ITTV20010125A1 - Struttura di distanziatore particolarmente per casserature - Google Patents

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Patrizio Giacomin
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Description

“STRUTTURA DI DISTANZIATORE, PARTICOLARMENTE PERCASSERATURE”
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha per oggetto una struttura di distanziatore, particolarmente adatta ad essere utilizzata nella posa di casserature edilizie.
Oggigiorno la realizzazione di mura e pareti in cemento armato per la costruzione di edifici si effettua usualmente mediante la posa di casserature entro cui vengono effettuate le colate di cemento.
Le casserature sono usualmente ottenute mediante il posizionamento di due o più pannelli, usualmente in legno e/o metallo, disposti verticalmente ed associati tra loro mediante dei distanziatori di tipo noto.
Tali distanziatori di tipo noto sono ad esempio costituiti da un tubo, preferibilmente in plastica, cavo e comprendente un corpo centrale, di forma sostanzialmente cilinclrica, alle cui estremità sporgono due basi d’appoggio, ottenute solidalmente al corpo stesso.
Tali basi d’appoggio, di forma ad esempio cilindrica, prismatica oppure troncoconica, sporgono rispetto alle dimensioni del corpo cilindrico, e presentano le facce esterne piane in modo da consentire l’appoggio delle casserature stesse.
Le basi d’appoggio e le casserature sono opportunamente forate in modo da consentire il posizionamento di un tirante passante, internamente al distanziatore.
Detto tirante è ad esempio costituito da un gambo filettato alle cui estremità, sporgenti esternamente da dette basi d’appoggio e da dette casserature, sono associabili due rondelle filettate, ad esempio conformate a farfalla.
Le rondelle a farfalla sono avvitabili, agendo in contrapposizione tra loro, in modo da consentire la temporanea interconnessione tra i pannelli delle casserature ed i distanziatori.
II principale svantaggio di tali distanziatori di tipo noto consiste nel fatto che essi presentano una lunghezza prefissata non modificabile; in tal modo, nel caso sia necessario realizzare mura di vario spessore, è necessario disporre in cantiere di distanziatori di differenti lunghezze.
Di conseguenza si ha che risulta necessario acquistare differenti partite di distanziatori di varie dimensioni, con un notevole aggravio dei costi e della complessità nella gestione delle scorte.
Inoltre, alla conclusione delle opere edilizie, o successivamente alla chiusura del cantiere, è frequente che rimangano inutilizzati un numero di distanziatori molto elevato, corrispondente alle varie partite di distanziatori solo parzialmente utilizzate.
Nella realizzazione di edifici presentanti dimensioni delle mura non usuali, si ha inoltre il notevole problema di ottenere distanziatori di tipo noto della voluta lunghezza.
A parziale rimedio dei problemi e degli inconvenienti sopra enunciati è noto realizzare distanziatori di tipo noto costituiti da un corpo cilindrico, cavo, alle cui estremità sono associabili dei corpi anulari, di diametro esterno superiore, atti a consentire l’appoggio delle casserature.
L’utilizzo di detti distanziatori di tipo noto prevede l’ottenimento, mediante taglio, di corpi cilindrici della lunghezza voluta, in funzione della richiesta dimensione delle casserature, a partire da delle barre cilindriche cave.
Il principale inconveniente che tali distanziatori di tipo noto presentano consiste nel fatto di rendere necessaria l’operazione di taglio di dette barre cilindriche, in modo da ottenere i corpi cilindrici associabili alle estremità ai corpi anulari, ad ottenere detti distanziatori.
Si ha così non solo un impiego aggiuntivo di manodopera, che si traduce in un aggravio dei costi, ma anche lo svantaggio derivante dalla produzione di sfridi dovuti al taglio delle barre cilindriche.
Un altro inconveniente che tali tipi noti presentano riguarda il fatto di rendere possibile l’esecuzione di errori nella misurazione e nel taglio di detti corpi cilindrici, e quindi, di conseguenza, la produzione di un numero non facilmente quantificabile di scarti.
Compito principale di quanto forma oggetto del presente trovato è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando un trovato il quale consenta di ottenere un distanziatore per casserature che copra la maggior parte delle dimensioni comunemente utilizzate e sia allo stesso tempo facile da utilizzare.
Nell’ambito del compito sopra esposto, un altro importante scopo è quello di realizzare un trovato che permetta di ridurre notevolmente le scorte a disposizione in cantiere, consentendo una diminuzione dei costi di acquisto materiale e soprattutto una semplificazione nella gestione del magazzino.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un trovato il cui impiego risulti pratico e sicuro per l’operatore, evitando o comunque riducendo le possibilità di errori di utilizzo che portino a scarti di materiale.
Uno scopo ulteriore consiste nel realizzare n trovato che sia utilizzabile senza la esecuzione di lavorazioni aggiuntive in cantiere, e senza la produzione di sfridi.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un trovato che risulti strutturalmente semplice, il medesimo presentando costi realizzativi contenuti.
II compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di distanziatore, particolarmente per casserature, che si caratterizza per il fatto di essere costituita da un primo e da un secondo corpo, presentanti forma vantaggiosamente tubolare, tra loro assialmente associabili telescopicamente.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle tavole di disegni allegate, in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista di tre quarti, i due corpi componenti il trovato;
le figg. 2 e 3 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, il primo corpo, esterno;
le figg. 4 e 5 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, il secondo corpo, interno;
le figg. 6 e 7 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e frontale, il primo ed il secondo corpo associati telescopicamente tra loro;
le figg. dalla 8 alla 11 illustrano, secondo varie viste laterali e frontali, una variante del primo e del secondo corpo.
Con riferimento alle figure dalla 1 alla 7, si è indicata con il numero 1 una prima forma realizzativa di una struttura di distanziatore, particolarmente utilizzabile per il posizionamento di casserature in cantieri edilizi.
II distanziatore 1 è costituito da un primo e da un secondo corpo, indicati con i numeri 2 e 3, presentanti forma vantaggiosamente tubolare, e quindi entrambi internamente cavi.
Detti primo e secondo corpo 2 e 3 sono realizzati in modo da essere tra loro assialmente associabili telescopicamente: in particolare, una prima estremità 4a del primo corpo 2 è posizionarle entro una seconda estremità 5 a del secondo corpo 3, mezzi essendo previsti per consentire una voluta riduzione della lunghezza totale di detto distanziatore 1.
La seconda estremità 5 a del secondo corpo 3 presenta infatti mezzi di interconnessione selettiva per prime gole, equispaziate ed indicate con il numero 6, ricavate anularmente lungo la superficie esterna, indicata con il numero 7, del primo corpo 2.
Tali mezzi di interconnessione selettiva sono vantaggiosamente costituiti da una coppia di denti, indicati con il numero 8, ottenuti in posizione contrapposta (diametrale) in corrispondenza della seconda estremità 5 a, e sporgenti verso Tintemo in modo da risultare affacciati tra loro.
Ciascuno dei denti della coppia di denti 8 presenta una conformazione arcuata, estendendosi, in questa particolare forma realizzativa, lungo un arco di cerchio preferibilmente circa corrispondente a 90°.
In tal modo, come visibile in figura 3, la seconda estremità 5 a del secondo corpo 3 presenta un diametro interno variabile tra un valore massimo, corrispondente ad una misurazione tra una prima coppia di zone, indicate con i numeri 9a e 9b, tra loro opposte, ed un valore minimo, corrispondente ad una misurazione tra una seconda coppia di zone 10a e 10b, anche esse tra loro opposte ed ottenute in corrispondenza della coppia di denti 8.
La superficie esterna del primo corpo 2 presenta una coppia di seconde gole, indicate con il numero 1 1 , longitudinali, disposte diametralmente tra loro e presentanti una larghezza circa uguale o superiore alla larghezza di detta coppia di denti 8.
Le seconde gole 11 presentano una profondità tale da rendere il diametro esterno minimo del primo corpo 2, misurato in corrispondenza delle medesime, non superiore al diametro interno minimo del secondo corpo 3.
Si ha così che il primo ed il secondo corpo 2 e 3 presentano le superfici esterna 7 ed interna del corpo 3, come illustrato nelle figure 3 e 5, assialmente controsagomate tra loro, così da rendere telescopicamente accoppiabili tra loro detti primo e secondo corpo stessi a seguito di una rototraslazione loro impressa.
La lunghezza del distanziatore 1 può essere infatti variata a seconda delle esigenze, essendo consentito lo scorrimento della coppia di denti 8 lungo la coppia di seconde gole longitudinali 11, e la successiva interconnessione, mediante la semplice rotazione del secondo corpo rispetto al primo, in modo che la coppia di denti 8 venga posta in una delle prime gole anulari 6.
Dette prime gole 6 presentano una larghezza vantaggiosamente circa uguale allo spessore della coppia di denti 8, potendosi eventualmente ottenere un accoppiamento per interferenza in modo da evitare un accidentale disaccoppiamento tra il primo ed il secondo corpo 2 e 3.
Detti primo e secondo corpo 2 e 3 presentano rispettivamente una terza ed una quarta estremità 4b e 5b, opposte a dette prima e seconda estremità 4a e 5a, entrambe di forma sostanzialmente circa cilindrica o troncoconica, in modo da presentare delle superfìci anulari, indicate con il numero 12, di forma e dimensioni tali da consentire un efficace appoggio delle casserature alle estremità libere del distanziatore 1.
II funzionamento è quindi il seguente: con riferimento alla figura 1 , si nota come, facendo combaciare la coppia di denti 8 con le seconde gole longitudinali 11, sia possibile sospingere di una voluta entità la prima estremità 4a del primo corpo 2 e parte del medesimo entro il secondo corpo 3.
Raggiunta la voluta lunghezza totale del distanziatore, pari alla prefissata larghezza delle mura o delle pareti da ottenere, operando una rotazione di circa 90° tra il primo ed il secondo corpo si effettua il bloccaggio temporaneo dello scorrimento assiale reciproco tra i medesimi: il distanziatore assume così una lunghezza non modificabile una volta posto tra le casserature.
Successivamente è eventualmente possibile, mediante una ulteriore rotorotazione, cambiare la lunghezza del distanziatore, rimediando in tal modo, ad esempio, ad un precedente errore di lettura o di misurazione.
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati, essendosi escogitato un distanziatore per casserature che consente di coprire la maggior parte delle dimensioni comunemente utilizzate permettendo così una notevole riduzione delle scorte in cantiere, e quindi una diminuzione dei costi e soprattutto una semplificazione nella gestione del magazzino.
II trovato risulta pratico e facile da utilizzare, senza la necessità di eseguire lavorazioni aggiuntive in cantiere, e quindi senza la produzione di scarti o sfridi.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ ambito del medesimo concetto inventivo.
Così, ad esempio, è possibile considerare una seconda forma realizzativa di una struttura di distanziatore, la quale è costituita da un primo e da un secondo corpo, indicati con i numeri 102 e 103 nelle figure dalla 8 alla 11.
Detti primo e secondo corpo 102 e 103 presentano forma vantaggiosamente tubolare, in modo da essere tra loro assialmente associabili telescopicamente a seguito di una rototraslazione degli stessi: in particolare, una prima estremità 104a del primo corpo 102 è posizionabile entro una seconda estremità 105a del secondo corpo 103.
La seconda estremità 105a presenta mezzi di interconnessione selettiva entro prime gole, indicate con il numero 106, ricavate anularmente lungo la superficie esterna 107, del primo corpo 102, a consentire una riduzione della lunghezza di detto distanziatore.
Tali mezzi di interconnessione selettiva sono vantaggiosamente costituiti da due coppie di smanchi 113 atti a definire due coppie di denti, indicati con il numero 108, ottenuti in posizione a due a due contrapposta in corrispondenza della seconda estremità 105a, e sporgenti verso l’intemo in modo da risultare a due a due affacciati tra loro.
Ciascuno dei denti delle due coppie di denti 108 presenta una conformazione arcuata, estendendosi, in questa particolare forma realizzativa, lungo un arco di cerchio preferibilmente circa corrispondente a 45 ° .
In tal modo, come visibile in figura 1 1, la seconda estremità 105a del secondo corpo 103 presenta un diametro interno variabile tra un valore minimo, ottenibile mediante una misurazione effettuata in corrispondenza di una coppia di denti 108, tra loro opposti, ed un valore massimo, corrispondente ad una misurazione in corrispondenza di due opposti smanchi 113.
La superficie esterna del primo corpo 2 presenta due coppie di seconde gole, indicate con il numero 111, longitudinali, opposte tra loro e presentanti una larghezza circa uguale o superiore alla larghezza di dette coppie di denti 108.
Le seconde gole 111 presentano una profondità tale da rendere il diametro esterno minimo del primo corpo 102, misurato in corrispondenza delle medesime, non superiore al diametro interno minimo del secondo corpo 103.
Si ha così che le superimi esterna del primo corpo 102 ed interna del secondo corpo 103 risultano assialmente controsagomate tra loro, così da rendere telescopicamente accoppiabili tra loro detti primo e secondo corpo stessi a seguito di una rototraslazione loro impressa.
La lunghezza del distanziatore può essere infatti variata a seconda delle esigenze, essendo consentito lo scorrimento delle due coppie di denti 108 lungo la coppia di seconde gole longitudinali 111, e la successiva interconnessione, mediante la semplice rotazione del secondo corpo rispetto al primo, in modo che le coppie di denti 108 vengano poste in una delle prime gole anulari 106.
Anche in questo caso, le prime gole 106 presentano una larghezza vantaggiosamente circa uguale allo spessore delle coppie di denti 108.
II primo ed il secondo corpo 102 e 103 presentano rispettivamente una terza ed una quarta estremità 104b e 105b, opposte a dette prima e seconda estremità 104a e 105a, atte a consentire un efficace appoggio delle casserature alle estremità libere del distanziatore.
Naturalmente i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il trovato potranno essere più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (16)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Struttura di distanziatore, particolarmente per casserature, caratterizzata dal fatto di essere costituita da un primo e da un secondo corpo, presentanti forma vantaggiosamente tubolare, tra loro assialmente associabili telescopicamente.
  2. 2) Struttura di distanziatore come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che una prima estremità di detto primo corpo è associabile entro una seconda estremità di detto secondo corpo, mezzi essendo previsti per consentire una voluta riduzione della lunghezza totale di detto distanziatore.
  3. 3) Struttura di distanziatore come alle rivendicazioni 1 e 2 caratterizzata dal fatto di presentare mezzi di interconnessione selettiva e discontinua tra detti primo e secondo corpo.
  4. 4) Struttura di distanziatore come alle rivendicazioni 1 e 3 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di interconnessione selettiva, ottenuti in corrispondenza di detta seconda estremità di detto secondo corpo, sono temporaneamente associabili entro prime gole, equispaziate, ricavate anularmente lungo la superficie esterna di detto primo corpo.
  5. 5) Struttura di distanziatore come alle rivendicazioni 1 e 4 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di interconnessione selettiva sono vantaggiosamente costituiti da almeno una coppia di denti, ottenuti in corrispondenza di detta seconda estremità di detto secondo corpo, e sporgenti internamente secondo una direzione radiale.
  6. 6) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che ciascuno di detta almeno una coppia di denti presenta una conformazione arcuata.
  7. 7) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di presentare una coppia di denti, ottenuti in posizione contrapposta ad affacciarsi tra loro, ciascuno dei quali si estende lungo un arco di cerchio preferibilmente circa corrispondente a 90°.
  8. 8) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta seconda estremità di detto secondo corpo presenta un diametro interno variabile tra un valore massimo ed un valore minimo, quest’ultimo corrispondente ad una misurazione effettuata in corrispondenza di detta almeno una coppia di denti.
  9. 9) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la superficie esterna di detto primo corpo presenta almeno una coppia di seconde gole longitudinali, ciascuna presentante una larghezza circa uguale o superiore alla larghezza di detta almeno una coppia di denti.
  10. 10) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che ciascuna di detta almeno una coppia di seconde gole presenta una profondità tale per cui il diametro esterno minimo di detto primo corpo risulta non superiore al diametro interno minimo di detto secondo corpo.
  11. 11) Struttura di distanziatore come alle rivendicazioni 1, 7 e 9 caratterizzata dal fatto che detto primo corpo presenta una coppia di seconde gole longitudinali, disposte diametralmente tra loro e controsagomate a detta coppia di denti, atte a consentire lo scorrimento di detto primo corpo entro detto secondo corpo.
  12. 12) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che dette prime gole anulari presentano una larghezza vantaggiosamente circa uguale allo spessore di detta almeno una coppia di denti.
  13. 13) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che, raggiunta la lunghezza prefissata di detto distanziatore, la interconnessione temporanea tra detti primo e secondo corpo è ottenibile mediante rotazione di detto secondo corpo rispetto al primo, ad effettuare il posizionamento di detta almeno una coppia di denti entro una di dette prime gole anulari.
  14. 14) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti primo e secondo corpo presentano rispettivamente una terza ed una quarta estremità, opposte a dette prima e seconda estremità, entrambe di forma sostanzialmente circa cilindrica o troncoconica, a presentare superfici anulari di forma e dimensioni tali da consentire un efficace appoggio di detto distanziatore a dette casserature.
  15. 15) Struttura di distanziatore come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di presentare due coppie di denti, ottenuti in posizione a due a due contrapposta, ad affacciarsi tra loro, ciascuno dei quali si estende lungo un arco di cerchio preferibilmente circa corrispondente a 45°.
  16. 16) Struttura di distanziatore come alle rivendicazioni 1, 9 e 15 caratterizzata dal fatto che detto primo corpo presenta due coppie di seconde gole longitudinali, disposte a due a due diametralmente tra loro e controsagomate a dette due coppie di denti, atte a consentire lo scorrimento di detto primo corpo entro detto secondo corpo.
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