ITRM990732A1 - Alimento addizionale con una carnitina, atto a stimolare la biosintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenenti nel - Google Patents

Alimento addizionale con una carnitina, atto a stimolare la biosintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenenti nel Download PDF

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ITRM990732A1
ITRM990732A1 IT1999RM000732A ITRM990732A ITRM990732A1 IT RM990732 A1 ITRM990732 A1 IT RM990732A1 IT 1999RM000732 A IT1999RM000732 A IT 1999RM000732A IT RM990732 A ITRM990732 A IT RM990732A IT RM990732 A1 ITRM990732 A1 IT RM990732A1
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Description

Descrizione dell'invenzione avente per titolo:
"Alimento addizionato con una carnitina, atto a stimolare la biosintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenuti nell'alimento
La presente invenzione riguarda il latte e i prodotti alimentari derivati dalla lavorazione del latte (cioè prodotti caseari e Latticini) addizionati con un agente atto a stimolare, attraverso i naturali processi metabolici che si svolgono nell'organismo, la sintesi di acidi grassi poliinsaturi a partire dagli acidi grassi saturi originariamente contenuti nei sopra menzionati alimenti.
Nell'ambito della presente invenzione per “latte” che, per definizione normativa è il prodotto integrale di una mungitura completa ed ininterrotta di una femmina lattifera, sana e ben nutrita, ottenuto con una mungitura a mano o meccanica, si intenderà non solo il latte bovino (o vaccino), il latte scremato, il latte delattosato, il latte in polvere ed il latte condensato da esso derivati ma anche quello di bufala, capra e pecora.
Pertanto, nell'ambito della presente invenzione per "prodotti alimentari derivati dalla lavorazione del latte" si intenderanno non solo il burro, la panna, la ricotta, lo yogurt, il kefir, il fiordilatte (cioè la mozzarella di latte vaccino) ed i formaggi freschi e stagionati (quali ad esempio il grana padano o il parmigiano reggiano) derivati dalla lavorazione del latte vaccino, ma anche i prodotti caseari ottenuti dalla lavorazione del latte di bufala, pecora e capra quali, ad esempio, la mozzarella di bufala, la provola, il pecorino, ad esempio il pecorino romano, il pecorino siciliano, il fiore sardo, la caciotta d'Urbino, il bleu, ecc.
Il latte fresco, cioè appena munto, è essenzialmente costituito, con oscillazioni più o meno lievi per i vari componenti da una specie animale all'altra, dall’87-88% di acqua, dal 4, 5-4, 8% di zuccheri, dal 3, 5-7, 5% di lipidi, dal 3,2-6% di proteine e da tracce di sali minerali e vitamine.
I lipidi del latte sono sostanzialmente costituiti da trigliceridi di acidi grassi che costituiscono dal 96 al 99% dei lipidi totali (la frazione restante essendo principalmente costituita da digliceridi, fosfolipidi, steroli e cerebrosidi).
Gli acidi grassi vengono classificati in saturi ed insaturi in base alla presenza o meno nella loro catena di doppi legami. Gli acidi grassi saturi (la cui sintesi è catalizzata da diversi sistemi enzimatici quali l'acetil-CoA-carbossilasi, l'acido grasso sintetasi e la citrato sintetasi) non contengono doppi legami mentre quelli insaturi presentano uno o più doppi legami tra il carbossile e il metile terminale all'estremità opposta della catena. Mentre agli acidi grassi saturi viene attribuito soprattutto un ruolo metabolico energetico, gli acidi grassi insaturi provvedono anche ad importanti funzioni biologiche in quanto componenti strutturali delle membrane, precursori degli eicosanoidi quali le prostaglandine e i leucotrieni, e agenti di trasporto del colesterolo.
L'organismo, partendo dall'acetil-coenzima A, per mezzo di un sistema enzimatico sintetasico è in grado di sintetizzare acidi grassi aventi fino a 16 atomi di carbonio, allungarne la catena e desaturarli a livello microsomiale.
Questa desaturazione non si verifica nell'uomo tra il metile ed il settimo atomo di carbonio procedendo verso il carbossile, e l'essenzialità degli acidi grassi poliinsaturi omega-3 (n3) e omega -6 (n6) è da ricondursi appunto a questa incapacità.
Due importanti acidi grassi essenziali poliinsaturi quali il linoleico (cl8:2n6) e l'alfa linolenico (cl8:3n3) devono perciò venir assunti con la dieta.
Nella tabella che segue è presentata la composizione percentuale in acidi grassi dei lipidi del latte vaccino.
L'acido paimitico rappresenta l'acido grasso più importante prodotto dalla maggioranza dei sistemi biosintetici e da esso possono derivare altri acidi grassi a catena lunga, saturi od insaturi.
Il sito di desaturazione degli acidi grassi per la formazione degli insaturi è localizzato nei microsomi e l'introduzione di un doppio legame in un acido grasso preformato richiede l'intervento dell'ossigeno molecolare come accettore di elettroni. Questo sistema, che prende il nome di ossigenasi a funzione mista, in presenza di 02 e NADPH catalizza la desaturazione degli acidi grassi preformati sotto forma di acil-CoA.
L'acido paimitico con vari processi di allungamento e desaturazione occupa una posizione centrale nella formazione degli acidi grassi insaturi.
Anche i grassi contenuti nel latte e nei suoi derivati vanno incontro al metabolismo comune a tutti gli altri acidi grassi in cui è fondamentale la presenza di L-carnitina per la loro utilizzazione.
Il ruolo della L-carnitina e soprattutto del'acetil-L-carnitina e delle alcanoil-L-carnitine è infatti essenziale nei processi di betaossidazione degli acidi grassi che avviene soprattutto nei mitocondri con la preventiva trasformazione nei tioesteri del Coenzima A catalizzata dalla acil CoA-tiochinasi. Il trasporto degli acil-CoA dai siti di attivazione ai siti di ossidazione viene operato dalla L-carnitina per mezzo di un enzima, l'acil-CoA carnitina aciltransferasi, che è localizzato sulla membrana interna dei mitocondri che è permeabile agli esteri della carnitina ma non agli acil-CoA, al CoASH o alla L-carnitina libera.
Come risulta dalla precedente tabella, la quantità di acidi grassi essenziali presenti nel latte vaccino è molto scarsa: il 2,3% per l'acido linoleico e l'l,5% per l'acido linolenico, contro il 23% per l'acido oleico, il 30% per il paimitico, il 11% per il miristico ed il 9,5% per lo stearico.
Tali basse concentrazioni di acidi grassi essenziali, linoleico e linolenico, sono del tutto insufficienti per una alimentazione equilibrata basata sull'assunzione di latte come avviene soprattutto nei bambini ma anche negli anziani e nei convalescenti Né, evidentemente, l'apporto di acidi grassi essenziali può aumentare con l'introduzione nella dieta di prodotti (latticini e caseari) ottenuti dalla lavorazione del latte.
In passato si era già provveduto a produrre del latte addizionato con fattori non presenti o presenti in quantità insufficiente nel normale latte vaccino (ad esempio vitamine, sostanze azotate, ecc.) avendo a mente non solo le particolari esigenze dietetiche dei bambini, ma anche quelle degli anziani, degli ammalati e dei convalescenti. Più recentemente, sull'onda del generale interesse suscitato da ampi studi clinici che hanno provato l'efficacia terapeutica nei confronti della patologie cardiovascolari degli acidi poliinsaturi della serie omega-3 ed omega-6, presenti particolarmente nella dieta ricca di pesce di certi popoli nordici, sono stati posti in commercio dei tipi di latte, destinati al consumo generale, addizionato di acidi della serie omega-3.
L'aggiunta di tali acidi al latte pone però dei notevoli problemi tecnologici dovuti alla necessità di ottenere un prodotto che mantenga le caratteristiche di stabilità, conservabilità e soprattutto le gradevoli proprietà organolettiche del latte naturale. E noto infatti che gli acidi della serie omega-3, quali l'acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA) vengono estratti dall'olio di pesce e presentano una notevole tendenza all'ossidazione all'aria con il risultato di irrancidire, convertendosi in sottoprodotti ossidati dotati di odore e sapore irritante e disgustoso.
E stato ora sorprendentemente trovato che raggiunta al latte ed ai prodotti latticini e caseari precedentemente menzionati di una carnitina (termine che verrà in seguito precisato), stimola potentemente, attraverso il naturale metabolismo degli acidi grassi che ha luogo in un consumatore dei suddetti alimenti, la sintesi degli acidi grassi poliinsaturi a partire dagli acidi grassi saturi originariamente contenuti in tali alimenti.
Costituisce pertanto oggetto della presente invenzione un alimento scelto nel gruppo consistente di latte e prodotti latticini e caseari, caratterizzato dal comprendere una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina e propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele, in quantità efficace a stimolare, nel corso dei naturali processi metabolici degli acidi grassi che avvengono in un consumatore di tale alimento, la sintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenuti originariamente nell'alimento.
Il latte può essere scelto tra latte vaccino (o latte scremato, delattosato, in polvere o condensato ottenuti dal latte vaccino), latte di bufala, capra e pecora. I prodotti latticini o caseari ottenuti dai precedenti latti comprendono prodotti quali burro, panna, ricotta, yogurt, kefir, fiordilatte, formaggi freschi e stagionati (ad esempio il grana padano o il parmigiano reggiano), mozzarella di bufala, provola, formaggio caprino, pecorino, pecorino romano, pecorino siciliano, fiore sardo, caciotta d'Urbino e simili.
La quantità di L-carnitina, acetil L-carnitina e propionil L-carnitina (da sole o in miscela tra di loro) aggiunta al latte o ai prodotti derivati del latte può variare entro ampi limiti a causa della sostanziale atossicità di questi composti. Nel caso del "latte", tale quantità può variare da 400 mg a 8.000 mg/L, preferibilmente da 1.000 mg a 4.000 mg/L.
Per il burro, lo yogurt, il kefir ed i formaggi sia freschi che stagionati tale quantità può variare da 500 mg a 9.000 mg/kg di prodotto alimentare, preferibilmente da 1.500 a 4.500 mg/kg di prodotto alimentare.
Sia al "latte" che ai prodotti derivati della lavorazione del latte possono venir inoltre aggiunte altre sostanze scelte tra vitamine (ad esempio Vitamina E, Vitamina C, Vitamina B6), coenzimi, sostanze minerali, amminoacidi e antiossidanti, polifenoli (dell'uva), catechine (del tè), antocianine, selenio (metionina), sali di calcio e simili.
Vengono di seguito riportati alcuni test farmacologici che illustrano la presente invenzione.
Tossicologia
La somministrazione all'animale di campioni di latte vaccino addizionati anche con alte dosi di carnitine (con questo termine intendendosi indicare collettivamente la L-camitina, la acetil L-carnitina e la propionil L-carnitina) non ha portato ad evidenziare la comparsa di alcun effetto tossico o di intolleranza. Sia per le carnitine che per il latte sono infatti ben note le favorevoli caratteristiche di tollerabilità.
In un gruppo di animali (ratti maschi Sprague Dawley del peso medio di 200 g) la somministrazione per via orale in un'unica dose di 10 mi di latte non scremato/kg di peso corporeo unitamente ad 1 g/kg di peso corporeo di L-carnitina oppure di acetil L-carnitina o di propionil L-carnitina risultò ben tollerata e così pure fu ben tollerata in questi animali la somministrazione giornaliera per venti giorni consecutivi di 5 mi di latte/kg di peso corporeo unitamente a 200 mg/kg di peso corporeo di L-carnitina, acetil L-carnitina, o propionil L-carnitina. In questi animali non si verificò alcuna mortalità. Anche i principali esami ematochimici eseguiti su questi animali non rivelarono alcuna alterazione rispetto agli animali di controllo.
Prove sui lipidi plasmatici in animali a dieta lattea da sola o con carnitine
Per queste prove venne impiegato un lotto di conigli maschi del ceppo New Zealand del peso medio di kg 3,7 che, dopo un periodo di acclimatazione a dieta standard di otto giorni, venne diviso in diversi gruppi. Un gruppo ricevette solo la dieta standard, un altro gruppo latte non scremato miscelato a pellet della dieta normale la cui composizione finale risultò essere così costituita: grassi 4%, proteine 24%, carboidrati 58%, fibre 0,7%, acqua 10%, minerali 3%, vitamine 1%.
Ad un altro gruppo venne somministrata una dieta di latte cui era stata aggiunta L-carnitina, acetil L-carnitina o propionil L-carnitina in quantità tale che, in base all'assunzione di cibo, la somministrazione giornaliera fosse di 200 mg/kg di peso corporeo sia per la L-carnitina che per la acetil L-carnitina o per la propionil L-carnitina.
Dopo quattro settimane di trattamento si estrasse il sangue dalla vena marginale dell’orecchio e sui lipidi plasmatici ottenuti venne misurata sia la percentuale di acidi grassi saturi che quella degli acidi grassi poliinsaturi. Venne altresì misurata la quantità percentuale di acidi grassi insaturi omega-3 presenti in campioni di fegato prelevati dagli stessi animali. Mentre i lipidi totali furono misurati secondo il metodi di Schanfeld (Schanfeld G., J. Clin. Invest.. 226:497, 1957) e di Folch (Folch J., J. Biol. Chem. 226:497.
1957), i trigliceridi ed i fosfolipidi vennero misurati seguendo il metodo di Terstra (Terstra A. H. M., Anal. Biochem.. 11:149, 1981) e gli n-3 ed n-6 secondo il metodo di Nestel (Nestel P. J., Ann, Rev, Nutr.. 10:149, 1990) e Cevec (Cevec G., Biochemistrv. 30:7186.
1991).
I dati riportati nella Tabella 1 dimostrano come la dieta lattea non migliori il rapporto tra acidi grassi poliinsaturi e saturi, che appare immodificato o leggermente peggiorato rispetto ai controlli. Negli animali a cui unitamente alla stessa dieta lattea erano state somministrate le carnitine, il rapporto risultava nettamente migliorato per un aumento dei poliinsaturi, e ciò è soprattutto evidente a seguito della somministrazione di acetil L-carnitina e propionil L-carnitina.
Questa nuova particolare ed imprevista attività delle carnitine aggiunte al latte risulta anche evidente dagli esami compiuti sul fegato degli animali tenuti alle diverse diete. Dai risultati esposti nella Tabella 2 appare infatti un sorprendente incremento a carico degli acidi grassi n-3 il cui rapporto migliora rispetto agli n-6. Anche in queste prove la propionil L-carnitina risulta essere il composto maggiormente attivo.
I latti addizionati con carnitina secondo la presente invenzione non vanno confusi, né per composizione né per finalità, con le "infant formulas", eventualmente comprendenti L-carnitina, già in commercio o descritte in letteratura. Le "infant formulas" sono dei latti artificiali con cui si cerca innanzitutto di mimare la composizione del latte materno (si vedano ad esempio i brevetti US 3.542.560; 4.282.265; 4.614.663; 4.721.626 e 4.879.131). Più recentemente sono state proposte delle "infant formulas" integrate con sostanze atte a prevenire o curare delle patologie, anche gravi, tipiche di neonati o lattanti. Ad esempio, il brevetto US 5.686.491 descrive una "infant formula" comprendente 2,5-3, 5 g di proteine/ kg di peso corporeo; carboidrati; lipidi e almeno 50-150 mg di L-carnitina/kg di peso corporeo, in cui il rapporto carboidrati/lipidi è uguale o maggiore di 60:40. Tale "infant formula" è particolarmente destinata alla nutrizione di lattanti affetti da disturbi del catabolismo degli acidi grassi quali la medium-chain acyl-CoA dehydrogenase deficiency (MCAD), la long-chain acyl-CoA dehydrogenase deficiency (LCAD), la short-chain acyl-CoA dehydrogenase deficiency (SCAD), la multiple acyl-CoA dehydrogenase deficiency (MADD), ed alla prevenzione di casi di sindrome di morte infantile improvvisa e della sindrome di mancato accrescimento (FITS).
Sono perciò evidenti le marcate differenze di composizione, destinazione e finalità intercorrenti tra tali "infant formulas" ed i latti della presente invenzione.
Sono altresì evidenti i vantaggi conseguibili con gli alimenti secondo la presente invenzione che consentono, dopo essere stati ingeriti e con il concorso dei naturali processi metabolici dell'utilizzatore, di aumentare la quantità endogena di acidi poliinsaturi con concomitante riduzione degli acidi grassi saturi di cui tali alimenti, specialmente il burro ed i formaggi stagionati, sono ricchi. Ciò è particolarmente significativo in vista della crescente attenzione che, giustificatamente, viene attribuita alla dieta anche da parte di individui perfettamente sani ed alla cura posta nell'evitare cibi ad alto contenuto di acidi grassi saturi e ciò allo scopo di prevenire varie patologie fra le quali primeggiano le disfunzione metaboliche e le malattie cardiovascolari.
La presente invenzione mette a disposizione prodotti latticini e caseari che, mantenendo inalterate le loro proprietà nutrizionali ed organolettiche, equivalgono a prodotti a più alto tenore in insaturi ed a minor tenore in saturi, e ne consente pertanto un più sicuro ed allargato consumo.
Inoltre, dal punto di vista tecnologico, l'aggiunta di carnitina al latte e suoi derivati non pone alcuna delle difficoltà operative precedentemente menzionate provocate dall'aggiunta al latte di sostanze facilmente irrancidibili quali gli acidi della serie omega-3 con conseguente pericolo di alterazione delle proprietà organolettiche del risultante prodotto alimentare che, nonostante tale aggiunta, mantiene, peraltro, inalterato il suo originario, svantaggiosamente elevato contenuto di acidi grassi saturi.
Vengono riportati qui di seguito alcuni esempi non limitativi di composizioni alimentari secondo la presente invenzione.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Alimento scelto nel gruppo consistente di latte e prodotti latticini e caseari caratterizzato dal comprendere una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina e propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele, in quantità efficace a stimolare, nel corso dei naturali processi metabolici degli acidi grassi che avvengono in un consumatore di tale alimento, la sintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenuti originariamente nell'alimento.
  2. 2. Alimento secondo la rivendicazione 1, in cui il latte è latte vaccino, latte vaccino scremato, delattosato, condensato o in polvere, latte di bufala, capra o pecora.
  3. 3. Alimento secondo la rivendicazione 1, in cui il prodotto latticino o caseario è un prodotto della lavorazione del latte vaccino, di bufala, capra o pecora.
  4. 4. Alimento secondo la rivendicazione 3, in cui il prodotto latticino o caseario è un prodotto della lavorazione del latte vaccino scelto fra burro, panna, ricotta, yogurt, kefir, fiordilatte, formaggi freschi e stagionati e grana padano o parmigiano reggiano.
  5. 5. Alimento secondo la rivendicazione 3, in cui il prodotto latticino o caseario è un prodotto della lavorazione del latte di bufala, capra o pecora scelto fra mozzarella di bufala, provola, formaggio caprino, pecorino, pecorino romano, pecorino siciliano, fiore sardo e caciotta d'Urbino.
  6. 6. Alimento secondo la rivendicazione 2, comprendente da 400 a 8.000 mg/L di una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina, propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele.
  7. 7. Alimento secondo la rivendicazione 6, comprendente da 1.000 a 4.000 mg/L di una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina, propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele.
  8. 8. Alimento secondo la rivendicazione 3, comprendente da 500 a 9.000 mg/kg di una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina, propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele.
  9. 9. Alimento secondo la rivendicazione 8, comprendente da 1.500 a 4.500 mg/kg di una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina, propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele.
  10. 10. Alimento secondo le rivendicazioni 1-9, comprendente vitamine, coenzimi, sostanze minerali, amminoacidi e antiossidanti.
  11. 11. Metodo per stimolare in un consumatore di un alimento costituito da latte e prodotti latticini e caseari, attraverso i naturali processi metabolici degli acidi grassi di tale consumatore, la sintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenuti originariamente in detto alimento, comprendente l’aggiunta all'alimento di una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina e propionil L-carnitina o loro sali farmacologicamente accettabili, o loro miscele, in quantità efficace a stimolare la suddetta sintesi.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, in cui la quantità di carnitina aggiunta all'alimento è di 400-8.000 mg/L per il latte e di 500-9.000 mg/kg per i prodotti latticini e caseari.
  13. 13. Uso di una carnitina scelta nel gruppo consistente di L-carnitina, acetil L-carnitina e propionil L-carnitina, loro sali farmacologicamente accettabili o loro miscele, per produrre un alimento scelto nel gruppo costituito da latte e prodotti latticini e caseari addizionato con detta carnitina.
  14. 14. Uso secondo la rivendicazione 13, in cui la quantità di carnitina addizionata all'alimento è efficace a stimolare, attraverso i naturali processi metabolici degli acidi grassi che avvengono in un consumatore di tale alimento, la sintesi di acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenuti originariamente nell'alimento.
IT1999RM000732A 1999-12-01 1999-12-01 Alimento addizionato con una carnitina, atto a stimolare la biosintesidi acidi grassi poliinsaturi dagli acidi grassi saturi contenuti IT1307284B1 (it)

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