ITRA20120022A1

ITRA20120022A1 - Bicicletta da camera.

Info

Publication number: ITRA20120022A1
Application number: IT000022A
Authority: IT
Inventors: Vittorio Novelli
Original assignee: Edil Blitz Di Novelli Vittorio & C S N C
Priority date: 2012-10-30
Filing date: 2012-10-30
Publication date: 2014-05-01

Description

“BICICLETTA DA CAMERA”

DESCRIZIONE

Il presente trovato concerne una bicicleta da camera perfezionata in modo da simulare perfetamente la pedalata su strada, sia in pianura che in salita.

Diversamente da una tradizionale bicicletta da camera, la bicicleta oggeto del presente trovato, utilizzabile in casa ma anche in palestra e per l’allenamento da parte di ciclisti professionisti, prevede particolari accorgimenti grazie ai quali il movimento del corpo, nello sforzo della pedalata, è accompagnato da quell'ondeggiamento della bicicleta che usualmente accompagna la pedalata su strada, ma sopratuto viene riprodota fedelmente ed in modo automatico la pendenza corrispondente al grado di resistenza scelto dall'utente, rendendo così possibile e realistica persino l’azione di “alzarsi sui pedali" che caratterizza i momenti di maggiore sforzo del ciclista, poiché si inclina tuta la bicicleta con in più il vantaggio di lasciare al ciclista lo spazio necessario per pedalare senza l’ingombro della sella.

Queste ed altre caratteristiche del trovato sono di seguito descritte con l’ausilio di due tavole di disegno dove, a solo titolo indicativo e non limitativo, le FIGG. 1 e 2 mostrano altrettante viste in elevazione della bicicletta da camera in oggetto.

Dall'esame dei disegni allegati si evince che la bicicletta da camera ideata comprende un telaio 1 completo di manubrio 2 e di sella 3 ed è provvista di basamento 10 poggiante a pavimento su due balestre elastiche 11 , una anteriore e una posteriore, che consentono all’intera struttura quell’ondeggiamento che usualmente accompagna la pedalata su strada. Dette balestre hanno una larghezza tale da escludere il rischio di ribaltamento della bicicletta in qualsiasi situazione.

Per quanto riguarda il funzionamento vero e proprio della bicicletta, si possono presentare svariate possibilità.

Quando si vuole simulare la pedalata in pianura, attraverso una normale pedaliera e relativa corona dentata si mette in movimento la catena A che fa ruotare uno degli ingranaggi paralleli B, a scatto libero e scatto fìsso. L’intervento manuale su di una leva C, solidale inferiormente alla catena A fra l’altro completa di tendi-catena D, consente lo spostamento di detta catena A dall’uno all’altro degli ingranaggi B. Detti ingranaggi B sono coassiali e solidali ad un volano E, che è pertanto messo in rotazione dalla pedalata in una delle due modalità consentite dagli ingranaggi B e che, con la sua massa inerziale, garantisce l'uniformità della pedalata “in pianura".

Quando si voglia passare dalla pedalata in pianura alla pedalata in salita, azionando la "leva destra del freno" FD viene messo in tensione il cavo FDI ad essa agganciato che, attraverso il leveraggio GD, spinge il rullo gommato HDcontro il volano E in rotazione, provocando la rotazione del rullo stesso in senso antiorario. Attraverso la cinghia JD,che collega la puleggia b coassiale e solidale al rullo Ho alla puleggia K, il movimento è trasmesso a quest’ultima.

La puleggia K è filettata internamente ed avvitata al perno filettato fisso L; la sua rotazione antioraria ne provoca pertanto l’innalzamento lungo il perno stesso (effetto “svitamento del dado").

il movimento verticale della puleggia K è trasmesso all'intero telaio della bicicletta attraverso il cuscinetto a sfera anti-grippaggio M posto al di sopra della puleggia e su cui è appoggiato l’intero telaio, provocandone la rotazione verso l’alto rispetto all’appoggio posteriore e disponendo quindi la bicicletta in posizione di apparente salita.

L’innalzamento della parte anteriore del telaio mette in tensione il tirante N che, attraverso la leva demoltipicatrice 0, mette in tensione il tirante elastico P.

Il tirante elastico P a sua volta agisce sull’estremità della leva Q, provocando la progressiva pressione del pattino frenante R sul volano ed il conseguente effetto di resistenza al moto.

Il sollevamento del telaio è limitato da un dispositivo di fine-corsa in sommità al perno filettato.

L’utente lascia la “leva destra del freno” al raggiungimento della pendenza del telaio desiderata, cui corrisponde un adeguato innalzamento del grado di resistenza alla pedalata, riproducendo così la condizione della pedalata in salita.

Il ritorno alla pedalata in pianura, o comunque la riduzione della pendenza precedentemente simulata, awiene in modo del tutto simmetrico: azionando la leva del freno di sinistra Fs viene messo in tensione il relativo cavo FSiche, attraverso il leveraggio Gs, spinge il rullo gommato destro Hs contro il volano E provocandone la rotazione in senso orario. Attraverso la cinghia Js impegnata nella puleggia ls. coassiale e solidale al rullo Hs, il movimento è trasmesso alla puleggia K. La rotazione in senso orario della puleggia K, filettata internamente ed avvitata al perno filettato L, ne provoca l’abbassamento lungo il perno stesso (effetto “avvitamento del dado”).

Il movimento verticale verso il basso della puleggia K lascia libero l’intero telaio della bicicletta di spostarsi per gravità verso il basso rispetto all’appoggio posteriore, disponendo quindi la bicicletta in posizione di apparente minore salita o, a fine corsa, in piano.

L’abbassamento della parte anteriore del telaio riduce, fino eventualmente ad annullare, la tensione del tirante N e, attraverso la leva demoltipicatrice O, il tirante elastico P e la leva Q provocano la progressiva riduzione della pressione del pattino frenante R sul volano E, riducendo, fino all’eventuale annullamento, l’effetto di resistenza al moto. Giunta alla posizione iniziale (telaio orizzontale) il cuscinetto antigrippaggio S posto sotto la puleggia K, impedisce l’ulteriore abbassamento della puleggia stessa.

Concludendo, l'utilizzatore della bicicletta, diversamente da quello di una normale bicicletta da camera, dispone di un’attrezzatura in cui:

- il movimento del corpo nello sforzo della pedalata

è accompagnato dalla bicicletta in modo elastico, potendosi inclinare in corrispondenza della maggiore o minore azione sulla singola pedivella;

- qualora decida di simulare un percorso in salita, può ottenere l'inclinazione della bicicletta verso l'alto (fino ad una pendenza del 12-13 %) e sentire progressivamente incrementare la resistenza alla pedalata; l'inclinazione della bicicletta gli consente, fra l’altro, di pedalare “in piedi" senza rischiare di strisciare le gambe contro la sella;

- nel momento in cui decidesse di ritornare in posizione orizzontale, o comunque di ridurre l’inclinazione, può farlo in modo graduale, lasciando abbassare il telaio con continuità.

Tutte le funzioni fin qui descritte sono esclusivamente meccaniche ed utilizzano come forza motrice la sola pedalata; i comandi della bicicletta sono dissimulati nelle barre al manubrio che riproducono quelle familiari dei freni, talché il manubrio stesso, cosi come la sella e le pedivelle, saranno identici a quello di una normale bicicletta da corsa.

E’ ovvio che, ferme restando le caratteristiche di massima illustrate e descritte, la bicicletta ideata potrà essere suscettibile di modifiche o varianti comunque comprese nel presente ambito brevettale.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Bicicletta da camera, dotata di un gruppo di trasmissione a catena di tipo tradizionale che, comprendente una corona motrice solidale alla pedaliera per azionare un volano inerziale (E) mediante la catena (A), è applicato ad un telaio (1) provvisto di basamento (10), caratterizzata dal fatto che detto basamento (10) poggia a pavimento su due balestre elastiche (11), una anteriore e una posteriore, che consentono all’intera struttura queH’ondeggiamento che usualmente accompagna la pedalata su strada, dette balestre avendo una larghezza tale da escludere il rischio di ribaltamento della bicicletta in qualsiasi situazione.
2) Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 1 , in cui attraverso una normale pedaliera e relativa corona dentata si aziona la catena (A) che fa ruotare uno degli ingranaggi paralleli (B), a scatto libero e scatto fisso, coassiali e solidali ad un volano (E), ciò grazie all’intervento manuale su di una leva (C) che, solidale inferiormente alla catena (A), consente lo spostamento di detta catena (A) dall'uno all’altro degli ingranaggi (B).
3) Bicicletta da camera, come alle rivendicazioni 1 e 2, in cui, quando si voglia passare dalla pedalata in pianura alla pedalata in salita e viceversa, azionando una leva del freno (FD; Fs) viene messo in tensione il cavo (FDI ; FSi) ad essa agganciato che, attraverso un leveraggio (GD ; Gs), spinge un rullo gommato (HD; Hs) contro il volano (E) in rotazione, provocando la rotazione del rullo stesso in senso antiorario oppure orario e, attraverso una cinghia (JD; Js) che collega la puleggia (b ; ls) coassiale e solidale al rullo (Ho ; Hs) ad una puleg già (K), il movimento è trasmesso a quest’ultima.
4) Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 3, in cui la puleggia (K) è filettata internamente ed avvitata ad un perno filettato fisso (L). 5} Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 4, in cui la rotazione antioraria della puleggia (K) ne provoca l’innalzamento lungo il perno (L) e fino ad un dispositivo di fine-corsa in sommità al perno filettato. 6) Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 4, in cui la rotazione oraria della puleggia (K) ne provoca il movimento verticale verso il basso lungo il perno (L) e lascia libero l’intero telaio della bicicletta di spostarsi per gravità verso il basso rispetto all’appoggio posteriore, disponendo quindi la bicicletta in posizione di apparente minore salita o, a fine corsa, in piano. 7) Bicicletta da camera, come alle rivendicazioni dalla 1 alla 5, in cui il movimento verticale della puleggia (K) è trasmesso all’intero telaio della bicicletta attraverso il cuscinetto a sfera anti-grippaggio (M) posto al di sopra della puleggia e su cui è appoggiato l’intero telaio, provocandone la rotazione verso l’alto rispetto all’appoggio posteriore e disponendo quindi la bicicletta in posizione di apparente salita. 8) Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 6, in cui il movimento verticale della puleggia (K) verso il basso è ulteriormente impedito, al raggiungimento della posizione orizzontale, da un cuscinetto antigrippaggio (S) posto al di sotto della puleggia (K). 9) Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 7, in cui l’innalzamento della parte anteriore del telaio mette in tensione il tirante (N) che, attraverso la leva demoltipicatrice (O), mette in tensione il tirante elastico (P) che, a sua volta, agisce sull’estremità della leva (Q), provocando la progressiva pressione del pattino frenante (R) sul volano ed il conseguente effetto di resistenza al moto. 10) Bicicletta da camera, come alla rivendicazione 8, in cui l’abbassamento della parte anteriore del telaio riduce, fino eventualmente ad annullare, la tensione del tirante (N) e, attraverso la leva demoltipicatrice (O), il tirante elastico (P) e la leva (Q) provocano la progressiva riduzione della pressione del pattino frenante (R) sul volano (E), riducendo, fino all’eventuale annullamento, l’effetto di resistenza al moto.