ITTO20010447A1 - Taglio di lastre metalliche. - Google Patents

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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un metodo per il taglio di lastre metalliche.
In generale, per il taglio di lastre metalliche, le tecniche più comunemente usate sono la tranciatura meccanica, la tranciatura termica e la tranciatura chimica.
La tranciatura meccanica presenta l inconveniente di richiedere l’impiego di stampi relativamente costosi e i pezzi che si ottengono devono essere normalmente sottoposti a successive operazioni di sbavatura.
La tranciatura termica, solitamente effettuata con l’ausilio di un dispositivo laser, presenta gli inconvenienti di comportare l’alterazione termica del materiale tagliato, dei costi di esercizio relativamente elevati, delle difficoltà di taglio per lastre di spessore inferiore ad 1 millimetro, ed un tempo di taglio relativamente lungo in quanto funzione della lunghezza del taglio.
La tranciatura chimica utilizza normalmente degli acidi ed è la tecnica di taglio più diffusa almeno nel campo del taglio delle lamiere sottili, ma presenta gli inconvenienti di richiedere tempi di taglio relativamente lunghi e di determinare la produzione di residui di lavorazione tossici e nocivi difficilmente smaltibili.
Scopo della presente invenzione è di fornire un metodo per il taglio di lastre metalliche, il quale sia privo degli inconvenienti sopra descritti e sia, nel contempo, di facile ed economica attuazione.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per il taglio di una lastra di un materiale metallico lungo almeno una linea di taglio determinata per ottenere una lastra finita determinata, il metodo comprende le fasi di rivestire parzialmente la lastra con uno strato di materiale elettricamente isolante in modo da delimitare, sulla lastra, una zona scoperta definente la detta linea di taglio; posizionare la detta lastra in una cella elettrolitica, la quale comprende un generatore di corrente continua, un anodo ed un catodo elettricamente collegati al detto generatore; collegare l’anodo al catodo tramite un conduttore elettrolitico; collegare elettricamente la detta lastra al detto generatore in modo che la detta lastra sia parte dell’anodo; azionare il generatore in modo da mantenere, tra l’anodo e il catodo, una differenza di potenziale tale da determinare l’ossidazione del materiale metallico della detta zona scoperta; e rimuovere la detta lastra dalla detta cella elettrolitica dopo che il materiale metallico della detta zona scoperta è stato ossidato.
Laddove venga utilizzato un conduttore elettrolitico comprendente del cloruro è possibile che all’anodo il cloruro si ossidi a cloro molecolare, che in piccola parte rimane disciolto nella soluzione salina stessa e in maggior parte si libera sotto forma di gas. Dal momento che il cloro è relativamente tossico e inquinante, nel dispositivo sopra definito esiste il problema secondario di impedire che delle molecole di cloro si liberino nell’ambiente circostante il dispositivo stesso.
Per tale motivo, preferibilmente, il metodo sopra definito comprende le ulteriori fasi di aspirare, all’interno di una camera di assorbimento, del cloro molecolare sviluppato quando il detto generatore è in funzione; e di ridurre, all’interno della detta camera di assorbimento, il detto cloro molecolare sostanzialmente a cloruro tramite una soluzione di assorbimento.
La presente invenzione è, inoltre, relativa ad un dispositivo per il taglio di lastre metalliche.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un dispositivo per il taglio di una lastra di un materiale metallico lungo almeno una linea di taglio determinata, la lastra essendo parzialmente rivestita con uno strato di materiale elettricamente isolante delimitante, sulla lastra, una zona scoperta definente la detta linea di taglio; ed il dispositivo comprendendo una cella elettrolitica, la quale comprende, a sua volta, un catodo, un anodo, un conduttore elettrolitico di collegamento fra i detti catodo ed anodo, e mezzi di supporto atti a ricevere la detta lastra in modo tale che la lastra stessa sia parte dell’anodo; ed un generatore di corrente continua atto a generare una differenza di potenziale tra il detto anodo e il detto catodo per indurre l’ossidazione del detto materiale metallico costituente la detta zona scoperta.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano alcuni esempi di attuazione non limitativi, in cui:
la figura 1 illustra in sezione longitudinale una prima forma d’attuazione del dispositivo della presente invenzione;
le figure 2 è una sezione trasversale parziale di un particolare della figura 1 ;
la figura 3 è una vista laterale schematica, parzialmente in sezione, di una seconda forma d’attuazione del dispositivo della presente invenzione;
la figura 4 è una vista in pianta di un particolare della figura 1 con Γ eliminazione di alcune parti per chiarezza;
la figura 5 è una vista in pianta di un particolare della figura 3 con l’eliminazione di alcune parti per chiarezza; e
la figura 6 è una sezione trasversale parziale di un particolare di una terza forma d’attuazione.
Nella figura 1, con 1 è indicato nel suo complesso un dispositivo per il taglio di una lastra 2 per ottenere una lastra finita 3 . La lastra 2 è realizzata di un materiale metallico, nel caso specifico ferro, è di spessore relativamente ridotto, normalmente compreso fra 0,01 e 2 mm, e presenta una coppia di superfici 4 e 5, di cui la superficie 4 è parzialmente ricoperta da uno strato 6 di un materiale elettricamente isolante. In particolare, lo strato 6 definisce, sulla superficie 4, ima zona 7 rivestita delimitante una zona 8 scoperta, la quale definisce almeno una linea di taglio 9 nella fattispecie, ma non necessariamente, corrispondente ad un contorno esterno della lastra finita 3 che si vuole ottenere.
Il dispositivo 1 comprende una cella 10 elettrolitica a sua volta comprendente una vasca 11 superiormente aperta ed alloggiante una soluzione 12 salina, nel caso specifico una soluzione acquosa di cloruro di sodio, che ha la funzione di conduttore elettrolitico.
La vasca 11 presenta la forma di un prisma rettangolare allungato e comprende una parete di base 13 orizzontale, due pareti 14 verticali estendentisi parallelamente ad un asse 15 longitudinale orizzontale della vasca 11, e due pareti 16 verticali che sono perpendicolari all’asse 15, e presentano rispettive feritoie 17 sostanzialmente orizzontali, fra loro affacciate e complanari per il passaggio della lastra 2.
Ciascuna feritoia 17 è controllata da un rispettivo dispositivo di tenuta 18 atto ad impedire alla soluzione 12 salina di fuoriuscire dalla vasca 11 attraverso la relativa feritoia 17 e comprendente due rulli 19 e 20 orizzontali disposti all’intemo della vasca 11 trasversalmente all’asse 15 e supportati folli fra le pareti 14. I rulli 19 e 20 sono posizionati al disotto e, rispettivamente, al disopra del piano definito dalle feritoie 17, presentano rispettivi rivestimenti tubolari 21 esterni di materiale elasticamente deformabile e sono disposti a contatto, con una pressione determinata ed a tenuta di fluido, sia l’uno con l’altro, sia della relativa parete 16.
La vasca 11 presenta, inoltre, due raccoglitori 22 a gronda, ciascuno dei quali è fissato ad una rispettiva parete 16 esternamente alla cella 10 ed immediatamente al disotto della rispettiva feritoia 17 ed è atto a raccogliere la soluzione 12 salina che potrebbe eventualmente fuoriuscire dalla relativa feritoia 17.
Internamente alla vasca 11 è disposta una griglia 23 piana sostanzialmente orizzontale, la quale è realizzata di un materiale conduttore, per esempio di ferro o acciaio inox 430, ed è atta ad agire come catodo. La griglia 23 è appoggiata su due staffe 24 collegate, ciascuna, ad una rispettiva parete 14, è immersa nella soluzione 12 salina ed è elettricamente collegata ad un generatore 25 di corrente continua disposto esternamente alla vasca 11. Ciascuna staffa 24 può venire mossa, mantenendosi orizzontalmente complanare all’ altra staffa 24, da un motore elettrico (di tipo noto e non illustrato) lungo una cremagliera (di tipo noto e non illustrata) estendentesi verticalmente lungo una rispettiva parete 14.
Il generatore 25 è inoltre elettricamente collegato ad una pluralità di rulli 26 fra loro complanari, che sono realizzati di un materiale conduttore, per esempio titanio, sono girevoli attorno ad un loro asse 27 sostanzialmente perpendicolare all’asse 15 e sono disposti inferiormente al piano delle feritoie 17 in modo da definire un supporto, complanare alle feritoie 17, per la lastra 2. Ciascun rullo 26 presenta un’asta cilindrica 28, la quale è accoppiata in modo girevole, a ciascuna estremità, ad una relativa parete 14 con l’interposizione di un supporto 29 di materiale isolante e comprende dei dischi 30 cilindrici coassiali all’asse 27 e distribuiti con passo costante lungo l’asta cilindrica 28 stessa per supportare la lastra 2 in posizione complanare alle feritoie 17 e con la propria superficie 4 affacciata alla griglia 23. Il generatore 25 è comandato da un dispositivo di controllo 31 (schematicamente illustrato) che può essere regolato in funzione dello spessore e del materiale della lastra 2.
Superiormente alla cella 10 è disposta una unità di aspirazione 32 comprendente una cappa 33 ed un aspiratore 34 atto a convogliare, tramite un condotto 35, i gas eventualmente presenti nella cappa 33 ad una camera di assorbimento 36 definita da un contenitore 37 e riempita con una soluzione 38 di assorbimento basica acquosa contenente, per esempio, idrossido di sodio.
Alla camera di assorbimento 36 è inoltre collegato un dispositivo di trasferimento 39 comprendente una conduttura 40 di scarico, la quale è controllata da una valvola 41 e mette in comunicazione fra loro il contenitore 37 e la vasca 1 1 per permettere il passaggio della soluzione 38 di assorbimento dal contenitore 37 alla vasca 11. La valvola 41 è controllata dal dispositivo di controllo 3 1 in funzione del pH rilevato da un pHmetro 42 ed in modo da mantenere il pH della soluzione 12 salina sostanzialmente costante e sostanzialmente neutro.
In uso, alla lastra 2 viene applicato lo strato 6 di materiale elettricamente isolante mediante un metodo (noto) denominato “serigrafico”. Questo metodo prevede la preparazione di un telaio serigrafico (di tipo noto e non illustrato) mediante distribuzione, di un gel fotosensibile (di tipo noto) su un telaio metallico, la proiezione del profilo della lastra finita 3 che si vuole ottenere sullo strato di gel e un successivo lavaggio per eliminare la parte del gel non impressionata. Un inchiostro elettricamente isolante (di tipo noto) viene spruzzato attraverso il telaio serigrafico (di tipo noto e non illustrato) così ottenuto sulla lastra 2 in modo che, quindi, la zona 8 scoperta della superficie 4 definisca una linea di profilo della lastra finita 3.
A questo punto, la lastra 2 viene trattata, a seconda del tipo di inchiostro elettricamente isolante utilizzato, con radiazioni ultraviolette (U.V.) o con radiazioni infrarosse (I.R.) per seccare lo strato 6 di materiale elettricamente isolante, che è definito dal citato inchiostro elettricamente isolante, viene introdotta aH’intemo della vasca 11 attraverso una delle feritoie 17 e fra i relativi rulli 19 e 20 e disposta appoggiata sui rulli 26 con la sua superficie 4 affacciata alla griglia 23.
A questo punto, il dispositivo di controllo 31 attiva il generatore 25, il quale genera una differenza di potenziale tra anodo e catodo tale che all’anodo il ferro della zona 8 scoperta si ossidi a ione ferroso secondo la reazione:
disciogliendosi, di conseguenza, elettroliticamente nella soluzione 12 salina. A questo riguardo, è importante notare che lo ione ferroso precipita come idrossido in soluzione neutra ad una concentrazione relativamente bassa, circa 0,1 M. In tale maniera, si evita che la concentrazione dello ione ferroso all’ interno della soluzione 12 salina stessa aumenti in modo tale da spostare Γ equilibrio della reazione sopra riportata verso “sinistra” e, quindi, che aumenti la differenza di potenziale che è necessario applicare perché la reazione proceda.
Nel caso in cui il generatore 25 generi, fra catodo e anodo, una differenza di potenziale sufficientemente elevata, lo ione ferroso presente in soluzione si ossida a ione ferrico secondo la reazione:
Essendo l’idrossido ferrico sostanzialmente insolubile in soluzione neutra, una simile reazione favorisce la rimozione di ioni ferrosi dalla soluzione evitando di spostare l equilibrio della reazione di ossidazione del ferro a ione ferroso verso “sinistra”.
All’anodo è inoltre possibile che si verifichi l’ossidazione dell’ossigeno presente nell’acqua con conseguente sviluppo di ossigeno gassoso secondo la reazione:
Questa reazione presenta un potenziale standard di riduzione maggiore del potenziale standard di riduzione dello ione ferroso. Inoltre, l’ossidazione dell’ossigeno presenta una sovratensione su elettrodi di ferro e acciaio relativamente alta. Per tali ragioni, in prima approssimazione, all’anodo si ossida prevalentemente il ferro.
Contemporaneamente al catodo avviene la riduzione dello ione idronio presente nell’acqua con conseguente sviluppo di idrogeno gassoso secondo la reazione:
Al catodo è possibile, inoltre, la riduzione dello ione ferroso. Su catodi di ferro e acciaio sarà comunque predominante, soprattutto a basse concentrazioni di Fe<2+ >in soluzione, la riduzione dello ione idronio, data anche la relativamente bassa sovratensione necessaria all’ottenimento di questa reazione. È anche possibile che il cloruro si ossidi a cloro molecolare secondo la reazione:
Parte del cloro molecolare si libera come cloro molecolare gassoso, viene aspirato dalla unità di aspirazione 32 e fatto gorgogliare nella soluzione 38 di assorbimento. Il cloro molecolare nella soluzione 38 di assorbimento tende a ridursi secondo la reazione:
provocando contemporaneamente l ossidazione dell’ossigeno dell’ acqua secondo la reazione :
Parte del cloro molecolare prodotto rimane disciolto nella soluzione 12 salina e può ridursi al catodo facilmente secondo la reazione:
A questo riguardo, si noti che il cloro molecolare in acqua è, inoltre, in equilibrio con l’acido ipocloroso secondo la reazione:
L’acido ipocloroso ha una relativa facilità a ridursi al catodo secondo la reazione:
Una volta che la zona 8 scoperta si è ossidata e che, quindi, la lastra 2 si è tagliata secondo la linea di taglio 9 trasformandosi nella lastra 3 finita, la lastra 3 finita stessa viene prelevata dalla cella 10 e lavata (in modo noto) con una soluzione di lavaggio (di tipo noto) di idrossido di sodio in acqua avente un valore di pH sostanzialmente di 14 in modo da eliminare lo strato 6 di materiale elettricamente isolante. A questo riguardo è opportuno sottolineare che l’inchiostro elettricamente isolante utilizzato nel metodo “serigrafico” sopracitato è spesso colorato e colora la soluzione di lavaggio con pigmenti, che possono essere eliminati utilizzando una parte della soluzione 12 salina, la quale contiene dell’ ipoclorito che è in grado di ossidare, e quindi scolorire, i citati pigmenti.
Quando il valore del pH della soluzione 12 salina scende al disotto di 7, il dispositivo di controllo 31 aziona la valvola 41 in funzione dei segnali ricevuti dal pHmetro 42 in modo che parte della soluzione 38 di assorbimento venga immessa nella soluzione 12 salina passando attraverso la conduttura 40 ed il pH della soluzione 12 salina stessa rimanga sostanzialmente costante e sostanzialmente neutro.
Da quanto sopra esposto risulta chiaro che, complessivamente e in prima approssimazione, come risultato del procedimento sopra descritto, il ferro della zona 8 scoperta si ossida, disciogliendosi nella soluzione 12 e sagomando, quindi, la lastra 2 nel modo desiderato. In particolare, è importante notare che anche lastre di spessore relativamente ridotto possono essere facilmente sagomate e che il procedimento richiede un tempo di realizzazione relativamente ridotto, il quale è indipendente dalla lunghezza della linea di taglio 9, ma è, al massimo, funzione dello spessore della lastra 2, delle modalità di applicazione del campo elettrico, del tipo di conduttore elettrolitico, del tipo di materiale metallico di cui è costituita la lastra 2 e della distanza fra catodo e anodo.
Secondo la forma d’attuazione illustrata nella figura 3 la cella 10 elettrolitica è parte di un gruppo automatizzato 43 per la produzione di lastre finite di forma determinata. In questo caso, la lastra 2 è parte di un nastro 44 che, in uso, viene svolto per trazione da un aspo svolgitore 45 ed avvolto, dopo che la lastra finita 3 è stata ottenuta e separata dal nastro 44 stesso, da un aspo avvolgitore 46 azionato da un motore elettrico 47 sotto il controllo del dispositivo di controllo 31. In particolare, il motore elettrico 47 può essere, ad esempio, un motore a corrente continua con encoder, un asincrono con inverter o un brushless con resolver.
Il nastro 44 proveniente dall’aspo svolgitore 45 viene avanzato attraverso una unità di lavaggio 48 (di tipo noto e schematicamete illustrata) ed una unità di sgrassaggio (di tipo noto e non illustrata) prima di raggiungere una unità per la serigrafia 49 (di tipo noto e schematicamente illustrata), in cui, tramite il metodo serigrafico precedentemente descritto, viene applicato in successione, su ciascuna lastra 2 costituente il nastro 44, lo strato 6 di materiale elettricamente isolante, il quale viene, quindi, essiccato mediante l’ausilio di lampade 50 (di tipo noto e schematicamente illustrate) a radiazioni infrarosse o, a seconda del materiale di cui è composto lo strato 6, a radiazioni ultraviolette; le lampade 50 essendo disposte in una successiva unità di essiccamento 51 (di tipo noto e schematicamente illustrata).
È importante notare che, in questo caso, l inchiostro elettricamente isolante viene distribuito in modo tale che, su ciascuna lastra 2 formante il nastro 44, la zona 8 scoperta dall’ inchiostro elettricamente isolante non definisca completamente il profilo della lastra 3 finita, ma presenti almeno un punto di discontinuità, nel caso specifico tre, della lunghezza di alcuni, per esempio due, decimi di millimetro. In tal modo, una volta che la zona 8 scoperta è stata ossidata, la lastra 2 non si stacca completamente dal nastro 44, ma rimane ad esso collegata tramite delle microgiunzioni 51.
Ciascuna lastra 2 del nastro 44 passa quindi all’ interno della cella 10 attraverso le feritoia 17 e scorrendo tra i rulli 19 e 20 e sui rulli 26 e, al termine dell’ ossidazione della relativa zona 8 scoperta, rimane solidale al nastro 44, dopo essere stata ulteriormente avanzata verso l’aspo avvolgitore 46. A valle della cella 10, ciascuna lastra 2 del nastro 44 viene avanzata attraverso una unità di strippaggio 53 (di tipo noto e schematicamente illustrata), all’ interno della quale il relativo strato 6 viene eliminato tramite lavaggio in una soluzione di lavaggio acquosa di idrossido di sodio avente un pH sostanzialmente pari a 14 in modo da ottenere la lastra finita 3 ancora parzialmente attaccata al nastro 44 tramite le microgiunzioni 51 .
Il nastro 44 così ottenuto viene lavato in una unità di lavaggio 54 (di tipo noto e schematicamente illustrata) ed asciugato in una unità di asciugatura (di tipo noto e non illustrata) prima di essere alimentato ad una unità di separazione 55 (di tipo noto e schematicamente illustrata), nella quale le microgiunzioni 52 vengono distrutte mediante l’applicazione di scariche elettriche.
In alternativa, le lastre 3 finite possono essere separate dal nastro 44 da un operatore mediante la rottura meccanica delle microgiunzioni 52.
È utile notare che agendo, sul dispositivo di controllo 31, è possibile variare i parametri del campo elettrico presente internamente alla cella 10 elettrolitica, controllare il pH della soluzione salina e variarlo azionando la valvola 41, variare il tempo di permanenza delle lastre 2 all’interno delle unità operative sopra descritte agendo sul funzionamento del citato motore elettrico 47 e variare la distanza tra anodo e catodo azionando il citato e non illustrato motore elettrico (di tipo noto).
Secondo una variante non illustrata, lo strato 6 di materiale isolante viene depositato sulla superficie 4 utilizzando, in alternativa al metodo “serigrafico”, un metodo (noto) denominato “dry film”, secondo il quale viene depositata sull’intera superficie 4 una pellicola sensibile alla luce, su cui viene proiettato in negativo il profilo della forma della lastra finita 3 che si vuole ottenere. A questo punto, la lastra 2 viene lavata con acido in modo da asportare per corrosione la parte della pellicola non impressionata ed ottenere, sulla lastra 2 stessa, una zona 8 scoperta riproducente la forma della linea di taglio 9.
Secondo un’ulteriore variante non illustrata, la soluzione 12 comprende, in alternativa al cloruro di sodio o in aggiunta cloruro di sodio stesso, del solfato di sodio e/o del nitrato di sodio e/o un altro sale solubile in acqua. In questo caso, il dispositivo 1 ed il relativo funzionamento saranno sostanzialmente uguali a quelli già descritti, sennonché, in assenza di cloruro, la reazione di ossidazione del cloruro e le reazioni conseguenti non avverranno. Il dispositivo 1 può, di conseguenza, essere privo della camera di assorbimento 36.
Secondo un’ulteriore variante non illustrata, la lastra 2 è di un materiale metallico non ferroso, ad esempio rame o una sua lega. In tal caso il dispositivo 1 e la metodologia descritti non subiscono cambiamenti rilevanti e differiscono da quanto precedentemente descritto solo per il fatto che, invece di essere il ferro ad ossidarsi, è il citato metallo non ferroso che si ossida all’ anodo.
Secondo la variante illustrata nella figura 6, lo strato 6 di materiale elettricamente isolante è distribuito sia sulla superficie 4 sia sulla superficie 5. In questo caso il dispositivo 1 e la metodologia descritti non subiscono cambiamenti rilevanti sennonché la lastra 2 viene trattata tramite il metodo “serigrafico” o il metodo “dry film” su entrambe le superfici 4 e 5.

Claims (2)

  1. R I V END I C A Z I O N I 1.- Metodo per il taglio di una lastra (2) di un materiale metallico lungo almeno una linea di taglio (9) determinata per ottenere una lastra finita (3) determinata, il metodo comprende le fasi di rivestire parzialmente la lastra (2) con uno strato (6) di materiale elettricamente isolante in modo da delimitare, sulla lastra (2), una zona (8) scoperta definente la detta linea di taglio (9); posizionare la detta lastra (2) in una cella (10) elettrolitica, la quale comprende un generatore (25) di corrente continua, un anodo ed un catodo elettricamente collegati al detto generatore (25); collegare l’anodo al catodo tramite un conduttore elettrolitico (12); collegare elettricamente la detta lastra (2) al detto generatore (25) in modo che la detta lastra (2) sia parte dell’anodo; azionare il generatore (25) in modo da mantenere, tra l’anodo e il catodo, una differenza di potenziale tale da determinare l’ossidazione del materiale metallico della detta zona (8) scoperta; e rimuovere la detta lastra (2) dalla detta cella (10) elettrolitica dopo che il materiale metallico della detta zona (8) scoperta è stato ossidato.
  2. 2 Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui la detta cella (10) elettrolitica comprende una soluzione (12) salina, nella quale i detti catodo e anodo sono immersi; la detta soluzione (12) salina comprendendo il detto conduttore elettrolitico (12). 3.- Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui la detta soluzione (12) salina comprende del cloruro. 4.- Metodo secondo la rivendicazione 3, e comprendente le ulteriori fasi di aspirare, all’ interno di una camera di assorbimento (36), del cloro molecolare sviluppato quando il detto generatore (25) è in funzione; e di ridurre, all’ interno della detta camera di assorbimento (36), il detto cloro molecolare sostanzialmente a cloruro tramite una soluzione (38) di assorbimento. 5.- Metodo secondo la rivendicazione 4, e comprendente l’ulteriore fase di mantenere il pH della detta soluzione (12) salina sostanzialmente costante tramite immissione di parte della detta soluzione (38) di assorbimento nella soluzione (12) salina stessa all’ interno della detta cella (10) elettrolitica. 6.- Metodo secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui la detta soluzione (12) salina comprende uno a scelta fra: - del solfato, - del nitrato, - o una combinazione di questi. 7.- Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui il detto catodo comprende una griglia (23) realizzata di un materiale elettricamente conduttore. 8.- Metodo secondo la rivendicazione 7, in cui il detto materiale elettricamente conduttore comprende del ferro. 9.- Metodo secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui la detta lastra (2) viene disposta all’intemo della detta cella (10) elettrolitica in una posizione sostanzialmente parallela alla detta griglia (23). 10.- Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui la detta lastra (2) presenta due superfici (4, 5) opposte, una sola (4) delle quali viene rivestita con il detto strato (6) di materiale elettricamente isolante; la detta lastra (2) venendo disposta all’interno della detta cella (10) elettrolitica con la detta superficie (4) rivestita affacciata alla detta griglia (23). 11.- Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui la detta lastra (2) presenta due superfici (4, 5) opposte, le quali vengono entrambe rivestite con il detto strato (6) di materiale elettricamente isolante. 12.- Metodo secondo una delle rivendicazioni da 9 a 11, in cui la detta griglia (23) ha dimensioni maggiori della detta lastra (2). 13.- Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui la detta lastra (2) è una lastra singola. 14.- Metodo secondo una della rivendicazioni da 1 a 12, in cui la detta lastra (2) è parte di una nastro (44), che viene avanzato attraverso la detta cella (10) elettrolitica. 15.- Metodo secondo la rivendicazione 14 o 13, in cui la detta linea di taglio (9) presenta almeno un punto di discontinuità definente una relativa microgiuntura (50) fra la relativa lastra finita (3) ed il detto nastro (44). 16.- Metodo secondo la rivendicazione 15 e 14, e comprendente una fase di separazione di ciascuna detta lastra finita (3) dal detto nastro (44) tramite rottura meccanica della detta microgiuntura (50). 17.- Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente la fase di lavare la detta lastra (2) prima di rivestirla con il detto strato (6) di materiale elettricamente isolante. 18.- Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, e comprendente una fase di rimozione del detto strato (6) di materiale isolante dalla detta lastra finita (3). 19.- Metodo secondo la rivendicazione 18, in cui la detta fase di rimozione comprende un lavaggio della detta lastra finita (3) con una soluzione di lavaggio sostanzialmente basica. 20.- Metodo secondo la rivendicazione 19, e comprendente la fase di versare parte della detta soluzione (12) salina nella detta soluzione di lavaggio. 21.- Dispositivo per il taglio di una lastra (2) di un materiale metallico lungo almeno una linea di taglio (9) determinata, la lastra (2) essendo parzialmente rivestita con uno strato (6) di materiale elettricamente isolante delimitante, sulla lastra (2), una zona (8) scoperta definente la detta linea di taglio (9); ed il dispositivo (1) comprendendo una cella (10) elettrolitica, la quale comprende, a sua volta, un catodo, un anodo, un conduttore elettrolitico (12) di collegamento fra i detti catodo ed anodo, e mezzi di supporto (26) atti a ricevere la detta lastra (2) in modo tale che la lastra (2) stessa sia parte dell’anodo; ed un generatore (25) di corrente continua atto a generare una differenza di potenziale tra il detto anodo e il detto catodo per indurre l’ossidazione del detto materiale metallico costituente la detta zona (8) scoperta. 22.- Dispositivo secondo la rivendicazione 21, in cui la detta cella (10) elettrolitica comprende una soluzione (12) salina, nella quale i detti catodo e anodo sono immersi; la detta soluzione (12) salina comprendendo il detto conduttore elettrolitico (12). 23.- Dispositivo secondo la rivendicazione 21 o 22, in cui la detta soluzione (12) salina comprende del cloruro. 24.- Dispositivo secondo la rivendicazione 25, e comprendente una camera di assorbimento (36), la quale contiene una soluzione (38) di assorbimento, e mezzi di aspirazione (32) atti ad aspirare del cloro molecolare gassoso dalla detta cella (10) elettrolitica alla detta camera di assorbimento (36); la detta soluzione (38) di assorbimento essendo atta a ridurre il detto cloro molecolare a cloruro. 25.- Dispositivo secondo la rivendicazione 24, e comprendente primi mezzi di trasferimento (39) atti a trasferire una parte della soluzione (38) di assorbimento dalla detta camera di assorbimento (36) alla detta cella (10) elettrolitica. 26.- Dispositivo secondo la rivendicazione 25, e comprendente un dispositivo di controllo (31) ed almeno un mezzo di misurazione del pH (42) della detta soluzione (12) salina, il quale è collegato al detto dispositivo di controllo (31); il detto dispositivo di controllo (31) essendo atto a comandare i detti primi mezzi trasferimento (39) per mantenere il pH della detta soluzione (12) salina sostanzialmente costante. 27.- Dispositivo secondo ima delle rivendicazioni da 22 a 26, in cui la detta soluzione (12) salina comprende del solfato. 28.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 21 a 27, in cui il detto catodo comprende una griglia (23) realizzata di un materiale conduttore. 29.- Dispositivo secondo la rivendicazione 28, in cui il detto materiale conduttore comprende del ferro. 30.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 21 a 29, comprendente ima unità di strippaggio (52) atta a rimuovere il detto materiale isolante dalla detta lastra finita (3). 31.- Dispositivo secondo la rivendicazione 30, in cui la detta unità di strippaggio (52) comprende una soluzione di lavaggio sostanzialmente basica. 32.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 21 a 31, in cui la detta lastra (2) è parte di una nastro (44); il dispositivo (1) comprendendo mezzi di avanzamento (47) per avanzare il detto nastro attraverso la detta cella (10) elettrolitica. 33.- Dispositivo secondo la rivendicazione 32 e la rivendicazione 26, in cui i detti mezzi di avanzamento (47) sono elettricamente collegati al detto dispositivo di controllo (31); il detto dispositivo di controllo (31) essendo atto ad azionare in modo intermittente i detti mezzi di avanzamento. 34.- Dispositivo secondo la rivendicazione 32 o 33, e comprendente una unità di separazione (53) per separare la detta lastra finita (3) dal detto nastro (44). 35.- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 21 a 34, in cui la detta cella (10) elettrolitica comprende una vasca (11) superiormente aperta, la quale alloggia la soluzione (12) salina e presenta due pareti (16) verticali tra loro parallele e dotate di rispettive feritoie (17) sostanzialmente orizzontali, fra loro affacciate e complanari per il passaggio della lastra (2). 36.- Dispositivo secondo la rivendicazione 35, in cui la cella (10) elettrolitica comprende, in posizione adiacente a ciascuna detta feritoia (17), mezzi di tenuta (18) per la detta soluzione (12) salina. 37.- Dispositivo secondo la rivendicazione 36, in cui i detti mezzi di tenuta (18) comprendono due rulli (19, 20) orizzontali disposti al disotto e, rispettivamente, al disopra di un piano definito dalle dette feritoie (17); ciascun detto rullo (19, 20) essendo disposto a contatto resiliente, ed a tenuta di fluido, con l’altro rullo (19, 20) e con la detta parete (16) verticale della relativa detta feritoia (17). 38.- Dispositivo secondo le rivendicazioni 24 e 26, e comprendente dei supporti (24) mobili, sui quali poggia la detta griglia (23); il movimento dei detti supporti (24) mobili essendo controllato dal detto dispositivo di controllo (31).
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