ITTO20070541A1 - Dispositivo per l'alimentazione di celle di elettrodomestici, in particolare per celle amovibili - Google Patents

Dispositivo per l'alimentazione di celle di elettrodomestici, in particolare per celle amovibili Download PDF

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ITTO20070541A1
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IT
Italy
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cell
connector
fluid
lighting
male
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IT000541A
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Silvio Corrias
Paolo Faraldi
Stefano Palmeto
Davide Polverini
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Indesit Co Spa
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Description

“DISPOSITIVO PER L’ALIMENTAZIONE DI CELLE DI ELETTRODOMESTICI, IN PARTICOLARE PER CELLE AMOVIBILI”
RIASSUNTO
Dispositivo per l’alimentazione di celle di elettrodomestici, in particolare per celle amovibili, in cui detta cella (2,20,200) è associabile ad una struttura (3), la quale struttura è provvista di unità funzionali, in cui l’alimentazione di detta cella (2,20,200) viene erogata solo in corrispondenza di un corretto posizionamento di detta cella (2,20,200) rispetto a detta struttura (3).
L’alimentazione della cella può essere una alimentazione di fluido e/o una illuminazione del vano della cella (2,20,200).
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per l’alimentazione di celle di elettrodomestici, in particolare per celle amovibili.
Con il termine “celle di elettrodomestici” si intendono le zone di elettrodomestici provviste di un vano atto ad ospitare i materiali sui quali l elettrodomestico svolge la sua funzione.
Ad esempio nel caso di un forno la cella comprende la cavità del forno stesso in cui viene alloggiato il cibo per la cottura, mentre, nel caso in cui l elettrodomestico sia un frigorifero oppure un congelatore, la cella comprende il vano refrigerato atto all’ alloggiamento delle derrate alimentari che devono essere raffreddate/conservate. La cella è associata ad una struttura dell’ elettrodomestico, ovvero una unità funzionale, che comprende le parti funzionalmente necessarie per lo svolgimento delle operazioni dell’ elettrodomestico. Ad esempio nel frigorifero l’unità funzionale o struttura comprende almeno il circuito di generazione di aria fredda, nel forno comprende almeno i riscaldatori che generano aria calda.
La presente invenzione si applica agli elettrodomestici in cui le celle sono amovibili dalla struttura, ovvero in cui le celle possono essere staccate e riposizionate sulla struttura.
Le celle degli elettrodomestici normalmente sono alimentate con i fluidi necessari allo svolgimento del compito a cui è destinato l elettrodomestico, e sono illuminate.
Ad esempio nel caso di un frigorifero la cella refrigerata è alimentata con un fluido freddo, normalmente aria fredda, ed è provvista di un impianto di illuminazione.
Nel caso in cui la cella sia amovibile è necessario provvedere a connessioni tra cella e struttura che facilitino il posizionamento della cella rispetto alla struttura, garantendo nel contempo l’alimentazione del fluido alla cella e l illuminazione della cella stessa in modo semplice e poco costoso, e garantendo che l’alimentazione del fluido avvenga solo quando la cella è posizionata correttamente rispetto alla struttura.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo per l’alimentazione di celle di elettrodomestici in grado di superare gli svantaggi insiti nei metodi e dispositivi secondo l’arte nota.
Il dispositivo atto a risolvere i suddetti scopi ha le caratteristiche esposte nelle rivendicazioni qui annesse e che rappresentano parte integrante della presente descrizione.
L’idea generale alla base della presente invenzione è quella di alimentare la cella solo in corrispondenza di un corretto posizionamento della cella rispetto alla struttura. L’alimentazione della cella può essere una alimentazione di fluido e/o una illuminazione del vano della cella.
Una prima forma esecutiva del dispositivo secondo la presente invenzione prevede un connettore di alimentazione di fluido, o connettore per fluido, per l’alimentazione del fluido verso o dalla cella, in cui il connettore per fluido è diviso in due distinte parti, una prima parte associata alla struttura, ed una seconda parte associata alla cella, ed in cui la prima parte e la seconda parte sono operativamente associate al circuito del fluido della struttura e alle condutture per il fluido della cella. In particolare la prima e la seconda parte del connettore per fluido sono mutuamente cooperanti meccanicamente tra loro: sia la prima sia la seconda parte prevedono infatti un corrispondente sportello che apre o chiude la sezione di passaggio del fluido, l’apertura e la chiusura dei detti due sportelli avviene per mutua interferenza tra il primo ed il secondo sportello. Gli sportelli sono provvisti di un profilo di impegno reciproco tale per cui quando vengono posti in condizione di interfacciamento cooperano mutuamente alla reciproca apertura, così aprendo la sezione di passaggio per il fluido.
Il connettore di cui sopra può essere utilizzato vantaggiosamente sia per l’alimentazione sia per lo scarico del fluido alla cella.
Il connettore per fluido secondo la presente invenzione assolve quindi a notevoli vantaggi, poiché, prevedendo di avere una struttura ed una cella provviste ciascuna della prima o della seconda parte del dispositivo secondo la presente invenzione, è estremamente agevole il posizionamento e l’alimentazione della cella: infatti è sufficiente porre in condizione di interfacciamento gli sportelli della prima e della seconda parte del connettore per fluido per avere l’alimentazione del fluido alla cella. Un ulteriore vantaggio si ottiene qualora il presente connettore per fluido secondo la presente invenzione sia previsto su di un apparato, ad esempio un apparato frigorifero di tipo modulare.
Genericamente un apparato frigorifero di tipo modulare può essere definito come un apparato atto alla conservazione in particolare di derrate alimentari, comprendente: i) uno o più elementi contenitori, o celle, ognuno di detti elementi contenitori o cella essendo atto a mantenere le derrate alimentari in un determinato stato di conservazione e comprendendo almeno un vano interno refrigerabile e mezzi di accesso a detto almeno un vano interno; ii) un’unità funzionale o struttura, atta a generare un fluido refrigerante; e iii) dispositivi di distribuzione, atti a distribuire il fluido refrigerante generato dalla struttura o unità funzionale, ed in cui gli elementi contenitori o celle comprendono mezzi di connessione a detti mezzi di distribuzione, detti mezzi di connessione essendo atti a permettere alla potenza refrigerante di essere addotta in detti uno o più elementi contenitori o celle, preferibilmente nel loro almeno un vano interno, ed essendo atti ad assicurare la rimovibilità del collegamento tra detti uno o più elementi contenitori e detti mezzi di distribuzione, in modo da consentire a detti uno o più elementi contenitori o celle di essere rimossi da un utente.
Sostanzialmente ed in altre parole un frigorifero modulare prevede più celle amovibili che sono associate ad una struttura comune a tutte le celle, che è preposta alla generazione della potenza refrigerante, e/o del fluido refrigerante.
La combinazione tra un apparato frigorifero di tipo modulare e un connettore per fluido secondo la presente invenzione genera un aumento dei vantaggi legati all’ utilizzo di un apparato frigorifero modulare stesso: la rimozione o il posizionamento delle celle o contenitori sulla struttura è infatti estremamente agevolata, in quanto l’utente non deve preoccuparsi di collegare manualmente i condotti per il fluido refrigerante e aprire poi una valvola o simili al fine di alimentare la cella, ma l’apertura della sezione di passaggio del fluido avviene automaticamente quando l’utente posiziona correttamente la cella rispetto alla struttura. Gli sportelli della prima e della seconda parte del connettore, una volta interfacciati, aprono automaticamente la sezione di passaggio del fluido, alimentando la cella o permettendo lo scarico del fluido dalla cella: il connettore per fluido secondo la presente invenzione può infatti essere utilizzato sia per aprire/chiudere le sezioni di passaggio dei condotti di mandata di fluido refrigerante dalla struttura alla cella, sia per aprire/chiudere le sezioni di passaggio dei condotti di ritorno di fluido refrigerante dalla cella alla struttura.
Una seconda forma esecutiva prevede che il dispositivo sia costituito da un connettore di illuminazione della cella dell’ elettrodomestico.
Tipicamente ad esempio nei frigoriferi e nei forni secondo l’arte nota, le celle sono provviste di componenti elettricamente attivi, quali un circuito di alimentazione di una lampadina o un LED di illuminazione che è previsto internamente alla cella.
In accordo alla seconda forma esecutiva della presente invenzione è previsto un connettore di illuminazione della cella, costituito da una prima parte di connettore, associata alla struttura ed una seconda parte di connettore associata alla cella.
La prima parte di connettore di illuminazione comprende almeno una sorgente di illuminazione, quale ad esempio una lampadina o un LED, mentre la seconda parte di connettore comprende una guida di luce per la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione, essendo detta guida di luce atta a convogliare la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione all’ interno del vano della cella.
In questo modo si supera l inconveniente dell’ arte nota legato al fatto di prevedere un circuito elettrico e/o di comando per l’illuminazione della cella: infatti è possibile, semplicemente interfacciando la prima e la seconda parte del connettore di illuminazione, illuminare il vano interno alla cella, senza per questo che la cella debba prevedere un circuito di illuminazione proprio, dato che la cella comprende la guida di luce, che è un componente elettricamente passivo, mentre la lampada o il LED ed il relativo circuito sono parte della struttura.
L’eliminazione del circuito di comando e dei mezzi attivi di illuminazione, come sorgenti di luce interni alla cella, consentono di poter semplificare molto l accoppiamento tra una cella amovibile ed una struttura.
Anche in questa seconda forma esecutiva la combinazione tra un apparato frigorifero di tipo modulare, sopra descritto, e un connettore di illuminazione secondo la presente invenzione genera un aumento dei vantaggi legati all’ utilizzo di un apparato frigorifero modulare stesso: la rimozione o il posizionamento delle celle o contenitori sulla struttura è infatti estremamente agevolata, in quanto l’utente non deve preoccuparsi di effettuare connessioni elettriche al fine di illuminare la cella, ma deve solo interfacciare correttamente la cella alla struttura, ovvero interfacciare la prima e la seconda parte di un connettore di illuminazione secondo la presente invenzione.
La combinazione del connettore di fluido e del connettore di illuminazione rende il posizionamento di una cella amovibile su di una struttura estremamente semplice ed economico.
Ancora più vantaggiosa è la combinazione del connettore per fluido e del connettore di illuminazione nel caso di un apparato frigorifero di tipo modulare, poiché in questo modo l’utente può semplicemente e velocemente rimuovere o posizionare le celle, ovvero i contenitori dalla o sulla struttura, ovvero la parte funzionale, senza preoccuparsi altro che di interfacciare correttamente i connettori stessi al momento del rimontaggio.
Sebbene i disegni annessi e la loro descrizione siano esemplificativi per un apparato frigorifero in particolare di tipo modulare, la presente invenzione si applica in generale a tutti gli elettrodomestici provvisti almeno di una cella e di una struttura, senza per questo uscire dall insegnamento e dall’ambito protettivo della presente invenzione. Il dispositivo oggetto della presente invenzione, risulterà chiaro, insieme agli ulteriori vantaggi che ne conseguono, dalla descrizione dettagliata che segue e dai disegni annessi, i quali sono tutti fomiti a titolo esemplificativo ma non limitativo, in cui: figg. 1 e 2 illustrano due viste di un apparato frigorifero di tipo modulare;
fig. 3 illustra una vista in prospettiva di una cella e di una struttura dell’apparato di figg.
1 e 2;
fig. 4 illustra una vista in prospettiva della cella di fig. 3;
figg. 5 e 6 illustrano due viste in prospettiva della prima e della seconda parte del connettore per fluido in una forma esecutiva preferita;
fig. 7 illustra una vista in prospettiva di uno sportello del connettore per fluido; figg. 8 e 9 illustrano due viste in prospettiva della prima e della seconda parte del connettore di illuminazione in una forma esecutiva preferita;
figg. da 10 a 16 illustrano una sequenza di montaggio del connettore per fluido di figg.
5 e 6, in vista in sezione;
figg. da 17 a 23 illustrano la stessa sequenza di montaggio di figg. 10 a 16 in vista in pianta;
fig. 24 illustra componenti del connettore di illuminazione di figg. 8 e 9.
Nell’esempio illustrato nelle figg. 1 e 2 è possibile notare un apparato frigorifero modulare 1 del tipo descritto all’inizio, che comprende uno o più moduli 2, 20, 200 costituiti da celle connesse alla struttura 3, che comprende le parti funzionali del frigo ovvero almeno il circuito di produzione del fluido freddo, di tipo noto.
Come illustrato nelle figg. 3 e 4 almeno un modulo o cella 2 è amovibile dalla struttura 3, potendo essere amovibili tutti o solo parte dei moduli o celle 2, 20, 200. Inoltre può essere opportunamente amovibile anche il modulo (ovvero cella) 30, che è posizionato, nella forma realizzativa rappresentata a titolo esplicativo ma non limitativo nelle figg. 1 e 2, al di sopra dei moduli 2, 20 e 200 e che ha le peculiarità di essere alto circa la metà dei moduli 2, 20 e 200 e di essere accessibile all’utente per mezzo della rimozione di un coperchio 77 (vantaggiosamente trasparente) che copre una corrispondente apertura ricavata su almeno una porzione della superficie superiore del modulo 30.
In figg. 3 e 4 è illustrata una forma esecutiva preferita del connettore per fluido secondo la presente invenzione. In particolare nella forma esecutiva preferita il connettore per fluido presenta una prima parte 4 ed una seconda parte 5.
La prima parte 4 e la seconda parte 5 sono realizzate come una prima parte maschio 4 ed una seconda parte femmina 5. La prima 4 e la seconda parte 5 possono essere realizzate in forma piana, ad esempio identiche. Alla cella 2 sono associate due parti femmina 5 e 50 che si interfacciano con due parti maschio 4 e 40 del connettore per fluidi, realizzando le sezioni di passaggio per il fluido dalla struttura 3 alla cella 2 e viceversa. Le parti maschio 4, 40 e femmina 5, 50 possono essere reciprocate tra cella e struttura. Nel caso in cui la cella (come ad esempio la cella 30) presenti un’altezza ridotta, ad essa può essere associata un’unica parte femmina 5 per l’alimentazione del fluido refrigerante all’intemo della cella 30, essendo la portata di fluido refrigerante poi scaricata non attraverso un ritorno del fluido refrigerante nella struttura 3, ma attraverso dei trafilamenti che rilasciano una quantità ponderata di fluido refrigerante nell’ambiente esterno. In generale è preferibile applicare le parti femmina 5,50 dei connettori alla cella 2, dato che esse, non presentando parti a sbalzo, sono meno ingombranti e danneggiabili.
La parte del connettore applicata alla struttura 3 è connessa a canalizzazioni (opportunamente termoisolate) disposte all’ interno della struttura 3, tramite sezioni di uscita/entrata posizionate in corrispondenza delle altezze alle quali sono ubicati i moduli rimovibili. Tali sezioni, quando i corrispondenti moduli sono rimossi dall’utente, possono essere mantenute chiuse tramite appositi mezzi quali valvole a saracinesca (damper on-off oppure passo passo) oppure tramite membrane flessibili apribili tramite una differenza di pressione generata dal flusso dell’aria refrigerata. Facendo riferimento alle figg. 5, 6 e 7 è illustrato un connettore per fluidi nella sua prima parte e la forma preferita dello sportello 6, 60.
Lo sportello 6 è previsto sulla parte maschio 4 e coopera con lo sportello 60 previsto sulla parte femmina 5 quando la parte maschio 4 viene inserita nella parte femmina 5 come illustrato nelle figg. da l0 a l6 e da l7 a 23 più avanti descritte.
Gli sportelli 6, 60 sono illustrati in fig. 7 e prevedono almeno una parte piana 7 di corpo, atta a chiudere la sezione di passaggio, ed un profilo di impegno 8, posto preferibilmente in corrispondenza di un bordo di detta parte piana 7, ovvero in corrispondenza della zona dello sportello 6, 60 che è incernierata al connettore per fluido. Lo sportello 6, 60 è girevolmente associato al corpo del connettore per fluido e ne costituisce la chiusura, svolgendo così il ruolo di otturatore della apertura di passaggio del fluido.
L’apertura e la chiusura dei due sportelli 6, 60 avviene per mutua interferenza tra il primo ed il secondo sportello, in particolare per mutua interferenza tra i profili di impegno 8, che sono conformati in modo tale per cui gli sportelli, quando vengono posti in condizione di interfacciamento, cooperano mutuamente alla reciproca apertura, così aprendo la sezione di passaggio per il fluido. Il profilo di impegno 8 è illustrato comprendente tre diverse facce 8’, 8” e 8’” tra loro inclinate di un angolo crescente rispetto alla parte piana 7. In particolare il tratto terminale 8’” è perpendicolare alla parte piana 7.
Facendo riferimento alle figg. da 13 a 16 si può notare, in istanti successivi, come gli sportelli 6 e 60, posti in condizione di interfacciamento, per mezzo del profilo di impegno 8 contribuiscano mutuamente alla reciproca apertura.
In fig. 14 sono a contatto le superfici 8’, in fig. 15 sono a contatto le superfici 8”, ed in fig. 16 sono a contatto le superfici 8’”, che essendo perpendicolari alla parte piana 7 consentono il posizionamento dello sportello in condizione di massima apertura, permettendo il passaggio del fluido.
Il profilo di impegno 8 può essere realizzato non solo come illustrato, ma equivalentemente con profili a camma o profili rigati, o simili.
Vantaggiosamente, per quanto riguarda la parte maschio 4 del connettore per fluidi secondo la presente invenzione, la stessa presenta una forma a guisa di parallelepido in cui una parete è associata allo sportello 6, e le restanti sono chiuse, fatta eccezione per una parete, non illustrata, che è aperta per consentire l ingresso o l’uscita del fluido, in particolare di aria refrigerata.
Il raccordo ad ampio raggio 9 in corrispondenza della parete del connettore maschio opposta alla parete che presenta lo sportello 6 favorisce lo scorrimento relativo con la corrispondente parete 10 della parte femmina 5 del connettore al momento della connessione e, internamente al connettore stesso (parte maschio 4), agevola il flusso dell aria, riducendo le perdite di carico.
Per far sì che, in condizioni di chiusura dello sportello 6, 60, sia garantita l ermeticità della chiusura è previsto di munire lo sportello di almeno uno tra i seguenti dispositivi: una molla a torsione (oppure una molla a lamella), posizionata sul perno attorno al quale può ruotare lo sportello 6, 60 e/o una zavorra posizionata sullo sportello in prossimità del lato opposto a quello di incemieramento e/o un sistema di chiusura magnetico, per mezzo del quale lo sportello è attirato verso il bordo dell’ apertura.
Ai suddetti dispositivi di chiusura, è conveniente abbinare una guarnizione onde favorire l ermeticità della chiusura.
In particolare, la rimanente porzione dello sportello può essere a spessore costante e/o contenere una sede di alloggiamento per eventuale materiale isolante.
Sono inoltre previsti mezzi di bloccaggio che hanno la funzione di garantire la stabilità dell’ accoppiamento contrastando i movimenti relativi tra la parte maschio 4 e la parte femmina 5. I mezzi di bloccaggio possono essere ad esempio costituiti da un sistema comprendente una coppia di pistoncini 11 tenuti separati per mezzo di una molla di contrasto 12, la quale, essendo compressa durante l’inserimento della parte maschio 4 nella parte femmina 5 all’atto della connessione, spinge i pistoncini ad impegnare corrispondenti guide di scorrimento 13 previste sulla parte femmina 5.
È possibile prevedere che lo scorrimento dei pistoncini 11 nelle corrispondenti guide di scorrimento 13 termini in corrispondenza di due fori, nei quali i pistoncini 11 si vanno ad impegnare.
Alternativamente è previsto un sistema magnetico associato agli sportelli 6, 60 per impedire che, una volta completato l accoppiamento, la parte maschio 4 e la parte femmina 5 si allontanino. Ad esempio in corrispondenza del tratto 8’” si applicano magneti aventi polarità opposte, in modo che, quando i due sportelli 6, 60 interferiscono tra loro, la forza di attrazione tra i magneti spinge i due sportelli a rimanere a contatto tra loro, fino a quando l’utente applica un forza superiore a detta attrazione magnetica. In questo caso, al posto dei pistoncini 11, si possono prevedere, sostanzialmente nella stessa posizione dei pistoncini ed in alternativa ad essi, una coppia di sporgenze rigide e fisse che, una volta posizionate aH’intemo delle guide 13, impediscono gli spostamenti relativi laterali tra la prima e la seconda parte.
La parte femmina 5 è conformata in modo tale per cui le superfici della parte femmina 5 aderiscano alle corrispondenti superfici della parte maschio 4 durante l interfacciamento .
La parte femmina 5 ha quindi una forma sostanzialmente a guisa di parallelepipedo con superfici delle stesse dimensioni della parte maschio 4 (a titolo esemplificativo detto parallelepipedo può avere un’altezza di circa 47 mm, una larghezza di circa 41 mm e una profondità di circa 70 mm).
Nelle figure da 10 a 16 è illustrata una sequenza, a guisa di cinematografo, dell’ interfacciamento della parte maschio 4 e della parte femmina 5, in vista in sezione. Un sezione in pianta degli stessi istanti è illustrata nelle figg. da 17 a 23.
Nelle figg. da 10 a 13 e corrispondentemente da 17 a 20 i due sportelli 6 e 60 non sono ancora entrati in contatto, mentre, come risulta evidente dalle figg. da 11 a 13 e corrispondentemente da 18 a 20, il movimento relativo tra parte maschio 4 e femmina 5 è guidato dallo scorrimento dei pistoncini 11 nelle guide 13, vantaggiosamente assicurando così un interfacciamento ottimale.
Nelle figg. da 14 a 16 e corrispondentemente da 21 a 23 avviene l’apertura graduale della sezione di passaggio del fluido coincidente con l’apertura degli sportelli 6, 60 come sopra descritto, fino alla condizione di massima apertura di figg. 16 e 23.
In figg. 8 e 9 sono illustrate la prima 14 e la seconda 15 parte di un connettore di illuminazione secondo la presente invenzione. In questa forma esecutiva preferita sono illustrati con la prima parte 14 maschio e la seconda parte 15 femmina. La prima 14 e la seconda 15 parte presentano due corrispondenti sezioni di interfacciamento 16 e 17.
Facendo riferimento anche a fig. 24 si possono notare i componenti funzionali della prima e della seconda parte del connettore di illuminazione in una forma esemplificativa e semplificata: una sorgente di illuminazione 18, quale ad esempio una lampadina o un LED, posizionata internamente alla prima parte 14 del connettore di illuminazione 14, ed una lente, opzionale, 19 posizionata nella sezione di interfacciamento 16.
La seconda parte 15 del connettore di illuminazione comprende almeno una guida di luce per la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione, essendo detta guida di luce atta a convogliare la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione all’intemo del vano della cella, e comprendente una prima lente 20, un materiale isolante traslucido 21 (ad esempio un aerogel di silice, noto allo stato dell’arte) ed una seconda lente 22. Il materiale isolante traslucido21 può essere ad esempio alloggiato in un contenitore, ad esempio un tubo, che si estende attraverso l’isolamento o coibentazione della cella stessa in modo da portare la luce prodotta dalla sorgente 18, nella struttura 3, all’intemo del vano della cella 2. In alternativa al materiale isolante traslucido 21 ed alle lenti 20 e 22 possono essere usate ad esempio fibre ottiche o simili. La prima lente 20 è posizionata in corrispondenza della sezione di interfacciamento 17, in modo tale per cui, quando le sezioni di interfacciamento 16 e 17 sono allineate, la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione 18 viene convogliata all’intemo del vano della cella 2.
Con riferimento alle fig. 3 e 4, alla cella 2 sono associate due parti femmina 15 e 150 che si interfacciano con due parti maschio 14 e 140 del connettore di illuminazione. Le parti maschio 14, 140 e femmina 15, 150 possono essere reciprocate tra cella e struttura. Nel caso in cui la cella (come ad esempio la cella 30) presenti un’altezza ridotta, ad essa può essere associata un’unica parte (ad esempio la parte femmina 15) del connettore di illuminazione.
Il connettore di illuminazione prevede inoltre mezzi di bloccaggio, ad esempio a pistoncini e relativa guida di scorrimento, analogamente a quanto previsto per il connettore per fluido.
In particolare i mezzi di bloccaggio con pistoncini contrapposti e tenuti distanziati verso l esterno del connettore sono posizionati preferibilmente nel foro di alloggiamento 23 previsto sulla parte maschio 14 del connettore di illuminazione, e sono realizzati analogamente ai pistoncini 11 ed alla molla 12 del connettore per fluido illustrato in fig. 12.
I pistoncini del connettore di illuminazione hanno funzione di guida e trattenimento in posizione della parte maschio 14 e della parte femmina 15 del connettore di illuminazione, ed in particolare cooperano durante l interfacciamento delle due dette parti 14 e 15 con corrispondenti guide di scorrimento 24 provviste internamente alla parte femmina 15.
È possibile prevedere che lo scorrimento dei pistoncini sporgenti dai fori di alloggiamento 23 nelle corrispondenti guide di scorrimento 24 termini in corrispondenza di due fori, nei quali i pistoncini si vanno ad impegnare.
Alternativamente è previsto un sistema magnetico associato alla parte maschio 14 ed alla parte femmina 15 per impedire che, una volta completato l accoppiamento, la parte maschio 14 e la parte femmina 15 si allontanino. Ad esempio in corrispondenza delle pareti piane 27,28 di fine corsa della parte maschio 14 e della parte femmina 15 che entrano in battuta quando l accoppiamento tra la parte maschio e la parte femmina è effettuato, si applicano magneti aventi polarità opposte, in modo che la forza di attrazione tra i magneti spinge la parte maschio 14 e la parte femmina 15 a rimanere a contatto tra loro, fino a quando l’utente applica una forza superiore a detta attrazione magnetica. In questo caso, al posto dei pistoncini, si possono prevedere, sostanzialmente nella stessa posizione dei pistoncini, ovvero in corrispondenza del foro di alloggiamento 23 ed in alternativa ad essi, una coppia di sporgenze rigide e fisse che, una volta posizionate all’ interno delle guide 24, impediscono gli spostamenti relativi laterali tra la prima 14 e la seconda 15 parte.
La parte femmina 15 è conformata in modo tale per cui le superfici della parte femmina 15 aderiscano alle corrispondenti superfici della parte maschio 14 durante l interfacciamento .
La parte femmina 5 ha quindi una forma sostanzialmente a guisa di parallelepipedo con superfici delle stesse dimensioni della parte maschio 4 (a titolo esemplificativo detto parallelepipedo può avere un’altezza di circa 47 mm, una larghezza di circa 41 mm e una profondità di circa 70 mm).Il raccordo ad ampio raggio 39, favorisce lo scorrimento relativo con il corrispondente raccordo ad ampio raggio 40 della parte femmina 15 del connettore al momento della connessione.La cella 2 comprende un’apertura, per permettere l’accesso al vano interno, ed è dotata di sensori, ad esempio sensori magnetici di rilevazione dello stato dell’apertura, atti a individuare quando la cella è in condizione aperta, inviare quindi un corrispondente segnale alla struttura 3, la quale comanda l’accensione della sorgente 18 per permettere l’illuminazione della cella 2 stessa. Particolarmente vantaggiosa è la possibilità di munire la struttura 3 di un dispositivo sensore atto a rilevare la posizione di un elemento (ad esempio un magnete) associato allo sportello della cella 2 (detto sportello essendo ad esempio apribile tramite rotazione attorno ad un asse verticale): in tal modo si rileva infatti un’eventuale incorretta chiusura dello sportello senza che sulla cella 2 debba essere installato alcun componente elettricamente attivo.
La struttura 3 può inoltre essere provvista di sensori come sensori di presenza/assenza della cella, sensori di temperatura, umidità, stato di conservazione delle derrate alimentari o simili.
La forma maschio-femmina del connettore per fluido e del connettore di illuminazione illustrata non è da intendersi come limitativa, poiché anche una semplice forma piana della prima e della seconda parte del connettore per fluido e del connettore di alimentazione assolvono agli scopi prefissati.
La forma maschio-femmina del connettore per fluido e del connettore di illuminazione assolve vantaggiosamente alla funzione di guida per l’utente nel posizionamento corretto della cella 2 sulla struttura 3, coadiuvando l’utente e guidando l inserimento/agganciamento della cella 2, 20, 200 sulla struttura 3.
La forma maschio-femmina del connettore per fluido e del connettore di illuminazione assolve vantaggiosamente ad un ulteriore scopo, ovvero ad una funzione strutturale di trattenimento in posizione e supporto della cella 2 sulla struttura 3.
La combinazione di uno o più connettori per fluido ed uno o più connettori di illuminazione con un apparato frigorifero di tipo modulare, sopra descritto, rendono l’utilizzo di tale apparato estremamente semplice, in quanto il corretto posizionamento della cella, il trattenimento in posizione della cella, l’alimentazione della cella stessa per quanto concerne il fluido e la luce o illuminazione, sono espletati in modo particolarmente vantaggioso mediante i connettori per fluido e di illuminazione oggetto della presente invenzione.
Ciononostante i connettori per fluido e di illuminazione sin qui descritti possono essere genericamente impiegati, con notevoli vantaggi in termini di semplicità d’uso, nel campo degli elettrodomestici in generale, ed in particolare in tutti gli elettrodomestici in cui sia prevista una cella amovibile da una struttura, ed in cui la cella necessita di essere rifornita di un flusso prodotto dalla struttura e/o illuminata mediante una sorgente luminosa provvista sulla struttura. Vantaggiosamente infatti la cella può essere completamente passiva in contrapposizione ad una struttura attiva: la struttura comprende gli elementi funzionalmente necessari allo svolgimento delle operazioni a cui è preposto l elettrodomestico, e la cella è alimentata dalla struttura.
Per quanto riguarda le varianti della presente invenzione, è da sottolineare come la modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione alla struttura 3 e alla cella 2 che è rappresentata in fig. 3 e in fig. 4 sia da intendersi quale un particolare esempio riportato a titolo esplicativo ma non limitativo. In fig. 3 e in fig. 4 l applicazione dei connettori alla struttura 3 e alla cella 2 avviene tramite montaggio di una serie di inserti orizzontali, comprendenti ciascuno una parte maschio del connettore per fluido e una parte maschio del connettore per illuminazione, oppure una parte femmina del connettore per fluido e una parte femmina del connettore per illuminazione e preferibilmente muniti di nervature (ad esempio longitudinali oppure trasversali) di supporto e di elementi (ad esempio deflettori) atti a convogliare in maniera ottimale il flusso dell’ aria refrigerata e a ridurre così le perdite di carico. Detti inserti orizzontali possono essere montati sulla struttura 3 per mezzo di profili corrispondenti che interagiscono tra loro realizzando un accoppiamento stabile e possono essere invece montati sulla cella 2 mediante affogamento degli stessi nel materiale di isolamento della cella 2. La modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione alla struttura 3 e alla cella 2 che è rappresentata in fig. 3 e in fig. 4 richiede che sulla struttura 3, in particolare sulla superficie della struttura 3 rivolta verso la cella 2, siano ricavate sedi a sviluppo orizzontale per l inserimento degli inserti.
Una prima variante vantaggiosa della modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione pocanzi descritta consiste nell’applicazione alla struttura 3 di due inserti verticali anziché orizzontali, ognuno dei due inserti verticali comprendendo parti del connettore per fluido e del connettore per illuminazione per la connessione tra la struttura 3 e le celle rimovibili 2, 20, 200 e 30. Tale prima variante vantaggiosa riduce il numero degli inserti, rendendo più agevole il montaggio degli stessi inserti sulla struttura 3. La modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione alla struttura 3 e alla cella 2 che è oggetto della prima variante vantaggiosa richiede che sulla struttura 3, in particolare sulla superficie della struttura 3 rivolta verso la cella 2, siano ricavate sedi a sviluppo verticale per l inserimento degli inserti, il numero di dette sedi a sviluppo verticale essendo preferibilmente pari a due.
Una seconda variante vantaggiosa della modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione consiste nell’ applicazione alla struttura 3 e/o alla cella 2 di una pluralità di inserti, ognuno dei quali comprende un’unica parte (ovvero la parte maschio oppure la parte femmina) del connettore per fluido o del connettore per illuminazione. Tale seconda variante vantaggiosa presenta una manutenibilità ottimale, in quanto le parti dei connettori per fluido o dei connettori per illuminazione sono singolarmente sostituibili in caso di rottura. La modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione alla struttura 3 e alla cella 2 che è oggetto della prima variante vantaggiosa richiede che sulla struttura 3, in particolare sulla superficie della struttura 3 rivolta verso la cella 2, siano ricavate una pluralità di sedi di dimensioni ridotte per Tinserimento degli inserti, detti inserti essendo preferibilmente fissati a dette sedi tramite collegamento con viti, collegamento ad incastro, o un differente collegamento meccanico rimovibile.
Una terza variante vantaggiosa della modalità di applicazione dei connettori per fluido e per illuminazione consiste nell’ applicare alla struttura 3 e/o alla cella 2 le parti dei connettori per fluido e per illuminazione direttamente nel corso dello stampaggio della struttura 3 e della cella 2, ricavando dette parti in un corpo unico con la struttura 3 o con la cella 2. Tale terza variante vantaggiosa risulta essere ottimale per quanto riguarda l economicità, la semplicità e la precisione dell’applicazione alla struttura 3 e alla cella 2 delle parti dei connettori per fluido e per illuminazione, ma, nello stesso tempo, riduce la manutenibilità delle parti dei connettori.
Per quanto riguarda infine il materiale costitutivo delle parti dei connettori per fluido e per illuminazione, esso può essere qualsiasi purché presenti (soprattutto quando le parti siano applicate alla struttura tramite la suddetta terza variante vantaggiosa) buone caratteristiche di lavorabilità e di resistenza meccanica: perciò possono essere opportunamente scelti materiali quali acciaio, alluminio, materiale polimerico, o un materiale simile.

Claims (30)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per l’alimentazione di celle di elettrodomestici, in particolare per celle amovibili, in cui detta cella (2,20,200) è associabile ad una struttura (3), la quale struttura è provvista di unità funzionali, detta alimentazione potendo essere una alimentazione di fluido e/o una illuminazione del vano di detta cella (2,20,200), caratterizzato dal fatto che detta alimentazione di detta cella (2,20,200) viene erogata solo in corrispondenza di un corretto posizionamento di detta cella (2,20,200) rispetto a detta struttura (3).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo è un connettore per fluido, per Γ alimentazione di un fluido verso e/o dalla cella (2,20,200), ed in cui detto connettore per fluido è diviso in una prima parte associata alla struttura, ed una seconda parte associata alla cella, ed in cui la prima parte e la seconda parte sono operativamente associate rispettivamente al circuito del fluido della struttura e alle condutture per il fluido della cella, essendo detta prima e detta seconda parte del connettore per fluido mutuamente cooperanti meccanicamente tra loro.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta prima e detta seconda parte del detto connettore per fluido comprendono un corrispondente sportello (6,60) che apre o chiude una sezione di passaggio del fluido, l’apertura e la chiusura dei detti due sportelli (6,60) avvenendo per mutua interferenza tra il primo (6) ed il secondo (60) sportello, mediante un profilo di impegno (8) reciproco, tale per cui quando detti due sportelli (6,60) vengono posti in condizione di interfacciamento cooperano mutuamente alla reciproca apertura.
  4. 4. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta prima parte e detta seconda parte sono realizzate a guisa di una prima parte maschio (4) ed una seconda parte femmina (5) con profili complementari atti a cooperare tra loro.
  5. 5. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti sportelli (6,60) sono incernierati a rotazione su detta prima e detta seconda parte, essendo detti sportelli (6,60) provvisti almeno di una parte piana (7) di corpo, atta a chiudere la sezione di passaggio, ed un profilo di impegno (8) disposto preferibilmente in corrispondenza di un bordo di detta parte piana (7).
  6. 6. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto profilo di impegno (8) comprende due o più facce (8’, 8”, 8’”) tra loro inclinate di un angolo crescente rispetto alla detta parte piana (7) ed in cui almeno una di dette facce (8’”) costituente un tratto terminale del detto profilo di impegno (8) è perpendicolare alla detta parte piana (7).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che detto profilo di impegno (8) è realizzato mediante profili a camma o profili rigati, o simili.
  8. 8. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta parte maschio (4,40) di detto connettore per fluidi presenta una forma a guisa di parallelepido in cui una parete è associata al detto sportello (6), e le restanti pareti, tranne una, sono chiuse, essendo detta parete aperta per consentire l ingresso o l’uscita del’aria, ed in cui detta parte femmina (5,50) di detto connettore per fluidi presenta una forma sostanzialmente a guisa di parallelepipedo complementare con detta parte maschio (4,40).
  9. 9. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta parte maschio (4,40) e detta parte femmina (5,50) presentano raccordi ad ampio raggio (9,10) in corrispondenza della parete opposta allo sportello (6,60), al fine di agevolare la connessione tra detta parte maschio (4,40) e detta parte femmina (5,50).
  10. 10. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto sportello (6,60) è provvisto di un dispositivo di chiusura come una molla a torsione oppure a lamella, posizionata sul perno attorno al quale può ruotare lo sportello (6, 60) e/o una zavorra posizionata sullo sportello in prossimità del lato opposto a quello di incemieramento e/o un sistema di chiusura magnetico, per mezzo del quale lo sportello è attirato verso il bordo dell’ apertura.
  11. 11. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di bloccaggio atti a garantire la stabilità dell’ accoppiamento contrastando i movimenti relativi tra detta parte maschio (4) e detta parte femmina (5).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono su una delle due parti di detto connettore per fluidi una coppia di pistoncini (11) tenuti separati per mezzo di una molla di contrasto (12), e sull’altra parte di detto connettore corrispondenti guide di scorrimento (13).
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 11 caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono un sistema magnetico associato ai detti sportelli (6, 60), essendo una prima parte di detto connettore per fluidi provvista di una coppia di sporgenze rigide e fisse e di uno sportello (6) con un primo magnete in corrispondenza del tratto terminale (8”’) del detto profilo di impegno (8), ed essendo l’altra parte di detto connettore per fluidi provvista di una coppia di guide (13) cooperanti con dette sporgenze di detta prima parte e provvista di uno sportello (60) con un magnete di polarità opposta al detto primo magnete in corrispondenza del tratto terminale (8’”) del detto profilo di impegno (8).
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo è un connettore di illuminazione ed in cui detto connettore di illuminazione è diviso in una prima parte associata alla struttura, ed una seconda parte associata alla cella, ed in cui detta prima parte di connettore di illuminazione comprende almeno una sorgente di illuminazione, quale ad esempio una lampadina o un LED, mentre detta seconda parte di connettore comprende una guida di luce per la luce prodotta dalla detta sorgente di illuminazione, essendo detta guida di luce atta a convogliare la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione all’intemo del vano della cella, in condizione di corretto interfacciamento tra detta prima e detta seconda parte.
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14 caratterizzato dal fatto che detto connettore di illuminazione comprende una prima parte (14, 140) ed una seconda parte (15, 150), provviste di corrispondenti sezioni di interfacciamento (16 e 17), e comprende inoltre almeno una sorgente di illuminazione (18) posizionata internamente alla detta prima parte (14, 140) del detto connettore di illuminazione posizionata nella detta sezione di interfacciamento (16), e comprende inoltre almeno una guida di luce affacciata alla detta sezione di interfacciamento (17) di detta seconda parte, essendo detta guida di luce atta a convogliare la luce prodotta dalla sorgente di illuminazione (18) all’ interno del vano della cella.
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta guida di luce comprende una prima lente (20), un materiale isolante traslucido (21) ed una seconda lente (22), essendo detto materiale isolante traslucido (21) alloggiato in un contenitore, che si estende attraverso Γ isolamento o coibentazione della cella (2) ed essendo detta prima lente posizionata in corrispondenza della detta sezione di interfacciamento (17).
  17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto che detta guida di luce è realizzata mediante fibre ottiche o simili.
  18. 18. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 17 caratterizzato dal fatto che detto connettore di illuminazione comprende una prima parte (14, 140) maschio ed una seconda parte (15, 150) femmina, con forma complementare ed in cui detta parte maschio (14, 140) presenta una forma a guisa di parallelepido con la parete frontale associata a detta sezione di interfacciamento (16) ed in cui detta parte femmina (15, 150) presenta una forma sostanzialmente a guisa di parallelepipedo complementare con detta parte maschio (14, 140) con una parete frontale associata a detta sezione di interfacciamento (17).
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta parte maschio (14,140) e detta parte femmina (15,150) presentano raccordi ad ampio raggio (39,40) in corrispondenza di almeno una parete laterale, al fine di agevolare la connessione tra detta parte maschio (14,140) e detta parte femmina (15,150).
  20. 20. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 19 caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di bloccaggio atti a garantire la stabilità dell’accoppiamento contrastando i movimenti relativi tra detta parte maschio (14) e detta parte femmina (15).
  21. 21. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono su una delle due parti di detto connettore per fluidi una coppia di pistoncini tenuti separati per mezzo di una molla di contrasto , e sull’altra parte di detto connettore corrispondenti guide di scorrimento (24).
  22. 22. Elettrodomestico comprendente almeno una cella (2,20,200) ed almeno una struttura (3), in cui detta struttura comprende una unità funzionale, che comprende le parti funzionalmente necessarie per lo svolgimento delle operazioni dell’ elettrodomestico, ed in cui detta cella (2,20,200) è operativamente associata in maniera amovibile a detta struttura (3), caratterizzato dal fatto che comprende almeno un dispositivo per l’alimentazione di celle di elettrodomestici secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
  23. 23. Elettrodomestico secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che è un apparato frigorifero di tipo modulare comprendente almeno una struttura (3) ed almeno una, preferibilmente più celle amovibili, essendo detta cella/e alimentate con il fluido refrigerante e/o illuminate mediante almeno un dispositivo per Γ alimentazione secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 21.
  24. 24. Elettrodomestico secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che ogni cella (2,20,200) comprende almeno una parte femmina (5), in particolare due parti femmina (5,50), di un connettore per fluidi secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 13 ed in cui la struttura comprende una o più corrispondenti parti maschio (4,40) di un connettore per fluidi secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 13, essendo ogni coppia maschio-femmina (4,5 e 40,50) utilizzata per il carico e/o lo scarico del fluido tra detta cella e detta struttura.
  25. 25. Elettrodomestico secondo la rivendicazione 23 caratterizzato dal fatto che ogni cella (2,20,200) comprende almeno una preferibilmente una parte femmina (15), in particolare due parti femmina (15,150) di un connettore di illuminazione secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 21 ed in cui la struttura comprende una o più corrispondenti parti maschio (14,140) di un connettore di illuminazione secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 21.
  26. 2 6 . Elettrodomestico secondo la rivendicazione 25 caratterizzato dal fatto che comprende in combinazione le caratteristiche di un elettrodomestico secondo la rivendicazione 24.
  27. 27. Elettrodomestico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 22 a 26 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo per Γ alimentazione di celle di elettrodomestici presenta almeno una parte ricavata in un corpo unico con detta struttura (3) o con detta cella (2), in particolare nel corso dello stampaggio di detta struttura (3) o di detta cella (2).
  28. 28. Elettrodomestico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 22 a 26 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo per l alimentazione di celle di elettrodomestici presenta almeno una parte incorporata in un inserto, detto inserto essendo montato su detta struttura (3) o su detta cella (2).
  29. 29. Elettrodomestico secondo la rivendicazione 28 caratterizzato dal fatto che detto inserto comprende una pluralità di parti di dispositivi per l’alimentazione di celle di elettrodomestici.
  30. 30. Elettrodomestico secondo la rivendicazione 29 caratterizzato dal fatto che detto inserto è atto ad essere inserito in una sede ricavata su detta struttura (3), detta sede avendo sviluppo orizzontale oppure verticale.
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