ITTO20130671A1 - Sistemi di distribuzione e di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi - Google Patents

Sistemi di distribuzione e di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi

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ITTO20130671A1
ITTO20130671A1 IT000671A ITTO20130671A ITTO20130671A1 IT TO20130671 A1 ITTO20130671 A1 IT TO20130671A1 IT 000671 A IT000671 A IT 000671A IT TO20130671 A ITTO20130671 A IT TO20130671A IT TO20130671 A1 ITTO20130671 A1 IT TO20130671A1
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IT
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signal
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radioelectric
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ghz
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Franco Mussino
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Sisvel Technology Srl
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    • H04N21/43Processing of content or additional data, e.g. demultiplexing additional data from a digital video stream; Elementary client operations, e.g. monitoring of home network or synchronising decoder's clock; Client middleware
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    • H04N21/43637Adapting the video stream to a specific local network, e.g. a Bluetooth® network involving a wireless protocol, e.g. Bluetooth, RF or wireless LAN [IEEE 802.11]
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    • H04N21/63Control signaling related to video distribution between client, server and network components; Network processes for video distribution between server and clients or between remote clients, e.g. transmitting basic layer and enhancement layers over different transmission paths, setting up a peer-to-peer communication via Internet between remote STB's; Communication protocols; Addressing
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Description

-SVT052-
Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:-SVT052-“SISTEMI DI DISTRIBUZIONE E DI RICETRASMISSIONE DI CONTENUTI AUDIOVISIVI”
di Sisvel Technology S.r.l., di nazionalità Italiana, con sede in Via Castagnole 59, 10060 NONE, ed elettivamente domiciliata presso i Mandatari Ing. Corrado Borsano (No. Iscr. Albo 446 BM), Ing. Marco Camolese (No. Iscr. Albo 882 BM), Ing. Matteo Baroni (No. Iscr. Albo 1064 BM), Dott. Giancarlo Reposio (No. Iscr. Albo 1168 BM), Ing. Giovanni Zelioli (No. Iscr. Albo 1536 B) c/o Metroconsult S.r.l., Via Sestriere 100, 10060 None (TO). Inventori designati:
• Franco MUSSINO, residente in Corso Ciro Menotti 4, 10138, Torino
Depositata il No.
DESCRIZIONE
[CAMPO DELLA TECNICA]
La presente invenzione si riferisce ad un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi, e ad un sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente.
In generale, la presente invenzione riguarda sistemi e dispositivi per la distribuzione di contenuti audiovisivi, trasportati da flussi video che sono distribuiti mediante tecnologie via cavo coassiale e via radio, ad un o più apparecchi di riproduzione.
[ARTE NOTA]
I segnali radioelettrici dei canali televisivi, che trasportano informazioni audiovisive relative ai cosiddetti “programmi televisivi” ovvero particolari contenuti audiovisivi, sono trasmessi via radio mediante radiodiffusione terrestre o satellitare, con tecnologie che prima erano analogiche, ed ora sono tipicamente digitali.
Dopo essere stati ricevuti tramite apposite antenne, i -SVT052-
segnali dei canali televisivi sono tipicamente distribuiti mediante impianti in cavo (prevalentemente un cavo coassiale) di tipo individuale oppure comunitario, per raggiungere gli apparecchi di riproduzione, situati per esempio in vari luoghi di un edificio o di un ambiente.
Tipicamente, per la distribuzione mediante impianti via cavo coassiale di segnali televisivi di tipo “terrestre”, si utilizzano gli stessi canali a radiofrequenza con cui i segnali vengono radiodiffusi, nello spettro di frequenze denominate “Banda VHF” e “Banda UHF”.
Alternativamente, per la distribuzione mediante impianti via cavo coassiale di segnali televisivi di tipo “satellitare”, si convertono i segnali ricevuti da satellite dalla banda degli 11-12 GHz alla banda della prima frequenza intermedia, detta “1<a>IF”, compresa tra 950 MHz e 2150 MHz, banda nella quale i segnali possono essere distribuiti via cavo senza eccessiva attenuazione.
Come accennato, i segnali radioelettrici della diffusione televisiva sono ricevuti mediante un apposito sistema di antenne, e poi inviati mediante i suddetti sistemi di distribuzione in cavo, fino alla “presa d’utente”, ovvero alla presa a cui sono collegati gli apparecchi terminali destinati alla riproduzione dei contenuti audiovisivi (tipicamente, televisori o set-top box).
I moderni televisori dispongono internamente di un sintonizzatore per le bande di frequenze della radiodiffusione digitale terrestre (iDTV: integrated Digital TeleVision). I set-top-box sono invece utilizzati in associazione a vecchi televisori analogici, oppure per ricevere segnali televisivi digitali, in associazione con apparati di visualizzazione (ad esempio, monitor TV) non -SVT052-
dotati di adeguati mezzi di sintonizzazione, demodulazione e decodifica.
Gli apparecchi terminali TV sono quindi dotati di mezzi per sintonizzare e demodulare i segnali radioelettrici dei canali televisivi, veicolati dalla diffusione terrestre e via satellite, in base alle loro caratteristiche a radiofrequenza, modulazione e capacità di decodifica.
L’avvento di nuovi apparecchi quali PC, smartphone, tablet PC, che al contempo sono atti a riprodurre contenuti audiovisivi e si collegano facilmente ad Internet mediante reti cablate (cavi bilanciati) oppure reti wireless (WLAN o WiFi), ha portato allo sviluppo di soluzioni alternative alla radiodiffusione.
È noto prevedere la diffusione dei programmi televisivi direttamente sulla rete Internet, in particolare per la distribuzione mediante reti domestiche cablate o via radio senza fili (WLAN o Wi-Fi). Secondo tale soluzione, è possibile fruire di programmi televisivi anche mediante PC, smartphone e/o tablet PC, senza che tali apparecchi siano dotati di un apposito sintonizzatore televisivo per i segnali televisivi, per esempio terrestri o satellitari, a radiofrequenza. Si cita, a titolo di esempio, il protocollo per la distribuzione della IPTV (“Internet Protocol Television”) che è attualmente in fase di esame ed approvazione per diventare una Norma CENELEC (prEN 50585).
Tale soluzione nota presenta però alcuni svantaggi. Per esempio, in molti ambienti domestici può non essere disponibile un cavo di rete (bilanciato) per la distribuzione del contenuto; inoltre, non è possibile connettere ad un cavo (bilanciato) per la visione di programmi TV molti dei dispositivi più diffusi, quali smartphone o tablet PC, perché essi non comprendono una -SVT052-
porta di rete, per esempio una porta Ethernet, con ingresso per cavo (bilanciato). Inoltre, per esempio, in molti ambienti domestici risulta difficile la distribuzione di un segnale Internet via radio, cioè di tipo wireless (WLAN o Wi-Fi), a causa di attenuazioni o disturbi che intercorrono sul segnale via radio, e pregiudicano la visione di un contenuto televisivo che sia privo di interruzioni e/o errori, specialmente se ad alta definizione (HDTV) o di tipo stereoscopico (3DTV).
È noto poi prevedere la conversione di programmi televisivi provenienti dalla radiodiffusione terrestre e/o satellitare, in segnali distribuibili su una rete di tipo IP (Internet Protocol). Anche tale soluzione presenta lo svantaggio di limitare potenzialmente il numero di programmi televisivi ricevibili dalle persone interessate, soprattutto se non si dispone di un numero sufficiente di ricevitori televisivi atti a sintonizzarsi sui canali televisivi desiderati. Infatti, si potrebbe voler registrare un programma televisivo distribuito su una rete di tipo IP, mentre al contempo si visualizza un programma televisivo diverso sul medesimo apparato riproduttore/registratore connesso alla rete di tipo IP. Oppure, più frequentemente, due o più utenti connessi alla medesima rete di tipo IP potrebbero voler fruire nello stesso momento di differenti programmi televisivi originati da diversi canali di radiodiffusione terrestre e/o satellitare.
È noto inoltre distribuire segnali televisivi, ricevuti da satellite, in formato IP mediante la rete elettrica domestica. Tali soluzioni consentono un’alta velocità di trasmissione, fino a 200-500 Mbit/s. Tuttavia anche questi sistemi noti comportano uno svantaggio, dal momento che la distribuzione di segnali televisivi sulla rete elettrica -SVT052-
domestica non consente l’utilizzo di dispositivi di riproduzione che abbiano soltanto la possibilità di connettersi via radio (wireless) (WLAN o Wi-Fi), escludendo di fatto gli Smartphone e Tablet PC, ormai diffusissimi in ambiente domestico.
Per la distribuzione di segnali televisivi ad una pluralità di dispositivi di riproduzione, è stata introdotta la tecnologia denominata RVU, proposta dalla “RVU Alliance”, composta da operatori nel settore delle telecomunicazioni e della televisione. Il sistema RVU prevede di inviare i segnali TV a tutti i dispositivi (“Client RVU”) in un ambiente, scegliendoli fra quelli connessi ad un’unità centrale (“Server RVU”), che sintonizza i segnali televisivi radiodiffusi da satellite o terrestri, oppure ricava i segnali televisivi da fonti Audio/Video centralizzate. La distribuzione dei segnali televisivi secondo il protocollo RVU avviene sfruttando canali dati con protocollo IP all’interno dell’appartamento. Il collegamento consentito dal protocollo RVU è di tipo bidirezionale, per consentire la scelta del programma TV desiderato, tramite telecomando.
Il principale svantaggio del sistema di distribuzione RVU è quello della qualità del collegamento tra il Server RVU ed i Client RVU (televisori), in quanto la connessione tra questi dispositivi può essere difficoltosa da realizzare e/o affetta da errori, come anche menzionato sopra a proposito di sistemi di distribuzione mediante protocolli Internet.
[OBIETTIVI E SINTESI DELL’INVENZIONE]
Scopo della presente invenzione è di presentare una soluzione alternativa ai sistemi di arte nota, che consenta la distribuzione di contenuti audiovisivi ad apparecchi di -SVT052-
riproduzione, situati per esempio in vari luoghi di un ambiente, edificio o appartamento residenziale e in sue zone di pertinenza, quale un giardino o un terrazzo, che sarebbero idealmente raggiungibili da un “access point” senza fili (WLAN), il cui raggio di copertura nominale non supera i cento metri.
È in particolare scopo della presente invenzione quello di presentare una soluzione per la distribuzione di contenuti audiovisivi, che sfrutti efficacemente i mezzi di trasmissione più diffusi.
È poi scopo della presente invenzione quello di presentare una soluzione per la distribuzione di contenuti audiovisivi, che consenta un’elevata flessibilità di scelta per l’utente.
È poi scopo della presente invenzione quello di presentare una soluzione per la distribuzione di contenuti audiovisivi di alta qualità ed il più possibile esenti da errori di trasmissione e decodifica, per assicurarne una riproduzione ottimale quando presentati all’utente.
Questi ed altri scopi sono raggiunti mediante un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi, ed un sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente, secondo le rivendicazioni allegate.
L’idea alla base della presente invenzione è quella di prevedere un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi, che comprende:
almeno un’interfaccia di ingresso atta a ricevere almeno un primo segnale radioelettrico in una prima banda di frequenze, in cui detto primo segnale contiene almeno un flusso video comprendente un contenuto audiovisivo;
almeno un sintonizzatore operativamente associato all’interfaccia di ingresso ed atto a selezionare il flusso -SVT052-
video nella prima banda di frequenze;
almeno un demultiplatore operativamente associato al sintonizzatore ed atto ad estrarre il contenuto audiovisivo dal flusso video;
almeno un incapsulatore IP operativamente associato al demultiplatore ed atto ad incapsulare il contenuto audiovisivo estratto in un flusso dati a pacchetti codificato secondo un protocollo IP;
almeno un ricetrasmettitore a radiofrequenza configurato per generare un secondo segnale radioelettrico contenente detto flusso dati IP ed occupante una seconda banda di frequenze che è diversa dalla prima banda di frequenze; e
almeno un’interfaccia di uscita per un cavo coassiale, che è operativamente connessa al ricetrasmettitore per l’emissione del secondo segnale radioelettrico sul cavo coassiale nella seconda banda di frequenze.
Vantaggiosamente, tale soluzione permette di utilizzare i cavi coassiali presenti nell’ambiente, per esempio in un appartamento, sia per la distribuzione dei contenuti audiovisivi dei segnali televisivi nel formato ricevuto direttamente dall’antenna (terrestre o satellitare), sia per inviare gli stessi segnali televisivi, convertiti e trasmessi in un protocollo IP, per renderli disponibili in prossimità di uno o più dispositivi riceventi presenti nell’ambiente (per esempio in un particolare locale o stanza dell’appartamento), in particolare su frequenze per trasmissioni IP senza fili (quali WLAN o Wi-Fi) ricevibili da dispositivi di riproduzione assai diffusi, per esempio da PC, smartphone e Tablet PC.
Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, si prevede un sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente, comprendente:
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almeno un’interfaccia di ingresso per un cavo coassiale, un ricevitore operativamente connesso all’interfaccia di ingresso ed atto a ricevere dal cavo coassiale almeno un terzo segnale radioelettrico in una terza banda di frequenze, il terzo segnale radioelettrico comprendente un contenuto audiovisivo incapsulato in un flusso dati IP, mezzi di irradiazione atti ad irradiare nell’ambiente un quarto segnale radioelettrico su una quarta banda di frequenze dedicata a comunicazioni senza fili con protocollo IP, in cui il quarto segnale radioelettrico è incapsulato in un segnale utilizzante un protocollo IP e corrispondente al terzo segnale radioelettrico, per la trasmissione del contenuto audiovisivo ad almeno un terminale ricevente senza fili.
La soluzione proposta è vantaggiosa perché rende possibile la fruizione dei contenuti audiovisivi, quali programmi TV, mediante i diffusissimi terminali riceventi con protocolli IP senza fili, quali PC, smartphone, tablet PC, eccetera, senza perdita della qualità del contenuto audiovisivo e senza interruzioni o inconvenienti nella riproduzione dovuti alla cattiva propagazione di segnali IP wireless nell’ambiente.
Altre caratteristiche tecniche vantaggiose di un apparato secondo la presente invenzione saranno più evidenti considerando le rivendicazioni allegate, le quali formano parte integrante della presente descrizione.
[BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI]
Alcuni esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi vengono descritti a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento alle figure allegate, in cui:
− La Figura 1 mostra una prima forma di realizzazione di un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi, e di un -SVT052-
sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente secondo la presente invenzione, in cui in particolare la distribuzione dei segnali TV in formato IP avviene preferibilmente in bande di frequenze WLAN (2,4-2,5 GHz e 5,0-6,0 GHz).
− La Figura 2 mostra una seconda forma di realizzazione di un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi, e di un sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente secondo la presente invenzione, in cui in particolare la distribuzione dei segnali TV in formato IP avviene preferibilmente nella banda 230-470 MHz o in altre bande di frequenze UHF o VHF.
− La Figura 3 mostra un ulteriore esempio di realizzazione di un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi, ovvero di un distributore domestico atto a ricevere segnali televisivi e distribuirli in formato IP.
− La Figura 4 mostra un esempio di ricetrasmettitore a radiofrequenza, atto a trasmettere contenuti audiovisivi in formato IP sui cavi coassiali della distribuzione televisiva domestica, in un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi secondo la presente invenzione.
− La Figura 5 mostra un esempio di ricevitore a radiofrequenza, atto a ricevere contenuti audiovisivi in formato IP mediante cavi coassiali, e a distribuirli ulteriormente per la visione dei contenuti audiovisivi, in un sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente, secondo la presente invenzione.
− La Figura 6 mostra un esempio di realizzazione di una rete miscelatrice/de-miscelatrice.
− La Figura 7 illustra l’allocazione dei canali WLAN nella banda 2,400-2,483 GHz.
Le figure illustrano differenti aspetti e forme di -SVT052-
realizzazione della presente invenzione e, dove appropriato, strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da uguali numeri di riferimento.
[DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE]
Nel contesto della presente descrizione, con il termine “ambiente” si intenderà uno spazio delimitato da confini, tipicamente da pareti, le cui dimensioni siano tali da essere coperte dalla propagazione di segnali televisivi mediante cavi coassiali (senza che le attenuazioni negli stessi comportino necessariamente l’utilizzo di stazioni intermedie di amplificazione del segnale), ovvero siano tali da essere coperte dalla propagazione di segnali radioelettrici senza fili, preferibilmente secondo il protocollo Wi-Fi del tipo 802.11.x.
Nel contesto della presente descrizione, si utilizzeranno anche i termini “edificio” o “ambiente residenziale” (detto anche brevemente “ambiente”) per indicare un ambiente come sopra indicato, che abbia le specificità di edificio, preferibilmente di edificio domestico per l’abitazione di persone, per esempio un appartamento, senza però escludere altri tipi di ambiente quali ristoranti, centri commerciali, alberghi o altri.
La Figura 1 mostra una prima forma di realizzazione di un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi 101, e di sistemi di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi 102 e 103 in un ambiente 104 e 105, secondo la presente invenzione.
Il sistema di distribuzione 101 è atto a ricevere almeno un flusso video che comprende contenuti audiovisivi; per questo esso è operativamente connesso ad una o più sorgenti di contenuti audiovisivi, rappresentati dall’antenna -SVT052-
terrestre 106, atta a ricevere per esempio canali della televisione digitale terrestre, e dall’antenna satellitare 107, atta a ricevere per esempio canali della televisione digitale satellitare.
Le antenne 106 e 107 sono connesse ad un terminale di testa 108 di tipo noto, il quale è atto a distribuire i segnali contenenti i flussi video ad una o più interfacce di appartamento 109, connesse ai cavi di distribuzione provenienti dal terminale di testa 108, preferibilmente mediante uno o più interruttori multiswitch 110.
Nell’impianto d’antenna per i segnali televisivi rappresentato in Figura 1, è riportata la tecnica con quattro cavi di discesa, che vanno dal terminale di testa 108 ai multiswitch 110, usualmente installati a livello di ogni singolo piano di un edificio multipiano di tipo condominiale, la cui struttura effettiva dipende dalla tipologia impiantistica adottata, e che nella descrizione qui riportata è da intendersi a puro titolo esemplificativo; tale impianto d’antenna consente la distribuzione dei segnali televisivi (terrestri e satellitari), sino a ciascuna interfaccia di appartamento 109.
L’interfaccia di appartamento 109 è preferibilmente configurata per essere connessa ad un cavo coassiale che veicoli i segnali televisivi all’interno dell’appartamento.
Secondo l’invenzione, il sistema di distribuzione 101 comprende un’interfaccia di ingresso 111 preferibilmente per cavo coassiale, in particolare comprendente un connettore secondo la Norma tecnica IEC 60169-2 o di tipo F secondo la Norma tecnica IEC 60169-24.
Mediante l’interfaccia di ingresso 111, il sistema di distribuzione è atto a ricevere un primo segnale radioelettrico comprendente il flusso video televisivo; tale -SVT052-
primo segnale radioelettrico ha frequenze comprese in una prima banda.
Attualmente le bande della radiodiffusione terrestre, ricevute dall’antenna 106, sono la Banda VHF (47-230 MHz), suddivisa in Banda I (47-68 MHz), Banda II (88-108 MHz) e Banda III (174-230 MHz) nonché la Banda UHF (470-790 MHz), suddivisa in Banda IV (470-606 MHz), e Banda V (606-790 MHz).
La banda della radiodiffusione satellitare (11-12 GHz), ricevuta dall’antenna 107, è convertita per la distribuzione sui cavi coassiali nella banda della 1<a>frequenza intermedia (1<a>IF: 950-2150 MHz).
Il primo segnale radioelettrico viene quindi ricevuto dal sistema di distribuzione 101 e, tramite un ripartitore 112 il cui scopo sarà meglio descritto nel seguito, trasmesso al sintonizzatore 113 che è quindi operativamente associato all’interfaccia di ingresso 111.
Il sintonizzatore 113 è atto a selezionare almeno un flusso video tra quelli veicolati dal primo segnale radioelettrico, e a trasferirlo ad un demultiplatore 114. Il demultiplatore 114 è operativamente associato al sintonizzatore 113, ed è ulteriormente atto ad estrarre un particolare contenuto audiovisivo dal flusso video così selezionato.
Il sistema di distribuzione 101 comprende ulteriormente, in una forma di realizzazione preferita ed opzionale, un decodificatore 115 atto a decodificare il contenuto audiovisivo estratto.
Il sistema di distribuzione 101 comprende ulteriormente un incapsulatore IP 116, operativamente associato al demultiplatore 114 (ed eventualmente al decodificatore 115) per incapsulare il contenuto audiovisivo estratto in un -SVT052-
flusso dati a pacchetti codificati secondo un protocollo IP.
Con il termine “incapsulatore IP” si intende un dispositivo atto ad operare secondo il protocollo IP sui dati relativi al flusso video selezionato. Il protocollo IP si basa sul TCP (“Transmission Control Protocol”), detto anche TCP/IP o sull’UDP (“User Datagram Protocol”), e prevede la trasmissione di pacchetti o blocchi di dati, detti “segmenti” o “datagrammi”.
L’incapsulatore IP 116 riceve un flusso dati digitale relativo ad un contenuto audiovisivo selezionato (tipicamente un transport stream MPEG con un solo servizio), lo fraziona in pacchetti e li incapsula (o imbusta) in segmenti (TCP) o datagrammi (UDP) secondo il protocollo IP, inserendovi le informazioni del protocollo (intestazione, checksum, eccetera) aggiuntive al payload di ingresso.
L’incapsulatore IP genera quindi un flusso dati IP a pacchetti, contenente il contenuto audiovisivo selezionato, che viene preferibilmente inviato ad un combinatore IP 117.
Il combinatore IP 117 è ulteriormente atto a connettersi, mediante un protocollo IP, ad un router o modem Internet 118, per scambiare dati a pacchetti con la rete Internet, sia in ingresso sia in uscita.
In una forma di realizzazione preferita, il combinatore IP 117 è ulteriormente atto a combinare il contenuto audiovisivo incapsulato IP insieme con i dati a pacchetti di tipo Internet, consentendo la trasmissione di entrambi i dati sul sistema di cavi coassiali, come sarà meglio descritto nel seguito.
Secondo l’invenzione, il sistema di distribuzione 101 comprende ulteriormente un ricetrasmettitore 119 a radiofrequenza, operativamente connesso all’incapsulatore IP 116, e configurato per generare un secondo segnale -SVT052-
radioelettrico contenente il flusso dati IP, su una seconda banda di frequenze.
Nella forma di realizzazione esemplificata in Figura 1, il secondo segnale radioelettrico così generato viene inviato ad un partitore di potenza 120, per essere inviato al diplexer 121 ed al diplexer 122. Ai diplexer 121 e 122 viene inoltre inviato, nella forma di realizzazione esemplificata, il primo segnale radioelettrico ricevuto dal sistema di distribuzione 101, tramite il ripartitore 112 già menzionato, ed un ulteriore ripartitore 123 che distribuisce il primo segnale radioelettrico ad entrambi i diplexer 121 e 122. È apparente che altre soluzioni differenti potranno essere concepite, aumentando il numero di diplexer; è inoltre apparente che si potrebbe concepire una forma di realizzazione priva del partitore di potenza 120 e con un unico diplexer.
Il sistema di distribuzione 101 comprende ulteriormente un’interfaccia di uscita 124 ed un’ulteriore interfaccia di uscita 125, operativamente connesse rispettivamente ai diplexer 121 e 122, e configurate pertanto per l’emissione del secondo segnale radioelettrico sui cavi coassiali 130 e 131 che corrono tipicamente nell’edificio, e consentono la distribuzione di segnali televisivi all’interno di tale ambiente.
Preferibilmente, l’interfaccia di uscita 124 e 125 per cavo coassiale comprendono ciascuna un connettore secondo la Norma tecnica IEC 60169-2, o un connettore di tipo F secondo la Norma tecnica IEC 60169-24, o altro tipo equivalente.
Il sistema di distribuzione 101 consente quindi di distribuire i contenuti audiovisivi televisivi, desiderati e prescelti, convertiti in formato IP, tramite i cavi coassiali 130 e 131 tipicamente già presenti in ogni -SVT052-
appartamento per la distribuzione di segnali radiotelevisivi a radiofrequenza.
Il sistema di distribuzione 101 è quindi posizionato in un punto prefissato dell’ambiente, tipicamente in prossimità dell’interfaccia di appartamento 109, per la ricezione dei contenuti audiovisivi di interesse e la successiva distribuzione sui cavi coassiali mediante protocollo IP, inviati quindi a tutte le stanze 104 e 105 di interesse per l’utente.
Nella forma di realizzazione di Figura 1, il sistema di distribuzione 101 è atto a distribuire il primo segnale radioelettrico, ricevuto in una prima banda di frequenze che corrisponde a frequenze utilizzate nella trasmissione televisiva su cavo coassiale, trasformandolo in un secondo segnale su una seconda banda di frequenze che corrisponde preferibilmente a frequenze utilizzate per la trasmissione di segnali IP di tipo wireless, ovvero comprese tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, ovvero comprese tra 5,0 GHz e 6,0 GHz; la potenza del secondo segnale radioelettrico è preferibilmente di 10 mW nel primo caso, e di 200 mW nel secondo caso. In tal modo, il secondo segnale radioelettrico modulato nei cavi coassiali 130 e 131 corrisponde ad un segnale di tipo Wi-Fi secondo lo standard IEEE 802.11.x, il quale è di facile ricezione dagli apparecchi commerciali, come sarà descritto più in dettaglio nel seguito.
Il sistema di distribuzione 101 è infatti atto a cooperare con uno o, vantaggiosamente, più sistemi di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi in un ambiente secondo la presente invenzione.
I sistemi di ricetrasmissione 102 e 103 sono atti a ricevere un terzo segnale radioelettrico mediante i cavi coassiali 130 e 131, che nel presente contesto corrisponde -SVT052-
al secondo segnale radioelettrico sopra descritto, a meno di eventuali attenuazioni o distorsioni intercorse lungo il percorso dei cavi coassiali 130 e 131.
I sistemi di ricetrasmissione 102 e 103 comprendono rispettivi ingressi per un cavo coassiale 141 e 142, a cui si connettono i cavi coassiali 130 e 131 preferibilmente mediante un connettore secondo la Norma tecnica IEC 60169-2, o un connettore di tipo F secondo la Norma tecnica IEC 60169-24.
Come già descritto in precedenza in relazione al secondo segnale radioelettrico, a cui il terzo segnale in ingresso ai sistemi 102 e 103 corrisponde, tale terzo segnale è su una terza banda di frequenze che corrisponde preferibilmente a frequenze utilizzate per la trasmissione di segnali di tipo wireless, ovvero comprese tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, ovvero comprese tra 5,0 GHz e 6,0 GHz, viaggiando tuttavia sul cavo coassiale 130 o 131.
I sistemi di ricetrasmissione 102 e 103 comprendono rispettivi diplexer 143 e 144 per la separazione del terzo segnale da eventuali segnali televisivi tradizionali viaggianti sul cavo coassiale 130 e 131, con cui il terzo segnale non genera nessuna interferenza.
I diplexer 143 e 144 sono atti ad inviare il terzo segnale sopra descritto a rispettivi mezzi di irradiazione idealmente schematizzati tramite le antenne 145 e 146, ottimizzate per le frequenze di trasmissione senza fili tipo Wi-Fi. Il terzo segnale, come detto, comprende il contenuto audiovisivo selezionato ed incapsulato in formato IP.
I sistemi di ricetrasmissione 102 e 103 sono quindi atti ad irradiare un quarto segnale all’interno degli ambienti 104 e 105; tale quarto segnale corrisponde al terzo segnale ricevuto, per cui occupa preferibilmente le frequenze -SVT052-
utilizzate per la trasmissione di segnali di tipo wireless, ovvero comprese tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, ovvero comprese tra 5,0 GHz e 6,0 GHz.
Il quarto segnale, a sua volta, veicola il contenuto audiovisivo selezionato ed incapsulato in formato IP, in forma stavolta ricevibile da dispositivi dotati di mezzi di ricezione senza fili tipo Wi-Fi, preferibilmente secondo uno standard 802.11.x, quali i diffusissimi PC, o palmari o tablet PC, o smartphone.
L’utente può quindi ricevere il contenuto audiovisivo così distribuito dal sistema di distribuzione 101 e ricetrasmesso dai sistemi 102 e 103, per esempio mediante dispositivi portatili cosidetti “second screen” quali il tablet 160 o lo smartphone 161, oppure mediante la “connected TV” 162 dotata di mezzi di connessione Wi-Fi, eventualmente previa installazione di un opportuno modulo di ricetrasmissione wireless aggiuntivo (per esempio un ricetrasmettitore Wi-Fi con interfaccia USB o HDMI).
Entrambi i tipi di terminali riproduttori possono essere resi in grado di interagire con il sistema di distribuzione 101 della presente invenzione mediante l’istallazione di un apposito software applicativo, il quale si occupa di stabilire una connessione a livello applicativo con detto sistema 101 e di gestire l’invio delle richieste di riproduzione e di controllo del flusso dei contenuti audiovisivi emessi dal sistema 101.
In sintesi, una prima tecnica di distribuzione dei contenuti audiovisivi originati da segnali televisivi secondo la presente invenzione come esemplificata dalla Figura 1, in formato IP, prevede di utilizzare le stesse bande (via radio) delle reti WLAN, secondo la famiglia di Norme tecniche IEEE 802.11.x (2,4-2,5 GHz e/o 5,0-6,0 GHz).
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La prima tratta del collegamento verso il terminale dell’utente da servire (presente in una stanza dell’appartamento) viene effettuata mediante il cavo coassiale della distribuzione domestica dei segnali televisivi, che collega il sistema di distribuzione 101 domestico alla presa d’utente 141. Qui il segnale viene poi irradiato in aria mediante l’opportuna antenna del sistema di ricetrasmissione 102 o 103. Pertanto, la seconda tratta, verso il terminale mobile 160 o 161 atto a ricevere le onde radio delle reti WLAN (Wi-Fi), avviene via radio come schematizzato dalla freccia tratteggiata di Figura 1.
In una forma di realizzazione preferita, a valle dei diplexer 143 e 144, i sistemi di ricetrasmissione 102 e 103 comprendono ulteriormente rispettive uscite 147 e 148 per un cavo coassiale, configurate per trasferire segnali, in particolare televisivi, presenti in ingresso, consentendo quindi di trasmettere i segnali televisivi tradizionali viaggianti sul cavo coassiale 130 e 131, rispettivamente anche sui cavi coassiali 149 e 150.
In tal modo, la “connected TV” 162 ed il televisore tradizionale 163 sono in grado di ricevere i segnali televisivi mediante le linee di cavo coassiale 149 e 150, come potrebbe accadere utilizzando un comune sistema di distribuzione di segnali televisivi, aggiungendo tuttavia una vantaggiosa ricezione nel medesimo ambiente tramite i dispositivi Wi-Fi 160 e 161, che ricevono i contenuti audiovisivi desiderati mediante protocollo IP.
La Figura 2 mostra una seconda forma di realizzazione di un sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi 201, e di un sistema di ricetrasmissione di contenuti audiovisivi 202 e 203, negli ambienti 104 e 105. I medesimi numeri di riferimento in Figure diverse, indicano elementi identici o -SVT052-
analoghi.
Dopo che l’incapsulatore IP 116 ha incapsulato il contenuto audiovisivo estratto nel flusso dati a pacchetti IP, il ricetrasmettitore 219 a radiofrequenza, operativamente connesso all’incapsulatore IP 116 (preferibilmente, mediante il combinatore IP 117), è configurato per generare un secondo segnale radioelettrico contenente il flusso dati IP, su una seconda banda di frequenze.
Nella forma di realizzazione di Figura 2, il sistema di distribuzione 201 è atto trasmettere il flusso dati IP in un secondo segnale su una seconda banda di frequenze che corrisponde preferibilmente a frequenze che non sono utilizzate per la trasmissione di segnali televisivi su cavi coassiali, pur essendo prossime a frequenze effettivamente utilizzate, e preferibilmente inferiori ad altre frequenze utilizzate per trasmissioni senza fili di tipo Wi-Fi; la potenza del secondo segnale radioelettrico è preferibilmente 10 mW.
Preferibilmente, le frequenze di detta seconda banda sono bande televisive libere ad oggi (ad esempio la banda 230-470 MHz o 790-862 MHz liberate dal primo dividendo digitale) o in futuro (la banda dei 694-790 MHz, detta dei “700 MHz” oggetto del secondo dividendo digitale), che non contengono canali televisivi radiodiffusi e quindi potenzialmente interferiti o interferenti.
Un importante ed interessante vantaggio dell’uso della banda 230-470 MHz o 790-862 MHz o 694-790 MHz rispetto alle bande WLAN è quello della minor attenuazione dei cavi coassiali della distribuzione domestica in tale banda di frequenza. La banda 230-470 MHz è quasi universalmente dedicata ad altri servizi, diversi dalla radiodiffusione -SVT052-
televisiva. Pertanto essa risulta libera da interferenze potenziali da parte dei segnali televisivi.
Dal momento che il terzo segnale radioelettrico, ricevuto dai sistemi di ricetrasmissione 202 e 203, corrispondente al secondo segnale radioelettrico di cui sopra, non è un segnale di tipo Wi-Fi secondo lo standard IEEE 802.11.x ma si trova su una diversa banda di frequenze, è necessario adottare l’accorgimento descritto nel seguito.
Per sfruttare la comunicazione senza fili tra i dispositivi di ricetrasmissione 202 e 203 ed i dispositivi di riproduzione 160, 161 e 162, è necessario convertire la frequenza del terzo segnale radioelettrico ricevuto alla presa d’utente 141 o 142, dalle bande televisive libere alle bande delle reti WLAN (2,4-2,5 GHz e/o 5,0-6,0 GHz), prima di essere irradiato mediante l’opportuna antenna 145 o 146.
Per tale scopo, i sistemi di ricetrasmissione 202 e 203 comprendono ulteriormente mezzi di conversione 270 e 271 rispettivamente, i quali sono atti a convertire le frequenze televisive su cavo del terzo segnale radioelettrico (qualsiasi esse siano) in frequenze della quarta banda di frequenze (adatte a trasmissione senza fili di tipo Wi-Fi, ed essendo quindi a frequenze superiori rispetto alla terza banda di frequenze) per generare il quarto segnale radioelettrico da irradiare.
In tal modo, i sistemi di ricetrasmissione 202 e 203 comprendono mezzi di irradiazione 145 e 146 atti ad irradiare nell’ambiente 104 e 105 un quarto segnale radioelettrico su una quarta banda di frequenze dedicata a comunicazioni senza fili con protocollo IP, in cui il quarto segnale radioelettrico è incapsulato in un segnale utilizzante un protocollo IP per la trasmissione del contenuto audiovisivo ad almeno un terminale 160, 161 o 162 -SVT052-
ricevente senza fili.
Quindi, nella stanza dell’appartamento 104 o 105 dove è presente l’utente interessato, il segnale è presente come segnale di rete WLAN, che può essere ricevuto dall’apparato desiderato 160, 161 o 162, sia esso un PC, smartphone o tablet PC.
Nelle forme di realizzazione descritte finora, il secondo segnale trasmesso sul cavo coassiale dal sistema di distribuzione 101 o 201, si trova su una seconda banda di frequenze predeterminata, la quale può essere stabilita in sede di fabbricazione dell’apparato, o essere impostata da un operatore mediante un’interfaccia utente, per esempio impostata dall’utente o da un tecnico dell’assistenza.
Un’altra forma di realizzazione preferita e vantaggiosa della presente invenzione prevede di sfruttare un dispositivo rivelatore (non rappresentato) atto a rilevare la presenza di segnali radioelettrici in almeno una banda di frequenze sul cavo coassiale connesso all’interfaccia di uscita 124 o 125, per selezionare la seconda banda di frequenze su cui il ricetrasmettitore modulerà il secondo segnale radioelettrico.
In tal modo, è possibile utilizzare canali televisivi delle bande VHF/UHF, assegnate alla radiodiffusione televisiva, che risultino liberi in un certo momento, oppure canali precedentemente assegnati alla radiodiffusione televisiva, ma ora usati o usabili in futuro dai nuovi servizi di telefonia mobile (quali per esempio i terminali LTE). In questo caso, si utilizza il dispositivo rivelatore per accertare che il canale sia effettivamente disponibile, per evitare interferenze indesiderate da e verso tale servizio, essendo tali canali presenti nei cavi che distribuiscono i segnali TV a radiofrequenza, non in formato -SVT052-
IP, all’interno dell’appartamento.
Secondo questa forma di realizzazione, la scelta della seconda banda di frequenze del secondo segnale elettrico, richiede, negli apparati del sistema di distribuzione domestico 101 o 102, di effettuare un processo di ricerca di frequenze libere da segnali radioelettrico, del tipo usato per “cognitive radio”, al fine di individuare il canale libero.
In una forma di realizzazione preferita, il canale usato per la distribuzione dei contenuti audiovisivi in formato IP viene gestito mediante i normali protocolli della Norma IEEE 802.11.x, in modo da consentire ad ogni apparato dotato di connessione Wi-Fi di collegarsi alla rete di distribuzione domestica di tali segnali in formato IP, per la riproduzione dei contenuti audiovisivi.
La banda del canale della rete Wi-Fi è generalmente sufficiente (bit rate di almeno 54 Mbit/s) a gestire segnali televisivi in formato SD (Standard Definition), che richiedono circa 2 Mbit/s ciascuno, ed in formato HD (High Definition) oppure 3D, che richiedono 8-12 Mbit/s ciascuno.
In linea di principio, non sarebbe strettamente necessario adottare il protocollo Wi-Fi della Norma IEEE 802.11.x per scambiare i dati tra il sistema di ricetrasmissione 102, 103, 202, 203 ed i terminali mobili 160, 161 e 162, in quanto potrebbe essere utilizzato un qualsiasi protocollo di comunicazione (per esempio di tipo proprietario) che permetta al distributore domestico ed ai terminali d’utente di scambiare dati in modo da realizzare la distribuzione dei segnali TV in formato IP sul canale di comunicazione misto, cavo coassiale e onde radio.
La scelta del protocollo Wi-Fi della Norma IEEE 802.11.x risulta comunque particolarmente vantaggiosa in quanto -SVT052-
permette la compatibilità con i numerosi terminali Wi-Fi già presenti sul mercato.
Inoltre, le tecniche indicate in precedenza per la distribuzione di contenuti audiovisivi dei segnali televisivi in formato IP, sono parallelamente utilizzabili anche per la distribuzione del collegamento Internet, come sopra menzionato.
In una forma di realizzazione preferita, il sistema di distribuzione 101 o 201, ed i sistemi di ricetrasmissione 102, 103, 202, 203 cooperano per la selezione del contenuto audiovisivo di interesse da parte dell’utente.
In particolare, si prevede di dotare il sistema di distribuzione 101 o 201, di una unità di controllo (non rappresentata) operativamente connessa all’interfaccia di uscita 124 o 125 (che pertanto, funge anche da interfaccia di ingresso per i segnali di selezione), ed atta a ricevere dai terminali riproduttori connessi ai sistemi di ricetrasmissione 160, 161 e 162 almeno un segnale di selezione indicante un determinato contenuto audiovisivo.
Tale segnale di selezione è ricevuto tramite il cavo coassiale preferibilmente nella seconda banda di frequenze, ed il ricetrasmettitore 119 o 219 è ulteriormente configurato per ricevere il segnale di selezione e inviarlo all’unità di controllo, la quale comanda l’opportuna selezione da parte del sintonizzatore 113 del flusso video comprendente il contenuto audiovisivo richiesto. In altre parole il segnale di selezione viaggia in aria o cavo, nelle stesse bande di frequenze utilizzate dai segnali televisivi nel loro percorso dal sistema di distribuzione 101 verso i terminali riproduttori, percorso composto dalle linee di collegamento su cavo coassiale 130 e 131 e dalle tratte in aria tra l’antenna dell’apparato 102 con quelle degli -SVT052-
apparati 160 e 162 oppure tra l’antenna dell’apparato 103 con quella dell’apparato 161.
Il segnale di selezione può essere fornito dall’utente mediante un’apposita interfaccia utente (non rappresentata), la quale può essere visualizzata preferibilmente sui terminali di riproduzione 160, 161 o 162, preferibilmente come applicazione software. In altre parole, il sistema di ricetrasmissione 102, 103, 202 o 203 comprende un ricevitore atto a ricevere un segnale radioelettrico di comando, preferibilmente utilizzante un protocollo IP, ricevuto in particolare nella quarta banda di frequenze; il segnale radioelettrico di comando comprendente il segnale di selezione che indica il determinato contenuto audiovisivo richiesto. Il sistema di ricetrasmissione 102, 103, 202 o 203 è quindi configurato per emettere un segnale a radiofrequenza comprendente il segnale radioelettrico di comando, da trasmettere sul cavo coassiale 130 e 131, attraverso l’interfaccia di ingresso 141 e 142, sulla terza banda di frequenze; in tal caso, l’interfaccia di ingresso 141 e 142 svolge anche ulteriori funzioni di interfaccia di uscita per il segnale radioelettrico di comando emesso.
Il segnale di selezione è preferibilmente inviato mediante un segnale radioelettrico sulla medesima banda di frequenze del secondo segnale trasmesso sul cavo coassiale, siano esse frequenze televisive “libere” oppure frequenze comprese tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, oppure comprese tra 5,0 GHz e 6,0 GHz, in modo che il segnale radioelettrico di selezione sia secondo uno standard IEEE 802.11.x
In risposta alla ricezione del segnale di selezione, l’unità di controllo è configurata per: individuare un flusso video che comprende il determinato contenuto audiovisivo selezionato dall’utente; indurre il -SVT052-
sintonizzatore 113 a selezionare il flusso video individuato; indurre il demultiplatore 114 ad estrarre il contenuto audiovisivo dal flusso video selezionato; ed indurre l’incapsulatore IP 116 ad incapsulare il contenuto audiovisivo estratto nel flusso dati IP.
Nel caso di più utenti che utilizzino contemporaneamente le stesse linee di distribuzione sui cavi coassiali, per esempio gli utenti ai terminali 160 e 162 entrambi nell’ambiente 104, il sistema di distribuzione 101 consente di utilizzare più canali (ad esempio due o tre) in formato IP, in modo da soddisfare il bit-rate richiesto.
Il sistema di distribuzione dei contenuti audiovisivi in formato IP è anche in grado di gestire l’eventualità che un terminale d’utente mobile, per esempio il 160 o il 161, passi da una stanza 104 all’altra 105, dell’appartamento e/o che non vi sia un sufficiente isolamento fra i segnali irradiati in stanze 104 e 105 diverse, utilizzando meccanismi noti di gestione di tali situazioni già previste dallo standard Wi-Fi.
Nella Figura 3 è riportata una seconda forma di realizzazione vantaggiosa e preferita di un sistema di distribuzione secondo la presente invenzione.
Il sistema di distribuzione 301 si riferisce ad una forma di realizzazione che permette di distribuire una pluralità di contenuti audiovisivi diversi ad una rispettiva pluralità di riproduttori; differentemente, il sistema di distribuzione 101 descritto in precedenza permette di distribuire un medesimo contenuto audiovisivo ad una pluralità di riproduttori.
Per poter gestire una pluralità di contenuti audiovisivi diversi, il sistema di distribuzione 301 comprende una molteplicità di sintonizzatori 113a, 113b, 113c -SVT052-
operativamente associati all’ingresso 302 mediante un ripartitore multiplo 312; ciascuno dei sintonizzatori 113a, 113b, 113c è atto a selezionare un rispettivo flusso video digitale, tipicamente in forma di transport stream MPEG, nella prima banda di frequenza del primo segnale radioelettrico ricevuto all’ingresso 302.
Il sistema di distribuzione 301 comprende la stessa molteplicità di demultiplatori 114a, 114b, 114c ciascuno operativamente associato al rispettivo apparato costituito da uno dei sintonizzatori 113a, 113b, 113c, ed è quindi atto ad estrarre dal flusso video un rispettivo contenuto audiovisivo, per esempio un servizio televisivo digitale (quale “RAIUNO”, “RAIDUE”, “RAITRE”, …), comprensivo di video, audio, teletext, EPG, nome del servizio, nome dell’emittente radiotelevisiva (nell’esempio “RAI”), applicazione MHP (per esempio “Telecomando RAI”), eccetera.
Il sistema di distribuzione 301 comprende la stessa molteplicità di incapsulatori IP 116a, 116b, 116c, ciascuno operativamente associato al rispettivo apparato costituito da uno dei demultiplatori 114a, 114b, 114c ed atto ad incapsulare il rispettivo contenuto audiovisivo estratto in un rispettivo flusso dati codificato secondo un protocollo IP.
Il sistema di distribuzione 301 comprende un’unità di controllo 310 che è configurata per controllare il combinatore IP 317 (il quale svolge funzioni sostanzialmente analoghe al combinatore IP 117 di Figure 1 e 2), in modo tale da multiplare la molteplicità dei flussi dati generati dagli incapsulatori IP 116a, 116b, 116c in un unico flusso dati IP. Il segnale rappresentativo del flusso dati IP così generato, viene quindi inviato al ricetrasmettitore 319 (il quale svolge funzioni sostanzialmente analoghe ai -SVT052-
ricetrasmettitori 119 e 219 di Figure 1 e 2 rispettivamente) per essere poi applicato all’interfaccia di uscita 303 e trasmesso su un cavo coassiale, come descritto in precedenza.
In tal modo, la molteplicità di contenuti audiovisivi è distribuita in forma inglobata nel secondo segnale radioelettrico.
In una forma di realizzazione preferita, i gruppi funzionali 310a, 310b, 310c sono ulteriormente atti a decodificare il contenuto audiovisivo selezionato, ovvero i singoli flussi elementari video e/o audio compresi nel contenuto audiovisivo selezionato estratto dal Transport Stream (TS), che contiene i programmi televisivi (multiplex) in formato MPEG. Tale decodifica può essere utile, per esempio, per effettuare una transcodifica ovvero una conversione del formato di compressione del segnale video e/o audio nel caso il terminale riproduttore di destinazione non sia in grado di decodificare il particolare video o audio nella forma codificata presente all’ingresso del sistema di distribuzione 301. In un altro esempio tipico, successivamente a tale decodifica si può prevedere di codificare nuovamente e comprimere ulteriormente il contenuto audiovisivo (per esempio in alta definizione video e con audio multicanale) trasmesso al terminale riproduttore, per rispettare la capacità trasmissiva massima del canale disponibile. Questo può essere compiuto adottando uno standard di codifica più avanzato, per esempio sostituendo l’MPEG4 AVC con l’HEVC per il video, l’MPEG Audio 1 layer 3 (detto “mp3”) con l’AAC+ per l’audio. Come primo passo per effettuare la transcodifica, è necessario decodificare il contenuto audiovisivo in ingresso.
Un apposito codificatore (non mostrato in Figura 3) è -SVT052-
atto ad effettuare la codifica sull’audio e/o sul video di tale contenuto decodificato per comprimerlo secondo lo standard desiderato e fornirlo in uscita all’incapsulatore IP 116, come sopra descritto.
L’unità di controllo 310 è ulteriormente atta, mediante una connessione operativa con il ricetrasmettitore 319, a ricevere, utilizzando un programma applicativo (AP) apposito, le richieste pervenute dagli utenti, per esempio tramite il collegamento WLAN a 2,4-2,5 GHz di ritorno nel cavo coassiale, per selezionare il programma televisivo desiderato fra quelli ricevibili dal sistema di distribuzione 301 attraverso l’interfaccia di ingresso 302. Analoghe funzioni possono essere esplicate anche nel caso in cui il collegamento verso gli utenti venga effettuato in bande di frequenza diverse da quella a 2,4-2,5 GHz, ad esempio, nella banda 230-470 MHz, oppure in canali disponibili delle bande VHF/UHF, come descritto in precedenza.
I terminali d’utente dotati di connessione alle reti WLAN (smartphone, tablet PC, ecc.) sono atti a comunicare a livello fisico con il sistema di distribuzione 101 o 301, tramite i sistemi di ricetrasmissione già descritti, sia per ottenere i contenuti audiovisivi desiderati, sia per far eseguire, eventualmente, il programma applicativo (AP) necessario per comunicare con detto sistema 101, 201 o 301 a livello logico-applicativo .
Al fine di consentire la massima flessibilità del sistema, la gestione dei canali televisivi in formato IP può essere effettuata mediante tabelle che tengano conto delle preferenze dei singoli utenti.
La soluzione descritta può essere applicata ai segnali della diffusione televisiva terrestre e satellitare, in -SVT052-
quanto la provenienza dei segnali radioelettrici non comporta modifiche sulla loro distribuzione in formato IP, ma comporta soltanto la necessità di disporre di opportuni mezzi per la ricezione, l’eventuale decodifica e demultiplazione 310a, 310b, 310c nel sistema di distribuzione 301.
Il numero di mezzi 310a, 310b, 310c, e dei relativi incapsulatori IP 116a, 116b e 116c può essere variato (in particolare, incrementato) anche successivamente alla prima installazione, in modo modulare, per consentire l’espansione del sistema in funzione delle esigenze dell’utenza. Il ricetrasmettitore 319 deve essere dotato di una sufficiente potenza di uscita per servire più stanze nell’appartamento.
Nella Figura 4 è riportato un esempio di apparato 401, con funzione bidirezionale, da utilizzare nella stazione base per la banda 230-470 MHz.
Tale apparato comprende un separatore/combinatore IP 402, un demodulatore 403 ed un modulatore 404, operativamente connessi al diplexer 405.
Per ottenere la necessaria separazione fra la via di andata e quella di ritorno, nella banda 230-470 MHz si possono usare due canali separati per il modulatore 403 ed il demodulatore 404, ad esempio il modulatore 404 avendo un canale allocato intorno a 250 MHz, ed il demodulatore 403 avendo un canale allocato intorno a 440 MHz
Nella Figura 5 è riportato un esempio di apparato 501 , con funzione bidirezionale, avente funzioni di convertitore di frequenza dalla banda 230-470 MHz alla banda WLAN (ad esempio: 2,4-2,5 GHz), da utilizzare a valle della presa d’utente 141. In tal senso, l’apparato 501 svolge alcune funzioni che sono sostanzialmente corrispondenti a funzioni dei sistemi di ricetrasmissione 102 e 103 di Figure 1 e 2.
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La presa d’utente 141 è preferibilmente dotata di appropriati connettori maschio o femmina di tipo IEC coassiali a 75 Ω comunemente denominato “connettore IEC”, definito nella Norma IEC 60169-2, per il normale collegamento con il ricevitore televisivo domestico o settop box nelle bande VHF/UHF, oppure quello comunemente denominato di tipo F, maschio o femmina, definito nella Norma IEC 60169-24 nella banda della 1<a>IF satellitare.
L’apparato 501 comprende un modulatore 502, un demodulatore 503, un separatore/combinatore IP 504, un ricetrasmettitore WLAN 505 ed un diplexer 506.
Per ottenere la necessaria separazione fra la via di andata e quella di ritorno, nella banda 230-470 MHz, si possono usare due canali separati, ad esempio il canale intorno a 250 MHz per il demodulatore 503, ed il canale intorno a 440 MHz per il modulatore 502, ovviamente selezionati in maniera compatibile con i canali usati nella stazione base descritti con riferimento alla Figura 4.
Nella Figura 6 è riportato un esempio di rete miscelatrice/de-miscelatrice (diplexer), costituita dall’accoppiamento di un filtro passa alto (C1, C2, L1) con un filtro passa-basso (L2, L3, C3). Quando la rete è usata come miscelatrice i segnali sono applicati alle estremità (V1 e V2). In V1 sono applicati i segnali a frequenza più alta, mentre in V2 sono applicati i segnali a frequenza più bassa: il segnale di uscita miscelato è ricavato in V3. Invece, quando la rete è usata come de-miscelatrice il segnale è applicato in V3 ed il segnale di uscita demiscelato è ricavato alle estremità (V1 e V2). In V1 sono ricavati i segnali a frequenza più alta, mentre in V2 sono ricavati i segnali a frequenza più bassa.
In funzione della differenza di frequenza fra i segnali -SVT052-
a frequenza maggiore rispetto a quelli a frequenza inferiore, da miscelare o da de-miscelare, le celle passabasso e passa-alto possono essere progettate con complessità pari al grado 3, come sono quelle riportate nell’esempio della figura, oppure con grado superiore.
Per effettuare la progettazione delle apparecchiature che utilizzano la banda 230-470 MHz occorre tener presente le caratteristiche delle bande WLAN dei 2,4-2,483 GHz e 5,150-5,875 GHz, in cui vengono allocati i canali di 22 MHz con modulazione QPSK, 16 QAM e 64 QAM, in funzione del bitrate desiderato (6-54 Mbit/s) e delle situazioni interferenziali incontrate.
È vantaggioso che il sistema di ricetrasmissione 102, 103, 202, 203 rilevi in fase di installazione la situazione delle gamme di frequenza nell’ambiente domestico per monitorare la situazione in termini di rapporto fra segnale e rumore (S/N) dei canali e selezionare la modulazione in base alla situazione riscontrata.
Per la scelta del canale da usare si possono inviare segnali esplorativi al terminale WLAN per trovare il canale libero e dimensionare il tipo di modulazione più opportuna. Si può anche agire sulla potenza immessa nel cavo coassiale e sul campo elettrico irradiato, agendo sul guadagno di amplificatori di antenna presenti e/o sul partitore di potenza presente nel distributore.
Nella Figura 7 viene illustrata la banda dei 2,4-2,483 GHz, in cui possono essere allocati al massimo 3 canali indipendenti fra i 13 canali virtualmente disponibili, ma parzialmente sovrapposti, nella banda di larghezza 83 MHz. Risultano indipendenti i canali 1, 6 e 11, oppure 2, 7 e 12 o 3, 8 e 13.
Poiché la banda 230-470 MHz ha un’estensione di 240 MHz, -SVT052-
vi possono essere allocati fino a 3 volte i canali (massimo 9 canali) che poi sono riconvertiti nella banda 2,4-2,483 GHz, in funzione della richiesta dell’utente.
Ovviamente, se si utilizza per la riconversione la banda 5,150-5,875 GHz, larga 725 MHz, i canali distribuiti nella banda 230-470 MHz, larga 240 MHz, possono essere convertiti in blocco, senza necessità di scegliere i canali convertiti, a patto che non vi siano interferenze.
Le prescrizioni da utilizzare per i segnali nella banda WLAN di 2,4-2,5 GHz e di 5,0-6,0 GHz sono utilizzabili quelli della Norma IEC 60728-1-1 (par. 6.6), riguardante la distribuzione via radio dei segnali ricevuti per mezzo di modem via cavo.
Considerando la presente descrizione, al tecnico del ramo saranno apparenti ulteriori varianti e modifiche della presente invenzione, le quali non dipartono tuttavia dall’ambito di protezione definito dalle seguenti rivendicazioni.
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Claims (23)

  1. -SVT052- RIVENDICAZIONI 1. Sistema di distribuzione (101, 201, 301) di contenuti audiovisivi, comprendente: - almeno un’interfaccia di ingresso (111, 302) atta a ricevere almeno un primo segnale radioelettrico in una prima banda di frequenze, detto primo segnale contenente almeno un flusso video comprendente almeno un contenuto audiovisivo; - almeno un sintonizzatore (113) operativamente associato a detta interfaccia di ingresso (111) ed atto a selezionare detto almeno un flusso video in detta prima banda di frequenze; – almeno un demultiplatore (114) operativamente associato a detto sintonizzatore (113) ed atto ad estrarre detto almeno un contenuto audiovisivo da detto flusso video; - almeno un incapsulatore IP (116) operativamente associato a detto demultiplatore (114) ed atto ad incapsulare detto contenuto audiovisivo estratto in un flusso dati a pacchetti codificato secondo un protocollo IP; - almeno un ricetrasmettitore (119, 219, 319) a radiofrequenza configurato per generare un secondo segnale radioelettrico contenente detto flusso dati IP, detto secondo segnale radioelettrico occupando una seconda banda di frequenze che è diversa da detta prima banda di frequenze; e - almeno un’interfaccia di uscita (124, 125, 303) per un cavo coassiale (130, 131), operativamente connessa a detto ricetrasmettitore (119, 219, 319) e configurata per l’emissione di detto secondo segnale radioelettrico su detto cavo coassiale (130, 131) in detta seconda banda di frequenze.
  2. 2. Sistema di distribuzione secondo la rivendicazione 1, detta interfaccia di uscita (124, 125, 303) essendo -SVT052- ulteriormente configurata per l’emissione di detto primo segnale radioelettrico su detto cavo coassiale (130, 131) in detta prima banda di frequenze.
  3. 3. Sistema di distribuzione secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta prima banda di frequenze corrisponde a frequenze utilizzate nella trasmissione televisiva terrestre o satellitare su cavo coassiale.
  4. 4. Sistema di distribuzione secondo la rivendicazione 3, in cui detta prima banda di frequenze comprende almeno una delle seguenti: banda VHF compresa tra 47 MHz e 230 MHz, banda UHF compresa tra 470 MHz e 862 MHz, banda UHF compresa tra 470 MHz e 790 MHz, banda UHF compresa tra 470 MHz e 694 MHz, banda intermedia satellitare compresa tra 950 MHz e 2150 MHz.
  5. 5. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detta seconda banda di frequenze è predeterminata in sede di fabbricazione di detto sistema di distribuzione e/o è impostabile da un operatore mediante una interfaccia utente.
  6. 6. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detta seconda banda di frequenze è compresa tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, oppure compresa tra 5,0 GHz e 6,0 GHz, detto secondo segnale radioelettrico essendo preferibilmente secondo uno standard IEEE 802.11.x.
  7. 7. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detta seconda banda di frequenze è compresa tra 230 MHz e 470 MHz oppure tra 790 e 862 MHz oppure tra 694 e 790 MHz oppure tra 694 e 862 MHz.
  8. 8. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, ulteriormente comprendente un dispositivo rivelatore atto a rilevare la presenza di segnali radioelettrici in almeno una banda di frequenze su -SVT052- detto cavo coassiale (130, 131) connesso a detta interfaccia di uscita (124, 125, 303), in cui detto dispositivo rivelatore è operativamente associato a detto ricetrasmettitore (119, 219, 319), ed in cui detto ricetrasmettitore (119, 219, 319) è ulteriormente configurato per selezionare detta seconda banda di frequenze in base al risultato del rilevamento effettuato da detto dispositivo rivelatore.
  9. 9. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, ulteriormente comprendente una unità di controllo (310) operativamente connessa a detta interfaccia di uscita (303) ed atta a ricevere almeno un segnale di selezione indicante un determinato contenuto audiovisivo, detto segnale di selezione essendo ricevuto su detto cavo coassiale (130, 131) in detta seconda banda di frequenze, e detto ricetrasmettitore (319) essendo ulteriormente configurato per ricevere almeno detto segnale di selezione e inviarlo a detta unità di controllo (310).
  10. 10. Sistema secondo la rivendicazione 9, in cui detta unità di controllo (310) è ulteriormente configurata, in risposta a detto segnale di selezione ricevuto, per: - individuare un flusso video comprendente detto determinato contenuto audiovisivo; - indurre detto sintonizzatore (113) a selezionare detto flusso video comprendente detto determinato contenuto audiovisivo; – indurre detto demultiplatore (114) ad estrarre detto determinato contenuto audiovisivo da detto flusso video selezionato, e - indurre detto incapsulatore IP (116) ad incapsulare detto determinato contenuto audiovisivo estratto in detto flusso dati IP. -SVT052-
  11. 11. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 10, in cui detto segnale di selezione è incorporato in un segnale radioelettrico occupante detta seconda banda di frequenze, preferibilmente in bande di frequenze comprese tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, oppure comprese tra 5,0 GHz e 6,0 GHz, detto segnale radioelettrico essendo preferibilmente secondo uno standard IEEE 802.11.x.
  12. 12. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 11, comprendente: - una molteplicità di sintonizzatori (113a, 113b, 113c) operativamente associati a detta interfaccia di ingresso (302), ciascuno atto a selezionare un rispettivo flusso video in detta prima banda di frequenza; - la stessa molteplicità di demultiplatori (114a, 114b, 114c) ciascuno operativamente associato ad un rispettivo di detti sintonizzatori (113a, 113b, 113c) ed atto a estrarre un rispettivo contenuto audiovisivo da detto flusso video; - la stessa molteplicità di incapsulatori IP (116a, 116b, 116c), ciascuno operativamente associato ad un rispettivo di detti demultiplatori (114a, 114b, 114c) ed atto ad incapsulare detto rispettivo contenuto audiovisivo estratto in un rispettivo flusso dati codificato secondo un protocollo IP; in cui detta unità di controllo (310) è ulteriormente configurata per multiplare la molteplicità di detti flussi dati generati da detti incapsulatori IP (116a, 116b, 116c) in un unico flusso dati IP, comprendente una molteplicità di contenuti audiovisivi, ed ulteriormente configurata per fornire detto unico flusso dati IP a detto ricetrasmettitore (319) connesso a detta interfaccia di uscita (303), in forma inglobata in detto secondo segnale radioelettrico.
  13. 13. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 -SVT052- a 12, ulteriormente comprendente almeno un decodificatore (115) operativamente associato a detto almeno un demultiplatore (114) ed atto a decodificare detto almeno un contenuto audiovisivo in seguito a detta estrazione, in cui detto almeno un incapsulatore IP (116) è operativamente associato a detto almeno un decodificatore (115) ed è atto a generare detto flusso dati IP a partire da detto contenuto audiovisivo decodificato.
  14. 14. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 13, ulteriormente comprendente mezzi di connessione ad Internet (118), in cui detto ricetrasmettitore (119, 219) è ulteriormente configurato per trasmettere su detta interfaccia di uscita (124, 125), in aggiunta a detto secondo segnale radioelettrico, un segnale dati ricevuto mediante detti mezzi di connessione ad Internet, utilizzando detta seconda banda di frequenze.
  15. 15. Sistema di distribuzione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14, in cui detta interfaccia di uscita (124, 125) per cavo coassiale comprende un connettore secondo la Norma tecnica IEC 60169-2, o un connettore di tipo F secondo la Norma tecnica IEC 60169-24, o altro tipo equivalente.
  16. 16. Sistema di distribuzione di contenuti audiovisivi secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 15, in cui detta interfaccia di ingresso (111), detto almeno un sintonizzatore (113), detto almeno un demultiplatore (114), detto almeno un incapsulatore IP (116), detto almeno un ricetrasmettitore a radiofrequenza (119, 219) e detta almeno un’interfaccia di uscita (124, 125) sono integrati in un unico apparato (101, 201, 301).
  17. 17. Sistema di ricetrasmissione (102, 103, 202, 203, 501) di contenuti audiovisivi in un ambiente (104, 105), -SVT052- comprendente: - almeno un’interfaccia di ingresso (141, 142) per un cavo coassiale (130, 131), - un ricevitore operativamente connesso a detta interfaccia di ingresso (141, 142) ed atto a ricevere da detto cavo coassiale (130, 131) almeno un terzo segnale radioelettrico in una terza banda di frequenze, detto terzo segnale radioelettrico comprendente almeno un contenuto audiovisivo incapsulato in un flusso dati IP, - ed ulteriormente comprendente mezzi di irradiazione (145, 146, 505) atti ad irradiare in detto ambiente (104, 105) un quarto segnale radioelettrico su una quarta banda di frequenze dedicata a comunicazioni senza fili con protocollo IP, detto quarto segnale radioelettrico essendo incapsulato in un segnale utilizzante un protocollo IP e corrispondente a detto terzo segnale radioelettrico, per la trasmissione di detto contenuto audiovisivo ad almeno un terminale ricevente (160, 161, 162) senza fili.
  18. 18. Sistema di ricetrasmissione secondo la rivendicazione 17, in cui detta terza banda di frequenze è compresa tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, oppure compresa tra 5,0 GHz e 6,0 GHz, detto terzo segnale radioelettrico essendo preferibilmente secondo uno standard IEEE 802.11.x, ed in cui detta quarta banda di frequenze è uguale a detta terza banda di frequenze, in cui detto quarto segnale radioelettrico corrisponde medesimamente a detto terzo segnale radioelettrico.
  19. 19. Sistema di ricetrasmissione secondo la rivendicazione 17, in cui detta terza banda di frequenze corrisponde a frequenze non utilizzate nella trasmissione televisiva terrestre o satellitare su cavo coassiale, ed in cui detto sistema di ricetrasmissione (202, 203, 501) comprende ulteriormente mezzi di conversione (270, 271; 502, 503, 504) -SVT052- atti a convertire detta terza banda di frequenze di detto terzo segnale radioelettrico in frequenze di detta quarta banda di frequenze per generare detto quarto segnale radioelettrico, detta quarta banda di frequenze essendo superiore a detta terza banda di frequenze.
  20. 20. Sistema di ricetrasmissione secondo la rivendicazione 19, in cui detta quarta banda di frequenze è compresa tra 2,4 GHz e 2,5 GHz, oppure compresa tra 5,0 GHz e 6,0 GHz, detto quarto segnale radioelettrico essendo preferibilmente secondo uno standard IEEE 802.11.x.
  21. 21. Sistema di ricetrasmissione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 20, in cui detta interfaccia di ingresso (141, 142) per un cavo coassiale comprende un connettore secondo la Norma tecnica IEC 60169-2, o un connettore di tipo F secondo la Norma tecnica IEC 60169-24, o altro tipo equivalente.
  22. 22. Sistema di ricetrasmissione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 21, ulteriormente comprendente almeno un’interfaccia di uscita (147, 148) per un cavo coassiale (149, 150) configurata per trasferire su detta interfaccia di uscita (147, 148) almeno un segnale radioelettrico presente in ingresso (141, 142).
  23. 23. Sistema di ricetrasmissione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 22, ulteriormente comprendente un secondo ricevitore atto a ricevere almeno un segnale radioelettrico di comando utilizzante un protocollo IP, ricevuto in detta quarta banda di frequenze, detto segnale radioelettrico di comando comprendente un segnale di selezione indicante un determinato contenuto audiovisivo, ed ulteriormente comprendente mezzi per emettere un segnale a radiofrequenza comprendente detto segnale radioelettrico di selezione, detto segnale a radiofrequenza essendo trasmesso -SVT052- su detto cavo coassiale (130, 131) attraverso detta interfaccia di ingresso (141, 142) in detta terza banda di frequenze. * * * * * * *
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