sessagesimali
b= da 52° a 20° sessagesimali
[0023] Le Figure 8 e 9 rappresentano una seconda soluzione di dispositivo demoltiplicatore ( 10b), rappresentato in due situazioni diverse, rispettivamente una prima (Figura 8) in cui il dispositivo demoltiplicatore ( 10b), è in una situazione di riposo con la leva convertitore ( I40b), elemento di collegamento registrabile (150) e leva d’attuazione ( 160) che sono rilasciati, in modo tale da non attivare il freno a tamburo (200). La successiva rappresentazione (vedi Figura 9), illustra lo stesso dispositivo demoltiplicatore (10b) di cui in Figura 1. 4 e 6 ma in una situazione in cui il complesso di leve, leva convertitore ( 140b), elemento di collegamento registrabile ( 150) e leva d’attuazione (160), risultano tratte per il tramite dell’azione del cavetto tirante ( 100), in modo tale da attivare il detto freno a tamburo (200). Rispetto alla soluzione dì dispositivo demoltiplicatore (10a) l'ipotesi di dispositivo demoltiplicatore ( 10b), ha una diversa configurazione, in linea di principio, della leva convertitore { 140b), la quale si presenta con un corpo monolitico sagomato a guisa di squadra ed in modo tale da disporre di due bracci ( 145a, 145b) orientati tra loro a 90°, all’estremità d’un primo dei quali ( 145a) è impegnato rispettivamente il cavetto tirante (100) mentre dall’altra (145b) è impegnato l’elemento di collegamento registrabile (150) che unisce la leva d’attuazione (160). In una posizione intermedia, la leva convertitore ( 140b) è fulcrata (141) alla staffa convertitore (1 10),
Legenda
(10a, 10b) dispositivo demoltiplicatore
(100) cavetto tirante metallico
(101 ) terminale
(200) freno a tamburo
( 110) staffa convertitore
(201 ) flangia del freno
(210) vite dì fissaggio
(1 1 1) penisola sporgente
(1 12) sede ad “U”
(120) blocchetto di guida oscillante
(130) guaina
(121 ) perni
(113) sedi a forcella
(140a, 140b) leva convertitore
( 141) fulcro della leva convertitore
(142, 143) pareti simmetriche
(144) traversino metallico
( 145) seconda estremità
( 145 a, I45b) bracci orientati a 90°
( 146) perno
( J47) ponte
(148) ingresso
(150) elemento di collegamento registrabile ( 151) estremità
( 152) estremità opposta a “Z”
(160) leva d’attuazione
( 161 ) foro

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI Dispositivo demoltiplicatore (IOa, 10b), per attuatore ad alta efficienza e ridotto sforzo per mezzi veicolati del tipo comprendente una leva d comando del freno (200) in prossimità dell 'impugnatura del manubrio de detto mezzo veicolato con, impegnato alla detta leva di comando, una prima estremità d’un cavetto tirante metallico (100) ed una relativa guaina ( 130), detto cavetto tirante metallico (100) essendo guidato in corrispondenza del terminale (101 ) da un blocchetto di guida oscillante ( 120), caratterizzato dal fatto che Γ estremità terminale (101 ) del cavetto tirante metallico (100) è impegnata ad una leva convertitore (140a, 140b) che è fulcrata almeno alla staffa convertitore (110), ove alla detta leva convertitore (140a, 140b) è unito un elemento di collegamento registrabile (150) che con l’estremità (152) opposta a quella d’impegno alla detta leva convertitore (140a, 140b) è unito alla leva di attuazione (160) del detto freno (200).
  2. Dispositivo demoltiplicatore (10a, 10b) per attuatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la staffa convertitore ( 1 10) è costituita da un corpo in materiale plastico sagomato, il quale è atto ad essere fissato stabilmente alla flangia (201) del freno (200), ove detta staffa convertitore (1 10) è provvista dì una penisola sporgente (1 1 1 ) rispetto alla quale è fide rato il blocchetto di guida (120) oscillante, che intesta Pestremi tà della guaina (130) rispetto alla quale è mobile coassialmente il cavetto tirante metallico ( 100), ed in cui in una posizione prossima alla penisola (1 1 1 ) della detta staffa convertitore (1 10), è fulcrata (141 ) la leva convertitore (140a, 140b) la cui estremità (145) collega il terminale ( 101 ) del cavetto tirante metallico ( 100) alla detta leva convertitore (140a. 140b), che per il tramite dell’elemento di collegamento registrabile ( 150) è imita alla leva d’attuazione (160).
  3. 3. Dispositivo demoltiplicatore (10a) per attuatore secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che alla staffa convertitore (110) è fulcrata ( 141 ) la leva convertitore ( I40a), costituita da un corpo monolitico con due pareti simmetriche ( 142, 143) unite tra loro da un traversino metallico (144) in modo tale che dette pareti simmetriche si dispongano ai lati della staffa convertitore ( 110) a formare F estremità fulcrata (141 ) della leva convertitore (140a) ed in cui la seconda estremità (145) della leva convertitore (140a) dispone d’un perno (146) che unisce le dette due pareti simmetriche (142, 143) e di un ponte (147) che è fulcrato al detto perno ( 146), il quale ponte (147) collega il terminale (101 ) del cavetto tirante metallico (100) alla leva convertitore (140a), detto ponte ( 147) con un ingresso ( 148), in modo tale da consentire l’introduzione ed il fissaggio del terminale (101 ) del cavetto tirante metallico ( 100).
  4. 4. Dispositivo demoltiplicatore (10a) per attuatore secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che al perno ( 146) è impegnato l’elemento di collegamento registrabile (150), costituito da un tondino rigido che con l’estremità (151 ) è passante in una posizione intermedia attraverso il perno (146), mentre con l’estremità opposta (152) esso è impegnato alla leva di attuazione (160) che è fulcrata alla flangia (201 ) del freno a tamburo (200).
  5. 5. Dispositivo demoltiplicatore ( 1 Oa) per attuatore secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la conformazione dell’estremità (152) dell’elemento di collegamento registrabile (150), è del tipo a “Z” di modo tale da consentire l’introduzione parziale di detta estremità ( 152) all’ interno ed attraverso il foro (161 ) ricavato in corrispondenza della terminazione della leva d’attuazione (160) di modo tale che una parte di detta estremità (152) vada a sovrapporsi lungo la detta leva d’attuazione (160).
  6. 6. Dispositivo demoltiplicatore (10b) per attuatore secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto clic la leva convertitore (140b), ha un corpo monolitico sagomato a guisa di squadra ed in modo tale da disporre di due bracci (145a, 145b) orientati tra loro a 90°, all’estremità d’un primo dei quali (145a) è impegnato rispettivamente il cavetto tirante (100) mentre dall’altra ( 145b) è impegnato l’elemento di collegamento registrabile (150) che unisce la leva d’attuazione (160), ove la leva convertitore (140b) è fulcrata (141 ) in una posizione intermedia alla staffa convertitore ( 1 10).
  7. 7. Dispositivo demoltiplicatore (10a,10b) per attuatore secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la progressione ottimale del complesso di dette leve, rispettivamente leva convertitore (140a, 140b), elemento di collegamento registrabile (150) e leva d’attuazione (160), è definito come da tabella sottostante riferita agli angoli a, b e c, della leva convertitore (140a), ovvero compresa: c = da 45° a 0° sessagesimali a= da 45° a 90° sessagesimali b= da 52° a 20° sessagesimali
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