ITTV20060110A1 - Stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico e metodo di controllo del relativo impianto di termoregolazione. - Google Patents

Stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico e metodo di controllo del relativo impianto di termoregolazione. Download PDF

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ITTV20060110A1
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Italy
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temperature
liquid
cooling
casing
heating
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Inventor
Bo Peter Dal
Dario Girelli
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Inglass Spa
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Description

D E S C R I Z IO N E
La presente invenzione è relativa ad uno stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico ed al metodo di controllo del relativo impianto di termoregolazione.
Più in dettaglio, la presente invenzione è relativa ad uno stampo ad iniezione a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Com'è noto, gli stampi ad iniezione sono formati essenzialmente da una prima ed una seconda carcassa in metallo di forma sostanzialmente parallelepipeda, che sono destinate ad essere portate in battuta una sull'altra in corrispondenza di una delle due facce maggiori, e sono strutturate in modo tale da formare in corrispondenza della superficie di contatto tra le stesse carcasse una camera chiusa sagomata in modo tale da ricalcare in negativo la forma del manufatto in materiale plastico da realizzare. Al centro della faccia maggiore destinata a venire a contatto con l'altra carcassa, la prima carcassa dello stampo presenta inoltre una zona o area, generalmente sporgente, sagomata in modo tale da ricalcare in negativo la forma di almeno una parte del manufatto in materiale plastico da realizzare, tradizionalmente chiamata "impronta" dello stampo.
Gli stampi ad iniezioni sono inoltre provvisti di un canale caldo per la distribuzione del materiale plastico allo stato liquido che è alloggiato sulla prima carcassa all'interno di una sede appositamente ricavata sulla seconda delle due facce maggiori della carcassa medesima, in modo tale da essere allineata con l'impronta dello stampo sopra menzionata; ed infine di un impianto di termoregolazione della carcassa che è selettivamente in grado dì raffreddare o riscaldare la prima carcassa in modo tale da mantenere, durante le operazioni di stampaggio ad iniezione, il valore della temperatura media della prima carcassa all'interno di un intervallo di tolleranza prestabilito.
Più in dettaglio, l'impianto di termoregolazione della carcassa comprende essenzialmente un condotto di raffreddamento/riscaldamento che si sviluppa ali'interno della prima carcassa lungo un percorso stabilito in fase di progetto; un serbatoio di accumulo all'interno del quale è atta ad essere immagazzinata una determinata quantità di liquido termoregolatore da far circolare all'interno della prima carcassa; una tubazione di mandata ed una tubazione di ritorno atte a mettere in comunicazione le due estremità del condotto di raffreddamento/riscaldamento con il serbatoio di accumulo sopra menzionato; ed una pompa di circolazione atta a far circolare il liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio di accumulo all'interno del circuito idraulico chiuso formato dal condotto di raffreddamento/riscaldamento della carcassa e dalle tubazioni di mandata e di ritorno.
Negli stampi ad iniezione attualmente conosciuti, l'impianto di termoregolazione della carcassa comprende inoltre un gruppo riscaldante ed un gruppo refrigerante, entrambi posizionati lungo la tubazione di mandata che porta il liquido termoregolatore dal serbatoio di accumulo verso il condotto di raffreddamento/riscaldamento della carcassa. Il gruppo riscaldante è generalmente costituito da una resistenza elettrica ed è atto a cedere calore al liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento della carcassa, ment il gruppo refrigerante è generalmente costituito da una unità frigorifera a pompa di calore ed è atto a sottrarre calore al liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento della carcassa.
L'impianto di termoregolazione della carcassa è infine provvisto di una centralina elettronica di controllo dedicata che è in grado di pilotare la pompa di circolazione, il gruppo riscaldante ed il gruppo refrigerante sulla base dei segnali provenienti da una serie di sensori di temperatura posizionati nella carcassa in metallo, in modo tale da portare la temperatura della prima carcassa ad un valore prestabilito durante una fase di riscaldamento dello stampo che precede l'inizio delle operazioni di stampaggio, e poi mantenere il valore della temperatura della prima carcassa all'interno di un intervallo di tolleranza prestabilito durante il successivo utilizzo dello stampo. Utilizzo che prevede ovviamente il continuo deflusso di materiale plastico ad alta temperatura dal canale caldo verso l'impronta dello stampo, con conseguente cessione di calore e riscaldamento della prima carcassa.
Più in dettaglio, la centralina elettronica di controllo nella fase di riscaldamento immediatamente il gruppo riscaldante in modo tale che il liquido termoregolatore che circola nel condotto di raffreddamento/riscaldamento della carcassa possa riscaldare progressivamente la prima carcassa, fino al raggiungimento di una temperatura minima di esercizio sostanzialmente uguale alla temperatura di solidificazione del materiale plastico utilizzato. Nella fase successiva la centralina elettronica di controllo attiva invece il gruppo refrigerante in modo tale che il liquido termoregolatore che circola nel condotto di raffreddamento/riscaldamento della carcassa possa sottrarre calore alla prima carcassa così da mantenere il valore della temperatura media della medesima all'interno dell'intervallo di tolleranza sopra menzionato.
Pur riuscendo a portare con estrema rapidità la carcassa dello stampo alla temperatura minima di esercizio prevista per l'inizio delle operazioni di stampaggio, gli impianti di termoregolazione della carcassa attualmente conosciuti non sono in grado di mantenere, con sufficiente stabilità nel tempo, la porzione della prima carcassa nell'intorno dell'impronta dello stampo ad un valore sostanzialmente uguale alla temperatura di solidificazione del materiale plastico utilizzato. Incapacità che, in alcuni casi, può compromettere la corretta solidificazione del materiale plastico in corrispondenza dell'impronta, con tutti gli inconvenienti che questo comporta.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di realizzare uno stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico, esente dagli inconvenienti sopra descritti.
Secondo la presente invenzione viene realizzato uno stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
Secondo la presente invenzione viene inoltre realizzato uno metodo di controllo dell'impianto di termoregolazione di uno stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico come esplicitato nella rivendicazione 13 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui;
- la figura 1 è una vista schematica di uno stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico realizzato secondo i dettami della presente invenzione ;
- la figura 2 è un diagramma di flusso delle operazioni implementate dalla centralina elettronica di controllo dello stampo illustrato in figura 1;
- la figura 3 mostra un diagramma di flusso delle operazioni implementate dalla centralina elettronica di controllo dell'impianto di termoregolazione durante un processo di calcolo delle energie assorbite atto a segnalare condizioni di malfunzionamento dello stampo; e
la figura 4 mostra un diagramma di flusso contenente una variante delle operazioni implementate dalla centralina elettronica di controllo dell'impianto di termoregolazione dello stampo durante una fase di preriscaldamento del detto stampo.
Con riferimento alla figura 1, con il numero 1 è indicato nel suo complesso uno stampo per la produzione di manufatti in materiale plastico mediante iniezione di materiale plastico allo stato liquido. Lo stampo 1 comprende essenzialmente una prima ed una seconda carcassa in metallo di forma sostanzialmente parailelepipeda che sono destinate ad essere portate in battuta una sull'altra in corrispondenza di una delle due facce maggiori, e sono strutturate in modo tale da formare in corrispondenza della superficie di contatto tra le carcasse una camera chiusa sagomata in modo tale da ricalcare in negativo la forma del manufatto in materiale plastico da realizzare.
Più in dettaglio, la prima carcassa in metallo, di seguito indicata con il numero 2, presenta sulla faccia maggiore destinata a venire a contatto con la seconda carcassa (non illustrata) dello stampo una zona o area centrale 2a preferibilmente, ma non necessariamente, sporgente che risulta essere sagomata in modo tale da ricalcare in negativo la forma di almeno una parte del manufatto da realizzare, di seguito chiamata impronta 2a dello stampo .
Lo stampo 1 comprende inoltre un canale caldo 3 per la distribuzione del materiale plastico allo stato liquido che risulta essere posizionato sulla carcassa 2, all'interno di una sede 2b appositamente ricavata sulla seconda faccia maggiore della carcassa 2 in modo tale da essere allineata con l'impronta 2a dello stampo, ed è strutturato in modo tale da far defluire a comando ed in modo controllato materiale plastico verso l'impronta 2a mantenendolo sempre allo stato liquido, ed una centralina elettronica di controllo 4 che è in grado di pilotare il canale caldo 3 in modo tale da regolare istante per istante il deflusso del materiale plastico allo stato liquido verso l'impronta 2a dello stampo.
Più in dettaglio, la centralina elettronica di controllo 4 è atta a pilotare le resistenze elettriche (non illustrate) integrate nel canale caldo 3 in funzione dei segnali provenienti da una serie di sensori di temperatura {non illustrati) anch'essi integrati nel canale caldo 3, in modo tale da far defluire a comando ed in modo controllato il materiale plastico verso l'impronta 2a mantenendolo sempre allo stato liquido.
Lo stampo 1 è inoltre provvisto di un impianto di termoregolazione 5 della carcassa che è selettivamente in grado di raffreddare o riscaldare la porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo, in modo tale da mantenere, durante le operazioni di stampaggio ad iniezione, il valore della temperatura media dell'impronta 2a medesima all'interno di un intervallo di tolleranza prestabilito nell'intorno di una temperatura di riferimento determinata, preferibilmente, ma non necessariamente, coincidente con la temperatura di solidificazione del materiale plastico contenuto nel canale caldo 3.
Con riferimento alla figura 1, l'impianto di termoregolazione 5 comprende essenzialmente un primo condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 che si sviluppa all'interno della carcassa 2 nell'intorno della sede 2b della carcassa 2 che ospita il canale caldo 3 per la distribuzione del materiale plastico; un secondo condotto di raffreddamento/riscaldamento 7 che si sviluppa all'interno della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo; un serbatoio 8 di accumulo all'interno del quale è atta ad essere immagazzinata una determinata quantità dì liquido termoregolatore da far circolare all'interno della carcassa 2; un circuito idraulico di mandata 9 ed un circuito idraulico di ritorno 10 atti a mettere in comunicazione il serbatoio 8 con le due estremità del condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 e con le due estremità del condotto di raffreddamento/riscaldamento 7; ed una pompa di circolazione 11 preferibilmente, ma non necessariamente, a portata variabile, la quale è atta a far circolare il liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8 all'interno del circuito idraulico chiuso formato dai due condotti di raffreddamento/riscaldamento 6 e 7 della carcassa 2 e dai circuiti idraulici di mandata 9 e di ritorno 10.
Più in dettaglio, la pompa di circolazione 11 è atta a far circolare il liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8 lungo il circuito idraulico di mandata 9, fino a raggiungere uno qualsiasi dei due condotti di raffreddamento/riscaldamento 6 e 7 della carcassa 2, e poi lungo il circuito idraulico di ritorno 10 fino a raggiungere nuovamente il serbatoio 8.
Con riferimento alla figura 1, l'impianto di termoregolazione 5 è inoltre provvisto di due valvole parzializzatrici ad azionamento elettrico, la prima delle quali, di seguito indicata con il numero 12, è posizionata lungo il circuito idraulico di mandata 9, immediatamente a monte del condotto di raffreddamento/riscaldamento 6, ed è atta a regolare istante per istante il valore del flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento 6. La seconda valvola parzializzatrice ad azionamento elettrico, di seguito indicata con il numero 13, è invece posizionata lungo il circuito idraulico di mandata 9, immediatamente a monte del condotto di raffreddamento/riscaldamento 7, ed è atta a regolare istante per istante il valore del flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento 7 stesso. Lungo il circuito idraulico di mandata 9, l'impianto di termoregolazione 5 comprende inoltre un gruppo refrigerante 14 ed un gruppo riscaldante 15 ausiliario. Il gruppo refrigerante 14 è in grado, a comando, di sottrarre calore dal liquido termoregolatore che fluisce attraverso lo stesso circuito idraulico di mandata 9, in modo tale che la temperatura del liquido termoregolatore in ingresso ad uno qualsiasi dei due condotti di raffreddamento/riscaldamento 6 e 7 della carcassa 2 sia inferiore alla temperatura del liquido termoregolatore presente all'interno del serbatoio 8, mentre il gruppo riscaldante 15 è in grado, a comando, di cedere calore al e quindi riscaldare il liquido termoregolatore che fluisce attraverso lo stesso circuito idraulico di mandata 9, in modo tale che la temperatura del liquido termoregolatore in ingresso ad uno qualsiasi dei due condotti di raffreddamento/riscaldamento 6 e 7 della carcassa 2 sia superiore alla temperatura del liquido termoregolatore presente all'interno del serbatoio 8.
Il canale caldo 3, la pompa di circolazione 11, il gruppo refrigerante 14 ed il gruppo riscaldante 15 sono dispositivi già ampiamente conosciuti nel settore degli stampi ad iniezione e non verranno ulteriormente descritti.
Con riferimento alla figura 1, l'impianto di termoregolazione 5 è infine provvisto di uno o più sensori di temperatura 16 distribuiti nella carcassa 2 in modo tale da rilevare istante per istante almeno il valore della temperatura della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo, di almeno un sensore di temperatura 17 posizionato nel serbatoio 8 in modo tale da rilevare istante per istante il valore della temperatura del liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8 medesimo, e di almeno un sensore di temperatura 18 posizionato nella carcassa 2 in modo tale da rilevare istante per istante il valore della temperatura del liquido termoregolatore circolante nel primo condotto di raffreddamento/riscaldamento 6, e la centralina elettronica di controllo 4 è collegata ai sensori di temperatura 16, 17 e 18 ed è in grado di pilotare, oltre al canale caldo 3, anche la pompa di circolazione 11, le due valvole parzializzatrici 12 e 13, il gruppo refrigerante 14 ed il gruppo riscaldante 15 ausiliario sulla base dei segnali provenienti dai sensori di temperatura 16, 17 e 18 sopra menzionati.
Più in dettaglio, la centralina elettronica di controllo 4 è atta a pilotare la pompa di circolazione 11, le due valvole parzializzatrici 12 e 13, il gruppo refrigerante 14 ed il gruppo riscaldante 15 in modo tale da poter portare, durante la fase di preriscaldamento dello stampo 1 che precede l'inizio delle operazioni di stampaggio, la temperatura della porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a ad una temperatura minima di esercizio prestabilita il cui valore è preferibilmente, ma non necessariamente, uguale alla temperatura di solidificazione del materiale plastico impiegato, sfruttando per tale operazione il calore generato dal canale caldo 3.
Nel caso in cui il calore generato dal canale caldo 3 fosse insufficiente per portare e mantenere la porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a alla temperatura minima di esercizio, la centralina elettronica di controllo 4 è atta inoltre ad attivare anche il gruppo riscaldante 15 ausiliario, in modo tale da poter riscaldare la carcassa 2 sfruttando sia il calore generato dal canale caldo 3 che il calore generato dal gruppo riscaldante 15 ausiliario.
Al raggiungimento della temperatura minima di esercizio, la centralina elettronica di controllo 4 è atta poi a pilotare la pompa di circolazione 11, le due valvole parzializzatrici 12 e 13, il gruppo refrigerante 14 ed il gruppo riscaldante 15 in modo tale da mantenere il valore della temperatura della porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a all'interno del citato intervallo di tolleranza nell'intorno della citata temperatura di solidificazione del materiale plastico.
In altre parole, la centralina elettronica di controllo 4 è in grado di pilotare l'impianto di termoregolazione 5 in modo tale da utilizzare, durante la fase di riscaldamento dello stampo 1 che precede l'inizio delle operazioni di stampaggio, il canale caldo 3 come gruppo riscaldante per elevare la temperatura del liquido termoregolatore che circola all'interno dell'impianto, prima di far circolare il suddetto liquido termoregolatore nel condotto di raffreddamento/riscaldamento 7 che si sviluppa all'interno della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo. Nel caso in cui il calore prodotto dal canale caldo 3 fosse insufficiente per portare la temperatura del liquido termoregolatore che circola all'interno dell'impianto ad un valore superiore alla temperatura minima di esercizio sopra menzionata, la centralina elettronica di controllo 4 è in grado di attivare anche il gruppo riscaldante 15 ausiliario in modo tale da fornire il calore strettamente necessario per portare il liquido termoregolatore alla temperatura desiderata.
Il funzionamento dello stampo 1 e del suo impianto di termoregolazione 5 verrà ora descritto con riferimento al diagramma di flusso mostrato nella figura 2 supponendo che tutti gli elementi che compongono lo stampo 1 si trovino inizialmente a temperatura ambiente, e sia quindi necessario effettuare un riscaldamento dello stampo 1 prima di poter dare inizio alle operazioni di stampaggio.
In uso, quindi, non appena viene attivato il canale caldo 3, la centralina elettronica di controllo 4 inizia una fase di preriscaldamento {blocco 90 indicato con linea a tratti) durante la quale attiva la pompa di circolazione II in modo tale da far circolare il liquido termoregolatore all'interno dei condotti di raffreddamento/riscaldamento 6 e 7, e poi pilota le valvole parzializzatrici 12 e 13 in modo tale da aprire completamente la valvola parzializzatrice 12 così da portare al valore massimo il flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento 6, e da chiudere completamente la valvola parzializzatrice 13 così da impedire il passaggio del liquido termoregolatore attraverso il condotto di raffreddamento/riscaldamento 7 (blocco 100).
Poiché il canale caldo 3 è un dispositivo che ha una temperatura di esercizio sensibilmente superiore ai 200°C ed il condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 si sviluppa all'interno della carcassa 2 nell'intorno della sede 2b della carcassa 2 che ospita tale canale caldo 3, il liquido termoregolatore che circola all'interno dell'impianto di termoregolazione 5 sottrae calore al canale caldo 3, aumentando progressivamente la propria temperatura media.
In questa fase la centralina elettronica di controllo 4 provvede a campionare ad istanti ti prestabiliti la temperatura TI del liquido termoregolatore misurata dal sensore di temperatura 18 (blocco 110). In particolare ad ogni istante ti la temperatura Tl(ti) misurata viene memorizzata in una memoria (non illustrata) della centralina elettronica di controllo 4 per essere poi confrontata con la temperatura T1(ti>1) memorizzata all'istante predente ti-1.(blocco 120). Durante il confronto viene verificato se la temperatura TI(ti) misurata è uguale alla temperatura T1(ti-1) misurata all'istante precedente ti-1e in caso negativo (uscita NO dal blocco 120) ossia se T1(ti)>T1(ti-1) le operazioni di misura (blocco 110) e di confronto (blocco 120) si ripetono.
Se invece la suddetta condizione viene verificata T1(ti)=T1(ti-1) (uscita SI dal blocco 120), la centralina elettronica di controllo 4 rileva il termine della crescita della temperatura T1, termine correlato al raggiungimento da parte del liquido termoregolatore di una condizione di equilibrio termico tra il canale caldo 3, il condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 e l'ambiente esterno.
A questo punto la centralina elettronica di controllo 4 provvede ad effettuare una verifica aggiuntiva del raggiungimento della condizione di equilibrio termico misurando la temperatura T2 del liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8. In particolare in questa fase, la centralina elettronica di controllo 4 campiona la temperatura T2(ti) misurata dal sensore di temperatura 17 (blocco 130) ed effettua un confronto tra quest'ultima e temperatura T2(ti-1) misurata nell'istante t^i precedente per verificare se T2(ti)=T2(t-1i)(blocco 140) .
Se tale confronto ha un esito negativo (uscita NO dal blocco 140), ovvero se la temperatura T2(ti) misurata non sì è stabilizzata ad un valore sostanzialmente costante ma sta ancora crescendo, la centralina elettronica dì controllo 4 reitera la misura della temperatura T2(ti)(blocco 130) e l'operazione di confronto (blocco 140) mentre se la relazione risulta essere soddisfatta viene confermato il raggiungimento da parte del liquido termoregolatore della suddetta condizione di equilibrio termico.
A questo punto la fase di preriscaldamento viene terminata ed ha inizio una fase di riscaldamento effettivo della porzione della carcassa 2 che si trova nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo (blocco 150).
In questa fase, la centralina elettronica di controllo 4 pilota le valvole parzializzatrici 12 e 13 in modo tale da chiudere progressivamente la valvola parzializzatrice 13 così da portare a zero il flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento 6,
aprire progressivamente la valvola parzializ
13 così da portare lentamente ad un valore prestabilito il flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/risca1damento 7 (blocco 160).
Poiché il liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8 si trova ora ad una temperatura superiore a quella della porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo, la circolazione del liquido termoregolatore all'interno del condotto di raffreddamento/riscaldamento 7 trasferisce rapidamente calore alla porzione della carcassa 2 che si trova nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo 1, per cui 1'impianto di termoregolazione 5 riesce a portare rapidamente la temperatura di questa zona della carcassa 2 alla temperatura minima di esercizio sfruttando per tale operazione una parte del calore prodotto e dissipato dal canale caldo 3.
In altre parole, durante la fase di preriscaldamento dello stampo 1, la centralina elettronica di controllo 4 è atta inizialmente a pilotare le due valvole parzializzatrici 12 e 13 in modo tale da far circolare il liquido termoregolatore solamente all'interno del condotto di raffreddamento/riscal damento 6 così da aumentare la temperatura stesso liquido sfruttando il calore dissipato dal canale caldo 3, mentre durante la successiva fase di riscaldamento effettivo le due valvole parzializzatrici 12 e 13 vengono pilotate in modo tale da far circolare il liquido surriscaldato solamente all'interno del condotto di raffreddamento/riscaldamento 7 così da aumentare la temperatura della porzione della carcassa 2 che si trova nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo.
A questo punto, la centralina elettronica di controllo 4 verifica se la temperatura T2(ti) del liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8 ha raggiunto o meno un valore sostanzialmente uguale alla temperatura Tsminima di esercizio stabilita per la porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a (blocco 170) - temperatura Tsminima che è preferibilmente, ma non necessariamente, uguale alla temperatura di solidificazione del materiale plastico contenuto nel canale caldo 3.
In questa fase, se il sensore dì temperatura 17 rileva che la temperatura T2 (11)del liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8 non ha raggiunto un valore sostanzialmente uguale alla temperatura Ts(uscita NO dal blocco 170), la centralina elettronica di controllo 4 attiva gruppo riscaldante 15 ausiliario (blocco 180) e pilota le valvole parzializzatrici 12 e 13 in modo tale da aprire entrambe le valvole parzializzatrici 12 e 13 così da far giungere il liquido termoregolatore riscaldato dal gruppo riscaldante 15 in ingresso sia al condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 sia al condotto di raffreddamento/riscaldamento 7,
Quando il sensore di temperatura 16 rileva che la porzione della carcassa 2 che si trova nell'intorno dell'impronta 2a dello stampo ha raggiunto la temperatura Tg(uscita SI dal blocco 170), la centralina elettronica di controllo 4 genera un comando di consenso all'inizio delle operazioni di stampaggio (blocco 190) e, successivamente controlla l'andamento della temperatura T3 nell'intorno dell'impronta 2a (blocco 200) in modo tale da intervenire nel caso in cui il valore di tale temperatura si sposti all'esterno di un intervallo di tolleranza prestabilito (blocco 210) (blocco 220} nell'intorno della temperatura Ts,
Più in dettaglio, se il valore della temperatura T3 misurata nell'intorno dell'impronta 2a si porta al disopra del limite superiore del suddetto intervallo di tolleranza {uscita NO dal blocco 220), la centralina elettronica di controllo 4 attiva il gruppo refrigerante 14 (blocco 240) in modo tale da asportare calore dalla porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a, così da compensare gli effetti del deflusso del materiale plastico ad alta temperatura dal canale caldo 3 verso l'impronta 2a dello stampo. Deflusso di materiale plastico che, in assenza di un appropriato raffreddamento della porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a, tenderebbe a far lievitare rapidamente la temperatura di questa zona della carcassa 2 al disopra della temperatura di solidificazione del materiale plastico contenuto nel canale caldo 3, impedendo un corretto svolgimento delle operazioni di stampaggio .
Se invece il valore della temperatura T3 misurata nell'intorno dell'impronta 2a si dovesse portare al disotto del limite inferiore dell'intervallo di tolleranza {uscita SI dal blocco 220), la centralina elettronica di controllo 4 pilota le due valvole parzializzatrici 12 e 13 in modo tale da ridurre il flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto di raffreddamento/riscaldamento 7, ed aumentare contemporaneamente il flusso del liquido termoregolatore in ingresso al condotto raffreddamento/riscaldamento 6 così da trasferire nuovamente calore dal canale caldo 3 all'impronta 2a sfruttando il liquido termoregolatore contenuto nel serbatoio 8, oppure può attivare il gruppo riscaldante 15 ausiliario per supplire al momentaneo bisogno di calore della carcassa 2 (blocco 230).
In seguito a ciascuno dei controlli sopra descritti la centralina elettronica di controllo 4 è in grado di implementare un processo di calcolo degli andamenti delle energie EX ed E2 assorbite dal canale caldo 3 e rispettivamente dall'impianto di termoregolazione 5 in funzione delle quali vengono determinate e segnalate eventuali condizioni anomale di funzionamento dello stampo 1 (blocco 250).
In particolare, con riferimento alla figura 3, il blocco 250 prevede in seguito all'avvio delle operazioni di stampaggio il calcolo dell'energia E1 (ti) assorbita dal canale caldo 3 e dell'energia E2(ti) assorbita dall'impianto di termoregolazione 5 in funzione delle quali vengono determinate una serie di indicazioni relative ad eventuali anomalie di funzionamento del canale caldo 3 e/o dell'impianto di termoregolazione 5.
In particolare, il processo di calcolo implementato nel blocco 250 permette alla centralina elettronica di controllo 4 di rilevare eventuali malfunzionamenti dello stampo 1 discriminando le anomalie presenti nel canale caldo 3 dalle anomalie che si verificano nell'impianto di termoregolazione 5 .
Con riferimento alla figura 3 sono riportate in dettaglio le operazioni del blocco 250 implementate dalla centralina elettronica di controllo 4 durante il processo di calcolo.
In particolare, la centralina elettronica di controllo 4 calcola ad ogni istante ti l'energia El(ti) assorbita dal canale caldo 3 (blocco 300) e l'energia E2(tj.)assorbita dall'impianto di termoregolazione 5, in particolare dal gruppo riscaldante 15 ausiliario e/o dal gruppo refrigerante 14 (blocco 310) così da determinare gli andamenti energetici del canale caldo 3 e dell'impianto di termoregolazione 5.
Durante tale elaborazione, la centralina elettronica di controllo 4 è in grado di effettuare un confronto tra gli andamenti energetici El(ti) e E2 (ti) ed un andamento campione ER associato all'assorbimento di energia dal canale caldo 3 e rispettivamente un andamento energetico campione ES associato all'assorbimento di energia da parte dell'impianto di termoregolazione 5.
È opportuno precisare che gli andamenti energetici campione ER ed ES sono definiti da corrispondenti grafici che caratterizzano l'assorbimento energetico del canale caldo 3 e dell'impianto di termoregolazione 5 in condizioni di corretto funzionamento dello stampo 1 ed in assenza di anomalie. Tali grafici energetici campione possono essere determinati e memorizzati nella centralina elettronica di controllo 4 in seguito alla fase di progetto o durante dei test operativi eseguiti sullo stampo 1.
Nel caso in cui il confronto implementato dalla centralina elettronica di controllo 4 individui uno scostamento tra l'andamento energetico El(ti) calcolato e l'andamento energetico campione ER (uscita NO dal blocco 320) viene individuata e segnalata una anomalia di funzionamento del gruppo refrigerante 14 e/o del gruppo riscaldante 15 dell'impianto di termoregolazione 5. Nella fattispecie, tale scostamento viene rilevato quando ad esempio una sequenza prestabilita di campioni di energia E1(ti) misurati in una serie di istanti ti risultano essere all'esterno di una fascia energetica di tolleranza prestabilita associata all'andamen energetico campione ER.
Contestualmente al confronto energetico sopra riportato, nel caso in cui il confronto implementato dalla centralina elettronica di controllo 4 individui uno scostamento prestabilito tra l'andamento energetico E2(ti) calcolato e l'andamento energetico campione ES (uscita NO dal blocco 340), viene individuata e segnalata una anomalia dovuta ad un malfunzionamento del canale caldo 3. Nella fattispecie, tale scostamento viene determinato quando ad esempio i campioni di energia E2(tj.)rilevati in una serie di istanti ti successivi sono all'esterno di una fascia energetica di tolleranza associata stabilita dall'andamento energetico campione ES.
Se invece gli andamenti delle energie assorbite El(ti) ed E2(ti) non si discostano dai rispettivi andamenti campione ER ed ES, la centralina elettronica di controllo 4 rileva una condizione di corretto funzionamento dello stampo ed implementa quindi nuovamente le operazioni di calcolo delle energie assorbite El ed E2 (Uscite SI dai blocchi 320 e 340) così da poter determinare i relativi andamenti temporali.
È opportuno precisare che grazie all 'implementazione del processo di analisi e confronto delle energie sopra descritto, la centralina elettronica di controllo 4 è in grado sia di rilevare un malfunzionamento dello stampo, sia di distinguere se il malfunzionamento verificato è dovuto ad una anomalia dell'impianto di termoregolazione 5 o da una anomalia nel canale caldo 3 .
Con riferimento alla figura 3 è mostrata una variante delle operazioni implementate dalla centralina elettronica di controllo 4 durante la fase di preriscaldo (blocco 90) in cui l'inizio della fase di riscaldamento effettivo viene determinata anziché in funzione della temperatura Tl, in funzione dell'andamento dell'energia assorbita E1 dal canale caldo 3.
In particolare, in seguito all'attivazione della fase di preriscaldo (blocco 400), durante la quale vengono implementate le medesime operazioni contenute nel blocco 300 sopra descritte, la centralina elettronica di controllo 4 provvede a calcolare ad istanti prestabiliti ti l'energia assorbita E1 dal canale caldo 3. In particolare la centralina 4 provvede a determinare la potenza elettrica assorbita dai resistor! del canale caldo in funzione della quale determina l'energia assorbita dallo stesso (blocco 410)
Ad ogni istante ti, l'energia El(ti) misurata viene memorizzata in una memoria (non illustrata) della centralina elettronica di controllo 4, per essere poi confrontata con l'energia assorbita Elitt-i) memorizzata all'istante predente ti-χ (blocco 420). Durante il confronto viene verificato se l'energia El(ti) è uguale all'energia El(ti-i) calcolata e memorizzata all'istante precedente ti-χ (blocco 420). In caso negativo (uscita NO dal blocco 420) ossia se E1 (ti)>E1(t±-a)le operazioni di calcolo (blocco 410) e di confronto (blocco 420) si ripetono, mentre in caso positivo, ossia se E1{tj.)=E1(ti-i) (uscita SI dal blocco 420), la centralina elettronica di controllo 4 rileva una stabilizzazione dell'energia assorbita dal canale caldo 3 indicante il raggiungimento da parte del liquido termoregolatore di una condizione di equilibrio energetico tra il canale caldo 3, il condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 e l'ambiente esterno.
In questo caso la centralina elettronica di controllo 4 termina la fase di preriscaldo ed attiva, come indicato in figura 2, la fase di riscaldo effettivo durante la quale provvede ad azionare opportunamente le valvole 12 e 13 per far circolare il liquido termoregolatore surriscaldato solamente all ' interno del secondo condotto 7 di raffreddamento/riscaldamento .
I vantaggi portati dello stampo 1 sopra descritto sono evidenti: grazie al nuovo impianto di termoregolazione 5, la porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a è in grado di raggiungere rapidamente la temperatura minima di esercizio sfruttando il calore prodotto dal canale caldo 3, migliorando in modo sensibile il bilancio energetico complessivo dello stampo 1.
Anziché sfruttare solamente il calore prodotto per effetto Joule da un tradizionale gruppo riscaldante per riscaldare l'intera carcassa dello stampo, l'impianto di termoregolazione 5 raccoglie il calore prodotto dal canale caldo 3 durante la fase di preriscaldamento - calore che altrimenti verrebbe disperso nell'ambiente senza essere sfruttato - e lo riutilizza per far raggiungere alla porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a più rapidamente la temperatura minima di esercizio, integrando la quantità di calore richiesta attraverso il gruppo riscaldante 15 ausiliario solamente quando necessario .
Avendo un condotto di raffreddamento/ri scaldamento 7 espressamente dedicato alla porzione della carcassa 2 nell'intorno dell'impronta 2a, l'impianto di termoregolazione 5 è in grado inoltre di controllare in modo più rapido e preciso l'andamento temporale della temperatura della suddetta porzione della carcassa 2 , a prescindere dall'andamento delle temperature nel resto della carcassa 2 durante le normali operazioni di stampaggio.
Inoltre grazie al confronto energetico la centralina elettronica di controllo 4 è in grado di distinguere un'anomalia derivante dall'impianto di termoregolazione 5 da un'anomalia del canale caldo 5.
Risulta infine chiaro che allo stampo 1 qui descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (24)

  1. R IV E N D IC A Z IO N I Stampo (1) per la produzione di manufatti in materiale plastico mediante iniezione di materiale plastico allo stato liquido, comprendente una carcassa (2) in metallo che presenta su di una prima faccia della carcassa un'impronta (2a) sagomata in modo tale da ricalcare in negativo la forma di almeno una parte del manufatto da realizzare, un canale caldo (3) per la distribuzione del materiale plastico allo stato liquido che è posizionato sulla detta carcassa (2), all'interno di una sede (2b) appositamente ricavata su di una seconda faccia della detta carcassa {2}, ed è strutturato in modo tale da far defluire a comando ed in modo controllato il materiale plastico verso l'impronta (2a), ed un impianto di termoregolazione (5) della carcassa il quale è in grado di raffreddare o riscaldare la detta carcassa (2); il detto stampo (1) essendo caratterizzato dal fatto che il detto impianto di termoregolazione (5) comprende un primo condotto (6) di raffreddamento/riscaldamento che si sviluppa all'interno della carcassa (2) nell'intorno della sede (2b) che ospita il detto canale caldo (3), un secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento che si sviluppa all'interno della detta carcassa (2) nell'intorno della detta impronta (2a), un serbatoio (8) di accumulo all'interno del quale è atta ad essere immagazzinata una determinata quantità di liquido termoregolatore, un circuito idraulico di mandata {9} ed un circuito idraulico di ritorno (10) atti a mettere in comunicazione il detto serbatoio (8) rispettivamente con le due estremità del detto primo condotto (6) e con le due estremità del detto secondo condotto (7), una pompa di circolazione (11) atta a far circolare il liquido termoregolatore contenuto nel detto serbatoio (8) all'interno del circuito idraulico chiuso formato dai circuiti idraulici di mandata (9) e di ritorno (10) e dai detti primo (6) e secondo condotto (7), ed infine mezzi di regolazione del flusso circolante (4, 12, 13, 16, 17) i quali sono atti a regolare istante per istante il flusso del liquido termoregolatore in ingresso, rispettivamente, al detto primo (6) ed al detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento in funzione di alcuni parametri di funzionamento del detto stampo (1).
  2. 2. Stampo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi regolazione del flusso circolante (4, 12, 13, 16, 17) comprendono una prima valvola parzializzatrice ( la quale è posizionata lungo il circuito idraulico di mandata (9), immediatamente a monte del primo condotto (6) di raffreddamento/riscaldamento, ed è atta a regolare il valore del flusso del liquido termoregolatore in ingresso al detto primo condotto (6), una seconda valvola parzializzatrice (13) la quale è posizionata lungo il circuito idraulico di mandata (9), immediatamente a monte del secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento, ed è atta a regolare il valore del flusso del liquido termoregolatore in ingresso al detto secondo condotto (6), almeno un primo sensore di temperatura (16) atto a rilevare il valore della temperatura (T3) della carcassa (2) nell'intorno della detta impronta (2a), almeno un secondo sensore di temperatura (17) atto a rilevare istante per istante il valore della temperatura (T2) del liquido termoregolatore contenuto nel detto serbatoio (8) di accumulo, ed infine di una centralina elettronica di controllo (4) in grado di pilotare le dette valvole parzializzatrici (12, 13) sulla base dei segnali provenienti dai detti primo (16) e secondo (17) sensore di temperatura (18).
  3. 3, Stampo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un terzo sensore di temperatura {18} atto a rilevare istante per istante il valore della temperatura {Tl} del liquido termoregolatore circolante nel primo condotto di raffreddamento/riscaldamento 6 ; detta centralina elettronica di controllo (4) essendo in grado di pilotare le dette valvole parzializzatrici {12, 13) sulla base del segnale proveniente dal detto terzo sensore di temperatura (18).
  4. 4. Stampo secondo le rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che la detta centralina elettronica di controllo (4), durante una fase di preriscaldamento dello stampo (1), è atta a pilotare le dette valvole parzializzatrici (12, 13} in modo tale da far circolare il liquido termoregolatore solamente all'interno del detto primo condotto {6} di raffreddamento/riscaldamento così da aumentare la temperatura dello stesso liquido sfruttando il calore dissipato dal detto canale caldo {3) e, durante una fase di riscaldamento dello stampo {1), è atta a pilotare le dette valvole parzializzatrici (12, 13) in modo tale da far circolare il liquido termoregolatore surriscaldato solamente all'interno del detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento così da aumentare la temperatura della porzione della carcassa (2) che si trova nell'intorno della detta impronta (2a).
  5. 5. Stampo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un gruppo refrigerante (14) che è posizionato lungo il detto circuito idraulico di mandata (9), ed è atto, a comando, a sottrarre calore dal liquido termoregolatore che fluisce attraverso il medesimo circuito idraulico di mandata (9).
  6. 6. Stampo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la detta centralina elettronica di controllo (4) è atta ad attivare il detto gruppo refrigerante (14) nel caso in cui il valore della temperatura nell'intorno dell'impronta (2a) dovesse portarsi al disopra del limite superiore di un intervallo di tolleranza prestabilito nell'intorno di una temperatura di riferimento (Ts) determinata .
  7. 7. Stampo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la detta temperatura di riferimento (Ts) determinata coincide sostanzialmente con la temperatura di solidificazione del materiale plastico contenuto nel detto canale caldo (3).
  8. 8. Stampo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un gruppo riscaldante ausiliario che è posizionato lungo il detto circuito idraulico di mandata (9), ed è atto, a comando, a cedere calore al liquido termoregolatore che fluisce attraverso il medesimo circuito idraulico di mandata {9}.
  9. 9. Stampo secondo le rivendicazioni 3, 4 e 8, caratterizzato dal fatto che, durante detta fase di riscaldo, la detta centralina elettronica di controllo (4) è atta ad attivare il detto gruppo riscaldante ausiliario {15) quando la temperatura (T2) misurata dal secondo sensore dì temperatura (17) è inferiore alla detta temperatura di riferimento {TS} .
  10. 10. Stampo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 9, caratterizzato dal fatto che la detta centralina elettronica di controllo (4) è atta a pilotare il detto canale caldo (3).
  11. 11. Stampo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 10, caratterizzato dal fatto che la detta centralina elettronica di controllo (4) è atta a comandare l'attivazione della fase di riscaldamento in cui vengono pilotate le dette valvole parzializzatrici {12, 13) per far circolare il liquido termoregolatore surriscaldato solamente all'interno del detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento, quando la temperatura (Tl) misurata dal terzo sensore di temperatura {18} e/o la temperatura (T2) misurata dal secondo sensore di temperatura (18) raggiunge un valore sostanzialmente stabile nel tempo.
  12. 12. Stampo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 10, caratterizzato dal fatto che la centralina elettronica di controllo (4) è atta a comandare l'attivazione della fase di riscaldamento in cui vengono pilotate le dette valvole parzializzatrici (12, 13) per far circolare il liquido termoregolatore surriscaldato solamente all'interno del detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento, quando l'energia (El) assorbita dal canale caldo (3) raggiunge un valore sostanzialmente stabile nel tempo.
  13. 13. Metodo di controllo di un impianto di termoregolazione (5) di uno stampo (1) per la produzione di manufatti in materiale plastico mediante iniezione di materiale plastico allo stato liquido; detto stampo (1) comprendendo una carcassa (2) in metallo che presenta su di una prima faccia della carcassa un'impronta (2a) sagomata in modo tale da ricalcare in negativo la forma di almeno una parte del manufatto da realizzare, un canale caldo (3) per la distribuzione del materiale plastico allo stato liquido che è posizionato sulla detta carcassa (2), all'interno di una sede (2b) appositamente ricavata su di una seconda faccia della detta carcassa (2) opposta alla prima faccia, ed è strutturato in modo tale da far defluire a comando ed in modo controllato il materiale plastico verso l'impronta (2a); detto impianto di termoregolazione (5) essendo atto a raffreddare o riscaldare la detta carcassa {2} e comprendendo un primo condotto (6) di raffreddamento/riscaldamento che si sviluppa all'interno della carcassa (2) nell'intorno della sede (2b) che ospita il detto canale caldo (3), ed un secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento che si sviluppa all'interno della detta carcassa (2) nell'intorno della detta impronta (2a), un serbatoio (8) di accumulo all'interno del quale è atta ad essere immagazzinata una determinata quantità di liquido termoregolatore, un circuito idraulico di mandata (9) ed un circuito idraulico di ritorno (10) atti a mettere in comunicazione il detto serbatoio (8) rispettivamente con le due estremità del detto primo condotto (6) e con le due estremità del detto secondo condotto (7) ed una pompa di circolazione (11) atta a far circolare il liquido termoregolatore contenuto nel detto serbatoio {8) all'interno circuito idraulico chiuso formato dai circuiti idraulici di mandata (9) e di ritorno (10) e dai detti primo (6) e secondo condotto (7) detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di regolare istante per istante il flusso del liquido termoregolatore in ingresso, rispettivamente, al detto primo (6) ed al detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento in funzione di alcuni parametri di funzionamento del detto stampo (1).
  14. 14. Metodo secondo la rivendicazione 13, in cui il detto impianto di termoregolazione (5) comprende una prima valvola parzializzatrice (12) la quale è posizionata lungo il circuito idraulico di mandata {9}, immediatamente a monte del primo condotto (6) di raffreddamento/riscaldamento, ed è atta a regolare istante per istante il valore del flusso del liquido termoregolatore in ingresso al detto primo condotto (6), una seconda valvola parzializzatrice (13) la quale è posizionata lungo il circuito idraulico di mandata (9), immediatamente a monte del secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento, ed è atta a regolare istante per istante il valore del flusso del liquido termoregolatore in ingresso al detto secondo condotto (6), almeno un primo sensore di temperatura (16) atto a rilevare istante per istante il valore della temperatura (T3} della carcassa (2) nell'intorno della detta impronta (2a), almeno un secondo sensore di temperatura (17) atto a rilevare istante per istante il valore della temperatura (T2) del liquido termoregolatore contenuto nel detto serbatoio (8) di accumulo; detto metodo comprendendo la fase di pilotare le dette valvole parzializzatrici {12, 13) sulla base dei segnali provenienti dai detti primo {16) e secondo (17) sensore di temperatura.
  15. 15 . Metodo secondo la rivendicazione 14, in cui il detto impianto di termoregolazione (5) comprende almeno un terzo sensore di temperatura (18) atto a rilevare istante per istante il valore della temperatura (Tl) del liquido termoregolatore circolante nel primo condotto di raffreddamento/riscaldamento (6); detto metodo comprendendo la fase di pilotare le dette valvole parzializzatrici (12, 13) sulla base del segnale proveniente dal detto terzo sensore di temperatura (18).
  16. 16. Metodo secondo le rivendicazioni 14 o 15 comprendente la fase di pilotare le valvole parzializzatrici (12, 13) durante una fase di preriscaldamento in modo tale da far circolare il liquido termoregolatore solamente all'interno del detto primo condotto {6) di raffreddamento/riscaldamento così da aumentare la temperatura dello stesso liquido sfruttando il calore dissipato dal detto canale caldo (3).
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto di pilotare le dette valvole parzializzatrici {12, 13), durante una fase di riscaldamento successiva alla detta fase di preriscaldamento, in modo tale da far circolare il liquido termoregolatore surriscaldato solamente all'interno del detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento così da aumentare la temperatura della porzione della carcassa (2) che si trova nell'intorno della detta impronta (2a),
  18. 18. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 17, in cui detto impianto di termoregolazione (5) comprende un gruppo refrigerante (14) posizionato lungo il detto circuito idraulico di mandata (9) ed atto, a comando, a sottrarre calore dal liquido termoregolatore che fluisce attraverso il medesimo circuito idraulico di mandata (9); detto metodo comprendendo la fase di attivare il detto gruppo refrigerante (14) nel caso in cui il valore della temperatura nell'intorno dell'impronta (2a) dovesse portarsi al disopra del limite superiore di un intervallo di tolleranza prestabilito nell'intorno di una determinata temperatura (Ts) di riferimento.
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione 18, in cui detta temperatura di riferimento {Ts) coincide sostanzialmente con la temperatura di solidificazione del materiale plastico contenuto nel detto canale caldo (3).
  20. 20. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 19, comprendente la fase di comandare l'attivazione della fase di riscaldamento in cui vengono pilotate le dette valvole parzializzatrici {12, 13) per far circolare il liquido termoregolatore surriscaldato solamente all'interno del detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento, quando la temperatura (Tl) misurata dal terzo sensore di temperatura {18) e/o la temperatura {T2) misurata dal secondo sensore di temperatura (18) raggiunge un valore sostanzialmente stabile nel tempo.
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 19, comprendente la fase di comandare l'attivazione della fase di riscaldamento in cui vengono pilotate le dette valvole parzializzatrici (12, 13) per far circolare lìquido termoregolatore surriscaldato solamente all'interno del detto secondo condotto (7) di raffreddamento/riscaldamento, quando l'energia (El) assorbita dal canale caldo (3) raggiunge un valore sostanzialmente stabile nel tempo.
  22. 22. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 21, in cui detto impianto di termoregolazione {5} comprende un gruppo riscaldante ausiliario (15); detto metodo comprendendo la fase di attivare detto gruppo riscaldante ausiliario (15) quando la temperatura (T2) misurata dal secondo sensore di temperatura (17) è inferiore alla detta temperatura di riferimento (TS),
  23. 23. Centralina elettronica di controllo (4) caratterizzata dal fatto di implementare un metodo come indicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 22.
  24. 24. Prodotto software caricabile nella memoria di una centralina elettronica di controllo (4) e progettato per implementare, quando eseguito, il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da
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