ITTP20060004A1 - Agenti sbiancanti fluorescenti(blu oltremare, blu di prussia, tio2,stilbene ecc.),impiegati come fotocatalizzatori nella formulazione di rivestimento microporoso, fotocatalitico e siliconico, capace di produrre o3 ed oh- per depurare acqua ed aria e - Google Patents

Agenti sbiancanti fluorescenti(blu oltremare, blu di prussia, tio2,stilbene ecc.),impiegati come fotocatalizzatori nella formulazione di rivestimento microporoso, fotocatalitico e siliconico, capace di produrre o3 ed oh- per depurare acqua ed aria e Download PDF

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ITTP20060004A1
ITTP20060004A1 ITTP20060004A ITTP20060004A1 IT TP20060004 A1 ITTP20060004 A1 IT TP20060004A1 IT TP20060004 A ITTP20060004 A IT TP20060004A IT TP20060004 A1 ITTP20060004 A1 IT TP20060004A1
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IT
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photocatalytic
silicone
coating
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blue
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Giovanni Giacoma Di
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Di Giovanni Andrea
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DESCRIZIONE dell’invenzione avente per TITOLO:
“ Agenti sbiancanti fluorescenti (blu oltremare, blu di prussia, Ti02, stilbene ecc.), impiegati come fotocatalizzatori nella formulazione di rivestimento microporoso, fotocatalitico e siliconico, capace di produrre 0<3>ed OH- per depurare acqua ed aria e bloccare l'umidità. Formulatore ( tav. 1 e2) innovativo in linea”,
a nome di DI GIOVANNI GIACOMA residente in TRAPANI Via MARSALA. n.181., di nazionalità ITALIANA
depositata in data . con il n . ".
Riassunto:
Generazione di superossidanti, ozono, radicali ossidrilici ( OH-) e perossido di idrogeno, attraverso innovativo rivestimento microporoso - fotocatalitico - siliconico abbreviato microphotosil, formulato con: 1) polvere o granuli di materiali microporosi, preferibilmente setacci molecolari a molecole dinamiche, con o senza attivazione; 2) pigmenti fotocatalitici tra cui biossido di titanio, silicato di sodio e di alluminio solforato 3Na20.3AI2.6Si02.2Na2S “ photon blu”, Blu di Prussia nelle diverse formulazioni ferro cianurati e tutti gli agenti sbiancanti fluorescenti; 3) soluzione siliconica in acqua. La formulazione del rivestimento è finalizzata a: 1) veicolare la componente siliconica all'interno della struttura rivestita; 2) bloccare l’umidità risaliente, attraverso la soluzione siliconica; 3) adsorbire, ad opera dei materiali microporosi, le sostanze organiche volatili e gli inquinanti liquidi; 4) generare per effetto dei pigmenti fotocatalitici, radicali superossidanti OH- ed O<3>, necessari alia degradazione delle sostanze adsorbite dai setacci e di quelle presenti sulle superfici rivestite e neH'ambiente circostante, oltre alla eliminazione di virus, batteri, muffe, funghi e microorganismi anche infettivi. Sistema produttivo in
linea (tavola 1 e 2), costituito da: disidratatore materiali microporosi, sistema elettronico controllo dosaggi, mescolatore - omogeneizzatore multiventurì ermetico, di acqua, soluzione siliconica, materiali microporosi, pigmenti fotocatalitici; infustamento ed imballaggio.
Descrizione dell'Invenzione
L’inquinamento atmosferico sta raggiungendo livelli allarmanti, infatti, le emissioni di ossidi di zolfo (Sox) dovute alla produzione di energia sono il (68%), alla combustione nell'industria (14%), alla combustione non industriale (8%), ai processi produttivi (5%) e al
trasporto su strada (4%). Alle emissioni d'ossidi d’azoto (Nox) contribuiscono il trasporto su strada (52%), la combustione nell'industria (20%) e la produzione d energia (12%). I dati, sono inquietanti: se l’inquinamento (il Pm10) fosse eliminato raggiungendo i valori di base d 10 ug/m3 o fosse contenuto a 30 ug/m3 si avrebbe come effetto immediato la diminuzione nel primo caso di 304 decessi l'anno, nel secondo di 181. Negli anni successivi, il risparmio di vite umane aumenterebbe progressivamente, arrivando a ridurre la mortalità a lungo termine tra i 1.983 e i 1.252 decessi l'anno. Basterebbe ridurre della metà
L'inquinamento per limitare notevolmente gli episodi di bronchite acuta nei bambini (6.100 casi in meno), i ricoveri annuali per cause respiratorie (440 in meno) e cardiache (710 in meno); gli attacchi d'asma nei bambini (5.537 in meno) e negli adulti (2.785 in meno), oltre ai giorni di lavoro persi a causa di un'indisposizione legata all'inquinamento (ben 675.957 in meno). Il problema dell'inquinamento nelle città, e non solo, è noto anche per le conseguenze devastanti di degradazione delle superfici degli edifici, dei monumenti e delle infrastrutture. Una facciata di un
f[ TRAPANI
edifìcio esposto al traffico veicolare ha una durata media di 3 anni. Il nero fumo aggredisce le superfìci giorno dopo giorno facendole ingrigire. Le pareti delle nostre abitazioni, come quelle dei locali
Pubblici richiedono una continua manutenzione per poter essere esteticamente gradevoli. I sottopassi, le gallerie che per legge devono avere un valore cromatico sufficiente per garantire un'adeguata luminosità, sono sottoposti a costi di manutenzione altissimi, con conseguenze anche fastidiose per i periodici cantieri preposti alla riqualificazione delle pareti interne. Il sole, attraverso la radiazione ultravioletta, il nome significa "oltre il viola»nella lunghezza d'onda UVA (315 - 400 nanometri), fornisce l’energia per la fotocatalisi. La radiazione ultravioletta, emessa dal sole, è racchiusa in tre fasce di lunghezze d’onda e cioè: UVA, UVB e UV-C, ma a causa dell’assorbimento nello strato di ozono dell’atmosfera il 99% della radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie della terra è UVA. La radiazione UVA, è conosciuta come “la luce scura „ perché, a causa della lunghezza d'onda più lunga, può penetrare attraverso la maggior parte delle finestre. Il vetro ordinario della finestra, infatti, consente il passaggio di circa il 90% della luce superiore a 350 nanometro, esattamente la radiazione UVA utilizzata dalla fotocatalisi. La radiazione ultravioletta UVA, eccita, materiali cosiddetti "fotocatalitici”, così, trasforma l'ossigeno, l’umidità o l'acqua in essi presenti, in ozono e radicali ossidrilici OH-, I radicali dell'idrossile, sono fra le specie d'ossidazione più potenti, più forti del cloro, dell'ozono e del perossido. Il Ti02 conosciuto approssimativamente 60 anni fa, è stato inizialmente usato, come pigmento bianco per: vernici, prodotti estetici ed in derrate alimentari. Nel 1972, Fujishima e Honda hanno scoperto la scissione fòtocatalitica dell'acqua sugli elettrodi Ti02. Questo
evento, ha contrassegnato, l'inizio di una nuova era della fotocatalisi eterogenea. Durante gli ultimi 10 anni, la fotocatalisi è diventata, sempre più attraente per l'industria, per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie per purificare acqua ed aria. Rispetto all’ossidazione avanzata tradizionale, la tecnologia fotocataiitica, presenta alcuni vantaggi, quale la facilità della messa a punto ed il funzionamento a temperatura e pH ambiente, nessun bisogno di post -processi, nessun consumo di energia e conseguente basso costo. Generalmente, il diossido di titanio è un materiale semiconduttore che può chimicamente essere attivato dalla luce.
L’esposizione del fotocatalizzatore alla luce ultravioletta produce trasformazioni molecolari come le reazioni redox. Negli ultimi anni il ΊΊΌ2, per la sua capacità fotocatalitica, è stato applicato per la decontaminazione d'acqua ed aria, principalmente per la degradazione diretta delle sostanze inquinanti. Le sostanze inquinanti stanno aumentando di concentrazione nei nostri ambienti e quindi si sono trasformate in una priorità preventiva di abbattimento. L'inquinamento domestico, una volta era trascurato, ora diventa sempre più drammatico, infatti, studio recente, hanno rivelato, che all’interno delle abitazioni il carico inquinante è rappresentato da: batteri, muffe, la moquette che alleva gli acari ed i condizionatori dell'aria che li disperdono nell'aria assieme alle particelle di polvere, vernici, sostanze chimiche nocive ed emissioni di formaldeide da parte del legno pressato, comunemente usato nell’arredamento della famiglia, il benzene ed altri prodotti chimici organici pericolosi e cancerogeni .L'interno delle abitazioni, risulta più inquinato dell’aria esterna, anche a causa del metabolismo del corpo umano, compresa l'ammoniaca, all'interno delle tolette. Le fonti delle sostanze inquinanti, come abbiamo visto, includono gli ambienti esterni, con lo scarico deH'automobile,
soprattutto ossidi dell'azoto ed emissioni d'incombusti, soprattutto anidride solforosa dai combustibili fossili bruciati. Queste sostanze inquinanti, penetrano facilmente all'interno delle costruzioni, trasportate dall'aria. Le fonti inquinanti interne, includono per esempio prodotti per la pulizia, le attività domestiche, il rinnovamento della pittura, ecc. in aggiunta ai sottoprodotti interni di deterioramento del manufatto. Altre fonti d’inquinamento sono: lavori di costruzione e di rinnovamento, gas d'ossidazione (perossidi) emanati da vernice oleosa, documentato da Feld (1981) con immagini fotografiche, aldeidi (formaldeide) e gas acidi compreso acido formico emessi dai materiali ( legno ) utilizzati nella costruzione. In più, molti problemi di salute sono causati dalle particelle biologiche quali: funghi, muffe, batteri ed altri microorganismi. Una sostanza inquinante dell'interno tipica è l’ammoniaca che proviene dai prodotti di pulizia. Sistemi efficaci e compatti di deodorizzazione sono stati richiesti per le fonti d'emissione dei cattivi odori nelle aree urbane. Studi recenti hanno segnalato l'uso delle polveri sospese di ΊΊΌ2, come fotocatalizzatore nel processo di degradazione di parecchie sostanze organiche ed inorganiche in acqua, come gli idrocarburi, alchile, alkanoloamine ed ammoniaca clorurata. Il mondo scientifico intemazionale, ma specialmente Giapponese, Americano e Cinese, è assiduamente impegnato per lo sviluppo della fotocatalisi. Solitamente il materiale fotocatalitico impiegato per la fotocatalisi è il biossido di titanio ( Ti02 ), in sistemi di rivestimento fotocatalitico tuttora sviluppati e protetti da brevetti, in soluzioni di tipo sol-gel trasparenti applicabili anche su vetri e specchi, oppure miscele di cemento bianco e pigmenti di ΊΊ02, da sciogliere in acqua ed applicare a pennello oppure a rullo. Tutti i prodotti fotocatalitici finora conosciuti, pertanto, sono formulati con il solo biossido di titanio e nessun elemento miroporoso aggiunto, nessuna presenza di sostanze capaci di bloccare la risalita
dell’umidità nei muri ( siliconi ). Riportiamo per esempio il riassunto di un brevetto ( recentissimo perciò rappresentativo della più aggiornata tecnologia ) che è esemplificativo della tecnologia concorrente: "combinazione degli additivi organici per la preparazione delle composizioni cementizie che hanno un'alta conservazione del grado del bianco, che contengono nella massa un photocatalyst che può ossidare, in presenza di luce, di aria e di umidità ambientale, sostanze inquinanti presenti nell'ambiente. I fotocatalizzatori, in particolare, diossido di titanio prevalente sotto forma di anatase. La suddetta combinazione degli additivi contiene quanto segue: una resina melammina; un etere della cellulosa; un polimero scelto da un polimero dell'etilene, da un polimero acrilico e da un terpolimere che contiene come comonomeri almeno un estere l'acido acrìlico con un alcool ed almeno un estere l'alcole del vinile con un acido carbossilico, o alternativamente, un lattice dell'acrìlico, dello stirolo o del butadiene; e un amido chimicamente modificato”. In generale i materiali solidi presenti nei formulati previsti dai brevetti esistenti sono: La maggior parte dei substrati inorganici preferiti sono generalmente roccia, minerale, o materiale riciclato (per esempio scorie) nella forma granulare che è capace di ricezione del rivestimento. I materiali inorganici adatti per i substrati includono quelli scelti da argillite consistente del gruppo, dal marmo verde, dal granito, dalla sabbia di silice, dall'ardesia, dalla sienite della nefelina, dal marmo grìgio, dal quarzo macinato e dalle scorie. Generalmente, il materiale inorganico è macinato ad una dimensione delle particelle che ha un diametro nella gamma da circa 300 micrometri a circa 1600 microme”
La nostra ricerca, impiega invece zeoliti e setacci molecolari in povere o in granuli, selezionati per garantire l'apertura del diametro adatto per l’adsorbimento delie
molecole avente i seguenti diametri ( Angstroms). OH- 6.0, CI - 6.6, 6.8, Ca++ 8.2, Mg++ 8.6, K+ 6.6, Na+ 7.2, Li+ 7.6, H 5.620
Inoltre, ha sperimentato e reso disponibile per l’applicazione industriale, di nuovi fotocatalizzatori di nostra esclusiva qualificazione e che sono: silicato di sodio e di alluminio solforato, prodotto artificialmente e denominato “photon blu”, Blu di Prussia, Stilbene e tutti gli FWA agenti fluorescenti sbiancanti, i quali sviluppano eccellente azione fotocatalitica, producono, infatti, sia l'anione di superoxide, che il H202 per effetto della radiazione di UVA. Oltre a questi nuovi fotocatalizzatori, la ricerca ha interessato anche il Ti02, nella sua forma d'anatase, in miscela con il photon blu o da solo. L’innovazione della presente ricerca , consiste nell’avere impiegato questi fotocatalizzatori in un innovativo formulato che comprende: setacci a molecole dinamiche attivati, siliconi dispersi in acqua, e materiali fotocatalitici tra cui: ΊΊ02 e/o photon blu (silicato di sodio e di alluminio solforato), blu di prussia e tutti gli FWA agenti sbiancanti fluorescenti. Ciascun componente del formulato ha una specifica funzione finalizzata all'abbattimento dell’inquinamento ambientale, In particolare i materiali microporosi, sono preferibilmente setacci a molecole dinamiche chabasistiche e philipsitiche. La ricerca si è attivata per capire chiaramente il comportamento d'adesione fra i gas e gli adsorbenti solidi. Le superfici dei setacci molecolari, sono resistenti ai gas acidi delle sostanze inquinanti adsorbite. Le proprietà idrofobe sono importanti per impedire, che le cavità si riempiano di molecole d'acqua presenti neH'ambiente, riducendo il volume disponibile per le molecole delle sostanze inquinanti da adsorbire. Esistono due tipi di adsorbimenti denominati: A) fisici, dove una molecola è adsorbita senza subire cambiamenti significativi in una struttura elettronica, B) chimici dove la struttura elettronica delle molecole è cambiata significativamente. Le energie per
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yj * l’adsorbimento chimico, sono in genere otto - dieci volte superiori all'adsorbimento fisico. Le proprietà selettive dei setacci, sono la base per il loro uso nell'adsorbimento molecolare. La capacità di adsorbire preferenzialmente determinate molecole, e di escluderne altre, ha aperto una vasta gamma delle applicazioni di setacciamento molecolari. I setacci molecolari sono allumino/silicati con siti acidi di Lewis e di Brensted che fungono da struttura. I setacci interagiscono fortemente con entrambi i siti acidi e basici. L’elettronegatività e la durezza della superficie di un setaccio molecolare sono proprietà importanti. I setacci a molecole dinamiche possono essere ricoperti con gli addi per cambiare l'elettronegatività media. Secondo la teoria funzionale di densità basata su espansione meccanica di metodi di quantum e di serie di Taylor per Na, la seguente equazione può essere usata essenzialmente per dare un risultato esatto per l'adsorbenza.
Equazione 1
Wilber e Boehman hanno presentato una modellistica numerica della riduzione dell'ossido nitrico usando l'etilene e Cu-. I setacci sinterizzati di rame fungono da catalizzatori nella decomposizione di NO. Le tecniche di Newton-Raphson sono state usate. I dati sperimentali sono stati usati per registrare i parametri dnetici per ottenere la riduzione di NO La dinamica molecolare dei setacci e l'esistenza del dipolo, influenzano la diffusività dei gas all'interno dei pori. In pratica i gas NOx e i composti organici filtrano attraverso la superficie porosa e si legano alle nanoparticelle del biossido di titanio dei materiali edili e dei rivestimenti.
L’assorbimento della luce UV da parte del Ti02 o degli altri fotocatalizzatori al suo posto incorporati, comporta la fotoattivazione e la conseguente degradazione degli
inquinanti, come NO e N02, assorbiti nelle particelle
nitrico(HN03). La pioggia allontana l’acido nitrico come ioni nitrati innocui, che servono a fertilizzare il sottosuolo o il carbonato di calcio alcalino contenuto nei materiali può neutralizzare l’acido. Decomposizione degli NOx usando radicali OH·: NO 20Η· → N02 H20 oppure N02 OH· → N03 - H+ Ossidazione usando lo ione super-ossido 02- :NOx 02- → N03-. Componente fotocatalitica della formulazione: La fotocatalisi è definita come l’accelerazione della velocità di una fotoreazione per la presenza di un catalizzatore. Infatti, l’ossidazione della maggior parte degli idrocarburi procederebbe piuttosto lentamente in assenza di sostanze attive catalitiche. Un fotocatalizzatore diminuisce l’energia d'attivazione di una data reazione. Dall'esposizione del catalizzatore alla luce ultravioletta 350 -400 nm, sono generati degli stati eccitati capaci di iniziare processi a catena come le reazioni redox e le trasformazioni molecolari. A causa della loro struttura elettronica, che è caratterizzata da una banda di valenza completa (VB) e una banda di conduzione vuota (CB), i semiconduttori (ossidi di metallo o solfuri come ZnO, Ti02 e
ZnS ) possono comportarsi come sensibilizzatori per processi redox foto-indotti. La differenza tra il livello di energia più basso della CB e il livello di energia più alto della VB è il cosiddetto “energy xgap” Eg. Esso corrisponde alla minima energia di luce richiesta per rendere il materiale conduttore. Se il fotone ha un'energia hv superiore al valore di Eg (energy gap), un elettrone (e-) è promosso dalla banda di valenza a quella di conduzione lasciandosi dietro una vacanza (h+). Nei semiconduttori alcune di queste coppie di elettrone fotoeccitato-vacanza diffondono sulla superficie della particella catalitica e prendono parte alla reazione chimica con le molecole assorbite: donatore D) o accettare (A).
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I fotocatalizzatori impiegati preferibilemente: biossido di titanio anataée Ti02.
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silicato di sodio e alluminio soloforato [AI3Si3Oi2] S3 ,blu di prussia nelle sue forme
férrocianurate e tutti gli FWA ( agenti fluorescenti sbiancanti) sono semiconduttori con un’ energy gap pari a Eg = 3.2 eV, se viene irradiato con fotoni di energia maggiore di Eg (lunghezza d’onda minore di 388 nm), un elettrone è in grado di
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superare il gap energetico e viene promosso dalla banda di valenza a quella di conduzione. Di conseguenza, il processo primario è la generazione di un portatore di carica. ΊΊΟ2+ hv→ h+ e- . Le reazioni seguenti mostrano come le vacanze possono ossidare le molecole del donatore (1), mentre gli elettroni della banda di conduzione possono ridurre le molecole dell’accettore di elettrone (2). D * h+→ t>*+ (1) A e — > A·- (2) Una caratteristica degli ossidi dei metalli semiconduttori è il forte potere ossidante delle loro vacanze h+ che possono reagire con l’acqua assorbita sulla loro superficie, come mostrato nella reazione (3). Si ha così la formazione di un radicale ossidrile altamente reattivo (·ΟΗ). Le vacanze e i radicali ossidrili sono entrambi fortemente ossidanti e come tali possono essere usati per ossidare la maggior parte dei contaminanti organici. H20 h+ → ·ΟΗ H+ (3) Nella reazione (4) è mostrato come l’ossigeno dell’aria agisce da accettore di elettroni per la formazione dello ione super-ossido. 02 e — ► • 02 - (4) Gii ioni super-ossido sono delle particelle fortemente reattive in grado di poter ossidare materiali organici. Per questo motivo l'utilizzo dei fotocatalizzatori: Ti02 e silicato di sodio e di alluminio solforato sono molti importante per la depurazione di acqua ed aria. Per ragioni termodinamiche il livello del potenziale della specie accettatrice deve essere minore della banda di conduzione del semiconduttore altrimenti il livello del potenziale del donatore deve essere
superiore al livello della banda di valenza del semiconduttore
elettrone o vuotare una vacanza. L’acqua e l’aria assorbite sulle superfici dei setacci a molecole dinamiche, dell'ossido del titanio e/o del silicato di sodio e di alluminio solforato, sono ossidate dalle vacanze e origina radicali ossidrili (·ΟΗ). Successivamente questo radicale reagisce con la materia organica, con processo accelerato dalla presenza come catalizzatore delle superfici dei setacci molecolari circa 200m2/g- Se l’ossigeno è presente in questo processo reattivo, i radicali, che sono tra i composti organici e le molecole di ossigeno cominciano una reazione a catena [si ripetono quindi le reazioni che vanno da (1) a (4)]. Infine i materiali organici si decompongono in anidride carbonica e acqua. D’altra parte l’elettrone deossida e genera ioni super ossidi (·02 -) come mostrato nella reazione (5). OH- h+ — ► «OH (5) 02 e- → *02-. La superficie dei fotocatalizzatori sopra citati, si ricoprono di gruppi ossidrilici se a contatto con l'acqua, infatti, quando l'acqua si dissocia sulla superficie di fotocatalizzatori si formano due distinti gruppi ossidrili. Si ottiene anche generazione del perossido di idrogeno dalle soluzioni acquose anche dagli agenti d'imbiancatura fluorescenti (FWA) in risposta ad irradiazione con luce UV. A. Un’ altra proprietà molto interessante dei fotocatalizzatori preferiti dalla presente invenzione, sono: l’elevata idrofilicità, che si manifesta sulla superficie del materiale dopo l’esposizione a luce UV. Idrofilicità e idrofobicità sono i due principali modi per realizzare materiali autopulenti. Il rapporto tra le due tensioni superficiali all'interfaccia (acqua-aria, acqua-solido, solido-aria)., determina un angolo di contatto Θ. Se Θ è nullo la bagnatura è completa, se invece assume un valore di 180° abbiamo la non completa bagnatura. Più è elevato l’angolo di contatto più è bassa l’adesione. Per ottenere superfici idrofile deve diminuire Θ con conseguente aumento del lavoro di adesione. L’idrorepellenza posseduta dalle
superfici delle piante è nota da tempo. Recentemente si sta studiando la correlazione esistente tra microstruttura, bagnabilità e inquinanti in particolare usando le foglie di loto. Questa superficie con le sue micro-irregolarità mostra angoli di contatto più alti di 130°, quindi l’adesione dell'acqua
risulta particolarmente ridotta. Trasferendo tale microstruttura su materiali utilizzati per applicazioni pratiche, si possono sviluppare superfici super-idrofobe. Quando l'acqua viene a contatto con tali superfici si contrae, immediatamente, in goccioline. Le particelle di inquinanti aderiscono alla superficie delle goccioline e vengono rimosse quando queste rotolano. Se il Ti02, nella forma cristallina dell'anatasio viene esposto alla luce UV si ottengono angoli di contatto molto bassi (<1°). Questi materiali hanno la rara proprietà di attirare piuttosto che respingere l'acqua. Proprio questa caratteristica viene definita super-idrofìlicità. L’acqua rimane piatta sulla superfide invece di formare delle gocdoline. Se si interrompe l'illuminazione il comportamento super-idrofilo rimane per circa due giorni. Inoltre l’illuminazione UV del biossido di titanio e degli altri fotocatalizzatori, porta alla formazione di potenti agenti, capaci di ossidare e decomporre molti tipi di batteri e materiali organici ed inorganici. La super-idrofìlicità si basa sulla produzione di elettroni e vacanze, dopo l’irradiazione con luce ultravioletta, ma le reazioni che avvengono sono differenti rispetto a quelle della fotocatalisi. Facciamo un esempio con uno dei fotocatalizzatori il Ti02, nel quale gli elettroni, riducono il catione Ti4+ a Ti3+, mentre le vacanze ossidano gli anioni 02-. In questo processo viene espulso un atomo di ossigeno e si crea la cosiddetta “vacanza di ossigeno",
e- Ti4+ → Ti3+ 4h+ 202- -*02 † Le vacanze di ossigeno sono rimpiazzate da molecole d’acqua dissociate, gruppi OH, che rendono la superficie idrofila. Quanto maggiore è l’esposizione della superficie alla radiazione UV, tanto più piccolo
diventa l'angolo di contatto tra l’acqua e la superficie stessa,
minuti sotto una sorgente luminosa UV di moderata intensità, l'angolo di contatto tende a zero, dò significa che l’acqua ha la tendenza a ricoprire perfettamente la superfide. Si viene a formare sulla superficie del film del rivestimento fotocatalitico, una scacchiera ordinata (i quadrati hanno dimensioni di circa 40-80 nm per lato) di zone molto piccole idrofile, che si distinguono dalle restanti parti idrofobe. Allo stesso modo gli altri fotocatalizzatori preferiti, quali gli FWA assorbono la radiazione di UVA nella gamma 360-3801 ed in presenza di ossigeno e di umidità, durante l'irradiazione, producono, sia l'anione superossido, sia il H202.
Il rivestimento fotocatalitico microfotosiliconico abbreviato ( microphotosil ), oggetto del presente brevetto industriale è costituito da fotocatalizzatori fissati ai setacci molecolari attraverso una soluzione acquosa di siliconi (metilsiliconato di potassio). I setacci rivestiti, con la tecnologia prevista dalla presente invenzione, possono essere usati, in fase fluida come rivestimento fotocatalitico ed in fase solida, come fotocatalizzatori dispersi o segregati, sia in acqua ( depuratori, piscine, stagni ecc), sia a contatto con l’aria. In particolare, come granuli o polvere fotocatalitica, sono utilizzabili in vari prodotti per interni ed esterni da soli o in mescolazione con: materiali a base di cemento, intonachi, asfalti, ceramica, stucchi, malta di calce ecc. Inoltre possono essere dispersi o segregati in : superfici degli stagni, pavimentazione, sistemi di filtrazione, torri di raffreddamento, boe, muri di sostegno, bacini e canali ecc.. Gli impieghi sopra descritti sono esempi non limitativi inerenti le applicazioni della presente invenzione. I materiali e gli utilizzi riportati in questi esempi, così come in altre circostanze, devono essere interpretati come indicazioni di massima. Attraverso le prove necessarie alla ricerca abbiamo
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accertato, che eccitando con i raggi UV, gli FWA ( agenti sbiancanti fluorescenti). oltre a sviluppare il processo tipico della conversione dei raggi invisibili all'occhio nudo, in luce blu visibile, sviluppa un'azione aggiuntiva fotocatalitica. Infatti, il pigmento sintetico del blu oltremare ed il blu di prussia, cambiano il colore della luce che riflettono, come risultato dell’assorbimento selettivo dei colori, per effetto dei raggi UV. Più specificamente diciamo che: la fluorescenza è una luminescenza che è principalmente come fenomeno ottico, in cui l'assorbimento molecolare di un fotone innesca l'emissione di un altro fotone con una lunghezza d'onda più lunga. La differenza di energia fra i fotoni assorbiti ed emessi si conclude in alto come vibrazioni o calore molecolare. Il fotone assorbito è solitamente nella gamma ultravioletta e la luce emessa è nella gamma visibile, ma questa dipende dalla curva di capacità di assorbimento particolare. Gli FWA, sono estesamente esperimentati, per verificare la loro eventuale capacità di lavoro come semi conduttori a causa delle relative proprietà insolite, riscontrate. Abbiamo, infatti, verificato che gli FWA, subiscono il trasferimento della carica di intervalenza, ciò, per effetto della radiazione UV-A, in presenza di aria ed umidità. Anche se il trasferimento della carica di intervalenza è oggi ben compresa, è stato oggetto di studio intenso quando il fenomeno è stato scoperto, poiché si riteneva che l'eccitazione UV-A, avesse come solo effetto l'assorbimento selettivo dei colori. Sempre, nella sperimentazione degli FWA, come probabili fotocatalizzatori, abbiamo verificato , che nel Blu di Prussia, (PB), colorato fortemente, la sua tonalità esatta dipende dal metodo di preparazione, che determina la dimensione delle particelle. Il colore blu intenso, del blu di Prussica, è associato con l'energia per il trasferimento degli elettroni dal Fe (II) nel Fe (III). Il PB Blu di Prussia, è fotocatalitico, infatti l’eccitazione UV-A, determina il cambiamento cromatico dal blu
al bianco. Ciò è causato da fotoossidazione parziale del Fe (II) al Fe (III), che elimina il trasferimento della carica di intervalenza che determina colore Blu del PB. Pertanto, l’ossidazione del Fe (II) a Fe ( III) è dovuto all’ozono ed ai radicali sviluppatisi a causa della fotocatalisi. Come avviene: il fenomeno della fluorescenza è determinato daH’assorbimento di energia da parte degli atomi, in seguito a questo assorbimento d'energia gli elettroni si spostano da un livello energetico ad uno superiore, la permanenza al livello energetico superiore è brevissima, dell'ordine dei miliardesimi di secondo, dopo di che gli elettroni tornano al livello energetico originario liberando l'energia assorbita sotto forma di radiazioni elettromagnetiche. Poiché la resa energetica non è mai del 100% le radiazioni liberate saranno di lunghezza d'onda superiore, e quindi di energia minore, rispetto a quella dell'energia eccitatrice, così se l'eccitazione è ottenuta con raggi ultravioletti le radiazioni liberate saranno sotto forma di luce visibile o di raggi infrarossi. L' esposizione a luce visibile determina la transizione degli atomi del Fe dalla bassa rotazione all'alta rotazione. Questa transizione di rotazione cambia l'accoppiamento magnetico fra gli atomi del Fe, facenti parte del P.B., questo fenomeno rappresenta uno dei pochi codici di categoria conosciuti di materiale che ha una risposta magnetica alla luce. I tipi principali di FWA usati nell'industria della carta sono derivati dell'acido disulfonico del diaminostilbene. Tale lavoro di fluorescenza è però contemporaneo allo sviluppo della reazione fotocatalitica. La produzione del rivestimento fotocatalitico è prevista con una linea in continuo a blocchi: essiccazione dei materiali microporosi, riempimento dei pori, dei materiali essiccati, liberati dall’acqua con H202, dosaggio elettronico e turbo mescelazione delle frazioni liquide e solide, riempimento fusti, imballaggio, immagazzinaggio. Il rivestimento photocatalytic ha potenziale ridurre economicamente gli ossidi dell'azoto (NOx) e le emissioni di VOC.
w*1⁄2<y>EFFETTI DELLA FOTOCATALISI. I meccanismi di [iscrìtti precedentemente conferiscono ai rivestimenti microporosi fotocatalitici siliconici, contenenti in maniera singola o in miscela i fotocatalizzatori più volte elencati, grazie alla catalisi dei setacci molecolari hanno la finalità di :
Purificare l'aria, attraverso una concreta riduzione delle sostanze organiche e inorganiche provenienti dall'attività umana, dalle fabbriche, automobili, riscaldamento domestico ecc che causano l'inquinamento atmosferico;
Sanificare le superfici su cui è applicato il rivestimento microphotosil, eccitato dalia radiazione solare UVA, si manifesta attraverso una forte ossidazione che distrugge tutti i microrganismi anche di tipo virale ed i funghi. Infatti, l'ossidazione molto forte, prodotta dalla fotocatalisi, distrugge la membrana delle cellule dei batteri, causando la perdita del citoplasma, che inibisce l'attività dei batteri e funghi, (Escherichia coli, Staphylococcus), ecc. ed infine provoca la loro morte per decomposizione.
Le disinfezioni prodotte dall’azione fotocatalitica del microphotosil, è tre volte più forte della clorazione e 1.5 volte più forte dell’ozonizzazione.
Decomporre gas tossici organici che sono fonte di malesseri domestici (tioli/mercaptani, aldeide formica e odori da crescite fungine); demolire, che attaccano le superfici, grazie al forte potere ossidante del fotocatalizzatore. Come abbiamo visto la fotocatalisi elimina cellule dei batteri, decomponendole come fosse una normale sostanza organica. Si è scoperto che l’effetto antibatterico della fotocatalisi risulta essere più efficace di qualsiasi altro agente antimicrobico, perché la reazione fotocatalitica lavora anche quando ci sono cellule che coprono la superficie e quando i batteri si stanno attivamente propagando.
Autopulizia della superfìcie rivestita con il microphotosil ( miroporoso, fotocatalitico, siliconico) grazie alla totale mancanza di aderenza delle polveri, poiché i substrati
organici non si sviluppano sulle superfici fotocatalitiche. , lo sporcamente delle superfici, è causa dei gas di scarico e da microrganismi, ia cui crescita è favorita dall'accumulo di grassi e polveri. Se queste superfici sono rivestite di materiale fotocatalitico, lo sporco come già detto non può aderire e saranno, cosi, preservate le caratteristiche estetiche dei manufatti. Sostanzialmente il microphotosil è un rivestimento liquido fotocatalitico pigmentato, a base di siliconi, setacci molecolari, biossido di titanio e/o photon blu, FWA agenti ossidanti fluorescenti.
I materiali microporosi, sono preferibilmente, setacci molecolari a molecole dinamiche MD e sono indispensabili come catalizzatori, per garantire lo stoccaggio delle sostanze inquinanti nei pori, alfine di garantire il tempo necessario per l'attacco abiotico superossidativo ai substrati da demolire, inoltre, adsorbono sostanze inquinanti, che a seguito di modificazione molecolare, perdono l’originaria pericolosità oppure non potranno essere successivamente deadsordite.
Le modificazioni abiotiche, subite dalle sostanze inquinanti, all’interno dei condotti dei setacci molecolari, infatti, trasformano le molecole esistenti in anidride carbonica ed acqua, oppure, le ingrandiscono rendendone impossibile il deadsorbimento. Il microphotosil, oltre, ad avere un catalizzatore del processo abiotico fotoossidativo, capace di adsorbire le sostanze inquinanti, è l'unico rivestimento fotocatalitico pigmentato, nei colori bianco, grigio, celeste e blu, a differenza dei fotocatalizzatori sol - gel che sono invece trasparenti o quelli a base cementizia bianchi. Le superfici fotoctalitiche, rivestite con microphotosil sono idrofiliche. Infatti, l'irradiazione della luce UV, solare o artificiale, converte la superficie, della costruzione rivestita di microphotosil, da idrofila ad altamente idrofilica. L'alta idrofilicità, svolge un ruolo importante, nella minimizzazione della quantità di acqua necessaria, per formare una pellicola idrofilica. La pellicola sottile
dell'acqua, costituita dall'alta idrofilicità, si volatilizza efficacemenfe; d Ialle superfici rivestite con microphotosil. L'evaporazione, genera il cambiamento continuo, latente ed efficace di calore, raffreddando le superfici della costruzione e la relativa atmosfera circostante. L'effetto di raffreddamento, inoltre, riduce la potenza dell'aria condizionata, con conseguente riduzione del consumo di energia. Inumidita la facciata di una casa ed il tetto della costruzione; è stato osservato che questo sistema ha tagliato il consumo per il condizionatore dell'aria alla casa, dal 20 al 40%. Il microphotosil, idrofilico, fotocatalitico e pigmentato è impiegato: in edilizia, nell'industria, nelle strutture del tempo libero, per le bonifiche ambientali di tipo abiotico, nel trattamento abiotico dei rifiuti solidi urbani, neH'agricoltura abiotica, nelle abitazioni, nelle scuole, negli ospedali, per la depurazione delle acque, nelle infrastrutture ed in special modo nelle gallerie ferroviarie o stradali, ecc. Una delle applicazioni in edilizia è il rivestimento fotocatalitico con microphotosil delle pareti interne ed esterne. Nell'industria, negli allevamenti e nei sistemi di depurazione acque o di trattamento rifiuti, l'applicazione più significativa è la deodorizzazione, i radicali dell'idrossile accelerano la degradazione di tutti i VOC ( sostanze organiche volatili ) distruggendone i legami molecolari, fino trasformarli in anidride carbonica ed acqua. Alcuni esempi delle molecole di cattivo odore sono: emissioni da processi industriali, da attività di ristorazione, da fumo da tabacco, formaldeide, diossido d'azoto, urina ed odore fecale, benzina e molte altre molecole degli idrocarburi nell'atmosfera. Oltre alla radiazione ultravioletta solare, è applicabile al rivestimento fotocatalitico una quantità costante di luce ultravioletta fornita da lampade UVA, per controllare ed impedire io sviluppo di batteri, germi e muffe. Tutti i batteri e germi nocivi, sono decomposti, fino allo stato sterilizzato di superfici ricoperte con microphotosil negli ospedali, nelle scuole, nei locali pubblici, nei
ristoranti, nei locali addetti alla preparazione di prodotti
nelle macellerie, nelle pescherie, nei negozi ed ospedali di animali ecc. Altri impieghi, come ad esempio il rivestimento di pareti e fondo delie piscine, per ridurre od eliminare l’impiego di disinfettanti chimici;
pareti, viabilità, manufatti negli impianti di depurazione biologici;
viabilità e manufatti negli impianti di trattamento rifiuti solidi urbani;viabilità urbana ( pavimentazione, marciapiedi, muretti ecc.);
pavimentazioni e manufatti di piste ciclabili, viabilità e manufatti di strutture dedicate al tempo libero, pareti interne ed esterne di edifici pubblici e privati, superfici inerenti attività produttive.
La ricopertura delle superfici, con microphotosil, oltre a sfruttare la potente azione fotocatalitica, attraverso la sua componente soluzione acquosa di metilsiliconato di potassio esercita l’idrofobizzazione dei materiali. Consentendo notevole diminuzione della ripresa d’acqua dei materiali trattati. Tra i pigmenti preferiti biossido di titanio e silicato di sodio e di alluminio solforato, conosciuto come l'azzurro del blu oltremare, elencato nell’indice di colore quanto “l'azzurro 29 del pigmento di C.I.; C.l. 77007„ ed è un pigmento blu che accade naturalmente come il minerale lapis lazulli. È fatto bruciando una miscela di caolino, di Na.sub.2 CO.sub.3 (o di Na.sub.2 SO.sub.4), della S e del carbonio per avere la formula generale Na.sub.7 Al.sub.6 Si.sub.6 O.sub.24 S.sub.2. 1 pigmenti blu del blu oltremare sono disponibili come particelle insolubili. I pigmenti preferiti hanno dimensione delle particelle media di più meno di 5 micron, preferibilmente più meno di 4 micron, più preferibilmente più meno di 3 micron ed idealmente fra 1 e 3 micron. Tra gli altri FWA preferiti ci sono: ferrocianuro ferrico, cianuro ferrico, ferroesacianoferrato, ferrocianuro del fèrro (3+), l'azzurro di Milori, il blu di prussia, i
tris del tetrairon (esacianoferrati), l'azzurro de Berlino, (iii) esaciaribféfrato ferrico. La resistenza garantita dai siliconi alia stabilità chimico fisica del rivestimento microphotosil, l’adsorbimento garantito dai setacci a molecole dinamiche, l'azione fotocatalitica del rivestimento miroporoso fotocatalitico, presentano i seguenti VANTAGGI:
1) elevata durata dei supporti e dei pigmneti, assorbendo e dissipando la radiazione UV, che viceversa, risulterebbero degradate per reazione fotochimica.
2) formulato con silicone, trasparente e resistente, ai raggi UVA, che ingloba fisicamente la superficie fotocatalitica proteggendo i materiali organici circostanti, preesistenti all’atto dell'applicazione.
3) Protegge le superfici di supporto, che risultano pertanto non danneggiati dai prodotti delie reazioni fotoossidative.
4) Non neutralizza sui materiali edili, il pH acido prodotto della reazione fotoossidativa e con ciò non subiscono danni gravi di sfarinamento come avviene per i cementi fotocatalitici.
5) Esposto a luce ultravioletta UV -A, in presenza di vapore acqueo, produce due sostanze altamente reattive e cioè, radicali dell'idrossile [OH] e un anione superossido [02-].
6) Degrada con i superossidanti i VOC ( sostanze organiche volatili ) dispersi nell'aria, 7) Degrada le materie organiche inquinanti, in anidride carbonica, acqua e Sali minerali inerti.
8) Distrugge realmente le sostanze inquinanti, piuttosto che, effettuare un semplice trasferimento, su un substrato. L'energia per tale reazione è fornita dalla radiazione UV-A.
9) Degrada le sostanze inquinanti, a temperatura e pressione ambiente.
10)11 microphotosil risulta: economico, di basso consumo energetico, duraturo nel tempo, di alta efficienza fotocatalitica, perciò adatto per una vasta gamma di sostanze inquinanti (VOC, batteri, muffa ecc.)
11 )i fotocatalizzatori impiegati, sono considerate sostanze sicure ed inoffensive all'uomo, approvati dai laboratorio della gestione dell'alimentazione degli Stati Uniti (FDA),.
12)preferibilmente prodotto nelle tinte bianco, grigio, celeste, azzurro intenso, 13)Aumenta la longevità dei materiali trattati.
14)Limita lo sviluppo di muschi - miceti (funghi) licheni.
15)Contribuisce ad evitare le efflorescenze (sali).
16)Diminuisce la sensibilità ai cicli gelo - disgelo. (Evita la formazione di screpolature) 17)Diminuisce la dispersione termica.
18)Le superfici trattate conservano i colori e l’aspetto iniziale.
19) Permette il passaggio dei gas (traspirazione).
20)Resiste agli agenti chimici e ai raggi U.V. e microrganismi. (Rimane efficace per molti anni).

Claims (1)

  1. Rivendicazioni:
    1) Rivestimento miroporoso fotocatalitico siliconico in soluzione acquosa; 2) polvere o granuli fotocatalizzati, attraverso il fissaggio di fotocatalizzatori con soluzione acquosa di metilsiliconato di potassio; 3) materiali microporosi preferibilmente silicoalluminati - setacci a molecole dinamiche - caratterizzati, da elevata capacità di adsorbire selettivamente le molecole specifiche del gas VOC, 4) materiali microporosi preferìbilmente silicoalluminati - setacci a molecole dinamiche - caratterizzati, da elevata capacità di adsorbire selettivamente le molecole inquinanti specifiche dei gas VOC ( composti organici volatili ), ed inquinanti in fase liquida, 5) materiali microporosi preferìbilmente setacci a molecole dinamiche caratterizzati dalla capacità di adsorbire reversibilmente/dissorbisce acqua senza alcun prodotto chimico o cambiamento fìsico, 6) materiali microporosi preferìbilmente setacci a molecole dinamiche caratterizzati dalla capacità di scambiare i cationi nella struttura di cristallo per altri cationi quali piombo, tallio, cesio o stronzio ecc. , 7) materiali microporosi preferibilmente a struttura molecolare struttura aperta (molto porosa) capace di adsorbimento e di assorbire molti tipi di gas, umidità, idrocarburi, metalli pesanti, elementi radioattivi a basso livello e un gran numero di altri materiali. 8) presenza di materiali microporosi preferìbilmente silicoalluminati - setacci a molecole dinamiche - caratterizzati da funzione catalitica, perchè nella 9) struttura sono presenti siti acidi di Lewis e di Brensted e per effetto delle scanalature che forniscono un'area molto grande dove le reazioni possono avvenire,
    )verificata scientificamente l’attività fotocatalizzatrice, di razionalmente denominati: FWA agenti sbiancanti fluorescenti, riconosciuti dal mondo scientifico, solamente come tali e li ha inclusi nella formulazione del rivestimento microphotosil, alfine di sfruttarne le caratteristiche fotocatalitiche; )generazione di superossidanti, anche con luce visibile, attraverso fotocatalizzatori normalmente classificati come FWA agenti sbiancanti ottici; )utilizzo fotocatalizzatori preferibilmente da soli oppure in miscela tra cui : Ti02 preferibilmente anatase, silicato di sodio e di alluminio solforato ( photon blu), Blu di Prussia, Stilbene e tutti gli FWA ( agenti sbiancanti fluorescenti )lmpiego come fotocatalizzatore del pigmento insolubile: silicato di sodio e di alluminio solforato (Blue oltremare o photon blu), normalmente classificato come FWA agente sbiancante fluorescente e come tale impiegato. )lnglobazione dei pigmenti fotocatalitici insolubili e dei setacci molecolari in polvere o granuli, preferibilemente in una una soluzione acquosa di siliconi (metilsiliconato di potassio). )combinazione tra: sale di silicone, pigmento e setacci molecolari per ricoprire e proteggere la struttura chimica del rivestimneto dagli UV - A e dalle reazioni abiotiche. )pigmenti fotocatalitici ricoperti di silicone, per mantenere inalterate le caratteristiche di eccitazione fotocatalitica in presenta di radiazione ultravioletta 340 - 380nm e di rimanere stabile, dal punto di vista cromatico, )formulazione di rivestimento fotocatalitico con impiego di biossido di titanio preferibilmente anatase,
    18)Tra i pigmenti preferiti il silicato di sodio e di alluminio solforato conosciuto come l'azzurro del blu oltremare o photon blu, del codice categorìa elencato nell'indice di colore quanto l'azzurro 29 del pigmento di C.I.; C.l. 77007„ ed è un pigmento blu che ha la stessa composizione chimica del lapis lazulli minerale. 19)pigmento fotocatalitico Azzurro blu oltremare o photon blu, prodotto: bruciando una miscela di caolino, di Na.2 CO.3 (o di Na.2 SO.4), di S e di carbonio, 20)formulazione di rivestimento fotocatalitico microphotosil come fotocatalizzatore del pigmento Azzurro blu oltremare o photon blu che ha formula generale Na.7 Al.6 Si. .60..24 S..2. 21)formulazione di rivestimento fotocatalitico con fotocatalizzatore blu di prussia ferrocianurato 22)composizione di rivestimenti fotocatalitici previsti dalla presente invenzione preferìbilmente nella forma liquida, 23) Preferìbilmente, contengono l'acqua in una quantità di 30% - 69% a peso, preferìbilmente di 50% - 60% ed idealmente di 35% - 67% del peso della composizione nel liquido acquoso totale. 24) Preferìbilmente, contengono soluzione siliconica in una quantità a peso di 10% -50% preferìbilmente di 20% - 40 % ed idealmente di 15% - 45%, 25) Preferìbilmente, contengono setacci molecolari in polvere in una quantità a peso di 5% - 20% preferibilmente di 10% - 15 % ed idealmente di 7% -17%, 26) Preferìbilmente, contengono pigmenti fotocatalitici in polvere in una quantità a peso di 10% - 30% preferìbilmente di 15% - 25 % ed idealmente di 13% -27%, 27) Rivestimento di setacci molecolari in granuli con pigmenti fotocatalitici preferìbilmente biossido di titanio e/silicato di sodio e di alluminio solforato e soluzione siliconica preferìbilmente, una soluzione acquosa di siliconi (metilsiliconato di potassio).
    W 28)Preferibilmente, le composizioni dell'invenzione sono nella formàsolida. 29) Preferìbilmente, contengono setacci molecolari in granuli in una quantità a peso di 70% - 95% preferìbilmente di 75% - 85 % ed idealmente di 73% -93%, 30) Preferìbilmente, contengono soluzione siliconica in una quantità a peso di 5% - 15% preferìbilmente di 9% - 13 % ed idealmente di 6% - 14%, 31) Preferìbilmente, contengono pigmenti fotocatalitici in polvere in una quantità a peso di 10% - 30% preferìbilmente di 15% - 25 % ed idealmente di 13% -27%, 32) Preferìbilmente, contengono l'acqua in una quantità di 20% - 40% a peso, preferìbilmente di 20% - 36% ed idealmente di 25% - 37% del peso della composizione totale. 33) Formulazione di rivestimento fotocatalitico, capace di protegge le superfici di supporto, che risultano pertanto non danneggiati dai prodotti delle reazioni fotoossidative. 34) Rivestimento fotocatalitico, capace di neutralizzare il pH acido, prodotto della reazione fotoossidativa, che perciò ciò non fa subire danni gravi di sfarinamento, per effetto della presenza nella formulazione dei setacci molecolari. 35)formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico, capace di produrre due sostanze altamente reattive e cioè, radicali deil'idrossile [OH] e un anione superossido [02-] se eccitato da luce ultravioletta UV -A, in presenza di aria e umidità, 36)formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico, capace di degradare con i superossidanti i prodotti di cui al punto ( 34) VOC ( sostanze organiche volatili ) dispersi nell'aria,
    )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico , capace di degradare, con reazione superossidante catalizzata dai setaci molecolari presenti le materie organiche inquinanti, in anidride carbonica, acqua e sali minerali inerti. )rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico, capace di distruggere realmente le sostanze inquinanti, piuttosto che, effettuare un semplice trasferimento, su un substrato, per effetto dell’energia della radiazione UV - A e dei setacci molecolari. )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di degradare le sostanze inquinanti, a temperatura e pressione ambiente. )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico: economico, di basso consumo energetico, duraturo nel tempo, di alta efficienza fotocatalitica, perciò adatto per una vasta gamma di sostanze inquinanti (VOC, batteri, muffa ecc.) )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico, con impiego di fotocatalizzatori, sicuri ed inoffensive aH'uomo, approvati dal laboratorio della gestione dell'alimentazione degli Stati Uniti (FDA),. )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico preferibilmente prodotto nelle tinte bianco, grigio, celeste, azzurro intenso, )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di aumentare la longevità dei material rivestiti. )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di limitare lo sviluppo di muschi - miceti (funghi) licheni.
    )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico
    contribuire ad evitare le efflorescenze (sali). )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di diminuire la sensibilità ai cicli gelo - disgelo. (Evita la formazione di screpolature) )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di minuire la dispersione termica. )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di conservare i colori e l’aspetto iniziale delle superfici trattate, )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di permettere il passaggio dei gas (traspirazione). )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di resistere agii agenti chimici e ai raggi U.V. e microrganismi. (Rimane efficace per molti anni). )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di trasformare le superfici trattate da idrofobe a idrofilici )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di sfruttare l'idrofilicità delle superfici trattate, per raffreddarle a causa della rapida vaporizzazione della pellicola idrofilica di umido, )formulazione di rivestimento miroporoso fotocatalitico e siliconico capace di determinare un risparmio energetico negli ambienti con pareti rivestite per l’effetto di cui al numero 43, )processo produttivo in continuo del rivestimento microporoso fotocatalitico e siliconico, caratterizzato preferibilmente dall’impiego di: N° 2 reattori di mescolazione Fig. 1 N°4 e N° 5,
    5) linea produttiva in continuo del formulato per rivestimento foto&atalitico microphotosil, caratterizzata preferìbilmente da sistema di dosaggio dei materiali microporosi in polvere o in granuli, attraverso dosatori con tramoggia da big - bag e coclea flessibile a controllo elettronico di portata Fig. N° 1 N°1 e N° 2, 6)mescolatore in fase solida di materiali microporosi e pigmenti fotocatalitici per la formulazione dei rivestimenti microporosi fotocatalitici caratterizzato preferìbilmente da spirale, conica senza albero a passo variabile Figi N 4, 7)mescolatore in fase liquida con solidi di cui alla rivendicazione N° 47, soluzione siliconica ed acqua, preferìbilmente impiegato per la formulazione di rivestimenti microporosi fotocatalitici caratterizzato da: corpo cilindro - conico preferibilmente con elementi paralleli di mescolazione multiventuri Tavola 1 Fig.1 N° 5 e Fig 2 N° 2, 8)infustamento automatico caratterizzato da controllo ottico preferibilmente a fluorescenza del volume preferìbilmente impiegato per l'imballaggio dei formulato per rivestimento miroporoso fotocatalitico siliconico, 9)formulatore automatico di microfophotosil pittura microporosa fotocatalitica siliconica, caratterizzato da dosatore a spirale flessibile di materiali solidi microporosi e di pigmenti fotocatalitici Tavola 1 Fig. N°1 e N°2 0)formulatore automatico di microfophotosil pittura microporosa fotocatalitica siliconica, caratterizzato preferìbilmente da dosatore pneumatico a controllo elettronico per dosaggio acqua e soluzione siliconica al reattore a pale multiventuri Tavola 1 Fig.1 N°6 e N°7, 1)formulatore automatico per il ricopertura fotocatalitica di granuli microporosi preferìbilmente con apparecchiatura riprodotta nella Tav. 2 fig.1 ,
    62)dosatore automatico di granuli microporosi costituito da N° 1 Tavola 2 fig. dosatore a portata certa, di granuli microporosi, caratterizzato da spirale ad albero flessibile costituito da treccia antiawolgimento, 63)dosatore automatico di pigmenti fotocatalitici preferibilmente costituito da N°2 Tavola 2 fig.1 dosatore a portata certa, di granuli microporosi, caratterizzato da spirale ad albero flessibile costituito da treccia antiawolgimento, 64)termomescolatore automatico di granuli microporosi e pigmenti fotocatalitici preferibilmente costituito da N°4 Tavola 2 fig. , caratterizzato da spirale senza albero, sistema termico di deasorbimento termico dell’acqua contenuta nei pori ed estrazione forzata del vapore acueo, 65) mescolatore automatico per ricopertura granuli microporosi con soluzione siliconica e pigmenti fotocatalitici preferibilmente costituito da N° 5 Tavola 2 fig.1 caratterizzato da spirale conica senza albero e dosaggio di acqua e soluzione siliconica a elettronico, 66)essiccatore di granuli microporosi ricoperti di pigmenti fotocatalitici e soluzione siliconica N°6 - fig. 1 - tav. 2, preferibilmente a radiazione infrarossa con estrazione automatica del vapore acqueo prodotto.
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