ITPN20130063A1 - Valvola perfezionata per barilotti, in particolare keg - Google Patents

Valvola perfezionata per barilotti, in particolare keg

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ITPN20130063A1
ITPN20130063A1 IT000063A ITPN20130063A ITPN20130063A1 IT PN20130063 A1 ITPN20130063 A1 IT PN20130063A1 IT 000063 A IT000063 A IT 000063A IT PN20130063 A ITPN20130063 A IT PN20130063A IT PN20130063 A1 ITPN20130063 A1 IT PN20130063A1
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IT
Italy
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valve
internal
cylindrical
passage
shut
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IT000063A
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English (en)
Inventor
Gianfranco Bisaro
Nardi Ireneo De
Original Assignee
Gianfranco Bisaro
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B67OPENING, CLOSING OR CLEANING BOTTLES, JARS OR SIMILAR CONTAINERS; LIQUID HANDLING
    • B67DDISPENSING, DELIVERING OR TRANSFERRING LIQUIDS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B67D1/00Apparatus or devices for dispensing beverages on draught
    • B67D1/08Details
    • B67D1/0829Keg connection means
    • B67D1/0831Keg connection means combined with valves

Landscapes

  • Catalysts (AREA)

Description

Descrizione del Brevetto per Invenzione avente per titolo:
“VALVOLA PERFEZIONATA PER BARILOTTI, IN PARTICOLARE KEG”
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un tipo perfezionato di valvola per chiudere l’imboccatura di recipienti contenenti liquidi in pressione, in particolare per chiudere l’imboccatura di uno speciale tipo di barilotti, conosciuti nel settore con il termine di “KEG”, utilizzati per immagazzinare, trasportare, impilare ed in genere per contenere e movimentare in modo protetto un particolare tipo di contenitori di liquidi, specialmente bevande ed in particolare birra.
Tali contenitori sono conformati ed utilizzati per contenere al loro interno la bevanda prescelta, e sono anche realizzati in modo che tale bevanda venga mantenuta sotto pressione da un gas inerte, anch’esso introdotto nel medesimo contenitore, e che ha lo scopo di far spillare dall’imboccatura superiore, con modalità e mezzi noti, la bevanda contenuta all’interno.
Allo scopo di consentire tale modalità operativa, sull’imboccatura superiore di tali contenitori viene applicata una valvola avente caratteristiche tali da consentire di introdurre attraverso due rispettivi percorsi, ben separati tra loro, sia la bevanda liquida sia il gas che la mantiene pressurizzata.
E’ noto che sono stati ideati e vengono abitualmente impiegati una gran quantità di tipi di valvole per l’impiego descritto.
Solo a scopo di documentazione, si citano i seguenti brevetti:
- US 5833098
- WO 99/48801
- US 6308869
- US 7832596
- WO 11124724
- WO 11161454
Da tali documenti l’esperto del settore non avrà alcuna difficoltà a riconoscere e valutare lo stato della tecnica presente.
In particolare sarà facilmente osservato che tutti detti brevetti illustrano delle rispettive forme di realizzazione di valvole per barilotti di tipo “KEG” le quali tutte comprendono, come elemento di smorzamento elastico della pressione dei dispositivi erogatori che vengono applicati su dette valvole, dei dispositivi ad otturatore collegati a rispettive molle, tipicamente a spirale, ma non solo.
Le soluzioni divulgate sono generalmente efficienti e conseguono gli scopi che sono stati posti a base delle varie soluzioni; tuttavia la costante presenza di assiemiotturatori determina, come ben noto, il duplice inconveniente che essa genera un costo non trascurabile, ed inoltre detti otturatori e dopo un certo tempo di funzionamento si allentano, cosa che fa perdere efficienza all’intera valvola, e in definitiva costringe ad eliminarla sostituendola con una valvola nuova.
Ma l’inconveniente maggiore della presente modalità di impiego e di riutilizzo dei keg riguarda proprio il fatto che questi vengono riutilizzati; infatti attualmente i kegs sono universalmente realizzati in acciaio, e sono dotati di rispettive valvole che sono anch’esse in acciaio.
Dato il loro costo non trascurabile, risulta naturalmente conveniente riutilizzare un numero maggiore possibile detti kegs; come ben noto all’esperto del settore, e per questo quanto segue non sarà dettagliatamente spiegato, per essere riutilizzati detti kegs devono essere sottoposti alle seguenti attività:
- Raccolta e conservazione.
- Trasporto presso un centro di recupero, incluso operazioni di carico e scarico. - Lavaggio e ricondizionamento dell’interno dei kegs.
- Nuovo trasporto presso gli stabilimenti di riempimento.
In buona sostanza il recupero dei kegs usati e vuoti genera degli evidenti sovracosti di sola logistica che, benché complessivamente vantaggiosi rispetto alla soluzione primitiva di abbandono dei singoli kegs vuoti ed usati, si presentano progressivamente meno accettabili dagli operatori del settore in un contesto industriale/commerciale crescentemente competitivo.
La situazione descritta ha quindi favorito la ideazione di una modalità di gestione dei kegs del tutto nuova e vantaggiosa, e che si basa sull’idea fondamentale di realizzare dei kegs estremamente economici, cioè molto più economici degli attuali kegs in acciaio, tali per cui risulti più conveniente abbandonare i kegs di nuovo tipo dopo il loro primo ed unico impiego, che procedere alle operazioni di recupero e riapprontamento sopra brevemente elencate.
Tale sviluppo tecnologico nella realizzazione di tale tipo di kegs è stato ampiamente descritto nella domanda di brevetto N. PN2013A000028, del medesimo richiedente.
Tuttavia in tale documento non viene considerata la questione della valvola da associare a tali kegs; deve essere infatti tenuto ben presente che tali kegs devono essere dotati di valvole a loro volta del tipo usa-e- getta, e che tali valvole devono essere di materiale a sua volta riciclabile, in modo che, a seconda delle caratteristiche del materiale della valvola rispetto alle caratteristiche del materiale del keg, sia possibile:
- sia ri-utilizzare e riciclare l’intero:
- keg di plastica, valvola compresa,
- oppure, se si preferisce per ragioni economiche e per non contaminare la plastica di un componente con la plastica dell’altro componente, separare la valvola dal rispettivo keg e riciclare i due componenti separatamente.
Sarebbe dunque desiderabile, ed è scopo principale della presente invenzione, poter realizzare un tipo di valvola perfezionata per barilotti progettata e realizzata in modo da eliminare o quanto meno a ridurre in modo significativo gli inconvenienti appena descritti.
Tale valvola deve essere realizzabile con tecnologie liberamente disponibili, ed assicurare un risultato sicuro e facilmente praticabile.
Questo ed altri scopi sono raggiunti da un tipo di valvola perfezionata realizzata e funzionante secondo le rivendicazioni allegate.
Caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione che segue, a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la figura 1a mostra una vista in sezione verticale mediana ed ingrandita dei tre componenti di una valvola secondo l’invenzione,
- la figura 1b, ed il relativo ingrandimento, mostrano in modo isolato uno dei componenti fondamentali della valvola,
- le figure da 2 a 7 mostrano rispettive viste in sezione mediana dell’assetto dei vari componenti della valvola di figura 1, e del relativo erogatore, in rispettivi 6 differenti e successivi assetti corrispondenti a corrispondenti 6 fasi successive di applicazione di un erogatore alla valvola stessa,
- la figura 8 mostra una vista in esploso ed in prospettiva della sezione mediana della valvola delle figure precedenti,
- le figure da 9a fino a 16 mostrano corrispondenti figure di una variante della valvola secondo l’invenzione, e che rappresentano rispettive viste del tutto corrispondenti alle viste delle figure precedenti da 1a fino a 8,
- le figure 17, 18 e 19 mostrano altrettante viste in sezione di rispettive forme di realizzazione della porzione della valvola orientata verso l’interno del keg,
- la figura 20 mostra la sezione mediana di una variante più completa della valvola dell’invenzione,
- le figure 21, 22 e 23 rappresentano una variante della valvola rappresentata nelle figure da 9a fino a 15.
Nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni si utilizzeranno termini come “verticale”, “orizzontale”, “alto”, “basso”, “sopra”, “sotto”, “superiore”, “inferiore” etc.; essi si riferiscono per pura comodità naturalmente alla rappresentazione delle varie parti del tipo di valvola mostrata nelle relative figure, e non potranno essere utilizzate in alcun modo per delimitare o interpretare in modo esclusivo la descrizione stessa, poiché la valvola dell’invenzione può evidentemente assumere qualsiasi assetto od orientamento non mostrato in queste stesse figure.
Tale assunzione si basa anche, evidentemente, sulla circostanza di fatto che, durante il suo impiego normale, la valvola dell’invenzione assume esattamente l’assetto mostrato nelle figure, e cioè essa viene applicata sulla bocca superiore di un contenitore tipico (KEG) disposto in posizione esattamente sottostante a tale valvola.
Con riferimento ai disegni, la valvola di chiusura dell’invenzione per chiudere la bocca di accesso 40 di contenitori di liquidi 1, in particolare di barilotti (KEG), in cui detta bocca di accesso è dotata di una superficie interna cilindrica 44 rispetto ad un asse di riferimento X, e disposta nel collo 41 del relativo contenitore, e dotata:
- di una prima via per il passaggio di un primo fluido, ad esempio gas in pressione per mantenere costante la pressione del gas al variare del contenuto del liquido dell’interno del contenitore, atta a collegare l’interno del contenitore con una sorgente di alimentazione del gas,
- e di una seconda via per il passaggio ad esempio di un liquido, atta a collegare l’interno del contenitore con una sorgente di alimentazione del liquido,
- ed in cui dette due vie si trovano costantemente separate tra loro sia nella loro posizione di apertura che di chiusura, comprende tre distinte parti tra loro separabili, in cui:
- una prima parte 10, (tappo) è atta ad essere applicata ed impegnata sulla superficie esterna 42 di detta bocca di accesso 40,
- una seconda parte 20 è atta ad essere applicata in modo stabile su detta superficie interna cilindrica 44 di detta bocca di accesso 40,
- una terza parte 30 è inserita all’interno di detta seconda parte 20 ed è scorrevole rispetto a questa secondo un movimento allineato con detto asse di riferimento X.
Chiariamo subito il contenuto essenziale e logico dell’invenzione.
Con riferimento alle figure, ed in particolare alla figura 7, la valvola dell’invenzione si basa essenzialmente sul principio di determinare due distinti passaggi P-1, P-2 per i due diversi fluidi (gas e liquido) che la devono attraversare, in cui detti passaggi possano essere singolarmente aperti oppure chiusi in una sequenza controllabile mediante un singolo movimento di una parte che compone detta valvola, la quale comprende anche altre due parti che vengono invece applicate e stabilizzate sulla bocca di accesso del contenitore.
Le tre parti 10, 20 e 30 che comprendono detta valvola sono sostanzialmente tre componenti di forma generalmente cilindrica, variamente conformati come verrà descritto in seguito, e reciprocamente assemblati tra loro e montati sulla bocca di accesso in modo da determinare due distinti passaggi dei due fluidi;
- un primo passaggio P-1 è disposto tra la superficie interna del collo 41 del contenitore unito alla superficie interna di quella porzione di detta prima parte 10 della valvola che si trova all’esterno del contenitore, e la faccia esterna di detta seconda parte 20 della valvola;
- un secondo passaggio P-2 è disposto sostanzialmente all’interno della terza parte interna (30) della valvola, e parzialmente tra questa e la superficie interna di detta seconda parte intermedia 20.
Detti due passaggi P-1 e P-2 vengono aperti o chiusi a seconda della posizione della terza parte interna 30 rispetto alla seconda parte 20 ad essa adiacente, in cui detta terza parte viene resa scorrevole verticalmente, cosa che appunto fa assumere a detta terza parte delle posizioni differenti rispetto a detta seconda parte.
In estrema sintesi, detti due passaggi vengono singolarmente realizzati mediante due incavature anulari, una 204, disposta sulla superficie interna di detta seconda parte 20, ed una 315, realizzata sulla superficie esterna di detta terza parte interna scorrevole 30; dette incavature anulari vengono utilizzate come rispettivi “by-pass” che vengono aperti o chiusi a seconda della posizione assunta dalla terza parte interna scorrevole rispetto alla seconda parte.
Infine, come elemento fondamentale dell’invenzione, il movimento di abbassamento della terza parte interna scorrevole viene causato dalla pressione di uno specifico e delimitato settore di imbocco 8 (Figura 2) dello stesso erogatore che preme contro un delimitato lato di battuta orizzontale superiore 301 di detta terza parte.
Ed inoltre, come ulteriore elemento fondamentale, il movimento reciproco di sollevamento di detta terza parte interna scorrevole viene determinato mediante una opportuna conformazione di detta delimitata porzione superiore di detta terza parte.
Infatti questa viene conformata in modo che, quando detto delimitato settore di imbocco 8 dello stesso erogatore “E” preme contro detto lato di battuta orizzontale superiore 301 di detta terza parte, questi due mezzi si agganciano temporaneamente tra loro, di modo che, sollevando e separando l’erogatore, questo causi il trascinamento di detta delimitata porzione superiore di detta terza parte, cosa che in definitiva provoca la chiusura di detti due passaggi P-1 e P-2.
Quanto sopra sarà meglio dettagliato in seguito.
Con particolare riferimento alla figura 1, detto primo passaggio P-1 selettivamente apribile viene disposto:
- in un primo tratto Pa tra le porzioni superiori e corrispondentesi di detta prima parte 10 e detta seconda parte 20,
- in un secondo tratto Pb tra detta superficie interna 44 di detta bocca di accesso e: l’insieme della superficie contrapposta e rivolta verso l’esterno di detta seconda parte 20, con una prima incavatura 315 della superficie inferiore rivolta verso l’esterno di detta terza parte scorrevole 30.
La figura 2 sostanzialmente corrisponde alla figura 1A, con l’evidente aggiunta dell’erogatore “E”.
Come detto sopra, sarà notato dalla figura 7 che, al termine del procedimento di applicazione e chiusura dell’erogatore, detto settore di imbocco 8 dell’erogatore ha completamente premuto verso il basso detto lato di battuta 301 e quindi ha spostato l’intera detta terza parte 30 verso il basso, in modo che dette due incavature anulari 204 e 315, la prima fissa e la seconda mobile, si trovino di fronte a rispettive vie di “by-pass” per rispettivi fluidi, come sarà meglio precisato in seguito.
Inoltre, come facilmente osservabile dalle figure, dette tre parti 10, 20, 30 presentano una forma generalmente cilindrica attorno ad un comune asse di rotazione, il quale preferibilmente coincide con detto asse di riferimento X di detta bocca di accesso 40.
Con particolare riferimento alla figura 1A, detta seconda parte 20 presenta verso l’interno e dall’alto in basso, in sequenza:
- una prima superficie 201 sostanzialmente cilindrica,
- una seconda superficie 202 sostanzialmente svasata con restringimento 202-A verso il basso,
- una terza superficie 203 sostanzialmente cilindrica.
A sua volta detta terza parte 30 comprende una pluralità di proiezioni 30A, 30B, 30C (vedi figura 1B) disposte nella relativa porzione superiore e sul bordo esterno, orientate verso l’alto, sostanzialmente parallele, in cui ciascuna di dette porzioni presenta, dall’alto in basso, oltre a detto lato di battuta 301, sostanzialmente piano ed orizzontale e che delimita superiormente detta terza parte 30, anche e verso l’interno,
- un primo fianco 302 sostanzialmente svasato con restringimento 302-A verso il basso,
- un secondo fianco 303 sostanzialmente cilindrico,
- un terzo fianco 304 sostanzialmente svasato con allargamento 304-A verso il basso,
- un quarto fianco 305 sostanzialmente cilindrico, e che si prolunga verso il basso,
e verso l’esterno e dall’alto in basso,
- un quinto fianco 306 sostanzialmente svasato con restringimento 306-A verso il basso,
- un sesto fianco 307 sostanzialmente cilindrico e verticale,
- un settimo fianco 308 sostanzialmente svasato con un allargamento (308-A) verso il basso,
- un ottavo fianco 309 sostanzialmente cilindrico e verticale.
Inoltre detta terza parte 30 comprende, inferiormente a dette proiezioni 30A, 30B, una parete orizzontale 310 che sostanzialmente chiude il passaggio attraverso detta terza parte 30, ed un corpo inferiore sostanzialmente cilindrico 311 dotato di una pluralità di aperture passanti 312, 313, 314... orientate verso l’esterno e disposte inferiormente a detta parete orizzontale 310.
Inoltre detta terza parte 30 presenta detta seconda incavatura anulare 315 disposta sulla parete esterna di detto corpo inferiore 311.
Per quanto riguarda la zona inferiore di detta seconda parte 20, essa è dotata di una porzione perimetrale 207 che si estende in senso sostanzialmente orizzontale ed è atta ad impegnarsi stabilmente contro la faccia interna 44 del collo 41 di detto contenitore, e subito sopra a detta porzione perimetrale 207 di detta seconda parte viene disposta una pluralità di aperture passanti 208 atte a collegare radialmente ed in senso orizzontale il volume esterno di detta seconda parte 20 con il corrispondente volume interno.
Osservando ora la sequenza delle fasi nelle rispettive figure, si osserva che dapprima (figura 4) detto settore di imbocco 8 dell’erogatore “E” entra in contatto con detto lato di battuta 301 di rispettive dette proiezioni 30A, 30B; subito dopo (figura 5) la pressione continua su detto lato di battuta 301fa abbassare la rispettiva proiezione e quindi l’intera terza parte 30; per effetto di detto progressivo abbassamento della terza parte 30, il quinto, sesto e settimo fianco 306, 307 e 308 della relativa proiezione entrano in interferenza con detta prima, seconda e terza superficie 201, 202, 203, di detta seconda parte 20, tutte orientate verso l’interno e quindi verso detti quinto, sesto e settimo fianco 306, 307 e 308 della relativa proiezione (figure 6, 7).
Tale circostanza causa contemporaneamente due distinte e volute conseguenze:
1) come prima conseguenza dette aperture passanti 208 vengono posizionate davanti a detta seconda incavatura anulare 315 (che quindi funziona da “by-pass”) su detta terza parte 30, cosa che consente l’apertura completa del primo passaggio P-1 e quindi il passaggio del relativo fluido; analogamente dette aperture passanti 312, 313, 314 della terza parte 30 vengono a loro volta posizionate davanti a detta prima incavatura anulare 204 (che quindi funziona da “by-pass”) su detta seconda parte 20, cosa che consente l’apertura completa del secondo passaggio P-2 e quindi il passaggio del relativo fluido che attraversa detta terza parte e che viene messo in collegamento, in modo in sé noto, con opportuni condotti nell’erogatore.
Inoltre, come si può subito verificare, detti due passaggi rimangono completamente separati tra loro.
2) Come seconda conseguenza dette proiezioni 30A, 30B, 30C vengono elasticamente flesse verso l’interno, cosa che a sua volta provoca l’impegno temporaneo del secondo e terzo fianco 303, 304 contro un corrispondente profilo 16 disposto nella porzione inferiore di detto erogatore, sotto a detto settore di imbocco 8, sopra specificato, di detto erogatore. (vedi figura 3).
La funzione di tale caratteristica è di creare un effetto di aggancio da parte di detto profilo 16 rispetto a detto secondo e terzo fianco 303, 304, di modo che, con gli opportuni dimensionamenti e geometrie degli elementi coinvolti, quando l’erogatore viene sollevato e quindi separato dalla bocca di accesso del contenitore, detto profilo 16 trattiene per un certo tratto dette proiezioni e quindi trascina tutta detta terza parte 30 verso l’alto, riportando la quindi nella posizione di partenza, ed in particolare ripristinando le condizioni di chiusura di detti primo e secondo passaggio P-1 e P-2. (vedi figure 3, 4, 5 e 6)
In sintesi, in una posizione inferiore di detta terza parte scorrevole 30,
- detta seconda incavatura anulare 315 di detta terza parte scorrevole viene disposta di fronte ad almeno una di detta pluralità di aperture passanti 208 in detta seconda parte 20,
- detta prima incavatura anulare 204 di detta seconda parte 20 viene disposta di fronte di fronte ad almeno una di detta pluralità di aperture passanti 312, 313, 314 in detta terza parte 30,
e l’interferenza tra:
� detto quinto fianco 306, detto sesto fianco 307 e detto settimo fianco 308 di rispettive dette proiezioni 30A, 30B, 30C,
� e detta prima superficie 201, detta seconda superficie 202 e detta terza superficie 203 di detta seconda parte 20,
causa il ripiegamento elastico di dette proiezioni 30A, 30B, 30C verso l’interno di detta terza parte, ovvero verso detto asse di riferimento (X).
Con riferimento alle figure da 9a fino a 16, viene rappresentata una forma alternativa di realizzazione della valvola dell’invenzione.
In queste figure si useranno alcuni termini per indicare degli elementi o delle parti o porzioni di parti che sono del tutto analoghi ai corrispondenti elementi/parti della valvola appena descritta, e pertanto, per semplicità, verranno utilizzate le medesime identificazioni numeriche.
La variante consiste in sostanza nel fatto che, mentre nella valvola appena descritta le due incavature anulari 204 e 315 sono realizzate una nella seconda parte 20, ed una nella terza parte scorrevole 30, nella presente variante le corrispondenti due incavature anulari sono realizzate entrambe nella seconda parte 20, e precisamente sulle due facce opposte di questa.
La opportunità di tale variante sorge dal fatto che, come risulta confrontando la porzione di imbocco inferiore dell’erogatore nella figura 2 e la corrispondente porzione di imbocco nell’erogatore della figura 10, dette due porzioni di imbocco sono visibilmente differenti; circostanza questa che obbliga a realizzare dette valvole con geometrie e caratteristiche differenti, ciascuna mirata ed utilizzabile solo con un rispettivo erogatore dotato di una specifica geometria.
Nel seguito, tale variante verrà descritta ed illustrata in sintesi, rimanendo inteso che l’esperto del settore non troverà alcuna difficoltà a riconoscere in tale variante alcune caratteristiche è parti che sono del tutto analoghe, nella loro configurazione fisica e nella rispettiva funzione, alle caratteristiche e parti del tipo di valvola sopra descritto.
Pertanto con rif. alla figura 15, si riconoscono i due passaggi P-1e P-2, ciascuno atto a convogliare un rispettivo tipo di fluido, ed ancora questi vengono aperti o chiusi a seconda della posizione della terza parte interna 30 rispetto alla seconda parte 20 ad essa adiacente, in cui detta terza parte viene resa scorrevole verticalmente, cosa che appunto fa assumere a detta terza parte delle posizioni differenti rispetto a detta seconda parte.
Anche in questo caso il movimento di abbassamento della terza parte interna scorrevole viene causato dalla pressione di uno specifico e delimitato settore di imbocco 8 (figura 10) dello stesso erogatore che preme contro un delimitato lato di battuta orizzontale intermedio 301, - disposto su rispettive opportune proiezioni 30A, 30B, 30C.... meglio specificate in seguito, - di detta terza parte.
Ed anche in questo caso il movimento reciproco di sollevamento di detta terza parte interna scorrevole viene determinato mediante una opportuna conformazione di detta delimitata porzione superiore di detta terza parte 30.
Con riferimento in particolare alla figura 9a, detta seconda parte 20 viene dotata di una prima incavatura 205 disposta sulla sua faccia esterna, e di una seconda incavatura 206 sulla sua faccia interna, e precisamente in corrispondenza del suo bordo inferiore, che risulta così formato a scalino.
Sarà evidente che anche in questo caso dette due incavature funzionano come rispettivi “by-pass”.
Come illustrato nelle figure 9a e 11, detta seconda parte 20 viene dotata di una porzione piana superiore 210, e più sotto, dall’alto verso il basso, di una porzione cilindrica interna 211, di una porzione inclinata o svasata verso l’interno 212, e di nuovo di una porzione cilindrica 213.
Anche in questo caso detta terza parte 30 comprende, con particolare riferimento alla figura 9b, una pluralità di proiezioni 30A, 30B, 30C... disposte nella relativa porzione superiore e sul bordo esterno, orientate verso l’alto, sostanzialmente parallele, in cui ciascuna di dette porzioni presenta, dall’alto in basso, oltre a detto lato di battuta 301, sostanzialmente piano ed orizzontale e che delimita superiormente detta terza parte 30, anche:
- e verso l’interno, una rispettiva tacca 311,
- e verso l’esterno e dall’alto in basso,
- un fianco 312 sostanzialmente cilindrico e verticale,
- che termina con un profilo a scalino 313 o spigolo, orientato verso l’interno, - un tratto orizzontale 314,
- un profilo cilindrico verticale 315, il cui diametro è logicamente inferiore del diametro di detto fianco 312,
- ed un profilo “a scalino “340” orientato verso l’interno, disposto nella zona inferiore di una rispettiva di dette proiezioni 30A, 30B, 30C... (vedi figure 9b, 11 e 14).
Anche in questo caso detta terza parte 30 comprende, inferiormente a dette proiezioni 30A, 30B..., una parete orizzontale 310 che sostanzialmente chiude il passaggio attraverso detta terza parte 30, ed un corpo inferiore sostanzialmente cilindrico 319 dotato di una pluralità di aperture passanti 316, 317, 318... orientate verso l’esterno e disposte inferiormente a detta parete orizzontale 310.
Inoltre in detta terza parte 30, sotto a dette proiezioni 30A, 30B, 30C... vengono disposte ulteriori aperture orientate orizzontalmente 330 che costituiscono le intercapedini libere tra le proiezioni contigue, e che sono atte a collegare tra loro gli spazi dai due lati di dette proiezioni.
Per quanto riguarda la zona esterna di detta terza parte 30, essa è dotata di una porzione perimetrale 319 che si estende in senso sostanzialmente orizzontale ed è atta ad impegnarsi scorrevolmente contro la faccia interna 44 del collo 41 di detto contenitore, e subito sotto a detta porzione perimetrale 319 di detta terza parte 30 viene disposta una pluralità di aperture passanti 320 atte a collegare radialmente ed in senso orizzontale il volume esterno di detta terza parte 30 con il corrispondente volume interno.
Considerando ora la sequenza delle fasi nelle rispettive figure da 10 a 15, si osserva che, dopo il contatto ed impegno dell’erogatore contro detta superficie superiore 301 delle rispettive proiezioni 30A, 30B..., per effetto di detto progressivo abbassamento della terza parte 30, si osserva che, in una prima fase, il settore di imbocco 8 dell’erogatore “E” entra in battuta contro detto profilo a scalino 340, e lo preme verso il basso, fino al punto in cui, nella seconda fase, lo spigolo 313 di una rispettiva proiezione entra in interferenza contro un rispettivo piano inclinato o spigolo 213 (figure da 12 fino a 15).
Anche in questo caso si verificano quindi contemporaneamente le due distinte e volute conseguenze:
- 1A) dette aperture passanti 316, 317, 318 della terza parte 30 vengono a posizionarsi davanti a detta incavatura anulare 206 della seconda parte 20 e che, insieme e combinato con dette aperture 330 tra dette proiezioni di detta terza parte 30, funziona da BY-PASS, e che consente l’apertura del secondo passaggio P-2 e quindi il passaggio del relativo fluido; analogamente le aperture passanti 320 della stessa terza parte 30 si posizionano davanti alla incavatura anulare 205 della seconda parte, cosa che consente l’apertura del primo passaggio P-1. (Fig.9a).
- 2A) la seconda conseguenza è identica alla precedente: per effetto della interferenza del profilo a scalino 313 di dette proiezioni 30A, 30B, 30C... contro detti rispettivi piani inclinati 211, queste vengono elasticamente flesse verso l’interno, cosa che a sua volta provoca l’impegno temporaneo di dette tacche 311 contro un corrispondente profilo 16 (vedi figura 16) disposto nella porzione inferiore di detto erogatore, sopra a detto settore di imbocco 8, sopra specificato, di detto erogatore.
E quindi, come sopra, viene creato un effetto di aggancio da parte di detto profilo 16 rispetto a dette tacche 311, di modo che, con gli opportuni dimensionamenti e geometrie degli elementi coinvolti, quando l’erogatore viene sollevato e quindi separato dalla bocca di accesso del contenitore, detto profilo 16 trattiene per un certo tratto dette proiezioni e quindi trascina verso l’alto tutta detta terza parte 30.
Poiché dette parti che scorrono tra loro devono mantenere la tenuta ed in particolare devono assicurare che i due passaggi P-1 e P-2 rimangano ermetici tra di loro, vengono realizzate e disposte le seguenti guarnizioni anulari:
- con riferimento alla figura 1a, ed alla relativa forma di realizzazione, viene disposta una prima guarnizione 51 tra detta porzione perimetrale 207 e detta seconda parte 20, in particolare inserita in una opportuna scanalatura della seconda parte, una seconda guarnizione 52 tra detta seconda parte e detta terza parte, inserita in una opportuna scanalatura della terza parte, ed una terza guarnizione 53 tra detta parete orizzontale 310 e detta seconda parte;
- con riferimento alla figura 9a ed alla relativa forma di realizzazione, viene disposta una quarta guarnizione 54 tra detta porzione perimetrale 319 e detta prima parte, una quinta guarnizione 55 tra una detta terza parte e detta seconda parte, in una posizione inferiore all’incavatura 205, una sesta guarnizione 56 tra detta parete orizzontale 310 ed una faccia interna di detta seconda parte.
Questa forma di valvola illustrata nelle figure da 9a fino a 16 viene anche dotata di una settima guarnizione 57 disposta tra la faccia esterna di detta porzione perimetrale 319 e la rispettiva e contrapposta porzione di detta faccia interna 44 del collo 41 del contenitore.
Tale settima guarnizione 57 risulta necessaria perché nel presente caso, (e a differenza del caso precedente della figura 1), detta porzione perimetrale 317 deve scorrere rispetto alla faccia interna del collo del contenitore; pertanto, allo scopo di evitare perdite e trafilamenti di fluido che inevitabilmente si riverserebbero all’ esterno, viene inserita detta settima guarnizione 57 come descritto ed illustrato nelle relative figure.
Dalle rispettive figure che mostrano i successivi stadi di apertura e chiusura delle valvole, l’esperto del settore non avrà alcuna difficoltà a individuarne volta per volta la funzione specifica.
Con riferimento alle figure 17, 18 e 19, si esplicita e chiarisce che le valvole dell’invenzione sono liberamente e vantaggiosamente associabili a varie forme di realizzazione della porzione della valvola internamente al contenitore, ed in particolare la figura 17 mostra che la valvola viene connessa internamente ad una canula 60 che penetra nel contenitore in modo e con funzionalità note, la figura 18 mostra che la porzione interna delle valvole viene connessa ad una sacca supplementare 61, e la figura 19 mostra la soluzione che combina le due funzionalità e realizzazioni precedenti.
Con riferimento alla figura 20, si chiarisce anche che le valvole dell’invenzione possono essere anche dotate di rispettive porzioni esterne supplementari, per realizzare un terzo passaggio P-3 avente il compito consentire il passaggio di un terzo tipo di fluido.
Si osserverà peraltro che dette porzioni esterne si applicano solo all’esterno di una valvola dell’invenzione la quale rimane, in sé, del tutto invariata; infatti si può facilmente accertare che la parte di valvola compresa tra le sezioni “A” e “B” è del tutto identica al tipo di valvola rappresentato nelle figure da 9a fino a 15.
Sarà quindi osservato che le soluzioni proposte finora presentano alcune soluzioni tra loro costruttivamente differenti, ma che offrono una soluzione comune che consiste nel fatto che la valvola stessa viene automaticamente chiusa, al momento in cui l’erogatore viene scollegato e rimosso, mediante l’impegno della parte inferiore dello stesso erogatore, che abbiamo definito come “settore di imbocco 8”, con una o più corrispondenti parti superiori, che abbiamo definito “terza parte scorrevole 30 e relative proiezioni 30A, 30B, 30C...” della valvola stessa.
Come già spiegato, detta terza parte scorrevole 30 viene parzialmente estratta dalle restanti parti della valvola, cosa che produce la chiusura dei due passaggi P-1 e P-2 predisposti per il deflusso dei fluidi rispettivi, normalmente liquido e gas.
Tale soluzione comune quindi consente il vantaggio di poter eliminare la presenza delle varie configurazioni della molla di chiusura presente nei diversi tipi di valvole secondo la tecnica nota.
Tuttavia, nel caso che si preferisca semplificare la valvola rendendola nondipendente dalla presenza di dette proiezioni, oppure quando l’erogatore è privo di detto “settore di imbocco 8” conformato in modo adeguato per agganciarsi con dette proiezioni, viene di seguito proposta una soluzione atta a superare con efficacia tale vincolo.
Si fa riferimento alle figure da 21 a 23; in esse viene illustrata una valvola che sostanzialmente deriva, con alcune modifiche, dalla valvola rappresentata nelle figure da 9a a 15; pertanto per massima semplicità e chiarezza, nel seguito si preciseranno le differenze tra i due tipi di valvole, restando naturalmente inteso che l’identificazione dei vari elementi della valvola delle figure da 21 a 23 è la medesima dei corrispondenti elementi della valvola delle figure da 9a a 15.
In dette figure da 21 a 23 si osserva che dalla terza parte scorrevole 30 sono state eliminate le proiezioni di aggancio 30A, 30B, 30C... e pertanto detta parte scorrevole 30 termina in alto con detta parete orizzontale 310 e specificamente con la relativa superficie superiore 310A.
Allo scopo di consentire la chiusura della valvola quando l’erogatore è estratto oppure viene estratto, come nelle figure 21, 22 sulla superficie interna cilindrica 44 disposta nel collo 41 del contenitore viene realizzato, preferibilmente di pezzo, un rilevo circolare interno 70 dotato superiormente di una limitata superficie piana anulare 71.
In pratica tra detto rilievo circolare 70 e la superficie inferiore anulare della porzione perimetrale 319 (che coincide con la porzione perimetrale 319 delle Figure 9a e 9b) viene creata una cavità o volume anulare 72 adiacente a detta superficie interna cilindrica 44 di detto collo 41.
Dentro detta cavità anulare 72 viene quindi disposta ed alloggiata una molla cilindrica a spirale 73, che viene trattenuta in posizione impegnandosi elasticamente tra detta superficie piana anulare 71 e detta superficie inferiore anulare della porzione perimetrale 319.
Pertanto, in una condizione di erogatore estratto come in figura 21, la pressione della molla 73 contro detta superficie piana anulare 71 fa sollevare detta porzione perimetrale 319, e con essa quindi l’intera detta terza parte scorrevole 30 della valvola.
La qual cosa fa chiudere entrambi i passaggi P-1 e P-2 della valvola, poiché a questo punto il suo funzionamento diventa del tutto identico al funzionamento della valvola delle figure da 9a a 15, come facilmente dimostra la sostanziale identità tra le figure 15 e 23, ovviamente tenendo conto della differenza dovuta agli elementi 70-73 appena descritti, ed alla eliminazioni delle proiezioni di aggancio 30A, 30B, 30C....
In buona sostanza, la presenza e l’azione di sollevamento di detta molla 73 sostituiscono la presenza ed il funzionamento di dette proiezioni di aggancio 30A, 30B, 30C....
E quando invece l’erogatore viene inserito nella valvola, come nella Figura 22, allora la presenza o mancanza di dette proiezioni di aggancio 30A, 30B, 30C... diventa del tutto irrilevante, poiché la valvola viene sempre aperta dalla pressione di un “settore di imbocco 8”, dell’erogatore contro una opportuna e corrispondente superficie di detta terza parte scorrevole 30.
Sarà stato anche notato che nel presente caso i profili “a scalino” 340 illustrati nel caso delle figure da 9a fino a 15, sono del tutto eliminati poiché, come mostrato nella figura 21, detto “settore di imbocco 8” entra in battuta contro la superficie superiore 310A di detta parete orizzontale 310.

Claims (12)

  1. Rivendicazioni del brevetto per invenzione industriale avente per titolo: “VALVOLA PERFEZIONATA PER BARILOTTI, IN PARTICOLARE KEG” RIVENDICAZIONI 1. Valvola di chiusura per chiudere la bocca di accesso (40) di contenitori di liquidi (1), in particolare di barilotti (KEG), in cui detta bocca di accesso è dotata di una superficie interna cilindrica (44) rispetto ad un asse di riferimento (X), e disposta nel collo (41) del relativo contenitore, e dotata: - di una prima via per il passaggio di un primo fluido, ad esempio gas in pressione per la pressurizzazione dell’interno del contenitore, atta a collegare l’interno del contenitore con una sorgente di alimentazione del gas, - e di una seconda via per il passaggio di un secondo fluido, ad esempio un liquido, atta a collegare l’interno del contenitore con una sorgente di alimentazione del liquido, - ed in cui dette due vie si trovano costantemente separate tra loro sia nella loro posizione di apertura che di chiusura, caratterizzata dal fatto di comprendere tre distinte parti tra loro separabili, in cui: - una prima parte (10, tappo) è atta ad essere applicata ed impegnata sulla superficie esterna (42) di detta bocca di accesso (40), - una seconda parte (20) è atta ad essere applicata in modo stabile su detta superficie interna cilindrica (44) di detta bocca di accesso (40), - una terza parte (30) è inserita all’interno di detta seconda parte (20) ed è scorrevole rispetto a questa secondo un movimento allineato con detto asse di riferimento (X) di detta superficie interna cilindrica (44).
  2. 2. Valvola di chiusura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che dette tre parti (10, 20 e 30) complessivamente determinano due passaggi selettivamente apribili (P-1, P-2), i quali sono azionabili e/o interrompibili in modo dipendente dalla posizione di detta terza parte scorrevole (30) rispetto a detta seconda parte (20), e che è definita una prima posizione di detta terza parte (30), rispetto a detta seconda parte (20), in cui entrambi detto primo passaggio e detto secondo passaggio (P-1, P-2) sono chiusi, ed è definita una seconda posizione di detta terza parte (30) in cui entrambi detto primo passaggio e detto secondo passaggio (P-1, P-2) sono aperti.
  3. 3. Valvola per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette tre parti (10, 20, 30) presentano una forma generalmente cilindrica attorno ad un comune asse di rotazione, il quale preferibilmente coincide con detto asse di riferimento (X) di detta bocca di accesso (40).
  4. 4. Valvola di chiusura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che un primo passaggio (P-1) selettivamente apribile è disposto: - in un primo tratto (Pa) tra le porzioni superiori e corrispondentesi di detta prima parte (10) e detta seconda parte (20), - in un secondo tratto (Pb) tra detta superficie interna (44) di detta bocca di accesso e l’insieme della superficie contrapposta e rivolta verso l’esterno di detta seconda parte (20) con una prima incavatura (315) della superficie inferiore rivolta verso l’esterno di detta terza parte scorrevole (30), - e dal fatto che un secondo passaggio (P-2) selettivamente apribile è disposto sostanzialmente all’interno della terza parte interna (30) della valvola, e parzialmente tra questa e la superficie interna di detta seconda parte (20).
  5. 5. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo la rivendicazione 3 oppure 4, caratterizzata dal fatto che detta seconda parte (20) presenta verso l’interno e dall’alto in basso, in sequenza: - una prima superficie (201) sostanzialmente cilindrica, - una seconda superficie (202) sostanzialmente svasata con restringimento (202 A) verso il basso, - una terza superficie (203) sostanzialmente cilindrica, e che inoltre presenta detta prima incavatura anulare (204) disposta sulla rispettiva parete interna, e che detta terza parte (30) comprende una pluralità di proiezioni (30A, 30B) disposte nella relativa porzione superiore e sul bordo esterno, orientate verso l’alto, sostanzialmente parallele, in cui ciascuna di dette porzioni presenta, dall’alto in basso, un lato di battuta (301), sostanzialmente piano ed orizzontale, che delimita superiormente detta terza parte (30) e, verso l’interno, - un primo fianco (302) sostanzialmente svasato con restringimento (302-A) verso il basso, - un secondo fianco (303) sostanzialmente cilindrico, - un terzo fianco (304) sostanzialmente svasato con allargamento (304-A) verso il basso , - un quarto fianco (305) sostanzialmente cilindrico, e che si prolunga verso il basso, e verso l’esterno e dall’alto in basso, - un quinto fianco (306) sostanzialmente svasato con allargamento (306-A) verso il basso, - un sesto fianco (307) sostanzialmente cilindrico e verticale, - un settimo fianco (308) sostanzialmente svasato con restringimento (308-A) verso il basso, - un ottavo fianco (309) sostanzialmente cilindrico e verticale, in cui detta terza parte (30) inoltre comprende, inferiormente a dette proiezioni (30A, 30B), una parete orizzontale (310) che sostanzialmente chiude il passaggio attraverso detta terza parte (30), ed un corpo inferiore sostanzialmente cilindrico (311) dotato di una pluralità di aperture passanti (312, 313, 314) orientate verso l’esterno e disposte inferiormente a detta parete orizzontale (310), ed inoltre presenta detta seconda incavatura anulare (315) disposta sulla parete esterna di detto corpo inferiore (311).
  6. 6. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che dette proiezioni (30A, 30B) sono elasticamente deformabili verso l’interno.
  7. 7. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni da 4 in poi, caratterizzata dal fatto che la zona inferiore di detta seconda parte (20) è dotata di una porzione perimetrale (207) che si estende in senso sostanzialmente orizzontale ed è atta ad impegnarsi stabilmente contro la faccia interna (44) di detto collo (41) di detto contenitore, e che sopra a detta porzione perimetrale (207) di detta seconda parte viene disposta una pluralità di aperture passanti (208) atte a collegare radialmente il volume esterno di detta seconda parte (20) con il corrispondente volume interno.
  8. 8. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni da 4 in poi, caratterizzata dal fatto che, in una posizione inferiore di detta terza parte scorrevole (30), - detta seconda incavatura anulare (315) di detta terza parte scorrevole viene disposta di fronte ad almeno una di detta pluralità di aperture passanti (208) in detta seconda parte (20), - detta prima incavatura anulare (204) di detta seconda parte (20) viene disposta di fronte di fronte ad almeno una di detta pluralità di aperture passanti (311, 312, 313) in detta terza parte (30), e l’interferenza tra: - detto quinto fianco (306), detto sesto fianco (307) e detto settimo fianco (308) di rispettive dette proiezioni (30A, 30B, 30C), - e detta prima superficie (201), detta seconda superficie (202) e detta terza superficie (203) di detta seconda parte (20), causa il ripiegamento elastico di dette proiezioni (30A, 30B, 30C) verso l’interno di detta terza parte, ovvero verso detto asse di riferimento (X).
  9. 9. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detta seconda parte (20) viene dotata di: - una prima incavatura (205) disposta sulla sua faccia esterna, e di una seconda incavatura (206) sulla sua faccia interna in corrispondenza del suo bordo inferiore, formato a scalino, - una porzione piana superiore (210), - e dall’alto verso il basso, di una porzione cilindrica interna (211), di una porzione inclinata verso l’interno (212), e che detta terza parte comprende una pluralità di proiezioni (30A, 30B, 30C) disposte nella relativa porzione superiore e sul bordo esterno, orientate verso l’alto, sostanzialmente parallele, in cui ciascuna di dette porzioni presenta, dall’alto in basso, - verso l’interno, una rispettiva tacca (311), - e verso l’esterno, un fianco (312) sostanzialmente cilindrico e verticale, che termina con un profilo a scalino (313), orientato verso l’interno, - un tratto orizzontale (314), - e un profilo cilindrico verticale (315), in cui detta terza parte comprende, sotto dette proiezioni (30A, 30B), una parete orizzontale (310) che sostanzialmente chiude il passaggio attraverso detta terza parte (30), ed un corpo inferiore (311) dotato di una pluralità di aperture passanti (316, 317, 318) orientate verso l’esterno e disposte inferiormente a detta parete orizzontale (310), e comprende esternamente una porzione perimetrale (319) atta ad impegnarsi scorrevolmente contro la faccia interna (44) del collo (41) di detto contenitore, e nella quale (porzione 319) viene disposta una pluralità di aperture passanti (320) atte a collegare radialmente ed in senso orizzontale il volume esterno di detta terza parte (30) con il corrispondente volume interno.
  10. 10. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detta seconda parte (20) viene dotata di: - una prima incavatura (205) disposta sulla sua faccia esterna, e di una seconda incavatura (206) sulla sua faccia interna in corrispondenza del suo bordo inferiore, formato a scalino, - una porzione piana superiore (210), e dall’alto verso il basso, di una porzione cilindrica interna (211), e di una porzione inclinata verso l’interno (212), che detta terza parte (30) viene dotata di una parete orizzontale (310) delimitata da una rispettiva superficie superiore (310A) che sostanzialmente chiude il passaggio attraverso detta terza parte (30), ed un corpo inferiore (311) dotato di una pluralità di aperture passanti (316, 317, 318) orientate verso l’esterno e disposte inferiormente a detta parete orizzontale (310), e comprende esternamente una porzione perimetrale (319) atta ad impegnarsi scorrevolmente contro la faccia interna (44) del collo (41) di detto contenitore, e nella quale (porzione 319) viene disposta una pluralità di aperture passanti (320) atte a collegare radialmente ed in senso orizzontale il volume esterno di detta terza parte (30) con il corrispondente volume interno, - che su detta superficie interna cilindrica (44) viene disposto un rilevo circolare interno (70) dotato superiormente di una limitata superficie piana anulare (71), - che tra detto rilievo circolare (70) e la superficie inferiore anulare della porzione perimetrale (319) viene creata una cavità anulare (72), al cui interno viene disposta un elemento elastico cilindrico, preferibilmente una molla cilindrica a spirale (73), atta ad essere trattenuta tra detta superficie piana anulare (71) e detta superficie inferiore anulare di detta porzione perimetrale (319).
  11. 11. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che: - una prima guarnizione (51) è interposta tra detta porzione perimetrale (207) e detta seconda parte (20), preferibilmente inserita in una opportuna scanalatura della seconda parte, - una seconda guarnizione (52) è interposta tra detta seconda parte e detta terza parte, preferibilmente in una opportuna scanalatura della terza parte, - ed una terza guarnizione (53) è interposta tra detta parete orizzontale (310) e detta seconda parte.
  12. 12. Valvola di chiusura per contenitori di liquidi secondo una delle rivendicazioni da 7 a 10, caratterizzata dal fatto che: - una quarta guarnizione (54) è disposta tra detta porzione perimetrale (319) e detta prima parte, - una quinta guarnizione (55) è disposta tra detta terza parte e detta seconda parte, in una posizione inferiore a detta prima incavatura (205), - ed una sesta guarnizione (56) è disposta tra detta parete orizzontale (310) ed una faccia interna di detta seconda parte.
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Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US3353724A (en) * 1965-10-22 1967-11-21 Mack S Johnston Beer tapping device
EP0225035A2 (en) * 1985-11-13 1987-06-10 Johnson Enterprises, Inc. Container fitting

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