ITRM20100271A1 - Dispositivo ortopedico nasale. - Google Patents

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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
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    • A61F5/01Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces
    • A61F5/08Devices for correcting deformities of the nose ; Devices for enlarging the nostril, e.g. for breathing improvement
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    • G02C5/126Nose pads; Nose-engaging surfaces of bridges or rims exchangeable or otherwise fitted to the shape of the nose

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Description

DISPOSITIVO ORTOPEDICO NASALE
DESCRIZIONE
Settore dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo ortopedico per uso nasale.
Background
Attualmente sul mercato ci sono diversi dispositivi da applicare al naso a tutela della sua integrità anatomica - i cosiddetti tutori – che vengono impiegati soprattutto, se non unicamente, in eventi post-traumatici o durante attività che espongono a rischi di traumi (ad esempio attività sportive quali calcio, basket, box, e così via).
Esistono inoltre diversi dispositivi di appoggio nasale per occhiali – cosiddetti naselli - con lo scopo di migliorare l’estetica e/o la comodità di questi ultimi.
Un’ultima tipologia di dispositivo nasale ha lo scopo di facilitare la respirazione dilatando forzatamente la narici – si tratta dei cosiddetti cerotti nasali.
Tuttavia, non esistono nella tecnica nota dispositivi ortopedici in grado di condizionare la crescita nasale o a determinare un rimodellamento anche in assenza di specifici eventi traumatici.
Sommario dell’invenzione
Pertanto, il problema tecnico posto e risolto dalla presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo ortopedico nasale che sia inteso per - ed in grado di -condizionare favorevolmente la crescita della piramide nasale durante l’età dello sviluppo e indurre un rimodellamento nell’adulto.
Tale problema viene risolto da un dispositivo ortopedico secondo la rivendicazione 1.
Caratteristiche preferite della presente invenzione sono presenti nelle rivendicazioni dipendenti della stessa.
La presente invenzione fornisce alcuni rilevanti vantaggi. Il vantaggio principale consiste nel fatto che il dispositivo ortopedico proposto risolve il suddetto problema tecnico mediante una struttura semplice ma al contempo altamente efficace, in grado di applicare sollecitazioni ottimali ai fini di detta crescita e che presenta modalità di trattenimento in situ estremamente affidabili.
Inoltre, il dispositivo proposto si presta ad una realizzazione agevole ed a basso costo.
Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati.
Descrizione breve delle figure
§ Le Figure 1A e 1B mostrano una vista in prospettiva rispettivamente anteriore e posteriore, parzialmente in esploso, di una prima forma di realizzazione preferita del dispositivo ortopedico secondo la presente invenzione;
§ le Figure 2A e 2B mostrano una vista in prospettiva rispettivamente anteriore e posteriore del dispositivo di Figura 1A, in una configurazione assemblata pronta per la personalizzazione su di un paziente;
§ le Figure 3, 4 e 5 mostrano ciascuna una vista in prospettiva ingrandita di un rispettivo dettaglio del dispositivo come rappresentato in Figura 2B;
§ la Figura 6 mostra una vista in prospettiva del dispositivo di Figura 1A in una configurazione di applicazione su un paziente;
§ le Figure 7A e 7B mostrano una vista in prospettiva rispettivamente anteriore e posteriore di una seconda forma di realizzazione preferita del dispositivo ortopedico secondo la presente invenzione; e
§ la Figura 8 mostra una vista in prospettiva del dispositivo di Figura 7A in una configurazione di applicazione su un paziente.
Descrizione dettagliata
Basi teoriche
Prima di passare alla descrizione dettagliata delle forme di realizzazione raffigurate nelle figure sopra introdotte, si ritiene utile illustrare le basi anatomiche e fisiologiche alla base dell’invenzione. A tal proposito, va notato che l’anatomia e la fisiologia dell’infante e dell’uomo adulto sono profondamente diverse.
In particolare, nel bambino ci sono ancora potenziali di crescita e sviluppo, intendendo per crescita un aumento dimensionale ed una modifica anatomica e per sviluppo un aumento della specializzazione anatomo-funzionale del soggetto. Il dispositivo dell’invenzione à ̈ inteso principalmente come ausilio atto a condizionare una crescita corretta della piramide nasale o ad indurre un rimodellamento di quest’ultima, agendo con forze predeterminate sui siti di crescita predisposti a tale scopo, ossia sulle zone già geneticamente predisposte a crescere, ma senza interferire con il normale sviluppo fisiologico delle funzioni nasali (per esempio la pervietà ed il calibro delle cavità nasali).
Nella mascella, che à ̈ l’osso su cui l’Inventore ha posto il proprio interesse, i siti di accrescimento sono posti in zone specifiche, posizionate grossolanamente nelle aree di raccordo tra le varie porzioni ossee e quindi tra le due ossa mascellari, tra questi ultimi e le ossa nasali e tra le ossa mascellari e le ossa craniche. Questi siti sono soggetti a tre tipi di crescita (e di sviluppo), vale a dire:
- il cosiddetto riposizionamento primario, ossia l’espansione propria dell’osso in questione a carico dei siti di accrescimento,
- il cosiddetto riposizionamento secondario, ossia l’espansione delle porzioni anatomiche limitrofe e la conseguente migrazione della porzione ossea in questione, ed
- il cosiddetto rimodellamento, ossia il riassorbimento/accrescimento in “ogni†zona dell’osso.
L’invenzione parte dall’osservazione che i suddetti processi di crescita sono in parte intrinseci e condizionati geneticamente ed in parte condizionabili mediante opportune sollecitazioni meccaniche esercitate sulle aree sopra menzionate. L’invenzione parte inoltre dalla osservazione che tali sollecitazioni devono essere esercitate durante periodi specifici della vita del soggetto, ossia quando c’à ̈ potenziale di crescita e quando tale potenziale si esercita sulle ossa che si vogliono condizionare.
Nell’adulto, invece, la situazione à ̈ molto differente poiché non vi à ̈ nessun potenziale di crescita residuo e quindi l’accento deve essere posto soltanto su uno dei tre processi sopramenzionati, ossia sul rimodellamento.
Va poi notato che per assolvere alla funzione di condizionamento sopra esposta à ̈ necessario fare riferimento a basi biologiche che rispondano ad alcune domande, e in particolare:
(i) può una formazione ossea essere condizionata?
(ii) Se sì, in che modo?
(iii) Se sì, in che fascia di età?
(iv) Tale condizionamento della crescita può essere armonico o unicamente tumultuoso e casuale?
Alla prima domanda risponde la teoria della matrice funzionale, in base alla quale:
a) varianti genetiche ed epigenetiche dello sviluppo scheletrico si trovano nella matrice funzionale dei tessuti molli attorno all’osso;
b) il comportamento dell’osso à ̈ soltanto passivo; e
c) una selezione di origine genetica modula la qualità e la quantità dell’espressione di determinati caratteri.
Alla seconda domanda risponde invece una attenta lettura dell’anatomia umana. Infatti, la forma delle ossa à ̈ dovuta a diverse componenti, e in particolare la genetica, le stimolazioni meccaniche e le eventuali patologie intercorrenti. Pertanto la forma ossea à ̈ la risultante di un processo dinamico sulla quale agiscono e condizionano diversi fattori esterni ad esso.
Per quanto attiene alla terza domanda, la legge di Wolff asserisce che la morfologia dell’ osso viene strutturata progressivamente in conformità alla somma di tutte le mutevoli forze meccaniche esercitate su di esso, nel corso del processo di crescita e sviluppo ed, in misura minore, a crescita ultimata.
L’età migliore per ottenere il condizionamento di crescita alla base dell’invenzione à ̈ il picco di crescita puberale, nel quale abbiamo già un elevato potenziale di crescita e nel quale il giusto condizionamento può ottenere grandi risultati.
Nell’età adulta, invece, il condizionamento non può che avvenire tramite il rimodellamento (riassorbimento/apposizione) e le modifiche non possono che essere di entità limitata, seppure anche molto soddisfacente dal punto di vista estetico, per esempio in caso di correzione del gibbo nasale.
La quarta domanda indaga sulla armonia (o meno) del condizionamento della crescita. Ad essa risponde il cosiddetto principio della controparte, in base al quale la crescita di qualsiasi zona facciale e/o cranica à ̈ collegata e condiziona la crescita delle controparti strutturali o geometriche della faccia e del cranio: ciò che ne risulta à ̈ una crescita equilibrata reciproca. In altre parole, se la stimolazione à ̈ armonica, altrettanto lo sono le modifiche che ne seguono, anche se tali modifiche devono interessare più ossa contemporaneamente.
Descrizione di forme di realizzazione preferite
Con riferimento inizialmente alle Figure 1A, 1B e 2A, 2B, un dispositivo ortopedico secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione à ̈ complessivamente denotato con 1.
Il dispositivo 1 à ̈ atto a condizionare la crescita della piramide nasale del soggetto che lo porta o, nell’adulto, a rimodellare la piramide nasale stessa. A tal fine, il dispositivo 1 comprende principalmente un elemento pressorio 2, connesso o connettibile ad una struttura 3 conformata sostanzialmente a montatura di occhiale, preferibilmente priva di naselli e trattenuta sul capo del soggetto mediante un elemento flessibile oblungo, o legaccio, 4 atto a circoscrivere il capo.
Come verrà chiarito in maggiore dettaglio nel seguito, la disposizione complessiva à ̈ tale che l’elemento pressorio 2, in uso, esercita una sollecitazione di condizionamento della crescita / rimodellamento di predeterminata entità sulla piramide nasale.
Scendendo maggiormente nel dettaglio di ciascuno dei componenti sopra introdotti, come detto l’elemento pressorio 2 à ̈ atto ad essere disposto sulla piramide nasale ed à ̈ sagomato o sagomabile secondo l’anatomia da conferire a quest’ultima.
Nelle Figure da 1A a 3, l’elemento 2 à ̈ rappresentato in una configurazione indeformata. Come mostrato in Figura 6, in uso l’elemento pressorio 2 viene deformato appunto ad assumente la suddetta conformazione di condizionamento/rimodellamento, che à ̈ una conformazione ricurva con concavità rivolta verso la piramide nasale. La deformazione dell’elemento 2 può essere eseguita secondo le modalità normalmente applicate per la deformazione dei fili ortodontici noti, e in particolare con pinze specifiche o torrette di forma predeterminata. Nel presente caso à ̈ idonea allo scopo una dima con forma di “naso ideale†capace di imprimere all’elemento 2 la forma desiderata mediante pressione.
Come meglio visibile in Figura 3, nella presente forma di realizzazione l’elemento pressorio presenta uno sviluppo filiforme ed à ̈ dotato di una pluralità di anse 200 che definiscono un pluralità di convoluzioni 20 interposte fra due bracci laterali 21 e 22. Complessivamente, le anse 200 e le convoluzioni 20 definiscono una struttura centrale sostanzialmente a molla.
La rigidezza propria dell’elemento pressorio 2 e in particolare delle convoluzioni 20 di questo - e conseguentemente il grado di trasmissione delle forze al naso – può essere selezionata a seconda delle specifiche esigenze terapeutiche ed eventualmente modificata durante il trattamento mediante una modifica della conformazione di tale elemento o mediante una modifica della sezione e/o del materiale con i quali la molla à ̈ realizzata.
I bracci laterali 21 e 22 – o prolungamenti di questi – consentono la connessione dell’elemento pressorio 2 alla struttura 3.
Inoltre, i bracci laterali 21 e 22 permettono di posizionare la struttura centrale a molla – ossia la porzione attiva dell’elemento 2 – ad un desiderato livello sul naso.
Preferibilmente, i bracci 21 e 22 presentano una struttura telescopica, permettendo così l’adattamento del dispositivo su pazienti con qualsiasi forma del naso.
L’elemento pressorio 2 può essere realizzato in filo TMA (titanio-molibdeno) o in materiali diversi quali ad esempio nichel-titanio, un polimero o acciaio.
Inoltre, i bracci 21 e 22 e/o i loro prolungamenti e/o le convoluzioni 20 possono essere rivestiti da polivinile o da materiale siliconico morbido, per evitare che sulla cute si formino decubiti e/o abrasioni nel punto di applicazione delle forze.
Come menzionato sopra, l’elemento pressorio 2 consente una modulazione delle forze applicate al naso mediante una modifica della sua conformazione, e in particolare della conformazione della struttura a molla.
La struttura a montatura 3 ed il corrispondente elemento oblungo 4 definiscono mezzi di trattenimento dell’elemento pressorio 2 sulla piramide nasale, consentendo a quest’ultimo di esercitare sulla piramide nasale stessa la suddetta sollecitazione di condizionamento/rimodellamento.
La struttura a montatura 3 comprende, come le montature convenzionali, due cerchielli, rispettivamente 31 e 32, atti a circoscrivere le sedi oculari ed un ponte 33 interposto fra i cerchielli stessi.
Come meglio visibile in Figura 3, ciascuno dei bracci 21 e 22 dell’elemento pressorio 2 – o un apposito prolungamento di tale braccio 21, 22 – à ̈ connesso o connettibile alla struttura 3 in corrispondenza di una rispettiva porzione mediale di quest’ultima immediatamente adiacente ad una rispettiva estremità del ponte 33, ossia sostanzialmente in corrispondenza della parte di montatura che normalmente ospita un cosiddetto nasello. In corrispondenza di tali porzioni mediali della struttura 3 sono previste apposite sedi tubolari, rispettivamente denotate con 301 e 302, per detti bracci laterali 21 e 22 o per i prolungamenti di questi.
Tali sedi tubolari 301 e 302 possono avere lunghezza ciascuna pari ad 1cm circa, con un foro passante con perimetro rettangolare e ad esempio di dimensione (0,18 x 0,25). L’orientamento delle sedi 301 e 302 à ̈ sostanzialmente perpendicolare al ponte 33 ed esse risultano sostanzialmente parallele tra di loro.
Per quanto attiene all’elemento flessibile, o legaccio, 4, questo à ̈ preferibilmente elastico.
Inoltre, come meglio visibile in Figura 5, preferibilmente l’elemento flessibile 4 reca mezzi 5 di regolazione del livello di trazione esercitata dell’elemento pressorio 2.
Come meglio visibile in Figura 4, l’elemento flessibile 4 à ̈ connesso alla struttura a montatura 3 in corrispondenza di sedi laterali di questa. In particolare, le estremità longitudinali dell’elemento flessibile 4 sono rese solidali ciascuna ad una rispettiva flangia di connessione 41, la quale à ̈ a sua volta collegata, preferibilmente mediante un meccanismo di ritenzione di tipo a baionetta, con una rispettiva flangia di connessione 43 solidale alla struttura a montatura 3.
In base ad una variante di realizzazione particolarmente adatta all’uso in età adulta, la struttura a montatura 3 può prevedere, invece dell’elemento flessibile 4, una coppia di astine simili a quelle in uso per gli occhiali convenzionali, preferibilmente presentanti estremità retro-auricolari avvolgenti, di tipo a “ricciolo†, per impegnare completamente il dorso di un rispettivo orecchio ed assicurare così un trattenimento certo ed affidabile dell’elemento pressorio 2 sulla piramide nasale, stabilizzando in modo preciso l’occhiale e quindi esercitando le forze ortopediche in modo controllato. Anche in questa variante di realizzazione le modalità di connessione fra astine e struttura a montatura possono essere analoghe a quelle sopra introdotte nel caso dell’elemento oblungo flessibile 4.
In base ad una ulteriore variante di realizzazione, possono essere previste stanghette a sviluppo sostanzialmente rettilineo, raccordate posteriormente da un elemento flessibile recante i suddetti mezzi di regolazione.
Tornando ora alle Figure 1A ed 1B, preferibilmente il dispositivo 1 comprende inoltre una coppia di elementi ponderali, denotati rispettivamente con 61 e 62, selettivamente applicabili ciascuno in corrispondenza di una rispettiva porzione di struttura di montatura 3 corrispondente alle arcate oculari superiori. Gli elementi ponderali 61 e 62 possono essere selezionati in modo tale da modificare, e in particolare calibrare in relazione ad uno specifico soggetto e/o alla evoluzione del trattamento della rispettiva piramide nasale, l’entità di detta sollecitazione di condizionamento/rimodellamento.
Nel presente esempio, gli elementi ponderali 61 e 62 sono in forma di segmenti sagomati che riproducono sostanzialmente la conformazione della porzione di montatura cui sono applicati. Gli elementi ponderali 61 e 62 sono inoltre amovibilmente connettibili a quest’ultima mediante un accoppiamento reversibile fra pernetti 50 e rispettive sedi 30 sulla struttura a montatura 3.
L’applicazione degli elementi ponderali à ̈ particolarmente indicata per il trattamento di soggetti adulti.
La forma di realizzazione e le relative varianti del dispositivo dell’invenzione sin qui descritte sono particolarmente idonee per uso del dispositivo 1 come ausilio ortopedico diurno.
In base ad un’altra forma di realizzazione dell’invenzione, il dispositivo può anche essere concepito per uso notturno. Un esempio di forma di realizzazione di un dispositivo per questo secondo tipo di applicazione à ̈ mostrato nelle Figure 7A, 7B ed 8.
Tale seconda forma di realizzazione del dispositivo, in tal caso complessivamente denotato con 100, prevede un elemento pressorio analogo a quello sopra introdotto con riferimento alla prima forma di realizzazione e qui denotato con 200. In questo caso, l’elemento pressorio 200 à ̈ fornito sempre in una configurazione deformata secondo l’anatomia da conferire alla piramide nasale.
Inoltre, l’elemento pressorio 200 à ̈ associato ad un corpo sagomato 300, preferibilmente flessibile e realizzato ad esempio in silicone, che riproduce sostanzialmente la forma della piramide nasale.
Tale corpo sagomato 300 può essere realizzato in materiali duro-elastici (ad esempio teflon, polivinile, ecc.) in modo da non causare decubiti.
Il corpo sagomato 300 e l’elemento pressorio 200 solidale a - e in genere intergrato in – esso sono trattenuti sul capo del soggetto mediante una pluralità di elementi flessibili oblunghi che circoscrivono il capo stesso e che sono agganciati al corpo sagomato 300. Nel presente esempio, sono efficacemente previsti tre di tali elementi, denotati rispettivamente con 401, 402 e 403 e disposti rispettivamente in corrispondenza di un vertice superiore del corpo sagomato 300 che corrisponde all’apice della piramide nasale, in corrispondenza di una porzione intermedia del corpo sagomato 300 ed in corrispondenza di una porzione basale di quest’ultimo che corrisponde alla base del naso stesso.
Preferibilmente, gli elementi oblunghi 401-403 sono elastici e prevedono mezzi di regolazione del livello di trazione esercitata dell’elemento pressorio 200 analoghi a quelli introdotti con riferimento alla prima forma di realizzazione
Tali elementi 401-403 possono essere realizzati in materiale siliconico inerte ed anallergico.
Sarà apprezzato che la previsione di un presidio notturno consente una efficace continuità nell’applicazione della sollecitazione di condizionamento/rimodellamento e conseguentemente un migliore risultato terapeutico. Il dispositivo ad uso notturno prosegue quanto iniziato dai dispositivi diurni e ne completa la funzione.
La presente invenzione à ̈ stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo ortopedico (1) atto a condizionare la crescita della piramide nasale o a rimodellare quest’ultima, comprendente: - un elemento pressorio (2) atto ad essere disposto sulla piramide nasale, il quale elemento pressorio (2) à ̈ sagomato o sagomabile secondo l’anatomia da conferire alla piramide nasale stessa; e - mezzi di trattenimento (3, 4), atti a mantenere detto elemento pressorio (2) attestato sulla piramide nasale, in modo tale che il primo eserciti sulla seconda una sollecitazione di condizionamento/rimodellamento di predeterminata entità.
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento pressorio (2) à ̈ atto ad essere selettivamente deformato a temperatura ambiente secondo l’anatomia da conferire alla piramide nasale.
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto elemento pressorio (2) presenta uno sviluppo filiforme.
  4. 4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento filiforme (2) si sviluppa a definire una pluralità di convoluzioni (20).
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento pressorio (2) presenta una struttura centrale (20, 200) sostanzialmente a molla.
  6. 6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento pressorio (2) comprende una coppia di bracci (21, 22) presentanti una struttura telescopica.
  7. 7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento pressorio (2) Ã ̈ realizzato in un materiale selezionato in un gruppo comprendente: polivinile, filo TMA (titanio-molibdeno), nichel-titanio e acciaio.
  8. 8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento pressorio (2) o parti di esso presentano un rivestimento in polivinile o in materiale siliconico.
  9. 9. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trattenimento comprendono un corpo sagomato (300) che riproduce sostanzialmente la forma della piramide nasale.
  10. 10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trattenimento comprendono una struttura (3) conformata sostanzialmente a montatura di occhiali.
  11. 11. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto elemento pressorio (2) à ̈ connesso o connettibile a detta struttura sagomata a montatura (3) sostanzialmente in corrispondenza della porzione di quest’ultima che normalmente ospita i naselli.
  12. 12. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui detto elemento pressorio (2) presenta una coppia di bracci laterali (21, 22) di connessione a detta struttura sagomata a montatura (3).
  13. 13. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui ciascuno di detti bracci (21, 22) à ̈ connesso o atto ad essere connesso a detta struttura a montatura (3) in corrispondenza di una rispettiva porzione mediale di quest’ultima immediatamente adiacente ad una estremità di un ponte (33) della struttura a montatura stessa.
  14. 14. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 12 o 13, in cui detta struttura a montatura (3) presenta una coppia di sedi (301302), preferibilmente tubolari, ciascuna delle quali riceve o à ̈ atta a ricevere uno di detti bracci laterali (21, 22) o un prolungamento di questo.
  15. 15. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 14, in cui detta struttura sagomata a montatura (3) comprende una coppia di aste laterali ciascuna presentante una estremità retro-auricolare avvolgente atta ad impegnare il dorso di un rispettivo orecchio.
  16. 16. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre uno o più elementi ponderali (61, 62), selettivamente applicabili in modo tale da modificare l’entità di detta sollecitazione di condizionamento/rimodellamento.
  17. 17. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente quando dipendente dalla rivendicazione 10, comprendente una coppia di detti elementi ponderali (61, 62), questi ultimi applicati o applicabili in corrispondenza di porzioni di detta struttura a montatura (3) corrispondenti alle arcate oculari superiori.
  18. 18. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 16 o 17, in cui detto o detti elementi ponderali (61, 62) sono amovibilmente connessi o connettibili alla rimanente parte di detto dispositivo (1).
  19. 19. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trattenimento comprendono almeno un elemento flessibile oblungo (4) atto a circoscrivere il capo del soggetto.
  20. 20. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto almeno un elemento oblungo (4) Ã ̈ elastico.
  21. 21. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 19 o 20, in cui detto almeno un elemento oblungo (4) reca mezzi di regolazione (5) del livello di trazione esercitata su detto elemento pressorio (2).
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