ITRM20110423A1 - Apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi - Google Patents

Apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi Download PDF

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ITRM20110423A1
ITRM20110423A1 IT000423A ITRM20110423A ITRM20110423A1 IT RM20110423 A1 ITRM20110423 A1 IT RM20110423A1 IT 000423 A IT000423 A IT 000423A IT RM20110423 A ITRM20110423 A IT RM20110423A IT RM20110423 A1 ITRM20110423 A1 IT RM20110423A1
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    • F26DRYING
    • F26BDRYING SOLID MATERIALS OR OBJECTS BY REMOVING LIQUID THEREFROM
    • F26B17/00Machines or apparatus for drying materials in loose, plastic, or fluidised form, e.g. granules, staple fibres, with progressive movement
    • F26B17/10Machines or apparatus for drying materials in loose, plastic, or fluidised form, e.g. granules, staple fibres, with progressive movement with movement performed by fluid currents, e.g. issuing from a nozzle, e.g. pneumatic, flash, vortex or entrainment dryers
    • F26B17/107Machines or apparatus for drying materials in loose, plastic, or fluidised form, e.g. granules, staple fibres, with progressive movement with movement performed by fluid currents, e.g. issuing from a nozzle, e.g. pneumatic, flash, vortex or entrainment dryers pneumatically inducing within the drying enclosure a curved flow path, e.g. circular, spiral, helical; Cyclone or Vortex dryers
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B02CRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING; PREPARATORY TREATMENT OF GRAIN FOR MILLING
    • B02CCRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING IN GENERAL; MILLING GRAIN
    • B02C19/00Other disintegrating devices or methods
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Description

Descrizione a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale a titolo:
APPARATO PER LA POLVERIZZAZIONE, LA DISIDRATAZIONE E LA STERILIZZAZIONE DI MATERIALI SIA LIQUIDI CHE SOLIDI
La presente invenzione si riferisce ad un apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi, quali ad esempio rifiuti, materiali organici o anche materiali di elevata durezza come il granito.
Il sistema di funzionamento dell’apparato oggetto della presente invenzione genera materia implosa con caratteristiche chimicofisiche ed organolettiche inalterate ed una granularità prossima ad un centesimo di millimetro.
I materiali processati con il presente apparato sono, al contempo, privati di ogni molecola d’acqua, oltre ad essere totalmente sterilizzati.
Il toroide che prende forma nel contenitore di trattamento a forma di cono accelera la velocità di spin man mano che scende verso il basso, sino ad invertire verso l’alto la sua corsa a spirale.
In tale processo si generano, nella fase di compressione discendente, alte temperature con valori variabili da 200 °C a 350 °C; mentre nelle singole particelle le temperature d’implosione raggiungono, in nanosecondi, valori ben superiori. Nella fase ascensionale, invece, le temperature nel toroide scendono da 20 °C a -200 °C.
Tale logica consente al toroide di disidratare, sterilizzare e polverizzare, mediante implosione, tutti i materiali processati con il presente apparato.
L’energia chimica e quella nucleare sono assorbite o rilasciate dal riordinamento delle orbite dei vortici risonanti di particelle cariche. La radiazione elettromagnetica à ̈ il risultato di una forza magnetica oscillante.
Protoni, neutroni ed elettroni sono composti da vortici di particelle più piccole orbitanti l’una rispetto all’altra, seguendo stabili orbite risonanti. Le particelle che formano un elettrone viaggiano a velocità superiori a 2,5 milioni di anni luce al secondo. Al fine della stabilità di un elettrone, la forza elettrostatica deve agire ad una velocità pressoché infinita, in rapporto con la nostra scala dimensionale. Sono le stabili risonanze orbitali di queste subparticelle, sia interne che esterne ad esse, che fra loro medesime, a formare e determinare i fenomeni dei protoni, neutroni ed elettroni ed altre realtà subatomiche.
Altri elementi della realtà subatomica delle particelle, sono solamente “stati risonanti†transitori delle stesse subparticelle cariche.
La creazione della materia da fotoni energetici à ̈ sovente illusiva, in quanto la materia preesistente viene riorganizzata in nuovi stati risonanti, i quali danno l’impressione che una particella si sia improvvisamente materializzata. Anche l’antimateria à ̈ un termine improprio, poiché à ̈ formata dalle stesse subparticelle della materia normale, salvo il fatto che la carica complessiva à ̈ riflessa. La materia non può essere né creata né distrutta in quanto tutto passa attraverso tutto, per cui può essere solo trasformata.
Nella nostra dimensione cosmica le cariche sono immerse in un “fluido isolante†, ovvero l’etere, che riempie ogni spazio. Al verificarsi di una rapida variazione delle forze elettrostatiche, tale fluido isolante si irrigidisce, generando un potenziale lavoro illimitato, sempre intimamente connesso al moto della materia.
Col medesimo principio si ottengono canalizzazioni del flusso di campo del punto zero.
Sulla base della fisica del vuoto quantico, si possono osservare quattro punti importanti che, se risolti, fornirebbero la tecnologia necessaria per affrontare l'esplorazione dello spazio: l'estrazione dell'energia, la produzione di una forza, la manipolazione dell'inerzia e della gravità.
Infatti, se nell'universo vi fossero enormi quantità di energia di punto zero, si potrebbe pensare di generare forze repulsive o di estrarre enormi quantità di energia in qualunque punto dello spazio.
Tale logica visione di una nuova fisica quantistica, predice l'esistenza di un mare sottostante di energia del punto zero in ogni punto dell'universo.
Questo mare di energia non à ̈ da confondere con la radiazione cosmica di background, ma à ̈ l'essenza stessa del vuoto quantistico elettromagnetico.
L’energia di punto zero trova la sua naturale collocazione nel formalismo dell'elettrodinamica quantistica, dove le fluttuazioni di punto zero possono esistere anche in assenza di sorgenti di campo. Tutto il visibile e l'invisibile vibra in una determinata frequenza perché à ̈ energia. Quando lo stato vibrazionale à ̈ lento, l'energia ci appare densa e tende a solidificarsi.
Tuttavia, se osservassimo un solido al microscopio elettronico potremmo osservare che esso vibra sempre di energia; esso non esisterebbe se non vibrasse.
Un aumento della velocità di vibrazione corrisponde a una diminuzione della densità dell'energia, come nel caso del ghiaccio che diventa acqua e l'acqua diventa vapore.
Il calore, che determina un aumento della velocità vibrazionale, consente al ghiaccio di liquefarsi. L'ulteriore aumento di calore, e quindi della velocità vibrazionale, rende l'acqua ancor meno solida, producendone la trasformazione in vapore.
Questo principio vale per ogni sostanza solida. Ad esempio, anche il metallo si scioglie quando viene sottoposto ad alte temperature, a causa del cambiamento del suo stato vibrazionale.
I livelli dimensionali universali sono presenti ed intrecciati reciprocamente.
L’utilizzazione di tali principi aprono una nuova visione della Fisica e delle Scienze in generale, atta a portare grandi benefici a tutto il pianeta soprattutto nell’ambito del suo disinquinamento e dello sfruttamento di nuove fonti energetiche ad impatto zero.
I campi d’utilizzo dell’apparato coprono tutti i settori delle umane attività. Opportunità notevoli derivanti dall’impiego del presente apparato sono individuabili nell’ambito del recupero ambientale e del recupero degli alimenti deteriorati, che con questo apparato possono essere riportati al totale riutilizzo.
L’apparato oggetto della presente invenzione funge sostanzialmente da catalizzatore atto ad irrigidire il tessuto energetico elettromagnetico che tutto pervade, dentro e fuori ogni essenza.
Questo tessuto, che tutto pervade sia nel microcosmo che nel macrocosmo, à ̈ in grado di fornire energia ovunque ed in qualunque momento venga catalizzata. Le sue proprietà variano a seconda del suo movimento relativo e della presenza di massa e di un ambiente elettrico o magnetico.
Tale ambiente può essere irrigidito variando rapidamente le forze elettrostatiche, così ad essere coinvolto in effetti gravitazionali.
Normalmente, tale fluido isolante à ̈ elettricamente neutrale e penetra ogni materia solida.
Questa illimitata energia à ̈, universalmente, lavoro potenziale creato dal moto perpetuo della materia e dal cambio perpetuo di forze più forti e più deboli, attraverso cui viene mantenuto l'equilibrio dell'universo.
Quando la materia solida viaggia attraverso lo spazio, essa subisce il "vento†di tale fluido isolante e le differenze in potenziali elettrici provocano cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico all'interno della massa e del vento di tale tessuto.
Il campo elettrico della Terra crea il dislocamento magnetico all'interno di questo tessuto e lo accumula all'interno del campo elettrico di terra.
La differenza tra il dislocamento magnetico all'interno di una massa ed il dislocamento magnetico fuori della massa dell'etere à ̈ data dalla gravità.
L’apparato di seguito descritto sfrutta due proprietà fondamentali del suddetto tessuto, ovvero la geometria del moto naturale di tale tessuto e il livello di affinità del tessuto nei confronti di diversi tipi di materiale.
Tale tessuto non si muove nello spazio con un movimento qualsiasi, ma seguendo una geometria ben precisa. Tale geometria la ritroviamo ovunque in natura, in quanto, essendo l’etere la quinta essenza da cui tutto ha origine, à ̈ naturale che i sistemi, quali galassie, pianeti, piante, vita biologica ed altri, seguano tale movimento o che ne memorizzino l’impronta. Tale geometria ha una forma a spirale o vortice. Più precisamente, il tessuto si muove secondo la spirale “phi†o sezione aurea di Fibonacci.
Il suddetto tessuto compone gli atomi di tutti gli elementi esistenti in natura, ma ciò non significa che esso si comporti sempre alla stessa maniera con i vari tipi di elementi.
In realtà, ogni materiale assorbe o riflette tale tessuto in maniera differente a seconda dei legami molecolari presenti nello specifico materiale.
Ad esempio, quando l’acqua od l’aria vorticano, esse si caricano di etere. Quando la carica raggiunge una certa densità, l’etere comincia a condensarsi in plasma, manifestandosi sotto forma di alone luminoso.
Dall’etere condensato nell’acqua à ̈ possibile estrarre energia elettrica utilizzando una spirale di materiale conduttore collegata a un elettroscopio o a un voltometro. Con questo sistema si possono rilevare tensioni dai 15 kV fino a 20 kV.
L’implosione à ̈ l’energia di base di ogni forma vitale che agisce dall’esterno verso l’interno seguendo una linea spirale concentrica. Al contrario, una esplosione potrebbe tradursi in distruzione o involuzione.
Il vortice à ̈ composto da una serie di superfici che scorrono tenute insieme dal tessuto onnipresente elettromagnetico. Tali superfici hanno moti relativi differenziati fra di loro: sono infatti lente nei margini e veloci verso il centro. Al centro del vortice la velocità à ̈ a livelli altissimi e, conseguentemente, anche le forze interne aumentano proporzionalmente.
Le strutture dei cluster non riescono a sopportare tali differenze di pressioni, per cui anche complesse unioni molecolari vengono separate in piccolissime porzioni, liberando enormi energie.
Collegamenti chimici formati da lunghe catene di velenosissimi composti possono così essere scomposti in gruppi molecolari meno nocivi o addirittura innocui.
Nel presente apparato, la materia viene portata ad uno stato vibrazionale superiore dove, temporaneamente, cambia di fase e passa attraverso altra materia.
Quindi, quando il vortice viene disattivato e gli effetti energetici scompaiono, la materia torna al suo normale stato e solidifica.
Sono note macchine e apparecchiature per sgretolare, frantumare ovvero ridurre in pezzi o in polvere materiali, perlopiù solidi.
Il funzionamento delle macchine e delle apparecchiature di tipo noto si basa generalmente sull’azione meccanica di sgretolamento o frantumazione esercitata sui materiali da trattare ad opera di utensili o elementi operativi della macchina o dell’apparecchiatura, ovviamente di maggiore durezza rispetto ai materiali da processare. Esistono, altresì, macchine dotate di componenti atti a ridurre in polvere determinati tipi di materiali per attrito, ovvero mediante lo strofinamento dei suddetti materiali contro superfici particolarmente ruvide.
Tali macchine e apparecchiature note possiedono tutte, in maniera più o meno accentuata, limiti intriseci legati principalmente alle dimensioni relativamente grandi dei materiali risultanti dal loro funzionamento.
Tre diversi esempi di soluzioni note sono riportati nei documenti di brevetto GB 745804, US 5402947 e WO 00/24518.
In particolare, il documento GB 745804 si riferisce ad una apparecchiatura per la disintegrazione di materiali solidi formata, sostanzialmente, da una camera di processo cilindrica dotata, lateralmente, di una serie di orifizi tangenziali attraverso i quali sono immessi nella camera flussi di aria. I materiali da trattare vengono introdotti, dall’alto, nella camera, dove sono investiti dai suddetti flussi d’aria che producono la separazione delle parti di materiale dure da quelle più tenere e la disintegrazione, per attrito, di queste ultime.
Il documento US 5402947 riguarda, invece, un apparato formato da una camera di trattamento in cui sono immessi flussi di aria mista a materiali grazie ad una soffiante esterna. Tali flussi generano all’interno della camera di trattamento una sorta di vortice, nel quale le particelle di materiale si muovono vorticosamente collidendo le une contro le altre, così da sgretolarsi progressivamente.
Pertanto, in entrambi i documenti brevettuali sopra sintetizzati, lo sgretolamento dei materiali trattati à ̈ sostanzialmente ottenuto per attrito.
Il documento WO 00/24518, infine, descrive un apparato provvisto di un’elica che, quando posta in rotazione, induce la formazione di un vortice all’interno di una camera ad essa comunicante. I materiali da trattare, una volta introdotti nella camera, sono investiti dal vortice, che ne produce la disidratazione e la dissociazione dei legami chimici. Tuttavia il documento non indica i parametri chimico-fisici che consentono la granulazione dei materiali. Inoltre, l’elica, ad effetto aspirante ed entropico, genera un vortice di aria di forma non toroidale che produce nella suddetta camera fenomeni di implosione ed esplosione.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare ai problemi e agli inconvenienti delle macchine e delle apparecchiature di tipo noto e di fornire un apparato in grado di polverizzare, ovvero di ridurre in particelle di dimensioni ridottissime, materiali sia liquidi che solidi. Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un apparato che consenta, inoltre, di disidratare materiali solidi.
Altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di fornire un apparato capace, altresì, di sterilizzare efficacemente i materiali.
Altro scopo ancora della presente invenzione à ̈ quello di fornire un apparato economico in relazione ai risultati con esso ottenibili, affidabile nell’uso, funzionante in modo rispettoso dell’ambiente e che richieda una ridotta manutenzione.
L’apparato dell’invenzione ha molteplici applicazioni, tra cui la riduzione dei volumi dei rifiuti solidi e liquidi, la rigenerazione di prodotti alimentari avariati e la trasformazione dei rifiuti inquinanti o pericolosi in prodotti innocui per l’ambiente e per la salute delle persone.
Tali scopi vengono raggiunti mediante un apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi, che si caratterizza per il fatto di comprendere: un contenitore di trattamento per contenere nell’uso materiali liquidi e/o solidi, in cui à ̈ definita una uscita per consentire la fuoriuscita dei materiali trattati nel contenitore di trattamento; mezzi di immissione per immettere nell’uso materiali liquidi e/o solidi nel contenitore di trattamento; e mezzi di generazione di flusso per generare, nell’uso, nel contenitore di trattamento almeno un flusso di fluido generante in detto contenitore una pressione di almeno 3 bar, detto almeno un flusso di fluido formando un vortice in cui il fluido si muove dall’esterno verso l’interno, detto vortice investendo e trascinando nell’uso i materiali immessi nel contenitore di trattamento sino a farli implodere, provocandone, contemporaneamente, la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione.
Caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente evidenziati dalla descrizione seguente di preferite ma non esclusive forme di realizzazione illustrate, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 mostra, schematicamente, una vista complessiva di una prima forma di attuazione dell’apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi secondo la presente invenzione; - la figura 2 mostra una schematica vista parziale di una seconda forma di attuazione dell’apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 3 mostra una schematica vista parziale di una terza forma di attuazione dell’apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 4 mostra una schematica vista parziale di una quarta forma di attuazione dell’apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 5 à ̈ una vista di dettaglio del dispositivo di pretrattamento, se previsto, dell’apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 6 Ã ̈ una vista di dettaglio di una variante del dispositivo di pretrattamento secondo la figura 5;
- la figura 7 à ̈ una vista di dettaglio del condensatore, se previsto, dell’apparato secondo la presente invenzione;
- la figura 8 mostra, in dettaglio, il vortice generato dall’apparato dell’invenzione;
- la figura 9 mostra una vista esterna di una variante dell’apparato dell’invenzione;
- le figure 10 e 11 mostrano, rispettivamente, una vista in sezione longitudinale e una vista in sezione trasversale di una variante della girante presente nel contenitore di trattamento dell’apparato dell’invenzione;
- la figura 12 mostra una vista in prospettiva di una ulteriore variante della girante presente nel contenitore di trattamento dell’apparato dell’invenzione;
- la figura 13 à ̈ una schematica vista parziale, in rappresentazione esplosa e spaccata, dell’apparato secondo la presente invenzione;
- le figure 14 e 15 mostrano, schematicamente, l’apparato dell’invenzione in due varianti di forma;
- le figure 16, 17, 18, 19 e 20 mostrano possibili sistemi incorporanti più apparati secondo la presente invenzione, in cui le figg. 16-19 sono viste prospettiche esterne e la fig. 20 mostra una vista dall’alto.
Facendo ora riferimento alle figure accluse, in particolare alle figure da 1 a 15, con 1 à ̈ stato indicato un apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi, comprendente un contenitore di trattamento 2 atto a ricevere i materiali, liquidi o solidi, da trattare ed avente, preferibilmente ma non limitativamente, una parte inferiore sostanzialmente a forma di cono rovesciato ed una parte superiore sostanzialmente cilindrica. Diversamente, secondo ulteriori forme di attuazione, il contenitore di trattamento 2 può assumere una forma sostanzialmente sferica, cilindrica, conica o a parallelepipedo.
Sull’estremità inferiore del contenitore di trattamento 2 à ̈ ricavata una apertura di uscita 3 per la fuoriuscita dei materiali trattati.
Il contenitore di trattamento 2 à ̈ collegato ad un condotto di alimentazione 4, che potrebbe essere omesso come mostrato nella figura 3, atto a consentire l’immissione dei materiali da trattare all’interno dello stesso contenitore 2.
All’interno del contenitore di trattamento 2, in corrispondenza della sua porzione sommitale, à ̈ collocata una girante 5 disposta coassialmente al contenitore 2 conico e dotata di una serie di pale aventi forma tale che, quando detta girante 5 à ̈ posta in rotazione su se stessa, generano un vortice con flussi d’aria centripeti, ovvero diretti dall’esterno verso l’interno. In particolare, il vortice generato dalla girante 5 à ̈ sinistrorso nel caso l’apparato 1 operi nell’emisfero boreale, destrorso quando invece esso operi nell’emisfero australe. La girante 5 à ̈ assialmente collegata, mediante un albero motore 6, ad un motore 7 atto a porla in rotazione su se stessa.
Secondo una ulteriore forma di attuazione rappresentata nella figura 4, per ovviare a possibili problemi legati all’ingombro del motore 7, la girante 5 à ̈ collegata a quest’ultimo tramite un rotismo 7’.
Alla girante 5 à ̈ inoltre associata una serie di cuscinetti 8, preferibilmente a sfera, o ancora più preferibilmente di tipo Maglev, allo scopo di ridurre gli attriti e di migliorarne quindi l’efficienza nella rotazione.
Sulla porzione sommitale del contenitore di trattamento 2 à ̈ presente un filtro 8’ per il filtraggio dell’aria aspirata dalla girante 5.
Secondo ulteriori varianti dell’apparato 1, la girante 5 può essere formata da due o tre ordini di palettature come mostrato, rispettivamente, nelle figure 10 e 11 e nella figura 12.
L’apparato 1 comprende, in una forma di attuazione preferita, un dispositivo di pretrattamento 9 comprendente un contenitore di pretrattamento 10 avente, preferibilmente ma non limitativamente, una forma cilindrica, come mostrato nella figure 1 e 6, o arrotondata come illustrato nelle figure 3 e 5.
Un tubo di ingresso 11, per immettere nel contenitore di pretrattamento 10 aria mista a materiali da trattare, e un tubo di uscita 12, per espellere da esso aria e materiali pretrattati nello stesso contenitore 10, sono collegati al contenitore di pretrattamento 10 rispettivamente radialmente, oppure tangenzialmente, e assialmente.
Vantaggiosamente, il tubo di ingresso 11 termina con un elemento a guisa di imbuto 11’ atto a favorire l’aspirazione di materiale nel tubo di ingresso 11 e quindi nel contenitore di pretrattamento 10.
Dentro il contenitore di pretrattamento 10 à ̈ presente una pluralità di elementi discoidali 13 calettati su un albero motore 14 montato coassialmente al suddetto contenitore di pretrattamento 10 e collegato ad un motore, non illustrato nelle figure allegate per semplicità di rappresentazione, atto a porlo in rotazione su se stesso. Gli elementi discoidali 13 sono reciprocamente paralleli, coassiali all’albero motore 14 su cui sono montati e di dimensioni preferibilmente variabili, e ancora più preferibilmente di dimensioni più piccole nel senso di avvicinamento al tubo di uscita 12.
Ciascun elemento discoidale 13 comprende una coppia di dischi 13a, 13b reciprocamente uniti e affacciati uno all’altro, e all’interno dei quali sono ricavate cavità interne 15a, 15b, 15c, 15d, di forma allungata, reciprocamente ortogonali e sfocianti all’esterno di detto elemento discoidale 13 esclusivamente in corrispondenza della superficie laterale cilindrica di quest’ultimo.
Tali cavità interne 15a, 15b, 15c, 15d svolgono l’importante funzione di aumentare l’intensità del vortice formantesi nel contenitore di pretrattamento 10, durante la rotazione dell’albero motore 14 e degli elementi discoidali 13 ad esso solidali.
Secondo una forma di attuazione preferita, rappresentata nella figura 5, sull’albero motore 14 à ̈ coassialmente montata una girante ausiliaria 16, atta ad incrementare ulteriormente l’intensità del vortice che si genera dentro il contenitore di pretrattamento 10.
Il tubo di uscita 12 si innesta in un condotto anulare 17 per la distribuzione di aria e dei materiali da trattare al contenitore di trattamento 2.
Nella parte del condotto anulare 17 affacciata all’interno di esso à ̈ praticata una pluralità di aperture 18 comunicanti con l’interno del contenitore di trattamento 2 e, preferibilmente ma non limitativamente, a forma di goccia oppure ovale e disposte simmetricamente lungo l’intero sviluppo circolare di detto condotto anulare 17.
Sia sulla superficie interna del condotto anulare 17 che sullo spessore di quest’ultimo definito dalle aperture 18 à ̈ ricavata una pluralità di scanalature 19 aventi una forma curva tale che, quando l’albero motore 14 e gli elementi discoidali 13 sono posti in rotazione dal rispettivo motore, i flussi di aria mista a materiali uscenti da tali aperture 18 creano vortici, diretti dall’esterno verso l’interno, sinistrorsi, nel caso l’apparato 1 operi nell’emisfero boreale, oppure destrorsi, nel caso lo stesso apparato operi nell’emisfero australe. Il condotto anulare 17 può essere disposto completamente all’interno del contenitore di trattamento 2, come mostrato nella figura 3, o all’esterno di esso, con le aperture 18 comunicanti con l’interno di detto contenitore 2 direttamente (vedere figure 2 e 4) oppure tramite condotti di connessione 19’ (vedere figura 1).
L’apparato 1 comprende, in una ulteriore forma preferita di attuazione, un condensatore 20 atto a condensare i vapori generati dalla disidratazione dei materiali trattati.
Il condensatore 20 à ̈ collegato al contenitore di trattamento 2 mediante un condotto di collegamento 21 sfociante all’interno di detto contenitore di trattamento 2 attraverso la sua parte sommitale.
Il condotto di collegamento 21 termina, da una parte, con un tubo telescopico 22, regolabile in altezza all’interno del contenitore di trattamento 2, atto a raccogliere i vapori che si generano all’interno di quest’ultimo.
A seguito di specifici test di funzionamento eseguiti sull’apparato 1 oggetto della presente invenzione, si à ̈ riscontrato che la variazione dell’altezza del tubo telescopico 22 determina una corrispondente variazione delle pressioni dentro il contenitore di trattamento 2; in particolare abbassando e alzando il tubo telescopico 22 si ottiene, rispettivamente, una diminuzione e un innalzamento della pressione nel contenitore di trattamento 2.
Regolando la posizione di tale tubo telescopico 22 risulta quindi possibile modificare i parametri di funzionamento dell’apparato 1 stesso.
Nelle forma di attuazione della presente invenzione rappresentata nella figura 3, l’albero motore 6 per la movimentazione della girante 5 à ̈ assialmente cavo per permettere al condotto di collegamento 21 per l’espulsione dei vapori di attraversarlo.
Il condensatore 20 Ã ̈ inoltre in comunicazione con un serbatoio di accumulo 23 atto a ricevere i liquidi che scaturiscono dalla condensazione dei vapori nel condensatore 20.
In particolare, il condensatore 20 à ̈ formato da un tratto di tubo 24 all’interno del quale sono abilitati a fluire i vapori provenienti dal contenitore di trattamento 2.
Attorno al suddetto tratto di tubo 24 à ̈ avvolto a spirale un tubicino 25 con un ingresso 26 per l’immissione di un fluido refrigerante, quale ad esempio azoto liquido, e un’uscita 27 per l’espulsione dello stesso fluido.
A valle del condensatore 20 Ã ̈ previsto un filtro 28 per filtrare i vapori condensati, depurandoli da eventuali particelle solide, prima del loro trasferimento al serbatoio di accumulo 23.
L’apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi 1 comprende, inoltre, un involucro esterno 29 di forma tale da coprire almeno il contenitore di trattamento 2 e il condotto anulare 17, lasciando scoperta l’apertura di uscita 3.
Al suddetto involucro esterno 29 à ̈ associato un sostegno 30 atto a sostenere, in posizione verticale, detto involucro 29 e i componenti dell’apparato 1 in esso contenuti.
Tuttavia, come mostrato nelle figure 9 e 18, l’apparato 1 funziona vantaggiosamente anche quando disposto in posizione orizzontale od obliqua.
All’apertura di uscita 3 può essere convenientemente collegato un silo, o un qualunque altro mezzo di accumulo, per lo stoccaggio dei materiali processati dall’apparato 1.
Per il corretto funzionamento dell’apparato 1 oggetto della presente invenzione, à ̈ necessario porre in funzione la girante 5 facendola ruotare ad una velocità di almeno 6000 giri/min., preferibilmente tra 6000 giri/min. e 15000 giri/min..
Contestualmente, deve essere azionato il dispositivo di pretrattamento 9, se presente, in guisa da indurre gli elementi discoidali 13, ed eventualmente anche la girante ausiliaria 16, a ruotare ad una velocità di almeno 5000 giri/min., preferibilmente tra 5000 giri/min. e 12000 giri/min..
Il vortice di aria che si genera nel contenitore di pretrattamento 10, grazie alla rotazione degli elementi discoidali 13 ed eventualmente anche della girante ausiliaria 16, investe i materiali in esso inseriti trascinandoli nella rotazione, fino a provocarne una parziale implosione.
I materiali processati dal dispositivo di pretrattamento 9 sono poi trasferiti nel contenitore di trattamento 2 attraverso il tubo di uscita 12 e il condotto anulare 17, anche insieme ad ulteriori materiali forniti a detto contenitore di trattamento 2 mediante il condotto di alimentazione 4.
L’azione della girante 5 unitamente ai flussi di aria mista a materiali emessi dal condotto anulare 17 determinano la formazione di un vortice dentro il contenitore di trattamento 2.
Il vortice che si genera presenta, come mostrato nelle figure 2 e 8, un flusso diretto dall’esterno verso l’interno che deve essere sinistrorso nel caso l’apparato 1 operi nell’emisfero boreale o, diversamente, destrorso qualora esso operi nell’emisfero australe.
Tale vortice, che con l’aumentare della velocità dei flussi tende ad assumere la forma di un toroide, trascina nel suo moto i materiali presenti nel contenitore di trattamento 2 imprimendo ad essi velocità sempre maggiori fino a farli implodere, provocandone la loro polverizzazione.
In particolare, il vortice determina la formazione di flussi a spirale discendenti caldi e flussi a spirale ascendenti freddi che, congiuntamente, contribuiscono alla implosione dei materiali.
Per il corretto funzionamento dell’apparato 1 à ̈ necessario che i flussi di aria generino all’interno del contenitore di trattamento 2 una pressione almeno pari a 3 bar, preferibilmente compresa tra 6 bar e 12 bar.
L’implosione che si verifica nel contenitore di trattamento 2 determina la polverizzazione dei materiali e, contestualmente, anche la loro disidratazione e sterilizzazione.
I materiali risultanti da un trattamento con l’apparato oggetto della presente invenzione si presentano, pertanto, sotto forma di particelle prive di liquidi ed elementi vitali, preferibilmente di dimensioni comprese tra 0,01 mm e 0,02 mm in funzione della potenza erogata nel processo di implosione.
Al sopra descritto apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare ulteriori e contingenti esigenze, potrà apportare ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro comprese nell'ambito di protezione della presente invenzione quale definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (17)

  1. APPARATO PER LA POLVERIZZAZIONE, LA DISIDRATAZIONE E LA STERILIZZAZIONE DI MATERIALI SIA LIQUIDI CHE SOLIDI RIVENDICAZIONI 1. Apparato per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un contenitore di trattamento (2) per contenere nell’uso materiali liquidi e/o solidi, in cui à ̈ definita una uscita (3) per consentire la fuoriuscita dei materiali trattati nel contenitore di trattamento (2); - mezzi di immissione (4, 12, 17) per immettere nell’uso materiali liquidi e/o solidi nel contenitore di trattamento (2); e - mezzi di generazione di flusso (5, 13) per generare, nell’uso, nel contenitore di trattamento (2) almeno un flusso di fluido generante in detto contenitore (2) una pressione di almeno 3 bar, detto almeno un flusso di fluido formando un vortice in cui il fluido si muove dall’esterno verso l’interno, detto vortice investendo e trascinando nell’uso i materiali immessi nel contenitore di trattamento (2) sino a farli implodere, provocandone, contemporaneamente, la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un flusso di fluido genera, nell’uso, nel contenitore di trattamento (2) una pressione compresa tra 6 bar e 12 bar.
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il vortice formato da detto almeno un flusso di fluido nel contenitore di trattamento (2) à ̈ sinistrorso, nel caso l’apparato (1) operi nell’emisfero boreale, o destrorso, nel caso l’apparato (1) operi nell’emisfero australe.
  4. 4. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi di generazione di flusso comprendono una girante (5) operativamente collegata a mezzi attuatori atti a porla in rotazione su se stessa disposta all’interno del contenitore di trattamento (2).
  5. 5. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi di immissione e i mezzi di generazione di flusso comprendono, congiuntamente, un condotto di distribuzione (17) di forma sostanzialmente anulare in cui à ̈ ricavata una pluralità di aperture (18) comunicanti con l’interno del contenitore di trattamento (2), detto condotto di distribuzione (17) essendo collegato ad un dispositivo di pretrattamento (9) comprendente un contenitore di pretrattamento (10) con una entrata (11) per ricevere, nell’uso, materiali da trattare e mezzi ruotabili di generazione di flusso (13, 16) atti, quando in rotazione, a generare nel contenitore di pretrattamento (10) un vortice diretto dall’esterno verso l’interno.
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il vortice generato nel contenitore di pretrattamento (10) à ̈ sinistrorso, nel caso l’apparato (1) operi nell’emisfero boreale, o destrorso, nel caso l’apparato (1) operi nell’emisfero australe.
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che i mezzi ruotabili di generazione di flusso del dispositivo di pretrattamento (9) comprendono una serie di elementi discoidali (13), reciprocamente paralleli e coassiali, disposti all’interno del contenitore di pretrattamento (10) e operativamente collegati a mezzi attuatori atti a porli in rotazione su se stessi.
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che ciascun elemento discoidale (13) comprende due dischi (13a, 13b) reciprocamente uniti e affacciati uno all’altro, fra detti due dischi essendo ricavate aperture (15a, 15b, 15c, 15d) sfocianti all’esterno di detto elemento discoidale (13) in corrispondenza della superficie laterale cilindrica di quest’ultimo.
  9. 9. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che i mezzi ruotabili di generazione di flusso del dispositivo di pretrattamento (9) comprendono una girante (16) operativamente collegata a mezzi attuatori atti a porla in rotazione su se stessa.
  10. 10. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 9, caratterizzato dal fatto che il condotto di distribuzione (17) presenta una serie di scanalature (19) di forma curva, atte a favorire la formazione di vortici di gas diretti dall’esterno verso l’interno quando nel condotto di distribuzione (17) sono fatti passare gas.
  11. 11. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 10, caratterizzato dal fatto che ciascuna apertura (18) del condotto di distribuzione (17) Ã ̈ sostanzialmente a forma di goccia.
  12. 12. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un condensatore (20) comunicante con il contenitore di trattamento (2) tramite un condotto di collegamento (21) sfociante all’interno di detto contenitore di trattamento (2) attraversando la parte superiore di quest’ultimo; detto condensatore (20) essendo atto a condensare nell’uso i vapori che si generano nel contenitore di trattamento (2) a causa della disidratazione dei materiali.
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che il condotto di collegamento (21) tra il condensatore (20) e il contenitore di trattamento (2) comprende una porzione di tubo (22) regolabile in altezza all’interno del contenitore di trattamento (2).
  14. 14. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che una porzione inferiore del contenitore di trattamento (2) ha una forma sostanzialmente conica.
  15. 15. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere utilizzabile per il trattamento di rifiuti.
  16. 16. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere utilizzabile per il trattamento di rifiuti organici.
  17. 17. Metodo per la polverizzazione, la disidratazione e la sterilizzazione di materiali sia liquidi che solidi caratterizzato dal fatto che comprende le fasi di: - provvedere un apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; - provvedere ed inserire una determinata quantità di almeno un materiale solido e/o liquido nel contenitore di trattamento (2) dell’apparato (1); - generare all’interno del contenitore di trattamento (2), mediante almeno un flusso di fluido, un vortice in cui l’almeno un fluido si muove dall’esterno verso l’interno; detto vortice tendendo, con l’aumentare della velocità dell’almeno un fluido, ad assumere la forma di un toroide e a determinare la formazione di flussi a spirale discendenti caldi e flussi a spirale ascendenti freddi; l’almeno un materiale nel contenitore di trattamento (2) essendo investito e trascinato da detto vortice sino alla sua implosione e, conseguentemente, alla sua polverizzazione, disidratazione e sterilizzazione.
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