ITRM20120194A1 - Dispositivo fissatore per fili di kirchner con pinze mobili - Google Patents

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ITRM20120194A1
ITRM20120194A1 IT000194A ITRM20120194A ITRM20120194A1 IT RM20120194 A1 ITRM20120194 A1 IT RM20120194A1 IT 000194 A IT000194 A IT 000194A IT RM20120194 A ITRM20120194 A IT RM20120194A IT RM20120194 A1 ITRM20120194 A1 IT RM20120194A1
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elastic
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Enrico Caponi
Mauro Caponi
Giorgio Carpineti
Andrea Rondoni
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Mauro Caponi
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Description

DESCRIZIONE
“ Dispositivo fissatore per fili di Kirschner con pinze mobili
La presente innovazione riguarda un dispositivo che consente al chirurgo di bloccare gli elementi metallici filiformi utilizzati per il trattamento delle fratture ossee.” e poter successivamente modificare la distanza tra detti elementi.
Più in dettaglio, l’innovazione concerne un dispositivo del tipo detto che permette al chirurgo di poter modificare la distanza tra gli elementi metallici infìssi nell’osso senza dover allentare la presa esercitata dalla pinza elastica sugli stessi.
Utilizzabile con tutte le tecniche chirurgiche in uso nell’ambito della traumatologia delle ossa lunghe in particolare per la ricomposizione delle fratture ossee scomposte, della loro sintesi, allungamento ed altro dove è previsto l’utilizzo di -elementi metallici filiformi.
Come è ben noto, in campo medico in particolare in interventi di traumatologia nelle fratture delle ossa lunghe in particolare degli arti superiori quando il chirurgo decide di utilizzare una delle tante tecniche chirurgiche in uso che non prevedono l’ingessatura dell’arto dopo il trattamento chirurgico (tecnica di Kirchner, di Homan, di Hoffmann, di Ilizarov ecc.) tecniche che consentono durante il decorso post-operatorio della frattura di poter correggere dall’esterno , agendo sull’impianto ortopedico che sporge, la tensione da esercitare sugli elementi filiformi normalmente tondini di acciaio inox o titanio di diametro variabile da 1 a 4 mm Dopo aver eseguito la riduzione della frattura il chirurgo deve mettere in sicurezza la parte degli elementi filiformi che fuoriescono dall’arto in quanto la posizione, la direzione vettoriale devono essere organizzate in funzione della possibilità di poter correggere dall’esterno, durante il decorso post-operatorio, senza dover procedere chirurgicamente. In particolare quando utilizza la tecnica di Kirschner il chirurgo deve avere tutte le possibilità di intervenire per organizzare le sporgenze in funzione di come sono stati posizionati all’interno in quanto la disposizione interna degli elementi metallici è fondamentale per la riduzione della frattura con questa tecnica. In assenza di questo potrebbe comportare il fallimento o la mal riuscita della riduzione della frattura con gravi conseguenze per il paziente.
E’ molto importante per il chirurgo avere a disposizione un dispositivo semplice, efficace e di facile utilizzo in quanto molto spesso la versatilità e la praticità di un dispositivo medico è fondamentale per la buona riuscita deH’intervento.
Attualmente il bloccaggio degli elementi metallici filiformi, ultima fase di un intervento di riduzione di una frattura diafisaria con la tecnica dei fili di Kirschner , avviene in modo che prevede solo il bloccaggio statico dei fili che fuoriescono senza nessuna opportunità di modificare successivamente (a meno chè non venga smontato limpianto e riposizionato) le forze necessarie per mantenere nella giusta posizione i frammenti ossei durante il periodo di guarigione.
Elencheremo qui di seguito alcuni dei sistemi per il trattamento delle fratture che utilizzano gli elementi filiformi metallici di cui si conosce l’esistenza.
1 - a piastre contrapposte ( Episcan) che alloggiano in appositi canali prestabiliti gli elementi filiformi che fuoriescono dall’arto. Questo sistema è molto rudimentale in quanto il sistema prevede di dover stringere più di una vite durante l’atto chirurgico per poter accoppiare le piastre di forma quadrangolare con conseguente perdita di tempo.
2 - oppure con un sistema semisferico ad inserzione laterale con pinze di presa ( Brevetto Tangari 2004) che accettano ognuna un solo diametro di fili , questo sistema molto valido pur essendo composto da diversi pezzi che insieme formano un corpo, il cui settore centrale posto all’equatore è costituito da un cilindro con 2 solchi secanti paralleli realizzati a forma di U ruotata di 90° formando due pinze stringibili realizzate in un unico pezzo atte a contenere un solo elemento filiforme per ogni misura di filo , che una volta alloggiati all’ interno della U vengono bloccati dallo stringimento del corpo con una vite
Il chirurgo per stringere i fili deve necessariamente usare tutte e due le mani con due utensili diversi uno a forma di chiave esagonale che tiene ferma la parte inferiore l’altro a forma di cacciavite che stringe la vite.
3 - oppure a setori sovrapponibili muniti di ganasce elastiche laterali ( Stiyker Trauma AG US2010/0298827A1 Publicata il 25/11/2010 ). deto dispositivo non è adato per il bloccaggio di elementi filiformi provenienti dal canale diafisario ma solo per barre filetate (fiches) avvitate nell’osso perpendicolarmente che con il dispositivo messo a punto dalla Stryker consentono con idonei sistemi di allungamento, di trascinare l’osso fino al ricongiungimento della frattura.
I setori che compongono il dispositivo sono di forma triangolare con i tre lati a forma di pinze elastiche diverse tra loro che consentono di poter utilizzare conlo stesso impianto fiches con diametri diversi.
Questo dispositivo è particolarmente idoneo per il tratamento delle fratture con fissazioni esterne allungabili.
4 - oppure a dischi sovrapponibili senza solchi obbligatori muniti di piccoli cuspidi ( Domanda di Breveto RM2011A000348 Yordanova-Monti) che consentono il posizionamento universale dei fili che però se montati convergenti o divergenti impediscono lo scorrimento del dispositivo.
Questo dispositivo a cuspidi presenta l’inconveniente che tali cuspidi posti del disco non sono visibili dal chirurgo inoltre non c’è nessuna forma di guida che consente di avere un punto fisso in quanto i dischi ruotano su se stessi e pertanto al chirurgo rimane scomodo e difficile riuscire a parallelizzare quando necessita questa posizione, o anche nel caso di montaggi divergenti o convergenti a causa dell’assenza dei solchi ben definiti il fissaggio degli elementi filiformi avviene in modo scomposto spesso con i fili che schiacciano i cuspidi non trovando un solco di alloggiamento predefinito.
Inoltre il chirurgo non essendo certo di riuscire a far scorrere il dispositivo, a meno chè non smonta tutto il sistema per vedere la disposizione dei cuspidi, deve eseguire il montaggio del sistema direttamente a ridosso dell’ osse da dove fuoriescono i fili e nella posizione che ritiene definitiva senza possibilità di errore limitando eventuali correzioni o assestamenti successivi anche questo sistema prevede l’utilizzo contemporaneo di due utensili per il suo funzionamento.
L’intervento di ricomposizione e riduzione di una frattura di ossa lunghe eseguito per la via diafìsaria (entrando nel canale interno dell’osso) con la tecnica dei fili di Kirschner ( piccoli tondini metallici filiformi simili a spaghetti) prevede l introduzione nel canale interno dell’osso di due o più fili infilando tutti i segmenti di osso che a causa della frattura potrebbero trovarsi disallineati rispetto al loro asse centrale naturale e facendo modo di incrociarli a ics all’ interno del canale osseo, ( Fig. 6-7-8) questo posizionamento permette l’allineamento dei frammenti ossei scomposti o disallineati della frattura in quanto il chirurgo tenendo divaricate le estremità dei fili ( Fig. 9 ) che fuoriescono dall’arto, questi esercitano una leggera spinta lungo l’asse dell’osso, simile al gioco dei cerchi, e questo permette ai frammenti ossei di avvicinarsi tra loro riallineandosi nella loro naturale posizione ( Tecnica di Kirchner) a questo punto il chirurgo deve provvedere ad un bloccaggio esterno ( Fig. 10-11-12) che dovrà mantenere leggermente divaricati i fili durante tutto il periodo di guarigione ed eventualmente correggere, aumentando o diminuendo la tensione che gli elementi metallici filiformi devono esercitare sui frammenti ossei scomposti per mantenerli allineati.
Questa leggera spinta continua esercitata sui frammenti ossei è fondamentale in quanto determina l’allineamento dei frammenti ossei in quanto questi tipi di intervento non prevedono l’ingessatura ed il paziente è incentivato fin dall’ inizio del decorso post-operatorio a fare piccoli movimenti sotto controllo medico, e questo spesso comporta che il chirurgo per evitare che il sistema si allenta deve intervenire per correggere la tensione degli elementi metallici filiformi.
La riduzione della frattura ovvero il riallineamento di tutti i frammenti lungo l’asse naturale dell’osso avviene in quanto i fili inseriti sono posizionati all’interno del canale osseo e devono mantenere all’uscita del canale osseo una piccola divergenza tra di loro in modo tale che la spinta esercitata sulla parete dell’osso compatti verso il centro i settori ossei disallineati.
Il chirurgo è in grado di vedere tramite scopia la disposizione interna dei fili e può modellare con adeguati strumenti le estremità dei fili che fuoriescono dall’osso in modo tale che il dispositivo di fissaggio esterno possa trovarsi in adeguata posizione ed esercitare la loro funzione all’ interno del canale.
Atualmente il chirurgo deve essere atento a mantenere stabile la posizione dei fili precedentemente determinata soto scopia in quanto un eventuale spostamento o allentamento comporterebbe una saldatura dell’osso non allineata all’asse naturale del canale osseo del paziente.
E’ pertanto di fondamentale importanza che i fili impiantati siano stabili ( Fig. 4 ) ma possano continuare ad esercitare quella minima pressione lungo l’asse centrale del canale osseo per consentire alla frattura di saldarsi allineata pur potendo il paziente muovere l’arto interessato.
Questi ed altri risultati sono possibili se il chirurgo dispone di sistemi che gli consentono eventuali modifiche della distanza tra i fili che sporgono senza dover allentare la presa delle pinze ( Fig. 5) o dei dischi che li tengono serrati.
Si otiene questo risultato prevedendo un dispositivo in grado di poter modificare la distanza tra gli elementi filiformi alloggiati nei sistemi di presa senza doverli allentare per consentire a deti elementi di allontanarsi tra loro ed esercitare la spinta elastica necessaria.
Scopo principale della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo in grado di poter modificare la distanza tra le pinze elastiche senza dover allentare la loro presa sugli elementi filiformi metallici.
Alla luce di quanto sopra il Richiedente ha realizzato e messo a punto un dispositivo innovativo che consente al chirurgo di poter intervenire sugli elementi filiformi, provenienti dall’osso fratturato, per modificare la loro posizione ed ottenere una miglioria di quanto stabilito in precedenza senza dover intervenire chirurgicamente.
Questi ed altri risultati sono ottenuti, secondo la presente invenzione prevedendo due inserti mobili a forma di pinze elastiche provviste ciascuna di solchi paralleli che uniti insieme formano il punto di presa sugli elementi filiformi e posti all’ interno di un sistema scorrevole in grado di stringerli nella posizione decisa dal chirurgo.
L’inserimento degli elementi filiformi avviane lateralmente al dispositivo in quanto gli inserti mobili sono realizzati a forma di pinze elastiche in grado di poterli accogliere e stringerli tra di esse.
Il dispositivo è composto da un corpo che permette al suo interno lo scorrimento degli inserti mobili a forma di pinze elastiche su adeguate guide provviste di meccanismo di bloccaggio e regolazione della corsa.
I due inserti a forma di pinza elastica sono mobili ed attivabili da un meccanismo di attivazione ad albero a cammes come previsto dalla presente innovazione, ma può essere realizzato di forme diverse, con comando indipendente che attivato agisce direttamente su gli inserti modificando la distanza tra di essi, una scala graduata posta esternamente permette al chirurgo di verificare la misura dello spostamento eseguito.
I due inserti scorrevoli a forma di pinze elastiche possono accettare più fili anche di diverso diametro tra loro prevedendo all’ interno delle pinze elastiche più solchi. ( Fig. 4-5)
II serraggio degli elementi metallici filiformi all’interno delle pinze elastiche e contestualmente del bloccaggio degli inserti nelle guide avviene per mezzo dell’ attivazione di una vite posta all’interno del dispositivo. i In particolare, secondo l’innovazione, gli inserti-pinza possono essere realizzati a formare due solchi uno sull’altro in modo di formare insieme la presa necessaria per alloggiare gli elementi fìliformi debitamente guidati per evitare spostamenti che possono impedire il libero inserimento dei fili metallici.
In particolare, secondo l’innovazione detti elementi possono essere realizzati in materiale idoneo con comuni attrezzature per lo stampaggio termoplastico e la loro superficie di contatto può essere sottoposta ad un trattamento superficiale che migliora lo scorrimento.
In particolare, secondo l’innovazione gli inserti possono essere realizzati di forma che consente di alloggiare al loro interno una pinza elastica sferica in grado di prevedere una presa degli elementi metallici filiformi posizionabili con un’inclinazione variabile rispetto al piano dell’asse di riferimento della frattura.
La presente innovazione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, con particolare riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
la figura (1) è una vista tridimensionale per una migliore visione di una forma di realizzazione del dispositivo secondo linnovazione.
Il dispositivo secondo l invenzione, impiegabile nel trattamento delle fratture ossee al fine di bloccare all’esterno del corpo umano gli elementi metallici filiformi che fuoriescono in modo tale da poter variare la distanza tra di loro prevede: un elemento a vite (14) solidale a mezzo fissaggio (13) con un eccentrico (12 ), una rondella semisferica di contatto (21) che alloggia sulla testa del corpo prossimale (23) muniti di adeguato sistema di presa elastico , aperture a feritoie (9) al cui interno alloggia l’elemento a vite (14) munito di albero eccentrico , inserti pinza (1) muniti di canali guida (5) posti anche nella parte sottostante (24) che alloggiano i perni (8) nel corpo superiore e (26) nel corpo inferiore(19) , la parte posteriore (7) degli inserti a pinza (1) è inserita nelle feritoie (9) a contatto con l’eccentrico (12), gli inserti pinza (1) sono muniti di denti (4) alloggiati nei corrispondenti denti (17) posti nel corpo inferiore (19)e perni guida (26) presenti nel corpo inferiore (19) che consentono la fuoriuscita laterale guidata degli inserti a pinza (1) attivabili dall’eccentrico(12) solidale con l’elemento a vite (14) munito di chiave (15), la parte inferiore(lO) del corpo prossimale (23) è munita di filettatura , la vite di bloccaggio (20) viene attivata sulla parte (10) e permette al corpo superiore (23) di unirsi al corpo inferiore (19) c stringono le pinze elastiche (2) presenti sugli inserti-pinza (1) che alloggiano nei loro solchi (3) gli elementi metallici e contemporaneamente blocca lo scorrimento dei dentini(4) presenti su gli inserti (1) e sulla guida (17) nella posizione stabilita dal chirurgo.
La molla (16) alloggiata solidale all’elemento (23) e sul piano (6) dell’inserto pinza (1) consente il sollevamento dell’elemento (23) dalle alle pinze (2) permettendo la posizione non attiva delle pinze.
I semi solchi (3) presenti su ciascuna delle parti che compongono la pinza (2) sono muniti all’ interno di cuspidi che migliorano la presa sugli elementi metallici inseriti.
Il canale guida posto nella parte inferiore (24) dell’ inserto pinza (1) non permette la totale fuoriuscita dell’inserto(1) dai corpi inferiore e posteriore impedendo la fuoriuscita totale degli inserti dal dispositivo.
Il movimento degli inserti pinza avviene allentando la vite (20) che permette il sollevamento dell’elemento superiore (23) con l’aiuto della molla (16) quindi attivando la chiave (15) che permette all’eccentrico (12) di ruotare e spingere la parte posteriore (7) degli inserti pinza (1) spostandoli a scatto in una posizione più distanziata tra di loro aumentando la distanza tra gli elementi filiformi presenti nei -solchi della pinza.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo provvisto di inserti a forma di pinza elastica al cui interno sono alloggiati gli elementi metallici filiformi caratterizzato dal fatto che la distanza tra detti inserti è regolabile.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto che detti elementi mobili mantengono la posizione parallela degli elementi filiformi alloggiati al loro interno.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto che le pinze elastiche facenti parte degli inserti{nobili consentono l’introduzione laterale e parallela degli elementi metallici filiformi.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto che le pinze elastiche possono essere di forma sferica che consente l’introduzione degli elementi filiformi aventi angoli di provenienza variabili.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto che lo spostamento degli inserti mobili avviene tramite l’attivazione di un albero eccentrico.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto che detti inserti mobili sono muniti di guide che permettono il movimento a scatto.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto di poter disporre molteplici inserti posti su corpi paralleli ruotabili nei 360°
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) caratterizzato dal fatto che le pinze elastiche sono realizzate per poter alloggiare fili di diverso diametro .
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione (1) è caratterizzato dal fatto che le pinze al loro interno sono munite di cuspidi per una maggiore presa. Dispositivo secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti, sostanzialmente come illustrato e descritto. 19
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