ITTO20100982A1 - "cartuccia per la preparazione di un prodotto liquido" - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

“Cartuccia per la preparazione di un prodotto liquidoâ€

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Campo tecnico

La presente descrizione si riferisce alle cartucce per la preparazione di prodotti liquidi.

In varie forme di attuazione, la descrizione si riferisce a cartucce per la preparazione di bevande, quali ad esempio caffà ̈.

Sfondo tecnologico

Le cartucce (o capsule o cialde, secondo altre denominazioni correnti) per la preparazione di prodotto liquido, quale ad esempio una bevanda, tramite introduzione nella cartuccia di liquido (eventualmente sotto pressione e/o in temperatura) e/o vapore costituiscono un settore tecnologico, quanto mai ricco ed articolato, così come documentato, ad esempio, da FR-A-757 358, FR-A-2 373 999 (cui corrisponde US-A-4 136 202), FR-A-2 556 323, GB-A-938 617, GB-A-2 023 086, CH-A-406 561, US-A-3 403 617, US-A-3 470 812, US-A-3 607 297 (cui corrisponde FR-A-1 537 031), WO-A-86/02 537, EP-A-0 199 953, EP-A-0 211 511, EP-A-0 242 556, EP-A-0 468 078, EP-A-0 469 162 e EP-A-0 507 905.

Buona parte delle soluzioni descritte nei documenti citati si riferisce in via primaria alla preparazione di prodotti liquidi costituiti da bevande quali caffà ̈, tà ̈, cioccolata, brodo, minestre o infusi vari. Per quanto riguarda la preparazione del caffà ̈ sono note (ad esempio da EP-A-0 507 905, già citato in precedenza e preso come modello per il preambolo della rivendicazione 1) soluzioni destinate a consentire la preparazione di caffà ̈ espresso.

Scopo e sintesi

Nella pratica realizzativa corrente di tali cartucce, così come adottata dalla richiedente nella realizzazione delle cartucce vendute con il marchio Lavazza Blue®, à ̈ previsto che la parete laterale e la parete di fondo della cartuccia siano realizzati di materiale plastico quale, ad esempio, polipropilene coestruso in laminazione con etilene vinil alcool (EVOH), sagomato per termoformatura.

Tale materiale composito non à ̈ però classificabile come materiale compostabile.

Le caratteristiche che un materiale deve possedere per poter essere definito compostabile, secondo una definizione correntemente recepita anche a livello brevettuale (vedere, ad esempio, EP-B-0 497 838, EP-B-0 561 982, EP-B-0 788 733, EP-B-0 723 572, EP-B-0 868 275, EP-B-0 971 818 e EP-B-1 842 944), sono attualmente stabilite dalla norma europea EN 13432 "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi", recentemente adottata anche in Italia con la denominazione UNI EN 13432. Secondo tale norma, le caratteristiche che un materiale compostabile deve avere sono le seguenti:

* Biodegradabilità, ossia la conversione metabolica del materiale compostabile in anidride carbonica. Questa proprietà à ̈ misurata con un metodo di prova standard: il prEN 14046 (anche pubblicato come ISO 14855: biodegradabilità in condizioni di compostaggio controllato). Il livello di accettazione à ̈ pari al 90% (rispetto alla cellulosa) da raggiungere in meno di 6 mesi.

* Disintegrabilità, cioà ̈ la frammentazione e perdita di visibilità nel compost finale (assenza di contaminazione visiva). Misurata con una prova di compostaggio su scala pilota (prEN 14045). Campioni del materiale di prova sono compostati insieme con rifiuti organici per 3 mesi. Alla fine il compost viene vagliato con un vaglio di 2 mm. La massa dei residui del materiale di prova con dimensioni > 2 mm deve essere inferiore al 10% della massa iniziale.

* Assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio. Verificata con una prova di compostaggio su scala pilota.

* Bassi livelli di metalli pesanti (al di sotto di valori massimi predefiniti) e assenza di effetti negativi sulla qualità del compost (esempio: riduzione del valore agronomico e presenza di effetti ecotossicologici sulla crescita delle piante). Una prova di crescita di piante (test OECD 208 modificato) à ̈ eseguita su campioni di compost dove à ̈ avvenuta la degradazione del materiale di prova. Non si deve evidenziare nessuna differenza con un compost di controllo.

* Altri parametri chimico-fisici che non devono cambiare dopo la degradazione del materiale in studio: pH; contenuto salino; solidi volatili; N; P; Mg; K.

Si apprezzerà che un materiale biodegradabile non à ̈ necessariamente compostabile perché deve anche disintegrarsi durante un ciclo di compostaggio. D'altra parte, un materiale che si frantuma durante un ciclo di compostaggio in pezzi microscopici che non sono però poi totalmente biodegradabili non à ̈ compostabile.

La UNI EN 13432 à ̈ una norma armonizzata, ossia à ̈ stata riportata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee ed à ̈ recepita in Europa a livello nazionale e fornisce presunzione di conformità con la Direttiva Europea 94/62 EC, sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio.

A seguito del crescente interesse per l’ambiente e per il fine vita dei rifiuti alimentari quotidianamente prodotti, la compostabilità à ̈ un’esigenza ritenuta sempre più importante da parte dei consumatori delle cartucce (o capsule o cialde, secondo altre denominazioni correnti) qui considerate.

Al riguardo, gli inventori hanno osservato che, in termini puramente realizzativi, senz’altro prospettabile la soluzione di ricorrere, per realizzare il corpo di una tale capsula, ad un materiale compostabile (secondo una denominazione talvolta utilizzata nel settore, un materiale “bio†), quale ad esempio i polimeri estratti da biomassa (ad es. polisaccaridi quali l’amido - Mater-Bi® -cellulosa, lipidi, proteine); i polimeri sintetici (ad es. acido polilattico – PLA derivato dalla fermentazione dell’amido); i polimeri prodotti da microrganismi o da batteri geneticamente modificati (ad es. polidrossialcanoati - PHA); i polimeri da monomeri fossili (ad es. polibutilsuccinato – PBS). Si annoverano in tale categoria anche miscele tra gli stessi (i cosiddetti “compound†) e/o l’inserimento di additivi quali nano particelle (ad es. talco, cloesite).

Nell'applicazione qui considerata, in cui (ad esempio nella preparazione di una bevanda quale caffà ̈ o caffà ̈ espresso) il liquido e/o il vapore introdotto nella cartuccia possono trovarsi a temperature nell’intorno dei 100° C, si verifica che i suddetti materiali compostabili vanno soggetti a rammollimento o fusione, circostanza essenzialmente riconducibile al fatto che si tratta di materiali di origine naturale.

Questo comporta inconvenienti di funzionamento, a seconda del materiale considerato, legati, ad esempio, al rischio che la parete di fondo della cartuccia possa comportarsi secondo modalità incontrollate mentre viene perforata durante il processo di preparazione del prodotto liquido, alternativamente rompendosi in modo casuale oppure ostruendo a causa di un elevato creep in temperatura gli orifizi previsti nei mezzi quali aghi o punte preposti svolgere la suddetta operazione di perforazione, oppure ancora conformandosi con grande allungamento a snervamento a guisa di calza sulle dette punte perforanti, ostruendo di fatto il deflusso della bevanda.

Al riguardo va anche considerato il fatto che il liquido e/o il vapore possono essere introdotti nella cartuccia a pressioni anche superiori alle 10 atmosfere.

La presente invenzione si prefigge lo scopo di superare i suddetti inconvenienti.

Secondo l'invenzione, tale scopo à ̈ raggiunto grazie ad una cartuccia avente le caratteristiche richiamate nella rivendicazione 1. Vantaggiosi sviluppi dell'invenzione formano oggetto delle sottorivendicazioni.

Le rivendicazioni formano parte integrante dell'insegnamento tecnico qui somministrato in relazione all’invenzione.

In varie forme di attuazione, la cartuccia nel suo complesso costituisce un imballaggio ricuperabile mediante compostaggio e biodegradazione, ad esempio in conformità con la norma UNI EN 13432:2002 e/o successive modificazioni e integrazioni.

Breve descrizione delle figure

L’invenzione sarà ora descritta, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure annesse, cui:

- la figura 1 Ã ̈ una generale vista in prospettiva di una cartuccia secondo una forma di attuazione, e

- le figure 2 a 6 illustrano fasi successive di una possibile sequenza di impiego di una forma di attuazione.

Descrizione particolareggiata

Nella seguente descrizione sono illustrati vari dettagli specifici finalizzati ad un’approfondita comprensione delle forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere realizzate senza uno o più dei dettagli specifici, o con altri metodi componenti materiali, etc. In altri casi, strutture, materiali o operazioni noti non sono mostrati o descritti in dettaglio per evitare di rendere oscuri i vari aspetti delle forme di attuazione.

Il riferimento ad “una forma di attuazione†nell’ambito di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione à ̈ compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come “in una forma di attuazione†, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione.

I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.

Nelle figure, il riferimento numerico 10 indica nel complesso una cartuccia (o cialda o capsula, tali termini sono qui utilizzati come equivalenti fra loro) per la preparazione di un prodotto liquido tramite introduzione nella cartuccia di liquido tramite introduzione nella cartuccia stessa di liquido e/o vapore.

In varie forme di attuazione, il prodotto liquido in questione può essere costituito da una bevanda quale ad esempio caffà ̈ (ad esempio caffà ̈ espresso) ottenuto introducendo nella cartuccia liquido e/o vapore sotto pressione ed in temperatura (ossia caldo).

In ogni caso, il ripetuto riferimento, nell'ambito della presente descrizione particolareggiata, alla preparazione della bevanda caffà ̈ non va in alcun modo inteso in senso limitativo della portata della descrizione, che à ̈ affatto generale.

La cartuccia 10 contiene una dose 12 di almeno una sostanza suscettibile di formare suddetto prodotto tramite il suddetto liquido e/o vapore.

In varie forme di attuazione, la dose 12 può essere costituita da caffà ̈ in polvere, o da un altro precursore di un prodotto liquido quale ad esempio una bevanda, thé, cioccolato in polvere o in grani, prodotti per la preparazione di brodi, minestre, bibite e infusi di varia natura: tale elencazione deve intendersi come avente carattere esemplificativo e non tassativo.

In varie forme di attuazione, nella struttura della capsula 10, nel complesso conformata sostanzialmente come vaschetta o piccolo bicchierino all'interno del quale si trova la dose 12, si possono distinguere:

- un corpo 14, comprendente una parete laterale o di mantello 140 ed una parete di fondo 142 che chiude il corpo 14 ad una estremità della parete di mantello 140, e

- una lamina di sigillatura 16 che chiude la cartuccia 10 all'estremità opposta rispetto alla parete di fondo 142.

Un tale materiale si presta ad essere collegato a tenuta, ad esempio per termosaldatura, alla parete laterale 140 del corpo 14 della cartuccia, ad esempio in corrispondenza di una flangia 144 che circonda la parte di bocca del suddetto corpo 140.

In varie forme di attuazione, così come rappresentato nelle figure ammesse, il corpo 14 può presentare una conformazione a vaschetta divergente a partire dalla parete di fondo 142 verso l'estremità chiusa dalla lamina di sigillatura 16. In varie forme di attuazione, tale conformazione divergente può essere una conformazione troncoconica. Tale conformazione non à ̈ peraltro imperativa in quanto la cartuccia 10 può presentare nel suo complesso forme diverse, ad esempio una forma prismatica, tronco piramidale, ecc.

In varie forme di attuazione, la parete di fondo 142 può presentare una conformazione a volta concava. Nelle forme di attuazione qui illustrate, la concavità di tale volta à ̈ diretta verso l'esterno della cartuccia 10.

Anche in questo caso, la scelta di tale conformazione non ha carattere imperativo. In varie forme di attuazione, la forma a volta concava può presentare la concavità rivolta verso l'interno della cartuccia 10. In varie forme di attuazione, la parete di fondo 142 può essere piana o sostanzialmente piana.

In varie forme di attuazione la sequenza di utilizzazione della capsula 10 può essere sostanzialmente assimilabile alla sequenza di utilizzazione della capsula descritta in EP-A-0 507 905, già citato in precedenza.

In particolare, in una fase iniziale (figura 2) la cartuccia 10 à ̈ depositata su una schiera di punte inferiori 100. In varie forme di attuazione, le punte in questione possono avere una struttura cava, sostanzialmente assimilabile a quella di un ago per siringa, con una o più aperture 102 destinate a consentire il deflusso del prodotto liquido preparato utilizzando la cartuccia 10 secondo le modalità meglio descritte nel seguito.

In varie forme di attuazione, quando la cartuccia 10 à ̈ adagiata sulle punte inferiori 100, il fondo 142 (sia esso concavo con concavità rivolta verso l'esterno e verso l'interno della capsula, sia esso piano) appoggia semplicemente sulle punte 100.

Così come meglio visibile nella figura 2, al tempo stesso la lamina superiore 16 della cartuccia 10 risulta esposta ad un'alta schiera di punte (punte superiori 104 destinate a perforare il film 16 costituente la lamina di sigillatura superiore della capsula).

In una prima fase del procedimento di preparazione (nelle forme di attuazione qui considerate si farà riferimento - a titolo di esempio non limitativo - alla preparazione di caffà ̈, quale ad esempio caffà ̈ espresso), così come schematizzata nella figura 3, le punte superiori 104 scendono dall'alto verso il basso (sotto l'azione di mezzi motori non visibili nelle figure) e penetrano nella lamina di sigillatura 16, perforandola. In questo modo, la cartuccia 10 viene aperta sul suo lato superiore.

A questo punto, la macchina di preparazione (ad esempio del caffà ̈, di tipo noto, il che rende superfluo fornire una descrizione particolareggiata in questa sede) viene attivata facendo in modo che attraverso i fori formati dalle punte 104 nella lamina superiore 16 comincia ad affluire (a partire da una pompa non illustrata che, nella preparazione del caffà ̈ espresso, à ̈ alimentata ad una temperatura dell'ordine di 90-100°C circa e ad una pressione dell'ordine di 8-10 atmosfere o più).

Questa condizione di funzionamento à ̈ rappresentata schematicamente nella figura 4.

In varie forme di attuazione, l’acqua calda in pressione che affluisce nella cartuccia 10 può assolvere ad una duplice funzione.

In primo luogo, l'acqua calda comincia a penetrare nella dose 12 di caffà ̈ in polvere avviando il processo (identificabile, forse in maniera non del tutto propria, come processo di infusione) che porta alla preparazione della bevanda.

In secondo luogo, così come si può meglio apprezzare nella parte inferiore della figura 4, la pressione che si stabilisce all'interno della cartuccia 10 fa sì che il fondo 142 cominci essere deformato e spinto contro le punte 100 su cui la parete di fondo 142 stessa appoggia.

In una fase iniziale (rappresentata appunto nella figura 4), la penetrazione delle punte 100 nella parete di fondo 142 à ̈ solo parziale: le punte 102 cominciano solo a deformare il fondo 142 della cartuccia 10, creando nello stesso delle “fossette†.

In una fase successiva, rappresentata nella figura 5, le punte inferiori 100 cominciano a forare la parete di fondo 142 della cartuccia 10, per cui la cavità provvista in queste punte (come già detto in precedenza si tratta infatti in varie forme di attuazione di punte cave, assimilabili ad aghi di siringhe) entra in comunicazione attraverso l'apertura 102 con il volume interno della cartuccia 10, per cui l'infuso di caffà ̈ comincia a fuoriuscire dalla cartuccia 10 ed a defluire attraverso le punte inferiori 100.

Il meccanismo di perforazione della parete di fondo 142 della cartuccia 10 prosegue così come illustrato nella figura 6, fino a quando praticamente ciascuna delle punte inferiori 100 ha forato sulla parete di fondo 142 della cartuccia 10, penetrando all'interno della cartuccia 10 stessa, per cui la cavità assiale della punta fornisce una via di deflusso per l'erogazione dell’ infuso di caffà ̈.

La condizione rappresentata nella figura 6 Ã ̈ mantenuta sino al completamento della preparazione della bevanda.

Questo punto, la pompa che manda l’acqua calda in pressione all'interno della cartuccia 10 viene disattivata, le punte superiori 104 (se questo non à ̈ già accaduto in precedenza) sono richiamate verso l'alto e la cartuccia 10 “usata†può essere estratta dalla macchina e sostituita con una cartuccia “nuova†per procedere alla preparazione di un nuovo caffà ̈.

Per quanto qui interessa, in varie forme di attuazione, la perforazione della parete di fondo 142, invece di determinarsi a seguito dell'introduzione del liquido e/o del vapore all'interno della cartuccia 10, può anche intervenire “a freddo†, a seguito di un'azione di perforazione da parte delle punte 100 della parte di fondo 142 della capsula 10 disposta sulle punte 107 (prima, insieme o dopo la perforazione della lamina di sigillatura 16 da parte delle punte 104) anche prima che si determini l'afflusso di liquido e/vapore all'interno della cartuccia 10.

Così come già detto nella parte introduttiva della presente descrizione, una sequenza di funzionamento così come à ̈ schematicamente illustrata nelle figure 2 a 6 risulta difficilmente compatibile con la scelta di realizzare la parete di fondo 142 con un materiale compostabile.

Un materiale “bio†di questa natura à ̈ infatti suscettibile di andare soggetto alla perdita delle principali proprietà termo-meccaniche durante la fase di perforazione da parte di punte perforanti alla temperatura di creazione della bevanda, pari a circa 100°C. Inconvenienti di funzionamento, a seconda del materiale bio considerato, possono essere legati, ad esempio, al rischio che la parete di fondo della cartuccia possa comportarsi secondo modalità incontrollate mentre viene perforata durante il processo di preparazione del prodotto liquido, alternativamente rompendosi in modo casuale oppure ostruendo a causa di un elevato creep in temperatura gli orifizi previsti nei mezzi quali aghi o punte preposti svolgere la suddetta operazione di perforazione, oppure ancora conformandosi con grande allungamento a snervamento a guisa di calza sulle dette punte perforanti, ostruendo di fatto il deflusso della bevanda attraverso i medesimi fori.

In varie forme di attuazione, tali inconvenienti sono evitati realizzando la parete di fondo 142 con una struttura stratificata che prevede di accoppiare ad uno strato 1420 di un primo materiale compostabile (così come definito in precedenza), suscettibile di andare soggetto a rammollimento/fusione alle temperature del liquido/vapore immesso nella cartuccia 10 nel processo di preparazione descritto, un ulteriore strato 1422 di un secondo materiale anch’esso compostabile, ma in grado di resistere alle suddette temperature senza andare soggetto a rammollimento/fusione.

In varie forme di attuazione, il primo materiale dello strato 1420 può essere semplicemente un materiale compostabile comprendente un materiale scelto fra:

- polimeri estratti da biomassa (ad es. polisaccaridi quali l’amido - Mater-Bi® - cellulosa, lipidi, proteine);

- polimeri sintetici (ad es. acido polilattico – PLA derivato dalla fermentazione dell’amido);

- polimeri prodotti da microrganismi o da batteri geneticamente modificati (ad es. polidrossialcanoati -PHA);

- polimeri da monomeri fossili (ad es. polibutilsuccinato – PBS).

- miscele tra gli stessi (i cosiddetti “compound†) con eventaule i’inserimento di additivi quali nanoparticelle (ad es. talco, cloesite).

A temperature del’ordine di 100°C e/o a pressioni di 10 bar o più, un tale materiale presenta un elevato allungamento a rottura, derivante dalla sua caratteristica di materiale naturale.

In varie forme di attuazione, il secondo materiale dello strato 1422 à ̈ un materia compostabile, scelto però in modo da non presentare nelle suddette condizioni un elevato allungamento a rottura e di essere facilmente lacerabile da punte perforanti.

In varie forme di attuazione, il secondo materiale dello strato 1422 può essere semplicemente costituito da una lamina di carta, ad esempio carta di cellulosa, quale carta al 100% cellulosa, cartoncino, cellophane, acetato di cellulosa.

Il materiale composito formato dai due materiali 1420 e 1422, entrambi compostabili, si comporta, ai fini della foratura della successiva estrazione della bevanda, esattamente come il materiale non compostabile (ad esempio polipropilene coestruso in laminazione con etilene vinil alcool, sagomato per termoformatura), che attualmente costituisce lo stato dell’arte nel mondo capsule per caffà ̈ ed affini.

In varie forme di attuazione, il funzionamento di tale materiale risultante composito può prevedere che il fondo venga punturato permettendo la corretta fuoriuscita della bevanda, il materiale 1422 fungendo, nei confronti di un filtro perforatore, da elemento cedevole, indebolendo la struttura complessiva del fondo ed evitando quindi che il materiale 1420 subisca un eccessivo allungamento o deformazione plastica, altrimenti invalidante rispetto alla detta punturazione.

Lo stesso comportamento quindi non sarebbe determinabile se i due costituenti 1420 e 1422 fossero utilizzati singolarmente.

Lo strato 1420 permette infatti, quando la parete di fondo 142 à ̈ forata dalle punte 100, di assicurare la corretta tenuta intorno alle punte 100, a guisa di guarnizione, evitando l’indesiderata dispersione del prodotto liquido che viene preparato.

Lo strato 1422 à ̈ invece in grado di assicurare che la parete di fondo 142 conservi la sua coerenza strutturale, evitando eccessivi allungamenti e in particolare permettendo la rottura del fondo stesso 142 ad una determinata quota di inserimento punte 100 all’interno del vano capsula 10.

In varie forme di attuazione l’allungamento a rottura dello strato suscettibile di rammollimento, ossia lo strato 1420, può essere scelto maggiore di almeno il 20% rispetto a quello del materiale esente da rammollimento, ossia lo strato 1422.

La condizione di accoppiamento fra gli strati 1420 (suscettibile di andare soggetto a rammollimento/fusione) dello strato 1422 (esente da rammollimento/fusione alle temperature del processo di preparazione della bevanda) evita che il materiale termofusibile dello strato 1420 vada a occludere le aperture 102.

Per quanto riguarda le modalità di accoppiamento, in varie forme di attuazione, lo strato “non termoresistente†1420 e lo strato “termoresistente†1422 possono trovarsi rispettivamente collocati all'esterno ed all’interno rispetto alla cartuccia 10, così come schematicamente illustrato nelle figure annesse.

In varie forme di attuazione la collocazione può essere invece invertita, con lo strato 1422 situato all'esterno e lo strato 1420 situato all'interno della capsula.

In varie forme di attuazione à ̈ possibile prevedere, per la realizzazione della parete di fondo 142, strutture stratificate comprendenti più di due strati, ad esempio uno strato intermedio “termoresistente†, ad esempio di carta, 1422 interposto a sandwich fra due strati “non termoresistenti†1420, oppure una disposizione complementare, con due strati termo resistenti 1422 che racchiudono fra loro uno strato non termo resistente 1420. Sono naturalmente prospettabili anche strutture stratificate comprendenti più di tre strati.

Anche per quanto riguarda il collegamento della parete di fondo 142 alla parete laterale 140 del corpo 14 della cartuccia 10 sono prospettabili soluzioni diverse.

In varie forme di attuazione, il o almeno uno strato “non termoresistente†1420 può essere realizzato di pezzo, ad esempio in una unica formatura (co-stampaggio), con la parete laterale di mantello 142; il tutto con lo stato o gli strati termoresistenti 1422 applicati su una o su entrambe le facce del suddetto strato formato di pezzo con la parete laterale 140.

In varie forme di attuazione, la parete di fondo 142 può essere invece realizzato originariamente come un elemento a struttura stratificata a sé stante destinato poi ad essere collegato a tenuta al bordo inferiore (quello di diametro più piccolo, nelle forme di attuazione qui illustrate) della parete laterale 140 con tecniche scelte fra saldatura (a caldo o ad ultrasuoni), incollaggio o costampaggio.

In varie forme di attuazione, la lamina di sigillatura 16 può essere realizzata con un film di un materiale qualificabile come materiale compostabile. Un tale materiale può essere scelto, ad esempio, nel gruppo costituito da polimeri estratti da biomassa (ad es. polisaccaridi quali l’amido - Mater-Bi® - cellulosa, lipidi, proteine); polimeri sintetici (ad es. acido polilattico – PLA derivato dalla fermentazione dell’amido); polimeri prodotti da microrganismi o da batteri geneticamente modificati (ad es. polidrossialcanoati -PHA); polimeri da monomeri fossili (ad es. polibutilsuccinato – PBS). Sono annoverabili in tale categoria anche miscele tra gli stessi (i cosiddetti “compound†) e/o l’inserimento di additivi quali nano particelle (ad es. talco, cloesite); carta, cartoncino, cellophane e acetato di cellulosa.

Fermo restando il principio dell'invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, in anche modo significativo, rispetto a quanto qui illustrato a puro titolo di esempio non limitativo senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione, così come definito dalle rivendicazioni annesse.

In particolare, mentre nelle forme di attuazione qui considerate a titolo di esempio à ̈ previsto che la parete di fondo 142 sia perforabile (dalle punte 100) per permettere al prodotto liquido di defluire dalla cartuccia 10 attraverso la parete 142 stessa, in altre forme di attuazione la parete 142 può presentare sin dall’inizio una struttura aperturata (ad esempio porosa) attraversabile da detto prodotto liquido che defluisce dalla cartuccia (10).

Anche in questo caso à ̈ possibile prevedere l’accoppiamento, nell’ambito della parete di fondo 142, di almeno uno strato di un primo materiale compostabile suscettibile di andare soggetto a rammollimento e/o fusione (strato 1420 delle figure) e di almeno uno strato di un secondo materiale compostabile esente da rammollimento e/o fusione alla temperatura del liquido e/o vapore (strato 1422 delle figure), così da evitare ad esempio l’ostruzione delle aperture della struttura aperturata (ad esempio i pori di una struttura porosa) da parte del materiale compostabile suscettibile di andare soggetto a rammollimento/fusione.

Claims (13)

1. RIVENDICAZIONI 1. Cartuccia (10) contenente una dose (12) di almeno una sostanza per la preparazione di un prodotto liquido mediante liquido e/o vapore introdotto ad una temperatura data nella cartuccia (10), detta cartuccia comprendendo un corpo (14) contenente detta dose (12) con una parete laterale (140) ed una parete di fondo (142) attraverso la quale detto prodotto liquido à ̈ suscettibile di defluire dalla cartuccia (10), caratterizzata dal fatto che detta parete di fondo (142) presenta una struttura stratificata con: - almeno uno strato (1420) di un primo materiale compostabile suscettibile di andare soggetto a rammollimento e/o fusione ad una temperatura compresa nell’intervallo di 70 – 120°C, e - almeno uno strato (1422) di un secondo materiale compostabile esente da sensibile rammollimento e/o fusione a detta temperatura.
2. 2. Cartuccia secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo materiale (1420) presenta un allungamento a rottura maggiore di almeno il 20% rispetto a quello di detto secondo materiale (1422).
3. 3. Cartuccia secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, comprendente uno strato di detto primo materiale (1420) disposto verso l'esterno della cartuccia (10) rispetto ad uno strato di detto secondo materiale (1422).
4. 4. Cartuccia secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, comprendente uno strato di detto primo materiale (1420) disposto verso l'interno della cartuccia (10) rispetto ad uno strato di detto secondo materiale (1422).
5. 5. Cartuccia secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detta parete di fondo (142) comprende una struttura a sandwich in cui due strati di detto primo materiale (1420), rispettivamente detto secondo materiale (1422), racchiudono fra loro a sandwich uno strato di detto secondo materiale (1422), rispettivamente detto primo materiale (1420).
6. 6. Cartuccia secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta parete di fondo (142) Ã ̈ collegata a detta parete laterale (140) per il fatto che detto almeno uno strato di detto primo materiale (1420) Ã ̈ formato di pezzo con detta parete laterale (140).
7. 7. Cartuccia secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5, in cui detta parete di fondo (142) Ã ̈ collegata a detta parete laterale (140) per termosaldatura, saldatura ad ultrasuoni, co-stampaggio o incollaggio.
8. 8. Cartuccia secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto primo materiale comprende un materiale compostabile scelto nel gruppo costituito da: polimeri estratti da biomassa; polimeri sintetici; polimeri prodotti da microrganismi o da batteri geneticamente modificati; polimeri da monomeri fossili; miscele di detti polimeri con o senza l’inserimento di additivi.
9. 9. Cartuccia secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto secondo materiale (1422), comprende un materiale scelto fra: carta, come carta di cellulosa e preferibilmente carta al 100% di cellulosa; cartoncino; cellophane; acetato di cellulosa.
10. 10. Cartuccia secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto corpo (14) della cartuccia à ̈ integralmente costituito da materiale compostabile.
11. 11. Cartuccia secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il corpo (14) della cartuccia à ̈ chiuso, all'estremità opposta rispetto a detta parete di fondo (142), da una lamina di sigillatura (16) di materiale compostabile.
12. 12. Cartuccia secondo la rivendicazione 10, in cui detta lamina di sigillatura (16) comprende un materiale compostabile scelto nel gruppo costituito da: polimeri estratti da biomassa; polimeri sintetici; polimeri prodotti da microrganismi o da batteri geneticamente modificati; polimeri da monomeri fossili; miscele di detti polimeri con o senza l’inserimento di additivi; carta; cartoncino; cellophane; acetato di cellulosa.
13. 13. Cartuccia secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta parete di fondo (142): - Ã ̈ perforabile per permettere il deflusso di detto prodotto liquido dalla cartuccia (10); oppure - presenta una struttura aperturata attraversabile da detto prodotto liquido che defluisce dalla cartuccia (10).