ITRM20120096A1 - Apparato e dispositivi solidali per la condivisione di messaggi di messaggistica elettronica, e relative tecniche di utilizzo. - Google Patents

Apparato e dispositivi solidali per la condivisione di messaggi di messaggistica elettronica, e relative tecniche di utilizzo. Download PDF

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ITRM20120096A1
ITRM20120096A1 IT000096A ITRM20120096A ITRM20120096A1 IT RM20120096 A1 ITRM20120096 A1 IT RM20120096A1 IT 000096 A IT000096 A IT 000096A IT RM20120096 A ITRM20120096 A IT RM20120096A IT RM20120096 A1 ITRM20120096 A1 IT RM20120096A1
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Franco Robbe
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Franco Robbe
Robbe Lorenzo
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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“APPARATO E DISPOSITIVI SOLIDALI PER LA CONDIVISIONE DI MES-SAGGI DI MESSAGGISTICA ELETTRONICA, E RELATIVE TECNICHE DI UTILIZZOâ€
Descrizione
La presente invenzione riguarda una tecnica per lo scambio simultaneo di messaggi di messaggistica elettronica, in particolare SMS, MMS, e-mail, instant messaging, chat e social network, il relativo sistema di scambio ed una serie di dispositivi di visualizzazione solidali, impiegabili per l'implementazione della suddetta tecnica.
Più precisamente, la presente invenzione riguarda una tecnica che consente di scambiare i messaggi all’interno di connessioni di comunicazioni di natura sincrona e/o asincrona (SMS, MMS, e-mail, instant messaging, messaging, chat e social network) tra due telefoni cellulari o, più in generale, tra due terminali elettronici, in modo che lo scambio risulti contemporaneo, permettendo così il rispetto della privacy dei soggetti coinvolti. L’invenzione riguarda altresì il relativo dispositivo di visualizzazione solidale all'utente che impiega il servizio. La presente invenzione inoltre prevede delle applicazioni nell'ambito delle attività di socializzazione per favorire gli incontri in eventi quali feste (per esempio di compleanno o per i 18 anni, veglione di Capodanno ecc.) organizzazione di meeting per single, in discoteche oppure anche eventi, quali settimane in villaggi turistici o navi crociera dedicati. In tutti questi eventi si presuppone che vi sia già un discreto livello di conoscenza tra le persone facenti parte del gruppo.
La posta elettronica (di qui in poi, solo e-mail dall'inglese «electronic mail») à ̈ un servizio Internet grazie al quale ogni utente abilitato può inviare e ricevere dei messaggi utilizzando un computer o qualunque altro dispositivo elettronico (es. palmare, cellulare, ecc.) connesso in rete attraverso un proprio account di posta -identificatore ID e parola chiave - presso un provider del servizio. Essa rappresenta la controparte digitale ed elettronica della posta ordinaria e cartacea, permettendo di inviare e ricevere come allegato qualsiasi tipo di documento e immagine digitale entro un predeterminato limite di dimensioni.
È nota la messaggeria elettronica SMS (“Short Messaging Service†) grazie alla quale si possono scambiare messaggi di testo tra cellulari o comunque dispositivi telefonici che la supportano.
È nota anche la messaggeria MMS (“Multimedia Messaging Service†), tramite la quale si possono aggiungere altri contenuti multimediali ai messaggi del servizio SMS.
La domanda di brevetto n. RM2010A000644, a nome dello stesso richiedente, si basa sulle seguenti osservazioni: i servizi di messaggeria funzionano attualmente in modo che un soggetto A, dotato di telefono cellulare, decide di inviare ad un soggetto B, anch’esso dotato di cellulare, un messaggio, ad esempio tipo SMS o e-mail. Il soggetto B ad un certo punto riceverà il messaggio del soggetto A e potrà decidere se rispondere o no.
Nel caso in cui il messaggio contenga un invito ad una relazione personale, ad esempio di amicizia nella forma di un invito a cena, il soggetto A si espone alla decisione favorevole o contraria del soggetto B, il quale si trova in posizione di forza poiché qualunque sia la sua decisione, il soggetto A oramai ha dichiarato il suo interesse specifico.
È chiaro quindi che la messaggeria tipo SMS o e-mail, così com’à ̈ oggi fornita non permette di evitare l’esposizione del soggetto che fa il primo passo in una relazione.
La domanda di brevetto citata prevede allora che lo scambio simultaneo di messaggi (d’ora in poi anche solo MTT, Mobile Thought Transfer) comprenda l’utilizzo di:
i - un primo ed un secondo terminale elettronico entrambi dotati di servizio di messaggistica elettronica attraverso rete di dati;
ii - una unità elettronica centrale di elaborazione e gestione di messaggistica, attraverso cui transitano i messaggi inviati da o diretti a tali primo e secondo terminale elettronico.
In particolare se il primo terminale elettronico invia un primo messaggio con un primo TAG indicativo di una predeterminata categoria di messaggi - in particolare sono previsti messaggi di amicizia, di amore, e a contenuto erotico -, sono poste in atto le seguenti fasi operative:
a. l’unità elettronica centrale riceve detto primo messaggio e lo memorizza in una prima area di memoria dedicata a tale prima predeterminata categoria di messaggi;
b. se, entro un intervallo di tempo pre-determinato delta T dall’invio del primo messaggio, il secondo terminale elettronico invia un secondo messaggio destinato al primo terminale elettronico, contenente un secondo TAG indicativo di una seconda predeterminata categoria di messaggi:
b1. l’unità elettronica centrale confronta detto primo TAG con detto secondo TAG e, se risultano identici:
b2. l’unità elettronica centrale invia, in modo sostanzialmente contemporaneo, il primo messaggio al secondo terminale elettronico e il secondo messaggio al primo terminale elettronico.
Il brevetto US 2006/0256959 tratta di una tecnica simile per scambiarsi messaggi che prevede la comunicazione tra i dispositivi elettronici di un mittente e un ricevente, e l’invio delle informazioni dal primo dispositivo elettronico per indicare l’intenzione di comunicare, in modo condizionale, con il ricevente soltanto a seguito della manifestazione di interesse da parte del ricevente stesso a comunicare con l’utente del primo dispositivo elettronico. In un’ulteriore realizzazione, tale brevetto fa riferimento a un messaggio condizionale che à ̈ inviato dal primo dispositivo elettronico al dispositivo elettronico ricevente, specificato, in modo che il messaggio condizionale à ̈ visibile all’utente del dispositivo ricevente, soltanto a seguito di una espressione di interesse da parte del ricevente a comunicare con l’utente in possesso del primo dispositivo elettronico.
Tale documento non presenta soluzioni dedicate a gruppi di persone che già si conoscono, bensì vuole stabilire delle tecniche per poter far conoscere ed incontrare persone inizialmente sconosciute tra loro. Tanto à ̈ vero che esso prevede due configurazioni principali dei dispositivi che favoriscono i contatti e lo scambio dei messaggi:
- nel primo caso, in cui non à ̈ prevista la presenza di una terza parte nello scambio delle informazioni, il ricetrasmettitore si avvale di un sensore di rilevazione posizionale e di un'unità di ingresso uscita con tastiera, display, fotocamera e trasduttori di tipo acustico;
- nel secondo caso, in cui à ̈ prevista la presenza di una terza parte nello scambio delle informazioni, il ricetrasmettitore si avvale di un'unità di ingresso uscita con tastiera, display, fotocamera e trasduttori di tipo acustico.
In nessun caso si fa riferimento a una segnalazione visiva, interattiva, lampeggiante a livello di diodi LED, che possa essere utilizzata in tempo reale (in un evento tipo festa o veglione) per riprendere immediatamente il filo di una conversazione prematuramente interrotta per caso fortuito e/o forza maggiore, tra persone che già si conoscono bene.
Ancora di nuovo va sottolineato come tale documento non presenti soluzioni dedicate a persone o gruppi di persone che già si conoscono. Tanto à ̈ vero che nel brevetto statunitense, in una condizione di impiego tra persone che sono persino in prossimità fisica à ̈ previsto che queste ultime tra di loro non conoscano nemmeno i rispettivi numeri di telefono, o gli indirizzi di e-mail. Per tali persone quindi non à ̈ della massima importanza un contatto che sia al tempo stesso caratterizzato dalla massima privacy e dalla massima interattività. Bensì risulta prioritario introdurre particolari strumenti per poter far conoscere ed incontrare persone inizialmente sconosciute tra loro, attuando un esame preliminare delle compatibilità e dei punti in comune prima di stabilire dei contatti.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ invece quello di escludere le funzioni di una parte che, sistematicamente, va a valutare la condizione di compatibilità, così come invece presupposto di tali soluzioni note, in cui il requisito à ̈ che entrambi gli utenti devono avere punti in comune minimi per una “compatibilità mutua†. Tale criterio per stabilire un grado di compatibilità mutua à ̈ legato, in modo evidente, a una condizione di soddisfacimento di taluni requisiti che vengono esaminati e stabiliti da una terza parte.
Tale brevetto ha inoltre un sistema di bloccaggio risoluto e irreversibile, del messaggio. Non à ̈ presente alcuna funzionalità di blocco sblocco; quindi opera su procedure sostanzialmente statiche che non presentano alcuna flessibilità in relazione alle attività di scambio contemporaneo di messaggi condivisibili, tra persone che già si conoscono.
È noto del resto l’utilizzo attualmente diffuso delle reti di sensori wireless. Diverse sono le applicazioni in progetto. Per esempio anche in ambito medico, all’interno di un ospedale, i pazienti possono essere equipaggiati di un sensore wireless tipo braccialetto che monitorizza le loro funzioni vitali e localizza la loro posizione. In questo modo i pazienti possono muoversi liberamente pur essendo sotto costante controllo in un ambiente delimitato. In caso di malore improvviso il sensore trasmette la posizione ad un localizzatore facente parte di una rete distribuita nell'ambito dell'ospedale, la condizione del paziente allerta immediatamente il personale sanitario e un dottore nelle immediate vicinanze anche lui dotato di un sensore wireless - tipo braccialetto -, che si interfaccia ad un localizzatore in prossimità e può rispondere immediatamente all’emergenza. Il brevetto US2004010608 - a nome Piccionelli et al. - tratta anch’esso di una tecnica che permette di determinare la posizione della persona e di comunicare la posizione di tale persona a un sistema centrale di elaborazione delle informazioni che à ̈ quindi in grado di configurare una localizzazioni delle diverse persone appartenenti ad una data organizzazione. Più in particolare esso fa riferimento a delle tecniche GPS per individuare le coordinate delle posizioni degli utenti su vasta scala e soprattutto non predispone in modo interattivo il tipo di informazione acquisita. Vale a dire che non rende disponibile le posizioni rilevate in tempo reale ad altri utenti dell’organizzazione seppur in un ambito delimitato, così come del resto non si basa su tecniche di condivisione dei messaggi inviati/ricevuti.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un apparato e dei dispositivi solidali per la condivisione di messaggi di messaggistica elettronica, e le relative tecniche di utilizzo sulla base di ricerche e localizzazioni wireless di persone che già si conoscono e che vogliono eventualmente incontrarsi nell’ambito di un ambiente delimitato.
Scopo fondamentale della presente invenzione à ̈ quello di fornire un metodo di scambio di messaggistica elettronica che risolva i problemi e superi gli inconvenienti della tecnica anteriore soprattutto in relazione ai rapporti interpersonali tra coloro che già si conoscono.
Lo scopo à ̈ anche una modificazione, per un pieno sviluppo, dei rapporti sociali talvolta dispersivi o in cui, per cause diverse (incomunicabilità, timidezza, veloce trascorrere dell’attimo fuggente) si perde l’occasione di relazionarsi, con maggiore profondità, proprio con le persone che già si conoscono da tempo, con le quali si ha già una base comune.
È ulteriore scopo specifico della presente invenzione un sistema di apparati e dispositivi di messaggistica elettronica che implementa il metodo scopo della presente invenzione.
È ancora scopo della presente invenzione ridelineare gli stati in cui può essere definita la condizione del generico processo associato ad un messaggio, superando le tipiche attuali attribuzioni di messaggio “ricevuto†, “in uscita†, “inviato†eccetera, ciò anche al fine di poter operare in modo flessibile con degli eventuali cambiamenti decisionali da parte dell’utente sui messaggi inviati recentemente.
Lo scopo à ̈ anche quello di fornire dispositivi di visualizzazione solidali portatili, che riportino in modo intuitivo ed immediato, in tempo reale, gli eventi che stanno accadendo in relazione allo scambio di messaggi con le amicizie più interessanti, per mezzo di semplici segnalazioni a diodi luminosi (LED).
Ancora uno scopo à ̈ che ciascuno dei dispositivi di visualizzazione solidale sia collegabile per mezzo di una rete telematica wireless, ad un server di sistema, essendo essi localizzati nell’area ristretta di un ambito delimitato nel corso dell'evento.
Si vuole inoltre che il server di sistema e i dispositivi di visualizzazione solidale che interlavorano in tempo reale impieghino linguaggi di programmazione, sistemi operativi e protocolli di accesso e di comunicazioni tra i più diffusi e riconosciuti come standard nell’ambito delle comunicazioni in mobilità, ciò al fine di rendere la realizzazione del trovato affidabile e di facile gestione.
È infine scopo della presente invenzione quello di fornire delle tecniche, che impieghino elementi costitutivi, materiali e tecnologie standard nell’ambito della costruzione dei dispositivi elettronici portatili miniaturizzati, al fine di rendere il dispositivo di visualizzazione solidale di costo contenuto e di immediata manutenzione.
Questi ed altri scopi che saranno chiari nel corso della descrizione sono ottenuti mediante un sistema di controllo e delle tecniche realizzative dello scambio dei messaggi condivisibili le cui caratteristiche fondamentali sono enunciate nelle rivendicazioni allegate.
Il principio à ̈ di portare tutte le segnalazioni inerenti la condivisione dei messaggi su un supporto di transito o un dispositivo di visualizzazione solidale di tipo IC RFID, che può assumere la configurazione di un braccialetto o un dispositivo di visualizzazione, in ogni caso portatile e/o solidale in modo sia da svincolare l’utente dalle dimensioni fisiche di un cellulare o di un laptop, sia per poter acquisire in modo sintetico ed immediato lo stato delle condivisioni dei messaggi con le conoscenze cui si à ̈ più interessati.
Vale a dire che l’attività di segnalazione e di acknowledgement sono sintetizzate in un supporto comodo da poter essere portato al polso, o in tasca, di dimensioni ridotte, che permette di operare in modo flessibile, su cui non bisogna aprire finestre o operare su menù, inserire Password o Identifier dell’utente, per avere l’informazione ricercata, ma à ̈ semplicemente sufficiente lanciare un’occhiata per avere lo stato delle “conoscenze da monitorare.
Il dispositivo di visualizzazione solidale risolve tutti i problemi dei sistemi attuali, perché presenta le amicizie più importanti tutte contemporaneamente e in modo intuitivo. Inoltre i cambiamenti di stato sulla condivisione dei messaggi sono presentati in tempo reale senza bisogno di richiamare le funzionalità dedicate di un cellulare o di un laptop, per tutte le “conoscenze†inserite nell'attività di supervisione.
Al solo fine di meglio chiarirne la realizzazione, e senza con ciò volerne limitare l’ambito ed i settori di applicazione, la presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ad una serie di configurazioni particolari ma non limitative o vincolanti, mostrate nei disegni allegati, in cui :
FIGURA 1A e 1B sono rispettivamente una vista in prospettiva di lato di un dispositivo di visualizzazione solidale e la relativa rappresentazione schematica funzionale generale secondo la presente invenzione,
FIGURA 2 Ã ̈ uno schema a blocchi generale dell'architettura di rete che configura il servizio di condivisione messaggi secondo la presente invenzione,
FIGURA 3 à ̈ un altro schema a blocchi generale di una variante dell’architettura di rete riportata in Fig. 1,
FIGURA 4 à ̈ un diagramma a blocchi che mostra le procedure operative relative ad una prima funzionalità tipica del servizio fornito secondo la presente invenzione,
FIGURA 5 à ̈ un diagramma a blocchi che mostra le procedure operative relative ad una seconda funzionalità tipica del servizio fornito secondo la presente invenzione,
FIGURA 6 à ̈ un diagramma a blocchi che mostra le procedure operative relative ad una terza funzionalità tipica del servizio fornito secondo la presente invenzione,
FIGURA 7 à ̈ un diagramma a blocchi che mostra le procedure operative relative ad una quarta funzionalità tipica del servizio fornito secondo la presente invenzione,
FIGURA 8 à ̈ un diagramma a blocchi che mostra le procedure operative relative ad una quinta funzionalità tipica del servizio fornito secondo la presente invenzione,
FIGURA 9 à ̈ un diagramma a blocchi che mostra possibili condizioni di stato assunte da un dato messaggio in base alle funzionalità tipiche del servizio fornito secondo la presente invenzione.
L’utilità dell’applicazione à ̈ evidente quando si fa riferimento ad una generica situazione di una festa in discoteca: due persone A e B si parlano, poi però qualcosa non viene comunicato data la dispersività che vige normalmente in tali ambienti. Per riprendere il filo allora A invia un SMS oppure una e-mail a B. Così pure B pensa che lo scambio à ̈ stato interrotto prematuramente ed invia anch’egli un SMS o una e-mail ad A. L’elemento distintivo, a questo punto, nella consegna dei messaggi à ̈ la presenza di un TAG associato al messaggio stesso, che permette di abilitare lo scambio contemporaneo solo se i TAG sono identici. Il server 1 fa da quarta parte in quanto va a considerare - al di là del tipo di messaggio inviato, sia esso SMS sia esso una e-mail - nell’ambito temporale e spaziale dedicato all’evento, la presenza dei TAG di condivisione per autorizzare lo scambio.
Preferibilmente secondo l’invenzione, la categoria del messaggio à ̈ scelta in un insieme ridotto di categorie di messaggi predefinite, ad ogni elemento di questo insieme corrispondendo un differente TAG. Nelle realizzazioni del trovato i messaggi sono suddivisi in base alle categorie Amicizia, Amore ed Eros.
Va qui rilevato come la presente invenzione non preveda - come invece in altre soluzioni secondo la tecnica nota - un cambiamento nel livello di interesse, manifestato, eseguito in automatico da una terza parte. Talune soluzioni note prevedono questa scelta nel caso in cui vi sia un invio condiviso di messaggi ma questi siano su un livello di interesse diverso; in tal caso questi sono portati entrambi al livello minimo tra i due. Invece nell’attuale contesto della presente invenzione proprio con lo scopo di operare con la massima privacy, innanzitutto non si delega mai una terza parte ad alcuna manipolazione di sorta del messaggio, in secondo luogo non si considera mai una alterazione sui livelli di interesse in quanto questa comunque corrisponderebbe, per la persona che manifesta il grado di interesse più elevato, a un esporsi a una decisione favorevole o contraria.
Come premesso un aspetto della soluzione riguarda anche la praticità di impiego del sistema, nel senso che se si fa riferimento a una festa non si ha tempo di aprire finestre, inserire password, leggere e-mail o inviare SMS, invece secondo l’invenzione tutto questo viene gestito in tempo reale mediante un dispositivo 5 di visualizzazione solidale delle condivisioni in corso.
Di fatto però non si permette al server 1 di gestione del servizio di condivisione, di accedere ai contenuti privati dei vari messaggi ricevuti dal singolo utente. Ciò che si attua invece à ̈ un controllo esclusivamente in base alla presenza del TAG senza aprire la e-mail o l’SMS.
D’altra parte sono ben note le tecniche di store and forward, vale a dire di inoltro del messaggio in base alle disposizioni di preset. In base a queste si può inoltrare, in automatico, un messaggio a un altro numero oppure reinstradare una e-mail su un altro indirizzo di pop senza necessariamente doverla aprire.
In questo caso quindi il server 1 riceverebbe i messaggi - dell’operatore di rete telefonica 3 o del servizio di posta elettronica 2 - con le funzionalità tipiche del concentratore/instradatore di messaggi.
Il dispositivo di visualizzazione solidale si presenta in una sua realizzazione preferita, tipo braccialetto o ancora come un orologio 5’, vale a dire per essere comunque portato al polso.
Come evidente in Figura 1A, il braccialetto presenta una copertura slittevole 6 che va a ricoprire normalmente il quadrante con i LED e che à ̈ tenuta in posizione chiusa da un sistema a molla di ritenzione non riportata in figura. Quando si vuole vedere quali LED sono stati attivati à ̈ sufficiente un breve repentino spostamento di lato della copertura. Questa copertura ha un duplice vantaggio: - da un lato non permette digitazioni casuali sul quadrante;
- d’altro canto non permette a sguardi indiscreti di rilevare quanti e quali LED sono stati attivati recentemente.
Ogni zona elementare della parte superiore del dispositivo 5 di visualizzazione solidale, localizzata da un posizionamento A[m,n], matriciale, funzionale sull’area di visualizzazione prevede la presenza di gruppi di diodi LED 4 configurabili dall’utente, in un’apposita fase di definizione, associando ciascun gruppo di LED all’ID di una particolare persona. Ictu oculi si rileva quale “conoscenza†, mediante l’invio di un messaggio con relativo TAG distintivo, ha attivato la condivisione, per esempio in Figura 1A il primo LED 4†, associato al verde, viene ad avvisare che vi à ̈ la disponibilità a stabilire un rapporto di amicizia, tale messaggio trovando corrispondenza in un messaggio, già inviato da me precedentemente, con la stessa categoria di TAG. Analogamente può avvenire per una conoscenza che si vorrebbe solo a livello erotico attivando i corrispondenti LED rossi.
Il pannello configurato come una matrice à ̈ diviso in mxn sezioni, una per ogni persona da monitorare e in ogni sezione à ̈ presente una coppia oppure una tripletta di LED (più in generale “i†LED per un totale di i x m x n LED totali sulla facciata superiore del dispositivo 5 di visualizzazione solidale).
Nel caso particolare di Fig. 1A la N-pla di LED Ã ̈ composta da un LED verde, un LED giallo e un LED rosso, volendosi operare come premesso con tre tipologie di TAG.
Il nome ed il riferimento di ogni sezione deve essere inserito al momento della inizializzazione del dispositivo di visualizzazione, per esempio al momento dell’ingresso in ristorante, o alla festa, o all'evento in generale.
Quindi il principio fondamentale della presente invenzione à ̈ quello di una funzione di sorveglianza e di segnalazione in cui l’utente, in tempo reale, riceve sul proprio dispositivo 5 di visualizzazione solidale una opportuna segnalazione, sul verificarsi della condizione di condivisione di messaggi. Allo scopo viene utilizzato il dispositivo ricetrasmittente che l'utente porta con se; per esempio il piccolo dispositivo 5 di visualizzazione solidale contenente all’interno un dispositivo elettronico con relativa alimentazione 29 che ricetrasmette continuamente, su frequenza e con protocollo 802.11, la sua presenza al server 1 di gestione del servizio di condivisione.
A monte dell’evento, per associare a ciascun utente il proprio dispositivo 5 di monitoraggio e segnalazione, la prima operazione da eseguire à ̈ una inizializzazione che seleziona e gli associa la condivisione di messaggio dei soli dispositivi di proprio interesse.
Per effettuare questa operazione à ̈ necessario lanciare l'applicativo dal menu principale di un programma dedicato sul server 1 centrale di gestione, di qui il dispositivo di visualizzazione solidale viene attivato con una procedura di “Connessione Nuovo Dispositivoâ€
L’operazione va ripetuta fino a che il dispositivo di visualizzazione solidale non viene rilevato. In una configurazione preferita sul display del PC 1 comparirà la schermata con le voci relative alle impostazioni e alla connessione del nuovo dispositivo.
I test di funzionalità trasmissiva prevedono inizialmente una generazione simulata di situazione di dispositivo 5 di visualizzazione solidale/terminale attivo che si verifica se l'applicazione genera correttamente il segnale da inviare, e quest'ultimo à ̈ ricevuto dal dispositivo 5 stesso di visualizzazione solidale.
Una volta rilevato e selezionato il dispositivo 5 si entra in una procedura di attribuzione dell'identificativo dell'utente, comparendo sul display del PC 1 una casella di testo che invita ad inserire prima un nome per il dispositivo e poi una serie di identificativi (e-mail, numeri di cellulare ecc.) relativi alle “conoscenze “ da monitorare. In questo ambito si usa la dizione tribù per poter identificare un gruppo nell'ambito di una moltitudine (si pensi alla festa di un liceo con più classi partecipanti, o a una discoteca in cui convergono più scuole di ballo) L’abbinamento avviene associando l’identificativo dell’utente e del relativo dispositivo di visualizzazione solidale ad una data tribù, per cui le operazioni precedenti vanno ripetute, in qualsiasi momento, ogni volta che si vuole associare un altro dispositivo alla tribù.
Più in particolare un utente può invece selezionare un numero limitato di altri utenti dai quali ricevere messaggi. Nel qual caso l’utente chiede di associare il proprio ID a RxTx, ad una serie di identificativi tipo e-mail o numero di telefono cellulare, in modo che solo nel caso in cui riceve - sul server 1 di gestione del servizio di condivisione - da parte dei servizi dell’operatore di rete 3 o del provider 2 di posta elettronica, determinati messaggi contrassegnati da TAG distintivi, allora, solo in quel caso, verrà processato per l’eventuale comunicazione di avvenuta condivisione di messaggi.
Una generica tabella mantenuta nel database 1’ può essere costituita dai seguenti campi:
NOME COGNOME ID NUM CELLULARE E.MAIL LED ATTIVO/SI/NO PAOLO ROSSI 1234 348393739 AA@B.COM SI PAOLO ROSSI 1234 343563738 BB@HD.COM NO PAOLO ROSSI 1234 333784858 ZZ@GD.IT SI PAOLO ROSSI 1234 3605654848 KK@DN.IT … FRANCO DINI 5678 374848470 FF@XX.IT … CARLO RE 7654…..
Una volta associato un nuovo dispositivo 5, se si decide in un secondo momento di cambiare il nome assegnato occorre procedere con le funzioni di impostazione, per selezionare e configurare la lista dei dispositivi da rinominare.
Vale a dire che dopo che un dispositivo di visualizzazione solidale à ̈ stato associato ad un utente, automaticamente viene incluso nella lista dei dispositivi da monitorare. Tuttavia à ̈ possibile che vi sia l’esigenza di escludere momentaneamente un dispositivo dall’attività di condivisione dei messaggi.
È qui il caso di rilevare l’elevata flessibilità dell’applicativo che permette di operare con dispositivi di visualizzazione solidali con attivazioni/disattivazioni attuabili in tempo reale, ciò al fine di implementare delle strategie di ottimizzazione in cui sono previste interazioni tra i diversi soggetti che hanno aderito al servizio di condivisione di messaggi.
Per escludere uno o più dispositivi dalla funzione di condivisione dei messaggi entrati nella schermata principale dell’applicativo, si attiva la funzione “Impostazioni†e la lista di tutti i dispositivi associati. Qui si entra nella relativa colonna di stato e si azzera il relativo bit.
Oppure à ̈ prevista una configurazione in cui l’utente stesso accede, al momento, al server, con una propria PWD per inserire, eliminare oppure reinserire identificativi di “conoscenti†con i quali vuole (oppure momentaneamente non vuole) condividere messaggi.
Vale a dire che anche per tali funzioni, per includere nella condivisione di messaggi uno o più dispositivi 5 precedentemente esclusi à ̈ sufficiente accedere alle funzioni di impostazione della lista dispositivi che riportano la lista di tutti gli ID dei “conoscenti†associati. Quelli attualmente inclusi nella condivisione di messaggio sono contrassegnati con il particolare indicatore 0/1 (si/no) a fianco, come in tabella; oppure selezionando il dispositivo da includere attraverso una check-box Includi/Escludi compare un messaggio di conferma.
Analogamente per eliminare un’associazione effettuata à ̈ sufficiente anche da utente procedere attraverso la funzione “Impostazioni†e selezionare il dispositivo da eliminare.
In una diversa gestione della condivisibilità dei messaggi, la gestione viene demandata, al terminale utente, vale a dire al tablet 14’, al laptop 14†o al cellulare 14†’.
Il criterio fondamentale inerente la creazione del messaggio prevede l’ingresso dell’utente nella MTT lista contatti, quindi la selezione dell’utente a cui si vuole inviare l’MTT (Mobile Thought Transfer) e la selezione della categoria del relativo messaggio tra Amicizia, Amore, Eros.
A seguito della scrittura del testo dell’MTT, può essere previsto l’inserimento di un allegato a scelta.
Una volta che l’MTT à ̈ stato inviato esso rimane in attesa di essere condiviso con un delta t, per esempio di 48 ore di validità. Invece l’MTT viene condiviso solo se l’utente a cui à ̈ destinato ha inviato a sua volta un messaggio della stessa categoria.
Come si noterà anche dal diagramma di flusso riportato nella Figura 4, il programma di gestione del dispositivo di visualizzazione solidale, che gira nel server di gestione del servizio di condivisione effettua una particolare serie azioni in rete descritte nel seguito.
In Figura 4 viene riportato il processo 10 di presa in consegna dei messaggi in cui à ̈ previsto in 11 che l’utente scriva un messaggio impostando: destinatario e categoria.
Di qui in 12 il messaggio viene preso in consegna dal server con lo stato del messaggio che viene impostato a “in attesa†. Nella fase 13 à ̈ previsto che un server che attua la gestione del servizio di condivisione tenga traccia di data e ora in cui il messaggio à ̈ stato inviato. Il server quindi seleziona in 14 i messaggi in stato “in attesa†e destinati all’utente e crea una lista “messaggi-in†. Così come seleziona in 15 i messaggi di stato “in attesa†e inviati dall’utente e crea la lista dei “messaggi-out†.
Quindi, l’invio del messaggio avviene in attesa di condivisione di un altro messaggio con lo stesso TAG da parte di un altro utente del servizio. Se i TAG sono diversi, (se per esempio una data persona A invia un messaggio d’amore e l’altra persona, B, invia un messaggio di amicizia) i messaggi non sono ritenuti condivisibili.
Di seguito si prosegue nella descrizione del processo di consegna dei messaggi ancora con la Figura 4. Nelle relative fasi operative il mittente ha già inviato un messaggio che in 20 à ̈ in attesa presso il server. Se esiste un’altra persona che ha inviato un messaggio con lo stesso TAG allora, in 21, se la categoria del messaggio in ingresso à ̈ rilevata essere uguale alla categoria del messaggio in uscita lo stato dei messaggi, in 22, viene impostato a “Condiviso†. Ciò in pratica avviene se si à ̈ considerata l’appartenenza alla stessa categoria, nell’ambito di tempo di validità del messaggio. Per cui in sostanza si condividono i messaggi e si fa uso dell’eventuale chat dedicata e i compiti del server finiscono qui. È previsto, in particolare l’utilizzo di una chat accessoria in 25 dedicata, in cui il mittente del messaggio viene aggiunto alla lista dei contatti della chat. Altrimenti lo stato del messaggio in 23 viene impostato “in attesa†e l’utente mittente vede il messaggio nella cartella Outbox in 24, con lo stato del messaggio, come detto, “in attesa†.
In sostanza o appena A invia il messaggio immediatamente lo si condivide, perché già c’à ̈ una persona B che sta cercando A, oppure, al contrario à ̈ A che sta cercando la condivisione con una persona B e quindi il messaggio viene impostato “in attesa†in 23 e l’utente vede in 24 il messaggio nella cartella Outbox che à ̈ in attesa, nell’arco di un delta t prestabilito a partire dall’invio. Il citato tempo di vita del messaggio può essere variabile a seconda del tipo di applicazione. È evidente che anche in una festa presso un pub, un ristorante eccetera, nell’invio del messaggio à ̈ previsto un tempo di vita in relazione alla durata dell’evento; vale a dire che per una festa che dura una serata, si prevedono dei time to live dei messaggi nell’ordine delle 3-4 ore.
Per applicazioni tipo WEB, con le tipiche funzionalità che favoriscono il mantenimento di amicizie attraverso lo scambio di messaggi, sono previsti tempi nell’ordine della giornata. In generale per la massima parte delle applicazioni in tempo reale si stabilisce un periodo nell’intorno delle 48 ore.
Nella sequenza 30 in Figura 5 à ̈ riportata la funzionalità relativa al “processo di blocco e sblocco del messaggio†. In cui à ̈ prevista come precondizione che l’utente abbia almeno un messaggio in stato “in attesa†nella propria Outbox. In 31 l’utente vede il messaggio nella casella Outbox, lo stato del messaggio à ̈ “in attesa†. Se l’utente richiede il blocco 32 del messaggio, lo stato del messaggio viene impostato a “bloccato†in 33.
Va notato che l’utente può richiedere il blocco perché in Outbox c’à ̈ il messaggio “in attesa†(inviato in precedenza) e l’utente lo vede che à ̈ in attesa di condivisione. Se, come già detto, l’utente richiede il blocco 32 del messaggio, lo stato del messaggio viene impostato a “bloccato†in 33, e il server tiene traccia in 34 di data e ora in cui il messaggio à ̈ stato bloccato. L’utente può poi chiedere lo sblocco 35 del messaggio avendo la possibilità di operare in condizioni di blocco/sblocco. Ciò accade per esempio se nell’arco delle 48 ore l’utente ripensa al contenuto iniziale e esegue la richiesta di sblocco del messaggio. L’applicativo valuta se la richiesta di sblocco à ̈ stata eseguita in 36 nell’intervallo di tempo consentito e, nel caso, lo stato del messaggio in 37 viene impostato “in attesa†, di nuovo; l’utente vede di nuovo, in 38, il messaggio nella casella Outbox con lo stato del messaggio che à ̈ “in attesa†. La funzione di richiesta di blocco del messaggio à ̈ di nuovo disponibile in 39. Se invece in 36 lo sblocco à ̈ richiesto fuori dell’intervallo di tempo consentito, l’esecuzione non à ̈ possibile, in pratica l’invito rimane inattuato, passando al set di funzioni 50; vale a dire al processo di valutazione scadenza dei messaggi in stato “bloccato†.
Riassumendo, per l’utente dal punto di vista operativo, sono possibili due procedure distinte A, B.
A-BLOCCO MESSAGGIO DEFINITIVO
i- si va nell’Outbox
ii- si visualizza il messaggio da bloccare e si attiva l’opzione “BLOCCA†iii- ora il messaggio à ̈ “BLOCCATOâ€
iv- dopo 48 ore dal primo invio il messaggio diverrà “SCADUTO†automaticamente.
B- BLOCCO TEMPORANEO DEL MESSAGGIO E SUO RIPRISTINO
a- si vuole bloccare temporaneamente la consegna del MTT?
b- si va nell’Outbox
c- si visualizza il messaggio da bloccare
d- si clicca sull’opzione “BLOCCA†.
Ora il messaggio rimarrà bloccato per 48 ore a partire dall’orario di invio. Non appena si vuole ripristinare l’invio di un messaggio bloccato:
i- si entra nell’Outbox
ii- si visualizza il messaggio da sbloccare
iii- si clicca sull’opzione “SBLOCCA†.
Ora il messaggio à ̈ sbloccato e sarà in attesa di condivisione fino alle 48 ore successive dal primo invio
Si era considerato come presupposto, che lo stato del messaggio fosse impostato inizialmente “in attesa†. È possibile che si verifichi quindi la condizione in cui viene sbloccato un messaggio che era stato bloccato precedentemente, ma il tempo di vita dello stesso à ̈ oramai scaduto. Per esempio si tenta di sbloccare un messaggio quando le 48 ore disponibili prestabilite sono scadute.
La fase 50 di Figura 8 fa riferimento al processo di valutazione dei messaggi in stato bloccato. In 51 si verifica la scadenza del messaggio bloccato, in quanto come premesso il messaggio nel suo blocco ha una scadenza, come tutti i messaggi, con un delta t, per esempio, di 48 ore. Quindi viene effettuata una verifica sommativa della scadenza del messaggio bloccato, o sbloccato. Se dopo due ore lo si blocca e poi successivamente lo si sblocca, il messaggio avrà ancora 46 ore di autonomia, se lo si sblocca dopo 24 ore ne avrà altre 24, perché si à ̈ ipotizzato che tutti i messaggi abbiano comunque un tempo di vita di 48 ore. Il blocco quindi non interrompe l’autonomia di durata dell’attesa del messaggio. Trattasi quindi di una possibilità in più che l’utente ha, nel bloccare e sbloccare, per poter, in realtà, annullare il messaggio. Di fatto tale procedura serve anche per l’annullamento del messaggio stesso.
In pratica a partire dalla “Verifica di messaggio sbloccato†51 il server imposta lo stato del messaggio a “scaduto†in 52 perché à ̈ scaduto il time to live e l’utente vede in 53 il messaggio nella propria Outbox con stato “scaduto†per cui la funzione di richiesta del blocco non à ̈ più disponibile. Trattasi come premesso di un’altra modalità per annullare un messaggio, lo si lascia permanere nell’Outbox e si fa scadere il tempo. Se il messaggio invece non à ̈ scaduto, lo stato del messaggio resta “bloccato†in 54 e l’utente vede il messaggio nella propria Outbox in 55 con stato “bloccato†.
Quanto descritto di seguito à ̈ ancora indicativo delle funzionalità tipiche riferibili al principio fondamentale della condivisione. Se si suppone che l’utente abbia già inviato un messaggio destinato a uno specifico destinatario e caratterizzato da una specifica categoria, il messaggio à ̈ visibile nella cartella Outbox con stato “in attesa†. Vale a dire che à ̈ stato mandato un messaggio con un dato TAG a una persona, ma trattasi di un primo messaggio. Se ne viene inviato un secondo a distanza di un certo tempo, per i criteri di priorità di condivisione prestabiliti l’ultimo messaggio viene ad assumere la prerogativa di condivisibile, e il primo viene annullato. Difatti in linea di principio A potrebbe inviare nell’arco delle 48 ore anche dieci, venti, messaggi a una sola persona B e l’altra persona, B, potrebbe rispondere con uno solo. L’interscambio avverrà però solo sull’ultimo messaggio di A inviato, con l’unico di B con cui si à ̈ avuta risposta.
Al momento di porre in atto il principio fondamentale della presente invenzione si ponevano diverse possibilità implementative. Tra queste quella che B potesse scaricare tutti gli n messaggi indirizzatigli (per cui vi sarebbe stato uno squilibrio mittente e ricevente), oppure quella per venire incontro all’utente che vorrebbe rafforzare il contenuto del primo messaggio che ha inviato, o altrimenti indebolirlo (renderlo meno pressante) ecc.
Nella realtà se si pensa alle attuali e-mail o agli SMS, vale a dire ai normali servizi di messaggistica, essi arrivano comunque tutti al destinatario, in quanto una volta inviati il mittente non può tornare indietro.
Invece secondo la soluzione attuale si ha la possibilità di scegliere uno status e aggiornarlo perché il criterio di gestione della priorità di condivisione stabilisce la visibilità solo sull’ultimo messaggio inviato - vale a dire il più recente -.
Si à ̈ in pratica introdotta una caratteristica funzionalità tipo buffer di memoria di transito costituita dalla virtualizzazione del rilascio condiviso del messaggio. Secondo la presente invenzione à ̈ possibile gestire quindi dinamicamente la PRIORITÀ DI CONDIVISIONE. Difatti da un lato i messaggi inviati non possono essere modificati, tuttavia à ̈ possibile bloccarne l’invio.
L’invio di un nuovo messaggio, della stessa categoria e indirizzato alla stessa persona, annulla l’invio dei precedenti se risultano essere ancora “in attesa di condivisione†.
Ciò consente di:
- evitare lo scambio simultaneo di più messaggi in rapporto ad un solo messaggio di risposta;
- aggiornare il proprio status in ogni momento, cosi da evitare la condivisione di messaggi che non rispecchiano il pensiero attuale.
Nel dettaglio il diagramma a blocchi 80 di Figura 6, partendo dai presupposti di operare con la stessa persona e con lo stesso TAG, prevede, in linea generale proprio che l’ultimo messaggio annulli il penultimo o comunque quello precedente.
La procedura 80 relativa al processo di prioritizzazione dei messaggi richiede come precondizione che l’utente A ha già inviato un messaggio destinato ad un particolare destinatario B e caratterizzato da una particolare categoria. Il messaggio à ̈ visibile nella cartella Outbox con stato “in attesa†. Si richiede che l’utente scriva in 81 un nuovo messaggio con lo stesso destinatario e la stessa categoria (già ne ha inviato uno, si presuppone, con stesso destinatario e stessa categoria). Il messaggio viene preso in consegna in 82 dal server di servizio e viene salvato tenendone traccia di data e ora. Lo stato del messaggio viene impostato a “in attesa†in 83. Mentre lo stato del messaggio precedente viene impostato ad “annullato†in 84. Nella cartella Outbox, in 85, l’utente vede il nuovo messaggio classificato come “in attesa†, e il vecchio messaggio classificato come “annullato†. Il processo à ̈ iterabile in 86 fino all’avvenuta consegna del messaggio. È evidente l’elevato grado di interattività per l’utente: per esempio si supponga di star chattando con un’altra persona ed in funzione di come prosegue la chat di primo piano si vanno ad inviare più messaggi di background, salvo poi cambiarne l’ordine anteponendo l’ultimo a tutti gli altri. Se ne può persino inviare uno blank, senza aver scritto nulla, per annullare tutti i precedenti messaggi.
La procedura di valutazione della scadenza dei messaggi in stato di attesa à ̈ riportata in Figura 7 indicata con 90. Viene inizialmente attuata una verifica 91 della scadenza del messaggio “in attesa†. Nel caso di superamento del tempo di vita, il server imposta lo stato del messaggio a “scaduto†92, e l’utente vede il messaggio nella propria Outbox con stato scaduto 93. Altrimenti lo stato del messaggio resta “in attesa†in 94, e l’utente vede il messaggio nella propria Outbox con stato “in attesa†95.
La Figura 9 à ̈ un diagramma degli stati in cui può trovarsi un messaggio. Lo stato di attesa 100 à ̈ una condizione in cui il messaggio à ̈ potenzialmente in grado di portarsi su di una serie di altre condizioni di stato diverse, in particolare: lo stato di bloccato 130 à ̈ una posizione imposta dal mittente in cui il messaggio attende l’eventuale sblocco e quindi la riattivazione; questo meccanismo consente all’utente di regolarsi in modo flessibile sul tempo di vita effettivo che vuole attribuire a un messaggio.
Il termine “stato o condizione†di condivisione di un messaggio viene normalmente riferito alla condizione di un messaggio sotto l’aspetto della possibilità di essere consegnato in 120, in quanto à ̈ contrassegnato dallo stesso TAG distintivo che caratterizza il messaggio eventualmente inviato dall’altra parte.
Lo stato di “annullato†170 si ha quando il messaggio, senza che si sia giunti alla terminazione del tempo di vita del messaggio stesso, viene eliminato dallo stesso mittente; quest’ultimo potrebbe generare l’annullamento anche per mezzo dell’invio allo stesso destinatario di un nuovo messaggio blank con lo stesso TAG.
Lo stato di “scaduto†140 viene acquisito dal messaggio quando, dopo un intervallo di tempo, il tempo di vita prestabilito del messaggio stesso scade, seppur il periodo à ̈ stato raggiunto con intervalli parziali di tempo.
Dal punto di vista operativo una volta creato un messaggio in 160, all’interno della Outbox à ̈ possibile per l’utente Bloccare e Sbloccare i tuoi messaggi, visualizzare gli MTT inviati alla community e conoscerne lo stato attraverso il conferimento delle seguenti condizioni di stato al processo messaggio:
- IN ATTESA 100 (viene conferito nel momento in cui il messaggio à ̈ stato inviato ed à ̈ in attesa di essere condiviso)
- CONDIVISO 110 (viene conferito nel momento in cui il messaggio inviato à ̈ stato corrisposto dal destinatario)
- SCADUTO 140 (questa condizione di stato viene conferita nel momento in cui il messaggio supera le 48 ore di vita dall’invio)
- ANNULLATO 170 (questa condizione di stato viene conferita nel momento in cui si invia ad una stessa persona un nuovo messaggio con stesso TAG) - BLOCCATO (questa condizione di stato viene conferita nel momento in cui l’utente dispone il blocco/sblocco del messaggio; vale a dire che il messaggio può ritornare in uno stato di attesa 100 per mezzo dei cambiamenti di stato, bloccato/sbloccato 130).
Al messaggio annullato in 170 o che ha assunto lo stato di scaduto 140, viene in ogni caso conferito l’attributo di non condiviso 150.
Il dispositivo di visualizzazione solidale 5 à ̈ un dispositivo elettronico dotato di un microprocessore 7 che a sua volta interlavora con un’interfaccia 802.11 16 che lo collega in modalità wireless al server 1 centrale di servizio di gestione della condivisione. Il microprocessore 7 à ̈ anche collegato ad un circuito di potenza 29 per il pilotaggio dei LED, in grado di comandare direttamente un solo dispositivo nell’ambito di una N-pla presente sul dispositivo di visualizzazione solidale 5. Il circuito di potenza 29 à ̈ alimentato da una batteria ricaricaribile cui viene fornita potenza prima dell’evento, in cui il dispositivo di visualizzazione solidale viene utilizzato.
Il microprocessore esegue le funzioni relative all’interfacciamento in protocollo TCP/IP verso il server 1, alla decodifica dei comandi, ed al comando di accensione dei LED. Va notato che lo standard operativo per il funzionamento dei dispositivi di visualizzazione solidale secondo la presente invenzione à ̈ l’IEEE 802.11 che definisce un insieme di protocolli di trasmissione per l’interfaccia sia tra client 5 e base station 1 (o access point) sia tra client wireless 5’, 5†, 5<n>.
La funzione dell’interfaccia 802.11 permette di stabilire una connessione con il server 1 locale secondo lo standard 802.11, e a connessione stabilita permette al microprocessore 7 di ricevere segnali dal server di rete e di inviare sulla rete le risposte ai comandi ricevuti. In una fase di caricamento firmware degli identificativi di rete da parte del produttore durante la programmazione iniziale del dispositivo di visualizzazione solidale vengono anche inseriti gli indirizzi di livello due e tre della singola scheda di rete (unici sulla rete 802.11 wireless), del dispositivo di visualizzazione solidale.
I segnali relativi all’avvenuta condivisione dei messaggi sono inviati al microprocessore 7 dal server 1 del sistema di gestione del servizio di condivisione attraverso l’antenna 16. Con la loro acquisizione si stabilisce uno stato di allerta (per esempio mediante blinking rosso, giallo, verde), e le risposte ai comandi sono restituite dal microcontrollore allo stesso server 1 di gestione del servizio di condivisione, come si vede dallo schema di comunicazione riportato in Figura 2.
Il dispositivo 5 di visualizzazione solidale opera in altri termini come dispositivo di RxTx in tempo reale. Difatti all’accensione del diodo LED 4 specifico, il possessore del dispositivo 5 di visualizzazione solidale può far corrispondere la pressione di un tasto 4<1a>, 4<1b>, 4<1c>, di una sezione specifica del pannello in corrispondenza del LED attivato e di qui comunicare al “partner virtuale†l’avvenuta ricezione e acquisizione del messaggio su un percorso RxTx locale. Tale percorso à ̈ definito a partire dal server locale 1 di gestione del servizio di condivisione, senza far intervenire l’operatore di rete 3 o il provider 2.
La segnalazione di messaggio ricevuto può configurarsi per esempio con il passaggio da blinking a continuo del segnale luminoso emesso. Di qui la possibilità di reincontrarsi, riprendere la conversazione interrotta ecc. da parte delle due persone che hanno instaurato la trasmissione dei segnali condivisi.
A monte del server 1, come riportato in Figura 2, à ̈ presente la rete internet con i relativi provider 2 così come i vari operatori 3 di rete cellulare. Gli SMS, le e-mail, gli MMS ecc. (contraddistinti dal relativo TAG), vanno indirizzati alle relative utenze di default quali rispettivamente, cellulari, caselle di posta elettronica 14’, 14†, 14†’ ecc., e vengono inoltrati in contemporanea al server 1 di gestione del servizio di condivisione, che ne gestisce il processo di eventuale condivisione.
A sua volta il server 1 di gestione del servizio di condivisione deve aggiornare la visualizzazione del dispositivo di visualizzazione solidale 5, per cui prepara un comando che contiene la sezione da aggiornare e il LED 4 che deve essere acceso - portato in blinking - in quella sezione. Il server 1, come si vede dalla Figura 2, invia il comando in protocollo 802.11 al dispositivo di visualizzazione solidale 5. Il dispositivo di visualizzazione solidale 5, quando riceve il comando, verifica se à ̈ corretto, in particolare se il numero della sezione corrisponde ad una delle sezioni 4 di cui à ̈ dotato, e se il LED che deve essere acceso non à ̈ già in modalità accesa o blinking. Se il comando à ̈ accettato, viene immediatamente attivato (il microprocessore accende, oppure, dispone in modalità blinking il relativo LED) e il dispositivo di visualizzazione solidale può inviare un acknowledgement affermativo al server 1 di gestione del servizio di condivisione. Se il comando non ha il formato richiesto, o se il numero della sezione non corrisponde a nessuna di quelle (i x m x n) disponibili, o se il LED indicato à ̈ già acceso, il dispositivo di visualizzazione solidale 5 non modifica l’accensione dei LED 4 ed invia una risposta negativa al server 1 di gestione del servizio di condivisione.
Poiché il dispositivo di visualizzazione solidale 5 non fa che attuare semplici comandi ricevuti dal server 1 di gestione del servizio di condivisione, esso à ̈ dotato di una capacità di elaborazione ridotta. Più complesse sono invece le azioni che, all’interno del server 1 di gestione del servizio di condivisione permettono di gestire il database 1’ degli ID, elaborano i messaggi (e-mail, SMS, MMS, ecc. ricevuti) e creano i comandi per i dispositivi 5 di visualizzazione solidale.
Come premesso in una fase di configurazione iniziale sono memorizzate nel sistema di archiviazione 1’, in apposite tabelle - tipo la Tabella 1 -, tutti gli schemi operativi del sistema di monitoraggio da realizzare. Esse sono, ad esempio:
A- Elenco dei dispositivi 5 di visualizzazione solidale presenti nel sistema e loro indirizzi di rete; per ogni dispositivo di visualizzazione solidale à ̈ stabilito l’elenco delle persone da monitorare e ad ogni persona, che ne faccia richiesta, à ̈ associato un dispositivo di visualizzazione solidale;
B- Elenco delle conoscenze da monitorare; come si à ̈ premesso le persone con le quali si vogliono scambiare eventuali messaggi sono inserite inizialmente, all’avvio dell’evento, esse sono inserite in un database 1’ e la relativa istanza viene a costituire i riferimenti di inoltro SMS, e-mail ecc., da parte dei rispettivi operatori di rete telefonica 3 e dei provider 2 dei servizi di e-mail.
Da un punto di vista tecnico delle reti di telecomunicazioni, tali tipi di inoltro sono dei processi alquanto comuni e standardizzati.
In una diversa soluzione a carattere minimale, à ̈ evitato l’impiego di operatori di rete telefonica e si fa riferimento solo ad applicazioni locali. Per esempio in una festa tra persone in relazione tra loro (conoscenti e/o facenti parti di un gruppo di interesse o associazione), sono previste le seguenti fasi operative:
i- ognuno dei partecipanti, precedentemente o all’ingresso si registra, inserendo i propri dati: nome e cognome - eventualmente anche una foto -attraverso una postazione computer 1 su di cui à ̈ installato l’applicativo dedicato.
ii- ad ogni partecipante viene associato un dispositivo solidale di visualizzazione 5.
iii- il bracciale à ̈ collegato al server - computer 1 attraverso una postazione radio (Wi-Fi), essendo la postazione Wi-Fi connessa al computer stesso.
Come precedentemente descritto questo bracciale 5 Ã ̈ composto da un quadrante (tipo orologio) munito di coperchio.
Il quadrante à ̈ composto da almeno tre LED luminosi di colore diverso, uno per indicare un messaggio di amore, uno per indicare un messaggio di amicizia e uno per indicare un messaggio di eros; per cui si avrà che se il LED à ̈ fisso si à ̈ condiviso un messaggio con quel determinato TAG, se il LED à ̈ ad intermittenza si sono condivisi più messaggi di quel tipo di TAG, ed ad ogni messaggio condiviso corrisponde una vibrazione del bracciale.
Lateralmente al bracciale 5 un tasto permette di resettare il segnale luminoso del LED.
Come descritto anche di seguito, all’interno della sala in cui si svolge la festa sono previste una serie di postazioni computer 122 su di cui à ̈ installato l’applicativo dedicato.
Attraverso questo software le persone si registrano e si scambiano messaggi (MTT).
Ad esempio Mario Rossi invia dalla postazione abilitata un MTT d’amicizia a Francesca Bianchi (ovviamente tutti e due sono registrati sul server). Francesca Bianchi successivamente invia un MTT di amicizia a Mario Rossi.
In questo istante il software attraverso il server 1 invia segnali radio alla postazione Wi-Fi 121 che a sua volta manda il messaggio radio al bracciale 5 facendo illuminare, sia a Mario che a Francesca, il LED dedicato.
Per visualizzare il messaggio ci si reca alla postazione 122 e si visualizzano i messaggi condivisi(e non).
Ancora con un’ulteriore variante alla configurazione appena descritta si escludono i bracciali e si utilizzano terminali tipo smartphone e tablet con connessione Wi-Fi.
Un esempio di situazione tipo con riferimenti al sistema hardware e software di utilizzo à ̈ quello di una festa tra persone in relazione tra loro (conoscenti e/o facenti parti di un gruppo d’interesse o associazione).
Ognuno dei partecipanti, precedentemente all’ingresso si registra, inserendo i propri dati: nome e cognome (eventualmente anche una foto) attraverso una postazione computer (1) su di cui à ̈ installato l’applicativo dedicato. Alla registrazione ad ogni nome verrà associata una password. È sottointeso che ogni partecipante deve avere l’applicazione idonea sul terminale da abilitare.
Si accede all’applicazione dal proprio terminale 14 inserendo la password associata al proprio nome, una volta entrati à ̈ possibile attraverso la community selezionare gli utenti e inviare MTT con TAG di interesse (amicizia, amore, eros).
Al momento di una condivisione di un MTT il terminale vibra e lo schermo si illumina segnalando l’arrivo di un MTT. A questo punto accedendo all’applicazione à ̈ possibile visualizzare gli MTT condivisi(inbox), inviati (out box) e i loro vari stati di: in attesa, condiviso, scaduto, annullato, bloccato.
Le due proposte descritte che superano l’intervento dell’operatore di rete telefonica, non escludono un funzionamento contestuale, infatti esse possono interagire.
Un’ulteriore realizzazione preferita della presente invenzione à ̈ implementata, così come schematizzato in Figura 3, nell’ambito delle discoteche e delle sale da ballo 120 (sempre quindi nell’ambito di un ambiente circoscritto in presenza di persone che già si conoscono, potrebbe persino trattarsi, in un ambito più esteso, di un villaggio vacanze o di una nave crociera) e prevede l’utilizzo del dispositivo solidale di condivisione 5 con delle funzioni di localizzazione della particolare persona in modo da poter rilevare se la stessa in un dato momento à ̈ in compagnia di altre persone (eventualmente dello stesso sesso, se à ̈ al ristorante, al bar, se invece à ̈ da sola e quindi sta aspettando un invito a ballare).
Il riferimento à ̈ specifico a taluni ambienti in cui la donna à ̈ tipicamente invitata dall’uomo a ballare, in coppia, uno o più pezzi musicali. In tali situazioni si verifica talvolta che per incomprensioni o per timidezza, o per altro motivo persone che si conoscono non riescono a comunicare l’invito, seppure entrambe gradirebbero ballare insieme. La realizzazione dell’invenzione per tale specifico utilizzo richiede oltre al braccialetto (dispositivo solidale di condivisione) 5, una configurazione hardware dedicata con dei localizzatori RxTx distribuiti nelle sale.
Il dispositivo solidale di condivisione 5 à ̈ configurato esso stesso come segnalatore di presenza rilevato in una data posizione con precisione affidabile. Vale a dire che oltre alle funzioni già definite relative alla ricezione del segnale di messaggio e all’invio di relativo ack condiviso in regime wireless su una data frequenza operativa, il braccialetto 5 ha delle funzionalità trasmissive (eventualmente su altre frequenze) per segnalare la presenza in prossimità dei sensori 121 diffusi nell’ambito del locale.
Le coordinate per la localizzazione sono basate su una rete di sensori 121 in un sistema di coordinate locali con dei nodi beacon che sono semplici nodi ordinari i quali conoscono a priori le loro coordinate globali, in quanto registrate al momento del posizionamento/installazione nella sala.
Nella rete di sensori ogni nodo 121 possiede un’unità radio RxTx necessaria allo scambio di informazioni sia con i vari braccialetti sia con il server 1 per l’aggiornamento della banca dati 1" delle localizzazioni. Questi dispositivi di localizzazione 121 sono impiegati dalla rete con la tecnica basata sul rilevamento della potenza del segnale ricevuto (Received Signal Strength Indication) RSSI. In teoria l’energia di un segnale radio diminuisce con il quadrato della distanza dalla sorgente. Come risultato il nodo 121 che riceve e trasmette i segnali radio à ̈ in grado di usare la potenza del segnale ricevuto dal dispositivo solidale di condivisione 5 in prossimità per calcolare la distanza del trasmettitore contenuto nel dispositivo solidale 5 di condivisione stesso. In pratica le misure di RSSI contengono però rumore, dovuto al fatto che la propagazione tende ad essere non uniforme in ambienti reali; pertanto i segnali radio si propagano in modo diverso attraverso mezzi differenti: ostacoli fisici come muri, griglie metalliche e oggetti simili deviano e assorbono le onde radio.
Pur tuttavia questa tecnica, nell’utilizzo configurato, si rivela oltremodo efficace in quanto altre soluzioni che fanno uso di microfoni, rilevatori di segnali acustici, angoli di arrivo, compassi digitali eccetera, a causa del rumore acustico di fondo, sono del tutto impraticabili in ambienti quali le discoteche o le sale da ballo. Invece una serie di ottimizzazioni del metodo di rilevamento della potenza elettromagnetica a RF e un sovradimensionamento del numero di nodi 121 ha permesso un miglior uso del metodo RSSI anche attraverso una opportuna calibratura delle radio RxTx dei nodi sensori 121.
Una tipica applicazione à ̈ nell’ambito delle specifiche Zigbee; non si entra però nel merito di questo tipo di soluzione e della relativa ottimizzazione della ricetrasmissione in presenza di rumore in quanto la letteratura relativa à ̈ ampia ed approfondita.
Dal punto di vista della realizzazione della rete di sensori, per la presente invenzione, à ̈ importante che se Mario Rossi vuole invitare Francesca Bianchi egli possa sapere se lei in quel momento à ̈ lì, in sala 120, in attesa di un invito ed à ̈ anche importante sapere se lei à ̈ in compagnia di un uomo o una donna; nel primo caso potendosi prenotare per un successivo ballo, nel secondo caso potendo inviare un invito diretto.
In tale ambito il meccanismo della condivisione dello stato del messaggio di attesa/sospeso/sbloccato trova una significativa utilizzazione in quanto all’inizio della serata un utente A dà la sua disponibilità “sospesa†a condividere eventuali messaggi di invito a ballare, disponendo nella propria OutBox dei messaggi di invito per gli eventuali partner virtuali B, D e H. Analogamente B darà la propria disponibilità eventuale a ballare, disponendo nella propria OutBox dei messaggi di invito per gli eventuali partner virtuali A, D, F, ponendo tale disponibilità in “sospeso†e da riattivare, sbloccandola, solo se si verifica un dato evento per l’applicazione. Difatti potrebbe succedere, per esempio, che una ballerina abbia trovato il suo partner ideale a inizio serata e non vuole più cambiarlo nel corso della serata stessa.
In tale ambito assume quindi un ruolo fondamentale la flessibilità tipica del presente trovato che presuppone la possibilità di settare in stato di attesa, bloccato, sbloccato ecc. un dato messaggio.
Inizialmente il procedimento di inserimento ed accesso à ̈ del tutto simile a quello del database 1’ descritto per le soluzioni enunciate sopra.
Vale a dire l’utente che accede al locale si registra in una banca dati 1†nel momento in cui gli viene fornito e associato un braccialetto 5. Si costituirà una tabella tipo:
Nome Cognome, Codice Identificativo Braccialetto
Paolo C 0001
Maria L 0002
Paolo D 0003
Maria F 0004
Francesca B 9999
Non à ̈ necessario fornire ulteriori informazioni in quanto le persone si conoscono almeno di nome. Ma se si volessero utilizzare i dispositivi 5, e le relative tecniche di ricerca, à ̈ sufficiente inserire una foto per ciascun utente.
Per valutare la presenza in sala di un potenziale partner sono previste delle schermate sui display delle postazioni 121 distribuite in sala. Tali schermate che riportano la pianta stessa del locale con segnalatori indicati relativi alla posizione della persona cercata una volta che il relativo nome viene fornito in ingresso alla procedura di ricerca.
È possibile quindi notare sul display 122 attraverso una soluzione touch screen, oppure, scorrendo con un mouse, la presenza della persona cercata e se lei à ̈ in prossimità di altre persone rilevando il sesso sulla base di una colorazione o una segnalazione diversa. In una soluzione particolare compare sullo schermo il nome stesso Paolo C., Mara F., ecc. con diversa colorazione a seconda del sesso. Difatti ciascun utente à ̈ in possesso del braccialetto 5, vale a dire un’unità solidale comprendente un sistema RxTx che si interfaccia con il localizzatore/sensore 121 locale e quindi con il sistema centrale 1. Questa soluzione permette di individuare la posizione con elevata precisione rispetto alle dimensioni della sala. È evidente che se due donne sono una affianco all’altra, una o l’altra può essere direttamente invitata da un uomo. Se invece le persone sono un uomo e una donna non la si invita oppure disponendo un messaggio nella OutBox la si prenota. Oppure ancora può succedere che la donna o la persona sia localizzata al bar 124 o al ristorante 125, cioà ̈ non à ̈ tra quelle che sta seduta in attesa di essere invitata. Nel qual caso l’utente può dilazionare l’invio dell’invito disponendo il messaggio in condizione di attesa o bloccato.
È importante rilevare con precisione centimetrica dov’à ̈ e con chi à ̈ la persona che si sta cercando, se sta ballando oppure no, ecc.
L’utilizzo di un sistema localizzatore a GPS non andrebbe bene perché come noto esso produce slittamenti con tolleranze nell’ordine del mezzo metro, cosa che nell’ambito del trovato potrebbe ingenerare confusioni gravissime.
Anche per quest’altra soluzione à ̈ previsto che ci sia una configurazione con il server 1 nel locale (con programma applicativo di gestione, tipo PHP, residente) prescindendo quindi da cellulari o laptop che richiedano operatori di rete per interfacciarsi tramite SMS oppure e-mail. Si fa riferimento quindi a delle postazioni 122 nel locale con scambio di messaggi da leggere contestualmente per mezzo della diffusione effettuata dal server 1.
La segnalazione à ̈ comunque effettuata dal braccialetto dispositivo solidale di condivisione 5. Quest’ultimo in una soluzione minimale può presentare anche solo tre LED che segnalino la presenza di un dato tipo di messaggio con segnalazione specifica.
Va rilevata la particolare utilità di un tastierino 4<1a>, 4<1b>, 4<1c>, in corrispondenza di ciascun LED. Ciascuno di questi tasti, digitabili per esempio per mezzo di uno stilo dedicato (non riportato in figura), questa volta à ̈ configurato per svolgere la funzione di comando dell’invio di un messaggio che à ̈ già stato scritto precedentemente ed à ̈ stato salvato in un server (1) bloccato, in attesa di essere inviato, oppure che fa parte di un set ristretto di messaggi predefiniti presso il server. In questa modalità il dispositivo di visualizzazione solidale svolge anche la funzione di (abilitatore all’) invio del messaggio in modo interattivo e senza alcuna perdita di tempo da parte della persona in possesso del braccialetto stesso. È il caso ancora qui di rilevare la particolare utilità della classificazione in tre tipologie di messaggi in un ambito tipo discoteca in cui a livello esemplificativo si avrebbe
- Messaggio di amicizia: ti prenoto per il prossimo giro.
- Messaggio di amore: come sempre due corpi e un’anima o riserva tutti i balli per me.
- Messaggio di eros: facciamo due merengue e poi andiamo a casa tua/mia.
Nella soluzione gestita in rete locale, sinora descritta, l’applicativo à ̈ in pratica residente sul pc server locale 1 che svolge anche la funzione di concentratore ed elaboratore delle informazioni derivanti dalla rilevazione RxTx per mezzo dei sensori 121. Contestualmente l’applicativo traccia una mappa dinamica del locale con le relative presenze, che viene inviata alle singole postazioni 122 distribuite nei vari ambienti.
Così come d’altra parte, in una realizzazione alternativa che impiega altra tipologia di dispositivo solidale à ̈ possibile che questo tipo di segnalazione venga ricavato sul telefonino oppure sul laptop per mezzo dell’accensione di specifici segnali indicatori.
Si intende inoltre che la realizzazione à ̈ descritta al solo scopo di meglio specificare i dettagli della possibile realizzazione dell’invenzione, ma sono possibili numerose realizzazioni alternative del dispositivo di visualizzazione solidale e del sistema che lo gestisce. In particolare, esistono sistemi con una distribuzione geografica diffusa (si pensi ad esempio a postazioni in cui sono operativi social network quali Facebook o Twitter). In tal caso à ̈ possibile simulare il dispositivo 5 di visualizzazione solidale hardware con un apposito programma che va in esecuzione in una postazione client. Il simulatore riporta a video l’immagine del dispositivo di visualizzazione solidale, sostanzialmente, secondo la sequenza di LED di Figura 1.
Di qui un’ulteriore realizzazione preferita in cui il dispositivo di visualizzazione à ̈ simulato a video di un PC con i nomi delle “conoscenze monitorate†riportate su “etichette software†configurabili da utente e l’accensione dei LED che à ̈ simulata con effetti grafici di luminosità o di blinking.
È inoltre possibile instaurare una chat privata in tempo reale solo tra due utenti con MTT condivisi, come peraltro indicato in Figura 4 con la procedura 25.
I due utenti possono partecipare alla loro chat privata cliccando sul link preposto presente nella barra di navigazione della homepage. Sono previste le fasi relative: 1) apertura di una finestra di dialogo per trovare i nomi degli utenti che hanno condiviso un MTT.
2) al Click sul nome con cui avere l’intrattenimento in chat e che può comunicare gratuitamente e senza limiti di tempo e avere l’opportunità di condividere in tempo reale tutti i pensieri.
In chat à ̈ possibile continuare ad inviare MTT direttamente dalla finestra di dialogo seguendo la procedura normale :
i- si clicca su una delle 3 icone/link (Amicizia, Amore, Eros) presenti sulla barra di navigazione posta in alto nella finestra di dialogo.
ii- si scrive direttamente il testo del tuo nuovo MTT, se si vuole si inserisce un allegato, poi si preme il tasto INVIO.
iii- ora il MTT segue le regolari procedure di attesa ed eventuale condivisione in outbox ed inbox senza modificarne né il meccanismo né il tempo di scadenza. Vantaggi ed industrialità del trovato
È ipotizzabile quindi una condizione di lavoro e/o di svago in cui un utente sia impegnato in tutta altra attività, ma nel momento in cui vi à ̈ una variazione negli stati dell’elenco delle persone con le quali auspica vi sia una condivisione di messaggi, allora sullo schermo compare il riquadro di visualizzazione col relativo LED lampeggiante. Per altro à ̈ di immediata implementazione invece la condizione operativa in cui operazioni di scambio interattivo di messaggi, tipo chat, possono, esse stesse, essere segnalate da una presenza di una condivisione con un processo parallelo.
Un vantaggio evidente della soluzione configurata riguarda la praticità delle operazioni da eseguire. Per esempio nel senso che se si fa riferimento a un evento tipo festa, non si ha tempo di aprire finestre, inserire password, leggere e-mail o inviare SMS, allora tutto questo viene gestito in tempo reale mediante un dispositivo di visualizzazione solidale delle condivisioni in corso.
È importante rilevare che si stanno inviando dei messaggi riservati oggetto di privacy e di cui si vuole minimizzare il grado di esposizione in ogni modo. È interessante notare come non sia possibile l’avviso o la ricezione di notifiche su messaggi in corso di invio, in quanto proprio la scelta di operare con un livello di privacy massimo, prevede che non vi possano essere messaggi in vita il cui destinatario non à ̈ designato. Bensì il messaggio, blindato nel suo contenuto, à ̈ previsto che possa essere aperto esclusivamente dal destinatario. Altre soluzioni secondo la tecnica nota hanno invece previsto di tenere in sospeso il messaggio, comunicando al destinatario la presenza di tale messaggio in sospeso, senza comunicargli né il mittente né il livello di interesse - (ai quali comunque il destinatario potrebbe arrivare tramite una scansione delle proprie conoscenze una volta messo al corrente dell’ipotetico messaggio a lui diretto). La copertura traslabile sullo schermo del dispositivo di visualizzazione solidale evita la visualizzazione degli stati anche ai non possessori.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi, tra un insieme di utenti, con un servizio di messaggistica in cui lo scambio e la consegna ai destinatari di messaggi tra due utenti viene effettuata solo nel caso detti messaggi siano stati contrassegnati dai mittenti con lo stesso TAG/marca indicativo della relativa classificazione in una medesima categoria, caratterizzato dal fatto di comprendere: a- una pluralità di dispositivi (5) RxTx solidali, ciascuno in possesso di un utente, ciascuno di tali dispositivi (5) solidali essendo fornito delle funzionalità per: a-i) ricevere e visualizzare per mezzo di LED dedicati (4) la segnalazione di presenza di messaggi in condivisione la cui lettura à ̈ attuabile in differita, presso delle postazioni (122) localizzate in prossimità; a-ii) inviare ad un server centrale di controllo (1) per mezzo di apposito tastierino (9’, 9†, 9†’) un segnale di attivazione, e di abilitazione alla lettura - nel caso vi sia condivisione - da parte del destinatario, di un messaggio da condividere la cui scrittura à ̈ stata attuata, in anticipo, presso una postazione (122) dedicata; a-iii) inviare segnali di presenza per essere localizzato da una rete di sensori (121) rilevatori predisposti nell’ambiente circoscritto; b- un server (1) centrale di controllo, con un relativo sistema di elaborazione, interfacciato per mezzo di rete wireless ai dispositivi (5) solidali in possesso degli utenti e alla rete di sensori (121) rilevatori, predisposto per lo store and forward dei messaggi in arrivo da inoltrare al destinatario in caso di condivisione col mittente; c- una banca dati (1’) di archiviazione dei dati relativi all’utenza ed ai dispositivi (5) solidali da associare uno a ciascun utente, d- una serie di postazioni (122) sparse nell’ambito circoscritto, ciascuna comprendente un display, delle unità di I/O ed una interfaccia a Rx/Tx per le comunicazioni con il server (1), presso ciascuna di dette postazioni (122), ciascun utente potendovi: I- inserire e predisporre i messaggi da inviare, II- leggere i messaggi condivisi in arrivo, e III- rilevare e visualizzare la posizione attuale di altri utenti identificati per mezzo dei relativi dispositivi (5) in detto ambito circoscritto.
  2. 2. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che nella banca dati per l’archiviazione (1’) dei dati inerenti il servizio, compresa nel server (1) centrale di controllo, sono memorizzate le tabelle, relative agli schemi operativi di monitoraggio dell’utenza, che comprendono: A- un elenco dei dispositivi (5) di visualizzazione solidale presenti nel sistema e i loro indirizzi di rete wireless, ad ogni persona che ne faccia richiesta essendo associato, per ogni evento, uno di tali dispositivi di visualizzazione solidale (5) e per ogni dispositivo di visualizzazione solidale essendo stabilito un elenco delle persone i cui messaggi in arrivo vanno monitorati; B- un elenco delle utenze da monitorare, le persone con le quali si vogliono scambiare eventuali messaggi essendo inserite inizialmente, all’avvio di un evento, nella tabella dedicata e la relativa istanza venendo a costituire il riferimento per l’inoltro condiviso dei messaggi di messaggistica elettronica, da parte del server di controllo centrale (1).
  3. 3. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il server centrale (1), à ̈ interfacciato alla rete internet con i relativi provider (2) così come ai vari operatori (3) di rete cellulare, i messaggi scambiati e condivisi dagli utenti essendo costituiti da SMS, e-mail, MMS - contraddistinti dal relativo TAG -, indirizzati alle relative utenze di default quali rispettivamente, cellulari, caselle di posta elettronica (14’, 14†, 14†’) per mezzo ed attraverso un buffer temporaneo presente nel server (1) di gestione del servizio di condivisione, che ne controlla l’eventuale condivisione, a sua volta il server (1) di gestione del servizio di condivisione disponendo, in condizioni di condivisione, la visualizzazione di allarme sul dispositivo di visualizzazione solidale (5), attraverso la compilazione e l’invio di un comando che contiene le informazioni su un LED (4) che deve essere illuminato.
  4. 4. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che come terminali di segnalazione e/o visualizzazione (5) si utilizzano direttamente terminali tipo smartphone e tablet con connessione Wi-Fi, nella banca dati (1’) compresa nel server (1) centrale di controllo essendo memorizzate le tabelle, relative agli schemi operativi di monitoraggio degli identificativi delle persone con le quali si vogliono scambiare eventuali messaggi, tali identificativi essendo inseriti inizialmente, all’avvio di un evento, in una banca dati (1’) dedicata e la relativa istanza venendo a costituire i riferimenti per l’inoltro di SMS, e-mail, MMS da parte del rispettivo operatore di rete telefonica (3) e/o del provider (2) dei servizi di e-mail.
  5. 5. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che ciascun dispositivo di visualizzazione solidale (5) à ̈ configurato con una serie di zone elementari superficiali, ciascuna zona elementare della parte superiore del dispositivo (5) di visualizzazione solidale, essendo localizzata da un posizionamento A[m, n], matriciale, funzionale sull’area di visualizzazione con sequenze di N-ple di LED (4) configurabili dall’utente, in un’apposita fase di definizione, associando ciascun gruppo di LED all’ID di una particolare persona, al momento di ciascuna inizializzazione e predisposizione del dispositivo di visualizzazione; al pannello superiore essendo quindi associata una matrice divisa in mxn sezioni, una per ogni utente da monitorare, e in ogni sezione essendo presenti “i†Led per un totale di i x m x n LED, totali, sulla facciata superiore del dispositivo (5) di visualizzazione solidale.
  6. 6. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che una la conformazione a braccialetto presenti una copertura slittevole (6) mantenuta in posizione per effetto della compressione di un elemento elastico, detta copertura ricoprendo normalmente il quadrante con i LED, per rendere possibile, quando si vuole vedere quali LED sono stati attivati, un breve repentino spostamento di lato della copertura (6) stessa in grado di traslare e tornare immediatamente in posizione di copertura.
  7. 7. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che l’almeno una N-pla di LED à ̈ composta da un LED verde, un LED giallo e un LED rosso, operando la classificazione delle marcature distintive in base a tre tipologie di TAG, rispettivamente, uno per indicare un messaggio di amore, uno per indicare un messaggio di amicizia e uno per indicare un messaggio di eros.
  8. 8. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il dispositivo di visualizzazione solidale (1) con display a singoli LED à ̈ dotato di un microprocessore (7) che a sua volta interlavora con un’interfaccia wireless (16) che lo collega al server centrale (1) di gestione della condivisione, il microprocessore (7) essendo alimentato da un circuito di potenza (29) per il pilotaggio dei LED, e comandando per ciascun invio un solo diodo luminoso, di una N-pla presente su ciascun quadrante del dispositivo di visualizzazione solidale (5).
  9. 9. Sistema telematico per l’inoltro condiviso di messaggi secondo ciascuna delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che al dispositivo solidale di visualizzazione (5) sono attribuite funzioni di localizzazione del possessore essendo esso configurato come segnalatore di presenza rilevato con precisione affidabile attraverso la trasmissione di un segnale su una data frequenza operativa, in modo che la sua presenza sia rilevata in prossimità dei sensori (121) diffusi in ambito delimitato, le coordinate per la localizzazione essendo basate sulla rete di sensori (121) registrate al momento della loro installazione nell’ambito circoscritto da monitorare, in detta rete di sensori ogni nodo (121)comprendendo una unità radio RxTx che scambia informazioni sia con i vari dispositivi solidali di visualizzazione (5) in prossimità, sia con il server (1) per l’aggiornamento della relativa banca dati (1†) delle localizzazioni, e dal fatto che una volta che il relativo ID viene fornito in ingresso alla procedura di ricerca, la presenza di un utente del servizio nell’ambito circoscritto sia visualizzata sulle schermate dei display delle postazioni (121) distribuite, tali schermate essendo prodotte mediante elaborazione grafica da parte del server (1) centrale, di controllo, che le invia alle varie postazioni, riportando - dette schermate - la pianta stessa del locale con indicatori che mostrano in tempo reale la posizione della persona cercata.
  10. 10. Tecnica di scambio simultaneo di messaggi di messaggistica elettronica, che opera con una prima parte A ed una seconda parte B in qualità di utenti in grado di scambiarsi messaggi, potenzialmente in condivisione, quando A invia un messaggio a B, e a sua volta B invia un messaggio ad A, con il medesimo TAG distintivo associato ai due messaggi, tale coincidenza abilitando lo scambio contemporaneo degli stessi, caratterizzato dal fatto che il trasferimento e l’inoltro dei due messaggi avviene per mezzo dell’intervento: i- di una terza parte - costituita dai servizi forniti dall’operatore di rete telefonica (3) o dal servizio di posta elettronica (2) - che opera come concentratore/instradatore dei messaggi ricevuti, e ii- di una quarta parte costituita da un server (1) di gestione del servizio di condivisione, che si limita ad un controllo esclusivo sulla presenza di un TAG condiviso, senza comunque aprire il messaggio stesso, e si avvale di processi di store and forward, derivanti dalle disposizione di preset.
  11. 11. Tecnica di scambio simultaneo di messaggi di messaggistica elettronica secondo la rivendicazione 10 caratterizzata dal fatto che per associare e rendere operativo per ciascun utente un proprio dispositivo (5) di monitoraggio e segnalazione dell’arrivo del messaggio in condivisione, fornito di almeno una N-pla di LED, siano eseguite le seguenti fasi procedurali: a- si esegue una inizializzazione che selezioni, autentichi e abiliti il dispositivo (5) valutando la funzionalità trasmissiva del dispositivo stesso, di qui eseguendo un processo, dedicato presso il server (1), di attribuzione dell’identificativo dell’utente ID al dispositivo di visualizzazione solidale (5); b- una volta rilevato e selezionato il dispositivo (5) come nella fase a, si attiva una procedura che permette per ciascun utente con un proprio ID di accedere al server (1) di controllo e gestione, al momento, con una propria password per inserire una serie di identificativi locali temporanei e/o e-mail e/o numeri di cellulare, relativi alle conoscenze da monitorare, l’abbinamento avvenendo attraverso l’associazione dell’identificativo dell’utente e del relativo dispositivo (5) di visualizzazione solidale a una data enumerazione di conoscenze, tale operazione essendo ripetuta in qualsiasi momento, ogni volta che si vuole inserire nella lista un altro partner virtuale del quale si vogliono monitorare eventuali messaggi in condivisione in arrivo; c- si include/esclude, se richiesto, momentaneamente, una volta che l’utente ha effettuato le associazioni del punto c, un qualsiasi dispositivo (5) dall’attività di condivisione dei messaggi, l’utente proprietario accedendo, al momento, al server, con la propria password per eliminare oppure reinserire gli identificativi delle persone con le quali vuole - oppure momentaneamente non vuole - condividere messaggi; d- sono identificati volta per volta per ciascun messaggio in arrivo gli ID dell’utente mittente e dell’utente destinatario dell’eventuale comunicazione di avvenuta condivisione di messaggi, in base alla definizione in preliminare -b del gruppo di utenti dai quali ricevere messaggi, precedentemente selezionato, e in base all’associazione effettuata dal sistema del proprio ID a RxTx a una serie di identificativi tipo identificativo locale temporaneo, e-mail o numero di telefono cellulare, in modo che sulla base dell’eventuale condivisione dei TAG possa essere posto in atto lo scambio dei relativi messaggi.
  12. 12. Tecnica di scambio simultaneo di messaggi di messaggistica elettronica secondo le rivendicazioni 10-11, caratterizzata dal fatto che il dispositivo (5) di visualizzazione solidale funzioni come dispositivo RxTx in tempo reale, in base alle fasi operative che seguono: a- i segnali relativi all’avvenuta condivisione dei messaggi sono inviati in modalità wireless ad un microprocessore (7) presente sul dispositivo (5) solidale di visualizzazione, dal server (1) del sistema di gestione del servizio di condivisione attraverso un sistema di antenne distribuite (16) ed i relativi protocolli di comunicazioni; b- con la loro acquisizione si stabilisce uno stato di allerta, e le risposte ai comandi sono restituite dal microcontrollore allo stesso server (1) di gestione del servizio di condivisione attraverso il sistema di antenne distribuite (16) e dei relativi protocolli di comunicazioni, c- all’accensione del diodo LED (4) specifico, il possessore del dispositivo (5) di visualizzazione solidale può eventualmente far corrispondere la pressione di un tasto (9’, 9†, 9†’) di una sezione specifica del pannello in corrispondenza del LED attivato di qui comunicando al “partner virtuale†l’avvenuta ricezione e acquisizione del messaggio su un percorso RxTx locale.
  13. 13. Tecnica di scambio simultaneo di messaggi di messaggistica elettronica secondo le rivendicazioni da 10 a 12, caratterizzata dal fatto di operare in base ad una definizione di stato di condivisione riferito alle condizioni di due messaggi scambiabili, in quanto contrassegnati da uno stesso TAG distintivo, dette condizioni in cui può trovarsi un messaggio inviato prevedendo: i- uno stato di attesa di base (100) come condizione in cui il messaggio à ̈ potenzialmente in grado di portarsi su di una serie di altre condizioni di stato diverse, ii- uno stato di bloccato (130) relativo a una posizione imposta dal mittente in cui il messaggio attende l’eventuale sblocco e quindi la riattivazione, questo meccanismo consentendo all’utente di regolarsi in modo flessibile sul tempo di vita effettivo che vuole attribuire a un messaggio, iii- uno stato di “annullato†(170) relativo ad una condizione in cui il messaggio, senza che si sia giunti alla terminazione del tempo di vita del messaggio stesso, viene eliminato dal relativo mittente; iv- uno stato di “scaduto†(140) acquisito dal messaggio quando, dopo un dato intervallo di tempo, il limite di vita prestabilito del messaggio stesso scade, seppur il periodo à ̈ stato raggiunto con intervalli parziali di tempo.
  14. 14. Tecnica di scambio simultaneo di messaggi di messaggistica elettronica secondo le rivendicazioni da 10 a 13, caratterizzata dal fatto che l’utente una volta creato un messaggio (160) possa nello stato di attesa di condivisione dello stesso, disabilitarne l’invio, attraverso l’attribuzione, come proprietario, della condizione di stato bloccato (130) cui à ̈ associato un processo iterativo ciclico di valutazione e verifica della scadenza dello stesso messaggio bloccato, il messaggio nello stato bloccato mantenendo il tempo di vita stabilito in origine, la fase di blocco essendo comunque conteggiata senza procrastinare la scadenza della durata di attesa di condivisione per il messaggio.
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