ITPN20120030A1 - Palo agricolo sagomato portante fili di supporto di piante e relativo impianto - Google Patents

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ITPN20120030A1
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Claudio Bortolussi
Franco Bortolussi
Domenico Triacca
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Claudio Bortolussi
Franco Bortolussi
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
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Description

Descrizione
“PALO AGRICOLO SAGOMATO PORTANTE FILI DI SUPPORTO DI PIANTE
E RELATIVO IMPIANTO"
SETTORE TECNICO DELL’INVENZIONE
[001] La presente invenzione si riferisce ad un palo agricolo sagomato a cui sono accoppiati fili di sostegno di piante o parti di piante da frutto. In particolare, l’invenzione à ̈ relativa ad un impianto di viticoltura comprendente una pluralità di pali sagomati a cui sono accoppiati fili metallici di sostegno di parti delle viti. La forma o sagoma del palo consente un posizionamento dei fili in modo da garantire alla parte vegetativa e ai frutti la migliore esposizione al sole e all’aria.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
[002] E’ ampiamente noto nel settore dell’agricoltura, e specialmente in quello della viticoltura, che esistono svariate forme di coltivazione delle piante. Tali forme sono state sviluppate al fine di ottimizzare alcune caratteristiche fondamentali necessarie per una buona qualità e produttività delle piante, quali l’ottenimento di una elevata superficie fogliare esposta, una elevata densità della chioma, uno sviluppo equilibrato dei germogli, una buona esposizione dei grappoli ed un equilibrio vegetoproduttivo (corretto rapporto tra germogli e grappoli).
[003] Per questo scopo, la scelta della forma più adatta dipende da fattori quali le condizioni ambientali (geografia e composizione del territorio, clima), il tipo di vitigno ed il livello di meccanizzazione desiderato.
[004] Attualmente, soprattutto per i viticoltori che operano in zone di forte pendenza, esistono seri problemi nel gestire un vigneto a causa di difficoltà di lavorazione ed alti costi di gestione.
[005] Infatti, la sistemazione delle piante a rittochino, la più diffusa nelle zone collinari, consiste nel predisporre i filari parallelamente tra loro lungo la linea di massima pendenza, con fosse di scolo (scoline) dell’acqua pluviale in eccesso disposte anch’esse lungo detta linea. Lo svantaggio principale di questa sistemazione à ̈ l’erosione superficiale del suolo a causa delle acque che seguendo la pendenza portano a valle quantità significative di terreno. Di conseguenza, sono necessarie onerose operazioni di manutenzione al fine di arginare tale fenomeno. In aggiunta, in presenza di forti pendenze, l’uso di macchine agricole risulta impossibile o pericoloso a causa di facili ribaltamenti. Alternativamente, à ̈ necessario l’uso di sistemi funicolari che però sono molto costosi.
[006] La sistemazione a girapoggio à ̈ stata introdotta per superare lo svantaggio appena descritto e consiste nel disporre i filari paralleli tra loro e ortogonali rispetto alla linea di massima pendenza. Le scoline delimitano a monte i filari e si trovano in leggera pendenza rispetto alle curve di livello del terreno, cioà ̈ dalle curve che in cartografia uniscono punti di egual quota o, in altre parole, punti ad uguale distanza verticale dal piano di riferimento al quale à ̈ stata attribuita quota zero. Le scoline conducono così l’acqua in un fosso aperto posizionato lungo una linea di massima pendenza. Questa sistemazione può essere applicata anche in presenza di forti pendenze, ma le pendici devono essere ad andamento regolare altrimenti in presenza di irregolarità le operazioni meccaniche tipiche dell’agricoltura intensiva risultano difficili. Inoltre, le macchine rischiano il ribaltamento quando le pendenze sono superiori al 20%.
[007] In caso di forti pendenze, per superare l’inconveniente del rischio di ribaltamento, si crea un ciglionamento che prevede la realizzazione di muri o panchine di rinforzo intervallati da ripiani ove sono disposti i filari. I muri o panchine possono essere sostanzialmente verticali o inclinati. Se verticali, preferibilmente sono costituiti da muri a secco o reti per sostenere e garantire la stabilità del terreno. Diversamente, sia muri che panchine possono essere inerbiti in modo da garantire comunque una certa stabilità. Una sistemazione come questa consente vantaggiosamente il passaggio di macchine agricole per facilitare le lavorazioni e, quindi, ridurre i costi. Per contro, questo sistema à ̈ molto costoso da mettere in opera e gestire.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
[008] Il problema tecnico alla base della presente invenzione à ̈ quindi quello di escogitare un impianto di coltivazione agricolo delle piante da frutto che consenta di utilizzare la sistemazione e la forma migliore di coltivazione tale da garantire alta produzione qualitativa e quantitativa del frutteto al fine di compensare i costi di messa in opera e gestione di allevamenti intensivi, come quelli sviluppati con sistemazione a girapoggio su terreno a ciglionamento.
[009] Questo problema à ̈ risolto da una particolare costruzione degli impianti di coltivazione in grado di garantire l’aumento della quantità e qualità del raccolto.
[0010] Un primo oggetto dell’invenzione à ̈, quindi, un palo agricolo sagomato per il supporto di fili di sostegno di piante o parti di piante che consente di ottenere una distribuzione uniforme della massa vegetativa della pianta.
[0011] Un secondo oggetto à ̈ un impianto agricolo per il sostegno di parti di piante da frutto comprendente detto palo sagomato.
[0012] Un terzo oggetto à ̈ l’uso di un palo agricolo per il sostegno di parti di piante da frutto.
[0013] Un ulteriore oggetto à ̈ un metodo di coltivazione di piante da frutto comprendente una fase di messa a disposizione di detto palo sagomato.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
[0014] Ulteriori caratteristiche e i vantaggi del palo sagomato dell’invenzione diverranno più evidenti dalla seguente descrizione di una forma di realizzazione data a puro titolo di esempio non limitativo con riferimento alle seguenti figure, in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista assonometrica di un palo agricolo sagomato secondo l’invenzione;
- la figura 2 rappresenta una vista laterale del palo di figura 1;
- la figura 3 rappresenta una vista assonometrica di una porzione di testa di un impianto agricolo per il sostegno di piante da frutto secondo l’invenzione, in una prima condizione operativa;
- la figura 4 rappresenta una vista assonometrica di una porzione di testa di un impianto agricolo per il sostegno di piante da frutto secondo l’invenzione, in una seconda condizione operativa;
- la figura 5 rappresenta una vista assonometrica della porzione di testa di una forma di coltivazione di piante da frutto comprendente l’impianto di figura 3, in una prima condizione vegetativa;
- la figura 6 rappresenta una vista assonometrica della porzione di testa di una forma di coltivazione di piante da frutto comprendente l’impianto di figura 3, in una seconda condizione vegetativa;
- la figura 7 rappresenta una vista assonometrica della porzione di testa di una forma di coltivazione di piante da frutto comprendente l’impianto di figura 3, in una terza condizione vegetativa;
- la figura 8 rappresenta una vista assonometrica della porzione di testa di una forma di coltivazione di piante da frutto comprendente l’impianto di figura 4, in una quarta condizione vegetativa;
- la figura 9 rappresenta una vista laterale di una porzione di testa di un filare con frutti, in accordo con l’invenzione;
- la figura 10 rappresenta una vista assonometrica di un particolare dell’impianto di figura 4.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
[0015] Per una migliore comprensione degli oggetti della presente invenzione, verranno qui di seguito date alcune brevi e semplici definizioni di base relative alla vite ed alla sua struttura di sostegno, ad esempio secondo quanto riportato nel volume: “Viticoltura di Qualità†, autore Mario Fregoni, seconda edizione 2005, editore Phytoline S.r.l..
[0016] La pianta della vite à ̈ composta da un apparato radicale ipogeo e dal fusto che à ̈ l’organo epigeo. Il fusto porta le branche, i tralci a frutto e i germogli che a loro volta portano le foglie e i grappoli. Il fusto ha una porzione basale detta pedale da cui si erge il tronco a cui fanno capo le branche: tronco e branche costituiscono il legno vecchio. Le branche sono i rami vecchi di più anni dai quali si sviluppano i tralci a frutto vecchi di un anno. Dai tralci a frutto crescono i germogli, cioà ̈ la parte vegetativa/erbacea della pianta, sui quali si sviluppano le foglie e, in posizione opposta, i grappoli o i viticci (cirri). I tralci sono composti da porzioni allungate (internodi) intervallate da porzioni allargate (nodi). In corrispondenza dei nodi si formano le gemme le quali, a loro volta, possono dare origine a diversi elementi tra cui i grappoli.
[0017] In viticoltura esistono numerose forme di coltivazione tra le quali la forma a “Guyot†(figure 5-8), con tutte le sue varianti, à ̈ quella maggiormente impiegata nelle zone collinari. Questa forma di coltivazione consiste nel fare crescere una pianta e successivamente potarla in modo da ottenere un tronco che generalmente ha un’altezza di 30-100 cm. Il tronco porta un tralcio o capo a frutto con 6-10 gemme che viene piegato orizzontalmente in direzione del filare, e uno sperone con 1-2 gemme che ha lo scopo di dare i rinnovi per l’anno seguente. Le piante così sistemate possono essere disposte binate a fianco di ciascun palo di sostegno con i rispettivi tralci opposti lungo il filare, o a circa 90 cm di distanza ciascuna con due tralci opposti lungo il filare (figura 5).
[0018] Inoltre, la distanza tra filari paralleli à ̈ condizionata dalla pendenza del terreno e può variare da 1,8 a 2,8 m.
[0019] Al fine di cercare di ottenere le migliori condizioni di sviluppo della pianta, si usa un impianto o struttura o impalcatura di sostegno comprendente una pluralità di pali rettilinei fissati verticalmente nel terreno in modo da avere un’altezza fuori terra generalmente superiore a 1,8 m e distanti 3-6 m sulla fila. I pali sono tra loro collegati tramite fili di sostegno disposti orizzontalmente e parallelamente tra loro a diverse altezze in modo da formare una struttura denominata “a spalliera†. I fili sono tenuti in tensione tra detti pali per mezzo di pali di testa, posizionati alle estremità dei filari, ed opportuni accessori. Convenzionalmente, i fili di sostegno sono metallici e si distinguono in fili portanti di diametro di 1,8 mm e posizionati tra 0,6 e 0,8 m da terra, e fili di contenimento di diametro di 1,6 mm e posizionati a vari livelli sopra e/o sotto i fili portanti con distanza tra 0,4 e 0,5 m rispetto ai fili portanti e rispetto loro stessi. In particolare, i fili portanti hanno funzione di sostenere direttamente il tralcio o capo a frutto ed indirettamente anche il tronco, mentre i fili di contenimento hanno funzione di sostenere la vegetazione dell’anno, cioà ̈ la parte vegetativa o germogli che porta i frutti.
[0020] L’impianto appena schematizzato ha la funzione di distribuire la parte vegetativa della pianta in modo da ottenere la migliore estensione ed uniformità possibile. Infatti, tutti i rami o germogli che costituiscono la parte vegetativa in crescita e che si dipartono dal tralcio a frutto vengono suddivisi in rami a linfa ascendente e rami a linfa discendente. Questa suddivisione si ottiene sostenendo la crescita di parte dei rami verso l’alto tramite l’appoggio sui fili di contenimento posizionati superiormente al filo che porta i tralci a frutto, e la crescita di parte dei rami verso il basso tramite l’appoggio sui fili di contenimento posizionati inferiormente a detto filo portante detti tralci a frutto.
[0021] E’ stato osservato che la suddetta distribuzione consente effettivamente un incremento della produzione ma soffre dell’inconveniente di non garantire una omogenea distribuzione, maturazione ed integrità dei frutti. Infatti, la struttura dell’impianto a spalliera supporta i frutti verticalmente a contatto con foglie, rami vegetativi, tralci e fili. Di conseguenza, la loro esposizione all’aria ed al sole non risulta omogenea. Inoltre, i frutti, nella fase di maturazione, sono suscettibili a rotture della buccia e quindi di minore qualità.
[0022] L’idea alla base della presente invenzione à ̈ quindi quella di consentire lo sviluppo e la maturazione dei frutti nel modo più libero possibile, cioà ̈ non a contatto con la parte vegetativa della pianta, né con la struttura dell’impianto a spalliera.
[0023] In seguito a numerosi tentativi di modifica degli elementi dell’impianto, à ̈ stato visto che se la forma dei pali di sostegno dei fili sui quali si appoggia la pianta viene sagomata in modo da creare differenti piani verticali di crescita vegetativa, allora à ̈ possibile ottenere crescita separata dei frutti rispetto sia alla pianta che alla struttura di supporto dell’impianto.
[0024] Con riferimento alle figure 1 e 2, il numero 1 indica un palo agricolo sagomato con un asse longitudinale X-X. Il palo 1 comprende una base 2 di fissaggio nel terreno formata di pezzo con un corpo 3 su cui verranno fissati in modo rimovibile o inamovibile una pluralità di fili di sostegno della pianta da frutto.
[0025] In particolare, la base 2 à ̈ un segmento rettilineo posto lungo detto asse longitudinale X-X e viene infilzato nel terreno G preferibilmente per una profondità che può variare da 50 a 70 cm, mentre il palo 1 sporge dal terreno per una lunghezza che preferibilmente può variare da 220-250 cm, come meglio mostrato nelle figure 3 e 4. La base 2, preferibilmente, mostra una sezione trasversale ad doppia T (o H).
[0026] Il corpo 3 ha una forma sagomata tale da sporgere rispetto all’asse X-X, come meglio mostrato in figura 2. In altre parole, il corpo 3 comprende almeno una prima porzione 34 inclinata rispetto all’asse X-X in allontanamento verso la base 2 ed una seconda porzione 31 di collegamento tra detta prima porzione 34 e detta base 2. In pratica, la prima porzione 34, quando il palo à ̈ in uso, risulta inclinata rispetto all’asse del palo stesso in modo da mostrare un lato rivolto vero l’alto, cioà ̈ verso l’esposizione ai raggi solari. Per contro, il lato opposto risulta liberamente accessibile o privo di qualsiasi ingombro. Tale forma sagomata del corpo 3 del palo 1 schematizza un triangolo privo di un lato.
[0027] In accordo con una forma preferita di realizzazione, il corpo 3 ha una forma generale curvilinea con una prima porzione 34 comprendente un primo tratto 32 ad arco di cerchio concavo rispetto a detto asse X-X ed un secondo tratto 33 ad arco di cerchio avente curvatura contraria rispetto a detto primo tratto e cioà ̈ convesso rispetto a detto asse X-X, ed una seconda porzione 31 rettilinea ed orizzontale, o sostanzialmente orizzontale, di collegamento con la base 2. In altre parole, il palo mostra una forma panciuta del corpo molto accentuata in prossimità della base. Preferibilmente, ha una sezione trasversale a T semplice con il gambo della T rivolto nel senso opposto rispetto a detto asse X-X.
[0028] La seconda porzione 31 rettilinea si estende dall’estremità della base 2 che resta fuori dal terreno, in modo sostanzialmente perpendicolare rispetto all’estensione della base 2. Inoltre, la sua lunghezza varia da 30 cm a 40 cm.
[0029] Il primo tratto 32 della prima porzione 34 ha un raggio R1 preferibilmente compreso tra 25 cm e 35 cm e il secondo tratto 33 ha un raggio R2 preferibilmente tra 155 cm e 165 cm (figura 2).
[0030] La lunghezza totale assiale del corpo 3 del palo 1 varia preferibilmente da 240 cm a 260 cm.
[0031] Il palo 1 agricolo sagomato ha la funzione, come anticipato, di supportare una pluralità di fili di sostegno della pianta. Questi fili vengono agganciati in modo rimovibile o inamovibile sul palo solitamente per mezzo di ganci convenzionali. Alternativamente o in combinazione, il palo stesso può essere dotato di intagli e/o fori passanti circoscritti atti ad accogliere i fili. Sia i ganci che gli intagli e fori sono posizionati a varie distanze lungo il corpo 3 del palo per consentire il posizionamento dei fili in modo variabile a seconda delle esigenze dettate dalla lunghezza dei tralci e della parte vegetativa della pianta. Gli intagli ed i fori possono anche funzionare da sedi di aggancio al palo dei ganci stessi.
[0032] Il palo 1 può essere prodotto preferibilmente in materiali metallici quali ferro, ferro zincato, acciaio, acciaio inox, acciaio COR-TEN (detto anche acciaio patinato, à ̈ un acciaio basso legato con rame, cromo e fosforo) o acciaio zincato, o in materiali plastici particolarmente resistenti come plastiche rinforzate con fibra di carbonio, prepreg (polimeri termoindurenti pre-impregnati eventualmente rinforzati con fibra di vetro o carbonio), PVC, poliestere rinforzato con fibra di vetro.
[0033] Con riferimento alle figure 3 e 4, ed in accordo con un secondo oggetto dell’invenzione, il numero 100 indica nel suo insieme una porzione di testa di un impianto agricolo a spalliera per il sostegno di piante da frutto (non mostrate) comprendente una pluralità di pali agricoli sagomati 1, come quelli descritti in precedenza, e pali di testa 4 per legare e mettere in tensione una pluralità 5 di fili di sostegno.
[0034] I pali di testa 4 sono posizionati alle due estremità di ciascun filare e possono essere pali singoli piuttosto robusti e di diversi materiali oppure pali abbinati, come mostrato nelle figure 3 e 4. I pali singoli possono essere ancorati al terreno obliqui con pendenza contraria allo sviluppo del filare e/o dotati di funi di ancoraggio al terreno. In caso di pali abbinati, un primo palo a cui sono fissati i fili à ̈ verticale mentre il secondo palo à ̈ fissato al primo inclinato in modo da puntellarlo contro le forze di trazione esercitate dalla tensione dei fili. I materiali più usati sono il cemento e specialmente il cemento precompresso rinforzato con tondini in ferro ed il legno. Alternativamente, come mostrato nelle figure 3 e 4, un primo palo 4A à ̈ fissato al terreno in posizione terminale ed à ̈ seguito da un secondo palo 4B, entrambi essendo allineati parallelamente lungo il filare. Preferibilmente, sono collegati tramite una traversa 41 che fa da puntone ed il secondo palo 4B à ̈ ancorato a terra a livello della base del primo palo 4A tramite tiranti 42. Inoltre, nella forma di realizzazione mostrata, il secondo palo 4B à ̈ provvisto di un braccio 43 sporgente in modo sostanzialmente perpendicolare rispetto allo sviluppo verticale del palo stesso. Tale braccio ha la funzione di portare il filo portante inferiore 51 dal palo di testa 4A al primo palo sagomato 1.
[0035] I fili di sostegno 5 sono fili in plastica o preferibilmente metallici (ad esempio in acciaio zincato, zinco-alluminato o acciaio inox) e comprendono almeno un filo portante 51 il tralcio a frutto ed una pluralità di fili di contenimento 52 dei germogli della pianta. Nel caso mostrato nelle figure da 3 a 8, i fili portanti 51 sono due in quanto il sistema di coltivazione à ̈ di tipo “Guyot†a doppio tralcio, mentre i fili di contenimento 52 sono in numero di sei suddivisi in fili di contenimento fissi 52A e mobili 52B. I fili mobili 52B sono spostabili in senso verticale per seguire, e quindi meglio supportare, la vegetazione che cresce. Infatti, questi sono rimovibilmente fissati al corpo 3 del palo sagomato 1 per mezzo di ganci 7 o intagli e possono essere sganciati dalla posizione iniziale, che può essere in prossimità del filo portante 51 più alto, come mostrato, e collocati più in alto o più in basso. Nel caso in cui vi siano più fili mobili 52B (due nel caso mostrato nelle figure 3-8), questi vengono sistemati in prossimità del filo portante 51 più alto e sganciati per essere portati inferiormente verso il filo di contenimento 52A più basso e superiormente al primo filo di contenimento 52A posto al di sopra del filo portante 51 più alto. Detti spostamenti avvengono semplicemente sganciando i fili dagli impegni iniziali, che come spiegato in precedenza possono essere ganci applicati al palo o intagli aperti ricavati sul palo stesso, e riagganciandoli in diversi analoghi impegni presenti in posizioni diverse lungo il palo sagomato 1 (figura 4). E’ da notare che comunque anche i fili portanti 51 ed i fili di contenimento 52A fissi possono essere vincolati al palo con i suddetti ganci 7. In questo caso si usano o ganci di serraggio al palo, cioà ̈ ganci che fissano saldamente il filo al palo, o ganci aperti che consentono il supporto facilmente rimovibile al palo ma che in realtà non vengono rimossi se non per sostituzione.
[0036] Un terzo oggetto dell’invenzione consiste nell’uso di un palo agricolo sagomato 1 per la costruzione di un impianto di coltivazione di piante da frutto.
[0037] Infatti, il palo agricolo sagomato appena descritto si à ̈ rivelato vantaggiosamente utile a risolvere i suddetti problemi legati alla esposizione della parte vegetativa della pianta e, in particolare, dei frutti.
[0038] Come mostrato dalla figura 9, à ̈ possibile vedere come i frutti, cioà ̈ i grappoli dell’uva, possano crescere completamente liberi, senza ostacoli. In particolare, i grappoli sono appesi ai rispettivi germogli ma non sono sostanzialmente a contatto né tra di loro, né con parti vegetative della pianta quali rami e foglie, né con alcuna struttura dell’impianto di coltivazione. Questa disposizione si ottiene proprio grazie alla conformazione curva del palo agricolo sagomato 1 della presente invenzione. La curvatura del palo, infatti, permette di creare numerosi piani verticali separati lungo i quali possono svilupparsi liberamente i frutti.
[0039] In questo modo, si garantisce la massima esposizione all’aria ed al sole sia della parti vegetative, sia dei frutti. E’ importante che la pianta abbia la possibilità di espandersi con la superficie vegetativa massima per incrementare il numero di grappoli per unità di produzione, cioà ̈ di pianta, sull’intero impianto.
[0040] Come accennato nella parte introduttiva della presente descrizione, à ̈ fondamentale bilanciare gli alti costi di gestione di un coltivazione a “Guyot†su spalliera in zone collinari anche di forte pendenza, con un’alta produzione. In altre parole, à ̈ necessario aumentare la densità dei grappoli per superficie costante.
[0041] Tutto questo à ̈ stato ottenuto grazie all’uso del palo sagomato e del relativo impianto appenda descritto, nonché del metodo di coltivazione come di seguito spiegato.
[0042] In accordo con un ulteriore oggetto della presente invenzione, infatti, viene descritto un metodo di coltivazione a “Guyot†di piante da frutto su struttura a spalliera (figure 5-8) comprendente una fase di messa a disposizione di detto palo sagomato. In particolare, il metodo comprende le fasi di:
a) mettere a disposizione una pluralità di pali agricoli sagomati 1 come in precedenza;
b) piantare detta pluralità di pali agricoli sagomati 1 in un terreno, in presenza o meno di piante da frutto 6, ad una distanza prestabilita tra singoli pali;
c) fissare a detti pali orizzontalmente e parallelamente tra loro una pluralità di fili di plastica o metallici di sostegno 5 delle piante 6 comprendenti almeno un filo portante 51 ed almeno un filo di contenimento 52A, 52B;
d) fare crescere le piante da frutto 6;
e) legare i tralci a frutto 61 della pianta 6 ad almeno detto un filo portante 51; f) fare crescere i germogli 62 delle piante 6;
g) fare appoggiare o legare i germogli 62 a fili di contenimento 52A in modo da ottenere parti di pianta a linfa ascendente e parti di pianta a linfa discendente disposte in modo uniforme lungo detta pluralità di fili 5 ed in modo che i frutti 8 crescano senza sostanziale contatto tra loro, con parti delle piante o con strutture di sostegno della piante stesse.
[0043] Con particolare riferimento alla figura 5, la fase a) consiste nel mettere a disposizione un numero di pali agricoli sagomati 1 descritti in precedenza tali da costituire un impianto a spalliera 100, preferibilmente con tutte le caratteristiche di cui sopra.
[0044] La fase b) viene realizzata inserendo nel terreno i pali 1 per una profondità ad esempio di 50-70 cm, distanziati tra loro da 3 m a 6 m lungo file disposte a girapoggio. Inoltre, la forma panciuta à ̈ rivolta verso valle o a sud. Il numero di pali per filare à ̈ stabilito dal tipo di geografia del terreno e dal numero di piante 6 in base alla distanza che deve essere rispettata tra loro. Queste caratteristiche dipenderanno poi anche dalle singole varietà di vite e verranno definite in accordo con le comuni conoscenze del tecnico del settore.
[0045] La fase c) comprende il fissaggio di due fili di sostegno fissi portanti 51 sui quali vengono successivamente legati i tralci a frutto 61 delle piante, almeno due fili di contenimento 52A fissi, preferibilmente quattro, per i germogli 62 (figura 6) e due fili di contenimento 52B mobili per l’adattamento alla crescita di detti germogli (figure 5 e 6). In particolare, il fissaggio dei fili portanti 51 e dei fili di contenimento 52A e 52B avviene come descritto in precedenza con riferimento all’impiego di intagli o fori direttamente ricavati sul corpo 3 del palo 1 o tramite ganci (non mostrati) convenzionali, come sopra specificati.
[0046] La fase d) prevede la crescita del tronco 63 della pianta 6 fino ad una altezza compresa tra 50 cm e 100 cm, e con almeno un tralcio a frutto 61 di lunghezza da 70 cm a 100 cm dal tronco, secondo il tipo di vitigno, preferibilmente i tralci 61 sono due secondo la coltivazione a “Guyot†doppio.
[0047] La fase e) comprende il legamento di due tralci a frutto 61 di ciascuna pianta ad un diverso filo portante 51 e rivolti in direzioni opposte (figura 5).
[0048] La fase f) consiste nel lasciare che dai tralci a frutto 61 diano origine alla parte vegetativa della pianta e cioà ̈ ai germogli 62 (figure 5-8).
[0049] La fase g) viene realizzata appoggiando o legando i germogli 62 di ciascun tralcio a frutto 61 di una pianta alternativamente verso l’alto e verso il basso su rispettivi fili di contenimento 52 (figura 8).
[0050] Il metodo può inoltre comprendere una fase di spostamento di uno o entrambi i fili di contenimento mobili 52B verso l’alto e verso il basso (figura 8) in modo da accompagnare e sostenere la crescita dei germogli 62 nel miglior modo possibile. Infatti, quando i germogli crescendo si allungano notevolmente, risultano fragili e devono essere sostenuti in vari punti per non rischiare la loro rottura ed inficiare così lo sviluppo di grappoli.
[0051] In figura 9, viene rappresentata una vista laterale di una porzione di testa di un filare nello stato di fruttificazione. Si può chiaramente notare come, grazie alla forma curva del palo 1 e dell’impianto dell’invenzione, i grappoli 8 sono appesi sostanzialmente liberi, cioà ̈ senza sostanziali contatti né tra loro, né con altre parti della pianta 6, né con alcuna parte dell’impianto stesso. Inoltre, à ̈ da notare che la superficie espositiva risulta inclinata rispetto alla perpendicolare al terreno. In questo modo, tutti germogli della pianta sono esposti in modo ottimale rispetto al sole. In altre parole, l’impianto funziona come una sorta di pannello solare orientato per sfruttare il più possibile la luce solare.
[0052] In accordo con una forma particolare della presente invenzione, l’impianto 100, come mostrato in figura 10, può vantaggiosamente comprendere un dispositivo 9 di regolazione della posizione del filo di contenimento mobile 52B inferiore. In particolare, il dispositivo 9 ha la funzione di poter decidere la posizione del filo mobile rispetto alla posizione iniziale in cui si trova. In pratica, se la posizione iniziale à ̈ una posizione di riposo in prossimità del filo portante 51 più alto, come mostrato nella figura 3, tramite tale dispositivo à ̈ possibile modificare gradualmente la posizione verso il basso. Questa funzione ha lo scopo di accompagnare con piccoli passi i germogli 62 rivolti verso il basso senza incorrere nel pericolo di provocarne la rottura con movimenti troppo ampi, alla luce della suddetta fragilità del germogli stessi.
[0053] Il dispositivo 9 comprende una guida arcuata 91 montata sul corpo 3 del palo 1, preferibilmente sul secondo tratto 33 della prima porzione 34 in vicinanza al primo tratto 32. Inoltre, la guida 9 sporge rispetto al piano individuato dalla forma panciuta del corpo 3 del palo 1. E’ anche dotata di intagli aperti o, come mostrato in figura 10, ganci 10 applicati a distanze prestabilite e variabili lungo il perimetro dell’arco della guida per consentire l’aggancio e lo sgancio ripetuto di un filo di contenimento 52B in modo da posizionarlo a distanze discrete, via via sempre maggiori in allontanamento verso il basso rispetto al filo portante 51 in modo che i germogli alla fine appoggino sul filo di contenimento inferiore 52A.
[0054] In particolare, in figura 10 la parte vegetativa a linfa ascendente 62A risulta piegata verso l’alto, mentre la parte vegetativa a linfa discendente 62B à ̈ piegata verso il basso e qui rappresentata in sei posizioni differenti. Infatti, la parte ascendente 62A cresce naturalmente verso l’alto e, solo quando raggiunge una certa lunghezza, tende a piegarsi verso il basso a causa del peso. A questo punto, un filo di contenimento mobile 52B viene portato a livello del filo di contenimento fisso 52A più vicino al filo portante 51 più alto in modo da mantenere la parte ascendente 62A in appoggio su detto filo di contenimento fisso 52A. In altre parole, i germogli ascendenti 62A vengono fermati tra un filo fisso di contenimento 52A ed un filo mobile di contenimento 52B. Diversamente, la parte a linfa discendente 62B viene delicatamente accompagnata da un secondo filo di contenimento mobile 52B verso il basso in sei posizioni differenti. Ovviamente tali posizione possono variare nel numero a discrezione del tecnico del settore e del tipo di vitigno.
[0055] Da quanto fino ad ora spiegato à ̈ chiaro che sono stati superati i problemi lamentati nella parte introduttiva della presente descrizione. Infatti, grazie alla conformazione arcuata del palo agricolo sagomato 1 à ̈ possibile disporre i fili di sostegno, distesi su un impianto a spalliera, dei germogli della pianta, allevata con sistema a “Guyot†, su piani verticali differenti. Questo consente di far crescere i germogli stessi su piani verticali differenti in modo che da questi si sviluppino grappoli liberamente pendenti o, in altre parole, non a contatto tra se stessi e neppure con parti vegetative della pianta o parti della struttura dell’impianto di coltivazione stesso. Ulteriormente, tutte le parti delle piante possono essere così raggiunte dai prodotti chimici che vengono distribuiti nel modo più omogeneo possibile, per l’integrità salutare soprattutto dell’intero grappolo.
[0056] In aggiunta, l’uso di tale palo permette di costruire un impianto di supporto a spalliera con disposizione delle piante a girapoggio su terreni collinari anche ad alta pendenza tale per cui le operazioni di manutenzione dell’impianto stesso e del terreno nonché di cura delle piante possano essere agevolate. In particolare, à ̈ possibile meccanizzare tutte le operazioni tipiche di un vigneto nel miglior modo possibile. Ne deriva che i relativi costi vengono efficacemente abbattuti e, contemporaneamente, il vigneto à ̈ in grado di aumentare la produttività e la qualità.
[0057] Numerose varianti al palo, impianto e metodo di coltivazione delle viti oggetti della presente invenzione possono essere attuati dal tecnico del settore, pur tuttavia senza uscire dall’ambito di tutela come definito della seguenti rivendicazioni.
[0058] Ad esempio, il palo agricolo sagomato 1, l’impianto 100 ed il metodo in accordo con l’invenzione possono essere realizzati anche su terreni pianeggianti.
[0059] La sezione sia della base che del corpo del palo può assumere forme differenti da quelle specificate, come sezioni chiuse o aperte di tipo geometrico ad esempio curvilineo o poligonale, e differente tra base e corpo per soddisfare specifiche esigenze o preferenze.

Claims (13)

  1. “PALO AGRICOLO SAGOMATO PORTANTE FILI DI SUPPORTO DI PIANTE E RELATIVO IMPIANTO" RIVENDICAZIONI 1. Palo agricolo sagomato (1) avente un asse longitudinale (X-X) e comprendente una base (2) di fissaggio nel terreno, sostanzialmente rettilinea e disposta lungo detto asse (X-X), e un corpo (3) di supporto rimovibile o inamovibile di una pluralità di fili di plastica o metallici di sostegno (5) di piante da frutto, caratterizzato dal fatto che il corpo (3) à ̈ di pezzo con la base (2) ed à ̈ sagomato in modo da avere una prima porzione (34) inclinata rispetto a detto asse (X-X) in allontanamento verso la base (2) ed una seconda porzione (31) di collegamento di detta prima porzione (34) con la base (2).
  2. 2. Palo agricolo sagomato (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta seconda porzione (31) à ̈ rettilinea e sostanzialmente orizzontale, e detta prima porzione (34) comprende un primo tratto (32) ad arco di cerchio concavo rispetto a detto asse (X-X) e che si diparte da detta prima porzione (31), e un secondo tratto ad arco (33) di cerchio avente curvatura contraria rispetto a detto primo tratto e cioà ̈ convesso rispetto a detto asse (X-X).
  3. 3. Palo agricolo sagomato (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto primo tratto (32) del corpo (3) del palo ha un raggio compreso tra 25 e 35 cm e detto secondo tratto (33) ha un raggio compreso tra 155 e 165 cm.
  4. 4. Palo agricolo sagomato (1) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui la base (2) ha una sezione trasversale ad H ed il corpo (3) a T con il gambo della T rivolto nel senso opposto rispetto a detto asse (X-X).
  5. 5. Palo agricolo sagomato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto palo à ̈ costituito da un materiale scelto tra materiali metallici quali ferro, ferro zincato, acciaio, acciaio inox, acciaio COR-TEN o acciaio zincato, o in materiali plastici particolarmente resistenti come plastiche rinforzate con fibra di carbonio, pre-preg, PVC, poliestere rinforzato con fibra di vetro.
  6. 6. Impianto agricolo (100) per il sostegno di piante da frutto, comprendente il palo agricolo sagomato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5.
  7. 7. Impianto agricolo (100) secondo la rivendicazione 6, comprendente inoltre pali di testa (4) per legare e mettere in tensione una pluralità (5) di fili di plastica o metallici di sostegno di piante da frutto (6), fili che si estendono tra una pluralità di detti pali agricoli sagomati (1) sostanzialmente in modo orizzontale e parallelo tra loro.
  8. 8. Impianto agricolo (100) secondo la rivendicazione 7, in cui detta pluralità (5) di fili di plastica o metallici di sostegno comprende almeno un filo portante (51) per il sostegno di tralci (61) ed una pluralità (52) di fili di contenimento dei germogli (62) della pianta (6).
  9. 9. Impianto agricolo (100) secondo la rivendicazione 8, in cui detta pluralità di fili di sostegno (5) comprende due fili portanti (51) preferibilmente posizionati tra il primo tratto (32) e il secondo tratto (33) ad arco di cerchio del corpo (3) del palo (1), e una pluralità di fili di contenimento (52) divisi in fili di contenimento fissi (52A) e fili di contenimento mobili (52B).
  10. 10. Impianto agricolo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9, comprendente inoltre due pali di testa (4A, 4B), posizionati alle estremità opposte di ciascun filare, dai quali si estende detta pluralità fili di plastica o metallici di sostegno (5).
  11. 11. Impianto agricolo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 10, comprendente inoltre un dispositivo di regolazione (9) della posizione dei fili di contenimento mobili (58B), preferibilmente comprendente una guida arcuata (91) montata sul corpo (3) del palo (1) in corrispondenza del secondo tratto (33) ad arco di cerchio ed in vicinanza del primo tratto (32) ad arco di cerchio, e comprendente ganci (10) per consentire l’aggancio e lo sgancio ripetuto di un filo di contenimento mobile (52B).
  12. 12. Uso di un palo agricolo sagomato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5 per la costruzione di un impianto agricolo (100) di coltivazione di piante da frutto (6).
  13. 13. Metodo di coltivazione di piante da frutto (6) comprendente le seguenti fasi: a) mettere a disposizione una pluralità di pali agricoli sagomati (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5; b) piantare detta pluralità di pali agricoli sagomati (1) in un terreno, in presenza o meno di piante da frutto (6), ad una distanza prestabilita tra singoli pali; c) fissare a detti pali orizzontalmente e parallelamente tra loro una pluralità di fili di plastica o metallici di sostegno (5) delle piante (6) comprendenti almeno un filo portante (51) ed almeno un filo di contenimento (52A, 52B); d) fare crescere le piante da frutto (6); e) legare i tralci a frutto (61) della pianta (6) ad almeno detto un filo portante (51); f) fare crescere i germogli (62) delle piante (6); g) fare appoggiare o legare i germogli (62) a fili di contenimento (52A) in modo da ottenere parti di pianta a linfa ascendente e parti di pianta a linfa discendente disposte in modo uniforme lungo detta pluralità di fili (5) ed in modo che i frutti (8) crescano senza sostanziale contatto tra loro, con parti delle piante o con strutture di sostegno della piante stesse.
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