ITTO20070012A1 - Unita di distribuzione di fluidi, e metodo per distribuire fluidi. - Google Patents

Unita di distribuzione di fluidi, e metodo per distribuire fluidi. Download PDF

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ITTO20070012A1
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Description

Descrizione del Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: "UNITÀ DI DISTRIBUZIONE DI FLUIDI, E METODO PER DISTRIBUIRE FLUIDI",
Campo dell'invenzione
La presente invenzione riguarda un'unità di distribuzione di fluidi, utilizzabile in particolare per la realizzazione di impianti di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria. L'invenzione riguarda inoltre un metodo per distribuire fluidi, in particolare per il riscaldamento e il raffrescamento di edifici, e la produzione di acqua calda sanitaria.
Stato della Tecnica
La scelta e la progettazione di un impianto di riscaldamento o, più in generale, di climatizzazione, è guidata dalla considerazione di molteplici aspetti.
Un primo ordine di considerazioni riguarda il risparmio energetico durante l'utilizzo dell'impianto. Con riferimento a tale aspetto, si osserva che normalmente un impianto di riscaldamento centralizzato risulta molto spesso più economico di una pluralità di impianti di riscaldamento individuali, dove ciascuno di essi riscalda indipendentemente un singolo alloggio tramite una caldaietta murale installata nell'alloggio stesso. Uno dei motivi del successo di queste caldaiette è che l'utente gestisce il riscaldamento a sua discrezione e paga solo ciò che consuma, ed è quindi stimolato a ridurre al massimo i consumi.
Col riscaldamento centralizzato la distribuzione dei costi, calcolati normalmente in base alla superficie utilizzata, rende impersonale la distribuzione dei costi e pertanto non stimola l'economia. Tuttavia, un impianto centralizzato permette una migliore efficienza nella gestione del bruciatore e della caldaia, tanto più se il calore dell'acqua della caldaia centralizzata può essere sfruttato per produrre acqua calda sanitaria.
Un secondo ordine di considerazioni riguarda il comfort abitativo: si ritiene comunemente che, a parità di temperatura media del locale riscaldato, impianti con pannelli radianti a pavimento o a parete offrano una distribuzione di temperatura più confortevole rispetto a sistemi di riscaldamento a termosifoni o a ventilconvettori. Tuttavia, gli impianti a pannelli radianti a pavimento o a parete presentano generalmente una maggiore inerzia termica e transitori di risposta più lunghi.
Da quanto sopra risulta che sarebbe desiderabile disporre di impianti di riscaldamento o -più in generale- climatizzazione, che combinassero in sé i vantaggi dei diversi tipi di impianto precedentemente menzionati. Per realizzare impianti che presentino i vantaggi sia degli impianti a pannelli radianti a pavimento o a parete, sia degli impianti a termosifoni o a ventilconvettori, è noto realizzare impianti misti, nei quali una parte degli elementi riscaldanti -un particolare tipo di terminali di climatizzazione- sono pannelli radianti a pavimento e/o a parete, e altri elementi riscaldanti sono costituiti da termosifoni e/o ventilconvettori .
Uno scopo della presente invenzione è fornire unità di distribuzione di fluidi per una gamma relativamente ampia di impianti di riscaldamento e, più in generale, di climatizzazione, a costi relativamente contenuti e in modo industrialmente conveniente.
Sommario dell'invenzione
Tale scopo viene conseguito, secondo un primo aspetto della presente invenzione, con un'unità di distribuzione di fluidi avente le caratteristiche secondo la rivendicazione 1.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, tale unità comprende inoltre un generatore sanitario, a sua volta comprendente: b.l) un riscaldatore sanitario predisposto per riscaldare un fluido di consumo;
b.2) un circuito di interfaccia generatore, predisposto per portare il fluido di climatizzazione e/o il fluido di consumo al riscaldatore sanitario, e per evacuare il fluido di climatizzazione e/o il fluido di consumo dal riscaldatore sanitario; dove i circuiti fluidici del generatore sanitario e del sistema di distribuzione intermedio sono predisposti per essere reversibilmente connessi l'uno all'altro tramite collegamenti meccanici.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di ritorno collettore descrive un percorso scelto dal seguente gruppo: sostanzialmente arcuato, sostanzialmente curvo, sostanzialmente a L, sostanzialmente a J.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di alimentazione collettore e il primo collettore di mandata sono tra loro sostanzialmente paralleli.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di alimentazione collettore e il primo collettore di mandata sono predisposti in modo tale che il fluido di climatizzazione percorre il primo collettore di mandata in direzione sostanzialmente contraria a quella in cui percorre il primo condotto di alimentazione collettore.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di ritorno collettore e il primo collettore di ritorno sono tra loro sostanzialmente paralleli.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di ritorno collettore e il primo collettore di ritorno sono predisposti in modo tale che il fluido di climatizzazione percorre il primo collettore di ritorno in direzione sostanzialmente contraria a quella in cui percorre il primo condotto di ritorno collettore .
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il riscaldatore sanitario comprende uno scambiatore di calore e un condotto di mandata primaria predisposto per evacuare dallo scambiatore di calore il fluido di climatizzazione che ha attraversato quest'ultimo, dove il condotto di mandata primaria è sostanzialmente parallelo e allineato con uno tra il primo collettore di mandata e il primo collettore di ritorno.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il riscaldatore sanitario comprende uno scambiatore di calore e un condotto di mandata primaria predisposto per evacuare dallo scambiatore di calore il fluido di climatizzazione che ha attraversato quest'ultimo, dove il condotto di mandata primaria si immette nel primo condotto di ritorno collettore in prossimità dell'estremità del primo collettore di ritorno, opposta all'estremità a cui il primo condotto di ritorno collettore si immette nel collettore stesso.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il sistema di distribuzione finale comprende una pompa predisposta per aumentare la pressione del fluido nel secondo collettore di mandata.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il secondo collettore di mandata e il secondo collettore di ritorno sono sostanzialmente paralleli tra loro.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il secondo collettore di mandata e/o il secondo collettore di ritorno sono sostanzialmente paralleli al primo collettore di mandata e/o primo collettore di ritorno.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il secondo collettore di mandata, e il secondo collettore di ritorno giacciono a livelli diversi, con riferimento alla profondità dell'insieme dei circuiti del generatore sanitario e del sistema di distribuzione intermedio.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di alimentazione collettore si estende dal generatore sanitario verso l'estremità del sistema di distribuzione intermedio opposta al generatore sanitario, e il primo collettore di mandata sbocca nel primo condotto di alimentazione collettore all'estremità di quest'ultimo situata dalla parte, del sistema di distribuzione intermedio, opposta al generatore sanitario.
Secondo una forma di realizzazione particolare dell'invenzione, il primo condotto di ritorno collettore si estende dal generatore sanitario verso l'estremità del sistema di distribuzione intermedio opposta al generatore sanitario, e il primo collettore di ritorno sbocca nel primo condotto di ritorno collettore all'estremità di quest'ultimo situata dalla parte, del sistema di distribuzione intermedio, opposta al generatore sanitario.
Secondo altri aspetti dell'invenzione, tale scopo viene conseguito con un kit di fornitura avente le caratteristiche secondo una delle rivendicazioni da 19 a 21.
Secondo una forma di realizzazione particolare del kit secondo la rivendicazione 20, l'uno dei sottomoduli comprende inoltre un condotto di racconta collettore, che si estende trasversalmente al condotto di ritorno collettore e confluisce in esso in corrispondenza di uno dei raccordi di estremità.
In un altro aspetto ancora della presente invenzione, tale scopo viene conseguito con un metodo per distribuire fluidi avente le caratteristiche secondo la rivendicazione 22.
Secondo una forma di realizzazione particolare, tale metodo comprende l'operazione di alimentare l'unità di distribuzione fluidi con un fluido di consumo.
Secondo una forma di realizzazione particolare di tale metodo, il fluido di climatizzazione è scelto dal seguente gruppo: un fluido a temperatura maggiore a 50°C, un fluido a temperatura compresa tra 40°C e 100°C, dove il fluido è eventualmente acqua.
Secondo una forma di realizzazione particolare di tale metodo, il fluido di consumo è scelto dal seguente gruppo: acqua, acqua potabile.
I vantaggi conseguibili con la presente invenzione risulteranno più evidenti, al tecnico del settore, dalla seguente descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione particolare a carattere non limitativo, dato con riferimento alle seguenti figure schematiche.
Elenco delle Figure
Figura 1 mostra una vista frontale di un primo esempio di realizzazione di un'unità di distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione;
le Figure 1A, 1B mostrano ciascuna un sottomodulo del sistema di distribuzione intermedio dell'unità di Figura 1;
Figura 2 mostra una vista prospettica e parziale del generatore sanitario dell'unità di Figura 1; Figura 3 mostra una vista frontale di un secondo esempio di realizzazione di un'unità di distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione;
Figura 4 mostra una vista frontale di un terzo esempio di realizzazione di un'unità di distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione;
Figura 5 mostra una vista frontale della cassetta di contenimento dell'unità di Figura 1;
Figura 6 mostra una vista laterale delle staffe di fissaggio longitudinali della cassetta di Figura 5; Figura 6A mostra una vista dall'alto di un dettaglio di una staffa di fissaggio longitudinale e di una guida longitudinale della cassetta di Figura 5.
Descrizione dettagliata
Figura 1 mostra schematicamente una prima forma di realizzazione di un'unità di distribuzione di fluidi per un impianto di riscaldamento -ed eventualmente raffrescamento- di edifici, secondo la presente invenzione.
Tale unità, indicata con il riferimento complessivo 1, si può considerare formata da tre sottounità: un generatore sanitario 3, un sistema di distribuzione intermedio 5 e un sistema di distribuzione finale 7.
Il generatore sanitario 3 a sua volta comprende, nel presente esempio, uno scambiatore di calore 300 -per esempio a piastre- e un circuito di interfaccia generatore 302 che collega lo scambiatore 300 al circuito intermedio 5.
Il sistema di distribuzione intermedio 5 collega fluidicamente il circuito di interfaccia generatore 302 e il sistema di distribuzione finale 7.
Il generatore sanitario
II circuito di interfaccia generatore 302 (Figure 1, 2) comprende i condotti di ingresso primario 304, di mandata primaria 306, di ingresso sanitario 308, di mandata sanitaria 310. I condotti di ingresso sanitario 308 e di mandata sanitaria 310 possono essere collegati, tramite le rispettive bocche 312 e 314, a un circuito di erogazione di un fluido di consumo, per esempio un circuito domestico di erogazione di acqua sanitaria. Il condotto di ingresso primario 304 può essere collegato, tramite la bocca 316, a una sorgente di fluido di climatizzazione non mostrata -per esempio a una derivazione di un sistema di teleriscaldamento o alla mandata di una caldaia di un sistema di riscaldamento centralizzato, fornenti entrambe acqua calda a scopo di riscaldamento. Il riferimento 328 (Figura 2) indica una bocca tramite la quale il circuito di interfaccia generatore 302 può essere direttamente collegato al sistema di distribuzione finale 7, come si descriverà più dettagliatamente in seguito. Il riferimento 330 indica una valvola a tre vie e a otturatore rotante, per esempio del tipo descritto in una copendente domanda di brevetto italiano depositata dallo stesso richiedente con il titolo "IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE, UNITÀ DI DISTRIBUZIONE E VALVOLA DI DISTRIBUZIONE PER TALE IMPIANTO, E METODO PER IL CONDIZIONAMENTO TERMICO DI UN EDIFICIO TRAMITE TALE IMPIANTO". Preferibilmente la valvola 330, come la valvola 530 descritta più oltre, sono valvole azionate automaticamente da un attuatore, quale per esempio un motore elettrico, in modo da poter gestire automaticamente l'intera unità di distribuzione 1. Il condotto di mandata primaria 306 può essere collegato, tramite la bocca 318, al sistema di distribuzione intermedio 5. I riferimenti 320, 322, 324, 326 indicano rispettivamente i collegamenti -o porte- del condotto di ingresso del fluido di climatizzazione, e dei condotti di mandata primaria 306, di ingresso sanitario 308, di mandata sanitaria 310 con il corpo dello scambiatore di calore 300 -o, in altre forme di realizzazione, con il corpo di altro tipo di generatore di acqua calda. Le bocche 312, 314, 316, 318, 328 e le porte 320, 322, 324, 326 possono comprendere dei raccordi con collegamenti filettati, innesti rapidi o altri tipi di collegamento sostanzialmente reversibili. Le porte 320, 322, 324, 326 possono comprendere dei collegamenti saldati o altri tipi di collegamenti sostanzialmente irreversibili.
Più in generale, secondo la presente invenzione, i circuiti fluidici del generatore sanitario 3 e del sistema di distribuzione intermedio 5 sono predisposti per essere reversibilmente connessi l'uno all'altro tramite collegamenti meccanici, quale per esempio le bocche 318, 328: ciò consente di realizzare unità di distribuzione fluidi componibili, assemblando variamente più moduli di base quali per esempio il generatore sanitario 3 e il sistema intermedio 5.
Il funzionamento del generatore sanitario 300 è il seguente.
L'acqua calda primaria, proveniente per esempio dalla caldaia di un generatore di acqua calda condominiale o comunque centralizzato, raggiunge il generatore sanitario 300 tramite la bocca di ingresso primaria 316 e, a seconda della condizione della valvola selettrice 330, viene avviato solo allo scambiatore di calore 300, solo al sistema di distribuzione intermedio 5 o a entrambi.
L'acqua calda primaria avviata al condotto di ingresso primario 304 nello scambiatore di calore 300 riscalda l'acqua fredda sanitaria immessa nello stesso scambiatore 300 tramite il condotto di ingresso sanitario 308, e fuoriesce dallo scambiatore 300 attraverso il condotto di mandata primaria 306. L'acqua sanitaria così riscaldata fuoriesce invece dallo scambiatore 300 attraverso il condotto di mandata sanitaria 310. Eventualmente l'acqua fredda sanitaria può essere miscelata con una parte di acqua calda primaria prima di entrare nello scambiatore di calore 300, tramite la valvola miscelatrice 332 (Figure 1, 2).
Vantaggiosamente, le bocche 312, 314, 316, 318, 328, i condotti 304, 306, 308, 310 e la eventuale valvola miscelatrice 332 sono disposti o si estendono sostanzialmente su tre livelli (riferimenti LIVI, LIV2 e LIV3 in Figura 2). Con riferimento all'esempio delle Figure 1, 2, le bocche 312, 314, 316 e 318 sono disposte su un primo livello, le porte 320, 322 sono disposte su un secondo livello (assieme tra l'altro a parte dei condotti 304, 306, 308), le porte 324, 326 sono disposte su un terzo livello (assieme tra l'altro alla valvola di miscelazione 332 e a parte del condotto 310). La disposizione su tre livelli consente di ridurre gli ingombri dei circuiti.
Il sistema di distribuzione intermedio
Il sistema di distribuzione intermedio 5 mostrato in Figura 1 comprende un condotto di ingresso 500, un condotto di ritorno 502, un collettore di mandata 504, un collettore di ritorno 506 e una seconda valvola selettrice 530 -per esempio una valvola a tre vie e a otturatore rotante, eventualmente motorizzata, analoga alla valvola 330 precedentemente descritta- che può selezionare l'alimentazione del collettore di mandata 504 con il fluido di climatizzazione -per esempio acqua calda primaria- proveniente dal condotto di ingresso 500. Preferibilmente il condotto di ingresso 500 ha conformazione sostanzialmente rettilinea. Preferibilmente il collettore di mandata 504 è disposto sostanzialmente parallelo -o comunque affiancato- al condotto di ingresso 500, e preferibilmente è disposto in modo da essere percorso dal flusso d'acqua calda in direzione inversa alla direzione dell'acqua che scorre nel condotto di ingresso 500.
Vantaggiosamente i collettori 504 e 506 sono realizzati assemblando una pluralità di elementi modulari e componibili, come per esempio l'elemento descritto nella domanda di brevetto W02006/097892. Preferibilmente il condotto di ritorno 502 ha conformazione sostanzialmente arcuata, a J, a L o comunque descrive una piega. Preferibilmente il collettore di ritorno 506 è disposto sostanzialmente parallelo -o comunque affiancato- al condotto di ritorno 502, e preferibilmente è disposto in modo da essere percorso dal flusso d'acqua calda in direzione inversa alla direzione dell'acqua che scorre nel condotto di ritorno 502. Preferibilmente i due condotti di ingresso 500 e di ritorno 502, e/o i due collettori di mandata 504 e di ritorno 506 sono disposti sostanzialmente paralleli o comunque affiancati tra loro. Preferibilmente il condotto di ritorno 502 è provvisto di un tratto rettilineo 503 (Figura 1A). Gli accorgimenti suddetti consentono di realizzare il sistema di distribuzione intermedio con una costruzione modulare semplice ed economica: infatti risulta particolarmente agevole variare la lunghezza o il numero di componenti modulari dei collettori 504, 506 a seconda del fabbisogno, variando eventualmente la lunghezza dei condotti 500, 502. Il sistema di distribuzione intermedio risulta inoltre molto poco ingombrante.
Preferibilmente uno o più tra i condotti di ingresso 500 e di ritorno 502, e il collettore di ritorno 506 giacciono in corrispondenza del suddetto primo livello del circuito di interfaccia generatore 302, o comunque a livelli diversi. Preferibilmente il collettore di mandata 504 giace in corrispondenza del suddetto secondo livello del circuito di interfaccia generatore 302 o, più in generale, a un livello diverso da quello del circuito di interfaccia generatore 302.
Tali accorgimenti nella configurazione del sistema di distribuzione intermedio 5, e in particolare la disposizione dei vari elementi sui vari livelli, consentono di renderlo molto compatto, riducendone gli ingombri.
Vantaggiosamente il primo condotto di alimentazione collettore 500 si estende dal generatore sanitario 3 verso l'estremità del sistema di distribuzione intermedio 5 opposta al generatore sanitario 3, e il primo collettore di mandata 504 si raccorda con il primo condotto di alimentazione collettore 500 all'estremità di quest'ultimo situata dalla parte, del sistema di distribuzione intermedio 5, opposta al generatore sanitario 3.
Vantaggiosamente il primo condotto di ritorno collettore 502 si estende dal generatore sanitario 3 verso l'estremità del sistema di distribuzione intermedio 5 opposta al generatore sanitario 3, e il primo collettore di ritorno 506 si raccorda con il primo condotto di ritorno collettore 502 all'estremità di quest'ultimo situata dalla parte, del sistema di distribuzione intermedio 5, opposta al generatore sanitario 3.
In questo modo con gli stessi condotti 500 e 502 si possono realizzare unità di distribuzione 1 provviste dei collettori 504, 506 (Figura 1) oppure sprovviste di essi (Figura 3), riducendo al minimo i costi dei condotti 500, 502 stessi: infatti ciascuno di tali condotti 500, 502, con un solo raccordo (rispettivamente 520, 530, 530', dove tali raccordi possono essere p.es. filettati, a scatto, a baionetta, o altri tipi di innesti rapidi o comunque di collegamenti meccanici reversibili) con cui si può connettere sia ai collettori rispettivamente 504, 506 sia al sistema di distribuzione finale 7, 7'.
Vantaggiosamente in sistema di distribuzione intermedio 5 può essere commercializzato sotto forma di kit di montaggio, comprendente un insieme di sottomoduli preassemblati. In tal caso, vantaggiosamente uno di tali sottomoduli preassemblati comprende (Figura 1A)
-il condotto di ritorno collettore 502;
-i raccordi 501 e 520 situati alle estremità del condotto 502;
-il condotto di raccolta collettore 505 -che si estende trasversalmente al condotto di ritorno collettore 502 e confluisce in esso in corrispondenza del raccordo di estremità 520.
Preferibilmente, all'estremità opposta rispetto al raccordo 520, il condotto di raccolta collettore 505 forma una curva a gomito 507 e, dopo di essa, definisce un raccordo preferibilmente filettato, o a innesto rapido 509; il raccordo 509 è a sua volta predisposto per consentire il montaggio di un numero varibile a seconda delle esigenze- di collettori modulari 504. Il tutto è preferibilmente conformato in modo che tali collettori modulari 504 si estendano, come precedentemente descritto, parallelamente al condotto di ritorno collettore 502, e in modo che un fluido proveniente da tali collettori 504 percorra il condotto 503 in direzione sostanzialmente contraria a quella secondo cui ha percorso i collettori 504. Preferibilmente i raccordi 501 e/o 520 sono dei raccordi a T (a tre vie), a croce (tre, quattro o più vie), o a stella (a più di quattro vie).
Vantaqqiosamente un'altro di tali sottomoduli preassemblati comprende (Fiqura 1B):
-il condotto di alimentazione collettore 500;
-la seconda valvola selettrice 530 (descritta più dettaqliatamente nel sequito), situata a un'estremità del condotto 500;
-un raccordo di estremità 511, preferibilmente a qomito;
-un condotto di inqresso collettori 515, colleqato a una porta della valvola selettrice 530.
Preferibilmente il condotto 515 forma un qomito 517. Più preferibilmente il qomito 517 è un doppio qomito che permette di posizionare la bocca di raccordo 519, in cui il condotto 515 sbocca, a un livello diverso di quello a cui si trova la bocca 513 del raccordo 511. Preferibilmente la bocca 513 e/o la bocca 519 sono filettate, a baionetta o secondo altri tipi di innesto rapido. La bocca 513 è conformata in modo tale da consentire di colleqarvi rapidamente un collettore 504 e, più preferibilmente, un collettore 504 modulare del tipo p.es. descritto nella domanda di brevetto Wo2006/097892 . Preferibilmente la bocca 513 è disposta in modo tale che il collettore 504, una volta assemblato su di essa, si estende sostanzialmente parallelo al condotto 500, e il fluido proveniente dal raccordo 511 percorre il collettore 504 in direzione sostanzialmente contraria a quella secondo cui ha percorso il condotto 500.
La costruzione modulare del sistema di distribuzione intermedio, oltre a un'installazione più veloce dell'impianto consente di realizzare sistemi di distribuzione intermedi con circuiti diversi semplicemente componendo variamente i sottomoduli preassemblati opportuni, con semplici operazioni di montaggio meccanico. Altrettanto facilmente tali circuiti si possono in seguito smontare e modificare. Inoltre, la conformazione precedentemente descritta dei sottomoduli suddetti contribuisce a rendere l'impianto complessivo meno ingombrante .
Il funzionamento del sistema di distribuzione intermedio 5 è il seguente. Se l'otturatore della valvola selettrice 330 è opportunamente posizionato, l'acqua calda primaria -o altro opportuno fluido di climatizzazione- proveniente dalla bocca 316 percorre il condotto di ingresso 500 e raggiunge il collettore di mandata 504. Da qui l'acqua calda primaria, attraverso una pluralità di tubazioni di diramazione 508 viene inviata a una pluralità di terminali di climatizzazione -per esempio termosifoni, dove nella presente descrizione i termini "radiatore" e "termosifone" sono da intendersi come sinonimi- non mostrati. L'acqua primaria di ritorno da tali terminali di climatizzazione , a temperatura più bassa, raggiunge il collettore di ritorno 506 tramite una pluralità di tubazioni -o diramazioni- di ritorno 510, percorre quindi il condotto di ritorno 502 e l'eventuale contatore di calorie 512 -Figura 1- in modo da contabilizzare i consumi energetici di ciascuna unità abitativa- e viene quindi rimandata alla caldaia dell'impianto centrale di produzione di acqua calda primaria. Nell'impianto di Figura 1 sul condotto di ritorno 502 si innesta il condotto 306, in modo da miscelare l'acqua primaria scaricata dallo scambiatore di calore 300 all'acqua primaria proveniente dal condotto di ritorno 502, ed evacuarle assieme.
Figura 4 mostra una forma di realizzazione alternativa di un'unità di distribuzione di fluidi 1", comprendente un generatore sanitario 3' (che può essere lo stesso di Figura 3) e un sistema di distribuzione intermedio 5", mentre è assente (ma può chiaramente essere presente) un sistema di distribuzione finale. Nel presente esempio di realizzazione, il sistema di distribuzione intermedio 5" comprende:
-un collettore di mandata 504';
-un condotto di alimentazione collettore 500", che si estende in direzione sostanzialmente parallela al collettore di mandata 504';
-un condotto di ritorno collettore 502", che si estende sostanzialmente perpendicolare, o comunque trasversale, al collettore di mandata 504'.
Il condotto di alimentazione collettore 500" descrive una piegatura a doppio gomito (o sostanzialmente a Z o a S) 523, che consente al condotto stesso 500" di passare al disopra (cioè a un diverso livello, tra i suddetti livelli LV1, LV2, LV3) del condotto di ritorno collettore 502".
Nel presente esempio di realizzazione, anche il condotto di ritorno collettore 502" presenta una piegatura a doppio gomito (o sostanzialmente a Z o a S) 521, ma giace su uno solo dei suddetti livelli LV1, LV2, LV3; in altre forme di realizzazione non mostrate tuttavia, la piegatura a doppio gomito 521 può essere assente, e il condotto di ritorno collettore 502" può avere una forma sostanzialmente rettilinea .
Vantaggiosamente il sistema di distribuzione intermedio 5" viene commercializzato come kit di montaggio comprendente una pluralità di sottomoduli preassemblati.
Vantaggiosamente uno di tali sottomoduli preassemblati comprende il condotto di ingresso 500", e due raccordi fissati alle estremità del condotto 500" e predisposti per essere collegati tramite un collegamento meccanico reversibile quale un collegamento filettato, a baionetta, a scatto o altro innesto rapido. Uno di tali raccordi può definire la piegatura a doppio gomito 523.
Vantaggiosamente un altro di tali sottomoduli preassemblati comprende il condotto di ritorno collettore 502" e due raccordi fissati alle estremità di tale condotto, e predisposti per essere collegati tramite un collegamento meccanico reversibile quale un collegamento filettato, a baionetta, a scatto o altro innesto rapido. Uno di tali raccordi può definire la piegatura a doppio gomito 521; inoltre, uno di tali raccordi 520' è vantaggiosamente a croce o comunque a più vie (che possono essere eventualmente chiuse con setti integrali o tappi se non utilizzate). Anche questa costruzione modulare del sistema di distribuzione intermedio 5", composto da più sottomoduli preassemblati, offre i vantaggi precedentemente esposti a proposito del sistema 5 di Figura 1. Inoltre, anche in questo caso la conformazione precedentemente descritta dei sottomoduli suddetti contribuisce a rendere l'impianto complessivo meno ingombrante.
Il sistema di distribuzione finale
Nell'esempio di Figura 1, il sistema di distribuzione intermedio 5 alimenta con acqua calda primaria -o con altro fluido di climatizzazione- il sistema di distribuzione finale 7. Tale sistema 7, nell'esempio di Figura 1, comprende un condotto di ingresso 700, un collettore di mandata 704 -detto anche secondo collettore di mandata- e un collettore di ritorno 706 -detto anche secondo collettore di ritorno. Nel presente esempio di realizzazione, il condotto di ingresso 700 è alimentato da una bocca di mandata 532 della seconda valvola selettrice 530, e alimenta a sua volta una pompa di ricircolo 708. Vantaggiosamente la bocca di mandata 532, e il raccordo 718 del condotto 700 che si collega ad essa, realizzano un collegamento meccanico reversibile, quale per esempio un collegamento filettato, a scatto, un innesto rapido.
Vantaggiosamente anche i collettori 704 e 706 sono realizzati assemblando una pluralità di elementi modulari e componibili, come per esempio l'elemento descritto nella domanda di brevetto W02006/097892. Dai collettori 704 e 706 si dirama una pluralità di tubazioni rispettivamente 710 e 712, che formano rispettivamente l'alimentazione e il ritorno dell'acqua calda primaria fornita a una pluralità di terminali di climatizzazione quali per esempio pannelli radianti a pavimento o a parete (non mostrati). La pompa di ricircolo 708 può servire per esempio a portare alla pressione necessaria l'acqua che affluisce al collettore 704, nel caso i suddetti pannelli radianti o altri terminali di climatizzazione causino eccessive perdite di carico nel circuito. La valvola termostatica 716 ricircola direttamente nel condotto di ritorno 502 una parte o la totalità dell'acqua calda primaria, proveniente dal sistema di distribuzione intermedio 5.
Preferibilmente il condotto di ritorno 702, che riporta l'acqua -o altro fluido- proveniente dal collettore di ritorno 706 al sistema di distribuzione intermedio 5, confluisce nel condotto di ritorno 502 tramite il raccordo a tre o più vie 520 (Figura 1). Preferibilmente tale raccordo 520 e il corrispondente raccordo 720 del condotto 702 che si collega ad esso, realizzano un collegamento meccanico reversibile, quale per esempio un collegamento filettato, a scatto, un innesto rapido. Preferibilmente il collettore di mandata 704 e di ritorno 706 giacciono a livelli diversi. Preferibilmente il collettore di ritorno giace al suddetto primo livello.
I precedenti accorgimenti nella configurazione del sistema di distribuzione finale 7, e in particolare la disposizione dei vari elementi sui vari livelli, consentono di rendere il sistema molto compatto, riducendone gli ingombri.
In generale, con la presente invenzione è possibile realizzare unità di distribuzione di fluidi per il riscaldamento e/o raffrescamento di edifici, che possono essere alloggiate in cassette di circa 1 metro X 0,5 metri, cioè di dimensioni molto contenute, in considerazione della quantità di componenti alloggiata.
In altre forme di realizzazione non mostrate, l'unità di distribuzione di fluidi può essere priva del sistema di distribuzione finale, e comprendere solo il generatore sanitario e il sistema di distribuzione intermedio.
Nella forma di realizzazione di Figura 3 invece, l'unità di distribuzione di fluidi 1' comprende un generatore sanitario 3', e un sistema di distribuzione intermedio 5' e un sistema di distribuzione finale 7', e il sistema di distribuzione intermedio 5' è privo di collettori di mandata e di ritorno; comprende però i condotti di ingresso 500 e di ritorno 502, e la seconda valvola selettrice 530.
I condotti dei generatori sanitari, nei sistemi di distribuzione intermedi e nei sistemi di distribuzione finali secondo l'invenzione possono essere realizzati tramite tubazioni metalliche sostanzialmente rigide.
Un aspetto innovativo delle unità di distribuzione fluidi precedentemente descritte è che, a differenza degli impianti noti, esse possono realizzare in un volume limitato -eventualmente nel volume interno di una cassetta di contenimento di dimensioni contenute- sia le funzioni di distribuzione dei fluidi (distribuzione dell'acqua calda primaria al generatore di acqua calda sanitaria, ai termosifoni e ai pannelli radianti a parete e/o a pavimento), sia le funzioni di gestione automatica dell'impianto e di contabilizzazione dei consumi, dal momento che, a seconda dei casi, le unità di distribuzione fluidi precedentemente descritte possono comprendere termostati, flussostati, temporizzatori, contacalorie, attuatori e unità logiche di controllo e gestione automatica. Nei sistemi attualmente noti invece, le due funzioni di distribuzione e di gestione sono realizzate da due o più circuiti diversi dislocati in punti diversi dell'edificio: per esempio, in un condominio i contacalorie di una pluralità di appartamenti vengono attualmente disposti tutti in uno scantinato, vicino alla caldaia centrale condominiale, mentre i vari gruppi di distribuzione dell'acqua primaria sono disposti ciascuno vicino o dentro i relativi appartamenti. La riunione delle funzioni di distribuzione e contabilizzazione in un unico volume agevola un uso responsabile e consapevole da parte dell'utente finale, e facilita l'automatizzazione dell'impianto stesso.
La cassetta di contenimento
Le Figure 5, 6, 6A mostrano un esempio di realizzazione di una cassetta predisposta per contenere e fissare i componenti di un'unità di distribuzione di fluidi secondo la presente invenzione.
La cassetta, indicata con il riferimento complessivo 10, può comprendere un involucro o guscio esterno di acciaio, altro metallo o plastica, e di forma per esempio a parallelepipedo. Sul fondo o in prossimità di due delle pareti laterali della cassetta, sono disposte due guide longitudinali 100, 102, sulle quali è fissata una o più guide trasversali 104, 106. Le guide longitudinali 100, 102 e trasversali 104, 106 sono predisposte in modo da permettere di fissare rapidamente e reversibilmente le guide trasversali 104, 106 in una pluralità di posizioni lungo le guide longitudinali 100, 102. Per esempio le guide longitudinali e trasversali possono essere fissate assieme tramite una pluralità di fori o asole di avvitatura o di aggancio predisposti lungo le guide 100, 102, oppure tramite altri sistemi di aggancio o di fissaggio a scatto.
Su ciascuna delle guide trasversali 104, 106 sono fissate delle staffe di fissaggio longitudinali 108 e trasversali 110 alle quali possono essere fissati, per esempio tramite i cavallotti 112, i condotti di un'unità di distribuzione di fluidi del tipo precedentemente descritto.
Nella forma di realizzazione di Figura 6A le guide trasversali 104, 106 comprendono un profilato 118 con sezione trasversale a C, al cui interno è inserita la testa della vite 114. Stringendo il dado 116, le staffe 108, 110 possono essere bloccate nella posizione desiderata lungo i profilati 118. Preferibilmente le guide longitudinali 100, 102 e/0 trasversali 104, 106 sono tali da permettere di regolare la posizione di fissaggio delle staffe di fissaggio longitudinali 108 e trasversali 110, lungo la maggior parte della lunghezza delle guide longitudinali 100, 102 e/o trasversali 104, 106. Più preferibilmente, le guide longitudinali 100, 102 e/0 trasversali 104, 106 sono tali da permettere di regolare la posizione di fissaggio delle staffe di fissaggio longitudinali 108 e trasversali 110, lungo 1' 80-90% della lunghezza delle guide longitudinali 100, 102 e/o trasversali 104, 106.
Grazie agli accorgimenti di cui sopra, un operatore può posizionare a suo piacimento, sia in altezza che lateralmente, le staffe di fissaggio longitudinali 108 e trasversali 110, in modo da poter montare nella cassetta 10 unità di distribuzione di fluidi con forma e percorsi dei condotti molto varie, e con la possibilità di aggiungere e togliere componenti di vario tipo -come per esempio valvole, termostati, flussostati, contacalorie- con notevole libertà.
Quando l'impianto è installato, la cassetta può essere per esempio incassata e incementata in un muro.
Dalla precedente descrizione risulta che, con la presente invenzione, è possibile realizzare unità componibili per la distribuzione di fluidi, assemblando variamente un ristretto numero di moduli di base -eventualmente preassemblati- quali per esempio il generatore sanitario 3, i sistemi di distribuzione intermedi 3, 3' e i sistemi di distribuzione finali 5, 5' più sopra descritti. Tali unità componibili, grazie ai vari accorgimenti precedentemente descritti, tra i quali in particolare la presenza di collegamenti meccanici reversibili, possono essere facilmente modificate, espanse o ridotte anche successivamente alla prima installazione .
Gli esempi di realizzazione precedentemente descritti sono suscettibili di diverse modifiche e variazioni pur senza fuoriuscire dall'ambito di protezione della presente invenzione. Per esempio, il generatore sanitario 3 può anche comprendere un riscaldatore elettrico, un bollitore ad accumulo, un bruciatore, una valvola di miscelazione che mescola l'acqua calda primaria -o altro fluido di climatizzazione- ad acqua sanitaria fredda -o ad altro fluido di consumo-, oppure ancora una semplice valvola che eroga direttamente acqua calda primaria -o altro fluido di climatizzazione- da usarsi come acqua calda sanitaria.
Gli esempi ed elenchi di possibili varianti della presente domanda sono da intendersi come elenchi non esaustivi.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Unità di distribuzione di fluidi (1, 1'), comprendente un sistema di distribuzione intermedio (5, 5'), comprendente a sua volta: a.l) un primo collettore di mandata (504); a.2) un primo collettore di ritorno (506); a.3) un primo condotto di alimentazione collettore (500), predisposto per portare un fluido di climatizzazione al primo collettore di mandata (504); a.4) un primo condotto di ritorno collettore (502), predisposto per evacuare il fluido di climatizzazione proveniente dal primo collettore di ritorno (506); dove i circuiti fluidici del sistema di distribuzione intermedio (5, 5') sono predisposti per essere reversibilmente connessi a circuiti esterni all'unità (1, 1') stessa tramite collegamenti meccanici.
  2. 2) Unità (1, 1') secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un generatore sanitario (3, 3'), a sua volta comprendente: b.l) un riscaldatore sanitario (300) predisposto per riscaldare un fluido di consumo; b.2) un circuito di interfaccia generatore (302), predisposto per portare il fluido di climatizzazione e/o il fluido di consumo al riscaldatore sanitario (300), e per evacuare il fluido di climatizzazione e/o il fluido di consumo dal riscaldatore sanitario (300); dove i circuiti fluidici del generatore sanitario (3, 3') e del sistema di distribuzione intermedio (5, 5') sono predisposti per essere reversibilmente connessi l'uno all'altro tramite collegamenti meccanici.
  3. 3) Unità (1, 1') secondo la rivendicazione 1 o 2, dove gli accoppiamenti meccanici che permettono di connettere reversibilmente il generatore sanitario (3, 3') e il sistema di distribuzione intermedio (5, 5') comprendono un elemento scelto dal seguente gruppo: raccordi meccanici filettati, raccordi ad innesto rapido, innesti a scatto, a incastro, a baionetta.
  4. 4) Unità (1, 1') secondo la rivendicazione 2 o 3, dove l'insieme dei circuiti del generatore sanitario (3, 3') e del sistema di distribuzione intermedio (5, 5') ha una profondità sostanzialmente minore della larghezza e della lunghezza dello stesso insieme dei circuiti, e il primo collettore di mandata (504), il primo collettore di ritorno (506), il primo condotto di alimentazione collettore (500) e/o il primo condotto di ritorno collettore (502) sono disposti su tre livelli, con riferimento alla profondità dell'insieme dei circuiti del generatore sanitario (3, 3') e del sistema di distribuzione intermedio (5, 5').
  5. 5) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni da 2 a 4, dove il primo collettore di mandata (504) e il primo collettore di ritorno (506) giacciono a livelli diversi (LIVI, LIV2, LIV3), con riferimento alla profondità dell'insieme dei circuiti del generatore sanitario (3, 3') e del sistema di distribuzione intermedio (5, 5').
  6. 6) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni da 2 a 5, dove il generatore sanitario (3, 3') comprende una pluralità di porte (320, 322, 324, 326) attraverso le quali il circuito di interfaccia generatore (302) si interfaccia con il riscaldatore sanitario (300) per fornire a quest'ultimo ed evacuare da quest'ultimo il fluido di consumo, e le porte (320, 322, 324, 326) e parte dei condotti del circuito di interfaccia generatore (302) rispettivamente sono disposti e giacciono sostanzialmente su tre livelli (LIVI, LIV2, LIV3), con riferimento alla profondità dell'insieme dei circuiti del generatore sanitario (3, 3') e del sistema di distribuzione intermedio (5, 5').
  7. 7) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni da 2 a 6, dove il riscaldatore sanitario (3, 3') comprende un elemento scelto dal seguente gruppo: uno scambiatore di calore, un riscaldatore elettrico, un bollitore ad accumulo, un bruciatore, una valvola di miscelazione.
  8. 8) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, dove il primo condotto di alimentazione collettore (500) descrive un percorso sostanzialmente rettilineo o comunque dritto.
  9. 9) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni da 2 a 8, dove il riscaldatore sanitario (3, 3') comprende a) uno scambiatore di calore (300); b) una prima valvola a tre o più vie (330) predisposta per commutare l'afflusso del fluido di climatizzazione allo scambiatore di calore (300) e/o al sistema di distribuzione intermedio (5, 5').
  10. 10) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un sistema di distribuzione finale (7, 7') comprendente un secondo collettore di mandata (704) e un secondo collettore di ritorno (706).
  11. 11) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, comprendente una seconda valvola a tre o più vie (530), predisposta per essere alimentata con fluido proveniente dalla prima valvola a tre o più vie (330) e per commutare l'afflusso di fluido dal sistema di distribuzione intermedio (5, 5') al sistema di distribuzione finale (7, 7').
  12. 12) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, comprendente una seconda valvola a tre o più vie (530), predisposta per essere alimentata con fluido dalla prima valvola a tre o più vie (330) e per commutare l'afflusso di fluido dal sistema di distribuzione intermedio (5, 5') al secondo collettore di mandata (704).
  13. 13) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di raccordi (532, 718; 520, 720) predisposti per collegare reversibilmente il sistema di distribuzione intermedio (5, 5') e il sistema di distribuzione finale (7, 7') tramite collegamenti meccanici per fornire a quest'ultimo ed evacuare da quest'ultimo il fluido di climatizzazione e/o il fluido di consumo, dove la pluralità di raccordi (532, 718; 520, 720), il primo (504) e il secondo collettore di mandata (704), il primo (506) e il secondo collettore di ritorno (706) rispettivamente sono disposti e giacciono su tre livelli, con riferimento alla profondità dell'insieme dei circuiti del generatore sanitario (3, 3') e del sistema di distribuzione intermedio (5, 5').
  14. 14) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni da 2 a 13, dove il generatore sanitario (3, 3') è posto sostanzialmente di fianco al sistema di distribuzione intermedio (5, 5') e/o al sistema di distribuzione finale (7, 7').
  15. 15) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, dove il sistema di distribuzione intermedio (5, 5') è posto sostanzialmente di fianco al sistema di distribuzione finale (7, 7').
  16. 16) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni da 2 a 15, dove il generatore sanitario (3, 3'), il sistema di distribuzione intermedio (5, 5') e il sistema di distribuzione finale (7, 7') sono disposti sostanzialmente in fila l'uno rispetto agli altri.
  17. 17) Unità (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti, comprendente una cassetta a sua volta comprendente : -un involucro di contenimento esterno (10), predisposto per contenere almeno due tra il generatore sanitario (3, 3'), il sistema di distribuzione intermedio (5, 5') e il sistema di distribuzione finale (7, 7'); -una pluralità di staffe di fissaggio (112), predisposte per ancorare l'eventuale generatore sanitario (3, 3'), l'eventuale sistema di distribuzione intermedio (5, 5') e l'eventuale sistema di distribuzione finale (7, 7') all'involucro di contenimento esterno (10), dove la posizione delle staffe di fissaggio (112) è regolabile sostanzialmente lungo la maggior parte della larghezza e/o lunghezza dell'involucro di contenimento esterno (10).
  18. 18) Unità (1, 1') secondo la rivendicazione 16, dove la cassetta contiene al suo interno due o più tra il generatore sanitario (3, 3'), il sistema di distribuzione intermedio (5, 5') e il sistema di distribuzione finale (7, 7').
  19. 19) Kit di fornitura di un'unità di distribuzione di fluidi (1, 1'), comprendente una pluralità di sottomoduli predisposti per essere assemblati assieme tramite collegamenti meccanici reversibili in modo da formare sistema di distribuzione intermedio (5, 5'), il quale a sua volta comprende: b.l) un primo collettore di mandata (504); b.2) un primo collettore di ritorno (506); b.3) un primo condotto di alimentazione collettore (500), predisposto per portare il fluido di climatizzazione al primo collettore di mandata (504); b.4) un primo condotto di ritorno collettore (502), predisposto per evacuare il fluido di climatizzazione proveniente dal primo collettore di ritorno (506); dove uno dei sottomoduli comprende: il primo condotto di alimentazione collettore (500); una valvola a tre o più vie (530), eventualmente azionata da un relativo attuatore, e fissata a un'estremità del primo condotto di alimentazione collettore (500); raccordi per collegare il sottomodulo al resto dell'unità di distribuzione di fluidi (1, 1') tramite collegamenti meccanici reversibili.
  20. 20) Kit di fornitura di un'unità di distribuzione di fluidi (1, 1'), comprendente una pluralità di sottomoduli predisposti per essere assemblati assieme tramite collegamenti meccanici reversibili in modo da formare sistema di distribuzione intermedio (5, 5'), il quale a sua volta comprende: b.l) un primo collettore di mandata (504); b.2) un primo collettore di ritorno (506); b.3) un primo condotto di alimentazione collettore (500), predisposto per portare il fluido di climatizzazione al primo collettore di mandata (504); b.4) un primo condotto di ritorno collettore (502), predisposto per evacuare il fluido di climatizzazione proveniente dal primo collettore di ritorno (506); dove uno dei sottomoduli comprende: primo condotto di ritorno collettore (502); raccordi di estremità (501, 520) disposti alle estremità del primo condotto di ritorno collettore (502), e predisposti per collegare il sottomodulo al resto dell'unità di distribuzione di fluidi (1, 1') tramite collegamenti meccanici reversibili.
  21. 21) Kit di fornitura di un'unità di distribuzione di fluidi (1, 1'), comprendente una pluralità di sottomoduli predisposti per essere assemblati assieme tramite collegamenti meccanici reversibili in modo da formare sistema di distribuzione intermedio (5, 5'), il quale a sua volta comprende: b.l) un primo collettore di mandata (504); b.2) un primo collettore di ritorno (506); b.3) un primo condotto di alimentazione collettore (500), predisposto per portare il fluido di climatizzazione al primo collettore di mandata (504); b.4) un primo condotto di ritorno collettore (502), predisposto per evacuare il fluido di climatizzazione proveniente dal primo collettore di ritorno (506); dove uno dei sottomoduli comprende: -il primo condotto di alimentazione collettore (500") e/o il primo condotto di ritorno collettore (502"); -una piegatura a doppio gomito (521, 523), e/o a S e/o a Z; - raccordi per collegare l'uno dei sottomoduli al resto dell'unità di distribuzione di fluidi (1, 1') tramite collegamenti meccanici reversibili.
  22. 22) Metodo per distribuire fluidi, comprendente le seguenti operazioni: -predisporre un'unità di distribuzione fluidi (1, 1') secondo una o più rivendicazioni precedenti; -alimentare l'unità di distribuzione fluidi (1, 1') con un fluido di climatizzazione .
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