ITRM930645A1 - Attrezzo per abbacchiare. - Google Patents

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ITRM930645A1
ITRM930645A1 IT000645A ITRM930645A ITRM930645A1 IT RM930645 A1 ITRM930645 A1 IT RM930645A1 IT 000645 A IT000645 A IT 000645A IT RM930645 A ITRM930645 A IT RM930645A IT RM930645 A1 ITRM930645 A1 IT RM930645A1
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Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo: ATTREZZO PER ABBACCHIARE
La presente invenzione si riferisce, secondo quanto indicato nel titolo, ad un attrezzo per abbacchiare, cio? un attrezzo studiato per provocare nei rami di un albero il movimento necessario per determinare il distacco e la caduta dei frutti che si devono raccogliere. Questa tecnica di raccolta, secondo quanto ? noto, si usa da tempo immemorabile per la raccolta delle olive e di molti altri frutti, come ad esempio le mandorle, le arance ed altri agrumi, le carrube, ecc., ecc.
Nella sua forma pi? elementare di realizzazione, la tecnica espressa di abbacchiatura fa capo ad un semplice palo o bastone di lunghezza appropriata, mediante il quale si colpiscono i rami dell'albero, provocando la caduta dei frutti. Come evoluzione di questa tecnica, il palo o bastone pu? essere dotato alla sua estremit? di un gancio atto ad abbracciare un ramo dell'albero ed a trasmettergli un rapido movimento di va e vieni, che l'operaio imprime al bastone. Esistono inoltre sul mercato tipi differenti di attrezzi, in cui questo movimento di va e vieni del bastone non ? determinato direttamente in forma manuale dall'operaio ma attraverso un meccanismo, che egli si limita a sostenere e che ? azionato o da un motore elettrico, o da un motore a scoppio incorporato nel meccanismo vero e proprio, o da un motore indipendente o dalla presa di forza di un trattore o altra macchina agricola.
Gli inconvenienti principali di cui soffrono gli attrezzi di abbacchiamento attualmente noti interessano la forma di collegamento fra l'attrezzo ed il ramo che si tratta di scuotere per provocare la caduta dei frutti e la forma di smorzamento delle vibrazioni moleste a cui l?operaio deve resistere durante il funzionamento dell'attrezzo.
Nel primo aspetto citato si deve osservare che nella maggior parte degli attrezzi di abbacchiamento attualmente noti l?organo mediante cui l'attrezzo viene reso solidale al ramo che si deve scuotere ? costituito da un semplice gancio. Questo, a prescindere dal complicare le manovre di collocazione dell'attrezzo in posizione di lavoro ed a prescindere dal causare facilmente danni importanti nel ramo, obbliga a mantenere una certa flessione nel bastone durante il funzionamento, la qual cosa richiede uno sforzo non trascurabile da parte dell'operaio, obbliga ad usare bastoni dotati di un buon grado di elasticit? e soprattutto determina che alcuni organi del meccanismo di azionamento -specialmente gli organi che guidano il movimento di va e vieni del bastone- siano sottomessi ad uno sforzo laterale che abbrevia sensibilmente la loro vita.
Nel secondo aspetto citato ? facile comprendere che i continui e rapidi cambiamenti nel senso di spostamento del bastone si traducono in sforzi del meccanismo di azionamento, che vengono integralmente trasmessi alla scatola corrispondente e devono in definitiva essere assorbiti dall'operaio con un logico aumento di fatica. Per sanare questo dif?tto, ? stato gi? proposto di dotare il meccanismo di un volano rotante con un contrappeso eccentrico, che agisce in senso opposto ai movimenti del bastone, equilibrandolo quando raggiunge la sua posizione limite. Ebbene, questa soluzione in realt? consente solo di traslare la direzione degli sforzi che deve sostenere l'operaio, facendo in modo che tali sforzi non si producano nella stessa direzione di movimento del bastone, ma in direzione ortogonale, dato che niente fa da equilibrio al contrappeso quando questo nel suo movimento rotatorio raggiunge la posizione intermedia tra le due posizioni limite del bastone.
La presente invenzione ? diretta a rimediare gli importanti inconvenienti che sono stati analizzati schematicamente. Nel primo aspetto citato, in effetti, l'attrezzo oggetto dell'invenzione comprende un bastone di struttura essenzialmente tubolare, che pu? essere perfettamente rigido o presentare un grado molto modesto di elasticit?, alla cui estremit? libera sono montate le due mascelle di una morsa, che ? in condizione di abbracciare il corrispondente ramo dell'albero afferrandolo con sicurezza. Le mascelle di questa morsa sono governate da un giogo di leve, che si bloccano automaticamente nella posizione corrispondente alla chiusura di essa e su cui agisce a sua volta un sistema di comando a distanza, idraulico o puramente meccanico, il cui organo di base scorre lungo il tubo ed il cui organo di governo -normalmente costituito da una leva- ? situato in una posizione nella quale pu? essere azionato facilmente dall'operaio. Questo sistema di morsa presenta chiari e importanti vantaggi rispetto ai ganci di tipo classico, sia per quanto riguarda la conservazione dell'albero, sia per quanto riguarda la facilit? di collocazione e di estrazione e la sicurezza di fissaggio durante le operazioni di abbacchiatura. Inoltre, e soprattutto, il sistema permette il funzionamento dell'attrezzo senza la necessit? di imprimere nessun genere di flessione al bastone -in questo caso, al tubo- il che riduce notevolmente gli attriti e gli sforzi a cui il meccanismo ? sottoposto.
Nel secondo aspetto citato, secondo l'invenzione, il meccanismo di azionamento ? dotato di due volani di inerzia che girano essenzialmente in sensi opposti e che sono dotati di contrappesi eccentrici uguali, che coincidono nei punti del loro percorso circolare corrispondenti alle posizioni limite del movimento di va e vieni del bastone, equilibrandolo, e si trovano in posizioni logicamente opposte nei punti intermedi, equilibrandosi tra di loro. In questo modo, lo sforzo che deve sviluppare l'operaio ? ridotto realmente al minimo, essendo praticamente ridotto a quello necessario per sostenere il peso del meccanismo. Inoltre, secondo l'invenzione, uno dei volani citati costituisce un organo di base del meccanismo di trasmissione e di trasformazione del movimento tra l'organo tubolare ed il motore di azionamento.
In quanto al resto, l'essenzialit?, lo schema di funzionamento ed i principi caratteristici ed i vantaggi dell'attrezzo per abbacchiare oggetto dell'invenzione, risulteranno pi? facilmente comprensibili all'esame dei disegni allegati, a cui nel seguito far? riferimento la descrizione ed in cui -in maniera schematica e, naturalmente, senza carattere limitativo di nessun genere- ? stato rappresentato un esempio concreto di realizzazione pratica di detto attrezzo.
In questi disegni:
La figura 1 ? una vista generale schematica del complesso dell'attrezzo.
La figura 2 ? una sezione, in scala notevolmente maggiorata, realizzata secondo la linea II-II della figura 3, che mostra la struttura della morsa che ? montata all'estremit? dell'organo tubolare, supponendo che le mascelle di questa morsa -che in realt? si muovono sempre in sincronismosiano situate rispettivamente nelle posizioni limite di chiusura e di apertura.
La figura 3 ? una vista laterale degli stessi elementi rappresentati nella figura precedente.
Le figure 4 e 5 sono rispettive viste analoghe a quelle rappresentate nelle due figure precedenti, che illustrano i medesimi elementi nelle medesime posizioni ma secondo una variante di realizzazione per quanto riguarda il sistema di comando a distanza mediante il quale si determinano i movimenti di chiusura e di apertura della morsa.
E, infine, la figura 6 ? uno spaccato in prospettiva, parzialmente sezionato, che illustra la struttura del meccanismo che determina il movimento di va e vieni dell'organo tubolare.
Facendo riferimento a questi disegni e, in particolare, alla figura 1:
La macchina oggetto dell'invenzione comprende, in primo luogo, una scatola l, che potr? assumere qualsiasi forma e presentare qualsiasi struttura che si considerino opportune, all'interno della quale alloggiano un motore a scoppio, un serbatoio di combustibile per l'alimentazione dello stesso ed il meccanismo che trasforma il movimento di rotazione dell'asse del detto motore in un movimento lineare di va e vieni, convenientemente guidato, di un braccio 2 di lunghezza apprezzabile, che secondo un caratteristica dell'invenzione ? costituito da un corpo tubolare sostanzialmente rigido. Questa scatola ? dotata di un manico o impugnatura (non rappresentato nei disegni), che consente di sostenere il complesso in una condizione accettabile di equilibrio e vicino a cui ? situato l'organo di comando di un acceleratore (per esempio, sotto forma di una leva) che, in combinazione con una frizione centrifuga e secondo una forma di organizzazione che ? normale in molti apparati portatili (seghe meccaniche, altri apparati per abbacchiare, ecc.), consente di controllare il funzionamento del complesso. In combinazione con questa impugnatura non rappresentata, la scatola 1 comprender? una seconda impugnatura 3, situata in posizione laterale e predisposta per essere afferrata dall'operaio con la sua mano sinistra e vicino alla quale ? situato un organo di comando 4, anch'esso preferibilmente a forma di leva, al quale si far? riferimento pi? avanti.
Secondo una caratteristica importante dell'invenzione, sull'estremit? libera dell'elemento tubolare 2 ? disposta una morsa formata da due mascelle 5-51, preferibilmente uguali e simmetriche, che possono ruotare attorno a corrispondenti assi 6-6' fissati ad un supporto 7, preferibilmente a forma di U. I movimenti di rotazione di queste mascelle attorno ai loro assi corrispondenti sono determinati da rispettive bielle o bracci 8-8', che ad una delle loro estremit? si articolano a quelle attraverso i loro assi 9-9' ed alle estremit? opposte si articolano, attraverso i loro assi 10-10', ad un supporto di spinta 11 in grado di scorrere, convenientemente guidato, -in senso assiale. Si comprende che, attraverso il giogo di articolazioni descritto, gli spostamenti nell'uno o nell'altro senso di questo supporto 11 si tradurranno in movimenti di rotazione delle mascelle 5-5' attorno agli assi 6-6' tra una posizione limite di chiusura, nella quale le loro estremit? libere staranno a contatto, ed una posizione limite di apertura, nella quale esister? fra tali estremit? una separazione che corrisponder? con un certo difetto al diametro interno della morsa chiusa, in maniera che questa possa sempre chiudersi totalmente abbracciando il ramo che pu? penetrare attraverso quella apertura. La posizione di chiusura della morsa si predisporr? in maniera da corrispondere ad una posizione delle bielle 8-8', che dovr? essere raggiunta forzando elasticamente il sistema e nella quale esse hanno gi? oltrepassato la posizione di massima tensione in cui si mantengono allineate. In questa maniera, una volta raggiunta la posizione di chiusura indicata, il complesso si manterr? gi? per s? solo in questa posizione, senza che vi sia necessit? ovvero indipendentemente dal fatto che agisca o no una forza esterna sul supporto 11.
Secondo una caratteristica accessoria dell'invenzione, la superficie interna della morsa ? dotata di un rivestimento elastico 12 costituito da un pezzo indipendente che ? fissato in posizione in maniera facilmente amovibile, per esempio, per semplice incastro a pressione tra elementi complementari (sporgenze e orifizi, nervature e scanalature, ecc.) previste nelle superiici a contatto di detti elementi. Questo corpo indipendente svolge una doppia funzione dal momento che, da una parte e grazie alla sua elasticit?, consente che il complesso si trovi in condizione di abbracciare e trattenere efficacemente rami i cui diametri variano tra limiti relativamente ampli e, dall'altra parte, ? smontabile ed in condizioni di essere sostituito da un altro organo ausiliario analogo di diverso spessore, adattando cos? l'attrezzo ad agire su rami di diametri notevolmente differenti. In combinazione con questa ultima possibilit? ed anche in accordo con l'invenzione, si preveder? un sistema di arresto regolabile, che limita -per esempio attraverso il supporto 11- le possibilit? di apertura della morsa, in maniera che questa non possa mai essere applicata in modo da abbracciare rami che, per il loro eccessivo diametro, impediscano la chiusura totale della medesima.
Cos? come ? stato rappresentato nelle figure 2 e 3 dei disegni a cui fa riferimento la descrizione, gli spostamenti assiali del supporto 11 tra le posizioni limite di chiusura e apertura della morsa possono essere determinate per mezzo di un cavo flessibile di comando a distanza 13 ancorato con una estremit? al supporto indicato mediante un dispositivo 14 di tipo classico e con l'estremit? opposta alla leva di comando 4, a cui si ? fatto precedentemente riferimento. In questo caso, la morsa si trover? costantemente spinta, per l'azione di una molla non rappresentata, ad assumere la posizione di chiusura e potr? essere allontanata da questa posizione per l'azione sulla leva 4, quando si deve trattenere un ramo corrispondente.
Nelle figure 4 e 5 dei suddetti disegni ? stata rappresentata una variante di realizzazione, ugualmente valida, secondo la quale il supporto 11 ? azionato idraulicamente per mezzo di un piccolo cilindro 15, alloggiato alla estremit? dell'elemento tubolare 2, che ? alimentato con liquido a pressione attraverso un condotto 16 che si estende all'interno di detto elemento mediante una pompa situata vicino all'impugnatura 3, che ? azionata per mezzo della leva 4. In questo caso, risulter? in generale consigliabile invertire i termini del sistema, in maniera che la morsa si trovi costantemente spinta ad assumere la posizione di apertura (mediante una molla non rappresentata) e sia obbligata a passare ad assumere la posizione di chiusura per effetto dell'azionamento della leva 4, in maniera che l'operaio mantenga questa azione con uno sforzo realmente minimo, mentre dura l'azione su ciascun ramo concreto.
Nella figura 6 dei disegni, a cui fa riferimento la descrizione, ? stato rappresentato il meccanismo mediante cui si determinano i movimenti di va e vieni in direzione assiale dell'elemento tubolare 2 che comprende la morsa 5-5' montata alla sua estremit? libera. Questo meccanismo consiste essenzialmente di due volani di inerzia 17-17' uguali e coassiali, dotati di contrappesi eccentrici 18-18' anch'essi uguali, che ruotano in sincronismo in sensi opposti. Questi volani ricevono il loro movimento di rotazione, attraverso un meccanismo appropriato, dal motore generale di azionamento (non rappresentato) e, attraverso un altro meccanismo di trasmissione appropriato, determinano il movimento assiale di va e vieni, convenientemente guidato, del manicotto tubolare 19 a cui si accoppia in maniera facilmente amovibile attraverso un sistema qualsiasi 20 di tipo noto l'elemento tubolare 2. Conviene che questo elemento possa essere facilmente smontato e sostituito allo scopo di adattare la sua lunghezza alle caratteristiche degli alberi che in questo caso si devono scrollare.
In una forma di realizzazione, il movimento di rotazione in sensi opposti dei volani 17-17' ? determinato per mezzo di due pignoni uguali 21-22 ingranati tra loro, ciascuno dei quali ingrana sulla periferia convenientemente dentata di quei volani. L'asse 23 di uno di questi pignoni ? collegato con l'asse del motore elettrico (non rappresentato) , per esempio, attraverso una coppia di pulegge 24-25 ed una cinghia di trasmissione 26. Di conseguenza, tra il motore a scoppio -che sar? del tipo convenzionale, basandosi su un dispositivo di energia e su un sistema di frizione automatica adeguati- ed i volani si stabilisce una prima riduzione della velocit? di rotazione -definita dalla differenza dei diametri esistente tra le pulegge 24 e 25- ed una seconda riduzione, molto importante, determinata dalla notevole differenza dei diametri esistente tra i pignoni 21-22 ed i piatti 17-17'.
Secondo l'invenzione, al piatto 17 ? reso solidale, in senso ortogonale ed in posizione eccentrica, un gambo o alberino che ? abbracciato da un cuscinetto a rotazione libera 27, che ? alloggiato in una scanalatura allargata 28 prevista in un supporto 29 assicurato ad una coppia di guide fisse 30, che sono incassate in corrispondenti alloggiamenti 31-31' conformi alla scatola 1 e sono ad essi rigidamente solidali. Il supporto 29 ? in condizione di scorrere liberamente lungo queste guide e, attraverso il cuscinetto 27, viene spinto a farlo essendo sottoposto ad un movimento rettilineo di va e vieni, quando si produce la rotazione dei volani 17-17'.
Il manicotto tubolare 19, a cui ? reso solidale l'elemento tubolare 2, che costituisce la pertica dell'attrezzo, ? reso rigidamente solidale ad un alloggiamento corrispondente 32 del supporto 29, nel quale si colloca in maniera da seguire questo supporto nel suo movimento di va e vieni lungo le guide 30. In questo movimento, il citato manicotto ? inoltre guidato da uno o pi? cuscinetti assiali 33, che si incassano in corrispondenti alloggiamenti 34 previsti nell'apertura 35 che presenta la scatola 1.
Si deve osservare che la posizione dei contrappesi 18-18' rispetto al manicotto tubolare 19 ? ideata in maniera che quei contrappesi siano centrati sull'asse di questo manicotto quando lo stesso occupa le sue posizioni limite di avanzamento e di arretramento. In altre parole, nel meccanismo di azionamento descritto, i contrappesi si trovano diametralmente in opposizione rispetto al cuscinetto 27. In questa forma, quando la pertica raggiunge la sua posizione limite alla massima estensione rispetto alla scatola, i contrappesi raggiungono la loro posizione limite di massimo arretramento, compensando ed equilibrando l'effetto d'urto che ? originato dal loro brusco arresto nel movimento di avanzamento. Viceversa, quando la pertica raggiunge la sua posizione limite di massimo arretramento, i contrappesi raggiungono la posizione limite pi? avanzata, svolgendo in senso inverso lo stesso effetto di compensazione. D'altra parte, e ci? ? sommamente importante, in tutte le posizioni intermedie i contrappesi sono situati simmetricamente dall'uno e dall'altro lato dell'asse del manicotto, in maniera che si equilibrino tra loro, specialmente nel raggiungere le posizioni di massimo allontanamento rispetto a questo asse, cio? le posizioni che corrispondono ad una rotazione di 90? rispetto alle posizioni limite analizzate. Tutto ci? fa s? che il funzionamento dell'attrezzo sia sommamente dolce, in quanto l'operaio che lo sostiene non nota nessun genere di scosse in nessun senso (cosa che attualmente si verifica negli attrezzi noti destinati alla medesima finalit?) se non una leggera vibrazione.
Infine, nella figura 6, a cui si fa riferimento, ? stata rappresentata pure l'impugnatura principale dell'attrezzo, che non risulta visibile nella vista generale della figura 1. In una forma non imprenscindibile di realizzazione, questa impugnatura ? costituita da un braccio a gomito 36, che ad una estremit? ? fissato rigidamente in un corrispondente orifizio 37 previsto nella scatola 1 e all'estremit? opposta comprende l'impugnatura propriamente detta 38. A questa estremit? del braccio ? fissato un supporto 39, a cui si articola la leva 40, che costituisce il comando dell'acceleratore del motore, per esempio, di tipo classico pilotato mediante cavo. Secondo quanto ? gi? noto, l'asse motore ? accoppiato alla puleggia di trascinamento 24 attraverso un sistema di frizione centrifuga, in maniera che questo accoppiamento si realizzi solo quando esso supera un determinato numero di giri al minuto. Ci? nonostante, come ? logico, ? anche possibile sostituire il motore a scoppio, a cui si ? fatto ripetutamente riferimento, con un motore elettrico o anche con una presa di forza esterna qualsiasi (motore indipendente, presa di forza di un trattore o altra macchina agricola, ecc., ecc.).
Si comprende che l'invenzione non pu? in alcun modo considerarsi circoscritta e limitata all'esempio di realizzazione descritto e rappresentato in quanto, nell'ambito di ci? che costituisce la sua essenzialit?, ammette numerose aggiunte e modifiche, alcune delle quali sono state gi? espressamente indicate e tutte, come ? logico, si dovranno considerare completamente inc uadro dell'invenzione

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzo per abbacchiare, del tipo che comprende una pertica rettilinea dotata alla sua estremit? libera di mezzi per il suo fissaggio amovibile ad un ramo dell'albero che si deve scrollare e montata alla sua estremit? opposta su una scatola provvista di mezzi di impugnatura, nella quale alloggia un meccanismo che imprime a detta pertica un movimento assiale di va e vieni, caratterizzato dal fatto che questa pertica ? costituita da un segmento tubolare rigido, alla cui estremit? libera ? montata una morsa capace di aprirsi per consentire l'introduzione del corrispondente ramo e di chiudersi sopra lo stesso trattenendolo con movimenti determinati da un meccanismo di comando a distanza, il cui organo di comando ? situato vicino ad una delle impugnature della scatola ed il cui organo di trasmissione scorre all'interno del segmento tubolare.
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che la morsa ? costituita da due mascelle uguali e prospicienti, articolate su un supporto fisso all'estremit? libera del segmento tubolare, su cui agiscono rispettivi bracci simmetrici, articolati alle loro estremit? opposte su un supporto in grado di scorrere convenientemente guidato in senso assiale con movimenti determinati, in un senso, da una forza elastica che agisce costantemente sul medesimo e, nel senso opposto, dal meccanismo di comando a distanza governato dall'impugnatura, stabilendo la posizione limite di questi bracci corrispondente alla chiusura della morsa, oltre la quale gli stessi hanno superato leggermente la posizione allineata di massima tensione, in maniera che il complesso rimanga autobloccato in quella posizione.
  3. 3. Attrezzo secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che il meccanismo che determina il movimento assiale di va e vieni del segmento tubolare comprende due volani uguali e coassiali, che ruotano in sincronismo in sensi opposti e che comprendono rispettivi contrappesi eccentrici e uguali, situati in maniera che -nel movimento del complesso- rimangano centrati sull'asse del segmento tubolare quando questo occupa le posizioni limite del suo movimento di va e vieni, essendo situati in opposizione rispetto allo stesso, in maniera da compensare ed equilibrare gli sforzi che questo segmento trasmette alla scatola all'inversione del suo senso di spostamento, ed equilibrandosi tra di loro nelle posizioni intermedie.
  4. 4. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che uno dei volani comprende un gambo ortogonale eccentrico e solidale, situato diametralmente in opposizione rispetto ai contrappesi, che attraverso un cuscinetto a rotazione libera ? alloggiato e rimane in condizione di scorrere all'interno di una scanalatura rettilinea prevista in un supporto che pu? scorrere, convenientemente guidato, all'interno delia scatola ed a cui ? fissato, attraverso un sistema che facilita il suo smontaggio e la sostituzione, il segmento tubolare che comprende la morsa di trattenuta .
  5. 5- Attrezzo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che al supporto sottoposto ad un movimento di va e vieni all'interno della scatola ? reso solidale un segmento tubolare che pu? scorrere assialmente guidato dalla propria scatola e la cui estremit? emerge all'esterno, e sono compresi mezzi per il fissaggio amovibile in posizione coassiale del segmento tubolare principale su cui ? montata la morsa.
  6. 6. Attrezzo secondo la terza rivendicazione, caratterizzato dal fatto che i movimenti di rotazione in sensi opposti dei due volani uguali e coassiali si determinano per mezzo di due pignoni uguali, ingranati tra di loro, ciascuno dei quali ? ingranato sulla periferia di uno dei detti volani e l'asse di uno dei quali ? accoppiato all'asse motore attraverso un sistema di pulegge e cinghie di trasmissione per la riduzione della velocit? di rotazione.
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