ITPS20090020A1 - Struttura di disco per filtro rotativo a dischi - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
a corredo della domanda di brevetto per invenzione industriale avente ad oggetto e
TITOLO
STRUTTURA DI DISCO
PER FILTRO ROTATIVO A DISCHI
RIASSUNTO
Struttura di disco per filtro rotativo a dischi, del tipo costituito da tamburo centrale recante sulla superficie esterna dischi di filtraggio tra loro paralleli posizionati trasversalmente coassialmente al tamburo e provvisti di tela filtrante sulle due superimi ortogonali all’asse, comprendente una pluralità di moduli a settore anulare (3) costituiti da: coppie di elementi radiali (29) conformati con una parte a sviluppo radiale (30) ed una parte a sviluppo circonferenziale (31) associabile consecutivamente in serie con le limitrofe parti circonferenziali (31) degli altri elementi radiali (29) a formare due superfici anulari 40 sulle due facce opposte del disco (1); elementi di chiusura (34) circonferenziali dei settori anulari (3) applicati consecutivamente in serie tra ciascuna coppia di elementi radiali (29); telai (37) di supporto della tela filtrante (2) riproducenti il perimetro di detti settori anulari (3) prossimalmente vincolati a dette parti a sviluppo circonferenziale (31) di dette coppie di elementi radiali (29) e distalmente vicolati detti elementi di chiusura (34) circonferenziali di detti settori anulari (3); laterali (49) delle parti a sviluppo radiale (30) di dette coppie di elementi radiali (29) imprigionanti i lati radiali di detti telai (37) di supporto della tela filtrante (2). .
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Ambito della tecnica
Il filtro rotativo a dischi serve a separare dal liquido trattato le parti solide in sospensione fino a microgranulometrie. Il filtro à ̈ costituito da una vasca divisa in tre parti: una per l'alimentazione del liquido da trattare, una per lo scarico del filtrato, una per lo scarico del troppo pieno e da una o più coppie di dischi filtranti. Il liquido da trattare viene convogliato tra i dischi - e mentre filtra attraverso i teli filtranti - i solidi vengono trattenuti tra i dischi e si depositano nella parte inferiore della camera filtrante. Quando il deposito ha raggiunto una determinata altezza viene scaricato automaticamente grazie al moto rotante dei dischi. Per le sue capacità di microfiltrazione il filtro autopulente a dischi viene applicato sia per il recupero di materiale riutilizzabile sia per la separazione di materiali inquinanti.
I filtri rotativi a dischi sono, generalmente, costituiti da un tamburo centrale disposto longitudinalmente e recante sulla superficie esterna i dischi di filtraggio. Tali dischi, tra loro paralleli e posizionati trasversalmente al tamburo, in maniera ad esso coassiale, presentano, sulle due superfici ortogonali all’asse, la tela filtrante. Il liquido scorre all’interno del tamburo e, attraverso delle opportune aperture praticate sulla sua superfìcie esterna, passa nella camera interna ai dischi per, poi, per effetto del carico idraulico disponibile, permeare la tela che trattiene i solidi sospesi. Il liquido filtrato viene raccolto nella vasca in cui à ̈ inserita la macchina, per essere, quindi, convogliato verso la successiva stazione di trattamento. I solidi sospesi trattenuti rimangono, invece, sulla superficie interna della tela, provocando un intasamento e riducendo, di conseguenza, la permeabilità della stessa. Questo comporta una riduzione della portata trattata dalla macchina. Come conseguenza si verifica una riduzione del livello di liquido nella vasca in cui à ̈ inserita la macchina ed un aumento del livello nella vaschetta di carico a monte del filtro. Tale variazione à ̈ rilevata da un opportuno sensore che comanda la rotazione del tamburo e dei dischi ad esso solidali, i quali risultano immersi per poco più della metà . A seguito della rotazione, la parte ancora pulita della tela, inizialmente posizionata al di sopra del pelo libero del liquido, entra in contatto con esso; la tela sporca à ̈ ruotata verso l’alto dove à ̈ collocato un sistema di controlavaggio, realizzato per mezzo di ugelli posizionati all’esterno di ciascun disco. Il flusso controcorrente di lavaggio consente la pulizia della tela con l’allontanamento dei solidi trattenuti che ricadono in un’opportuna canaletta, sistemata all’interno del tamburo. La canaletta raccoglie il liquido di controlavaggio e lo convoglia verso l’esterno della macchina in un’apposita vasca ad esso destinata.
Per rendere più agevole e meno costosa l’operazione di sostituzione della tela in caso di rotture, la superficie filtrante dei dischi à ̈ suddivisa in porzioni anulari: la tela à ̈ incollata o, comunque, fissata in altro modo su un opportuno telaio inserito in appositi elementi radiali di sostegno, vincolati alla superfìcie laterale del tamburo. I dischi risultano, quindi, chiusi lungo la circonferenza esterna da componenti che realizzano anche il collegamento tra gli elementi radiali di sostegno dei telai portatela. L’intera macchina à ̈ sostenuta da una struttura portante (telaio della macchina).
Secondo la tecnica nota i dischi vengono realizzati tramite una pluralità di telai portatela, con conformazione a settore anulare, fissati per relativo inserimento entro apposite guide provviste lateralmente ad elementi radiali, quindi bloccati perimetralmente da elementi arcuati a costituir corona circonferenziale di tenuta.
Individuazione dello specifico problema tecnico
Siffatta soluzione secondo la tecnica nota presenta l’inconveniente di richiedere un dimensionamento di spessorizzazione relativamente notevole degli elementi radiali di fissaggio e delle listellature perimetrali dei telai per reggere la pressione del liquido filitrato senza deformazioni, cionondimeno essendo sovente necessari accorgimenti di rinforzo di tenuta mediatamente ai elementi radiali, in corrispondenza dei punti maggiormente sollecitati, di tal che siffatta necessità di sovradimensionamento dei pezzi opachi secondo la tecnica nota limita l’estensione filtrante, ovvero l’estensione della tela.
Per conferire ai tratti del telaio portatela una certa rigidezza, in maniera che non si deformino per effetto della spinta del liquido, nei filtri a dischi in commercio si ricorre a telai in metallo o a soluzioni in materiale plastico per le quali à ̈ necessario aumentare la dimensione trasversale dei lati del telaio oppure risulta indispensabile il ricorso ad elementi mobili, come, ad esempio, sistemi a farfalla, che consentono di bloccare il telaio, impedendone le deformazioni.
Scopi del trovato
Scopo principale del presente trovato à ̈ pertanto, nel quadro sopra fornito, quello di provvedere un concetto di soluzione che consenta di applicare la tela filtrante ai dischi per filtri rotativi a dischi in modo da massimizzare l’estensione delle porzioni di tela in rapporto all’estensione dei supporti relativi;
altro scopo del presente trovato à ̈ quello di conseguire lo scopo precedente attraverso un concetto di soluzione che, nel contempo, scongiuri le eventualità di deformazioni dei supporti sotto pressione;
altro scopo ancora del presente trovato à ̈ quello di conseguire gli scopi precedenti attraverso un concetto di soluzione il quanto più possibile semplice e modulare;
ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di conseguire gli scopi precedenti attraverso un concetto di soluzione semplice ed efficace, sicuro nel funzionamento e di costo relativamente economico in considerazione dei risultati con esso praticamente raggiunti.
Estratto riassuntivo del concetto di soluzione Questi ed altri scopi ancora son tutti conseguiti con la struttura di disco per filtro rotativo a dischi, del tipo costituito da tamburo centrale recante sulla superficie esterna dischi di filtraggio tra loro paralleli posizionati trasversalmente coassialmente al tamburo e provvisti di tela filtrante sulle due superfici ortogonali all’asse, secondo il presente trovato, comprendente una pluralità di moduli a settore anulare (3) costituiti da: coppie di elementi radiali (29) conformati con una parte a sviluppo radiale (30) ed una parte a sviluppo circonferenziale (31) associabile consecutivamente in serie con le limitrofe parti circonferenziali (31) degli altri elementi radiali (29) a formare due superfici anulari 40 sulle due facce opposte del disco (1); elementi di chiusura (34) circonferenziali dei settori anulari (3) applicati consecutivamente in serie tra ciascuna coppia di elementi radiali (29); telai (37) di supporto della tela filtrante (2) riproducenti il perimetro di detti settori anulari (3) prossimalmente vincolati a dette parti a sviluppo circonferenziale (31) di dette coppie di elementi radiali (29) e distalmente vicolati a detti elementi di chiusura (34) circonferenziali di detti settori anulari (3); coperchi laterali (49) delle parti a sviluppo radiale (30) di dette coppie di elementi radiali (29) imprigionanti i lati radiali di detti telai (37) di supporto della tela filtrante (2).
Individuazione dei disegni allegati
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della struttura di filtro rotativo a dischi secondo il presente trovato appariranno maggiomente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue di una sua forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, rappresentata a solo titolo esemplificativo e non limitativo nelle numero diciassette tavole di disegni allegate, nelle quali:
le Figure 1 e 2 mostrano rispettivamente in vista prospettica e frontale un modulo filtrante di un filtro rotativo a dischi comprendente la struttura di disco secondo il presente trovato;
le Figure da 3 a 23 comprese mostrano altrettante viste prospettiche di componenti ed assemblaggi di componenti della struttura di disco per filtro rotativo a dischi secondo il presente trovato;
la Figura 24 mostra in vista prospettica un esploso del modulo filtrante di un filtro rotativo a dischi comprendente la struttura di disco secondo il presente trovato; le Figure 25 e 26 mostrano altrettante viste prospettiche dell’assemblaggio di una pluralità di moduli filtranti di un filtro rotativo a dischi comprendenti la struttura di disco secondo il presente trovato.
Descrizione dell'esempio di realizzazione
Con riferimento a tali figure à ̈ ivi illustrato un innovativo filtro rotativo a dischi oggetto di parallela domanda di brevetto per invenzione industriale a nome deio stesso richiedente con titolo “struttura di filtro rotativo a dischi†.
In particolare alle figure 1 e 2, con 1 à ̈ indicato il modulo base, relativo ad un solo disco filtrante 1 suddiviso, per i motivi di semplicità ed economicità di sostituzione della tela 2, in settori anulari 3. Il disco 1 à ̈ inserito tra due segmenti del tamburo centrale 4 e 5, ciascuno dei quali à ̈ costituito da un cilindro cavo sulla cui superfìcie laterale sono fissate, in corrispondenza delle due basi, due flange 6. I due tronchi dì tamburo 4 e 5, tra i quali à ̈ posizionato il disco 1, hanno caratteristiche strutturali differenti: il primo 4 presenta sulla superficie esterna delle flange 6, in direzione parallela all’asse della macchina, sedici perni 7, per ciascun lato, aventi l’estremità libera filettata; il secondo tronco di tamburo 5 ha, su ogni flangia 6, sedici fori 8 in corrispondenza dei sedici perni parzialmente filettati 7 del tratto di tamburo adiacente 4.
Il sistema descritto permette l’accoppiamento, mediante dadi, tra le due parti di tamburo 4 e 5. La struttura di sostegno del sistema disco - tamburo, ovvero il telaio del filtro, à ̈ ottenuta con moduli trasversali 9, uniti mediante opportuni elementi di collegamento 10, disposti longitudinalmente ed aventi, alle estremità , due piastre triangolari forate 1 1 per l’accoppiamento, per mezzo di bulloni, con le corrispondenti piastre 12 dei moduli del telaio 9. Ciascun tronco del tamburo 4 e 5 poggia su due ruote 13 munite di cuscinetti e fissate, mediante un perno 14 ed opportune piastre 15, agli elementi 9 del telaio della macchina.
Le due ruote 13 sono a contatto con la superficie esterna dei segmenti del tamburo 4 e 5 e ciò consente al sistema tamburo - disco di ruotare rispetto al modulo 9 del telaio. Il modulo base à ̈ completato dal sistema di controlavaggio, costituito da tubi di lunghezza opportuna 16, posti orizzontalmente al di sopra del disco 1, in direzione parallela all’asse dello stesso 1. Tali tubi sono muniti di flange forate 17 per il loro collegamento in serie mediante bulloni, in funzione del numero di dischi 1 da inserire nella macchina e, quindi, della lunghezza desiderata. A ciascun segmento 16 della tubazione à ̈ fissato un condotto verticale 18 chiuso in corrispondenza dell’estremità più lontana 19 e recante gli ugelli di lavaggio 20 della tela 2, equidistanti tra di loro e direzionati verso la superficie filtrante del disco 1. Il sistema di controlavaggio comprende anche la canaletta 21 di raccolta e scarico del liquame derivante dal lavaggio della tela 2. Anche per essa à ̈ prevista una soluzione modulare: ciascun modulo base presenta un segmento 21 dì canaletta, posizionato all’intemo del tamburo centrale e dotato di flange forate 22 per la connessione, per mezzo di bulloni, ai segmenti 21 dei moduli adiacenti.
Per agevolare le operazioni di sostituzione della tela 2 e consentire di rimpiazzare, in caso di danneggiamento locale, solo una piccola porzione della stessa 2, la superficie filtrante di ciascuna faccia del disco 1 à ̈ suddivisa in sedici settori anulari 3. Il disco 1 risulta, quindi, realizzato come assemblaggio di sedici moduli, ciascuno, a sua volta, ottenuto dall’unione di quattro parti differenti. La struttura portante del disco 1 à ̈ essenzialmente costituita da elementi radiali 29, assimilabili ai raggi di una ruota, che vengono collegati gli uni agli altri mediante opportuni incastri, come illustrato in Fig. 3, in Fig. 4 ed in Fig. 5. Tali elementi presentano una parte a sviluppo radiale 30 ed una parte a sviluppo circonferenziale 31 che, a seguito dell’assemblaggio e del posizionamento tra i due segmenti adiacenti del tamburo 4 e 5, risulta in corrispondenza delle relative flange 6. Lo spazio libero tra i due elementi a sviluppo radiale 30 di raggio 29 costituisce il condotto per il passaggio del liquido tra le camere interne a ciascun settore anulare 3 del disco 1, indispensabile per evitare il trascinamento del liquido durante la rotazione del sistema disco - tamburo che avrebbe come conseguenza un aumento della resistenza offerta dal fluido e, quindi, della coppia necessaria per la rotazione.
L’incastro dei raggi 29 à ̈ ottenuto facendo in modo che i profili anteriore 32 e posteriore 33 della parte a sviluppo circonferenziale 31 risultino profili coniugati: essi sono stati definiti in maniera che il profilo anteriore 32 di un elemento 29 combaci perfettamente con quello posteriore 33 dell’elemento 29 successivo. Tali elementi 29 vengono, quindi, inseriti in serie semplicemente accostando il nuovo raggio 29 da posizionare a quello 29 già collocato, in maniera da far coincidere i suddetti profili 32 e 33. Per l’ultimo raggio 29 da inserire à ̈, invece, necessario un piccolo forzamento, che consente, una volta completata la ruota, di mantenere uniti i sedici elementi radiali 29, senza la necessità di ricorrere ad altre tipologie di collegamento come, ad esempio, l’impiego di bulloni. Questo risulta possibile anche perché la struttura viene completata con P inserimento, tra ciascuna coppia di raggi 29 adiacenti, di un elemento di chiusura 34 del settore anulare 3, mostrato in Fig. 6. Tale componente 34, schematizzato in Fig. 7, presenta nella parte interna due alette 35, disposte radialmente e recanti due fori 36.
Le due alette 35, a seguito del posizionamento di questo elemento 34 di collegamento tra i due elementi radiali 29 di sostegno del telaio 37 portatela, combaciano con le corrispondenti superfici 38 presenti ai due lati della parte più esterna dei raggi 29. Tali superfici 38 sono dotate di fori 39 per l’accoppiamento mediante bulloni con le suddette alette 35 dell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29.
Il risultato dell’assemblaggio descritto à ̈ una ruota illustrata in Fig. 8. Essa à ̈ definita dai raggi 29 ed à ̈ delimitata dagli elementi 34, interposti tra essi 29 e posizionati in corrispondenza della superfìcie esterna della ruota.
E’ possibile osservare come l’unione degli elementi radiali 29 porti alla formazione di due superfici anulari 40 sulle due facce opposte del disco 1, in corrispondenza della parte a sviluppo circonferenziale 31 dei raggi 29. Queste superfici 40 risultano a contatto con le corrispondenti superfici delle flange 6 dei segmenti del tamburo 4 e 5 tra i quali viene inserito il disco 1.
La tela filtrante 2 à ̈ fissata su un telaio 37 che riproduce il perimetro de! settore anulare 3: la zona centrale costituisce, per ciascuno settore 3,. la superficie di filtrazione. Il telaio portatela 37 viene avvicinato, con un movimento radiale diretto verso l’asse del disco 1 ai due elementi radiali 29 adiacenti e alla parte 34 di collegamento inserito tra essi 29. Al termine del movimento di avvicinamento, il tratto inferiore 41 del telaio portatela 37, ovvero quello posizionato ad una minore distanza dall’asse del disco 1, andrà ad inserirsi nell’apposita sede 42 realizzata nella parte più esterna della porzione a sviluppo circonferenziale 31 dell’elemento radiale 29, come indicato in Fig. 9. Allo stesso modo, la parte più esterna 43 del telaio portatela 37 combacerà con la corrispondente parte 44 dell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29: lungo tutto il tratto 45 del telaio portatela 37 a distanza maggiore dall’asse si sviluppa una sorta di dentino 46 a sezione rettangolare (Fig. 10) che va ad inserirsi in un’apposita sede 47 ricavata nell’elemento 34 di delimitazione esterna della ruota, nella modalità illustrata in Fig. 11.
Il telaio 37 recante la tela filtrante 2 à ̈ realizzato in maniera tale per cui, a seguito dell’accoppiamento descritto, la sua superficie esterna 43 coincida perfettamente con quella esterna 44 dell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29.
Dall’inserimento dei tratti del telaio portatela 37 a distanza minore 41 e maggiore 45 dall’asse nelle relative sedi del raggio 29 e dell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29 scaturiscono degli incastri che si oppongono alla spinta esercitata dal liquido sulla tela e, quindi, sul relativo telaio 37 durante la permeazione. Il telaio 37 risulta, pertanto, vincolato nella direzione dell’asse del disco 1 in corrispondenza del diametro interno e di quello esterno. I due elementi laterali 48 del telaio 37, per effetto della spinta del liquido sulla tela 2, potrebbero, però, ancora deformarsi nel piano della tela 2, nel modo accentuato mostrato in Fig. 12 e nella direzione in cui il liquido permea la tela 2, come illustrato in Fig. 13. Al fine di evitare deformazioni di questo tipo che creerebbero delle vie di fuga per il liquido che sfuggirebbe, in tal modo, alla filtrazione, à ̈ previsto un ulteriore elemento 49 che, inserito in un’opportuna sede 50 del raggio 29 e imbullonato ad esso 29 in corrispondenza dell’estremità 51 più lontana dall’asse, contribuisce a bloccare il telaio portatela 37. Tale componente 49, illustrato in Fig. 14, presenta un profilo a T 52 che va ad inserirsi, a seguito di un movimento radiale dall’esterno verso l’asse della macchina.
in un’apposita sede 50 realizzata nel raggio 29. Per consentire l’inserimento di questo componente scorrevole 49 nel modo descritto, nell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29 e nel tratto 45 del telaio 37 a distanza maggiore dall’asse sono realizzate delle gole 53 e 54 in corrispondenza delle zone in cui, diversamente, tale movimento genererebbe un’interferenza. Le gole, particolarmente evidenti in Fig. 11, riproducono in parte la forma della sede 50 del profilo a T 52.
Al termine del movimento radiale, la parte 51 più esterna dell’elemento 49 che fornisce il sostegno laterale del telaio 37 va a posizionarsi su due parti opportunamente sagomate 55 e 56, rispettivamente dell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29 e del telaio potatela 37, posizionate ai due lati di tali componenti: il risultato à ̈ il completamento della superficie esterna del disco 1. Si veda, a tal proposito, la Fig. 15, la Fig. 16, la Fig. 17 e la Fig. 18.
Da quanto descritto, à ̈ possibile osservare come la chiusura del disco 1 lungo la circonferenza esterna, parzialmente realizzata dagli elementi 34 di collegamento dei raggi 29, à ̈ completata dal tratto 45 del telaio 37 portatela a maggiore distanza dall’asse e della parte 51 più esterna dell’elemento 49 di sostegno laterale del telaio 37. Per comodità , tale componente 49 verrà indicato nel seguito come coperchio laterale.
A seguito del movimento di avvicinamento radiale, l’elemento cilindrico 57, collocato al di sotto della testa 51 del coperchio laterale 49, va ad inserirsi nella sede 58 appositamente realizzata all’estremità dell’elemento 34 di collegamento dei raggi 29, fino a giungere a contatto con la testa 59 del raggio 29. Contemporaneamente, nella parte più vicina all’asse della macchina, il piede 60 del coperchio laterale 49 si incastra nella sede 42 realizzata nella parte circonferenziale 31 dell’elemento radiale 29 e destinata ad accogliere anche il lato inferiore 41 del telaio 37 della tela filtrante 2 (Fig. 19). A questo punto il coperchio laterale 49 viene imbullonato, in corrispondenza della parte più esterna 51, alla testa 59 del raggio 29 in cui sono presenti 2 fori 61 appositamente realizzati per il serraggio dei due coperchi laterali 49, posizionati ai due lati del raggio 29. La vite viene inserita attraverso il foro assiale 62 della parte cilindrica 57 del coperchio laterale 49 e il corrispondente foro 61 sul raggio 29. Si impedisce, in questo modo, l’unico movimento possibile del coperchio laterale 49, ovvero, la traslazione in direzione radiale verso l’esterno della macchina.
L’applicazione del coperchio laterale 49 nel modo descritto ha lo scopo di evitare un’eventuale deformazione del telaio 37 per effetto della spinta del liquido sulla tela 2, nelle modalità illustrate in Fig. 12 ed in Fig. 13. In particolare, la deformazione nel piano della tela 2 (Fig. 12) à ̈ contrastata da un dentino 63 posto ai due lati del coperchio laterale 49 e che si sviluppa per tutta la lunghezza radiale di tale componente, abbracciando, in questo modo, tutto il tratto laterale 48 del telaio portatela 37. La Fig. 20 mostra, in sezione, l’accoppiamento delle diverse parti: ciascun coperchio laterale 49 abbraccia i segmenti radiali 48 di due telai 37 adiacenti, posti in corrispondenza del raggio 29 in cui à ̈ inserito. Per evitare l’interferenza tra il dentino 63 del copechio laterale 49 ed il tratto 45 del telaio 37 a distanza maggiore dall’asse del disco 1, durante il movimento di inserimento radiale sopra descritto, à ̈ realizzata, ai due lati del tratto 45 del telaio 37, un’opportuna gola 64 che consente il passaggio del dentino 63. Tale accorgimento à ̈ illustrato in Fig. 21.
La Fig. 20 illustra anche il profilo della guarnizione 65 adottata per evitare eventuali fughe di liquido verso l’esterno del disco 1, a discapito di una corretta filtrazione. Tale guarnizione 65 à ̈ inserita lungo il bordo del telaio portatela 37, per i due tratti laterali 48 e per il tratto 41 più vicino all’asse del disco 1. In corrispondenza del lato esterno 45, invece, la guarnizione 65 à ̈ applicata sul dentino 46, con modalità analoga a quanto avviene per gli altri lati. Per meglio comprendere quanto detto, si può far riferimento alla Fig. 22 e alla Fig. 23.
Alternative di attuazione
Ovvio che in ulteriori alternative forme di attuazione pursempre rientranti nel concetto di soluzione sotteso all'esempio di realizzazione sopra illustrato e sotto rivendicato, la struttura di filtro rotativo a dischi secondo il presente trovato può esser materializzato con equivalenti tecnici e meccanici, ovvero corredato di ulteriori accorgimenti integrativi, così come tutte le conformazioni dei relativi costituenti possono esser variate in modo idoneo allo scopo.
Vantaggi del trovato
Come appare evidente dalla descrizione dettagliata che precede di un preferito esempio di attuazione e dall'accenno pure sopra operato ad alcune varianti di realizzazione, la struttura di filtro rotativo a dischi secondo il presente trovato offre i vantaggi corrispondenti al conseguimento degli scopi prefissi ed altri ancora:
essa integra infatti un funzionale, modulare, polivalente ed economico concetto di soluzione atto a massimizzare la superficie filtrante, consentendo di limitare la sezione dei segmenti del telaio portatela a tutto vantaggio della superficie filtrante; laddove sarebbe altrimenti necessario, a parità di materiale, aumentarne la sezione al fine di ottenere una maggiore rigidezza flessionale; ciò rende possibile realizzare il telaio in materiale plastico, e non necessariamente in metallo, con il vantaggio di ridurre il peso della macchina.
Ambito della protezione invocata
Avendo così descritto la struttura di filtro rotativo a dischi secondo il presente trovato con riferimento ad una sua preferita forma di realizzazione, sarà ovvio voler proteggere tutte le possibili forme di esecuzione con varianti di normale attuazione per gli esperti del settore, le quali non vadano a modificare il trovato senza uscire dagli scopi previsti dallo stesso; con ciò si intende, tanto nella descrizione che precede quanto nelle rivendicazioni che seguono, proteggere tutte le forme di attuazione e le varianti che rientrano nel concetto di soluzione, nello spirito e negli scopi del trovato medesimo.
Claims (3)
- RIVENDICAZIONI 1) Struttura di disco per filtro rotativo a dischi, del tipo costituito da tamburo centrale recante sulla superficie esterna dischi di filtraggio tra loro paralleli posizionati trasversalmente coassialmente al tamburo e provvisti di tela filtrante sulle due superfici ortogonali all’asse, caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralità di moduli a settore anulare (3) costituiti da: coppie di elementi radiali (29) conformati con una parte a sviluppo radiale (30) ed una parte a sviluppo circonferenziale (31) associabile consecutivamente in serie con le limitrofe parti circonferenziali (31) degli altri elementi radiali (29) a formare due superfici anulari (40) sulle due facce opposte del disco (1) associabili a detto tamburo (4, 5) e tra le quali à ̈ definito il condotto per il passaggio del liquido tra le camere interne a ciascun settore anulare (3) del disco (1); elementi di chiusura (34) circonferenziali dei settori anulari (3) applicati consecutivamente in serie tra ciascuna coppia di elementi radiali (29) corredati nella parte interna da due alette (35) disposte radialmente e recanti due fori (36) che combaciano con corrispondenti superfici (38) praticate ai due lati della parte più esterna dei raggi (29) dotate di fori (39) per l’accoppiamento mediante bulloni con le suddette alette (35) dell’elemento (34) di collegamento dei raggi (29); telai (37) di supporto della tela filtrante (2) riproducenti il perimetro di detti settori anulari (3) prossimalmente vincolati a dette parti a sviluppo circonferenziale (31) di dette coppie di elementi radiali (29) e distalmente vicolati a detti elementi di chiusura (34) circonferenziali di detti settori anulari (3), detti telai (37) essendo dotati di tratto prossimale (41) interagente con complementare sede (42) realizzata nella parte più esterna della porzione a sviluppo circonferenziale (31) dell’elemento radiale (29) e di tratto distale (43) comprendente risalto (46) interagente con complementare sede (47) dell’elemento (34) di collegamento dei raggi (29); coperchi laterali (49) delle parti a sviluppo radiale (30) di dette coppie di elementi radiali (29) imprigionanti i lati radiali di detti telai (37) di supporto della tela filtrante (2) conformati con profilo a T (52) laddove: tale profilo a T (52) va ad inserirsi in un’apposita sede (50) realizzata nel raggio (29) al qual fine nell’elemento (34) di collegamento dei raggi (29) e nel tratto distale (45) del telaio (37) sono realizzate delle gole (53, 54); la testa (51) dei coperchi laterali (49) à ̈ riscontrata da due parti opportunamente sagomate (55) e (56) rispettivamente dell’elemento (34) di collegamento dei raggi (29) e del telaio potatela (37) posizionate ai due lati di tali componenti; sotto la testa (51) dei coperchi laterali (49) à ̈ provvisto un elemento cilindrico (57) interagente con relativa sede (58) praticata all’estremità dell’elemento (34) di collegamento dei raggi (29), fino a giungere a contatto con la testa (59) del raggio (29); il piede (60) dei coperchi laterali (49) si incastra nella sede (42) realizzata nella parte circonferenziale (31) dell’elemento radiale (29) e destinata ad accogliere anche il Iato inferiore (41) del telaio (37) della tela filtrante (2); sulla testa (51) dei coperchi laterali (49) sono provvisti fori assiali (62) passanti attraverso dette parti cilindriche (57) entro i quali sono inseriti bulloni di fissaggio alla testa (59) dei raggi (29) sulla quale sono all’uopo praticati due corrispondenti fori (61).
- 2) Struttura di disco per filtro rotativo a dischi come da prima rivendicazione, caratterizzata dal fatto che detti coperchi laterali (49) presentano sui due lati un dentino (63) che si sviluppa per tutta la lunghezza radiale relativa ed impegna l’intero tratto laterale (48) del telaio portatela (37).
- 3) Struttura di disco per filtro rotativo a dischi come da prima e seconda rivendicazione, caratterizzata dal fatto di comprendere una guarnizione (65) inserita lungo il bordo del telaio portatela (37) per i due tratti laterali (48) e per il tratto (41) più vicino all’asse del disco (1) mentre in corrispondenza del lato esterno (45) detta guarnizione (65) à ̈ applicata sul dentino (46) con modalità analoga a quanto avviene per gli altri lati. LEGENDA DEI NUMERI 1) modulo base - disco filtrante 2) tela 3) settori anulari 4) primo segmento o tronco di tamburo centrale 5) secondo segmento o tronco di tamburo centrale 6) flange dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 7) perni delle flange dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 8) fori delle flange dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 9) moduli del telaio 10) elementi di collegamento dei moduli del telaio ) piastre triangolari forate degli elementi di collegamento dei moduli del telaio 12) piastre triangolari forate dei moduli del telaio 13) ruote di rotolamento dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 14) perno relativo 15) piastre di relativo supporto ai moduli del telaio 16) tubi di lavaggio 17) relative flange forate 18) condotti verticali di lavaggio 19) relativa estremità distale 20) ugelli di lavaggio 21) canaletta di raccolta e scarico liquame di lavaggio e relativi segmenti 22) flange dei segmenti della canaletta di raccolta e scarico liquame di lavaggio 23) porzione filettata dei perni delle flange dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 24) base della porzione non filettata dei perni delle flange dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 25) aperture (25) che si realizzano sulla superficie laterale del tamburo per la presenza dei perni delle flange dei segmenti o tronchi di tamburo centrale 26) perno distanziatore autonomo 27) relative estremità filettate 28) relative basi delle parti non filettate 29) raggi del disco 30) relativa porzione a sviluppo radiale . 31) relativa porzione a sviluppo circonferenziale 32) profilo anteriore della porzione a sviluppo circonferenziale 33) profilo posteriore della porzione a sviluppo circonferenziale 34) elemento di chiusura circonferenziale 35) alette interne dell’elemento di chiusura circonferenziale 36) fori delle alette interne dell’elemento di chiusura circonferenziale 37) telaio portatela 38) superfici sui due lati della parte più distale dei raggi 39) relativi fori 40) superfici anulari formate dall’unione delle porzioni a sviluppo circonferenziale dei raggi del disco 4 1 ) parte inferiore (i.e. parte più interna) del telaio portatela 42) relativa sede nella porzione a sviluppo circonferenziale del raggio del disco 43) parte più esterna del telaio portatela 44) relativa parte complementare nell’elemento di chiusura circonferenziale 45) tratto del telaio portatela a distanza maggiore dall’asse (i.e. faccia interna della parte più esterna del telaio portatela) 46) dentino ivi sviluppantesi 47) relativa sede nell’elemento di chiusura circonferenziale 48) elementi laterali del telaio portatela 49) coperchio laterale dei raggi 50) relativa sede nei raggi 51) estremità distale coperchio laterale dei raggi 52) profilo interno a “T†del coperchio laterale dei raggi 53) gola nell’elemento di chiusura circonferenziale per passaggio profilo interno a “T†del coperchio laterale dei raggi 54) gola nel tratto del telaio portatela a distanza maggiore dall’asse per passaggio profilo interno a “T†del coperchio laterale dei raggi 55) battuta nell’elemento di chiusura circonferenziale per estremità distale coperchio laterale dei raggi 56) battuta nel telaio portatela per estremità distale coperchio laterale dei raggi 57) l’elemento cilindrico collocato al di sotto della estremità distale dei coperchi laterali dei raggi 58) relativa sede nell’elemento di chiusura circonferenziale 59) testa del raggio 60) piede dei coperchi laterali dei raggi 61) fori in testa al raggio per avvitamento coperchi laterali dei raggi 62) foro passante attraverso l’elemento cilindrico collocato al di sotto della estremità distale dei coperchi laterali dei raggi 63) dentino ai due lati del coperchio laterale per l’intera lunghezza radiale relativa 64) gola per passaggio di detto dentino nel tratto del telaio portatela a distanza maggiore dall’asse (i.e. faccia interna della parte più esterna del telaio portatela) 65) guarnizione interna al telaio portatela 66) elemento cilindrico cavo ai piedi di ciascun raggio 67) foro passante relativo
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WO1999030797A1 (en) * | 1997-12-12 | 1999-06-24 | Hydrotech Nils-Åke Persson Aktiebolag | Rotary disk filter |
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WO2009011864A1 (en) * | 2007-07-18 | 2009-01-22 | Siemens Water Technologies Corp. | Venting device for a disc filter |
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