ITRN20130035A1 - Impianto integrato per il trattamento di reflui di laboratori medici - Google Patents

Impianto integrato per il trattamento di reflui di laboratori medici

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ITRN20130035A1 IT000035A ITRN20130035A ITRN20130035A1 IT RN20130035 A1 ITRN20130035 A1 IT RN20130035A1 IT 000035 A IT000035 A IT 000035A IT RN20130035 A ITRN20130035 A IT RN20130035A IT RN20130035 A1 ITRN20130035 A1 IT RN20130035A1
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Description

DESCRIZIONE
annessa alla domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: "IMPIANTO INTEGRATO PER IL TRATTAMENTO DI REFLUI DI LABORATORI MEDICI"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un impianto integrato per il trattamento di reflui di laboratori medici.
Per quanto riguarda i reflui di laboratori definiti generalmente "medici", occorre premettere che possono essere estremamente eterogenei a seconda del tipo di laboratorio e quindi della tipologia di attività che vi vengono eseguite.
Volendo introdurre alcuni esempi particolari, significativi ma non esaustivi dell'argomento, si citano le acque reflue provenienti da laboratori clinici, che possono contenere composti organici del mercurio, mercurio ed altri metalli pesanti, sostanze chimiche organiche, sangue e fluidi corporei, formaldeide, tamponi, acidi e basi minerali diluiti, fosfati, ossidanti, olio.
Ancora più eterogenei possono essere i reflui scaricati dai laboratori di ricerca, che possono contenere ossidanti (quali candeggina, iodio, perossidi ed altri), radionuclidi, proteine derivanti da tessuti, olio e grasso provenienti da apparecchiature, metalli pesanti provenienti da reagenti analitici, solventi organici, fosfati e detergenti utilizzati per pulizia e sterilizzazione delle strumentazioni.
Particolare rischiosità è presentata dai reflui dei laboratori di analisi chimico-cliniche, generalmente nocivi per la presenza di solventi e altri reattivi molto tossici, nonché dai liquidi di fissaggio e sviluppo provenienti da reparti radiologici.
Generalmente, nella tecnica attuale, i laboratori eseguono una raccolta di tutti gli scarti prodotti, classificandoli secondo la loro tipologia e depositandoli in appositi contenitori, in modo da evitare il mescolamento di prodotti chimici incompatibili.
Tali contenitori, generalmente nella forma di taniche in polietilene, di colore diverso e facilmente sigillabili, vengono conservati presso i luoghi di produzione in sito idoneo e vengono rigorosamente etichettati e dotati di schede tecniche relative ai prodotti in essi contenuti, eventualmente aggiornate a più riprese nel caso di successivi rabbocchi; una volta riempiti, i contenitori vengono prelevati da ditte autorizzate al loro trasporto, stoccaggio e smaltimento, sulla base di codici identificativi.
Risulta evidente che tale percorso compiuto dai reflui di laboratorio prima del loro effettivo smaltimento richiede un notevole impiego di personale, di mezzi di trasporto, di luoghi appositi di stoccaggio, comportando quindi un rilevante impegno organizzativo con un conseguente costo economico, peraltro non essendo sempre garantito un corretto smaltimento dei suddetti reflui.
Un altro aspetto insoddisfacente di tale metodologia consiste nel rischio infettivo e biologico, dovuto alla presenza di microorganismi nei reflui, con la possibilità che i lavoratori addetti alla loro manipolazione e raccolta ne rimangano infettati.
Lo scopo del presente trovato è pertanto quello di ridurre le 'limitazioni ed eliminare gli inconvenienti sopra menzionati.
Il trovato, quale esso è caratterizzato dalle rivendicazioni, raggiunge lo scopo mediante un impianto integrato nella struttura di un laboratorio, che attua un trattamento alla volta su una quantità predefinita di reflui, operando secondo cicli discontinui.
Il principale vantaggio ottenuto mediante il presente trovato consiste nella divisione dei reflui in una parte solida da smaltire successivamente presso impianti esterni, ed in una parte liquida che invece viene trattata fino a poterla scaricare direttamente nella pubblica fognatura.
Un ulteriore vantaggio consiste essenzialmente nel fatto che si riduce fortemente la complessità ed il costo della fasi di raccolta, confezionamento e smaltimento dei reflui, venendo limitate alla sola parte solida degli stessi.
Un altro vantaggio derivante dal trovato è che, provvedendo in loco al trattamento completo della parte liquida dei reflui da scaricare in fognatura, si riduce il rischio ambientale ed ecologico verso l'esterno; ciò vale particolarmente per i paesi sottosviluppati, dove non può essere data per scontata la presenza di un idoneo impianto di depurazione a servizio del sistema fognario.
Inoltre, il trovato consente di ridurre consistentemente il rischio infettivo per il personale del laboratorio, diminuendo fortemente il numero e l'ingombro dei contenitori dei reflui, nonché la movimentazione manuale e meccanica che essi richiedono per l'avvio allo smaltimento.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche del trovato saranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano un esempio non limitativo di esecuzione, in cui:
- la figura 1 illustra uno schema a blocchi generale del trovato; - la figura 2 illustra uno schema a blocchi del trovato, in una preferita versione realizzativa;
Un impianto integrato per il trattamento di reflui di laboratori medici comprende un recipiente (2) di raccolta dei reflui (r), ed almeno una pompa (2a) di carico, che attua trasferimenti in quantità discrete di reflui (r), in modo che l’impianto (10) lavori secondo cicli discontinui.
L’impianto (10) comprende anche una pluralità di contenitori (3) di reagenti chimici e relativi mezzi di dosaggio (40), ed è provvisto di un serbatoio (5), dotato di mezzi di comando (52) della pompa (2a) di carico, idoneo a ricevere sia i reflui (r), sia i reagenti chimici; il serbatoio (5) è provvisto inoltre di mezzi di agitazione (51) per mescolare tra loro i reflui (1) ed i reagenti chimici.
L'impianto (10) comprende inoltre mezzi di filtraggio (60), in grado di separare una parte solida (rs) ed una parte liquida (ri) dei reflui (r) mescolati ai reagenti chimici che provengono dal serbatoio (5); comprende poi mezzi di trattamento (70) della parte liquida (ri), che ne rendono possibile lo scarico diretto in fognatura, secondo i parametri di norma.
L’impianto (10) comprende anche mezzi di controllo (50), interposti tra i mezzi di filtraggio (60) ed i mezzi di trattamento (70), in grado di verificare che la qualità della parte liquida (ri) sia idonea per essere inviata a detti mezzi di trattamento (70).
In una preferita versione realizzativa del trovato, i mezzi di dosaggio (40) dei reagenti chimici comprendono almeno pompe peristaltiche (4) per il dosaggio di ciascuno dei reagenti chimici, ed almeno una sonda rilevatrice (5a) di PH posta nel serbatoio (5), in modo da poter regolare la quantità di reagenti chimici per mantenere il PH entro limiti prefissati.
I mezzi di comando (52) della pompa (2a) di carico comprendono almeno sonde elettroniche (5b) di livello, idonee a far partire la pompa (2a) in corrispondenza del livello minimo del serbatoio (5) e ad arrestarla al livello massimo.
I mezzi di filtraggio (60) sono costituiti almeno da un filtro a sacco
(6).
I mezzi di agitazione (51) comprendono almeno un elettro agitatore (51 b) a più velocità, da determinare secondo le varie fasi di mescolamento tra reflui (r) e reagenti chimici.
I mezzi di trattamento (70) della parte liquida (1b) comprendono in successione almeno un filtro a sabbia (7a), un filtro a carboni attivi (7b), un dispositivo di disinfezione (7c) a lampade UV.
I mezzi di controllo (50) comprendono almeno un vaso (55) di accumulo della parte liquida (ri), dotato di un rubinetto di prelievo (55a) che consente di poter verificare la qualità della parte liquida (ri); comprendono poi una valvola a più vie (55b), che consente l'invio discrezionale della parte liquida (ri) ai mezzi di trattamento (70), oppure, in alternativa, al serbatoio (5) per la ripetizione del ciclo. In particolare, si assume come parametro significativo di valutazione della qualità della parte liquida (ri) il valore del COD (Chemical Oxygem Demand), espresso in milligrammi di ossigeno per litro.
Un procedimento per il trattamento di reflui di laboratori medici in un impianto integrato al laboratorio comprende fasi preliminari nelle quali avviene l immissione di reflui (r) in un recipiente (2) di raccolta, quindi una quantità predefinita dei reflui (r) viene trasferita da parte di una pompa (2a) in un serbatoio (5). Nello stesso serbatoio (5) avviene poi l'immissione di reagenti chimici, prelevati da contenitori (3) da parte di mezzi di dosaggio (40), in quantità predefinite proporzionali ai reflui.
In tale serbatoio (5) avviene un mescolamento dei reflui (r) e dei reagenti chimici, attuato da mezzi di agitazione (51) secondo velocità, tempi e modalità predefinite; contestualmente a tale azione di mescolamento, avviene un controllo del PH nel serbatoio (5), con conseguente affinamento del dosaggio dei reagenti chimici, attuati dai mezzi di dosaggio (40), in modo da mantenere il PH entro limiti prefissati.
Successivamente, il refluo trattato dal serbatoio (5) viene trasferito a mezzi di filtraggio (60), che attuano la selezione di una parte solida (rs) da avviare allo smaltimento, e di una parte liquida (ri) da trattare ulteriormente e quindi scaricare in fognatura; tale parte liquida (ri) viene accumulata in un vaso (55), dal quale viene estratto un campione di liquido per la determinazione del COD.
A tal punto il procedimento prevede, accertata l’accettabilità del valore di COD, una fase di invio della parte liquida (ri) ai mezzi di trattamento (70) e quindi allo scarico in fognatura. In alternativa, se risulta inaccettabile il valore del COD, la parte liquida (ri) viene inviata nuovamente nel serbatoio (5) per la ripetizione del ciclo.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto integrato per il trattamento di reflui di laboratori medici, caratterizzato dal fatto di comprendere un recipiente (2) di raccolta dei reflui (r), ed almeno una pompa (2a) di carico, atta a trasferire quantità discrete di reflui (r), in modo che l'impianto (10) lavori secondo cicli discontinui.
  2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di contenitori (3) di reagenti chimici, mezzi di dosaggio (40) dei reagenti chimici, un serbatoio (5), dotato di mezzi di comando (52) della pompa (2a) di carico, atto a ricevere i reflui (r) ed i reagenti chimici, provvisto di mezzi di agitazione (51) per mescolare tra loro reflui (r) e reagenti chimici, mezzi di filtraggio (60), atti a separare una parte solida (rs) ed una parte liquida (ri) dei reflui (r) provenienti dal serbatoio (5), mezzi di trattamento (70) della parte liquida (ri), in modo da poterla scaricare in fognatura.
  3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di controllo (50) interposti tra i mezzi di filtraggio (60) ed i mezzi di trattamento (70), atti a verificare se la parte liquida (ri) dei reflui (r) è idonea ad essere inviata ai mezzi di trattamento (70).
  4. 4. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di dosaggio (40) dei reagenti chimici comprendono almeno pompe peristaltiche (4) per il dosaggio di ciascun dei reagenti chimici, ed almeno una sonda rilevatrice (5a) di PH posta nel serbatoio (5), in modo da poter regolare i reagenti chimici per mantenere il PH entro limiti prefissati.
  5. 5. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di comando (52) della pompa (2a) di carico comprendono almeno sonde elettroniche (5b) di livello massimo e minimo del serbatoio (5).
  6. 6. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di filtraggio (60) comprendono almeno un filtro a sacco (6).
  7. 7. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di agitazione (51) comprendono almeno un elettro agitatore (51 b) a velocità variabile.
  8. 8. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di trattamento (70) della parte liquida (ri) comprendono almeno un filtro a sabbia (7a).
  9. 9. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di trattamento (70) della parte liquida (ri) comprendono almeno un filtro a carboni attivi (7b).
  10. 10. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di trattamento (70) della parte liquida (ri) comprendono almeno un dispositivo di disinfezione (7c) a lampade UV.
  11. 11. Impianto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che i mezzi di controllo (50) comprendono almeno un vaso (55) di accumulo della parte liquida (ri), dotato di un rubinetto di prelievo (55a) in modo da poter verificare la qualità dell'acqua, e di comprendere una valvola a più vie (55b), atta a consentire l’invio della parte liquida (ri) ai mezzi di trattamento (70), oppure al serbatoio (5).
  12. 12. Procedimento per il trattamento di reflui di laboratori medici in un impianto integrato al laboratorio, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: • immissione di reflui (1) in un recipiente (2) di raccolta; • trasferimento da parte di una pompa (2a) di una quantità predefinita dei reflui (r) in un serbatoio (5); • immissione nello stesso serbatoio (5) di reagenti chimici, prelevati da contenitori (3) da parte di mezzi di dosaggio (40), in quantità predefinite proporzionali ai reflui (r); • mescolamento dei reflui (r) e dei reagenti chimici nel serbatoio (5), attuati da mezzi di agitazione (51) secondo velocità, tempi e modalità predefinite; • controllo del PH nel serbatoio (5) ed affinamento del dosaggio dei reagenti chimici attuati dai mezzi di dosaggio (40); • trasferimento del refluo trattato dal serbatoio (5) a mezzi di filtraggio (60), che attuano la selezione di una parte solida (rs) da avviare allo smaltimento, e di una parte liquida (ri) da trattare ulteriormente e quindi scaricare in fognatura; • accumulo in un vaso (55) della parte liquida (ri) da trattare ulteriormente, estrazione di un campione e determinazione della qualità della parte liquida (ri) dei reflui (r).
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di invio della parte liquida (ri) ai mezzi di trattamento (70) prima dello scarico in fognatura.
  14. 14. Procedimento secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di invio della parte liquida (ri) nel serbatoio (5), per la ripetizione del ciclo.
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