ITRM20110379A1 - Sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità. - Google Patents

Sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità. Download PDF

Info

Publication number
ITRM20110379A1
ITRM20110379A1 IT000379A ITRM20110379A ITRM20110379A1 IT RM20110379 A1 ITRM20110379 A1 IT RM20110379A1 IT 000379 A IT000379 A IT 000379A IT RM20110379 A ITRM20110379 A IT RM20110379A IT RM20110379 A1 ITRM20110379 A1 IT RM20110379A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
pancreatic
flow
conveying
intestine
juices
Prior art date
Application number
IT000379A
Other languages
English (en)
Inventor
Francesco Greco
Original Assignee
Francesco Greco
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Francesco Greco filed Critical Francesco Greco
Priority to IT000379A priority Critical patent/ITRM20110379A1/it
Publication of ITRM20110379A1 publication Critical patent/ITRM20110379A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F5/00Orthopaedic methods or devices for non-surgical treatment of bones or joints; Nursing devices; Anti-rape devices
    • A61F5/0003Apparatus for the treatment of obesity; Anti-eating devices
    • A61F5/0013Implantable devices or invasive measures
    • A61F5/0076Implantable devices or invasive measures preventing normal digestion, e.g. Bariatric or gastric sleeves
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F2/00Filters implantable into blood vessels; Prostheses, i.e. artificial substitutes or replacements for parts of the body; Appliances for connecting them with the body; Devices providing patency to, or preventing collapsing of, tubular structures of the body, e.g. stents
    • A61F2/02Prostheses implantable into the body
    • A61F2/04Hollow or tubular parts of organs, e.g. bladders, tracheae, bronchi or bile ducts
    • A61F2002/045Stomach, intestines

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Child & Adolescent Psychology (AREA)
  • Obesity (AREA)
  • Nursing (AREA)
  • Orthopedic Medicine & Surgery (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Biomedical Technology (AREA)
  • Heart & Thoracic Surgery (AREA)
  • Vascular Medicine (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Animal Behavior & Ethology (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Electrotherapy Devices (AREA)
  • Medicines Containing Plant Substances (AREA)

Description

SISTEMA IMPIANTABILE PER IL TRATTAMENTO DELL’OBESITÀ
DESCRIZIONE
Campo tecnico dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo impiantabile per il trattamento dell’obesità e ad un sistema che lo comprende.
Background dell’invenzione
L'obesità è un problema ingravescente nei paesi occidentali ed è associata ad una morbilità che comporta alti costi socio-economici. La terapia medica basata sulla prescrizione di diete e/o farmaci spesso fallisce e di conseguenza l'obesità si sta diffondendo nonostante i numerosi sforzi per sconfiggerla.
Negli ultimi dieci anni, si sono diffuse tecniche chirurgiche come forma di terapia con una speranza di successo a lungo termine. Le diverse procedure sono basate sulla riduzione dell'introito di cibo e/o dell'assorbimento di quest’ultimo.
Preliminarmente - e con riferimento alla Figura 1 - si ricorda che l'assorbimento dei nutrienti avviene a livello dello stomaco S e del primo tratto D dell'intestino tenue T, detto duodeno. In particolare, in corrispondenza di un’escrescenza V di quest’ultimo detta papilla di Vater confluiscono nell'intestino medesimo un dotto pancreatico P, che reca gli enzimi atti a produrre la degradazione del cibo ed il suo conseguente assorbimento, ed un dotto epatico F detto coledoco e recante la bile.
Un tipo di intervento molto diffuso è quello di cosiddetto “bypass gastrico secondo Roux in Y”, cui si riferisce la Figura 2. Tale intervento prevede l’esclusione di una parte dello stomaco, denotata con X, dal transito del cibo. A tal fine, sezionando lo stomaco viene ricavata una tasca gastrica G, di dimensioni variabili a seconda delle specifiche esigenze chirurgiche, che è l'unica porzione di stomaco in collegamento con l’esofago E ed interessata appunto dal transito del cibo. L’intestino tenue viene sezionato a valle della papilla di Vater e collegato direttamente a tale tasca gastrica G. Il moncone di intestino rimanente M, che rimane connesso con i dotti pancreatico P e biliare F, viene quindi anastomizzato con il tratto principale connesso alla tasca gastrica G ad una distanza dalla estremità connessa allo stomaco variabile a seconda delle specifiche esigenze chirurgiche. Si realizza in tal modo una connessione ad Y che dà il nome a questa tipologia di intervento.
La asserita efficacia dell'intervento Roux-Y è associata alla convinzione che più a valle avviene il miscelamento del cibo con i succhi pancreatici e biliari e minore è la possibilità di azione di questi ai fini della degradazione del cibo medesimo e conseguente assorbimento dei nutrienti. In altre parole, l'efficacia dell’intervento è modulata sulla lunghezza del tratto di intestino C in cui cibo e succhi possono mescolarsi.
Sulle medesime ipotesi si basa anche un altro tipo di intervento, detto di diversione bilio-pancreatica, in cui il mescolamento di succhi biliopancreatici viene limitato agli ultimi 50cm dell’intestino.
Tuttavia, nonostante i principi generali noti esiste una grande incertezza sul vero meccanismo d'azione degli interventi chirurgici eseguiti e quindi sulle effettive cause della loro maggiore o minore efficacia. Tale incertezza si riflette evidentemente sulla esecuzione ottimale degli interventi nonché naturalmente sull’effettivo successo di essi.
Va inoltre evidenziato come gli interventi di tecnica nota richiedano procedure comunque invasive per la loro esecuzione.
Sommario dell’invenzione
Pertanto, il problema tecnico posto e risolto dalla presente invenzione è quello di fornire un dispositivo impiantabile per il trattamento dell’obesità che consenta di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto da un dispositivo secondo la rivendicazione 1 e, secondo il medesimo concetto inventivo, da un sistema secondo la rivendicazione 9.
Caratteristiche preferite della presente invenzione sono presenti nelle rivendicazioni dipendenti della stessa.
La presente invenzione fornisce alcuni rilevanti vantaggi. Il vantaggio principale consiste nel fatto che il dispositivo ed il sistema dell'invenzione consentono un trattamento realmente efficace dell’obesità, riducendo drasticamente l’invasività degli approcci chirurgici noti e consentendone una migliore programmazione mirata sulle specifiche esigenze del paziente.
Nel sistema dell’invenzione ciò è ottenuto mediante una separazione della bile dai succhi pancreatici, con una conseguente differenziazione dei rispettivi punto e tempo di svuotamento nell’intestino.
A tal proposito, il dispositivo dell’invenzione consente inoltre una modulazione ottimale dell’attività enzimatica residua dei succhi pancreatici.
Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
Descrizione breve delle figure
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
<■>la Figura 1, già introdotta con riferimento alla tecnica nota, mostra una schematica rappresentazione di parte dell’apparato digerente;
<■>la Figura 2, anch’essa già introdotta con riferimento alla tecnica nota, mostra una schematica rappresentazione di un intervento di bypass gastrico già praticato nell’arte nota;
<■>la Figura 3 mostra una vista in prospettiva di una forma di realizzazione preferita del sistema impiantabile secondo la presente invenzione, inserito appunto in situ, ove per maggiore chiarezza un dispositivo impiantabile del sistema è rappresentato in trasparenza per mostrare alette interne di rallentamento del flusso di succhi pancreatici; e
" le Figure 4A e 4B mostrano ciascuna una schematica rappresentazione di parte dell’apparato digerente durante una rispettiva fase di un intervento di resezione e bypass intestinale concepito secondo i medesimi principi alla base dello sviluppo del dispositivo e del sistema dell'invenzione.
Descrizione dettagliata di forme preferite di realizzazione
Prima di passare ad una descrizione dettagliata delle Figure 3, 4A e 4B, si riportano a seguire le basi teoriche e sperimentali dell'invenzione come sviluppate in modo originale dall’Inventore.
L’ipotesi dell’Inventore, basata su dati sperimentali, è illustrata a seguire.
I. Non esiste nessuna distinzione anatomica fra digiuno e ileo, ossia fra le due parti distali dell’intestino tenue.
La porzione più prossimale delle due viene detta digiuno dal latino perché gli anatomi la trovavano sempre vuota di contenuto alimentare. In effetti, secondo l’Inventore il cosiddetto digiuno è semplicemente un diverso stato fisiologico dell'intestino. Le sue caratteristiche sono determinate dalla presenza del cibo, delle secrezioni gastriche e bilio-pancreatiche (amilasi, proteasi, lipasi e acidi biliari) che, quando presenti insieme, generano un'ipertrofia dei villi intestinali, l'aumento dello spessore della parete intestinale, la proliferazione del tessuto linfatico, la dilatazione dei dotti linfatici e tutti gli altri cambiamenti noti associati all'assorbimento dei nutrienti contenuti nel cibo. Se il digiuno prossimale venisse resecato, l'intestino distale ne assumerebbe le caratteristiche. La lunghezza del digiuno è sostanzialmente costante, con un intervallo di variabilità ristretto compreso fra 150 e 200 cm. Normalmente l'80% delle proteine ed il 90% dei carboidrati e lipidi vengono assorbiti nel duodeno e nel digiuno prossimale. Nessuna proteina e meno del 5% dei carboidrati e lipidi raggiunge l'ileo. Questo significa semplicemente che quando il ruolo fisiologico dell'assorbimento è completato le caratteristiche anatomiche cambiano: per questo motivo nell’ileo non ci sono nutrienti e attività enzimatica.
II. Auto-digestione degli enzimi. Il noto intervento di bypass gastrico Roux-Y sopra menzionato, eseguito con lo scopo della perdita di peso, produce una condizione anatomica dove, sebbene ridotto, lo stimolo alla produzione di secreti biliari e pancreatici è presente, ma questi non si mescolano con il cibo. In questa condizione, sulla base dei dati sperimentali dell’Inventore, le proteasi rapidamente digeriscono le lipasi cosicché dopo circa 100-150 cm dal piloro non è più presente alcuna attività di lipasi. Solo il 70% delle amilasi ed il 20% delle proteasi raggiungono l’ileo e rapidamente si degradano. Quindi dal punto di vista del ridotto assorbimento di nutrienti la sola misura rilevante è la lunghezza del tratto biliare. Ma più importante che la lunghezza è il tempo necessario al transito. L'auto-digestione degli enzimi è funzione del tempo e non della lunghezza.
III. Alterato assorbimento dei nutrienti. Si afferma [“Lipid absorption after biliopancreatic bypass forobesity", Gianetta et al, Minerva Dietol Gastroenterol.
1981 Jan-Mar, 27(1): 65-70; "Biliopancreatic diversion for obesity at eighteen years”, Scopinaro et al, Surgery. 1996 Mar, 119(3): 261-8] che la condizione creata dall'intervento di diversione bilio-pancreatica è quella di un malassorbimento dei grassi perché le secrezioni bilio-pancreatiche si mescolano con il cibo solo nei 50 cm finali dell'ileo.
Alla luce delle considerazioni sin qui svolte questo non appare corretto perché l’intervento di diversione bilio-pancreatica non differisce in modo sostanziale da quello di Roux-Y, soltanto che nel primo la lunghezza del tratto biliopancreatico che reca la bile e i succhi pancreatici è sufficiente per dare tempo a tutti gli enzimi di auto-digerirsi. Cosa sarà dunque in grado di assorbire questo paziente? La parete intestinale dell'ansa alimentare contiene enzimi atti a digerire mono- e di-saccaridi, ma questi non sono normalmente presenti nella dieta. Il destino dei carboidrati complessi ingeriti, delle proteine e dei grassi (trigliceridi a lunga catena) è di raggiungere il colon dove la flora intestinale verranno tutti digeriti a esosio, quindi a piruvato e poi acetato, propinato e butirrato (acidi grassi a catena breve) che possono essere assorbiti dal colon e quindi metabolizzati. La colonizzazione batterica del piccolo intestino può permettere l'assorbimento anche a questo livello.
Pertanto, il meccanismo di assorbimento intestinale di questi soggetti è stato trasformato in modo da risultare similare a quello di un ruminante: in effetti, questi soggetti assorbono acidi grassi a catena breve. In questa condizione la gluconeogenesi epatica viene soppressa così come il flusso glicemico epatico, con conseguente risoluzione del diabete se il pancreas è funzionante.
In passato si è guardato a ciò che l'intestino riversava nel sangue ma si è dimenticato di considerare cosa non versava più: il glucosio. Il paziente con diversione bilio-pancreatica non può sviluppare il diabete così come non può una mucca: non assorbono carboidrati. Il paradosso è che, in base alle considerazioni sin qui svolte, un intervento che dovrebbe ridurre l'assorbimento dei grassi (vero per quelli a catena lunga) genera una condizione in cui il paziente di fatto assorbe prevalentemente grassi (a catena corta).
IV. Il roux-Y non è necessario. Basandosi su queste nuove conoscenze sviluppate dall’Inventore, è possibile modificare radicalmente i dispositivi e gli interventi di trattamento dell’obesità come centrati sul Roux-Y e sulla diversione bilio-pancreatica.
La considerazione alla base dei nuovi dispositivi e delle nuove tecniche di intervento sviluppati dall’Inventore e descritti a seguire è che, come detto sopra, i determinanti della perdita di peso siano la possibilità di ridurre l'introito di cibo attraverso la dimensione della tasca gastrica e l'induzione di un ridotto assorbimento dei nutrienti basato sulla auto-digestione degli enzimi pancreatici nel tratto biliare dell'intestino.
Con riferimento alla Figura 3, un sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità è complessivamente denotato con 100. Il sistema 100 comprende un dispositivo impiantabile di abbattimento dell'attività enzimatica dei succhi pancreatici, complessivamente denotato con 1, atto ad essere disposto entro l'intestino, tipicamente entro il duodeno. Il dispositivo 1 è in comunicazione di fluido con mezzi di convogliamento di flusso pancreatico, questi ultimi denotati con 2 ed atti ad essere disposti in corrispondenza del dotto bilio-pancreatico afferente nel duodeno e/o della papilla di Vater in modo tale da ricevere il flusso delle secrezioni pancreatiche e convogliarle entro il dispositivo 1.
Il sistema 100 comprende inoltre mezzi 3 di convogliamento di flusso biliare, atti ad essere disposti entro il coledoco in modo tale da ricevere il flusso biliare e convogliarlo entro l'intestino separatamente dal flusso di succhi pancreatici.
Ciascuno dei componenti sin qui introdotti e la disposizione reciproca dei componenti medesimi verranno ora descritti in maggiore dettaglio.
Il dispositivo 1 comprende un corpo principale 11 a tenuta che riceve i succhi pancreatici dai mezzi di convogliamento di flusso pancreatico 2 sopra menzionati. A tal fine, il corpo principale 11 presenta un ingresso 12 di succhi pancreatici, che risulta, in uso, in comunicazione con detti mezzi di convogliamento di flusso pancreatico 2. Il corpo principale 11 presenta poi un’uscita 13 dei succhi pancratici nell'intestino.
Nel presente esempio in corrispondenza dell'uscita 13 è prevista una bocchetta di deflusso 131.
Sempre nel presente esempio, il corpo principale 11 presenta una conformazione sostanzialmente oblunga, sviluppandosi secondo un asse longitudinale L, ed una geometria sostanzialmente cilindrica. L’ingresso 12 e l’uscita 13 sono disposti da parti opposte del corpo principale 11, in corrispondenza delle basi del cilindro.
Inoltre, nella presente realizzazione l’ingresso 12 e l’uscita 13 sono ricavati in corrispondenza di rispettive porzioni del corpo principale 11 atte a disporsi, una volta che il dispositivo 1 è impiantato, rispettivamente prossimalmente e distalmente rispetto allo stomaco, ossia rispetto alla papilla di Vater.
Il corpo principale 11 può essere realizzato in forma di tubo flessibile.
II dispositivo 1 comprende poi mezzi di abbattimento dell’attività enzimatica dei succhi pancreatici, complessivamente denotati con 15 e disposti entro il corpo principale 11.
Nel presente esempio, tali mezzi di abbattimento 15 sono di tipo meccanico. In particolare, essi comprendono mezzi di rallentamento del deflusso dei succhi pancreatici entro il corpo principale 11 , vantaggiosamente realizzati in forma di una pluralità di alette trasversali disposte sfalsate lungo l’estensione longitudinale del corpo principale 11. Una di tali alette è denotata a titolo esemplificativo con 151. I mezzi di rallentamento, particolarmente nella realizzazione ad alette qui considerata, sono atti a definire un percorso a labirinto per i succhi pancreatici entro il corpo principale 11.
In una variante di realizzazione, i mezzi di abbattimento dell’attività enzimatica comprendono mezzi atti ad accelerare la degradazione enzimatica dei succhi pancreatici, realizzabili in particolare come una o più sostanze farmacologiche ricevute nel corpo principale 11, ad esempio in corrispondenza della superficie interna del mantello laterale di questo. Naturalmente, tali sostanze possono anche presenti in combinazione con i mezzi di rallentamento di tipo meccanico sopra introdotti.
In caso il dispositivo 1 preveda l’uso di sostanze per l’abbattimento dell’attività enzimatica, può esserne prevista la sostituzione periodica per via endoscopica, a seconda del periodo di efficacia/attività delle sostanze medesime, o un intervento endoscopico di rabbocco delle sostanze medesime nel corpo principale 11.
Come detto sopra, il sistema impiantabile 100 comprende anche mezzi di convogliamento di flusso pancreatico 2, che pongono in comunicazione la papilla di Vater con l’ingresso 12 del dispositivo 1 in modo tale da convogliare tutti i succhi pancreatici entro quest’ultimo.
Nel presente esempio i mezzi di convogliamento di flusso pancreatico 2 comprendono un elemento di raccolta 21, atto ad essere disposto, in uso, in corrispondenza della papilla di Vater.
Preferibilmente, l’elemento di raccolta 21 presenta un profilo rastremato in direzione distale rispetto allo stomaco, recando una sezione di ingresso prossimale 22 di maggiore estensione ed una sezione di uscita ditale 23 di minore estensione. In corrispondenza di quest’ultima, l’elemento di raccolta 21 è in comunicazione di fluido con un condotto, o catetere, 25 a sua volta in comunicazione, all’estremità opposta, con l’ingresso 12 del dispositivo 1.
Il sistema impiantabile 100 comprende inoltre i già menzionati mezzi di convogliamento di flusso biliare 3, atti ad essere disposti entro il coledoco per convogliare il flusso biliare entro l'intestino separatamente dal flusso di succhi pancreatici.
Nel presente esempio, tali mezzi di convogliamento di flusso biliare 3 comprendono una porzione prossimale 31 conformata sostanzialmente a bicchiere, atta ad attestarsi contro la parete interna del coledoco. La porzione a bicchiere 31 presenta una apertura prossimale di ingresso 32 atta a ricevere il flusso biliare ed un lume distale di uscita 33, quest’ultimo disposto in corrispondenza di un fondo 34 della porzione a bicchiere 31 medesima.
Tale lume di uscita 33 è in comunicazione, in uso, con un condotto di convogliamento 35 che sbocca nell'intestino.
In uso, l’elemento di raccolta 21 dei mezzi di convogliamento di flusso pancreatico è disposto circoscritto al condotto per flusso biliare 35, in modo tale che i succhi pancreatici defluiscano nell’elemento di raccolta 21 esternamente al condotto per flusso biliare 35.
Pertanto, la disposizione complessiva è tale che i mezzi di convogliamento di flusso biliare 3 e quelli di convogliamento di flusso pancreatico 2 presentino, in uso, sbocchi distinti entro l’intestino, rispettivamente l’estremità distale del condotto 35 e la bocchetta di uscita 131 del dispositivo 1.
Quindi - e come già menzionato - in termini generali il sistema descritto consente di ottenere una separazione delle secrezioni biliari da quelle pancreatiche ed una differenziazione del punto e del tempo di svuotamento nell'intestino. A tal fine, una variante semplificata del sistema medesimo può non prevedere la presenza del dispositivo 1, ma soltanto quella dei mezzi di convogliamento 2 e 3.
Il sistema 100 può essere fornito in forma kit chirurgico, con i vari componenti -in particolare il dispositivo 1 e le varie parti dei mezzi di convogliamento 3 e/o 4 - assemblabili endoscopicamente in situ.
In una variante di realizzazione, anche l’elemento di raccolta di flusso pancreatico può presentare una conformazione sostanzialmente a bicchiere anziché rastremata, con uscite distinte per il condotto biliare 35 e per quello pancreatico 25.
Inoltre, la disposizione descritta potrebbe essere invertita, ossia il flusso pancreatico convogliato mediante un elemento a bicchiere disposto nel dotto pancreatico ed un relativo condotto eventualmente connesso all’ingresso del dispositivo 1 ed il flusso epatico convogliato mediante un elemento di raccolta, preferibilmente rastremato, disposto in corrispondenza della papilla di Vater e circoscritto al condotto pancreatico.
In una ulteriore variante, i mezzi di convogliamento di flusso epatico potrebbero essere assenti.
Sarà apprezzato che il dispositivo ed il sistema dell'invenzione si prestano ad essere impiantati per via endoscopica con l'uso di un solo strumento, senza necessità di anestesia generale e su pazienti ambulatoriali.
In particolare, il sistema 100 può essere impiantato per via endoscopica intraluminale, secondo la procedura illustrata a seguire.
Un duodenoscopio viene inserito attraverso la bocca fino al duodeno.
La papilla di Vater viene incannulata con un filo guida.
Un catetere a doppio lume, che realizza i mezzi di convogliamento di flusso epatico 2 e di flusso pancreatico 3 sopra illustrati, viene inserito nella papilla di Vater. In particolare, un lume corrispondente alla apertura di ingresso 32 della porzione a bicchiere 31 viene inserito sin nel dotto biliare occludendolo completamente per raccogliere la bile e farla defluire nel duodeno. Una seconda porzione più distale, corrispondente all’elemento di raccolta 21, raccoglie le secrezioni pancreatiche a livello della papilla di Vater.
La seconda porzione del catetere che raccoglie le secrezioni pancreatiche, corrispondente al condotto 25, passa attraverso la papilla di Vater nel duodeno e quindi riversa le secrezioni nel dispositivo 1.
Dopo il posizionamento del sistema 1, le secrezioni pancreatiche saranno confinate all'interno di esso, e in particolare nei mezzi di convogliamento 2 e nel dispositivo 1. Il cibo non si mescolerà quindi con gli enzimi pancreatici. L'autodigestione degli enzimi avverrà all'interno dei suddetti componenti del sistema 100, e in particolare nel dispositivo 1. Il fluido in uscita da quest’ultimo che si mescola con il cibo nell'intestino è privo di attività digestiva significativa, realizzando così una esclusione pancreatica. In particolare, l'eventuale attività residua non avrà modo di agire in quanto il cibo sarà transitato prima del rilascio dei succhi da parte del dispositivo 1.
Nella disposizione descritta, la bile continua a defluire nel duodeno con il vantaggio di mantenere il suo effetto tampone sull'acidità gastrica senza poter effettuare nessuna facilitazione del'assorbimento dei grassi in quanto non digeriti dalle lipasi.
Inoltre, questa configurazione riduce le note problematiche legate all'impiego di cateteri di lunghezza importante, ad esempio occlusioni di questi.
Ancora, il sistema ed il dispositivo descritti permettono di ridurre il rischio di mortalità legati alla chirurgia dell'obesità e del diabete e di ridurre notevolmente i tempi operatori.
In una variante di realizzazione è anche possibile ipotizzare una collocazione del dispositivo 1 nello stomaco. In tal caso, i mezzi di convogliamento 2, e in particolare il condotto 25 di questi, potranno appunto risalire nello stomaco sino al dispositivo 1.
L’uscita 13 del dispositivo 1 potrà addurre i succhi pancreatici nello stomaco stesso oppure essere collegata ad un ulteriore condotto di scarico che li adduce nel duodeno.
Sul medesimo concetto inventivo alla base dello sviluppo del dispositivo e del sistema impiantabili dell'invenzione - e in particolare sull’osservazione che è il tempo il parametro fondamentale ai fini della degradazione enzimatica dei succhi pancreatici - è possibile concepire tipi di intervento chirurgico rispetto diversi da quelli noti.
Innanzitutto, l’intervento Roux-Y può essere adattato per ottenere il grado desiderato di malassorbimento, modulando il tempo di transito nell'ansa biliare, e in particolare regolando sulla base del parametro tempo la lunghezza dell'ansa intestinale (denotata con M in Figura 2) che viene anastomizzata su quella principale.
Inoltre, nel caso in cui si utilizzi un catetere per separare le secrezioni pancreatiche dal cibo come nella nota tecnica di diversione bilio-pancreatica, il parametro importante da controllare non è, alla luce dei concetti di base della presente invenzione, la lunghezza del catetere o quanto distalmente scaricherà le secrezioni nell'intestino. Il solo parametro importante è il tempo di transito nel catetere medesimo.
È anche possibile immaginare un mezzo farmacologico per antagonizzare l'azione delle amilasi e lipasi nell'intestino prossimale, imitando l'effetto di una esclusione pancreatica sull'assorbimento dei carboidrati e degli acidi grassi a catena lunga e quindi sull'obesità e sul diabete.
Inoltre, è possibile concepire un intervento di sezione e bypass intestinale radicalmente diverso da quelli noti ed illustrato nella sequenze delle Figure 4A e 4B.
Come mostrato in Figura 4A, è prevista la sezione di un’ansa 200 di intestino tenue a valle della confluenza dei dotti pancreatici e biliare. In Figura 4A, le linee di sezione sono denotate con 201 e 202. Inoltre, viene sezionato l’intestino, secondo una linea 203, a monte di detta confluenza di dotti pancreatici e biliare. Il dotto biliare viene de-connesso dall'intestino in corrispondenza di una linea di sezione 204.
Tale primo passaggio del metodo prevede quindi di isolare la porzione del duodeno che contiene i dotti escretori pancreatici, ossia la papilla di Vater, compresa fra le linee di sezione 201 e 203.
L’ansa sezionata 200 viene inserita in corrispondenza della resezione 203, trovandosi quindi disposta a monte della confluenza del dotto pancreatico.
Infine, il dotto biliare viene reinserito sull’ansa sezionata 200 subito a valle dello stomaco.
La continuità dell'intestino viene quindi stabilita unendo i tratti rispettivamente a monte della linea di sezione 201 ed a valle della linea di sezione 202.
La configurazione finale è mostrata in Figura 4B.
Pertanto, l’intervento aumenta il tempo di permanenza del cibo nell'intestino in assenza di secrezioni pancreatiche. Tale tempo è modulato regolando la lunghezza dell’ansa 200. Inoltre, l’intervento crea un differimento temporale fra l’accesso del cibo nell'intestino e la mescolanza di questo con i succhi pancreatici, facendo sì che cibo e succhi si mescolino in uno stato avanzato di degradazione enzimatica delle secrezioni pancreatiche.
Viene di fatto realizzata una sorta di esclusione pancreatica perfezionata senza la necessità di usare cateteri impiantati nell’intestino per il deflusso delle relative secrezioni.
Sarà compreso che l’intervento suddetto, particolarmente per quanto attiene alle resezioni ed alle successive anastomosi di/fra porzioni di intestino, può essere eseguita con mezzi singolarmente noti per il tecnico del ramo, ad esempio cucitrici o suturatrici lineari.
Quando l'ansa afferente 200 è più lunga di 200 cm, l’intervento proposto produce effetti confrontabili con quelli ottenuti con una nota diversione biliopancreatica, sia per ridurre l'assorbimento che per controllare il diabete.
In base ad una variante dell’intervento, l’ansa 200 può essere anastomizzata ad una tasca gastrica di dimensioni prescelte. Regolando la dimensione della tasca e la lunghezza dell'ansa si potrà graduare la restrizione e il malassorbimento.
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito daN’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo impiantabile (1), di abbattimento dell’attività enzimatica dei succhi pancreatici, atto ad essere disposto entro un tratto di intestino o nello stomaco e comprendente: <■>un corpo principale (11 ), a sua volta presentante: - un ingresso di succhi pancreatici (12), atto ad essere posto in comunicazione con mezzi di convogliamento di flusso pancreatico (2), questi ultimi a loro volta disposti, in uso, in corrispondenza del dotto biliopancreatico afferente nel duodeno e/o della papilla di Vater in modo tale da ricevere il flusso delle secrezioni pancreatiche e da convogliarle entro il dispositivo (1) medesimo, e - un’uscita dei succhi pancratici (13) nell'intestino; <■>mezzi di abbattimento dell’attività enzimatica dei succhi pancreatici (15), disposti entro detto corpo principale (11).
  2. 2. Dispositivo impiantabile (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di abbattimento dell’attività enzimatica (15) comprendono mezzi atti ad accelerare la degradazione enzimatica dei succhi pancreatici.
  3. 3. Dispositivo impiantabile (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi atti a produrre una accelerazione della degradazione enzimatica sono una o più sostanze farmacologiche ricevute in detto corpo principale (11 ).
  4. 4. Dispositivo impiantabile (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di abbattimento dell’attività enzimatica (15) comprendono mezzi di rallentamento (151) del deflusso dei succhi pancreatici entro detto corpo principale (11 ).
  5. 5. Dispositivo impiantabile (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di rallentamento (151) sono atti a definire un percorso a labirinto per i succhi pancreatici entro detto corpo principale (11).
  6. 6. Dispositivo impiantabile (1) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detti mezzi di rallentamento comprendono una pluralità di alette trasversali (151) disposte sfalsate lungo l’estensione longitudinale di detto corpo principale (11).
  7. 7. Dispositivo impiantabile (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo principale (11) presenta una conformazione oblunga.
  8. 8. Dispositivo impiantabile (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto ingresso (12) e detta uscita (13) sono ricavati in corrispondenza di rispettive porzioni di detto corpo principale (11) atte a disporsi, una volta che il dispositivo è impiantato, rispettivamente prossimalmente e distalmente rispetto alla papilla di Vater.
  9. 9. Sistema impiantabile (100) per il trattamento dell’obesità, comprendente: - mezzi di convogliamento di flusso pancreatico (2), atti ad essere disposti in corrispondenza del dotto bilio-pancreatico afferente nel duodeno e/o della papilla di Vater in modo tale da ricevere il flusso delle secrezioni pancreatiche per convogliarle entro l’intestino o lo stomaco, i quali mezzi preferibilmente comprendono un condotto o catetere (25); e - mezzi di convogliamento di flusso biliare (3), atti ad essere disposti entro il coledoco in modo tale da ricevere il flusso biliare e da convogliarlo entro l’intestino e preferibilmente comprendenti un condotto o catetere (35) che sbocca nell'intestino, in cui la disposizione complessiva è tale che detti mezzi di convogliamento di flusso biliare (3) e detti mezzi di convogliamento di flusso pancreatico (2) presentano, in uso, sbocchi distinti entro l’intestino, ottenendo così una separazione delle secrezioni pancreatiche da quelle biliari.
  10. 10. Sistema impiantabile (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di convogliamento di flusso pancreatico (2) comprendono un elemento di raccolta (21) conformato sostanzialmente a bicchiere e/o con profilo rastremato preferibilmente atto a disporsi, in uso, in corrispondenza della papilla di Vater.
  11. 11. Sistema impiantabile (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento di raccolta (21) è disposto, in uso, circoscritto a detto condotto o catetere (35) per flusso biliare, in modo tale che i succhi pancreatici defluiscano in detto elemento di raccolta (21) esternamente a detto condotto o catetere (35).
  12. 12. Sistema impiantabile (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 11, comprendente un dispositivo (1) di abbattimento dell’attività enzimatica dei succhi pancreatici secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, entro il quale afferiscono detti mezzi di convogliamento di flusso pancreatico (2).
  13. 13. Sistema impiantabile (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 12, in cui detti mezzi di convogliamento di flusso biliare (3) comprendono un condotto di convogliamento (35) ed una porzione sostanzialmente a bicchiere (31) atta ad attestarsi contro la parete interna del coledoco, la quale porzione a bicchiere (31) presenta una apertura di ingresso prossimale (32) atta a ricevere il flusso biliare ed un lume di uscita (33) disposto in corrispondenza di un proprio fondo (34) ed in comunicazione, in uso, con detto condotto di convogliamento (35).
IT000379A 2011-07-19 2011-07-19 Sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità. ITRM20110379A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000379A ITRM20110379A1 (it) 2011-07-19 2011-07-19 Sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità.

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000379A ITRM20110379A1 (it) 2011-07-19 2011-07-19 Sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità.

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITRM20110379A1 true ITRM20110379A1 (it) 2013-01-20

Family

ID=44653464

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT000379A ITRM20110379A1 (it) 2011-07-19 2011-07-19 Sistema impiantabile per il trattamento dell'obesità.

Country Status (1)

Country Link
IT (1) ITRM20110379A1 (it)

Citations (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US20040092892A1 (en) * 2002-11-01 2004-05-13 Jonathan Kagan Apparatus and methods for treatment of morbid obesity
US20050043817A1 (en) * 2003-08-20 2005-02-24 Mckenna Robert Hugh Method and apparatus to facilitate nutritional malabsorption
US20070282452A1 (en) * 2006-05-30 2007-12-06 Boston Scientific Scimed, Inc. Anti-obesity dual stent
US20070282453A1 (en) * 2006-05-30 2007-12-06 Boston Scientific Scimed Inc. Anti-obesity stent
US20080109087A1 (en) * 2006-11-08 2008-05-08 Boston Scientific Scimed, Inc. Pyloric obesity valve
WO2012007048A1 (en) * 2010-07-16 2012-01-19 Ethicon Endo-Surgery, Inc. An apparatus and method for diverting biliopancreatic juices discharged into a patient's intestinal tract

Patent Citations (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US20040092892A1 (en) * 2002-11-01 2004-05-13 Jonathan Kagan Apparatus and methods for treatment of morbid obesity
US20050043817A1 (en) * 2003-08-20 2005-02-24 Mckenna Robert Hugh Method and apparatus to facilitate nutritional malabsorption
US20070282452A1 (en) * 2006-05-30 2007-12-06 Boston Scientific Scimed, Inc. Anti-obesity dual stent
US20070282453A1 (en) * 2006-05-30 2007-12-06 Boston Scientific Scimed Inc. Anti-obesity stent
US20080109087A1 (en) * 2006-11-08 2008-05-08 Boston Scientific Scimed, Inc. Pyloric obesity valve
WO2012007048A1 (en) * 2010-07-16 2012-01-19 Ethicon Endo-Surgery, Inc. An apparatus and method for diverting biliopancreatic juices discharged into a patient's intestinal tract

Similar Documents

Publication Publication Date Title
Loske et al. Intraluminal and intracavitary vacuum therapy for esophageal leakage: a new endoscopic minimally invasive approach
Nassif et al. Endoscopic palliation of malignant gastric outlet obstruction using self-expandable metallic stents: results of a multicenter study
Binmoeller et al. A novel lumen-apposing stent for transluminal drainage of nonadherent extraintestinal fluid collections
US11534149B2 (en) Apparatus for delivering a device to a hollow organ
JP4781647B2 (ja) 消化分泌物の分流装置および方法
Nguyen et al. The use of endoscopic stent in management of leaks after sleeve gastrectomy
US8702641B2 (en) Gastrointestinal prostheses having partial bypass configurations
CA2770154C (en) Incisionless gastric bypass method and devices
Yeung et al. Biliary-enteric reconstruction with hepaticoduodenostomy following laparoscopic excision of choledochal cyst is associated with better postoperative outcomes: a single-centre experience
CN103619281A (zh) 具有增强抗迁移的管腔内装置和方法
AU2011203951B2 (en) Gastrointestinal prostheses having partial bypass configurations
US20110106225A1 (en) Method For Surgically Treating A Patient By Deactivating A Portion Of The Digestive Enzymes
CN105079940A (zh) 发光胃管及使用方法
US20130190675A1 (en) Methods and Devices for Treating Alzheimer&#39;s Disease
Chaudhry et al. Anatomy, thorax, esophagus
US9265640B2 (en) Conforming anchor for duodenal barrier
CN201939540U (zh) Y形一体化胃肠道内支架
ITRM20110379A1 (it) Sistema impiantabile per il trattamento dell&#39;obesità.
CN103002840A (zh) 用于转移被排到患者肠道中的胆胰液的设备和方法
Familiari et al. Endoscopic treatment of obesity
JP5653511B2 (ja) 胆管挿入用チューブ
KR102715547B1 (ko) 배리어 장치, 시스템 및 방법
Özkan et al. Subcutaneous placement of a free jejunum and pedicled colon segment to create a diversionary conduit for total esophageal reconstruction
Magdaleno et al. Endoscopic Gastrojejunostomy: A Novel Approach to Roux Obstruction Following Roux-en-Y Hepaticojejunostomy: 2017 Presidential Poster Award: 2057
AU2015215834B2 (en) Incisionless gastric bypass method and devices