ITTA20080001A1 - Trocar chirurgico a doppio canale. - Google Patents

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Palasciano Nicola Prof
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Basso Alessandro
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Descrizione dell’invenzione avente per TITOLO :
“TROCAR CHIRURGICO A DOPPIO CANALE”
RIASSUNTO
Il “Trocar chirurgico a doppio canale” modifica sostanzialmente gli accessi nella chirurgia Laparoscopica. E’ formato da due canali paralleli facenti parte dello stesso strumento, uno atto alla visione ed un canale operativo con l’aggiunta di una camicia esterna di fissazione che serve da ponte per l’introduzione del trocar.
DESRIZIONE
È noto che le indicazioni all’utilizzo della Video Laparoscopia siano in progressivo ampliamento, essendo ormai consolidata la pratica di usarla sia in diagnostica pre-chirurgica, per una puntuale stadiazione della patologia, sia in condizioni di urgenza; in quest’ultima l’indicazione mira ad una miglior valutazione della obiettività clinica e talvolta a poter affrontare e risolvere il problema direttamente con la chirurgia mini-invasiva. Spesso peraltro ci si trova a dover affrontare situazioni chirurgicamente “non pulite”, nel senso di pazienti già trattati precedentemente, magari con intervento tradizionale, che presumibilmente avranno sviluppato sindromi aderenziali più o meno estese e rilevanti. In questi casi diventa problematico trovare una porta di accesso idonea all’esplorazione scopica e, ancor più, introdurre un secondo trocar anche solo per potersi far strada nella barriera aderenziale.
Un secondo importante problema da considerare è il trattamento chirurgico dei laparoceli postlaparotomia tradizionale che potrebbero (o dovrebbero?) essere affrontati, quando possibile, in Video Laparoscopia allo scopo di ridurre in addome i visceri senza i traumi palpatori della mano; in questo modo diventerebbe meno traumatico procedere ad una plastica con interposizione di mesh intra o extraperitoneale, limitando l’intervento solo ad una più piccola laparotomia soprafasciale evitando di riaprire il peritoneo. Il vantaggio è chiaro: lisi della sindrome aderenziale e quindi delle crisi subocclusive sempre in agguato e riduzione della percentuale di recidiva del laparocele perché si evita la ricostruzione con punti della sutura precedente.
In entrambe queste evenienze ci si trova di fronte ad un quadro di aderenze più o meno esteso e complesso, coinvolgente vari tratti del piccolo e del grosso intestino.
Strumentazioni idonee per tali situazioni al momento non esistono; i trocars ottici hanno un solo canale e quindi servono solo per la visione; le ottiche operative si avvalgono di un doppio canale iniziale che diventa unico alla fine determinando la sovrapposizione dello strumento operatore al campo dell’ ottica.
Verrebbe utile in tali casi l’utilizzo di un trocar a doppio canale parallelo con possibilità di introduzione contemporanea di un’ottica e di uno strumento per dissezione.
L’idea è quella di modificare opportunamente un trocar di diametro 10-1 1 ol2-15 mm con doppio canale di.diametro sufficiente per un’ottica da 5-8 mm e uno strumento da 5 mm (pinza o bisturi a ultrasuoni o a radiofrequenza). Uno strumento di tal genere permetterebbe di farsi strada attraverso una sola porta d’accesso, lisando le aderenze presenti fino a liberare la parte di addome che interessa e poter quindi disporre gli altri trocars in modo idoneo e in accordo con la procedura da effettuare.
Caratteristiche del trocar a doppio canale :
a) canali paralleli in modo che la visione non venga ostacolata dallo strumento operatore; b) possibilità di rotazione della testa del trocar e quindi dei due canali per ottenere la migliore posizione;
c) presenza di alette estraibili laterali per bloccare-)] trocar contro la parete addominale; d) il sistema di arresto (alette o palloncino) dovrebbe comunque essere regolabile in altezza permettendo una diversa penetrazione del trocar in addome a seconda delle necessità; e) una camicia di plastica dura e trasparente, esterna al trocar, la quale dovrebbe essere introdotta per prima; in tal modo, coprendo per intero lo spessore del sottocute, si limiterebbe il pericolo della diffusione del gas e quindi deH’enfisema sottocutaneo, creando contemporaneamente un comodo alloggiamento per il trocar introdotto all’interno;
f) il canale per l’ottica deve essere chiuso con uno schermo trasparente in materiale antiappannante per contrastare la fuga dei fumi di combustione contro l’ottica;
g) necessità di prevedere almeno due misure per il trocar (o meglio tre per la camicia e solo due per il trocar) diversamente utilizzabili in relazione alla corporatura del paziente;
h) la camicia dovrebbe presentare le alette o il palloncino (tipo trocar di Hasson) nella sua parte distale in modo da far blocco contro la parete addominale; peraltro per maggior sicurezza, la parte prossimale della camicia che resta libera e si appoggia alla cute, dovrebbe presentare due asole laterali per permettere il fissaggio con punti.
Tecnica chirurgica:
1) piccola incisione di <2 cm sulla cute e comunque più piccola del diametro esterno della camicia;
2) apertura del sottocute e della fascia e penetrazione in addome secondo la classica open-laparoscopy;
3) introduzione della camicia esterna e fissaggio della stessa dopo essersi assicurati di una zona libera da aderenze intorno all’apertura praticata;
4) introduzione del trocar a due canali all’intemo della camicia e fissazione dello stesso sulla testa della camicia;
5) esplorazione del cavo addominale e introduzione dello strumento operatore nel secondo canale;
6) lisi delle aderenze, molto attenta e precisa, fino alla liberazione di una zona sufficientemente ampia e utile alla introduzione del secondo trocar per la ripresa della normale posizione operatoria necessaria per l’intervento previsto. Particolare attenzione bisogna porre nell 'assicurare la perfetta aderenza del trocar alla camicia esterna per limitare al massimo il gioco tra i due strumenti che è necessario siano solidali quanto possibile. In più, la testa del trocar deve poter ruotare sulla camicia per la ricerca della migliore posizione e inoltre deve poter scorrere e fissarsi nella nuova posizione all’intemo della camicia stessa per assicurare un’ottima visione in primo piano man mano che si va avanti nella adesiolisi.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI Di seguito indico le parti essenziali e nuove del trovato successivamente riportate nei disegni allegati: 1. Camicia esterna che, coprendo per intero lo spessore del sottocute, serve da ponte tra l’esterno e l’interno dell’addome del paziente dove ancorare il trocar. Questa camicia permette di ridurre in maniera capillare la diffusione dei gas e quindi dell’enfisema sottocutaneo dotata di alette ed asole per la fissaggio alla cute; 2. Doppio canale parallelo di diverso calibro e lunghezza. Un primo canale per la visione chiuso in punta per non permettere la fuga dei fumi di combustione contro l’ottica. Un secondo canale operativo per l’inserimento dello strumentario chirurgico ( pinze, elettrobisturi, ecc.); 3. Testa del trocar con possibilità di rotazione per permettere un migliore posizionamento; 4. Sistema di fissazione del trocar alla camicia esterna; 5. Alette laterali per la fissazione alla parete addominale; 6. Varie dimensioni di lunghezza e calibro a seconda del paziente da trattare.
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