ITTO20100877A1 - Apparecchio ortodontico. - Google Patents

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Description

TITOLO: APPARECCHIO ORTODONTICO
La presente invenzione si riferisce ad un apparecchio ortodontico per la cura di maloclusioni dentali, in cui viene utilizzato filo interdentale per la cura di tali maloclusioni.
L'apparecchio ortodontico à ̈ lo strumento col quale l'ortodontista riesce a riallineare i denti, al fine di ottenere una masticazione corretta, una migliore igiene orale e una migliore estetica del sorriso, a persone che presentano difetti e disallineamenti della propria dentatura. Normalmente tali apparecchi riescono a spostare i denti nella direzione voluta.
In ambito odontoiatrico esistono essenzialmente tre tipologie distinte di apparecchi ortodontici i quali sono:
apparecchi fissi, usati per curare i disallineamenti, in quanto riescono a spostare i denti nella direzione voluta;
apparecchi mobili, principalmente utilizzati in ortodonzia intercettiva per modificare abitudini errate e comportamenti scorretti durante l'età evolutiva;
apparecchi pre-trattamento, di tipologia sia fissa che mobile, che svolgono operazioni che gli apparecchi esterni non potrebbero fare, come l'espansione del palato o il mantenimento in avanti della mandibola.
Normalmente gli apparecchi fissi comprendono fili di materiale metallico, elastici, attacchi, tubi o bande sui molari.
Tali apparecchi fissi di solito comprendono fili di materiale e tubi sui molari risultando antiestetici poiché, molto vistosi e quindi poco adatti ad essere applicati su pazienti già adulti.
Gli apparecchi mobili normalmente vengono usati per la correzione di malocclusioni più lievi e per le disformosi dento-facciali, ma normalmente permettono movimenti limitati dei denti. Tali movimenti sono normalmente generati con l’ausilio di viti, molle e archi.
Tale tipologia di apparecchio permette un riequilibrio armonico del terzo inferiore del volto dal punto di vista funzionale ed estetico, in quanto ottengono non solo un effetto ortodontico, ma anche ortopedico, in quanto correggono e guidano la crescita delle basi ossee.
Gli apparecchi pre-trattamento sono apparecchi, a volte anche invasivi, che eseguono operazioni sull’impianto dentale prima di utilizzare uno degli apparecchi sopracitati.
Il più comune apparecchio di pre-trattamento e l'apparecchio sul palato, normalmente denominato espansore, il quale comprende una placca palatale in metallo con al centro un foro di ridotte dimensioni nel quale viene inserita un'apposita chiave di espansione atta ad ottenere l'espansione della placca palatale.
Gli apparecchi fissi, come sopracitato, sono adatti alla correzioni di maloclusioni anche di grandi entità con contropartita il fattore estetico.
Per risolvere i sopracitati di cura di tali maloclusioni e del fattore estetico normalmente l’ortodontista consiglia l’utilizzo di apparecchi mobili.
Tali apparecchi mobili sono però poco adatti a curare mal occlusioni, se non di piccola entità.
Per la cura di malocclusioni più gravi, l’utilizzo di un apparecchio ortodontico mobile, richiede un tempo maggiore per ottenere gli spostamenti dei denti desiderati; inoltre, con il passare del tempo e il progredire del trattamento à ̈ necessario periodicamente modificare la forma dell’apparecchio stesso, il che comporta anche la sua sostituzione, con un conseguente aumento della spesa, per il paziente.
La presente invenzione si propone di risolvere i suddetti problemi realizzando un apparecchio ortodontico, adattabile a qualsiasi arcata dentale di qualsiasi paziente, il quale utilizzando almeno un filo interdentale e un dispositivo di serraggio à ̈ in grado di curare maloclusioni, labioversioni e retroversioni dentali, risultando sostanzialmente invisibile evitando di causare problemi di distorsione verbale al paziente.
Un aspetto dell’apparecchio secondo la presente invenzione ha le caratteristiche dell’allegata rivendicazione 1.
Le caratteristiche accessorie sono riportate nelle allegate rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi di tale apparecchio ortodontico saranno meglio chiari ed evidenti dalla descrizione seguente di una forma di realizzazione con riferimento alle figure allegate, le quali illustrano specificatamente:
• la figura 1 illustra in una visione dall’alto di un’arcata dentale inferiore in cui à ̈ applicato l apparecchio in una forma di realizzazione, per la trazione degli incisivi mandibolari in retroversione, secondo la presente invenzione;
• la figura 2 illustra in una visuale dall’alto l’ apparecchio, secondo la presente invenzione, in una forma di realizzazione alternativa, atta alla cura di retroversioni degli incisivi mandibolari;
• la figura 3 illustra, in una visione dall’alto di un apparecchio per arcata inferiore atto alla cura di labioversioni degli incisivi mandibolari;
• la figura 4 illustra, un apparecchio applicato ad un’arcata dentale superiore, in una visione dall’alto, per la cura di labioversioni;
• la figura 5 illustra un apparecchio applicato ad un’arcata dentale superiore, in una visione dall’alto, per la cura di maloclusioni;
• le figure 6A, 6B e 6C tre visioni laterali del mezzo di serraggio;
• le figure 7A, 7B, 7C e 7D mostrano il telaio, secondo la presente invenzione, in diverse versioni laterali rispettivamente la figura 7A il telaio in una visione dall’alto, la figura 7B il telaio in una visione laterale, la figura 7C il telaio in una visione frontale; la figura 7D illustra diverse forme di realizzazione della sezione del telaio;
• le figure 8A, 8B illustrano il posizionamento dei fori sul telaio rispetto ad un’arcata dentale rispettivamente 8A in una visione prospettica, 8B in una visione dall’alto; • le figure 9A, 9B, 9C, 9D, 9E illustrano il posizionamento del filo rispetto ad ogni singolo dente di un’arcata dentale rispettivamente: 9A incisivo centrale, 9B incisivo laterale, 9C canino, 9D premolare, 9E molare; • le figure 10A, 10B e 10C illustrano la disposizione della guaina rispetto ai denti rispettivamente: la figura 10A in una visione dall’alto; la figura 10B in una visione laterale, e la 10C una visione in sezione della guaina applicata ad un dente.
Con riferimento alle citate figure l’apparecchio ortodontico comprendente almeno un filo 2, preferibilmente un filo interdentale, almeno un mezzo di serraggio 3, caratterizzato dal fatto che tale filo 2 viene avvolto attorno ad uno o più denti “D†, tramite ad esempio un asola “A†, e opportunamente trazionato tramite il mezzo di serraggio 3, in modo tale da esercitare ameno una forza su tale dente “D†direttamente o indirettamente, e preferibilmente anche sui denti limitrofi, per curare maloclusioni, labioversioni e retroversioni.
Tale apparecchio comprende, inoltre, almeno una porzione di guaina 21, di materiale gommoso ed in cui viene inserito il filo 2, atta alla protezione di almeno una porzione del filo 2 ed atta ad evitare che tale filo 2 vada a disporsi nella porzione di dente “D†prossima alla gengiva.
Tale apparecchio comprende, inoltre, almeno un telaio 4, da posizionare all’interno della cavità orale, preferibilmente fra colletti dentali e arcata gengivale, che comprende una pluralità di fori 41, preferibilmente passanti; tale telaio avendo forma preferibilmente allungata ed essendo caratterizzato da una rigidità variabile lungo la sua lunghezza.
È compreso, inoltre, su entrambi i bordi di tali fori 41 una protezione atta ad evitare che il filo 2 possa rovinarsi, ad esempio a causa di sbavature nel telaio 4 generate nella realizzazione di tali fori 41.
La rigidità di tale telaio 4 deve essere tale che possa adattarsi alla curvatura dell’arcata dentale da curare; inoltre, tale telaio 4 deve avere una sufficiente rigidità, almeno in un punto, tale che la forza applicata per la cura del dente “D†non lo deformi.
Tali fori 41 sono preferibilmente posizionati ad opportune distanze l’uni dagli altri, ad esempio posizionati in modo tale da corrispondere al punto di spaziatura fra i vari denti, come à ̈ visibile in figura 8.
Il filo 2 à ̈ come sopracitato preferibilmente un filo interdentale utilizzato normalmente per l’igiene orale, o fili equivalentemente atti ad essere posizionati all’interno della bocca del paziente con un’adeguata resistenza alla trazione.
Tale filo 2 Ã ̈ realizzato in filamenti di materiali quali ad esempio nylon oppure plastica.
Tale filo 2 viene avvolto attorno ad almeno un dente “D†, in modo tale da poter esercitare una forza su tale dente o denti limitrofi atta alla cura di maloclusioni, regressioni o labioversioni.
Come illustra la figura 1, in un esempio di applicazione di tale apparecchio per la cura di retroversioni degli incisivi centrali mandibolari, tale filo 2 viene preferibilmente avvolto attorno ai due incisivi centrali, in modo tale da creare un’asola; entrambi i capi vengono a loro volta avvolti attorno agli incisivi laterali, sia destro che sinistro, riportando il filo dall’esterno all’interno della cavità orale; infine, tali capi sono nuovamente riportati all’esterno avvolgendosi attorno ai canini, sia destro e sinistro.
Con tele soluzione il filo 2 facendo forza sugli incisivi laterali e sui canini permette l’avanzamento degli incisivi centrali; inoltre, la forza esercitata dal filo 2 sugli incisivi laterali e sui canini fanno si che la distanza fra i denti delle due semiarcate aumenti lasciando lo spazio agli incisivi centrali entranti nella linea dentale.
Come illustrato nelle figure 10 à ̈ possibile inserire una o più porzioni di guaina 21, atta alla protezione del filo 2 da eventuali danneggiamenti causati dallo sfregamento del filo 2 contro il bordo, ad esempio tagliente, di un dente “D†.
Tale guaina 21 consente, inoltre, di evitare che il filo 2 vada a posizionarsi nel colletto gengivale e irritare la gengiva con il conseguente ritiro delle stesse.
Tale problema si verifica maggiormente nei molari e premolari, come illustrato nelle figure 9D e 9E.
Il Mezzo di serraggio 3 à ̈ atto a trazionare tale filo 2 in modo tale che su il dente “D†da curare si eserciti una forza nella direzione desiderata adatta alla cura.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 6A, 6B e 6C il mezzo di serraggio 3 comprende almeno una porzione di stabilizzazione 31, almeno un avvolgi filo 32 e almeno un dispositivo di bloccaggio 33.
La porzione di stabilizzazione 31 à ̈ preferibilmente una piastra di forma ad esempio poligonale, atta ad ospitare l’avvolgi filo 32 e il dispositivo di bloccaggio 33.
Tale porzione 31 comprende almeno un’asola 311, preferibilmente di forma circolare, in cui viene ospitato sia il dispositivo di bloccaggio 33 sia l’avvolgi filo 32. Tale avvolgi filo 32 nella forma di realizzazione illustrata à ̈ preferibilmente realizzato tramite una vite, la quale comprende un foro passante 321 dentro il quale si inserisce il filo 2, il quale deve essere trazionato.
Tale foro passante 321 ha un asse perpendicolare rispetto ad un asse longitudinale della vite.
Tale avvolgi filo 32, in una forma di realizzazione, comprende una prima porzione filettata 322 ad esempio posizionata sulla suddetta vite, preferibilmente destrorsa. Il dispositivo di bloccaggio 33 à ̈ atto a mantenere l’avvolgi filo 32 nella posizione desiderata, mantenendo il filo 2 con l’adeguata forza di trazione costante.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 6B e 6C tale dispositivo à ̈ preferibilmente realizzato tramite una seconda porzione filettata 331 compresa nell’asola 311 della porzione di stabilizzazione 31.
Tale seconda porzione filettata 331 consente all’avvolgi filo 32 di avvitarsi, con senso di rotazione preferibilmente orario, lungo tale seconda porzione 331 grazie alla prima porzione filettata 322.
In una forma di realizzazione alternativa, il dispositivo di bloccaggio 33 à ̈ realizzato tramite una ruota dentata, con dentatura asimmetrica, disposta nell’asola 311 la quale blocca la rotazione dell’avvolgi filo 32 nel senso opposto al senso di rotazione, preferibilmente orario, che attua la trazione del filo 2.
Tale ruota dentata consente il bloccaggio dell’avvolgi filo agendo ad esempio su almeno un dente compreso in tale avvolgi filo 32.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 6A, 6B e 6C tale avvolgi filo 32 comprende una porzione di aggancio 323, ad esempio una testa di un bullone.
Tramite tale porzione di aggancio 323 si effettua la rotazione, nel senso opportuno, del mezzo di serraggio 3 per la trazione del filo 2, tramite ad esempio una chiave o un dispositivo di rotazione elettronico, il quale oltre ad essere compatibile con la porzione d’aggancio 323 à ̈ tale da bloccare la porzione di stabilizzazione per consentire la rotazione dell’avvolgi filo 32.
Tale mezzo di serraggio 3 viene preferibilmente posizionato all’interno della cavità orale, nascosto dell’arcata dentale in modo tale da non essere facilmente visibile dall’esterno.
Nei casi in cui non sia possibile nascondere tale mezzo di serraggio 3 dietro l’arcata dentale, le parti comprese in tale mezzo 3 vengono realizzate in almeno un colore simile ad esempio alle gengive oppure allo smalto dentale.
In figura 9 viene illustrato per ogni singolo dente “D†il livello in cui si posizionerebbe il filo 2 una volta che esso viene avvolto attorno ai denti “D†.
In figura 2 à ̈ illustrato una forma di realizzazione in cui à ̈ compreso il telaio 4 per la cura di maloclusioni, ad esempio di regressione linguale degli incisivi centrali dell’arcata mandibolari.
Il telaio 4 nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 7A, 7B e 7C in sezione ha una forma essenzialmente a “C†, in cui la porzione incava della struttura à ̈ atta ad ospitare il filo 2 scorrendo in tale incavo sino al foro 41 scelto.
La porzione convessa dello stesso telaio 4 va a contatto diretto con l’arcata dentale e viene posizionato come sopracitato preferibilmente fra il colletto dentale e l’arcata gengivale.
L’azione svolta dal filo 2 consente ai denti “D†di spostarsi sino a che non entrano in battuta contro il telaio 4, preferibilmente tutti i denti “D†interessati dal telaio 4.
Quando tali denti “D†giungono in battuta contro il telaio 4 essi non possono variare ulteriormente la loro posizione poiché il loro movimento à ̈ ostruito dal telaio 4 stesso. Tale telaio 4 comprende inoltre almeno un inserto di copertura 42 il quale à ̈ atto alla copertura di tale telaio 4 una volta che l’apparecchio à ̈ posizionato e trazionato correttamente lungo l’arcata dentale per evitare di causare tagli all’interno della cavità orale.
Nelle figure 7D sono visibili diverse forme di realizzazione del telaio 4 e della copertura 42 associata. Inoltre, tale telaio 4 comprende almeno un tappo antigraffio 43, il quale chiude gli estremi di tale telaio 4, in modo tale che non causi ferite alla cavità orale.
In tale forma di realizzazione i fori 41 sono passanti dalla porzione incava alla porzione convessa.
In forme alternative di realizzazione il telaio 4 ha forma preferibilmente chiusa e circolare in cui i fori 41 passanti sono tutti paralleli.
La posizione dei fori 41 rispetto ai denti “D†non à ̈ rilevante poiché in funzione della patologia del paziente l’asola di filo 2 viene utilizzata scegliendo i fori 41 più adatti anche se essi non sono esattamente corrispondenti agli interstizi fra i vari denti “D†.
Nella forma di realizzazione comprendente il telaio 4 il mezzo di serraggio 3 viene integrato all’interno del telaio 4 stesso in cui la porzione di stabilizzazione 31 corrisponde ad una porzione del telaio 4 stesso.
Il dispositivo di bloccaggio 33 e l’avvolgi filo 32 sono essenzialmente quelli descritti precedentemente.
Le figure 2, 3, 4, 5 illustrano varie applicazioni in cui à ̈ presente tale telaio 4 in diverse posizioni atti a curare diverse maloclusioni sia per l’arcata superiore che per l’arcata inferiore.
Come visibile da figura 2 l’apparecchio comprendente il telaio 4 à ̈ ugualmente atto alla cura di regressioni linguali e maloclusioni degli incisivi anteriori mandibolari.
Tale soluzione consente di allineare in modo corretto i denti “D†su cui agisce tale telaio 4, poiché quando tutti i denti “D†interessati dalle forze presenti giungono in battuta del telaio 4 non possono avanzare ulteriormente poiché bloccati del telaio 4 stesso, la cui rigidità non consente ulteriori spostamenti.
La figura 3 illustra come tale apparecchio à ̈ inoltre in grado di curare labioversioni degli incisivi frontali mandibolari utilizzando come aggancio gli incisivi laterali e i canini.
Il procedimento per il corretto posizionamento dell’apparecchio secondo la presente invenzione comprende le seguenti fasi operative:
a) inserimento del filo 2 fra due buchi generando un’asola “A†con perimetro noto;
b) posizionamento di entrambi i capi del filo 2 all’interno della porzione concava;
c) inserimento di tali capi all’interno del mezzo di serraggio 3;
d) inserimento dell’apparecchio nel cavo orale;
e) posizionamento del telaio 4
f) mantenimento in posizione l’apparecchio sino a che il mezzo di serraggio 3 non porta in tiro il filo 2.
g) inserimento dell’inserto di copertura 42 e del tappo antigraffio 43;
h) nel caso in cui il filo 2 diminuisca l’azione sui denti “D†togliere l’inserto di copertura 42 e il tappo antigraffio 43 e ripetere le operazioni dalla fase “f†alla fase “g†.
Il perimetro dell’asola “A†à ̈ preferibilmente non superiore a 20cm.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI: 1. Apparecchio ortodontico comprendente almeno un filo (2), almeno un mezzo di serraggio (3), caratterizzato dal fatto che tale filo (2) viene avvolto attorno ad uno o più denti (D) e opportunamente trazionato tramite il mezzo di serraggio (3) in modo tale da esercitare ameno una forza su tale uno o più denti (D) per curare maloclusioni, labioversioni e regressioni.
  2. 2. Apparecchio secondo la rivendicazione 1, in cui l’apparecchio, comprende almeno un telaio (4), da posizionare all’interno della cavità orale fra colletti dentali e arcata gengivale, comprendendo una pluralità di fori (41) di forma allungata, tale telaio avendo una rigidità variabile lungo la sua lunghezza.
  3. 3. Apparecchio secondo la rivendicazione 1, in cui mezzo di serraggio (3) comprende almeno una porzione di stabilizzazione (31), almeno un avvolgi filo (32) e almeno un dispositivo di bloccaggio (33).
  4. 4. Apparecchio secondo la rivendicazione 3, in cui la porzione di stabilizzazione (31) à ̈ una piastra di forma poligonale comprende almeno un’asola (311) atta ad ospitare l’avvolgi filo (32) e il dispositivo di bloccaggio (33).
  5. 5. Apparecchio secondo la rivendicazione 3, in cui l’avvolgi filo (32) à ̈ implementato tramite una vite, la quale comprende un foro passante (321) dentro il quale si inserisce il filo (2), il quale viene trazionato tramite rotazione dell’avvolgi filo (32).
  6. 6. Apparecchio secondo la rivendicazione 3, in cui il dispositivo di bloccaggio (33) à ̈ atto a mantenere l’avvolgi filo (32) nella posizione desiderata mantenendo il filo (2) con l’adeguata forza di trazione costante.
  7. 7. Apparecchio secondo la rivendicazione 2, in cui tale telaio (4) in sezione ha una forma essenzialmente a (C) comprende inoltre almeno un inserto di copertura (42) e almeno un tappo antigraffio (43) i quali sono atto alla copertura di tale telaio (4) una volta che l’apparecchio à ̈ posizionati e trazionato correttamente lungo l’arcata dentale per evitare di causare tagli all’interno della cavità orale.
  8. 8. Apparecchio secondo la rivendicazione 1 e 2, in cui tale apparecchio comprende almeno una porzione di guaina (21), in cui viene inserito il filo (2), atta alla protezione di almeno una porzione del filo (2) e ad evitare che tale filo (2) vada a disporsi nella porzione di dente (D) prossima alla gengiva.
  9. 9. Apparecchio secondo la rivendicazione 1, in cui tale filo (2) à ̈ un filo interdentale utilizzato per l’igiene orale.
  10. 10. Metodo di posizionamento dell’apparecchio secondo tutte le rivendicazioni precedenti in cui sono comprese le seguenti fasi operative: a) inserimento del filo (2) fra due buchi generando un’asola (A) con perimetro noto; b) posizionamento di entrambi i capi del filo (2) all’interno della porzione concava; c) inserimento di tali capi all’interno del mezzo di serraggio (3); d) inserimento dell’apparecchio nel cavo orale; e) posizionamento del telaio (4); f) mantenimento in posizione l’apparecchio sino a che il mezzo di serraggio (3) non porta in tiro il filo (2); g) inserimento dell’inserto di copertura (42) e del tappo antigraffio (43); h) nel caso in cui il filo (2) diminuisca l’azione sui denti (D) togliere l’inserto di copertura (42) e il tappo antigraffio (43) e ripetere le operazioni dalla fase f) alla g).
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